5. Gli strumenti di attuazione e il policy mix
5.6 Reti, partenariati, cooperazione e sinergie con i programmi europei a gestione diretta
Il nuovo strumento I3 Interregional Innovation Investment Instrument
Nella Comunicazione "Rafforzare l'innovazione nelle regioni d'Europa" la Commissione ha proposto un nuovo programma di investimento interregionale per l'innovazione per la programmazione 2021-2027, volto a incentivare la collaborazione fra gli attori coinvolti nelle strategie di specializzazione intelligente (S3) per portare l’innovazione al mercato. Il nuovo strumento, Interregional Innovation Investment (I3) dovrebbe essere attuato nell'ambito del FESR con un bilancio UE indicativo di 500 milioni di EURO, con l’obiettivo di mobilitare gli investimenti pubblici e privati usando il budget disponibile come leva.
Lo strumento I3 mira a incentivare una maggiore cooperazione industriale bottom-up e a mobilitare il potenziale di innovazione evidenziato dalle strategie RIS3 delle regioni europee e dalla collaborazione nelle Piattaforme Tematiche Interregionali S3. In linea con le priorità politiche dell’Ue, particolare attenzione sarà dedicata alla cooperazione innovativa sulla transizione verde e digitale in particolare.
Inoltre, I3 si propone di rafforzare i legami tra ricerca, innovazione e imprese a livello interregionale, investendo in settori e in catene del valore strategici. Con I3 si intende perseguire i seguenti obiettivi:
● Accelerare l'innovazione e il trasferimento dei risultati della ricerca, traducendo l'innovazione in prodotti, servizi e applicazioni concrete
● Stimolare investimenti vicini al mercato di prodotti e servizi innovativi attraverso l'implementazione di nuove tecnologie o processi che siano nuovi sul mercato: i progetti di innovazione dovranno essere maturi (TRL6-8) e mirare alla commercializzazione e allo scale-up
● Mobilitare gli investitori pubblici e privati, mitigando il fattore di rischio degli investimenti privati
● Sviluppare una pipeline di investimenti interregionali, formalizzata in piani concreti di business e investimenti, rimodellando le catene del valore dell'UE
● Individuare e rafforzare le complementarità tra i diversi strumenti e programmi dell'UE, nazionali e regionali
Aspetto fondamentale del nuovo programma è il supporto agli attori dell’innovazione ben integrati negli ecosistemi dell'innovazione regionale, finanziando maturi progetti di innovazione interregionali, organizzati in portafogli di investimenti nella catena del valore. A tal fine, la connessione - sia nella fase di programmazione che nella fase di implementazione - con l’azione di supporto agli Ecosistemi dell’Innovazione europei dello European Innovation Council (terzo pilastro di Horizon Europe) è un elemento di particolare importanza in quanto consente di valorizzare e aiutare con maggiore efficacia imprese, start-up o spin-off regionali nelle diverse fasi del loro processo di innovazione.
L’Emilia-Romagna continuerà a supportare la partecipazione degli stakeholder regionali ai Partenariati S3 e alla Vanguard Initiative, con un approccio integrato e coordinato degli investimenti nell’innovazione e nello sviluppo di catene del valore europee. Con l’obiettivo di sfruttare al meglio le complementarietà territoriali (e i propri asset strategici) ed di evitare duplicazione e frammentazione degli investimenti, l’Emilia-Romagna continuerà a promuovere e a sostenere la collaborazione interregionale in materia di innovazione. Al contempo si svilupperanno, all’interno dei Piano Operativi e di altre risorse regionali programmi, strumenti che migliorino le capacità degli attori dell’innovazione di partecipare efficacemente alle progettualità maturate in ambito europeo, con particolare riferimento in questo contesto ai progetti finanziati o valutati positivamente nell’ambito del nuovo programma della Commissione Europea I3, nonché da altri programmi europei a supporto dello sviluppo di catene del valore e della collaborazione interregionale, in linea con le priorità della S3 regionale.
I programmi a gestione diretta dell’Unione europea
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Il quadro di riferimento delle politiche e dei programmi europei per la ricerca e l’innovazione è ricco ed articolato, a partire dal rilancio dello Spazio Europeo della Ricerca e dalla configurazione di una serie di programmi ambiziosi che intendono contribuire a consolidare la capacità dell’Unione di affrontare le sfide economiche e sociali lungo le traiettorie della doppia transizione verde e digitale che qualificano la strategia europea per la competitività, la crescita e l’occupazione, anche in risposta alla crisi determinata dalla pandemia Covid 19.
La nuova programmazione europea 2021-2027 si propone infatti di affrontare sfide e priorità estremamente complesse: il green deal, la trasformazione digitale, la strategia industriale e l’inaspettata crisi che la pandemia ha innescato. La Commissione ha individuato nell’innovazione una modalità di risposta europea, che assume un carattere trasversale all’interno dell’intera proposta di bilancio pluriennale e dei relativi strumenti. In questo contesto, una delle azioni previste dallo Spazio Europeo della Ricerca è il supporto allo sviluppo e la connessione degli ecosistemi dell’innovazione dell'UE attraverso gli ERAHubs (richiamando il concetto dei DIH - Digital Innovation Hub), la cui dimensione regionale è il punto di partenza.
La dimensione regionale assume in generale una rilevanza crescente nelle varie politiche europee, rendendo sempre più appropriato uno sguardo largo ed un approccio allo sviluppo regionale che tenga conto dei vari ambiti di competenza diretta dell’Unione.
I programmi a gestione diretta da tenere in considerazione sono elencati di seguito e nel paragrafo successivo vengono messe in evidenza possibili sinergie ed azioni per aumentare le opportunità offerte da tali programmi.
Horizon Europe, il prossimo programma quadro per la ricerca e l’innovazione, continua a supportare la ricerca eccellente, ma con rinnovata enfasi sull’innovazione a cui è dedicato un intero pilastro per strumenti a supporto dell’innovazione “dirompente” volta alla creazione di prodotti e processi capaci di generare nuovi mercati e degli ecosistemi che possano incentivarne il potenziale. Un pilastro, inoltre, è destinato alla collaborazione europea su tematiche strategiche di ricerca e innovazione collaborativa e alle Missioni, di alto profilo e molto ambiziose, che si propongono di trovare soluzioni ad alcune delle principali sfide che si trovano ad affrontare i cittadini europei. Nell’ambito della pianificazione strategica di Horizon Europe ritroviamo in particolare i Partenariati europei, che rappresentano meccanismi efficaci per aggregare in modo coerente gli sforzi di ricerca e innovazione e fornire risposte funzionali alle priorità politiche dell'Unione, sviluppando strette sinergie con programmi nazionali e regionali, riunendo una vasta gamma di attori intorno ad un obiettivo comune per trasformare la ricerca in risultati socio-economici concreti. A questo riguardo vale la pena ricordare che già nella programmazione 2014-2020 la Regione Emilia-Romagna ha partecipato direttamente come full partner ai seguenti partenariati Europei finanziati da Horizon 2020:
● E-Rare-3 - Rare disease research implementing IRDiRC objective (ERA-NET Cofund)
● GeoERA- Establishing the European Geological Surveys Research Area to deliver a Geological Service for Europe (ERA-NET Cofund)
La Regione ha inoltre sostenuto, con fondi aggiuntivi al finanziamento nazionale, la partecipazione delle università regionali alle attività di ECSEL- Electronic Components and Systems for European Leadership e ha siglato un accordo con la Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking (partenariato europeo pubblico-privato) che ha lo scopo di accelerare l’introduzione nel mercato delle tecnologie ad idrogeno.
Digital Europe, il cui focus è su temi quali il calcolo ad alte prestazioni, l'intelligenza artificiale, la cibersicurezza e le competenze digitali avanzate, persegue l’obiettivo di fare dell’Europa un’eccellenza in questi ambiti, ma anche di consentire che queste tecnologie siano ampiamente accessibili e usate in tutti i settori dell'economia e della società da parte delle imprese e del settore pubblico grazie anche alla rete degli European Digital Innovation Hubs.
Erasmus, il programma per l’istruzione, la formazione, i giovani e lo sport con rinnovate opportunità per l’apprendimento e la mobilità, maggiore inclusione, rafforzamento della dimensione internazionale e focalizzazione in nuovi settori della conoscenza come il cambiamento climatico e la robotica.
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Connecting Europe Facility, lo strumento finanziario dell'Ue diretto a migliorare le reti europee nei settori dei trasporti, dell'energia e delle telecomunicazioni con rinnovata spinta per il supporto alle tecnologie digitali.
InvestEU, il fondo che si propone di sostenere le infrastrutture sostenibili, la ricerca, innovazione e digitalizzazione, le piccole e medie imprese e gli investimenti sociali e competenze. Il programma sarà dato dall’accorpamento di una molteplicità di strumenti finanziari in un unico programma, fra cui anche il futuro InnovFin.
Single Market Programme, programma dedicato al mercato unico, alla competitività delle imprese, comprese le PMI, e alle statistiche europee. Rientra nel programma anche la cluster policy europea, che origina una serie di iniziative per l’eccellenza, l’internazionalizzazione e la collaborazione cross-settoriale e cross-regionale dei cluster. Fanno parte del programma anche i cosiddetti IPCEI, ovvero gli “important project of common European interest” che si sono dimostrati uno strumento utile per mobilitare investimenti privati e pubblici, specialmente laddove vi sono fallimenti del mercato oppure quando si mira alla diffusione su vasta scala di tecnologie innovative. Gli IPCEI consentono di mettere in comune le risorse finanziarie, agire rapidamente e connettere i soggetti appropriati lungo le catene del valore, e di finanziare progetti di innovazione su vasta scala a livello transfrontaliero in presenza di fallimenti del mercato, nel pieno rispetto delle pertinenti norme finanziarie e della concorrenza. Per sfruttare al meglio questo strumento, la Commissione introdurrà revisioni in materia di aiuti di Stato per gli IPCEI nel 2021. La revisione mira a chiarire le condizioni in base alle quali i progetti in settori chiave possano essere attuati in modo tempestivo e in condizioni favorevoli alla concorrenza, nonché ad aiutare le PMI a partecipare pienamente ai futuri IPCEI. Sono operativi le prime due iniziativa IPCEI in materia di batterie e di microelettronica.
La Regione Emilia-Romagna è stata l’unica regione europea (tolte regioni a statuto speciale come quelle del Belgio) a far parte dello Strategic Forum for Important Projects of Common European Interest, un organismo voluto dalla Commissione per mettere in campo strategie comuni e incrementare i fattori competitivi del sistema manifatturiero europeo.
Il 5 novembre 2019 la Commissione ha pubblicato le raccomandazioni formulate dal Forum strategico per rafforzare la competitività e la leadership europea in sei settori industriali strategici e orientati al futuro:
smart mobility, sistemi e tecnologie dell'idrogeno, sanità intelligente, Internet industriale delle cose, industria a basse emissioni di CO2 e cybersicurezza. Le raccomandazioni sono state la base per identificare gli ecosistemi industriali (14) della Comunicazione della Commissione: Una nuova strategia industriale per l'Europa e gli obiettivi strategici che saranno sostenuti dal Single Market Programme e dal nuovo Strategic Investment Facility, previsto dal nuovo strumento per la ripresa, Next Generation EU.
Le sinergie
La politica di coesione rappresenta un tassello fondamentale nella strategia di ripresa e rilancio dell’Unione e, come indicano i numerosi report sull'impatto dei programmi e dei fondi europei, una migliore sinergia fra i diversi strumenti di finanziamento dell’Unione consente di ottenere una maggiore efficienza degli investimenti ed una migliore efficacia delle azioni anche in relazioni alle attività di ricerca e innovazione, con una maggiore ricaduta sul tessuto economico e produttivo dei territori. Le sinergie fra i programmi e i fondi consentono di associare ed integrare diverse forme di sostegno all’innovazione e alla competitività, attraverso il ciclo di innovazione e lungo le catene del valore, con un maggiore impatto su competitività, crescita e occupazione.
Per una effettiva operatività e ricaduta delle sinergie è necessario agire su vari livelli, ovvero è opportuno allineare le priorità strategiche, gli obiettivi e le modalità di attuazione dei vari strumenti al fine di realizzare una reale integrazione delle programmazioni e degli interventi.
Occorre quindi agire con riferimento a:
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1. Coerenza e complementarietà: andando a definire e rafforzare le complementarietà tra programmi di sviluppo regionale e i programmi a gestione diretta con un allineamento delle priorità strategiche fin dall’inizio del processo, adottando un approccio strategico nell’uso dei fondi europei
2. Compatibilità: dal punto di vista del sistema delle regole, con un’attenzione all’armonizzazione delle stesse nella gestione dei diversi fondi e prevedendo schemi flessibili di cofinanziamento in modo da creare le migliori condizioni per rendere possibile l’attuazione concreta delle sinergie.
Le sinergie potranno riguardare aspetti strategici e di sviluppo dei progetti al fine di diffondere risultati e opportunità per l’ecosistema regionale dell’innovazione.
Nell’identificazione delle opportunità di cooperazione con i sistemi regionali europei si farà inoltre riferimento al “Vademecum per la partecipazione italiana alle reti di cooperazione internazionale negli ambiti S3”, elaborato nell’ambito del Laboratorio nazionale sulle politiche di ricerca e innovazione dall’Ufficio 1 dell’Area Progetti e Strumenti dell’Agenzia con il contributo delle Amministrazioni titolari delle S3 e di altri soggetti rilevanti dell’ecosistema nazionale dell’innovazione.
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