RELAZIONE DEL PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE DI APPELLO DI BRESCIA PER L’INAUGURAZIONE DELL’ ANNO
2. LA RIDUZIONE DELL’ARRETRATO E DEI PROCEDIMENTI PENALI CON TERMINI SCADUTI
2. LA RIDUZIONE DELL’ARRETRATO E DEI PROCEDIMENTI PENALI CON TERMINI SCADUTI
Il buon andamento di un Ufficio giudiziario richiede che lo stesso sia in grado di smaltire un numero di affari equivalente a quello degli affari che incamera in un dato arco temporale e che nello smaltimento degli affari riesca ad essere rispettoso dei tempi previsti.
Questo vale tanto più per una Procura se si considera che il mancato rispetto dei termini fissati dalla legge per l’espletamento delle indagini preliminari comporta l’inutilizzabilità processuale di tutta l’attività d’indagine compiuta fuori termine.
Il distretto è da tanto tempo afflitto, per quanto concerne gli Uffici requirenti, da un duplice ordine di problemi: l’accumulo di un consistente arretrato e una rilevante quantità di procedimenti penali pendenti ma con i termini delle indagini preliminari già scaduti.
In genere il secondo problema è una conseguenza del primo, ma non sempre è così perché può accadere che pur senza accumulo di arretrato vi sia all’interno dell’Ufficio una quota-parte più o meno grande di procedimenti con i termini delle indagini preliminari scaduti. In questo caso tale prassi può essere accettata solo ove corrisponda a situazioni di effettiva necessità.
Tutti gli Uffici requirenti sono impegnati da tempo nello sforzo di ridurre l’arretrato e i procedimenti penali con i termini delle indagini preliminari scaduti.
Tale sforzo è reso particolarmente difficile dalle piante organiche che risultano pacificamente sottodimensionate sia con riguardo ai magistrati che al personale amministrativo.
Riguardo al personale amministrativo il livello di scopertura ha poi raggiunto livelli di tale gravità da rischiare di vanificare gli sforzi di recupero in atto soprattutto se nel corso del corrente anno non verranno adottate le necessarie contromisure che tengano anche conto di quella ulteriore parte del personale amministrativo che sempre nel corso del corrente anno lascerà l’attività lavorativa.
Qui di seguito una sintetica rassegna di quanto i singoli Uffici hanno compiuto per ridurre l’arretrato e i procedimenti penali con i termini scaduti e i risultati che hanno conseguito.
Il Procuratore di Brescia evidenzia che, nonostante i buoni risultati ottenuti nella prima metà del periodo di riferimento, restava - e tuttora resta - il problema del numero di pendenze pro capite che lo stesso Ministero della Giustizia aveva segnalato come particolarmente elevato.
Si imponeva quindi un intervento il più possibile energico per puntare all'obiettivo di ridurre drasticamente questo numero, cercando una soluzione che consentisse ai magistrati ordinari di lavorare su un plafond di procedimenti congruo rispetto ad un carico concretamente esigibile.
Le direttrici di marcia scelte sono state due: da un lato sottrarre ai magistrati togati tutta la materia di competenza del Giudice di pace; dall'altro potenziare il dipartimento affari semplici – con un innesto di uomini e mezzi - e attribuirgli la “competenza” su gran parte della materia penale generalista, che corrisponde a oltre il 50% delle sopravvenienze annue.
Seguendo questa impostazione il Procuratore ha emanato i due importanti provvedimenti organizzativi che si riportano:
34 1) Con provvedimento di data 4 febbraio 2020 è stato stabilito – innovando rispetto al precedente sistema che prevedeva l'assegnazione anche di questi procedimenti ai magistrati ordinari - che tutti i procedimenti per reati di competenza del Giudice di pace vengono assegnati al Procuratore della Repubblica che ordinariamente li delega ai Vice Procuratori Onorari per la definizione della fase delle indagini preliminari. Questa soluzione ha comportato che nessun procedimento iscritto a modello 21 bis o 44 Gdp sia più stato assegnato ai magistrati ordinari (e alle loro segreterie) che hanno così visto ridurre le proprie sopravvenienze di oltre tremila fascicoli all’anno a carico di noti.
2) Con provvedimento di data 16 aprile 2020 si è realizzata una ristrutturazione del dipartimento affari semplici, il cd. D.A.S., ampliando il catalogo dei reati attribuito a tale dipartimento - coordinato dal Procuratore Aggiunto Silvio Bonfigli e composto da personale amministrativo e di polizia giudiziaria – che ora comprende un ingente numero di procedimenti relativi a categorie prestabilite di reati. Anche questa volta l'obiettivo perseguito e raggiunto è stato quello di sottrarre ai Sostituti una mole considerevole di affari penali – oltre il 50%
dell’intera materia penale - sgravandoli dalle relative incombenze e consentendo loro di occuparsi dei procedimenti per reati più complessi.
I risultati non sono mancati e già pochi mesi dopo tali innovazioni il carico di lavoro complessivo e quello pro capite si è considerevolmente ridotto.
Nel periodo di riferimento, infatti, il D.A.S. ha trattato un totale di 6563 procedimenti a carico di noti, definendone ben 4.834 (tra decreti penali, archiviazioni, trasferimenti per competenza, patteggiamenti, decreti di citazione a giudizio e richieste di rinvio a giudizio).
Questa migrazione di fascicoli verso una struttura centralizzata, così come quella dei procedimenti per reati di competenza del Giudice di pace ha costituito la condizione per poter proporre e attuare un piano di smaltimento che riducesse l’arretrato dei singoli magistrati ordinari.
Con lo stesso decreto del 16 Aprile si è quindi potuto chiedere a tutti i magistrati dell'Ufficio di stabilire un personale piano di rientro dell'arretrato in modo da smaltirne una parte rilevante.
A tale richiesta i magistrati hanno dato riscontro fornendo un piano personalizzato che sta già dando i frutti sperati.
I dati statistici testimoniano in modo chiaro ed oggettivo i lusinghieri risultati conseguiti:
al termine del precedente periodo di riferimento i pendenti a modello 21 erano 34.341, mentre al termine del presente periodo sono divenuti 26.150 con un abbattimento di oltre 8.000 procedimenti penali pendenti a modello 21 (per l’esattezza 8.191) pari ad oltre il 20%, con un indice di ricambio tra i sopravvenuti – 17.831 – e gli esauriti – 26.022 – notevolmente superiore al 100%.
Risultati che meritano ancora più apprezzamento se si considera che nel periodo di riferimento la Procura ha operato con una gravissima scopertura del personale amministrativo del 36,1% che ha raggiunto livelli drammatici tra le qualifiche nevralgiche: il 66,7% tra i direttori, il 47,1% tra i cancellieri e il 45% tra gli operatori. Degli otto conducenti di automezzi, poi, ne sono in servizio solo due e uno è inabile alla guida.
La durata dei procedimenti continua invece a risentire dell’arretrato accumulato negli anni passati nei quali l’Ufficio era stato costretto a lavorare con un numero di magistrati del tutto insufficiente: i giorni di durata media sono infatti 842, anche se dei 26.022 procedimenti definiti ben 11.206 sono stati definiti nei sei mesi dall’iscrizione.
In relazione, invece, alla problematica dei procedimenti penali con i termini delle indagini preliminari scaduti, il Procuratore, recependo anche sollecitazioni provenienti dallo scrivente Procuratore Generale, ha introdotto un nuovo sistema per le comunicazioni alla Procura Generale di cui all’art. 407, comma 3 bis c.p.p. per consentire un migliore monitoraggio di tali procedimenti.
Utilizzando una piattaforma integrata in SICP, i magistrati titolari dei procedimenti comunicano al Procuratore Generale quelli scaduti mettendo in evidenza, in apposita maschera, gli elementi conoscitivi utili a rilevare una eventuale inerzia effettiva nella conduzione delle indagini.
Venendo annotati a sistema i principali passaggi della fase delle indagini preliminari, la Procura Generale è ora posta nelle condizioni di verificare se nel caso concreto sia riscontrabile una inerzia reale e se vi siano le condizioni per un eventuale avocazione.
Questo sistema è già a regime e si è rilevato efficace. E’ pertanto in corso l’attività necessaria per garantirne l’estensione a tutte le altre Procure.
Il Procuratore di Bergamo rappresenta con riferimento al problema della riduzione dell’arretrato come nel Progetto Organizzativo varato nel 2018, si fosse posto tra gli obiettivi quello ambizioso di “definire, salvo particolari situazioni, tutti i procedimenti pervenuti al massimo entro due anni dall’iscrizione nel registro”.
Pur senza l’introduzione di alcuno specifico provvedimento organizzativo, ma ricorrendo soltanto ad una costante opera di moral suasion è stato possibile ottenere una diminuzione di 1.363 procedimenti penali a modello 21, così portando la pendenza (riferita ai noti) dai 16.646 fascicoli pendenti all’1.7.2017 ai 15.283 fascicoli pendenti al 30.6.2020.
Il Procuratore evidenzia che si potrebbero ottenere risultati molto più soddisfacenti nella riduzione dell’arretrato se solo l’Ufficio non fosse afflitto da una gravissima scopertura del personale amministrativo pari al 32,1%, destinata ad aumentare dal primo febbraio 2021 al 33,9 % a causa del pensionamento di un conducente automezzi che oltre alle sue mansioni è anche assegnato all’ufficio del casellario.
Constata che tale situazione è destinata ad aggravarsi ancora di più se si tiene conto che n. 3 unità usufruiscono del part time, n. 8 unità usufruiscono dei permessi della Legge 104/92, n. 1 unità usufruisce del congedo straordinario per assistenza a parente disabile e n. 4 unità sono state individuate dal medico competente come lavoratori fragili e che pertanto, per la particolare situazione di emergenza, frequentemente si assentano per malattia.
Rappresenta, infine, che dei due funzionari giudiziari che hanno preso servizio nel 2018/ 2019 uno di questi, usufruendo dei permessi legge 104/92 per entrambi i suoceri, è stato distaccato dal 6 luglio del 2020 a Lecce sino a cessate esigenze, mentre l’altro, assunto nel dicembre 2019, a seguito dell’emergenza Covid 19, si è assentato per malattia dal 9.3.2020, poi per congedo parentale ed infine dall’8.4.2020 è in aspettativa non retribuita per la durata di un anno.
36 Il Procuratore conclude osservando che se l’Ufficio non potesse avvalersi del personale della sezione di polizia giudiziaria anche per l’espletamento di incombenti amministrativi sarebbe di fatto ridotto alla paralisi.
Il Procuratore di Mantova evidenzia di avere richiesto costantemente ai Sostituti di operare sui singoli procedimenti in carico verifiche puntuali al fine di realizzare un monitoraggio preciso dei procedimenti con reati prioritari e delle relative scadenze.
In particolare sono state adottate le seguenti puntuali misure:
- tutti i fascicoli tuttora pendenti e con termini scaduti ante 31/12/2018 sono stati materialmente portati per una loro verifica nella stanza di ciascun magistrato;
- per tutti i fascicoli pendenti con i termini delle indagini scaduti è stato previsto che ciascun magistrato riferisca lo stato al Procuratore con specifico report;
- per i fascicoli Mod. 21 non di pronta definizione ciascun magistrato è stato incaricato di verificare il proprio ruolo e di eliminare dal SICP le cd. false pendenze con apposita correzione;
- in relazione ai fascicoli tuttora pendenti e con termini scaduti ante 31/12/2018 è stato previsto per ciascun magistrato il deposito in segreteria amministrativa di singoli piani con tempi di smaltimento prestabili entro termini congrui, il primo dei quali fissato per il 9 maggio 2020.
Le ricadute positive sono anche qui testimoniate dai dati statistici.
All’inizio del periodo di riferimento i fascicoli pendenti a modello 21 erano 7318, sono sopravvenuti 5691 nuovi affari (in aumento rispetto al periodo precedente quando erano stati 5341), ma ne sono stati esauriti 6455, con un numero di procedimenti penali pendenti a fine periodo di 6554.
Si è pertanto così ottenuto una diminuzione di 764 procedimenti penali a modello 21 pari ad oltre il 10%. Analoghi risultati sono stati conseguiti anche per i procedimenti iscritti a modello 44, a modello 21 bis e a modello 45, a dimostrazione di un trend complessivo dei procedimenti in riduzione.
La durata media dei procedimenti è stata di 472 giorni contro i 487 giorni del periodo precedente (- 3,08%) con un aumento del 26,02% delle richieste di archiviazione (2828 contro 2244) e ad un aumento del 21,14% dell’esercizio dell’azione penale (2430 contro 2006).
Il Procuratore rileva comunque che il dato statistico concernente lo smaltimento dell’arretrato è stato condizionato negativamente dall’emergenza Covid-19 che imponendo il lavoro da remoto sia dei magistrati che del personale amministrativo, nonché la sospensione dei termini delle indagini preliminari, ha comportato un inevitabile rallentamento degli “scarichi” dei fascicoli penali.
Il Procuratore di Cremona riporta che il numero complessivo delle notizie di reato contro persone note sopravvenute nel periodo 01.07.2019 – 30.06.2020 è stato di 4414, contro il numero di 4363 del periodo precedente, con una variazione percentuale in aumento di poco superiore all’1%.
Il dato gli appare singolare, letto alla luce del periodo Covid-19 (1° marzo – 30 giugno) durante il quale ci si sarebbe potuta aspettare una contrazione delle notizie di reato. In effetti nel periodo anzidetto, le sopravvenienze sono state 1116 ossia circa il 25% del totale dell’anno, con il 12% in meno della media degli altri due quadrimestri.
Le notizie di reato iscritte nel periodo contro persone ignote sono risultate invece in sensibile diminuzione 2604 contro le 3157 del periodo precedente.
Fa presente che la Procura di Cremona nel periodo in esame ha accentuato i notevoli progressi raggiunti negli anni scorsi nel lavoro di riduzione dell’arretrato e di velocizzazione di trattazione dei procedimenti.
Basti considerare che dall’analisi dei procedimenti a carico di persone note risulta che le pendenze complessive all’inizio del periodo erano pari a 7056, mentre alla fine dello stesso si sono ridotte a 5631, con una significativa percentuale di riduzione dei procedimenti penali pendenti a modello 21 pari a circa il 20 %.
Questo risultato è stato raggiunto grazie ad un aumento in termini assoluti di produttività (5840 esauriti nel periodo), in linea con una tendenza affermatasi a partire dal 2017 (nel periodo precedente i procedimenti esauriti erano stati 5521).
Simmetricamente con il descritto aumento di capacità produttiva si è ridotto il termine medio di trattazione degli affari penali. La durata media dei procedimenti, pari a 722 giorni nel periodo 2016/2017, a 657 giorni nel periodo 2017/2018 e a 568 nel periodo 2018/2019 è ulteriormente diminuita nel periodo in considerazione al soddisfacente valore di 451 giorni.
Viene anche registrato un contenuto aumento del numero dei procedimenti definiti con l’esercizio dell’azione penale che è passato da 1686 a 1793.
Tali encomiabili risultati sono stati ottenuti nonostante che la Procura di Cremona sia storicamente falcidiata dalla carenza di magistrati e di personale amministrativo.
L’ultima rilevazione evidenzia una scopertura del personale amministrativo di fatto superiore al 50% ed in alcune fasce funzionali di oltre il 70%, e quindi una scopertura drammatica.
La carenza del personale di magistratura è invece venuta meno solo nell’aprile del 2019 con l’ingresso di tre ex MOT, ma è facilmente prevedibile che nel corso del 2021 vi saranno consistenti trasferimenti.
Nelle condizioni descritte il Procuratore rivendica legittimamente che il risultato raggiunto dall’Ufficio debba essere valutato come eccezionale.
Conclusivamente si può dunque dire che prosegue il cammino delle Procure per eliminare entro tempi ragionevoli gli odiosi fenomeni dell’arretrato – il cui ammontare complessivo a livello distrettuale era fino a poco tempo fa pari all’esorbitante cifra di circa 40.000 procedimenti - e dei fascicoli con i termini scaduti e non definiti che finiscono al di fuori di ogni controllo.
A riprova di tale linea di tendenza virtuosa lo scrivente ha potuto inserire, previo concerto con tutti i Procuratori, nel nuovo progetto organizzativo della Procura Generale: “l’impegno assunto da tutte le Procure del distretto - come risultante dagli accodi raggiunti in occasione delle ultime riunioni endodistrettuali - di fare in modo che in linea di massima, a partire dall’entrata in vigore del presente documento organizzativo, i procedimenti penali iscritti e con termini non scaduti vengano definiti entro i termini previsti dal codice di procedura penale”
Per il distretto di Brescia, senza voler cadere in un’inutile enfasi, una autentica “rivoluzione copernicana” che sarebbe veramente triste vedersi frenata per le già ricordate gravi scoperture delle piante organiche del personale amministrativo.
È infatti di tutta evidenza che i brillanti risultati conseguiti quest’anno dalle Procure e l’impegno da loro assunto di non fare più scadere i termini per le indagini preliminari dei procedimenti penali sopravvenuti saranno inevitabilmente vanificati se la, in genere, grave e, talora, gravissima situazione di scopertura delle piante organiche del personale amministrativo non troverà una rapida soluzione.
38 convenzioni e protocolli e per l’adozione di soluzioni organizzative finalizzate a rendere più efficiente e più efficace la loro azione.
La crisi pandemica ha costituito poi l’occasione per compiere significativi passi avanti verso il processo penale telematico.
La Procura di Brescia si è in particolare prodigata in questa direzione promuovendo i due seguenti protocolli d’intesa:
1) Protocollo stipulato in data 19.03.2020 con il Tribunale e l’Ordine degli Avvocati di Brescia per la celebrazione delle udienze di convalida e dei processi per direttissima con la piattaforma
“Teams”.
A seguito dell’entrata in vigore del D.L. n 11 dell' 8 Marzo 2020 recante “misure straordinarie urgenti per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19” e del D.L. n. 18 del 17 Marzo 2020 che prevedeva, all'articolo 83, che i capi degli uffici giudiziari potessero adottare linee guida vincolanti per la fissazione e la trattazione delle udienze, si è stabilito, in apposito protocollo d'intesa con il Tribunale e l'Ordine degli Avvocati Di Brescia che “Alle udienze di convalida dell'arresto e di celebrazione del contestuale giudizio direttissimo alternativo (patteggiamento o abbreviato semplice non condizionato) dinanzi al giudice del dibattimento si procederà in videoconferenza”….. “Alla firma del presente protocollo, risultano attivati i collegamenti con la casa circondariale di Brescia Nerio Fischione, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Brescia, i Comandi della Compagnia Carabinieri di Breno, Chiari, Desenzano del Garda, Gardone Val Trompia, Salò, Verolanuova, la Questura di Brescia e il Comando della Polizia Locale di Brescia”.
Tale soluzione ha consentito di celebrare in sicurezza udienze altrimenti di difficile compatibilità con le misure anticovid.
2) Protocollo stipulato in data 10.06.2020 con l’Ordine degli Avvocati di Brescia per la trasmissione telematica degli atti e l’avvio della fase sperimentale del portale atti penali.
L'articolo 83, comma 12 quater punto 1, introdotto con D.L. 30 Aprile 2020 n. 28 ha come noto previsto il valore legale del deposito con modalità telematiche di memorie, documenti, richieste, istanze indicate dall' articolo 415 bis comma 3 del codice di procedura penale presso ciascun ufficio del pubblico ministero che ne avesse fatto richiesta al Ministro della Giustizia.