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Rigenerazione di Casina Mattiol

Per quanto riguarda la tematica degli accessi principali, come già detto, vengono individuati presso Casina Mattioli, di fronte alla Torre Medicea e presso l’attracco lungo fiume.

Il rudere di Casina Mattioli rappresenta un edificio storico del quale si trovano indicazioni planimetriche già nel Catasto Borbonico del 1837, ed è collocato tra il fosso colatore destro del Versilia e le arginature del Lago di Porta.

Questa struttura individua l’ingresso attualmente più utilizzato, dal quale grazie ad una rampa in terra trasversale all’arginatura o grazie ad un’altra di minor pendenza ricavata nella topografia del terreno è possibile acce- dere alla sommità arginale. Il rudere è composto da 3 nuclei, costruiti in momenti differenti: un nucleo centrale che era adibito ad abitazione, con cucine al piano terra e le camere al piano primo e i due nuclei laterali, adibiti a stalla al piano terra e a fienile a quello superiore. Attualmente versa in condizioni critiche e il suo rinnovamento è fondamentale per ottenere una struttura solida di supporto all’area umida.

Dopo aver analizzato il Regolamento Urbanistico del Comune di Mon- tignoso, in cui Casina Mattioli è rappresentata come edificio di valore architettonico ed ambientale nullo, è stato scelto a livello progettuale di mantenere la volumetria e la posizione planimetrica esistente, modifican- do però in maniera netta la disposizione interna degli ambienti e l’aspetto esterno, volto ad una maggior relazione con l’ambiente naturale, sia nel linguaggio utilizzato che nei materiali del rivestimento.

Internamente la struttura è stata regolarizzata su due piani ben definiti; al piano terra è previsto un Info Point nella zona di ingresso, dal quale è pos- sibile accedere anche al piano superiore, un blocco servizi comprendente ascensore e bagno, un museo naturalistico e un locale adibito a laborato- rio per l’utilizzo delle piante palustri, che si estende al piano superiore ed è dotato di ascensore/montacarichi. Quest'ultimo a livello planimetrico denuncia la posizione del primo nucleo storico dell’edificio. Al piano su- periore è stata progettata un’aula studio con vista sul lago e una terrazza panoramica nella posizione del nucleo centrale.

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L’aspetto esteriore è caratterizzato da due fasce materiche: al piano terra è previsto un rivestimento in legno definito da lame verticali e pannelli di chiusura, che insieme alla piantumazione di piante palustri cerca di trasmettere il concetto in cui è la natura a sorreggere l’architettura. La parte superiore del rivestimento deriva dallo studio degli usi tradiziona- li delle piante palustri, tra i quali è stato individuato l’utilizzo storico della cannuccia di palude, con la quale venivano rivestite le capanne.

Questa soluzione utilizzata in chiave moderna, si adatta perfettamente al luogo e al tempo stesso il costo del suo acquisto è pari a zero, in quanto è reperibile direttamente in loco tramite gli sfalci periodici del canneto. Le lame verticali, che in corrispondenza della terrazza invadono il pia- no superiore, diventando portali che completano la forma dell’involucro senza aumentarne il volume, e che invadono l'ampia vetrata dell’aula studio, portano ad una connessione tra le due materialità dell’edificio. La durata del rivestimento in cannuccia di palude varia dai 25 ai 40 anni a seconda di diversi fattori tra cui l’umidità, la ventilazione e la pioggia. Per angoli di inclinazione superiore ai 40° il rivestimento in cannuccia di- venta praticamente impermeabile in quanto le gocce d’acqua, rimanendo di piccole dimensioni, scorrono su di esso impegnando un piccolo strato superficiale.

Per questo motivo, osservando il dettaglio costruttivo in cui l’inclinazione del tetto è di 20°, l’intera facciata e la copertura sono ventilate, garantendo una asciugatura del materiale più rapida.

La facciata al piano terra è realizzata tramite lame in rovere, fissate alla muratura con piastre a scomparsa, sulle quali sono scavate delle guide in cui scorrono i primi due pannelli in legno di chiusura.

Il terzo pannello è invece fissato alle lame tramite squadrette in acciaio. Questa soluzione permette di ridurre al minimo i giunti visibili e al tempo stesso un rapido ricambio dei pannelli deteriorati.

La parte superiore è realizzata tramite montanti verticali su cui sono fissa- ti i traversi di supporto al rivestimento in cannuccia di palude. Le fasce di cannucce vengono disposte a strati e fissate tramite cavi di acciaio, nasco- sti dalla sovrapposizione, che le tengono unite. Attraverso lo scorrimento

delle singole parti ottenuto per battitura, si ottiene una superficie esterna omogena dello spessore che può variare tra i 15 cm ai 20 cm.

Nella parte della copertura i traversi sono fissati direttamente sulla lamie- ra grecata che raccoglie l’acqua filtrante e la indirizza all’interno dei plu- viali disposti nello spazio arieggiato della parete ventilata.

Il colmo di chiusura che completa il rivestimento è costituito da pannelli in rovere fissati anch’essi ai traversi sottostanti.

Nella zona della terrazza panoramica e del museo sottostante il dettaglio costruttivo mostra come siano collocate all’interno del modulo le finestre girevoli, che si affacciano sul retro dell’edificio, e il collegamento del pa- rapetto in vetro annegato all’interno del solaio.

La sistemazione esterna, dell'ingresso e dell'edificio, sorge dalla necessità di avere una relazione forte tra il contesto e l’edificio e per una transizione tra il naturale e il costruito, dove l’elemento fondatore è la natura e non l’artificio.

L’irregolarità geometrica della pavimentazione, che si trasforma in alcuni casi in sedute, lascia spazio ad una transizione con il verde, alternato a sua volta a piantumazioni di piante palustri a servizio del museo naturalistico e i suoi elementi sono delimitati da fasce verdi che proseguono nella ver- ticalità delle lame della facciata.

Inoltre la sua differenza materica mette in risalto sia le aree verdi che il costruito.

Infine il progetto dell’accesso prevede la presenza di una rampa che corre parallela all’arginatura, realizzata a sbalzo, con un parapetto che segue il linguaggio comune dei vari microprogetti definiti e la realizzazione di un parcheggio in terra stabilizzata nel lotto di fronte a Casina Mattioli, al di là della strada.

111 Valorizzazione dell'area naturale

Contestualizzazione attrattiva - Accesso Torre Medicea