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Il rischio paese: criteri e analisi della ECA italiana SACE

3. LE EXPORT CREDIT AGENCIES E LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO PAESE

3.2 Il rischio paese: criteri e analisi della ECA italiana SACE

Le analisi e le valutazioni del rischio paese richiedono approcci multidimensionali che tengano conto delle peculiarità dei soggetti che si internazionalizzano e dei diversi rischi cui possono essere esposti operando all’estero.

Sintetizzare informazioni qualitative e quantitative non sempre tra loro comparabili potrebbe fornire indicazioni non attendibili e non coerenti, e

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R. Ascari, G. Dal Magro, L. Giglio, L. Passariello, A. Terzulli, P. Valerio; Il paradigma della nuova internazionalizzazione in Italia. Il ruolo di Sace, Working Paper SACE, 2013, Cit. p. 26

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pertanto si cerca di affinare il più possibile le metodologie di misurazione del rischio.

In Italia, la SACE, per mezzo del suo Ufficio Studi è in grado di svolgere un’analisi ed un controllo continui e completi del rischio paese in più di 190 realtà geografiche, ed i suoi economisti controllano costantemente l’andamento di tutti i mercati mondiali ai quali si rivolgono operatori e investitori nazionali. I primi contributi teorici sul rischio paese emergono negli anni sessanta e settanta, sulla scia delle “crisi politiche” di quegli anni; l’attenzione veniva focalizzata principalmente sull’influenza che il governo del paese estero era in grado di esercitare sulle imprese straniere.

La crisi del debito degli anni ottanta e le crisi finanziarie degli anni novanta hanno contribuito a un ampliamento delle analisi, sottolineando l’importanza degli effetti delle criticità economico-finanziarie dei paesi sull’attività delle imprese internazionalizzate.

L’approccio metodologico diventa più quantitativo e basato su strumenti matematici e statistici analizzando anche il merito di credito ed effettuando previsioni sui default sovrani o sugli shock del mercato.

In maniera analoga la crisi recente ha fatto emergere nuovi aspetti, facendo risaltare come un mondo globalizzato tenda ad accentuare i meccanismi di trasmissione della crisi tra paesi ed esponendo direttamente o indirettamente al rischio di contagio tutte le economie e tutti gli attori internazionalizzati.

Ciò detto in anni recenti SACE si è riproposta di migliorare l’analisi del rischio paese adottando una nuova metodologia caratterizzata da un approccio più disaggregato rispetto al passato, che stabilisce un collegamento tra gli operatori nazionali (operatore, banca, esportatore, investitore, costruttore) e i rischi diversi in cui questi possono incorrere nelle attività all’estero.

Questo collegamento viene sintetizzato in una matrice che per ciascuna tipologia di operatore rileva il rischio o i rischi prevalenti che impattano in modo “più diretto” sul business del soggetto in esame.

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Si passa quindi da un solo rating sintetico per paese all’individuazione di

differenti score a seconda del rischio considerato17.

La nuova metodologia sviluppata da SACE consente di identificare non più un unico rating di rischio bensì otto rating (convalori espressi in una scala da 0 a 100) corrispondenti ai rischi di credito (disaggregati per controparte) e politici (legati a eventi normativi o di violenza politica) che gli operatori possono riscontrare nella loro attività; non sono oggetto di analisi invece i rischi di mercato che di norma trovano coperture standard offerte dal mondo bancario. Queste analisi e valutazioni, come già accennato, sono caratteristiche delle Export Credit Agencies come SACE, quindi degli organismi, siano essi pubblici o privati, che in tutto il mondo assicurano le aziende che operano fuori dei confini nazionali.

Le metodologie di valutazione del rischio paese da parte delle altre compagnie, oggetto di confronto in questo elaborato, saranno singolarmente trattate in seguito.

La valutazione del rischio paese è fondamentale per la definizione del sistema dei prezzi assicurativi, cioè i cosiddetti “Premi”, che le Agenzie di Credito all’esportazione applicano successivamente ai loro potenziali clienti.

Ovviamente più grave sarà il rischio e più elevato sarà il costo della copertura assicurativa.

E’ opportuno accennare anche alla valutazione del rischio paese in ambito Ocse. Il CRAM, Country Risk Assessment Model, è il modello di classificazione del rischio paese utilizzato dalle Export Credit Agencies degli Stati che aderiscono all’Ocse.

La rilevanza degli effetti delle criticità economico-finanziarie dei Paesi hanno indotto preliminarmente ad un approccio di tipo quantitativo fondato su strumenti matematici e statistici e mirato all’analisi del merito di credito e sulla

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I. Gioia, F. Orsini, E. Padoan, F. Pocek, T. Spataro, A. Terzulli; Country risk. Dalla teoria alla pratica, Working Paper SACE, 2012, Cit. p. 3

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probabilità di default, cioè la probabilità che il paese non onori i debiti esteri a medio e lungo termine.

Pertanto una prima classificazione è stilata sulla base di tre gruppi di indicatori di rischio che sono la “payment experience” (esperienza di di pagamento), dati di natura economica e dati di natura finanziaria basati su indicatori IMF (richezza prodotta, indebitamento,ecc.); l’elaborazione dei punteggi derivanti dalla valutazione portano all’inserimento dei Paesi in categorie di rischio numerate da 0 a 7, dove 0 è la categoria minima di rischio e 7 indica il grado massimo di rischiosità.

Il processo però consta di due step metodologici e alle valutazioni di ordine quantitativo si aggiungono aggiustamenti di ordine qualitativo.

Le categorie consentono di individuare il minimum premium rate che è il premio minimo applicabile all’assicurazione del rischio sovrano a medio/lungo termine in tutti i paesi membri.

La valutazione qualitativa è eseguita da membri Ocse esperti di rischio Paese che integrano con aspetti rischio-qualitativi quali il rischio politico, il contesto sociale, il rischio normativo e qualunque altro eventuale fattore di instabilità. Il risultato di questi aggiustamenti fa sì che valutazioni positive permettano l’upgrading di un paese, seppur limitato ad una sola categoria; esiti sfavorevoli invece producono downgrading potenzialmente illimitati.

E’ palese quindi che elementi di instabilità possano comportare importanti declassamenti di un paese anche se questo sia in grado di far fronte ai propri impegni e goda in tal senso di una buona reputazione.

In anni passati l’obiettivo primario delle analisi era quello di valutare il rischio sovrano ma in anni più recenti invece questo aspetto si è ridimensionato ed è diventata più rilevante l’attenzione verso il settore privato divenuto il cliente principale delle Export Credit Agencies.

Tuttavia è necessario precisare che l’analisi del rischio paese non è una scienza esatta, infatti nonostante si cerchi di utilizzare le migliori metodologie, è da

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considerarsi un tentativo continuo di interpretare ed identificare i fattori di rischio che possono condizionare l’economia dei paesi e la sua evoluzione. A tal proposito è opportuno citare la definizione dell’economista americano Meldrum che in relazione al rischio paese afferma: “si intende l’insieme dei rischi che non si sostengono se si effettuano delle transazioni nel mercato domestico, ma che emergono nel momento in cui si effettua un investimento in un paese estero.

Tali rischi sono maggiormente imputabili alle differenze di tipo politico, economico, e sociale esistenti tra il paese originario dell’investitore ed il paese

in cui viene effettuato l’investimento”18.

Per Meldrum il rischio paese è riconducibile a sei rischi specifici riassunti nella seguente tabella:

Sovrano Politico Economico Trasferimento Cambio Posizione

Capacità o volontà del debitore sovrano di onorare i propri impegni Eventi di natura non economica derivanti da conflitti, mutamenti istituzionali e atti unilaterali dei governi Fattori che influenzano la crescita quali la politica economica, il grado di apertura dell’economia, l’andamento delle ragioni di scambio del paese Restrizioni sui movimenti di capitali e sul rimpatrio di dividendi e profitti Scaturisce da fluttuazioni inaspettate delle valute oppure dalla transazione da un regime a un altro; è legato al rischio di trasferimento Effetti di contagio che possono provenire da paesi vicini o con caratteristiche simili