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2. Caratteristiche, documentazione e vantaggi di un sistema di gestione

2.1 Caratteristiche su cui si basa un Sistema di Gestione Integrato

2.1.3 Risk – based Thinking

Il “pensiero basato sul rischio” è un nuovo concetto presente nelle norme sui sistemi di gestione grazie alla nuova struttura dell’HLS.

La vera novità è che il Risk-based Thinking viene introdotto come un approccio sistematico per considerare ed analizzare il rischio, applicato non più soltanto come strumento di reazione, ma come metodo preventivo, per ridurre gli effetti indesiderati attraverso una tempestiva identificazione e azione20.

Il rischio riguarda l’incertezza nel raggiungere i principali obiettivi della nuova ISO 9001: • generare fiducia nella capacità delle organizzazioni di fornire con regolarità ai propri

clienti prodotti e servizi conformi ai requisiti; • accrescere la soddisfazione dei clienti.

19 Fonte: ISO 9001:2015 Revisione e novità. Qualità Online, www.rivista.qualitaonline.it 20 Fonte: Risk Management e Risk based thinking: un obbligo della nuova ISO 9000 o

Il punto di partenza dell’approccio Risk-based Thinking si ha nelle norme al requisito 4.1 dove si richiede che l’organizzazione comprenda il proprio contesto e individui i fattori di rischio e di opportunità come base per la pianificazione del sistema di gestione stesso. Questo rappresenta la fase iniziale per poi andare a pianificare e attuare i processi del sistema di gestione (requisito 4.4), per pianificare (requisito 6.1) e per implementare le azioni (requisito 8.1) da intraprendere allo scopo di affrontare i rischi e le opportunità e per misurare l’efficacia delle azioni intraprese (requisito 9.1).

La penultima edizione della ISO 9001 del 2008 utilizzava lo strumento dell’azione preventiva per la gestione dei potenziali eventi negativi, sebbene fosse sottintesa l’importanza per un sistema di gestione per la qualità, di adottare le logiche della prevenzione in ciascuna delle proprie componenti (processi, funzioni, attività, ecc.), e non in modo circoscritto.

La nuova edizione, invece, evidenzia che per assicurare che i rischi siano, in ogni fase dell’attuazione di un sistema di gestione per la qualità, riconosciuti, analizzati e affrontati, occorre un atteggiamento mentale diffuso, grazie al quale l’azione preventiva non è più uno strumento isolato, ma distribuito nell’intero sistema di gestione. Per questo motivo, non è più presente uno specifico punto riguardante l’azione preventiva, ma essa è ora evocata ovunque nella norma, attraverso ripetuti riferimenti al rischio.

Il concetto di “azione preventiva” e le logiche del rischio si sintetizzano nella formula del “Risk-based Thinking”, ovvero una gestione per la qualità basata sulla generale capacità da parte di ogni individuo all’interno dell’organizzazione di assumere decisioni di competenza e intraprendere azioni conseguenti, come effetto di una corretta valutazione dei possibili effetti, positivi o negativi, degli eventi considerati.

L’importanza della stretta relazione tra Risk-based Thinking e processo decisionale emerge in primis dalla richiesta di sistemi di gestione adattivi in grado di reagire adeguatamente alle sollecitazioni interne ed esterne, a causa della variabilità dei contesti organizzativi e dalle

aspettative che in essi si producono, e inoltre dalla richiesta di avere la capacità di assumere tempestivamente decisioni razionali ed efficaci, basate sull’adeguato bilanciamento delle considerazioni di rischio e di opportunità.

Il Risk-based Thinking gioca anche un ruolo importante alla luce della logica “prestazionale” che ispira la nuova norma, in quanto questa si focalizza in maniera maggiore rispetto al passato sul raggiungimento degli obiettivi concreti, lasciando più libertà alle organizzazioni nel pianificare e attuare in tal senso il sistema di gestione per la qualità.

Questo implica una maggiore responsabilità da parte delle aziende nel dimostrare la capacità del proprio progetto qualità di assicurare la regolare conformità del prodotto/servizio, di accrescere la soddisfazione del cliente, di conseguire il miglioramento.

L’adozione del Risk-based Thinking rappresenta lo strumento per costruire, applicare e migliorare un sistema di gestione per la qualità rivolto al risultato e per rendere tracciabile il percorso logico che lo ha generato.

Nella norma ISO 9001:2015 sono presenti molti richiami al Risk-based Thinking: • Nell’introduzione: dove è spiegato il concetto stesso di Risk-based Thinking; • Nel punto 4 (Contesto dell’organizzazione): in cui si chiede all’organizzazione di

affrontare i rischi e le opportunità associati ai processi del suo sistema di gestione della qualità;

• Nel punto 5 (Leadership): che impone all’alta direzione di promuovere la consapevolezza del Risk-based Thinking e di determinare e affrontare i rischi e le opportunità che potrebbero incidere sulla conformità del prodotto/servizio;

• Nel punto 6 (Pianificazione): dove si stabilisce che l’organizzazione deve identificare i rischi e le opportunità relativi alle prestazioni del sistema di gestione della qualità e deve intraprendere azioni appropriate per affrontarli;

• Nel punto 7 (Supporto): in cui si richiede all’organizzazione di determinare e fornire idonee risorse;

• Nel punto 8 (Attività operative): che richiede all’organizzazione di gestire i propri processi in modo appropriato;

• Nel punto 9 (Valutazione delle prestazioni): nel quale si stabilisce che l’organizzazione deve monitorare, misurare, analizzare e valutare l’efficacia delle azioni intraprese per affrontare i rischi e le opportunità;

• Nel punto 10 (Miglioramento): in base al quale l’organizzazione deve correggere, prevenire o ridurre gli effetti indesiderati, migliorare il sistema di gestione della qualità e aggiornare i rischi e le opportunità.

Quindi, il Risk-based Thinking si esprime a tutti i livelli della struttura organizzativa e del processo decisionale:

• A livello strategico per esempio nella definizione del campo di applicazione del sistema di gestione per la qualità, a partire dalla comprensione del contesto e delle sue sollecitazioni sull’organizzazione;

• A livello manageriale per esempio nella determinazione dei processi da attivare nel sistema di gestione della qualità;

• A livello operativo, come nella identificazione dei punti critici nei processi, nelle funzioni, nelle attività, ai fini del loro adeguato controllo.

Per l’applicazione del Risk-based Thinking, non sono richiesti particolari metodi o strumenti ai fini della gestione del rischio, infatti questo rappresenta principalmente un approccio mentale, così come è anche il ciclo del Plan – Do – Check – Act.

Entrambi, infatti, come già sottolineato, sono necessari per l’adozione dell’approccio per processi.

Nella prassi, le organizzazioni di piccole dimensioni, più semplici e caratterizzate da un contesto stabile, non adottano soluzioni sofisticate per questo approccio basato sul rischio, ma sono caratterizzate dalla diffusione in tutta l’azienda di una cultura “pratica” del rischio,

per far sì che ogni decisione sia presa in modo razionale e informato. Invece, le organizzazioni più grandi e complesse devono prevedere uno sviluppo formale che può richiedere l’utilizzo di infrastrutture, competenze e azioni mirate e specifiche.

In conclusione, possiamo affermare che in un sistema integrato, l’approccio“Risk-based” permetterà all’organizzazione:

• di confrontare tra loro gli obiettivi disomogenei dei vari sistemi di gestione, riconducendoli alla comune dimensione del rischio;

• di gerarchizzarli su base oggettiva;

• di assumere decisioni coerenti, a partire da quelle che riguardano le strategie e la distribuzione delle risorse21.