• Non ci sono risultati.

Scheda B1: indagine di campagna

Nel documento PARTE E: L'IMPATTO DELL'UOMO SUL SUOLO (pagine 47-49)

Fig. 8

Carta dei Suoli della Riserva Naturale Mont Mars (Scala 1:5000)

47

Scheda B1 - Indagine di campagna S’intende che non possono essere con-

siderate come “carte dei suoli” le mappe della semplice distribuzione di caratteri o proprietà del suolo quali tessitura, penden- za, esposizione, pH ecc. sia da sole, sia in limitata combinazione, così come le mappe qualitative, quali quelle di produttività, e le mappe relative ai soli fattori di formazione del suolo (climatiche, topografiche, vege- tazionali, geo-litologiche). Una carta dei suoli (Fig. 8) individua aree occupate da

differenti tipi di suolo ciascuno dei quali ha un unico set di caratteri e proprietà derivate dal materiale da cui è stato formato, dallo specifico ambiente e dalla sua storia. I suoli mappati devono comunque far riferimento ad un sistema tassonomico universalmente accettato (es. WRB, USDA Soil Taxonomy). La distribuzione spaziale di molte singole proprietà del suolo ovvero molti aspetti qualitativi, possono essere estratti dalle carte dei suoli e rappresentati in carte tematiche quali, ad esempio, la vulnera-

bilità all’erosione o il comportamento del suolo in relazione ad un particolare uso. Il numero di possibili mappe derivate, di ca- rattere interpretativo, è molto grande, ma ciascuna offre una specifica interpretazione e raramente serve per scopi diversi.

Le carte che descrivono una o più pro- prietà del suolo possono essere realizza- te direttamente sulla base di osservazio- ni di campagna senza necessariamente costruire come base una carta dei suoli. Sono carte per specifici usi, come si é det- to, interpretative di uno specifico problema e spesso devono essere cambiate ogni volta che cambia l’uso del territorio o il tipo di coltivazione. Una carta di produttività di una certa coltura su suoli a lento drenag- gio non avrà alcun valore dopo l’introdu- zione di un sistema di drenaggio artificiale.

Se le carte di base dei suoli sono fatte con cura, quelle derivate possono esse- re riviste senza necessariamente rifare o integrare il lavoro di campagna. Ciò è es- senziale: capita che occasionalmente dei

rilevamenti speditivi siano fatti per il rag-

giungimento di un obiettivo immediato a costi bassi. Le mappature che ne deriva- no diventano però rapidamente obsolete e non possono essere revisionate senza ulteriori lavori di campo perché, in genere, vengono trascurati dati importanti, la “fo- tografia” della situazione viene confusa con l’interpretazione e spesso, i limiti tra diverse unità di suoli non vengono definiti. L’obiettivo del rilevamento pedologico è simile per tutti i tipi di Terre, tuttavia il nu- mero di unità di mappa e la loro compo- sizione è variabile in relazione alla com- plessità con cui i suoli si presentano e alle esigenze dell’utente. Il rilevamento deve rispondere contemporaneamente all’esi- genza di conoscere i suoli, ma anche di metterli in relazione con i problemi dell’a- rea in cui si trovano: non è solo pura co- noscenza dei suoli, ma anche approccio a problemi pratici e pianificatori utili per la Comunità. Questi piani includono la con- servazione delle risorse per gli agricoltori, i miglioramenti fondiari, lo sviluppo e la dife- sa del territorio, la gestione forestale ecc.. Essi soddisfano il bisogno di informazioni relative al suolo in merito a specifiche aree geografiche di uno Stato, ma anche ambiti territoriali più circoscritti, dove sono ne- cessarie specifiche azioni di pianificazione territoriale. Ovviamente l’accumulo di dati pedologici ed il loro reperimento sono me- glio gestiti con sistemi di Automatic Data Processing (ADP) che consentono rapide interpretazioni e decisioni “politiche” per il presente e per il futuro.

48

Scheda B2 - Unità ambientali omogenee

Unità di Paesaggio

I fattori climatici e biologici produco- no in genere situazioni geografiche di massima diverse tra loro: ciò ha por- tato alla definizione della distribuzio- ne dei suoli come “zonale”. La roccia

madre poi contribuisce alle variazioni pedologiche all’interno delle zone cli- matiche e vegetazionali. Le situazioni topografiche locali aggiungono ulte- riore complessità, in quanto possono determinare sia il tempo di esposizio- ne ai processi pedogenetici, sia il tipo di processo. Le complesse interazioni tra questi fattori nel tempo si presen- tano in forme ripetitive che portano alla presenza di combinazioni altret- tanto ripetitive in un territorio, corri- spondenti a cosiddette Unità di pae- saggio: ciò è la base per la definizione, l’identificazione e la rappresentazione cartografica dei suoli, secondo “Unità di mappa” o “Unità ambientali omo- genee” (§ APPENDICE 5).

Il Soil Survey Staff del Dipartimen- to dell’Agricoltura statunitense, così come la FAO, hanno sviluppato termi- nologie descrittive dei suoli e sistemi tassonomici applicabili alle diverse scale e per un’ampia varietà di uso dei suoli. Si fa dunque spesso riferimento alla SOIL TAXONOMY USDA e al Word Reference Base for Soil Resources o WRB. Si veda a questo proposito an- che la SCHEDA A5 e il sito WEB “A Compendium of On-Line Soil Survey

Information, Soil Classification for Soil Survey” (http://www.itc.nl/perso- nal/rossiter/research/rsrch_ss_class. html). Questi sistemi sono ormai rite- nuti i riferimenti internazionali e sono molto flessibili per adattarsi alle diver- se scale d’indagine sui suoli, ma, per contro, sono complessi e necessitano della comprensione di molti assunti fi- losofici e concettuali, nonché di mol- te operazioni analitiche e di campo: soprattutto, tra questi, le relazioni tra unità di mappa e unità tassonomiche, tra dati relativi ai singoli siti e dati re- lativi alle unità di mappa, tra modelli pedogenetici concettuali ed entità re- ali presenti in un territorio.

Le Unità di mappa sono costruite in modo tale da essere informative per i più comuni usi del suolo in un area d’indagine e devono essere anche fa- cilmente riconoscibili e aggiornabili su basi geografico-topografiche carta- cee o informatizzate, oltre ad essere compatibili con la possibilità reale di raccogliere i dati pedologici e con le capacità degli operatori (rilevatori ed analisti).

I diversi tipi di suolo sono meglio ri- conoscibili attraverso la caratterizza- zione

di proprietà presenti in piccoli campio- ni, che facciano riferimento a descri- zioni di campagna (§ APPENDICE 6) di “profili verticali di suolo” che inclu- dono: designazione degli orizzonti,

Nel documento PARTE E: L'IMPATTO DELL'UOMO SUL SUOLO (pagine 47-49)