Lo schema è servito da 3 fonti: a Nord dall’impianto di sollevamento sul fiume Po (Solle- vamento Pievetta) che serve la porzione settentrionale dello schema; le altre 2 prese sono sul fiu- me Tidone, corso d’acqua di origine appenninica ed emissario del Lago delle Lische, e vanno a servire la porzione a ridosso degli Appennini. La traversa di Lentino, sul Tidone, preleva acqua invasata e poi rilasciata dalla Diga del Molato (unica concessione al prelievo); il fiume emissa- rio è usato come vettoriamento sino al traversante del Lentino.
Questo rappresenta lo schema con lo sviluppo maggiore dell’Ente, con 59,2 km di rete prin- cipale; l’incidenza della rete di adduzione è più o meno la stessa della rete secondaria (rispetti- vamente il 22% e 28%), mentre risulta prevalente la rete di distribuzione rilevata (circa 55%). Strutturalmente, lo schema ha una conformazione mista, poiché sono presenti canali a cielo aper- to (40,4%), condotte in pressione (32,4%), canali chiusi (6,1%) e canali in galleria (5%). È inte- ressante notare che ben il 16,2% della rete principale (adduzione e secondaria) è classificata come tratto utilizzato per vettoriamento ai sensi del Reg. 41/01 (cfr. cap. 4).
Per quanto riguarda i materiali utilizzati, i canali a cielo aperto sono realizzati in terra e, per la maggior parte, con scarsa vegetazione ripariale (solo il 3% dei canali a cielo aperto), i canali
in galleria sono in calcestruzzo rivestito, mentre le condotte in pressione sono realizzate in PVC,
in acciaio e in cemento armato.
Sullo schema sono presenti 3 impianti di sollevamento e 7 vasche. Inoltre, è notevole l’in- terconnessione con il reticolo artificiale e naturale (3 punti di restituzione al reticolo o di restitu- zione di acqua utilizzata per altri scopi).
5.2
Bacini Piacentini di Levante
5.2.1 Comparto irriguo
Il Consorzio di bonifica Bacini Piacentini di Levante (fig. 5.2) ha una superficie ammini- strativa di 120.565 ettari, collocata nella porzione orientale del territorio regionale. Ricade inte- ramente in Provincia di Piacenza e comprende il territorio di 25 Comuni.
Figura 5.2 - Inquadramento territoriale del Consorzio di bonifica Bacini Piacentini di Levante
Da un punto di vista idrografico il territorio è interessato da numerosi torrenti appenninici affluenti del Po, i maggiori dei quali sono, da Ovest a Est, il Nure, il Chiavenna, il Riglio, l’Ar- da e l’Ongina. L’irrigazione si sviluppa in un unico Comprensorio irriguo nella parte settentrio- nale del Consorzio, nell’area di pianura sono presenti 7 Distretti, la maggior parte dei quali ser- viti da acque appenniniche. Il più piccolo è il Condotta Pallastrelli, che ricopre solo lo 0,6% del- la superficie totale dei Distretti, mentre il maggiore, con 22,5%, è il Valdarda Sinistra Monte.
92
La superficie totale dei Distretti rappresenta il 18,6% della superficie amministrativa del- l’Ente, valore tra i più bassi rispetto alla media regionale (elevata incidenza del territorio monta- no). La superficie attrezzata rappresenta circa il 15,5% dell’intero territorio amministrato, men- tre la superficie irrigata tramite strutture consortili presenta valori piuttosto bassi, se rapportata all’area attrezzata (28%) (tab. 5.4).
Tabella 5.4 - Caratteristiche strutturali dell’Ente
Distretto Superfici (ha)
Totale Attrezzata Irrigata
Basso Piacentino Valle 4.189 3.449 2.145
Basso Piacentino Monte 2.655 2.186 1.240
Valdarda Sinistra Valle 3.593 3.005 301
Valdarda Sinistra Monte 5.042 4.217 644
Valdarda Destra Monte 3.551 2.970 686
Valdarda Destra Valle 3.251 2.719 297
Condotta Pallastrelli 133 111 47
Totale Ente irriguo 22.414 18.657 5.360
Superficie amministrativa Ente irriguo 120.565
Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAEmilia-Romagna
Le colture irrigue prevalenti sono gli erbai, il mais ed il pomodoro (tab. 5.5). È interessan- te notare come i valori di volume specifico stagionale per unità di superficie subiscano, per la maggior parte delle colture, scostamenti anche significativi sul territorio consortile, da associare alle caratteristiche del suolo, della rete e dei sistemi irrigui.
A livello distrettuale, in genere, le incidenze delle colture sono simili, tranne nel caso del Distretto Basso Piacentino di Valle, dove è diffusa anche la produzione di frutta. Il volume specifi-
co stagionale utilizzato in questo Distretto è il più elevato, con circa 7,3 milioni di m3(allegato 5.2).
Tabella 5.5 - Colture irrigate praticate e volumi irrigui
Coltura Superficie Stagione Volume specifico Volume
irrigata irrigua stagionale per unità specifico
(ha) di superficie stagionale
(m3/ha/anno) (m3/anno)
da a min max totale
Aglio e scalogno 50 05-apr 14-set 3.323 3.323 166.150
Barbabietola da zucchero 446 17-mag 23-lug 1.470 2.314 778.638
Erbai in genere 1.825 22-mag 14-set 2.013 4.544 6.374.257
Frutta in genere 83 15-giu 31-ago 2.839 2.839 235.637
Mais 1.496 09-apr 10-set 3.028 3.837 5.329.710
Pomodoro 1.369 18-mag 10-set 1.519 3.371 3.564.902
Prati e pascoli permanenti in genere 91 19-mag 14-set 2.778 4.458 361.453
Totale Ente irriguo 5.360 16.810.747
Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAEmilia-Romagna
La stagione irrigua inizia a metà maggio, ma per alcune colture come aglio, scalogno, cipol- la e alcuni tipi di mais è anticipata ai primi di aprile. La pratica irrigua termina a metà di settem- bre e si conclude prima per la barbabietola da zucchero (primi di luglio) e per la frutta in genere (fine di agosto) (tab. 5.5).
A livello aziendale il sistema di irrigazione prevalentemente adottato è l’aspersione (87%), seguito dall’irrigazione localizzata (11%) e lo scorrimento (2%) (graf. 5.3). Nei Distretti serviti dal torrente Arda sono presenti tutti e 3 i sistemi irrigui, tranne nel Distretto Condotta Pallastrel- li, dove è presente solo l’aspersione. Nei Distretti serviti dal Po non è più usato lo scorrimento.
Grafico 5.3 - Sistemi di irrigazione prevalenti
L’acqua viene consegnata dovunque a domanda, con esercizio irriguo continuo nelle 24 ore. Con riferimento alle caratteristiche di gestione del Consorzio emerge che su un totale di 24 unità lavorative (di cui 9 stagionali), un quarto sono impiegate in ruoli tecnici e amministrativi. Il resto del personale, quindi la gran parte, ha un ruolo di manutenzione e di gestione della rete.
Nel grafico 5.4 sono riportate le entrate dell’Ente, suddivise per voce. Su un totale di 1,653 milioni di euro, gli introiti maggiori derivano dall’attività di irrigazione (82,8%). I contributi regio- nali erogati per l’irrigazione riferibili alla manutenzione ordinaria delle reti e dei canali rappre- sentano appena l’1% del totale.
Grafico 5.4 - Entrate dell’Ente
94 1,98% 10,84% 87,18% Scorrimento Localizzata Aspersione
Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAEmilia-Romagna
1,27%
15,85% 82,88%
Contribuenza per la bonifica Contribuenza per l’irrigazione Contributi della Regione
La modalità contributiva prevalente è di tipo monomio ed è espressa in euro/ettaro irriga- bile. Le aliquote sono differenti: più alte per i territori serviti da Po (100,10 euro/ettaro), minori per i Distretti serviti dalle acque appenniniche (61,30 euro/ettaro).
5.2.2 Irrigazione
Gli schemi irrigui a servizio dell’Ente sono 2, il principale dei quali è quello sotteso dalla diga di Mignano (tav. 02), che riceve anche acque da 6 pozzi consortili. La rete principale, nel complesso, è lunga circa 38 km.
Tabella 5.6 - Fonti di approvvigionamento irriguo a servizio dell’Ente*
Corpo Idrico Nome Schema Rete Distretti Volume Portata
Fonte irriguo principale serviti prelevato concessa (m) per il settore (m3/s)
agricolo (m3/anno)
Fiume Po Impianto Po - 10.401 Basso Piacentino 22.600.000 5,00 sollevamento Po sollevamento Po Valle
Basso Piacentino Monte
Torrente Arda Diga di Mignano Diga di Mignano 27.813 Valdarda Sinistra 8.600.000 1,90 (T. Arda); 6 pozzi Valle
Falda 6 pozzi Valdarda Sinistra Monte … 0,24
Valdarda Destra Monte Valdarda Destra Valle Condotta Pallastrelli
Totale Ente irriguo 38.214 31.200.000 7,14
* Per gli schemi interconsortili e interregionali i dati di rete, volume prelevato e portata concessa non sono riportati se non è possibile disaggregarli per Ente irriguo
Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAEmilia-Romagna
La fonte di approvvigionamento principale, in termini di disponibilità idriche, è la presa sul
Po, che presenta una portata concessa ad uso irriguo pari a 5 m3/s ed un volume prelevato di 22,6
milioni di m3. La portata concessa ad uso agricolo, prelevata da ognuno dei 6 pozzi, è pari a 0,04
m3/s (tab. 5.6), ma non è noto il volume prelevato da falda.
Per l’intero Comprensorio irriguo i volumi prelevati dalle fonti sono circa il doppio dei volu- mi distribuiti nei Distretti, pertanto non si rilevano particolari problemi legati all’approvvigiona- mento. Ciò vale in particolare per lo schema Sollevamento Po, mentre nei 5 Distretti serviti dallo schema della diga di Mignano la copertura delle disponibilità è nettamente inferiore, infatti il volu- me utilizzato a livello dei Distretti (stagionale) è pari al 79% circa del volume prelevato.