Lo schema serve 4 Enti (Burana, Valli di Vecchio Reno, I Circondario Polesine di Ferrara e II Circondario Polesine San Giorgio) (tavv. 06 e 10), ha uno sviluppo di circa 270 km di rete principale ed è, per la gran parte, costituito da canali ad uso promiscuo di bonifica e irrigazione. L’approvvigionamento è garantito dall’impianto di pompaggio delle Pilastresi sul fiume Po,
per il quale sono presenti due concessioni in capo al Consorzio Burana (3 m3/s) e al Consorzio
generale di bonifica della Provincia di Ferrara (44 m3/s) (il Consorzio di secondo grado che riu-
nisce i 3 Enti della provincia di Ferrara, Valli di Vecchio Reno, I Circondario Polesine di Ferra- ra e II Circondario Polesine San Giorgio), che li distribuisce sul territorio dei restanti Enti. Com-
plessivamente, sono stati prelevati nel 2004 circa 175,555 milioni di m3. Non è possibile scorpo-
rare i dati di volume prelevato tra gli Enti irrigui utilizzatori.
Lo schema parte da un tratto di adduzione, denominato Canale delle Pilastresi, che è di svi- luppo contenuto se raffrontato alla rete secondaria; questa è costituita per il 17% da tratti di reti- colo utilizzato per il vettoriamento ai sensi del Reg. 41/01. In queste aree, infatti, si utilizzano anche alcuni rami del fiume Po che in queste zone si ramifica lungo il suo delta.
Come si evince dal grafico che segue, circa l’81% della rete è costituito da canali a cielo aper- to soprattutto in terra, ma in parte anche rivestiti in calcestruzzo (14% circa). Il resto della rete è rea- lizzato con canali chiusi, in galleria o in pressione, ma si parla di percentuali esigue (graf. 4.12).
Grafico 4.12 - Caratteristiche dello schema Pilastresi - Volano Primario
86 0% 10% Canali a cielo aperto 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% Canali in galleria Condotte in pressione Tratto di corso d’acqua utilizzato per vettoriamento ai sensi del Reg. 41/01 81%
1% 1%
17%
CAPITOLO 5
ENTI IRRIGUI
5.1
Bacini Tidone Trebbia
5.1.1 Comparto irriguo
Il Consorzio di bonifica Bacini Tidone Trebbia (fig. 5.1) ha una superficie amministrativa di 140.251 ettari e si colloca nella parte più a Ovest del territorio emiliano, comprendendo parte di Comuni nelle regioni Liguria e Lombardia in zona montana. I Comuni interessati sono 51 ricadenti nella Provincia di Piacenza (29), di Genova (15) e di Pavia (7).
Figura 5.1 - Inquadramento territoriale del Consorzio di bonifica Bacini Tidone Trebbia
Da un punto di vista idrografico il territorio consortile è attraversato dal fiume Trebbia e dal torrente Tidone, mentre il confine Nord orientale è segnato dal torrente Nure, tutti affluenti appenninici in destra Po. Si tratta delle zone dove l’irrigazione è presente da tempi più antichi in regione, soprattutto attingendo dal fiume Trebbia che arriva in pianura ad una quota tale per cui si è potuto sfruttare il gradiente idraulico che consentiva una più facile distribuzione.
Nel Consorzio è presente un unico Comprensorio irriguo nella parte di pianura, suddiviso in 5 Distretti, il più piccolo dei quali, il Sinistra Tidone extra territoriale, è situato al di fuori del- la delimitazione del territorio amministrato, al confine Nord occidentale con la Lombardia.
La superficie totale dei Distretti rappresenta il 23,6% della superficie amministrativa del- l’Ente, valore più basso rispetto alla media regionale, data l’elevata incidenza del territorio mon-
tano in quest’area. La superficie attrezzata rappresenta circa il 19% dell’intero territorio ammi- nistrato. Analizzando la superficie irrigata delle strutture consortili si osserva che il rapporto tra superficie irrigata e attrezzata totale dell’Ente è pari a 32% (tab. 5.1).
Tabella 5.1 - Caratteristiche strutturali dell’Ente
Distretto Superfici (ha)
Totale Attrezzata Irrigata
Destra Tidone 3.132 2.505 498
Destra Trebbia 11.013 8.848 3.519
Sinistra Tidone 6.864 5.310 1.592
Sinistra Tidone extraconsortile 355 180 100
Sinistra Trebbia 11.747 9.692 2.744
Totale Ente irriguo 33.111 26.535 8.453
Superficie amministrativa Ente irriguo 140.251
Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAEmilia-Romagna
Le colture prevalenti nel territorio consortile sono il pomodoro, il mais e la medica, distri- buite omogeneamente tra i diversi Distretti. Le estensioni maggiori delle superfici occupate da queste colture, si hanno nei Distretti più grandi: il Destra Trebbia e il Sinistra Tidone. La super- ficie investita nelle singole colture, ed il volume specifico stagionale utilizzato nei rispettivi Distretti, sono riportati nell’allegato 5.1.
Tabella 5.2 - Colture irrigate praticate e volumi irrigui
Coltura Superficie Stagione Volume specifico Volume specifico irrigata irrigua stagionale per stagionale
(ha) unità di superficie totale
(m3/ha/anno) (m3/anno)
da a
Aglio e scalogno 65 07-apr 27-ago 2.400 156.000
Barbabietola da zucchero 842 20-mag 04-lug 1.950 1.641.900
Cipolla 260 07-apr 27-ago 2.700 702.000
Fagiolo verde 400 22-mag 08-set 2.400 960.000
Mais 1.733 20-mag 14-set 2.340 4.055.220
Medica 1.395 20-mag 14-set 2.000 2.790.000
Ortaggi in genere 271 20-mag 15-giu 2.100 569.100
Pomodoro 2.878 20-mag 09-set 2.100 6.043.800
Prato polifita permanente 411 20-mag 12-set 3.600 1.479.600
Soja 198 20-mag 14-set 1.170 231.660
Totale Ente irriguo 8.453 18.629.280
Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAEmilia-Romagna
Con riferimento al volume specifico stagionale, quello più elevato, pari a circa 6 milioni
di m3, è stato utilizzato per l’irrigazione del pomodoro, data l’elevata superficie investita. Rife-
rendosi al volume per unità di superficie, invece, è il prato polifita a presentare esigenze idri-
che maggiori (3.600 m3/ha/anno) (tab. 5.2). A livello di Distretto, il Destra Trebbia assorbe i
maggiori volumi (7,7 milioni di m3) nel corso della stagione irrigua, data anche la maggiore
espansione.
La stagione irrigua inizia il 20 maggio, ma per alcune colture come aglio, scalogno e cipol-
la è anticipata ai primi di aprile. La pratica irrigua termina nella prima metà di settembre, ma si conclude prima sia per le colture appena citate, che per la barbabietola da zucchero e gli ortaggi. A livello aziendale il sistema di irrigazione prevalentemente adottato è l’aspersione, adot- tato sull’88% della superficie irrigata. La restante superficie viene irrigata per scorrimento (9%) o a goccia (3%) (graf. 5.1).
Grafico 5.1 - Sistemi di irrigazione prevalenti
Per quanto riguarda le modalità di consegna dell’acqua, si pratica ovunque la turnazione. Nell’analisi della caratteristiche gestionali dell’Ente emerge che su un totale di 18 unità lavo- rative (di cui 5 stagionali), l’83% è relativo a professionalità legate alla manutenzione e alla gestio- ne della rete, mentre 2 persone sono dedicate ad attività amministrative e 1 alle attività tecniche.
Nel grafico 5.2 sono riportate le entrate dell’Ente, suddivise per tipologia. Su un totale di 1,561 milioni di euro, gli introiti derivanti dall’attività di bonifica sono inferiori (23,4%) rispet- to alle entrate per irrigazione (75,6%), nonostante la superficie attrezzata rappresenti il 19% del- la superficie dell’Ente. Il resto è rappresentato dal contributo regionale erogato assegnato ai Con- sorzi per l’irrigazione, precisamente per la manutenzione ordinaria della rete dei canali.
Grafico 5.2 - Entrate dell’Ente
9,00% 2,71% 88,29% Scorrimento Localizzata Aspersione
Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAEmilia-Romagna
0,94%
23,46% 75,60%
Contribuenza per la bonifica Contribuenza per l’irrigazione Contributi della Regione
La modalità contributiva è di tipo monomio per tutto il Comprensorio, tuttavia i valori dei contributi tra i Distretti risultano molto disomogenei e variano tra 369,80 euro e 29,70 euro/ettaro irrigato. La differenza di contributo irriguo tra i due comparti “Tidone” e “Trebbia” è riconduci- bile, essenzialmente, alle modalità ed ai costi della distribuzione: per il comparto del Tidone si rilevano maggiori costi di gestione e di esercizio dell’impianto di sollevamento delle acque dal fiume Po, dovendo superare un dislivello geodetico maggiore. Inoltre, la tipologia di canalizza- zione del comparto del Tidone, caratterizzata da numerosi canali e relativi nodi di ripartizione, necessita di un maggior numero di unità lavorative, comportando un aumento dei costi. I costi di distribuzione dell’acqua per il comparto del Trebbia, invece, risultano inferiori grazie alla tipo- logia di canalizzazione dello stesso.
5.1.2 Irrigazione
Gli schemi irrigui che assicurano l’approvvigionamento e la distribuzione irrigua nell’En- te sono 4, il maggiore dei quali è quello costituito dal sistema Diga del Molato-Lentino-Pivetta- Lago Lische (tav. 01). Complessivamente, la rete principale è lunga circa 83 km (tab. 5.3). Di seguito si riportano le caratteristiche tecniche e funzionali degli schemi.
Tabella 5.3 - Fonti di approvvigionamento irriguo a servizio dell’Ente
Corpo Idrico Nome Schema Rete Distretti Volume Portata
Fonte irriguo principale serviti prelevato concessa (m) per il settore (m3/s)
agricolo (m3/anno) Rio Sarturano Presa Lago Diga del Molato 59.173 Destra 50.000 0,03
delle Lische - Lentino - Pivetta Tidone
Fiume Po Stazione Sollevamento - L. Lische Sinistra 2.646.864 1,00
Pievetta Tidone
Torrente Traversante del Lentino Sinistra Tidone 7.840.000 2,00
Tidone - Diga del Molato extraconsortile
Fiume Presa Caminata - Rio Sinistra Trebbia 4.161 Sinistra 14.627.520 1,80
Trebbia Comune Sinistra - Caminata Trebbia
Fiume Trebbia Presa Cà Buschi Destra Trebbia 16.639 Destra 18.932.400 2,90 Falda - Rio Comune Destra - Ca’ Buschi Trebbia
Galleria drenante Mirafiori 2.916.000 0,60
Fiume Presa S. Agata Rio Villano 3.581 3.975.350 0,70
Trebbia - Rio Villano S. Agata
Totale Ente irriguo 83.554 50.988.134 9,03
Fonte: Elaborazioni INEAsu dati SIGRIAEmilia-Romagna
La tipologia di fonte di approvvigionamento principale è la captazione da fiume e le por-
tate maggiori sono concesse sul fiume Trebbia (5,4 m3/s). Il volume annuo prelevato ai fini agri-
coli è pari a 50,988 milioni di m3, la quota maggiore (74%) è prelevata dalle 3 prese sul fiume
Trebbia.
Complessivamente, a livello di Ente, l’analisi delle disponibilità idriche non evidenzia par- ticolari problematiche legate all’approvvigionamento. I volumi prelevati sono, infatti, sufficienti
a soddisfare le richieste irrigue dei vari Distretti (18,6 milioni di m3).