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La Scuola Europea di restauro dei beni archivistici e librar

2. DAGLI ANNI NOVANTA AD OGGI 1 Introduzione

2.4. La Scuola Europea di restauro dei beni archivistici e librar

La Scuola Europea per la Conservazione e il Restauro dei Beni Librari è nata nel 1992, grazie all'intesa tra la Comunità Eropea, il MBCA e la Regione Umbria. Nel 1998, la Regione Umbria, il comune di Spoleto e le province di Spoleto e Terni hanno dato vita alla Fondazione per la Conservazione e il Restauro dei Beni Librari, con sede a Spoleto. A tali istituzioni si è aggiunta, nel 1999, la Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto165.

La Fondazione è un soggetto giuridico indipendente che si occupa di promuovere la cultura della conservazione e del restauro dei beni librari e documentali, nonché la formazione, l'aggiornamento, la riqualificazione, la specializzazione e la promozione della professionalità degli operatori del settore.

In base a quanto stabilito nello Statuto, tra i suoi obiettivi rientrano la gestione dell'alta qualificazione professionale di restauratori-conservatori di beni librari, portata avanti attraverso l'attività della Scuola e le altre iniziative formative di specializzazione; la gestione di una biblioteca specializzata nel settore del restauro, a cui siano attribuite anche con funzioni di ricerca e di divulgazione; la creazione di rapporti, a carattere tecnico-scientifico, con analoghi centri stranieri di ricerca, conservazione e restauro; la fornitura di servizi di progettazione per la prevenzione, la conservazione ed il restauro; lo svolgimento di attività di formazione, aggiornamento, specializzazione nonché ulteriori attività legate alla gestione e alla valorizzazione del patrimonio librario166.

Dal 2000 la sede della Fondazione è situata nell'ala nord-ovest della Rocca

164 N. Pisauri, 2001, p. 47.

165 http://www.bibliotecheoggi.it/2000/20001007701.pdf (30/12/2013) 166 http://www.restaurolibro.com/fondazione.php (02/01/2014)

Albornoziana, costruita nella prima metà dell'Ottocento e destinata a scopi carcerari, sino al 1982. In seguito la Rocca è stata sottoposta ad accurati interventi di restauro e i suoi spazi sono stati destinati ad accogliere, oltre alla scuola di restauro del libro, un teatro all'aperto, il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, il laboratorio di diagnostica applicata al restauro dei beni culturali e il Centro di documentazione del CISAM (Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo)167.

All'interno della scuola operano docenti italiani e stranieri, secondo un modello di insegnamento ispirato all'esperienza palermitana, di cui si ha già avuto modo di parlare.

Il primo corso fu avviato nel 1992 e vi parteciparono di quindici studenti, tredici donne e due uomini, uno dei quali si ritirò dopo pochi mesi. Ai fini dell'ammissione era richiesto soltanto il diploma di scuola secondaria superiore, ma numerose tra le partecipanti hanno, in seguito, durante o dopo il corso, conseguito la laurea, prevalentemente in corsi di studi attinenti all'ambito della conservazione dei beni culturali168.

Dal 2004 la Scuola ha previsto corsi di durata triennale, contribuendo alla formazione di un centinaio di restauratori, i quali hanno raggiunto livelli di preparazione che possono essere definiti “accademici”, nonostante non sia stato previsto un effettivo riconoscimento in tal senso.

Dal 2010, secondo il sito ufficiale, la Scuola risulta non essere più attiva.

Durante l'anno accademico 2008/2009 si è svolto il Master di I livello in Conservazione e Restauro delle raccolte librarie e documentarie, rivolto a diciotto partecipanti in possesso del diploma di laurea, di primo o secondo livello, o quadriennale a ciclo unico, avente lo scopo di formare conservatori altamente qualificati, preparati sia dal punto di vista teorico e storico che da quello tecnico- pratico.

167 http://www.restaurolibro.com/sede.php (02/01/2014) 168 C. Federici, 2009, p. 25.

Il corso prevedeva 360 ore di didattica frontale (corrispondenti a 40 CFU) comprendente discipline storiche, codicologia e paleografia, archivistica generale e storia degli archivi, studio delle caratteristiche formali e materiali del libro e del documento antico e del libro moderno, chimica e biologia della conservazione, fondamenti di conservazione e restauro dei beni librari e manutenzione conservativa, restauro del libro e del documento, bibliofilia, collezionismo e antiquariato librario, acquisizione e valorizzazione delle collezioni, conservazione e nuove tecnologie, legislazione di tutela; 108 ore di esercitazione in laboratorio; 657 ore di studio individuale e 365 ore (corrispondenti a 15 CFU) di tirocinio/stage da svolgere presso archivi, biblioteche, laboratori pubblici e privati, con i quali era stata stipulata apposita convenzione. Era inoltre prevista, come prova finale (5 CFU), la discussione di una tesi in presenza di almeno tre docenti del corso e di eventuali esperti del settore169.

Sempre nel 2008 è stato attivato il corso interregionale “Progettare la conservazione ! Corso di specializzazione per esperto conservatore di beni archivistici e librari”, rivolto a diciotto partecipanti, tra bibliotecari e archivisti già impiegati presso amministrazioni pubbliche, private o ecclesiastiche, in possesso del diploma di scuola superiore. Il corso si proponeva di formare specialisti curatori e conservatori, in grado di progettare il restauro del libro e/o del documento, di seguirne l'intero procedimento dalla gara di affidamento fino al collaudo finale, e di praticarne la conservazione quotidiana, effettuando il monitoraggio costante delle raccolte e programmando gli eventuali interventi di prevenzione e manutenzione.

Il corso era articolato tra lezioni frontali, esercitazioni pratiche, attività di laboratorio e stage presso biblioteche o archivi. L'attività didattica, seguita da docenti universitari, restauratori privati, funzionari e tecnici del Ministero per i beni e le attività culturali, prevedeva insegnamenti relativi alla legislazione nazionale e a quella internazionale in materia di tutela e Codice degli appalti, alla conservazione e alla prevenzione (monitoraggio degli ambienti di conservazione,

manutenzione conservativa, micro restauro e legatura), alla progettazione e al collaudo di un restauro. Al termine del corso i partecipanti hanno dovuto realizzare un elaborato finale consistente nella stesura di un progetto conservativo, dimostrando in questo modo di essere in grado di progettare interventi conservativi secondo prescrizioni tecniche aggiornate170.

Oltre al corso per esperto in produzione, gestione e conservazione del documento digitale, nel 2010 è stato attivato anche l'ultimo corso previsto dalla Scuola, finalizzato alla formazione della figura professionale del legatore, rivolto ai disoccupati residenti o domiciliati nella Regione Umbria, in possesso del diploma d'istruzione secondaria di secondo grado. Furono resi disponibili undici posti, di cui sei riservati alla partecipazione femminile171.

Il corso era strutturato in 300 ore di didattica frontale e 360 ore di esperienza pratica, per un massimo di 8 ore giornaliere e 120 ore mensili. Tra i principali insegnamenti erano previsti lo studio della nomenclatura delle componenti del libro, storia della legatura, decorazione delle coperte, fondamenti di legislazione, principi di imprenditoria femminile e giovanile, nonché esercitazioni pratiche relative alle attività di manifattura del libro (cucitura, realizzazione di capitelli, manifattura della carta marmorizzata, legature, cartontecnica).

Gli allievi hanno dovuto inoltre svolgere un periodo di attività pratica presso strutture private, localizzate o meno sul territorio regionale. Al termine del corso, previo superamento dell'esame, era previsto il rilascio di un attestato di qualifica professionale a tutti i partecipanti che avessero maturato un numero di ore di presenza pari almeno al 75% del monte ore complessivo, nonché almeno il 75% di presenze sia sul monte ore relativo all'attività didattica che a quello relativo all'attività pratica172.

Attualmente la Scuola di Spoleto non risulta inserita nell'elenco, aggiornato al

170 http://www.restaurolibro.com/corsi.php?categoria=7&contenuti=42 (03/01/2013) 171 Ai sensi del D. Lgs. 181/2000.

marzo 2013, delle istituzioni formative accreditate allo svolgimento dei corsi di formazione dei futuri restauratori, per i quali è invece previsto un corso di laurea quinquennale a ciclo unico.

Ad ogni modo, dalla sua fondazione fino almeno al 2004, anno dell'entrata in vigore della nuova legislazione prevista dal Codice dei Beni Culturali la Scuola ha rappresentato il livello più elevato di istruzione per gli addetti al restauro librario cui si sia giunti in Italia. È inoltre importante sottolineare come, a partire dal suo esempio, siano sorte iniziative parallele sia in ambito pubblico (in Lombardia, a Cremona e a Botticino), che in quello privato (Firenze, Palazzo Spinelli)173.