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2. DAGLI ANNI NOVANTA AD OGGI 1 Introduzione

2.5. La Scuola di restauro di Villa Manin a Passariano

Nel 1969 la Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia acquistò la settecentesca Villa Manin di Passariano dall’Istituto Regionale per le Ville Venete174 e qui, nel

1971, attivò il Centro regionale di catalogazione dei beni culturali, diventato in seguito Centro regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali.

Come dimostrano numerose esperienze passate, prima fra tutte l'alluvione di Firenze, in più di un'occasione sono stati gli eventi drammatici a far alzare il livello d'attenzione, delle istituzioni e dell'opinione pubblica, sullo stato di incuria in cui versa il nostro patrimonio culturale. Così, dopo il terremoto del 1976, si diffusero un rinnovato interesse e una nuova sensibilità nei confronti del patrimonio d’arte del Friuli-Venezia Giulia.

I sopralluoghi effettuati misero in luce il degrado di molte opere d'arte presenti sul territorio, e il Centro Regionale si impegnò a recensirle e a restaurarle, inoltre, sempre per far fronte alle disastrose conseguenze del sisma, venne istituita, già nel 1976, la Scuola per la Conservazione e il Restauro dei beni culturali.

A partire dal 1977 si sono succeduti cicli di studio, dedicati a diverse tipologie di

173 C. Federici, 2007, p. 386.

beni: i primi due cicli (1977-1980; 1980-1983) hanno avuto ad oggetto la scultura lignea e la pittura su tela e su tavola; il terzo (1986-1989) la scultura lignea e i materiali lapidei; il quarto (1991-1994) la scultura lignea, i materiali lapidei, la ceramica e i metalli archeologici; il quinto (1996-1999) il tessile antico e le superfici architettoniche decorate (pitture murali e materiali lapidei).

Nel 2006, in conformità con le norme di legge sulla formazione e il profilo di competenza dei restauratori di beni culturali e nel rispetto dei livelli di qualità previsti dal d.lgs 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), dal decreto interministeriale 86/2009, emanato di concerto tra il Ministero per i beni e le attività culturali e il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e dai decreti interministeriali del 7 febbraio e del 2 marzo 2011, è stato attivato il corso di laurea quinquennale a ciclo unico dedicato alla categoria “Beni librari, documentari e opere d'arte su carta”175 (Definizione della classe di laurea

magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali – LMR/02)176.

Dal 2006, il Centro è dotato di moderni laboratori, nei quali si possono effettuare le principali analisi diagnostiche e conoscitive in base alle differenti specificità delle varie tipologie di beni culturali, di aule didattiche, di un'area per la consultazione dei libri, di numerosi archivi, anche su supporto informatico, contenenti la documentazione relativa alle analisi di laboratorio e alle relazioni sui restauri, di un archivio dei disegni, di una fototeca e di una mediateca. È stato inoltre predisposto un servizio di ricerca e consulenza rivolto, non solo agli studenti, ma anche a enti, istituti e operatori. Viene inoltre offerto un servizio di ricerca e consulenza rivolto non solo agli studenti, ma anche agli enti, agli istituti e agli operatori, pubblici e privati, che ne facciano richiesta177.

175 http://www.beniculturali.regione.fvg.it/crcr_r/index_d.asp?CSez_ID=HOME&Cont_ID=126 (29/12/2013) 176 http://www.beniculturali.regione.fvg.it/crcr_r/index_d.asp?CSez_ID=HOME&Cont_ID=1029 (29/12/2013) 177 http://beniculturali.regione.fvg.it/crcr_r/content/cont_d.asp?CSez_ID=CORSI&Cont_ID=288 (30/12/2013)

Come è stato detto in precedenza, la Commissione tecnica per le attività istruttorie finalizzate all'accreditamento delle istituzioni formative e per la vigilanza sull'insegnamento del restauro, istituita con il decreto del 7 febbraio 2011, ha inserito la Direzione Centrale cultura, sport, relazioni internazionali e comunitarie, Centro di Catalogazione e Restauro della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia nell’elenco delle istituzioni formative accreditate, al 20 gennaio 2012, allo svolgimento di corsi quinquennali a ciclo unico per la formazione di restauratori di beni culturali178.

Essa si trova quindi al più alto livello d'istruzione previsto dall’ordinamento italiano assieme ad un ristretto numero di istituzioni formative accreditate, tra le quali rientrano le università pubbliche e private, le Accademie di Belle Arti e gli istituti dipendenti dal Ministero per i beni e le attività culturali.

Secondo quanto stabilito dalla legge, la formazione del restauratore deve fornirgli da un lato ampie conoscenze storiche, scientifiche e tecniche e dall'altro una solida preparazione pratica, entrambi gli aspetti saranno infatti necessari all’esercizio futuro della professione. Tra le competenze previste rientrano la capacità di valutare criticamente i dati relativi alla tecnica e allo stato di conservazione, di intervenire nelle situazioni di emergenza, di collaborare con le figure professionali specifiche del settore e di comunicare con chiarezza i risultati dell’attività svolta. È inoltre richiesta la conoscenza dei principi deontologici e delle ragioni etiche che sottendono alle scelte operative, nonché un'attenzione costante all'aggiornamento.

Tra gli insegnamenti rientra lo studio dei principi generali delle scienze sperimentali e delle discipline storiche e storico-artistiche, così che sia possibile, per l'allievo, contestualizzare i beni su cui sta lavorando e acquisire i fondamenti teorici e metodologici che dovranno guidare le sue scelte operative. Si affrontano le analisi diagnostiche, le interazioni tra beni culturali e ambiente, le caratteristiche dei materiali costitutivi, le cause del degrado; si studiano inoltre

178http://www.beniculturali.regione.fvg.it/crcr_r/index_d.asp?CSez_ID=HOME,%20CORSI&Cont

anche le varie tecniche di esecuzione dei manufatti, i vari procedimenti artistici, le realizzazioni di opere a partire da singoli elementi costitutivi. È prevista anche la formazione in ambito giuridico, economico e gestionale, al fine di preparare gli studenti alla futura attività lavorativa.

L’attività in laboratorio copre tra il 50% e il 65% del carico di lavoro totale e viene eseguita solo su beni culturali, non copie o facsimili179, prestati da biblioteche, archivi, istituti, fondazioni e parrocchie del territorio del Friuli Venezia-Giulia180.

Le lezioni del corso sono state tenute, in italiano o in inglese, da oltre settanta specialisti provenienti da Italia, Inghilterra, Irlanda, Australia, Francia, Svizzera, Germania e Slovenia. La presenza a Passariano di specialisti di primo piano ha inoltre fatto sì che venissero organizzate conferenze, seminari ed esercitazioni tecnico-pratiche aperte al pubblico.

Attività quali visite, seminari, stage e tirocini in Italia e all’estero, organizzati grazie alle numerose convenzioni attivate dal Centro, hanno consentito agli allievi di entrare in contatto con le più qualificate istituzioni nel campo della conservazione e del restauro, tra le quali ricordiamo la Biblioteca Apostolica Vaticana, la Bibliothèque Nationale de France di Parigi, la Landesbibliothek di Stoccarda, la National Archives of Scotland di Edimburgo, l'Instituto del Patrimonio Cultural de España di Madrid, la Columbia University Libraries di New York, alcune università italiane, tra le quali anche l'Università Ca' Foscari di Venezia, numerosi Archivi di Stato, biblioteche e altre scuole di formazione per restauratori181.

I laureati della sessione di marzo 2013 sono i primi restauratori italiani di libri, 179 http://beniculturali.regione.fvg.it/crcr_r/content/cont_d.asp?CSez_ID=CORSI&Cont_ID=280 (30/12/2013) 180 http://beniculturali.regione.fvg.it/crcr_r/index_d.asp?CSez_ID=HOME&Cont_ID=736 (30/12/2013) 181 http://beniculturali.regione.fvg.it/crcr_r/index_d.asp?CSez_ID=HOME&Cont_ID=710 (30/12/2013)

manoscritti, documenti d’archivio, pergamene, incisioni, disegni, fotografie, materiale cinematografico e digitale che hanno conseguito il diploma di laurea conforme alla nuova normativa nazionale. L’esame finale ha valore di esame di Stato, abilitante alla professione: il suo superamento comporta l'inserimento nell'apposito elenco tenuto dal Ministero per i beni e le attività culturali e abilita all'esecuzione, in via esclusiva, degli interventi di manutenzione e restauro182.

Nonostante la rilevanza acquisita dalla scuola di Villa Manin il ciclo di laurea previsto per l'anno accademico 2013/2014 non è stato attivato183.