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CAPITOLO 2: NASCITA ED EVOLUZIONE DEL WELFARE STATE E DELLA TUTELA DELLA SALUTE DA ROOSEVELT A

2.1 In attesa di un Leader.

2.1.3 Il secondo New Deal.

Dal gennaio del 1935 si può notare un diverso tipo di legislazione rispetto a quella precedente, tanto che si parlò di secondo New Deal89. Nel libro The Coming of the New Deal (2003), Arthur M. Schlesinger sostiene che nel primo New Deal si indicava all’iniziativa privata cosa doveva fare, mentre nel secondo New Deal, quello che l’iniziativa privata non doveva fare.

Roosevelt propose un secondo programma di emergenza per aiutare la ripresa dell’occupazione pubblica. Le persone assunte “avrebbero ricevuto qualcosa di più del sussidio di disoccupazione, ma meno dei salari correnti, in modo da non incoraggiare il disinteresse per le opportunità di impiego privato”90. Il 17 dello stesso mese, il presidente chiese al Congresso di intervenire sul tema della

sicurezza sociale. Il medesimo giorno fu presentato un disegno di legge in entrambe le Camere e a farlo furono due uomini che ben sapevano cosa volesse dire mancanza di tutele previdenziali. Questi due uomini furono Robert Wagner per il Senato e David Lewis per la Camera91.

Secondo i conservatori, questo disegno di legge violava i sacri prìncipi americani dell’auto- sufficienza e della responsabilità individuale. Curiose, a riguardo. le parole del senatore Harry Moore secondo cui questo provvedimento avrebbe tolto ogni poesia alla vita92.

85 Ibidem, p. 8

86 R. Petrignani, Op., Cit., p. 26

87 L' Agricultural Adjustment Act era una legge federale degli Stati Uniti progettata per aumentare i prezzi agricoli

riducendo i disavanzi. Il governo acquistò bestiame per il macello e pagò sussidi agli agricoltori per non piantare parte della loro terra. “Agricultural Adjustment Act”, in www.livingnewdeal.org

88 Questa agenzia aveva consentito alle industrie di unirsi per redigere dei codici per la leale concorrenza. I codici

miravano a ridurre la "concorrenza distruttiva" e ad aiutare i lavoratori fissando salari minimi e le ore settimanali massime, nonché i prezzi minimi ai quali i prodotti potevano essere venduti, “National Recovery Administration”, in www.britannica.com

89 W. E. Leuchtenburg, Op., Cit., p. 153 90 W. E. Leuchtenburg, Op., Cit., p. 117

91 Ibidem, p. 123

Mentre la battaglia al Congresso, sul provvedimento di sicurezza sociale, andava avanti, furono approvati: in aprile, l’Emergency Relief Appropriation Act, che concedeva un immane stanziamento consentendo al presidente di spendere la maggior parte della somma di denaro nel modo che riteneva più opportuno; questo segnò inevitabilmente un passaggio di poteri dal Congresso al presidente93; in luglio il significativo Wagner Act, che concedeva ai lavoratori di poter negoziare i propri contratti di lavoro tramite sindacati di loro scelta e impediva agli imprenditori di interferire nelle attività dei sindacati94.

Finalmente il 15 agosto, dopo l’approvazione al Senato, il presidente firmò quello che rappresentò senza dubbio una nuova pietra miliare nella storia americana95, il Social Security Act. Con questa norma si istituì un sistema nazionale di previdenza per la vecchiaia, obbligatorio per gran parte dei lavoratori. Questi, al compimento dei sessantacinque anni di età, avrebbero ricevuto una pensione finanziata con trattenute sulle loro paghe e contributi dei datori di lavoro96. Washington, dividendo la spesa con gli Stati, avrebbe provveduto ad assistere gli anziani che non erano in grado di partecipare al sistema previdenziale. Si istituì un’assicurazione contro la disoccupazione e dei sussidi per aiutare le madri, i bambini, gli invalidi, i cechi, cosi come anche per i servizi di pubblica sanità97.

Risultava evidente come queste nuove leggi rimodellavano il capitalismo americano, dando una fisionomia progressista e sinistrorsa a questa seconda fase del New Deal98. Richard Hofstadter, storico e professore statunitense, in un suo testo99 sostiene che qualcosa stava effettivamente cambiando e di come con il New Deal si fosse intrapreso un percorso social-democratico, che mai si era visto nei movimenti di riforma americana.

Sempre nel 1935 però, iniziarono i primi problemi, quando l’emergenza nazionale sembrava ormai alle spalle. Si iniziò a discutere di come il New Deal fosse stato in realtà insufficiente e quell’unità nazionale che il presidente si era tanto auspicato, sembrava adesso essere venuta meno100. Gli attacchi provenivano tanto da sinistra quanto da destra e non mancarono le accuse di totalitarismo101.

A questo si sommò la sentenza della Corte Suprema, che si abbatté su quello che Roosevelt riteneva uno dei pilastri fondamentali del primo New Deal, ovvero il National Recovery Act102. Gli uomini

93 Idem

94 R. Petrignani, Op., Cit., p. 28 95 W. E. Leuchtenburg, Op., Cit., p. 125 96 Ibidem, p. 124

97 “The Social Security Act of 1935”, in www.ssa.gov 98 R. Petrignani, Op., Cit., p. 28

99 R. Hofstadter, Op., Cit. 100 R. Petrignani, Op., Cit., p. 26 101 Ibidem, p. 27

vicini al presidente avevano temuto da sempre un possibile intervento della Corte poiché quattro dei nove giudici erano dei conservatori molto agguerriti103. Era infatti da almeno trent’anni, dalla sentenza Lochner v. New York104 che si conosceva l’orientamento della Corte in materia e per questo i giuristi del New Deal tentarono inserirvi delle “clausole di emergenza”105.

Questo non sorbì alcun effetto perché, come detto, nel maggio del 1935 la Corte Suprema dichiarò incostituzionale prima alcuni provvedimenti della normativa relativi al petrolio e a seguire l’intero National Recovery Act106.

La sentenza fu un colpo duro per Roosevelt, soprattutto perché si rese conto che anche due tra i giudici più liberali avevano espresso lo stesso voto dei membri conservatori107.

Il 1936 iniziò con un altro duro colpo portato dalla Corte Suprema a un altro dei pilastri del New Deal: l’Agricultural Adjustment Administration, che gestiva da tre anni i sussidi destinati all’agricoltura108. Il giudice Roberts dichiarò che l’imposta non corrispondeva ad un regolare uso del

potere di imposizione fiscale, ma al contrario figurava “un’espropriazione di denaro a danno di una categoria e a beneficio di un’altra”109. Questa sentenza110 fu attaccata da diverse parti; il governatore

della Pennsylvania sostenne che la Corte fosse divenuta un organo politico111.

Ormai convinto che i repubblicani avessero trovato nella Corte l’unico modo per contrastare l’avanzata del New Deal, il presidente si preparava con maggior vigore alla prossima campagna elettorale112. Consultatosi in segreto con il suo attorney general, Roosevelt aveva l’intenzione di modificare la composizione interna della Corte Suprema, allargandone la composizione con nuovi giudici di sua scelta113.

Nonostante nella proposta non ci fosse nulla di incostituzionale114,molte furono le proteste al Congresso e in tutto il paese. Mentre dilagava la protesta, improvvisamente l’orientamento della Corte

103 W. E. Leuchtenburg, Op., Cit., p. 135

104 Con questa sentenza la Corte Suprema dichiarò incostituzionale il Bakeshop Act dello stato di New York, che

fissava a 60 ore settimanali e 10 ore giornaliere l’orario massimo di lavoro dei fornai, per contrasto con

il XIV Emendamento, “Una rilettura di Lochner v. New York ad oltre un secolo di distanza”, in www.diritticomparati.it

105 W. E. Leuchtenburg, Op., Cit., p. 135 106 Ibidem, p. 136

107 Ibidem, p. 137

108 R. Petrignani, Op., Cit., p. 29 109 W. E. Leuchtenburg, Op., Cit., p. 160 110 United States v. Butler, 297 U.S. 1 (1936) 111 W. E. Leuchtenburg, Op., Cit., p. 160 112 R. Petrignani, Op., Cit., p. 29 113 Idem

si fece più benevolo nei confronti dei provvedimenti del New Deal e ciò fu dimostrato dal respingimento dei ricorsi contro il Social Security Act e il Wagner Act115.

Tra il 1935-37 si vide come in realtà la ripresa economica era dovuta ai miliardi di dollari che Roosevelt aveva immesso nell’economia americana tramite i suoi innumerevoli programmi di assistenza e di opere pubbliche116.

Nel suo ultimo messaggio sullo stato dell’unione, nel gennaio del 1939, poco prima dello scoppiare della guerra in Europa, Roosevelt non annunciò nuove riforme, ma insistette nel mettere da parte le discordie nazionali e rafforzare le riforme che erano state fatte, in particolare quelle che riguardavano il sociale117.

Il presidente ci tenne a sottolineare quanto la salute delle persone dovesse essere una preoccupazione pubblica; quanto la cattiva salute fosse una delle principali cause di sofferenza, perdita economica e dipendenza; una buona salute era essenziale per la sicurezza e il progresso della nazione.

Mise l’attenzione sulle gravi disuguaglianze di risorse, strutture mediche e servizi tra i diversi Stati del Paese. Disuguaglianze che creavano handicap per i gruppi di persone che più avevano bisogno dei benefici della moderna scienza medica.

Un programma nazionale per la salute avrebbe reso disponibili per tutti: le conoscenze scientifiche per la prevenzione e la cura delle malattie, delle disabilità e avrebbe salvaguardato madri, bambini e neonati118.