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4. Il “peggiore dei mondi possibili”: un’analisi del testo

4.8 Section VIII: Birth Day

La sezione si apre mentre la protagonista sogna di essere altrove, con la sua famiglia, cui fa da contrappunto il desolante ritorno alla realtà, dalla quale ella cerca di distogliere il pensiero soffermandosi sul significato nascosto di alcune parole. Una delle forme di oppressione più diffuse per le donne è la riduzione al silenzio, insieme all’emarginazione e alla denigrazione della loro esperienza. A contribuire a questa politica di oppressione è il ricorso imposto a un linguaggio convenzionale e impoverito che, come in ogni distopia, partecipa a rendere certe esperienze invisibili o irrilevanti. Uno stato totalitario può estendere il controllo in modo capillare anche grazie a politiche censorie che investono il campo dell’espressione individuale. Così, soprattutto nei testi distopici a firma femminile, la questione del silenzio imposto alle donne occupa molto spesso una posizione di primo piano. Slawomir Kuznicki, in un interessante studio critico240, fa notare come Offred sia pienamente consapevole dei limiti, delle ambiguità e della forza del linguaggio: infatti, sebbene sia costretta all’isolamento e al silenzio dal divieto di qualunque comunicazione sopra le righe, ella crea un proprio mondo interiore nutrito di parole, contrapponendo la sua vita precedente alla prigionia presente, commentando ed interrogandosi sull’atto stesso del creare e dare significato alle parole. Anche David Hogsette ha osservato che Offred manipola il linguaggio per creare una proprià soggettività “that can enable her to act as a subversive agent against the oppressive reality created by the Republic of Gilead”.241L’uso di giochi di parole e l’enfasi sui doppi sensi mostra anche come ella sia consapevole delle manipolazioni a cui può essere sottoposto lo scarto tra significante e significato, fra ciò che viene detto e ciò che, nella sostanza, verrà colto:

239

Ivi, p. 116.

240S. Kuznicki, Margaret Atwood’s Dystopian Fiction: Fire Is Being Eaten, Cambridge Scholars Publishing,

Newcastle 2017, p. 38.

241D. Hogsette, “Margaret Atwood’s Rethorical Epilogue in The Handmaid’s Tale: The Reader’s Role in

I sit in the chair and think about the word chair. It can also mean the leader of a meeting. It can also mean a mode of execution. It is the first syllable in charity. It is the French word for flesh. None of rhese facts has any connection with the others. These are the kinds if litanies I use, to compose myself.242

Oltre al ruolo indiscusso conferito alla Parola di Dio, il linguaggio si configura come territorio gestito dagli uomini; alle donne è invece proibito leggere e scrivere o conversare, limitandosi alla lettura delle labbra. Quello delle donne è insomma un “discorso amputato”, come a più riprese afferma la protagonista, e altro non è che il riflesso dell’amputazione delle loro vite. Molte sono, come abbiamo potuto notare anche nelle sezioni precedenti, le immagini che alludono a questa mutilazione, come la descrizione dei prigionieri appesi alle mura della città, con ganci che sembrano “appliances for the armless, or steel question marks, upside-down and sideways”.243

In questa sezione, poi, l’avvenimento di centrale importanza ruota intorno alla nascita del bambino dell’Ancella Ofwarren, evento a cui Offred è tenuta a presenziare. La protagonista riflette sul rischio legato all’eventualità di dare vita ad un “Unbaby”, un bambino, cioè, con particolari handicap fisici dovuti all’inquinamento e alle radiazioni:

What will Ofwarren give birth to? A baby, as we all hope? Or something else, an Unbaby, with a pinhead or a snout like a dog’s, or two bodies, or a hole in its heart or no arms, or webbed hands and feet? There’s no telling. They could tell once, with machines, but that is nou outlawed. What would be the point of knowing, anyway? You can’t have them taken out; whatever it is must be carried to term. The chances are one in four, we learned at the Centre. The air got too full, once, of chemicals, rays, radiation, the water swarmed with toxic molecules, all of that takes years to clean up, and meanwhile they creep into your body,camp out in your fatty cells.244

Offred nota con amarezza come l’enfasi sul parto naturale, che deve avvenire per legge tra le pareti domestiche e alla presenza di sole donne, si ricolleghi all’apologia del dolore che incombe sulla donna sull’onda del peccato originale: “I will greatly multiply thy sorrow”.245Il critico Mark Evan246, nella sua analisi dell’opera in relazione al background puritano, ha sottolineato anche la presenza di un rimando polemico ai metodi di produzione capitalistici, come se gli esseri umani venissero sistematicamente e regolarmente “fabbricati” sulla base di procedure e scadenze calendarizzate. Il sistema fomenta inoltre ostilità ed invidia fra le donne, separandole e rendendole ancora più deboli. Questo clima

242M. Atwood, The Handmaid’s Tale, cit., p. 120. 243

Ivi, p. 42.

244Ivi, p. 122.

245Ivi, p. 124. Si tratta di un riferimento alla Bibbia, Genesi 3:16.

246M. Evan, “Versions of History”, in C. Nicholson (ed.), Writing as Subjectivity, Macmillan and St Martin’s

di tensione fra persone che dovrebbero invece incoraggiarsi e farsi forza l’un l’altra, fa riaffiorare nella mente di Offred, per contrasto, il ricordo della madre e la sua militanza nel movimento feminista nordamericano:

I admired my mother in some ways, although things between us were never easy. She expected too much from me, I felt. She expected me to vindicate her life for her, and the choices she’d made. I didn’t want to live my life on her terms. I didn’t want to be the model offspring, the incarnation of her ideas. We used to fight about that. I am not your justification for existence, I said to her once. I want her back. I want everything back, the way it was. But there is no point to it, this wanting.247

Ripensando al lavaggio del cervello subìto al Red Centre, la protagonista ricordapoidei filmati pornografici che le Ancelle erano state costrette a guardare al centro rieducativo, a fini perversamente intimidatori:

Sometimes the movie would be an old porno film, from the seventies or eighties. Women tied up or chained or with dog collars around their necks, women hanging from trees, or upside down, naked, with their legs held apart, women being raped, beaten up, killed. Once we had to watch a woman being slowly cut into pieces, her fingers and breasts snipped off with garden shears, her stomach slit open and her intestines pulled out.248

Altre volte, invece, venivano trasmessi documentari sugli assetti storico-culturali e sulla posizione delle donne alla fine del XX secolo: in uno di questi, Offred riconosce la madre, da giovane, in una manifestazione a favore dell’autodeterminazione delle donne in materia di interruzione di gravidanza e contro la pornografia, e ha modo di rendersi conto delle difficoltà affrontate da una donna che aveva deciso di crescere da sola la figlia, fornendoci così un flashback sulle politiche sessuali in fermento degli anni Settanta, ormai dimenticate e demonizzate. Tutte le sue battaglie, adesso, sono state vanificate da un’ideologia conservatrice: “Mother, you wanted a women’s cukture. Well, now there is one. It isn’t what you meant, but it exists. Be thankful for small mercies”.249

Offred non dimentica poi Moira, di cui descrive la fuga dal Red Centre, realizzata con successo ed astuzia, aggirando Aunt Elizabeth:

Moira was like an elevator with open sides. She made us dizzy. Already we were losing the taste of freedom, already we were finding these walls secure. In the upper reaches of the atmosphere

you’d come apart, you’d vaporize, there would be no pressure holding you together. Nevertheless

Moira was our fantasy. We hugged her to us, she was with us in secret, a giggle; she was lava beneath the crust of daily life. In the light of Moira, the Aunts were less fearsome and more absurd.

247M. Atwood, The Handmaid’s Tale, cit., p. 132. 248Ivi, p. 128.

249

Their power had a flaw to it. They could be shanghaied in toilets. The audacity was what we liked.250

A questo moto di ribellione di Moira si affianca l’atto del raccontare da parte della protagonista: in una società in cui vige il divieto della libertà di parola, il fatto di voler narrare la propria storia personale, nei propri termini, concretizza il rifiuto del silenzio imposto. Il racconto è il canale attraverso cui la protagonista si riscatta, è un mezzo potente di resistenza e ribellione, nonché indispensabile strumento di sopravvivenza psicologica e dovere morale cui ella non può, né vuole, sottrarsi. Offred consegna idealmente le sue parole alle generazioni del futuro affinché esse servano come monito, affinché tutti conoscano i crimini perpetrati. Al contempo, ella è consapevole del fatto che qualsiasi racconto, per quanto preciso e circostanziato, sia incapace di restituire totalmente la verità:

When I get out of here, if I’m ever able to set this down, in any form, even in the form of one voice to another, it will be a reconstruction then too, at yet another remove. It’s impossible to say thing exactly the way it was, because what you say can never be exact, you always have to leave something out, there are too many parts, sides, crosscurrents, nuances, too many gestures, which could mean this or that, too many shapes which can never be fully described, too many flavours, in the air or on the tongue, half-cololurs, too many.251

Il discorso del romanzo di muove, dunque, su un doppio binario semantico e prospettico: la critica all’atteggiamento remissivo delle Ancelle, e dall’altra la consapevolezza che, in un sistema dittatoriale, non è semplice trovare degli spazi di azione e rivolta. Di conseguenza, l’unica ribellione delle Ancelle si manifesta nel rifiuto di dimenticare il passato e nell’amore per la vita, in un percorso che scende a patti con la loro condizione e l’adempimento dei compiti a loro assegnati. Il pericolo riguarda però in tal caso le generazioni future, che, se estranee ai ricordi di un passato libero e democratico, saranno indotte ad accettare la repressione disumana come “normalità”:

You are a transitional generation, said Aunt Lydia. It is the hardest for you. We know the sacrifices you are being expected to make. It is hard when men revile you. For the ones who come after you, it will be easier. They will accept their duties with willing hearts. She did not say: because they will have no memories, of any other way. She said: because they won’t want things they can’t have.252

250Ivi, p. 143. 251Ivi, p. 144. 252

Del resto, l’amore per la vita da parte delle Ancelle, legato alle creature che portano in grembo, non rappresenta solo l’espressione di un attaccamento biologico, bensì la base per coltivare un orizzonte di speranza e possibilità di cambiamento. Tornando ad analizzare la sezione del romanzo, occorre ricordare che durante questa sera avviene il primo incontro segreto tra Offred e Fred nello studio di lui, in una radicale deviazione dalla formalità prescritta del loro rapporto. Pur consapevole della pericolosità di tale gesto, Offred non trova il coraggio di rifiutare l’invito e prova la strana sensazione di essere tornata ad avere una vita “normale”. È solo nella stanza del Comandante, infatti, che Offred riesce a riassaporare l’atmosfera di una libertà ormai perduta: fra quelle pareti protette da sguardi indiscreti, la protagonista si abbandona al “piacere proibito” di giocare a Scarabeo, un tempo un passatempo comune ed ora visto come trasgressione. La strana richiesta di Fred consiste in un coinvolgimento in questa partita linguistica, durante la quale Offred sceglie delle parole che si riferiscono direttamente alla propria condizione:

Larynx, I spell. Valance. Quince. Zygote. I hold the glossy counters with their smooth edges, finger the letters. The feeling is voluptuous. This is freedom, an eyeblink of it. Limp, I spell. Gorge. What a luxury. The counters are like candies, made of peppermint, cool like that. Hambugs, those were called. I would like to put them into my mouth. They would taste also of lime. The letter C. Crisp, slightly acid on the tongue, delicious.253

Offred scopre di provare addirittura un sentimento empatico quando l’uomo le chiede di baciarlo, perché capisce di condividere con lui la stessa solitudine, al di là delle gerarchie di potere. Questo la aiuta ad affrontare le ingiustizie a cui ogni giorno deve sottostare; rientrata nella sua stanza, si focalizza su di sé, fornendo nuovi dettagli sulla propria età e sul proprio aspetto.