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Questa narrazione a sfondo speculativo-distopico ritrae, attraverso gli occhi della protagonista Offred e in uno scenario apocalittico giunto a un cruciale capolinea, gli Stati Uniti della seconda metà del Novecento trasformati in uno stato totalitario, una teocrazia chiamata “Republic of Gilead”. Si tratta di un’inquietante America futura in cui si è imposto un nuovo ordine sociale, una sorta di dittatura di ispirazione patriarcale improntata all’esaltazione di valori tradizionali quali la patria, la religione e la famiglia, in cui le donne e gli “eversivi” sono completamente soggiogati dallo Stato,e in cui cittadini hanno perso la facoltà di esercitare i loro diritti, dove guerra e inquinamento chimico e radioattivo hanno provocato gravi ferite all’ambiente. Il patriarcato assume l’aspetto estremo di un’ideologia che opprime e di una violenza perpetrata dietro il velo della salvaguardia, della conservazione e della protezione. Dopo che guerre e inquinamento chimico e radioattivo hanno devastato l’ambiente, un problema fondamentale di questa comunità è costituito dal bassissimo tasso di natalità: la percentuale dei soggetti sterili è altissima, e ogni governo, nella sua “sfera d’influenza”, sceglie i mezzi che ritiene più adeguati per incentivare la crescita della popolazione. Così, le frange puritane più estreme avrebbero preso il potere attraverso un’organizzazione definita “Sons of Jacob”, facendo cadere il governo legittimo e dichiarando fuori legge ogni religione differente da quella cristiana. Inoltre, è impedito sposarsi se non in chiesa e alla maggior parte della popolazione è severamente proibito leggere.

La popolazione è tenuta sotto controllo con mezzi coercitivi e intimidatori e la società, strettamente gerarchica, ricorre anche alla tortura e allo spionaggio, con frequenti esecuzioni pubbliche. Inoltre, l’odio, il rancore e l’invidia sono fomentati. In questo Stato totalitario, il corpo femminile diviene un tesoro da custodire e “regolamentare”, in modo simile a uno “strumento” per procreare. Completamente sottomesse, private dell’identità e della possibilità di leggere o di scrivere, di un’autonomia finanziaria e di altri diritti fondamentali, il gruppo selezionato delle donne fertili (le “Ancelle”) è al servizio dei Comandanti; più in generale, esse sono asservite all’uomo e tenute in considerazione solo in virtù della possibilità di procreare. Le Ancelle passano persino attraverso un rito di rinominazione: l’appellativo “Offred” è infatti composto dalla preposizione semplice “of” e, nel nostro caso, dal nome di battesimo del Comandante cui la donna viene assegnata (“of-Fred”, ovvero “di Fred”). Dal momento in cui l’Ancella, donna in età fertile, ancora in grado di procreare, entra nella casa di un Comandante, diventa di sua proprietà. Questi uomini ormai maturi, ai vertici del potere, che hanno mogli non più

giovanissime (nella Repubblica di Gilead, l’impossibilità di procreare è sempre da imputarsi alle donne, dato che l’“infertilità maschile” è una voce cancellata dal vocabolario), hanno infatti diritto a un’Ancella. La funzione principale della protagonista è, dunque, quella di dare vita ad un bambino, da assegnarsi al Comandante Fred e a sua moglie, e non le è consentito instaurare nessuna forma di relazione con altre persone. L’unico momento di “libertà” è costituito dalle brevi uscite giornaliere con le altre Ancelle, per occuparsi delle compere assegnate; c’è poi la partecipazione programmata a eventi pubblici a sfondo rituale, quali “Prayvaganzas”, “Birth Days” e “Salvagings”. La protagonista vive così in una sorta di “ibernazione”, con la paura continua di essere esiliata nelle colonie, nel caso in cui non riuscisse a concepire un figlio.

Le Ancelle, prima di essere assegnate ai vari Comandanti, vengono formate dalle irreprensibili “Aunts”, che le educano al rigore morale e le preparano all’unione con i capi della comunità. Per questo è necessario l’aiuto delle Mogli, cui si chiede di partecipare a cerimonie di accoppiamento che si ispirano a scenari vetero-testamentari.

Si tratta inoltre di una società divisa in “colori”, in cui le vesti simboleggiano il ruolo di ciascuno: il blu per le Wives, associate alla purezza “virginale”; il verde per le Marthas, ovvero le donne sterili ma ancora abbastanza giovani per svolgere i lavori domestici ed occuparsi della gestione “ecologica” dell’ambiente casalingo; il rosso, il colore del sangue, è assegnato alle Handmaids, ancora in grado di procreare; il marrone per le Aunts ed il grigio per le Unwomen, anziane o rivoltose, ritenute indegne persino dei lavori più umili, che vengono eliminate o esiliate nelle Colonie a smaltire i rifiuti radioattivi dell’ultimo incidente nucleare.

In primo piano risuona la voce di Offred, che cerca di comprendere e reagire attraverso il ricordo struggente della sua vita passata, legata al marito ed alla figlia, dai quali è stata brutalmente separata. È considerata al pari di un’adultera (visto che il suo compagno era reduce da una separazione), poiché il nuovo regime non riconosce il divorzio, e teme soprattutto di non poter più rivedere la figlia, che le è stata sottratta e data in adozione. Pensa inoltre alla sua migliore amica, Moira, omosessuale e femminista, che si ribella e si scaglia contro gli oppressori, venendo per questo relegata in uno spazio misconosciuto, reietto. Si tratta di “Jezebel’s”, luogo di piacere popolato da sacerdotesse del sesso clandestino che lo Stato esilia e utilizza per intrattenere l’élite e gli ospiti stranieri. L’esistenza di queste prostitute non è ufficialmente ammessa né consentita, anche se Comandanti quali Fred hanno la possibilità di violare le regole: invece di limitare il suo contatto con Offred alla “cerimonia di inseminazione” mensile, egli cerca la sua

compagnia, dandole anche del materiale da leggere e accompagnandola in uno di questi bordelli frequentati da altri notabili di Gilead. La protagonista sente di non poter rifiutare, terrorizzata dalle possibili conseguenze, le attenzioni particolari (ovvero di interazione umana) del Comandante, che oltrepassa i limiti imposti dai teocrati di Gilead, i quali applicano appunto alla lettera una serie di precetti biblici.

La moglie del Comandante, Serena Joy, anela a diventare madre, per cui, non escludendo l’eventualità che Fred stesso sia sterile, convince Offred ad avere rapporti sessuali con un altro uomo, l’autista Nick, peraltro in contatto con i servizi segreti, denominati “The Eyes”, per il quale la protagonista inizia poi a provare dei sentimenti sinceri.

Intrappolata in tale condizione, la sola forma di libertà che Offred riesce a scorgere è quella del rifiuto psicologico e ideologico: rifiuta di credere alle versioni di Gilead, rifiuta di dimenticare il suo passato e, soprattutto, rifiuta il silenzio. Alla tirannia e alla persecuzione pubbliche, Offred oppone un racconto di dissidenza che riguarda la vita privata e le relazioni personali, non solo della sua vita, ma anche di altre donne. Attraverso le sue parole, infatti, veniamo a conoscenza della storia di Moira, la ribelle che cerca di sfuggire al controllo delle Zie, ma che finisce in una casa chiusa; veniamo anche introdotti alla presenza anonima di un’Ancella che aveva preceduto la protagonista presso la casa di Fred, la quale, dopo essersi impiccata al lampadario, aveva lasciato un potente messaggio di ammonimento sul muro. Affiora poi la vicenda della moglie, Serena Joy, una ex star della televisione, e ancora informazioni sulle altri Mogli. Offred crea dunque una sorta di mosaico di mondi femminili che sfidano il mito patriarcale della sottomissione della donna e del suo silenzio. Anche lo Stato più repressivo non riesce a soffocare l’elemento umano, e da questo dipenderà il concretizzarsi e, forse, il successo della ribellione: la storia si conclude infatti con una possibilità di fuga per Offred, coadiuvata da Nick. La Atwood crea deliberatamente tale effetto di incertezza per sollecitare la riflessione, non solo sulla situazione della protagonista, ma soprattutto sulle analogie tra quel mondo distopico e la nostra società.

Dalla sezione paratestuale “Historical Notes”, si deduce inoltre che la storia di Offred consiste in una trascrizione da nastri registrati su cassette, eseguita da altri soggetti più di un secolo dopo gli eventi raccontati nel libro. La vicenda sarebbe stata trascritta sulla base di queste audio-registrazioni da un (presunto) gruppo accademico, divenendo oggetto di una ricerca sui “Gileadian Studies” del 2195. Ciò lascia intendere che una società più

giusta sia subentrata dopo la teocrazia di Gilead, anche se con tutte le ambiguità del caso, come si vedrà nel corso dell’analisi.