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Segue: l’influenza Bottom Up

GLI APPALTI PUBBLICI E LA POLITICA SOCIALE

2. Gli appalti pubblici comunitari come strumenti di politica etico-sociale

3.2. Segue: l’influenza Bottom Up

Ancor prima che la Comunità europea iniziasse ad interessarsi degli “appalti pubblici sostenibili”, molte amministrazioni nazionali e locali avevano già trovato, con il sostegno di alcune organizzazioni internazionali, vie innovative per l’inclusione di considerazioni sociali nella disciplina degli appalti pubblici.

Sono numerose, infatti, le iniziative avviate dagli Stati membri, a livello nazionale o locale, per promuovere la diffusione del SPP nel rispetto del diritto comunitario.

In Germania, ad esempio, sono state promosse iniziative a sostegno del Sustainable Public Procurement a livello nazionale, regionale e locale ed è stato

295 http://www.un.org/esa/desa/ 296

http://www.unep.org/Documents.Multilingual/Default.asp?DocumentID=43

297 Sull’utilizzo degli appalti pubblici come strumenti di politica sociale nella Banca mondiale, si v. il par. 4.3 in questo capitolo.

101 realizzato un apposito sito web per pubblicizzare e diffondere tali pratiche299. Così, dal 2002, la città di Monaco ha deciso300 di non acquistare prodotti realizzati in violazione della Convenzione ILO contro il lavoro minorile, mentre, la città di Düsseldorf ha scelto di autorizzare l’acquisto di beni dalle sole imprese che dimostrino di rispettare gli standards internazionali di sicurezza e tutela dei lavoratori.

In Danimarca, nel 2003, sono state pubblicate le linee guida sulla politica dell’appalto pubblico di legno tropicale, in modo da permettere solo l’acquisto di legno legale e sostenibile301. Il legno necessita, infatti, di una crescita e di un processo che richiede il rispetto di alcuni standard, come il “Forest Stewardship Council (FSC)”, il quale incorpora sia criteri sociali che ambientali302.

Ovviamente, dopo che nel 2004 il legislatore comunitario ha codificato, seppur a determinate condizioni, la presenza degli aspetti sociali negli appalti pubblici, gli Stati membri hanno incrementato le iniziative a sostegno del SPP.

Nel 2005, ad esempio, in Belgio è stato avviato il National Action Plan for Sustainable Public Procurement. Nel 2006, il governo federale belga ha creato una guida per il Sustainable procurement, con carattere vincolante per gli organi di governo nel momento in cui devono acquistare forniture303. La guida classifica un ampio numero di prodotti basati su criteri sociali e ambientali e crea standard minimi per questi acquisti. Per i criteri sociali, il Belgio ha creato una specifica etichetta (SA 8000) sulla base degli otto principi delle Convenzioni dell’ILO. L’etichetta è volontaria e mira a ridurre le condizioni di lavoro inumane durante la produzione di beni usati dal governo304.

In Olanda, nel 2005, il Parlamento ha adottato una mozione che stabilisce che la sostenibilità dovrebbe essere usata come un criterio fondamentale in tutte le procedure

299 Si visiti il sito www.beschaffung-info.de

300 Resolution of the Munich Council administration and staff board del 17.7.2002. 301

D.BRACK &J.SAUNDER, Public procurement di legname, settembre 2004, disponibile on line all’indirizzo www.illegal-logging.info/papers/Public_Procurement_of_Timber.pdf .

302 Sito dell’Agenzia della Natura e della Foresta danese, Valutazione dell’Approvvigionamento del Legname, marzo 2006, www.skovognatur.dk/Emne/Skov/Miljoe/Indkoeb/Expanded_summary.htm

303 Si visiti il sito www.guidedesachatsdurables.be

304 Per maggiori informazioni, si visiti il sito

http://www.guidedesachatsdurables.be/fr/sociaux.html. Come indicato nel Plan Fédéral de Développement Durable «Les administrations publiques doivent également donner l'exemple en achetant

des produits respectueux de l'environnement et fabriqués dans des conditions respectant la dignité humaine . Il est permis de penser, en effet, que plus la demande pour des produits éthiques sera forte, plus les entreprises seront incitées à proposer des biens correspondants aux critères de l'Organisation Internationale du Travail (OIT)».

di public procurement entro il 2010. Un’agenzia del Ministero dell’Economia olandese, la SenterNovem, ha sviluppato un pacchetto di informazioni con specificazioni riguardo i criteri sociali e ambientali per 32 prodotti e servizi, che vengono aggiornati annualmente.

Nel Regno Unito, nel 2005, è stata istituita la Sustainable Procurement Task Force305 per formulare un’apposita strategia di acquisti sostenibili. Il Governo inglese è il leader in Europa in questo settore. L’8 dicembre 2006, la Greater London Authority è stata la prima amministrazione nazionale a pubblicare una politica di Sustainable Procurement, con la promessa di attribuire nella fase di aggiudicazione un “distinct competitive advantage” alle imprese più virtuose da un punto di vista etico-sociale. Purtroppo, questa promessa non è stata mantenuta nel Sustainable Procurement Action Plan, pubblicato il 5 marzo 2007306. Questo documento, infatti, si concentra prevalentemente sull’integrazione degli aspetti ambientali, mentre la politica sociale è trattata solo marginalmente.

Nel marzo 2007, il governo francese ha adottato il National Action Plan For Sustainable Public Procurement, che contiene gli obiettivi fino al 2010. Il principale fine del Piano è quello di incoraggiare i committenti pubblici ad assegnare un appalto “sostenibile”. Ad esempio, le amministrazioni pubbliche possono riservare un certo numero di appalti alle imprese che sono in regola con l’impiego di personale disabile o possono richiedere nel contratto l’assunzione di persone disoccupate307.

In Irlanda, nel 2007, è stato sottoscritto il National Social partnership agreements, Towards 2016, con il quale è stato richiesto alle autorità aggiudicatrici di controllare, con adeguate certificazioni, il rispetto da parte delle imprese appaltatrici della normativa a tutela dei lavoratori.

A seguito dell’analisi condotta risulta evidente che il Sustainable Public Procurement rappresenta uno strumento concreto ed essenziale verso il cui utilizzo si sono e si stanno orientando, su base volontaria, sempre più marcatamente le amministrazioni aggiudicatici a livello locale e nazionale.

305 Per maggiori informazioni, si visiti il sito http://www.sustainable- development.gov.uk/government/task-forces/procurement/index.htm

306

Per maggiori informazioni, si visiti il sito http://www.sustainable- development.gov.uk/publications/procurement-action-plan/index.htm

307 Si visiti il sito http://ec.europa.eu/employment_social/emplweb/csr- matrix/csr_topic_allcountries_en.cfm?field=14

103 Ovviamente, anche tali spinte Bottom Up hanno incentivato e continuano ad incentivare le istituzioni comunitarie ad interrogarsi sul possibile impiego degli appalti pubblici per scopi sociali a carattere generale.

4. Gli appalti pubblici come strumenti di politica sociale in altri regimi