2.4 Politiche italiane in materia di istruzione della popolazione immigrata 1 L'educazione interculturale: un obiettivo sociale
2.4.3 Il semilinguismo e il ritardo scolastico
Nonostante gli sforzi legislativi compiuti per garantire un ambiente scolastico in grado di rappresentare tutte le espressioni culturali, permangono ancora aree sulle quali occorre intervenire: il semilinguismo e il ritardo scolastico. Il semilinguismo è una condizione molto diffusa tra gli studenti stranieri - e nelle comunità di immigrati in generale - che consiste nella conoscenza imperfetta sia della lingua madre (dovuta alla bassa scolarizzazione da abbandono del proprio paese in età infantile, o da offerta di impiego a modesta specializzazione), sia della lingua parlata nel nuovo paese di destinazione.
Contrariamente a quanto è generalmente ritenuto, l'abbandono della lingua madre (il cosiddetto bilinguismo sottrattivo) non apporta alcun vantaggio nel processo di apprendimento di una nuova lingua, ma funge, al contrario, da ostacolo all'acquisizione di nuove competenze, dal momento che il discente perde qualunque punto di riferimento linguistico.105
In Italia, dove le lingue parlate dalla popolazione immigrata sono molte (quasi duecento), l'applicazione del bilinguismo culturale incontra difficoltà pratiche già dall'adozione di una strategia didattica in grado di rispondere a tutte le esigenze linguistiche presenti sul territorio. La soluzione a questo problema potrebbe essere rappresentata dall'insegnamento delle lingue originarie maggiormente presenti a livello nazionale e locale; l'efficacia di questa tesi è stata confermata (negli Stati Uniti) dal migliore andamento scolastico registrato dagli studenti cinesi nelle cui scuole, contestualmente all'insegnamento della lingua inglese, era stato predisposto anche un corso di rinforzo della lingua cinese,
105 LUPIA, Michele, “L'alunno immigrato tra L1 e L2”, Osservatorio Scolastico Provinciale di Pisa, p. 4, URL: http://webcache.googleusercontent.com/search?
q=cache:IhqALhfdvukJ:osp.provincia.pisa.it/BIENNIO_UNITARIO/IPSSAR_Matteotti/progetto
%2520istituto/alunni%2520stranieri/L1-L2.doc+&cd=2&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=firefox-a. (consultato il 17/10/2013)
rispetto a quelli cui veniva impartito solamente l'insegnamento della lingua ufficiale.106 La mancanza di un piano capace di appianare in maniera efficace ed efficiente le disparità di apprendimento tra nativi e stranieri (generate dalla diversa comprensione della lingua di insegnamento), produce un ulteriore handicap nell'attività di inserimento degli alunni stranieri per livello di classe. Infatti, nonostante l'articolo 45 comma 2 del Decreto del Presidente della Repubblica 31 Agosto 1999, n. 394 dichiari che
I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa tenendo conto:
1. dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare l’iscrizione ad una classe, immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica;
2. dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno;
3. del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza; 4. del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno.107
l'applicazione di queste direttive non appare sempre così rigorosa, e l'inserimento di studenti stranieri in classi inferiori (anche di qualche anno) rispetto a quanto previsto in ragione dell'effettiva età anagrafica, viene giustificato frequentemente dalla convinzione, da parte degli insegnanti (e a volte degli stessi genitori), che più anni di istruzione conducano a migliori risultati scolastici. In realtà, il fatto di doversi relazionare con compagni di classe più piccoli - a volte anche di tre o quattro anni - rappresenta per l'alunno immigrato uno scoglio difficilmente superabile, che si ripercuote negativamente in termini di autostima e di fiducia nelle proprie capacità: la frustrazione originata dal mancato raggiungimento di sufficienti risultati scolastici diventa quindi, in questo contesto, anche un'umiliazione per il fallimento della persona nel suo complesso, poiché incapace di superare difficoltà oltrepassate da un ragazzo più giovane.108
106 OMODEO, Maria, “Studenti cinesi nella scuola italiana: ritardo scolastico ed obiettivi limitati”, op. cit. p. 36, p. 195.
107 “Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394 in materia di immigrazione”, URL: http://www.smontailbullo.it/webi/_file/documenti/NORMATIVA/Alunni
%20stranieri/DPR394_1999modificato.pdf (consultato il 18/10/2013).
108 OMODEO, Maria, “Studenti cinesi nella scuola italiana: ritardo scolastico ed obiettivi limitati”, op. cit., p. 196.
Infine, il bilinguismo interculturale non ha ripercussioni positive solamente sul rendimento scolastico, ma anche nella formazione personale dell'individuo, poiché l'adeguata padronanza degli strumenti linguistici genera una migliore percezione di sé e delle proprie capacità. L'interculturalità insegna agli studenti a essere culturalmente flessibili e promuove un atteggiamento propositivo nei confronti delle differenze.109
CAPITOLO 3 Metodologia 3.1 Disegno dell’indagine
In questo capitolo viene descritta l'indagine finalizzata a valutare le competenze linguistiche dello studente sinofono frequentate l'Istituto Statale di Istruzione Tecnica e Professionale Luzzatti-Gramsci di Mestre.
Per realizzare l'analisi conoscitiva, è stato somministrato un questionario volto a indagare gli aspetti socio-anagrafici e linguistici di un campione di convenienza, composto dagli studenti frequentanti il biennio nell'anno scolastico 2013/14. Lo scopo dell'indagine era duplice:
• descrivere la tipologia di studente iscritto a percorsi di studio tecnico-professionali; • contribuire, dopo averne valutato le competenze linguistiche, all'apprendimento della
disciplina Economia da parte degli studenti cinesi delle classi del biennio, mediante la traduzione - dall'italiano al cinese - di sezioni del testo adottato dall'Istituto.
Inoltre, per consentire allo studente di approcciare più efficacemente i contenuti oggetto di traduzione anche nella lingua italiana, è stata attuata la semplificazione del testo originale a livello di morfologia, lessico e sintassi.
La scelta dell'I.I.S. Luzzatti-Gramsci deriva dall'esperienza di stage svolta dalla scrivente presso questa sede, nel periodo intercorso tra il 10 ottobre 2012 e il 18 aprile 2013. Il mandato di tirocinio, avviato nell'ambito del Progetto Rete I.S.I.I., consisteva nell'offrire supporto agli insegnanti, organizzando lavoro e materiali didattici per i corsi di Italiano L2 destinati agli studenti stranieri neo-arrivati. Oltre all'insegnamento della lingua italiana, ho avuto inoltre modo di contribuire al rinforzo delle nozioni di Economia affrontate in classe. Ho così osservato che questa disciplina, unitamente al Diritto, è quella di più difficile comprensione da parte dell'alunno straniero, a causa del linguaggio settoriale proprio di questi ambiti.110 Questo compito è stato per me di particolare interesse, sia per gli spunti di riflessione offertimi a livello linguistico (con la realizzazione - da parte mia - che ciò che appare scontato per noi non lo è necessariamente per gli altri), sia per l'attinenza degli 110 Languages for Specific Purposes: si intendono le tipologie di registro linguistico utilizzate in diversi ambiti disciplinari e nei diversi percorsi dell'istruzione superiore. Gli studenti stranieri, ma non fanno eccezione nemmeno quelli nativi, potrebbero non avere familiarità con le convenzioni espressive adottate in queste discipline, poiché molto distanti dal linguaggio della vita di tutti i giorni. GROOM, Nicholas, LITTLEMORE, Jeannette, Doing Applied Linguistics. A Guide For Students, Londra, New York, Routledge, 2011, p. 18.
argomenti al mio percorso di studi. La decisione di realizzare un testo in lingua cinese a favore degli studenti è stata incoraggiata dalla confermata necessità, da parte della docente di Economia Aziendale dell'Istituto, di poter disporre di materiale didattico, semplificato e tradotto, in grado di facilitare la comprensione della materia.
Successivamente, è stata richiesta l'autorizzazione del Dirigente scolastico per la somministrazione del questionario linguistico alla popolazione oggetto dell'indagine. Affinché potesse essere accertato il rispetto dei diritti in materia di privacy e di tutela del minore, si è provveduto a inviare copia del questionario (sia in lingua italiana, sia in lingua cinese, per un eventuale controllo di parte terza) al Dirigente stesso.
Il questionario è stato quindi presentato ai docenti della Commissione Studenti Stranieri dell'Istituto durante la prima riunione dell'anno scolastico (settembre 2013), al fine di divulgare l'iniziativa di implementazione della didattica L2 attraverso la predisposizione di libri di testo facilitati. I docenti referenti per gli studenti stranieri, dopo aver selezionato il campione e averlo informato sullo scopo dell'iniziativa, hanno identificato data, tempi e sede per lo svolgimento dell'indagine.
Lunedì 30 settembre, dopo aver illustrato il progetto - in lingua cinese - agli studenti sinofoni del biennio, ho somministrato e ritirato personalmente il questionario, supportandoli nella comprensione dei diversi item.