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I1 senso del divino e dell'umano in Don Bosco e negli altri Chi esamina i documenti, siano essi lettere o memoriali, circolari ai Sale-

Nel documento DON BOSCO (pagine 81-84)

siani o pubblicazioni a benefattori e amici, ha modo di misurare in quali termini il mondo interiore religioso di Don Bosco sia impegnato alla costruzione e agli sviluppi della Congregazione.

Ancbe per l'istituzione di essa egli consulta la propria carta del Cielo, interroga la Provvidenza, che vede manifestata nelle esigenze di uomini e di tempi e anche in molti fatti che gli appaiono come favori straordinari: sogni, guarigioni miracolose, superamento di ostacoli di ogni genere, trionfi su per- secuzioni, il continuo dilatarsi della Congregazione, il trovare sempre nuovi campi di lavoro e nuove sfere di simpatie.

Con Dio egli avverte presente e impegnata anche Maria Santissima: come ispiratrice e fondamento di nuove speranze, come colei che ricerca i soggetti da arruolare indirizzandoli all'oratorio o alle altre case salesiane, come madre e potentissima patrona dell'opera.

E

non manca il senso del diabolico. Quando Don Bosco, dopo paziente lavoro ebbe finita la compilazione delle prime Regole, narrano le Memorie Biografiche (che con tutta probabilità si rifanno a un racconto di Don Bosco stesso), un vento impetuoso rovesciò sulle carte il calamaio e le macchie d'in- chiostro resero i fogli assolutamente illeggibili (lw). Quando nel 1884 Don Bosco a Roma ottenne il decreto con la concessione dei Privilegi, all'oratorio si scatenò un gagliardissimo vento con scariche di fulmini. Si ebbe allora la sen- sazione delia ottenuta concessione e della collera diab~lica('~').

Non manca il sentimento di rispetto davanti alla sacralità nuova acquistata dalle Costituzioni Salesiane dopo l'approvazione pontificia, nella certezza che, fondati sulla roccia di Pietro, poggiavano su basi stabili, sicure « e

-

aggiunge Don Bosco

-

possiamo dire infallibili, essendo infallibile

il

giudizio del Capo Supremo della Chiesa, che le ha sanzionate »('O2): erano trascorsi cinque anni dalla proclamazione dell'infallibilità pontificia quale verità di fede divina e cattolica. La Congregazione dunque poteva dirsi un'opera divina, perche voluta e realizzata secondo i piani sapientissimi di Dio.

Ma appariva anche opera umana. Don Bosco lo sente soprattutto quando fa il confronto tra i suoi più antichi progetti e la loro graduale, faticosa rea- lizzazione.

(lm) MB 5, p. 694.

(lo1) MB 17, p. 140-142.

(I") Regole o costituxioni della Soc. di S. Fwnc. di Saler . . . , Ai Soci Salesiani, Torino 1875, p. [31.

« Avevo messo

-

spiegava il 18 ottobre 1878

-

i voti triennali perché da principio avevo in mente di formare una Congregazione che venisse in aiuto ai Vescovi; ma siccome non fu possibile e mi costrinsero a fare altrimenti, i voti triennali ci tornano più d'inciampo che di vantaggio » (l0)).

La stessa opinione esprimeva il 7 febbraio 1879 ai direttori delle case riuniti ad Alassio:

« S'introdussero i voti triennali quand'io aveva un'altra idea delia Con- gregazione. Avevo in animo di stabilire una cosa ben diversa da quello che è:

ma ci costrinsero a far così, e così sia » (lw).

Ci si accorge così come non sia facile stabilire l'atteggiamento di Don Bosco tra i sogni, ch'egli sente o presenta come profetici, e la realtà. Si ha l'impressione ch'egli agisca nella persuasione di avere un mandato dall'alto, una meta da raggiungere, qualcosa da realizzare anche se non ne percepisca

-

attraverso i sogni

-

tutta l'entità.

Don Bosco avverte che lo svolgersi degli eventi fa configurare la Con- gregazione non come egli l'avrebbe voluta, o come credeva che dovesse divenire.

E

questo non vuol dire ch'egli non l'abbia voluta così come venne a formarsi, e nemmeno che ne sia stato scontento. Lo stato d'animo di Don Bosco sembra che sia quello di colui che spiega come sono andati i fatti, e non quello di chi fa recriminazioni, che rinunzia alla realtà per accarezzare un ideale realizzato soltanto nella sua fantasia. Tra l'idea di aiutare i vescovi specialmente nell'edu- cazione della gioventù e quella di dedicarsi comunque al servizio delia gio- ventù nella Chiesa, predomina l'idea più forte, la vocazione più congeniale, che perciò Don Bosco realizza secondo le possibilità dei tempi.

Ancbe in ciò si rivela, ancora una volta, il suo temperamento pratico, aggressivo, più che passivo; estroverso più che introspettivo.

Le sue idee si modificano, si precisano condizionate dagli avvenimenti seguiti sempre con attenzione, non per accettarli passivamente, ma per ade- guare ad essi, con continua attiviti creatrice, la nuova costruzione.

Egli affermava che quando gli si frapponeva un ostacolo, attendeva e se c'era da aspettare molto o non c'era modo di rimuoverlo, lo aggirava (lo5).

E

la figura che meglio si attaglia al suo modo di pensare e di agire. Egli ha prefissa una mèta; ma non tiene tanto al cammino, quanto piuttosto al raggiun- gerla, senza inutili attese, senza fatiche sproporzionate, senza lasciarsi travol- gere. Anche la figura della battaglia si adatta a lui: quel che conta non è che si attui a perfezione il piano predisposto, ma che la battaglia sia vinta; perciò il piano è anch'esso qualcosa di vivo, di instabile, in maturazione, modificato secondo quel che esigono le nuove circostanze, fino a quando l'esercito rag- giunge il successo.

Non è prammatismo, perché su tutto domina lo scopo ben fisso e una

('03) MB 14, p. 46 S.

(1%) tMB 14, p. 47.

(105) Indice MB voce Difficoltd, p. 133 s.

serie di principi religiosi e morali: è abilità e ricerca della tempestività; è radicale ottimismo nella persuasione che il divenire delle cose offre sempre una base accettabile su cui impianiare i propri germi, nella fiducia che essi, anche se condizionati da « tristissimi tempi », troveranno sempre modo di superare le bufere e di fruttificare.

Soprattutto nella intelaiatura della Società Salesiana Don Bosco si ma- nifesta nella pienezza delle sue forze spirituali, lottatore talvolta audace, fine calcolatore, diplomatico consumato, capo che dà sicurezza e suscita fedeltà ed entusiasmo. Sebbene anch'egli, più ponendosi davanti a Dio che davanti agli uomini, con nell'occhio l'opera complessa che ha tra le mani, si senta assa- lito talvolta dall'ansia e quasi dalla paura:

« Quando pensb alla mia responsabilità per la posizione in cui mi trovo

- diceva a Don Giulio Barberis

-,

tremo tutto. Le cose che vedo accadere, sono tali, che caricano sopra di me una responsabilità immensa. Che rendiconto tremendo avrò da rendere a Dio di tutte le grazie che ci fa per il buon anda- mento della nostra Pia Società! Si può dire che Don Bosco vede tutto ed è condotto avanti pcr mano dalla Madonna.

. .

a ogni passo, in ogni circostanza, ecco la Beata Vergine! » (l").

Riandando agli anni remoti di Don Bosco, si trova qualcosa di analogo accanto a lui: l'agonia di Comollo, assalito dal timore del conto tremendo che avrebbe dovuto rendere a Dio, ma con la speranza di essere aiutato nel

dies

zrae dalla materna premura deli'onnipotenza suppiice. Luigi Comollo, molto probabilmente, aveva davanti a sé presenti le proprie virtù e i propri vizi (veri o presunti); Don Bosco invece, la mole delle sue opere, davanti alle quali non era solo lui a sentirsi invaso di ammirazione o di spavento.

Quando egli ebbe bisogno di commendatizie vescovili da presentare alla S. Sede per l'approvazione della Pia Società, diecine e diecine di prelati si presta- rono andando a gara nel colmare di elogi

Doli

Bosco e la sua Società, quaiifi- candola opera provvidenziale, benedetta da Dio, tangibile prova che in tempi difficili in cui si chiudevano collegi cattolici e seminari, il Signore aveva susci- tato uomini come Don Bosco i quali contro ogni aspettativa trovavano nuove vie per far progredire il bene e preparare nuovi trio& alla Chiesa.

Don Bosco e i suoi finivano per incarnare le aspettative dei cattolici ita- liani,

il

loro desiderio di rivincita, la loro intima persuasione che i tempi tristi sarebbero stati superati, la loro consapevolezza che Cristo interveniva miracolo- samente a calmare le tempeste proprio quando sembrava che la barca di Pietro stava per essere sommersa (lo7).

('06) CERIA, Don Bosco con Dio, Torino 1929, p. 192 S.

("37) L'atteggiamento dei cattolici in Italia neli'ultimo scorcio del sec. XIX è uno dei temi di cui si è impadronita la storiografia recente. Si veda G. SPADOLINI, L'opposizione cattolica da Porta Pia al '98, Firenze 19644, specialm. la Nota bibliografica alla quarta edizione, p. 755-758, da integrare con E. PASSERIN D'ENTREVES, Recenti rtudi sull'azione cattolica in Italia tra Ottocento e Nouecento, in Studium 60 (1964); D. VENERUSO, La recente storiograjia del movimento cattolico in Italia e le sue relazioni con le ricerche suila

« Testor etiam

-

scriveva mons. Gastaldi 1'11 luglio 1867 in qualità di Vescovo di Saluzzo - me audivisse sanctae memoriae Arcbiep. Taurin. Aloysium Franzoni, dum Lugduni in exilio dolore premebatur, affirmantem se tanquam Divinae Providentiae speciale auxilium in hac Societate agnoscere, cujus ope dum Seminaria dioecesana erant clausa, aliqui tamen pueri ad hoc pro eccle- siastica militia praeparabantur » (lo8).

E il 25 maggio 1868 egli asseriva che i frutti meravigliosi che tutti pote- vano constatare, « provano ad evidenza, che quivi il misericordioso Iddio spande in misura sovrabbondante le sue benedizioni, e che quivi vi ha una missione particolare in vantaggio della gioventù.

. .

I1 sottoscritto vide come per mira- colo sorgere in seno alla medesima una chiesa colossale [il santuario di Maria Ausiliatrice] che forma la meraviglia di chi la esamina, e &e per la spesa di oltre a un mezzo milione di lire sostenuta da poveri sacerdoti nulla tenenti, è come un portento il quale prova che Iddio benedice questa Società » (lm).

« I n tanta rerum calamitate - scriveva mons. Giacomo Filippo Gentile vescovo di Novara il 14 aprile 1868

-

quae ubique locorum disperdit lapides Sanctuarii, sana ephebea clauduntur, omnibus demum datur pessum, quae ad Religionem faciunt, nihil potius, nihil optatius esse debet, quam ut illud continget, quod nonnumquam summa Dei misericordia tum vidimus, nempe ut aliquis exurgat, qui veluti naufragii colligat lapides disiectas n("').

Anche fuori d'Italia il clima di lotte e di oppressione creava in quel tempo il desiderio di suscitare forze nuove; quante più era possibile. Si dimenticavano, o non si sentivano gli attriti tra clero secolare e regolare, squassati come si era, da ogni parte. Anche altrove diecine e diecine di Congregazioni ricorrenti a Roma per l'approvazione trovavano vescovi premurosi che tributavano elogi e incoraggiamenti("'). Era il momento storico. Anche in questo Don Bosco ebbe la sorte di poter agire in risposta a un bisogno religioso dei tempi.

I. FONTI

A. AS 022 Regole o Costituzioni. Prima ferie italiana: 18 redazioni mss. di Don Rua, Don Ghivareilo, Don Berto, ecc., con aggiunte e correz. di DB. I l capostipite 022 (1) è scrittura di Don Rua con correz. di DB.

l?.

da collocare tra il 1857 e il '59. Non è del tutto evidente l'interdipendenza dei testi successivi.

natura della politica e dello Stato, i n Studiam 61 (1965) p. 218-222; U. M~RCELLI, Inteupretazioni del Risorgimento in Conuiuium 27 (1959), p. 385-407; 513-532; R. ROMEO,

La storiografia sul Risorgimento e l'Italia ~nitaria (1815-1715) nel secondo dopoguerra in Clio 1 (1965) p. 407.433, recens. in Archivio storico ital. 123 (1965) p. 416; G . DE

ROSA, Storia del movimento c~ttolico dn Italia . . . , Bari 1966, 2 vol.; G. MARTINA, h questione di Roma nell'opinione degli storici cattolici negli ultimi cento anni, in Atti del X L V I I I cmgresso d i storia del rirorgim. ital. Mantoua, 26-27 sett. 1776, Roma 1978, p. 111-181.

('08) Copia ms di Don Berto in AS 023.

(109) AS, 1. C.

("O) AS, I.c.,

MB

9, p. 143.

( " 1 ) LEMOINE, Le droit des religieux, p. 430 S.

Serie latina: parte ms., parte stnmpata. Dipende ddla serie italiana. Sei iedaz. ms.

e circa venti a stampa (Torino 1867, 1873, Roma 1874, 18742, Torino 1874), esemplari interfogliati, annotati do DB, da Don Rua, Don Berto

.

.

. ,

bozze.

Secondli serie italiaila. Tre xedaz. ms. con postille di DB; due redaz. dell'Introduzione, parte di DB, parte scrittura di Don Barberis, di Don Berto, e di altri; bozze, testo ediio (Torino 1875 un esempl. con postille d i DB; 18772, S. B e n i p o Canav. 18853)).

B. AS 023 Documenti relativi all'approvazione. Tra questi, i più importanti sono le scritture di DB Supra animaduersiones (posteriori al 1864), la Positio del marzo 1874, descritta e parziaimente riprodotta da Don Amadei in MB 10, p. 916-1006, il Voto del P.Raimondo Bianchi del 9 maspio 1873 (ms. di Don Berto con aapiunte di Don Bosco e ..

relative mcmorie. ms oarte d y - ~ o n Berto e oarte di DBI.

C. AS 0325 Positio relativa ai Privilegi, stamp., agosto 1875, contenente, anch'essa, suppliche e memoriali di DB.

D. AS 04 Capitoli Generali. Atti d i convocazione e preparazione, incartamenti e verbali delle adunanze, deliberazioni ms. e stampate: 1877 (ed. 1878), 1880 (ed. 1882), 1883 e 1886 (ed. unica 1887). Specialmente ai primi due Capitoli la partecipazione di DB fu molto attiva, come dimostrano i suoi ms. o sue postille.

E. AS 131.01 Lettere e suppliche di DB (a Pio IX, Bizzarri, Ferrieri, Fransoni, Gastaldi, ecc.). I n gran parte si tratta di minute; talora di copie, solitamente dovute a Don Beito.

F. AS 131.02 Circolari di DB ai Salesiani (ordinate in successione cronologica). Le minute inizialmente sono di DB poi i compilatori sono Don Bonetti, Don Lemoyne, Don Rua. DB corregge e sottoscrive.

G. AS 132 Prediche Conferenze Discorsi ( G ) (ai Salesiani). Otto scritti tutti autogr.

di DB.

H. AS 132 Privilegi. Minute di suppliche o di memoriali, dal 1875 al 1884.

I. Promemoria. Tra questi: «Cose urgenti cui solo il Vicario d i Gesù Cristo può prowedere » (MB, 14, p. 467); Promemoria sui Privilegi (Torino, 13 dic. 1882); per udienze pontificie (dal 1871 al 1884).

L. AS 132 Società Salesiana. Tra l'altro: «Cenno storico intorno alla Soc. di S. Fran- cesco di Sales - destinato a mons. Ferrè vescovo di Casale 1868 » (MB 9, p. 61); Ai ve.

scovi della provincia ecclesiastica torinese (MB 9, 420s); «Stato religioso

-

materiale della Società di S. Francesco di Sales sul principio deil'anno 1870 r (MB 9, p. 784). Mi- nute in gran parte di DB, copie corrette da DB.

M. AS 133 Capitolo gcneralc: «Capitolo generale della Congregazione Salesiana da convocarsi in Lanzo nel settembre prossimo 1877 ». Minuta autogr. di DB (ed. Torino

1877: ~ . . , ci. -- - MR 13. -.

.

n. ---,. 2451.

N. AS 133 Cenno istorico sulla Congregazione. Tre redazioni (1874), di cui la prima autogr. di DB e le aitre con sue correz.

O. AS 133 Esposizione: «Cenni storici esposti in ordine cronologico alla S. Congr.

del Concilio. Alcune vessazioni di Mons. Lorenzo Gastaldi Arcivescovo d i Torino contm la Pia Società Salesiana » (1881). Scrittura di Don Berto e di Don Bonetti con alcune aggiunte

C correz. di DB.

P. AS I33 Esposizione alla S. Sede. Opuscolo a stampa del 1879 con postille per una ediz. successiva di DB e di Don Berto (fino ai 1884).

Q. AS 133 Favori e grazie. Copioni per l'opuscolo: Favori e grazie spiritunli concessi dalla Santa Sede alla Pia Società di S. Francesco d i Saies » (Torino 1881). ms. di Don Berto

C di altri con postille di DB.

R. AS 133 Figli di Maria. Scritture edite in gran parte sulle MB 10 e 11. Minute per gli opuscoli stampati a Fossano, Torino e Sampierdarena. Indicativo per eventuali di- pendenze: « Per l'opera d i Maria A. speciale Benedizione apostolica.

. .

favori

. . .

concessi ai oromotori.

. .

delle Ecoies aoostoiisues de Poitiers . . . » , (18751. - ,

S. AS 133 Notitia brevi;. «N&titia brevis Societatis Sancti Francisci Salesii et nonnulla Decreta ad eandem spectantia ». Scrittura autogr. di DB e stamoato (Torino 1868:

T. Stampati ufficiali della società salcsiana: Catalogo (dal 1872), Necrologie (le prime, in appendice ai Catal. dal 1874 in avanti sono compilate in genere dal conte Cays, ma rivedute da DB).

U. Incartamenti relativi alla Congregazione Salesiana a Torino, ACuria Metropolitana;

Roma AS. C. Relie.: oosiz. T. 91. Contiene tra l'altro due redazioni ms, senza data. delle

- .

«Regole» (18641; 1867?) e sei stampati, con postille ms. italiane, latine.

A Torino ALazzaristi (chiesa dellii Visitazione) non ci fu possibile accedere alle carte del P. Marcanionio Durando, tra le quali probabilmente si sarebbe trovato qualche memoriale riguardante i Salesiani.

11. BIBLIOGRAFIA

Per il contesto poiitico-religioso generale sono da segnalare tutte le opere riguardanti il Risorgim&to, il pontificato di Pio IX e Leone XIII (Aubert, Fernessole, Serafini, ecc.);

monografie e studi su Cavour, Rattazri, Antonelli, Gioberti, D'Azeglio, Vittorio Emanuele 11, Crispi, ecc. Di essenziale importanza sono gli studi sul movimento cattolico italiano dal neo-guelfismo dl'inizio del secolo: Passerin d'Entrèves, P. Scoppola, Spadolini, De Rosa, Candeloro . .

.

I n particolare poi, per quanto più direttamente riguarda DB e i suoi punti di vista, interessano anche biografie e scritti agiografici di minori pretese sui Cavanis, Vincenzo Pal- lotti, Gaspare Del Bufalo, Frassinetti, Cottolengo, Cafasso, Pavoni, Cocchi, Murialdo, Ber- tagna, Gazelli, Albert, Allemand, Dupanlonp, Ségur, Gay

. .

. (sui quali si vedano le voci rispettive sull'Encic1. Cattolica, su C~tholicisme o nella bibliogr. segnalata in AUBERT, I l pontificato di Pio IX).

Quanto agli scritti di DB considerati come fonte storica, qui ci permettiamo di notare soltanto come le cifre di giovani, di Salesiani o di Case talvolta possono avere un valore iperholico (che si spiega nell'atmosfera di entusiasmo, di arguzia, di facezia e d i furbizia tra familiare e popolare che vigeva a Valdocco e in vari ambienti nei quali DB si muo- veva). I numeri dunque non servono da soli per datare documenti o rilevare lo sviluppo delle opere.

Nella Relazione alla S. Sede del 1879 DB scrisse clie i Salesiani nel 1874 erano 250 e nel 1879 passarono a oltre 700. Nel Riassunto del 23 febbr. 1874 aveva scritto che i Sa- lesiani erano 330. I n realta, in base &'elenco generale della Societa (stampato!) risulta che erano 254 (compresi gli ascritti) nel 1874; e 481 nel 1879, compresi gli asccitti ed esclusi 148 aspiranti.

. . .

tre esemplari con postille di DB).

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CAPITOLO VI1

LE

MISSIONI D'AMERICA

Nel documento DON BOSCO (pagine 81-84)