• Non ci sono risultati.

SITO

Localizzazione Via Ostiense in prossimità della Basilica di San Paolo fuori le Mura, Roma (Italia).

Coordinate 41,9° N 12,5° E Altitudine 20 m s.l.m.

Inquadramento cronologico

Nell’area compresa tra la Rupe di S.Paolo, una balza tufacea alta più di 40 metri, e l’ansa del Tevere, si addensava una grande necropoli le cui tombe si disponevano lungo la via Ostiense e le arterie minori. La stessa basilica deve proprio la sua origine alla deposizione dell’Apostolo delle Genti in una di queste tombe attorno alla quale si articolò la prima area di culto a cui succedette l’edifi cio basilicale. Gran parte della necropoli che si suppone conservata nel sottosuolo e la cui estensione non e è mai stata completamente perimetrata, deve essere indagata secondo le moderne metodologie.

Il sepolcreto riveste grande importanza per la continuità d’uso dal I sec. a.C. al IVsec d.C. ed anche perché testimonia il graduale passaggio dal rito dell’incinerazione a quello dell’inumazione, avvenuto tra il II e il III secolo d.C. Nel ‘700, nella vigna posta di fronte al monastero, furono messe in luce alcune tombe, altre ne furono scoperte in varie riprese nel corso dei lavori. I ritrovamenti più consistenti furono negli anni 1897-98, quando nel versante orientale della via Ostiense si operò un vasto sterro per la posa in opera del collettore di scarico. Nel corso di questi lavori molte sepolture vennero portate alla luce, con un ingente materiale epigrafi co, ma furono distrutte senza essere nemmeno documentate. Solo in occasione dei lavori di allargamento della via Ostiense nel 1917-18, si provvide alla documentazione del settore della necropoli: la parte risparmiata dal tracciato venne accuratamente rilevata da G. Lugli e, quella che si ritenne di maggiore importanza, venne sistemata frettolosamente mediante una copertura provvisoria, realizzata utilizzando in parte i materiali provenienti dagli sventramenti di Corso Vittorio e di Largo di Torre Argentina. La copertura attuale si deve agli interventi generali di sistemazione dell’area, voluti per il Giubileo del 2000.

Dati dimensionali Area totale della superfi cie scavata : 400 mq circa

Consistenza archeologica

I più antichi edifi ci funerari (a quota di quattro metri ca.) sono costituiti da una cella in blocchi squadrati di tufo, a cui si sovrapposero in epoca imperiale tombe in laterizio ed un colombario. A queste strutture si affi ancarono, progressivamente, le fosse per le inumazioni, realizzate all’interno dei sepolcri più recenti o adattate in quelli più antichi, fi no a che, nell’ultima fase di utilizzo, vennero predisposte unicamente fosse (a quota di ca. 2 metri).

122 CONDIZIONI DI

RISCHIO

Dati climatici Temperatura inv. 2,6-13,3C°; prim. 7,3-19,8C°; est. 16,2-30,4C°; aut. 10,2-22,1C°

Umidità relativa inv. 76%; prim. 72%; est. 68,3%; aut. 75,3% Precipitazioni inv.230mm; prim. 184mm; est. 96mm; 289mm.

Tipologia del rischio

ISCR-Carta del rischio

Pericolosità sismica nazionale (2003): zona 3 Pericolosità ambientale aria:

pericolosità erosione: classe 2 pericolosità annerimento: classe 4 Rischio:

Ambientale aria: elevato Antropico: elevato

SISTEMA DI PROTEZIONE

Crediti Ente fi nanziatore: Comune di Roma

Progettazione architettonica: arch. Francesco Cellini, arch.Eugenio Cipollone Progetto architettonico e strutturale :STA (Società dei Trasporti del Comune di Roma) Progetto esecutivo: Uffi cio progetti della città storica

Data realizzazione Inaugurato nel 2000

Durata L’intervento risponde a requisiti di reversibilità, ma è a carattere permanente.

Dati dimensionali Superfi cie coperta: 650 mq circa

1-2-3. vista delle strutture più antiche a colombarioe un dettaglio di alcune decorazioni fl oreali

4-5.Vista e pianta generale degli scavi del 1919 con l’individuazione dell’area coperta dalla prima protezione archeologica.

123

Costo

dell’intervento L’importo di tutte le sistemazioni relative alla Basilica S. Paolo per il Grande Giubileo 2000 è di Lire 7.500.000

Linee guida progettuali

Il progetto per la nuova copertura del Sepolcreto Ostiense fa parte del più vasto programma di sistemazione dell’area Basilicale di San Paolo Fuori le Mura.

Il complesso degli interventi include, oltre alla sistemazione dei reperti archeologici, la riorganiz- zazione della viabilità carrabile, la nuova pavimentazione dei sagrati anteriore, laterale e absidale della Basilica, la ristrutturazione dell’adiacente parco Schuster e la realizzazione di un lungo corpo di fabbrica destinato a servizi di vario genere.

Prima dei lavori di sistemazione, la vecchia copertura era generalmente scambiata per un vecchio lavatoio, rimasto nel mezzo della via Ostiense. Il Sepolcreto, degradato e affumicato dallo smog era infatti invisibile nel buio della vecchia costruzione.

La riorganizzazione della rete viaria, riducendo tra l’altro in misura notevole la sezione carrabile della via Ostiense, ha permesso di accorpare i resti archeologici del Sepolcreto ad un ampio ambito pedonale, togliendoli dall’indecorosa collocazione a spartitraffi co.

.

La vecchia copertura, nata come provvisoria e poi diventata per incuria defi nitiva, è stata sostituita da una nuova struttura, con l’obiettivo di conferire maggiore dignità e visibilità ai reperti archeolo- gici. L’intento del progetto è quello facilitare la vista dei reperti accogliendo il visitatore al coperto, così da permettere all’occhio di adattarsi ad una situazione di penombra (al contrario di quanto avveniva precedentemente, quando da una condizione di luce abbagliante si cercava di intuire cosa vi fosse sotto quella copertura buia).

8-9-10. le aree attigue alla Ba- silica in corrispondenza della via Ostiense prima e dopo gli interventi in occasione del Giubileo.

11-12. Schizzi relativi alla prima fase di progeto

La scelta della forma curva, con un andamento molto dolce, nasce dall’intento di evocare l’idea della stuttura ad arcosolio, come rimando alla tipologia di reperti protetti e allo stesso tempo si presenta, come un tumulo, come un rigonfi amento del terreno, per quanto leggero ed etereo, che denuncia la sua alterità rispetto all’andamento piano dell’intorno.

La sottile volta, bassa, a curvatura costante, di dimensioni notevolmente maggiori della copertura precedente è rivestita esternamente con lamiera di rame ossidata, mentre il suo intradosso chiaro aumenta la luminosità della zona coperta.

Tutto è usato in modo semplice, senza quasi dettagli e disegno, cercando soluzioni di minima complessità. Con la nuova sistemazione i colombari e gli antichi sepolcri sono riapparsi in tutta la loro commovente e affollata stratifi cazione”. (F. Cellini)

124

13.Studio preliminare di inserimento

Descrizione strutturale

La struttura modulare metallica si appoggia sulle fondazioni di quella precedente; Per la sua co- struzione si è semplicemente demolita la vecchia struttura in muratura fi no alla quota del terreno. I telai in acciaio che compongono la struttura (travi HE e pilastri tubolari binati di lunghezza variabile) sono incernierati a terra: in questo modo, congiungendo le travi tra loro con arcarecci di identica lunghezza, è stato facile posizionarli secondo le direttrici radiali dell’arco descritto dalla copertura.

I pannelli sandwich di copertura hanno assunto la curvatura a raggio costante semplicemente attraverso il loro vincolo alle travi di acciaio.

14-15. Alcune fasi del montaggio del telaio metallico.

Documentazione grafi ca e fotografi ca

16-17-18. Viste generali dell’in- tervento 19. prospetto e pianta della copertura e pianta dello scavo.

125

20- Pianta dell’area dello sca- vo 21-22-23. Viste al di sotto della copertura

126 VALUTAZIONI TECNICO PRESTAZIONALI Manutenibilità e reversibilità

La totale discontinuità delle nuove strutture garantisce la loro facile distinguibilità e la tecnologia impiegata, completamente a secco, permette un facile smontaggio di ogni parte, senza compromet- tere la stabilità della preesistenze.

Effi cacia La superfi cie coperta è molto più ampia dell’area interessata dallo scavo, grazie agli ampi aggetti

laterali, e ciò fornisce un’utile protezione alle piogge e all’irraggiamento diretto, oltre a garantire una zona d’ombra che aiuta nella lettura dell’archeologia.

I materiali utilizzati e la tecnologia impiegata non hanno subito un decadimento prestazionale nel tempo e garantiscono una costante tenuta alle intemperie.

Impatto archeologico e ambientale

La sostituzione con una struttura composta di materie completamente discontinue da quelle an- tiche rende immediatamente evidente la sua estraneità rispetto all’archeologia, a differenza della protezione precedente.

La permeabilità visiva tra dentro e fuori è garantita da appoggi molto esili che non intralciano la percezione generale.

L’aver sottratto l’area sepolcrale alla sua condizione di spartitraffi co ha decisamente migliorato l’inserimento dei resti all’interno di un sistema pedonale in continuità con tutte le aree perimetrali della Basilica.

La sua marginalità rispetto al parco, fa sì che la copertura appaia come una struttura a servizio del parco, che nell’immagine d’insieme non intacca la lettura del complesso.

Presentandosi come un elemento fortemente caratterizzato dall’orizzontalità, sottolinea l’impo- nenza della rupe che le fa da sfondo e fa da contrappunto al campanile che è il terminale del per- corso pedonale ad essa tangente.

Contributo alla comprensione/ trasmissione

Aldilà della forma che allude all’arcosolio, la tettoia non svolge alcun contributo alla lettura dei resti piuttosto eterogenei che protegge. Si presenta come uno strumento in sè che mette in condizioni di svolgere una visita, sentendosi raccolti all’interno di uno spazio concluso, distinto dall’esterno, ma la forma e geometria non segnalano o descrivono l’archeologia sottostante.

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE

Cellini, F., Cipollone, E. “Copertura necropoli di S. Paolo, Roma” in Area 62/2002, pp.70-77 Quilici Gigli S., Roma fuori le mura, Roma, 1986, pp. 21-24

127

SCHEDA

02