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Cap IV L’analisi empirica: metodologia ed analisi dei risultati

4.3 Analisi dei risultati

4.3.1 Sezione A: il servizio odontoiatrico

La prima sezione del questionario analizza la domanda del mercato odontoiatrico per quantizzare i fruitori del servizio e suddividerli tra le varie tipologie di offerta.

La prima domanda chiede: “Quando sei andato l’ultima volta dal dentista?”.

Fig. 4.1:Frequenza di fruizione dei servizi da parte dei pazienti nel settore odontoiatrico

Fonte: Nostra elaborazione

I risultati evidenziano come il 64% dei rispondenti è stato dal dentista nel corso dell’ultimo anno. Il dato sottolinea una buona affluenza al servizio odontoiatrico. Va sottolineato però come il campione sia composto da un basso numero di rispondenti del sud Italia. La percentuale reale a livello nazionale di chi ha frequentato nel corso dell’ultimo anno un dentista potrebbe essere minore, perché chi rinuncia, lo fa soprattutto al sud.

Il 36% del campione non è stato dal dentista nel corso dell’ultimo anno: il 29% ha effettuato l’ultimo trattamento da 1 a 3 anni fa, mentre il 7% oltre tre anni fa. È interessante come nessuno dei rispondenti non è mai stato dal dentista. Una parte del campione allora rinuncia ad uno dei servizi primari di cura della propria salute, o non ne ha avuto bisogno.

Solo a chi non si è rivolto nel corso dell’ultimo anno al servizio, è stato domandato

“Perché ha rinunciato alle cure?”.

0%

7%

29%

64%

Non sono mai stato dal dentista

74

Fig. 4.2: Motivi della rinuncia ai servizi odontoiatrici

Fonte: Nostra elaborazione

Il 43% rinuncia perché non ne aveva bisogno. Quasi la metà del campione ritiene di non aver avuto bisogno di effettuare servizi come igiene o check up, ignorando l’importanza che la prevenzione dentale ha sulla salute.

Il 30% rinuncia per motivi economici. Il costo del dentista non è alla portata di tutti; alcuni rinunciano perché non possono permettersi la spesa.

Il 21% rinuncia per mancanza di tempo. Infine, il 5% risponde che ha rinunciato per paura. Si può notare come la paura ed il dolore possono formare una barriera nella mente di alcuni pazienti.

La voce altro può essere tralasciata, perché irrilevante nell’analisi. Si possono identificare due gruppi:

- Chi rinuncia perché non considera essenziale il servizio

- Chi rinuncia a causa di barriere come il tempo, la paura o il denaro. Ciò conferma la presenza di barriere nella mente dei pazienti che portano ad astenersi dal servizio, come è emerso nel capitolo 3.2.

L’indagine prosegue chiedendo “In quale tipologia di studio si reca per curare la propria

salute orale?” 1% 21% 30% 5% 43% Altro Ne avevo bisogno, ma ho rinunciato per

mancanza di tempo

Ne avevo bisogno, ma ho rinunciato per motivi economici

Ne avevo bisogno, ma ho rinunciato perché ho paura

75

Fig. 4.3Tipologia di offerta odontoiatrica scelta dai pazienti

Fonte: Nostra elaborazione

L’87% dei rispondenti si reca dal dentista privato tradizionale. Appare evidente come questa tipologia di offerta sia la leader del settore.

L’8% si cura in cliniche/catene dentali. Nonostante il netto distacco con i leader di settore, le catene si collocano come seconda tipologia di offerta, dimostrando come una parte della domanda sia interessata alla nuova proposta.

Il 4% va in strutture pubbliche. È confermata l’inefficienza dell’odontoiatria pubblica emersa nel paragrafo 1.3.3.2.

Solo l’1% effettua cure all’estero. Anche se il turismo dentale è sempre più diffuso, viene utilizzato soltanto per risparmiare su cure straordinarie od operazioni particolarmente gravi.

Per capire più nel dettaglio i motivi che portano il paziente a frequentare uno studio dentistico, è stato domandato “Di solito vai dal dentista per?”

Fig. 4.4: Motivi per cui il paziente si reca dal dentista

Fonte: Nostra elaborazione 87% 4% 1% 8% Dentista privato tradizionale Strutture pubbliche (Asl-Ospedale)

Mi reco all'estero Clinica dentale (es.Vitaldent, Dentalpro) 3% 24% 23% 50% Altro Visite di controllo regolari Solo se ho carie\dolore\problemi ai denti Un trattamento di pulizia\igiene

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Il 50% del campione si reca per un trattamento di pulizia\igiene. I dentisti consigliano di effettuare l’igiene dentale almeno una volta l’anno, per mantenere in salute la propria bocca. L’igiene è il trattamento che attrae maggiormente i consumatori perché è un servizio di routine a basso costo. Per uno studio può essere molto importante avere un’igienista competente che trasmetta fiducia ai pazienti. Ciò può migliorare la fidelizzazione di lungo periodo dei pazienti

Il 24% si reca dal dentista per visite di controllo regolari. Il dato è relativamente basso: è molto probabile che i rispondenti del campione effettuino i controlli di routine durante il trattamento d’igiene. Ciò è possibile solo con una buona collaborazione tra dentista, igienista e paziente.

Il 23% indica che effettua cure solo se ha un problema. In questo caso il paziente non segue una prevenzione generale, ma si reca dal dentista solo se costretto.

Analizzando la voce Altro (3%), i 7 rispondenti hanno dichiarato che frequentano il dentista solo per operazioni importanti, come il controllo dell’apparecchio, l’impiantologia ed il controllo protesi.

La domanda successiva “Nella tua vita a quanti dentisti ti sei rivolto?” è stata effettuata per capire la tendenza dei pazienti a cambiare dentista:

Fig. 4.5: Numero di dentisti nella vita di un paziente

Fonte: Nostra elaborazione

In generale nella propria vita i pazienti tendono a cambiare specialista: solo il 14% ha risposto che ha frequentato un solo dentista. Tra questi, il 71% ha meno di 40 anni, per

14%

37%

25%

24%

Uno Due Tre Piu di tre

77

cui si può indicare come nella propria vita una persona si affidi a più dentisti, anche per motivi fisiologici. Difatti, l’86% ha avuto più di un dentista nella sua vita: il 37% ne ha avuti due (dato più alto), il 25% ne ha avuti tre ed il 24% ne ha avuti più di tre.

Per capire allora i motivi per cui i pazienti tendono a cambiare dentista, solo a chi ha avuto più dentisti nella sua vita è stato chiesto “Perché hai cambiato dentista?”.

Fig. 4.6: Motivi per cui i pazienti cambiano il dentista

Fonte: Nostra elaborazione

Il 38% ha cambiato dentista perché non era soddisfatto dei servizi ricevuti. La soddisfazione del paziente è la variabile che incide maggiormente nella costruzione di una relazione di lungo periodo con il paziente ed è strettamente collegata alla qualità dei servizi ricevuti.

Il secondo motivo di cambiamento sono le questioni economiche, selezionate dal 22%. Prezzi troppo alti possono provocare la perdita di alcuni clienti, che potrebbero essere attratti dall’offerta delle cliniche low cost.

Il 20% risponde che ha cambiato dentista in seguito al proprio trasferimento, mentre il 9% perché si è traferito lo studio dentistico.

La voce “altro” è stata selezionata dall’11%: 20% 38% 22% 9% 11% Mi sono trasferito Non ero soddisfatto Questioni economiche Si è trasferito lo studio dentistico Altro

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Fig. 4.7: Composizione della voce “altro”

Fonte: Nostra elaborazione

I vari commenti sono stati raggruppati in quattro categorie diverse:

- Il pensionamento del proprio dentista o la chiusura dell’attività è stata la voce più rilevante (36%);

- il passaparola di amici, famiglia o medici (27%) indica come in questo settore si tenda a dare molta fiducia al parere dei propri conoscenti;

- la ricerca di specialisti migliori e più competenti per un problema specifico (23%); - la ricerca di un nuovo studio più vicino (14%), evidenziando come la prossimità sia

una variabile importante nella scelta di uno studio.