Micaela La Regina,1Fulvio Pomero2
1SS Risk Management, ASL5 Liguria, La Spezia; 2S.C. Medicina Interna, ASL CN2, Alba-Bra (CN), Italia
Corrispondente: Fulvio Pomero, U.O. Medicina Interna, Ospe- dale S. Lazzaro, via P. Belli 26, 12100 Alba (CN), Italia. Tel.: +39.0173316863.
E-mail: fulviopomero@yahoo.it
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QUADERNI- Italian Journal of Medicine 2019; 7(6):127-128
Q
UADERNI - Italian Journal of Medicine 2019; volume 7(6):127-12+Non-commercial
Bibliografia
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1trumenti
Tabella 1. Strategie di prevenzione degli errori coinvolgenti gli anticoagulanti.4
Strategie
Obbligatorie - Revisione da parte di un farmacista di ciascun ordine di farmaci prima della somministrazione (dose e indicazione)
- Alert in caso di duplicazione
- No ordini verbali, salvo in caso di emergenza e con il metodo read back
Standardizzazione - Standardizzazione delle informazioni di base prima della prescrizione (peso, creatinina clearance) - Aggiustamento della dose correlato all’età
- Avviso per ordini in attesa - Monitoraggio computerizzato INR
- Protocolli per l’inversione rapida di emergenza della terapia anticoagulante e il riavvio - Evitare ordini incompleti e generici
- Evitare di riprendere tutte le medicine
- Evitare l’abbreviazione di NOAC fraintesa come NOAnticoagulazione
- Coordinamento prima del test di laboratorio e del tempo di amministrazione
- Consentire la med o la politica del paziente per la sostituzione se l’organizzazione riserva solo un farmaco
Controlli - Doppio controllo in farmacia e reparto
- Sistema di supporto decisionale clinico e sistema informativo farmaceutico - Scansione del codice a barre durante il rifornimento e l’amministrazione delle scorte Coordinazione - Test di base disponibili in 2 ore prima di iniziare nuove terapie
- Disponibilità di andamento dell’INR Formazione del personale - Certificazione annuale delle competenze
- Newsletter e in-service e protocolli in caso di nuova introduzione anticoagulante - Competenza certificata nella gestione della terapia anticoagulante + antipiastrinici
Educazione del paziente - Fondamentale perché il paziente possa contribuire a riconoscere, intercettare e prevenire errori - Va eseguita all’inizio della terapia e almeno due giorni prima della dimissione
Monitoraggio degli eventi avversi - Essenziale per identificare le aree e le azioni di miglioramento
Non-commercial
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Introduzione
Per gran parte delle malattie dell’apparato respira- torio il modo più efficace ed efficiente di sommini- strare farmaci è la via inalatoria. I vantaggi di tale via di somministrazione sono: i) il farmaco è convogliato direttamente agli organi bersaglio; ii) biodisponibilità topica del farmaco notevolmente aumentata; iii) dif- fusione sistemica estremamente diminuita; iv) richie- sta di dosi molto basse del farmaco; v) rapida e potente attività terapeutica; vi) effetti collaterali nettamente inferiori rispetto a quelli determinati dalla sommini- strazione sistemica.
Un aerosol è un sistema costituito da più particelle, solide o liquide, che sono talmente piccole da essere stabilmente sospese in un mezzo gassoso (general- mente aria, ma anche ossigeno). La deposizione degli aerosol nelle vie aeree è condizionata da diversi para- metri, alcuni dipendenti dal farmaco stesso, altri da ca- ratteristiche anatomo-fisiologiche e patologiche individuali. Le tecnologie che utilizziamo in aerosol- terapia sono di tre tipi: gli aerosol dosati pressurizzati (pMDI), gli inalatori a polvere secca (DPI) e i nebu- lizzatori pneumatici o ad ultrasuoni. L’efficacia tera- peutica dipende da una serie di fattori che includono la corretta diagnosi, la scelta dei farmaci, l’efficienza del dispositivo e le modalità di inalazione. Il corretto utilizzo dei dispositivi per la terapia inalatoria è fon- damentale per garantire l’efficacia della cura e la ge- stione della malattia. La letteratura evidenzia che circa un terzo dei pazienti compie, indipendentemente dal tipo di device, errori nelle manovre inalatorie. È in- vece fondamentale sapere che, in caso di utilizzo sba-
gliato del proprio inalatore, l’efficacia del trattamento può essere ridotta o addirittura compromessa. Porre una perfetta diagnosi di una malattia cronica non ha rilevanza se non vi è aderenza con il trattamento.
Aderenza del paziente
L’aderenza a lungo e a breve termine può essere influenzata da fattori sociali e dei pazienti stessi.1,2La mancata adesione alla terapia prescritta può essere classificata come non intenzionale o intenzionale,3può comportare cattivi risultati clinici e un aumento dei costi sanitari:1
- Fattori non intenzionali: terapia non compresa
correttamente: i) incomprensione regime farmaco-
logico prescritto (scarsa comunicazione tra medico e paziente); ii) barriere linguistiche.
- Fattori intenzionali: comprendere la terapia ma
non aderire correttamente. Convinzioni del pa-
ziente: i) non è realmente necessario assumere far- maci con regolarità; ii) non sono veramente malati; iii) farmaci troppo costosi; iv) preoccupazioni per gli effetti collaterali; v) percezione della mancanza di effetto dal farmaco. Stress paziente e stile di vita occupato: i) regimi aerosol complessi ed esigenti; ii) fattori psicologici (ad es. depressione). L’impostazione di obiettivi e i piani d’azione sono due strumenti motivazionali che possono migliorare l’aderenza dei pazienti e possono essere discussi in una conversazione bidirezionale di supporto con il pa- ziente durante l’approccio centrato sul paziente. Si noti che un esempio di non aderenza involontaria è una tecnica errata del dispositivo aerosol a causa di un equivoco del regime terapeutico prescritto, che può essere corretto attraverso l’addestramento del pa- ziente. Oggi sul mercato non esiste un inalatore per- fetto e a prova di errore. Di seguito gli errori comuni che possono verificarsi con ciascun tipo di dispositivo (Tabelle 1-4).3-5
Controllo delle infezioni
I generatori di aerosol possono essere contaminati da agenti patogeni del paziente, del care giver e ambien- tali. Alcuni studi hanno riscontrato un’ampia disparità