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217 TC, Atto II Pag. 108. 218 TC, Atto II Pag. 109.

Spazi e Scenografie

Gli spazi in cui si svolge la vicenda sono estremamente vari, in un susseguirsi continuo di ambienti chiusi e aperti e in un alternarsi delle scenografie tra un tableau e l’altro. Gélinas supera le difficoltà dei cambi di scenografia frequenti e repentini grazie a dei plateaux mobiles « qui réduisent à quelque secondes les nombreux changements de tableaux, et contribuent à donner à l’action un mouvement très rapide219».

Una parte dell’opera si svolge in Canada - a Montreal - tra casa di Marie-Ange, il campo militare appena fuori città e, in provincia, a casa Desilets. La vicenda si sposta nel secondo atto in Europa, prima su una nave militare che sta attraversando l’oceano, poi in Inghilterra, nell’ospedale militare, nel campo di rimpatrio ed infine nel locale Half Moon.

Atto I

Il sipario si apre sull’ufficio del Padre, luogo che ritroviamo nel primo e nel terzo tableau. Siamo in un campo militare nelle vicinanze di Montreal. L’arredamento del bureau è costituito da una scrivania, sulla quale è appoggiata un’abat-jour, da diverse sedie pieghevoli e da una libreria di fortuna carica di libri e riviste di ogni tipo. Al muro sono appese delle carte geografiche.

Nel secondo tableau la vicenda si sposta a Saint-Anicet, a sessanta miglia dal campo, a casa Desilets. La scenografia rappresenta un soggiorno arredato in maniera semplice, secondo il gusto e le possibilità di una famiglia di operai di provincia. L’atmosfera è calda accogliente, dei festoni addobbano il salone conferendo alla stanza l’atmosfera intima e gioiosa delle festività natalizie. Al muro sono appese un gran numero di foto di famiglia, dei centrini fatti a mano adornano la mobilia e gli scaffali sono carichi di soprammobili e souvenir di ogni tipo. Un grande tappeto intrecciato completa l’arredamento del salotto. A destra, sul fondo del palco, una scala a chiocciola conduce alle camere del piano superiore. Sullo stesso lato l’uscita del salone conduce a un’immaginaria cucina. Sul lato opposto del palco si intuisce la porta di una camera da letto.

Nel quarto tableau lasciamo il campo militare e la provincia per approdare in città, in uno spazio esterno: siamo su un marciapiede, sulla soglia nell’abitazione di Marie-Ange e Germaine. Uno scalino precede il portone di ingresso di un appartamento apparentemente modesto.

Nell’ultima scena i personaggi si spostano all’interno della casa. La scenografia mostra una camera-soggiorno piuttosto semplice ma curata nei dettagli, abitata da due giovani operaie

romantiche e sognatrici: piccoli oggetti sparsi qua e là, quadretti incorniciati appesi alle pareti, cromolitografie e uno specchio. A destra, sul piano di fondo, troviamo il portone di ingresso e una porta-finestra che conduce sul balcone, a sinistra si intravede un cucinotto. Al centro della stanza è posto un piccolo tavolo pieghevole.

Atto II

Il primo tableau introduce uno spazio completamento nuovo. I soldati stanno lasciando il Canada per andare a combattere la guerra in Europa; li ritroviamo a bordo di una nave militare che sta traversando l’Atlantico. La scenografia riproduce fedelmente il ponte della nave.

Nella scena successiva torniamo sulla terraferma, a Montreal, nell’appartamento di Marie-Ange. La scenografia è la stessa dell’ultimo tableau dell’atto precedente e ricomparirà tale e quale nella quarta scena.

Nel terzo tableau approdiamo in Europa. Scopriamo che Tit-Coq è in Inghilterra e che causa di una frattura ad un braccio è ricoverato in ospedale. Seduto ad un tavolo Jean Paul scrive sotto dettatura. Nel quinto quadro siamo ancora «quelque part en Angleterre» 220, in un campo di rimpatrio, nell’ufficio del Padre. Sul letto una valigia aperta ma non disfatta, indica che l’uomo ha appena preso possesso della camera. La mobilia è di fortuna: un tavolo, un letto pieghevole, una cassa di legno rigirata a mo’ di comodino. Sul tavolo, davanti allo specchio, tutto l’occorrente per radersi. Il padre è in maniche di camicia, la sua veste e il collo sono poggiati su una sedia.

Nell’ultimo quadro l’azione si sposta in una taverna decisamente mal frequentata, la Half Moon, probabilmente situata nei dintorni del campo. La scenografia si compone di panca ad angolo e di un tavolo rotondo sul quale sono appoggiati due bicchieri, una bottiglia e un posacenere colmo di mozziconi.

Atto III

La vicenda si sposta nuovamente in Canada, fuori dall’appartamento di Marie-Ange e Germaine. La scenografia è la stessa del quarto tableau del primo atto. Le luci sono state abbassate, è molto

220 Gélinas Gratien, Tit Coq Pièce en trois actes, Les Editions Beauchemin,1950. Atto II Pag. 131. L’opera verrà indicata con la sigla TC nelle note successive.

buio, solo un leggero riverbero rischiara la porta di ingresso. Dall’oscurità riemerge l’ombra del reduce Tit-Coq.

Come nel primo atto, nel quadro successivo ci si sposta all’interno dell’abitazione: l’appartamento è lo stesso del primo atto, solo alcuni mobili e suppellettili sono stati spostati a voler simboleggiare il trascorrere del tempo e i cambiamenti che sono avvenuti in quella casa.

Il tempo della storia

L’opera si sviluppa nell’arco temporale di quasi tre anni, tra il dicembre del 1942 e il settembre del 1945. La seconda mondiale fa da sfondo alla tormentata storia d’amore tra il soldato Tit-Coq e Marie-Ange. I tragici fatti storici di quegli anni non influenzano particolarmente la vicenda, se non fosse per la partenza dei soldati canadesi per l’Europa non ci accorgeremmo neanche del conflitto mondiale in corso. L’intreccio non è lineare, tra un quadro e l’altro, anche all’interno di uno stesso atto, ci sono dei lassi temporali anche notevoli.

La vicenda ha inizio qualche giorno prima di Natale, presumibilmente due giorni prima della vigilia. Dopo aver passato le festività a casa Desilets, cinque giorni dopo, il soldato Tit-Coq fa ritorno al campo e si reca nell’ufficio del padre per ringraziarlo di quella “punizione” che gli ha fatto provare due sentimenti sconosciuti: l’affetto di una famiglia e l’amore per una donna. L’appuntamento con Marie-Ange è fissato per la settimana successiva. Il primo atto si conclude con un salto di circa quattro mesi: «c’est le mois de Marie»221, è il giorno del compleanno di Marie- Ange nel maggio del 1943. Quello che doveva essere un giorno di festeggiamenti si rivela una giornata infelice, Tit-Coq scopre che deve partire per combattere la guerra in Europa e nel giro di qualche settimana, all’inizio dell’estate, la truppa si imbarca per l’Inghilterra. Il sipario si apre sul secondo atto con la nave militare che qualche settimana più tardi, all’inizio dell’estate, conduce Tit- Coq lontano dalla sua amata. Nella scena successiva è già trascorso un anno e mezzo, i tableaux II, III e IV si sono ambientati tra il novembre e il gennaio del 1944 – 45, seguiti dagli ultimi due quadri risalgono all’estate di quello stesso anno, alla fine della guerra. La vicenda si conclude nel settembre del 1945 a distanza di quasi tre anni dal loro primo incontro.