La vicenda si apre nel dicembre 1942 in un campo militare nei pressi di Montreal. Nell’ufficio del Padre, il curato del campo, sono stati convocati alla presenza del comandante i soldati Arthur Saint- Jean, detto Tit-Coq, e Jean-Paul Desilets per rispondere di una rissa che li ha visti protagonisti la sera prima in un locale della zona. I motivi della discussione sembrano piuttosto futili: la lite era cominciata per colpa di una ragazza e Tit-Coq era passato alle mani quando Jean-Paul, tra gli insulti, gli aveva dato del petit maudit batârd. Solo l’indomani, tra l’imbarazzo dei presenti, scopre che l’amico è davvero un figlio illegittimo rinnegato alla nascita da suo padre e da sua madre. La vigilia di Natale è alle porte e un’eventuale punizione per i due soldati implicherebbe la rinuncia al congedo natalizio, un fatto non particolarmente grave per Tit-Coq, per il quale il giorno di Natale è un giorno come tanti altri non avendo una famiglia con cui trascorrerlo. Il Padre suggerisce ai due
ragazzi di passare del tempo insieme e invece di una punizione consiglia a Jean-Paul di invitare l’amico a trascorrere le feste a casa sua.
I Desilets vivevano in provincia, in un’abitazione modesta ma accogliente e fanno tutto il possibile per far sentire a casa Tit-Coq che credono orfano di padre e di madre. Quest’esperienza di vita familiare turba profondamente il ragazzo, che mai in vita sua aveva conosciuto il calore di un focolare e che, cinque giorni dopo, torna nell’ufficio nel Padre scosso ma felice. Racconta che a casa di Jean-Paul ha ballato a lungo con Marie-Ange, sua sorella, e che si è invaghito di lei ma teme che la ragazza, tanto onesta da meritarsi lo scherzoso soprannome di Mam’zelle Toute-Neuve, possa rifiutarlo per la sua condizione illegittima. Marie-Ange in realtà conosce già la triste storia di Tit-Coq ma non per questo vuole rinunciare ad incontrarlo nuovamente. I due ragazzi si frequentano fino al maggio del 1943, quando le truppe canadesi devono lasciare il paese e imbarcarsi per l’Europa dove si sta combattendo la seconda guerra mondiale. La notizia arriva proprio nel giorno del diciannovesimo compleanno di Marie-Ange che giura al suo amato di non ballare con nessun altro uomo fino al suo ritorno. Sul ponte della nave che lo porterà in Inghilterra Tit-Coq mostra con orgoglio l’album di famiglia di Marie-Ange che al ritorno, sposandola, diventerà anche la sua e svela quello che è il suo sogno più grande: essere un uomo assolutamente comune, confuso tra tanti in un tram affollato la domenica sera, con sua moglie accanto e suo figlio in braccio, la famiglia che finalmente spazzerà via la sua nascita vergognosa. Ma gli anni passano e le lettere non sono sufficienti a colmare la distanza che divide Marie-Ange da Tit-Coq. Il giuramento fatto impedisce alla ragazza di uscire e divertirsi rendendola tanto triste e tanto taciturna da far preoccupare i suoi cari che, consci che la guerra è ben lontana da finire e che Tit- Coq, che mai ha avuto legami in vita sua, potrebbe non tornare più da lei, la spingono tra le braccia di un altro uomo, Leopold, che da tempo la corteggiava. Tit-Coq in realtà è ben lontano da dimenticare la sua amata e soffre della crescente freddezza delle lettere di Marie-Ange fin quando, pochi giorni prima di tornare in patria, scopre il matrimonio tra Leopold e Marie-Ange. Il suo sogno di una vita felice si infrange e a niente servono le parole di Jean-Paul e i consigli del Padre. Una volta a casa Tit-Coq decide di rivedere Marie-Ange per un’ultima volta per restituirle quell’album di foto che per due anni aveva gelosamente conservato e che adesso non aveva più alcun valore. Marie-Ange accetta di incontrarlo, nonostante questa scelta non si addicesse a una donna sposata. La ragazza non paventa una reazione violenta dell’ex innamorato, ma teme la sua fragilità di donna innamorata, che, infatti, prende il sopravvento spingendola a confessare che non ama suo marito, che il suo cuore appartiene ancora a Tit-Coq e che anche lei ha combattuto la sua guerra in questi due anni: una guerra contro la sua solitudine e contro le pressioni dei suoi familiari dalle quali non è riuscita a difendersi e che l’hanno portata ad acconsentire a un matrimonio senza
amore. Decisa a non lasciare nuovamente l’uomo che ama accetta di fuggire con Tit-Coq rinnegando suo marito e i suoi cari. Niente sembra farle cambiare idea, nemmeno l’intervento di papà Desilets e del fratello Jean-Paul. Fortunatamente il Padre irrompe sulla scena e mette i due innamorati di fronte alla triste realtà: la loro fuga costringerebbe entrambi ad una vita ai margini della società; il loro amore non potrebbe mai essere legalmente riconosciuto e il figlio che nascerà da questa unione sarebbe esattamente come suo padre: un bastardo. Ben presto l’infelicità entrerebbe nelle loro vite e Tit-Coq sarebbe portato a cercare in un’altra donna quel calore familiare che Marie-Ange non può più dargli. Queste parole fanno presa sulla coscienza della ragazza che decide per il bene di entrambi di tornare da suo marito lasciando Tit-Coq uscire di scena solo, come solo era venuto al mondo.