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Spesa corrente pro capite dei comuni, tassi di variazione

0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0

Sardegna Mezzogiorno Centro-Nord Italia var.% 08-09 var.% m.a 05-09

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT

Le informazioni ricavabili dai bilanci delle Amministrazioni Comunali non rendono conto dell’efficacia e dell’efficienza della spesa, in quanto non rappor- tano questa né alla quantità di servizi erogati, né al numero effettivo di utenti serviti. Tanto meno, restituiscono misure relative alla qualità nell’erogazione dei servizi. Rispetto alla qualità dei servizi l’unica indicazione, seppur appros- simativa e limitata rispetto all’ampia gamma di servizi di competenza comuna- le, proviene dall’indagine multiscopo dell’ISTAT – Aspetti della vita quotidia- na, nella quale vengono monitorati i tempi di attesa degli utenti presso gli spor- telli delle Anagrafi e delle ASL.

I dati riportati nel Grafico 2.10 non sono confortanti, anche se si registra un leggero miglioramento rispetto all’anno precedente. Nel 2010, mediamente in Sardegna nel 60% dei casi la fila presso gli sportelli delle ASL supera i venti minuti di attesa (era il 62% nel 2009). Solo nel Lazio e in Calabria si registra

una situazione peggiore (rispettivamente 67% e 61%). Ne consegue una forte differenza rispetto alla media nazionale (47%), nonostante la situazione sia più in linea con quella delle regioni del Sud (57%). Altrettanto preoccupante è la situazione presso le anagrafi. In questo caso la Sardegna si posiziona al penul- timo posto, con una percentuale di file oltre i venti minuti pari al 22%, seguita solo dal Lazio con il 41%. La situazione è peggiore anche rispetto al 2009, quando le file di oltre venti minuti erano il 19%. In questo caso però, il dato del- la Sardegna registra un distacco meno marcato rispetto alla media italiana (17%).

Grafico 2.10 Percentuale di file di oltre 20 minuti presso le Anagrafi e le ASL, anno

2010 0 10 20 30 40 50 60 70 S a rd egna Iso le Su d C ent ro N o rd -Es t N o rd -O ve st Ita lia Anagrafi ASL

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT

Un’analisi più approfondita dei settori e delle voci di spesa nei bilanci rivela una caratteristica che oramai è possibile definire strutturale, vale a dire la forte incidenza del settore sociale sul totale delle spese sostenute dai comuni sardi. Come riportato nel Grafico 2.11, nel 2009 il 27% della spesa viene impegnato per le funzioni in campo sociale (10 punti percentuali in più rispetto all’inci- denza di questo settore nella spesa complessiva dei comuni italiani, e in crescita rispetto all’anno precedente del 22%). La spesa per viabilità e trasporti (di cui parleremo nel tema di approfondimento di questo capitolo), invece è pari solo al

5% della spesa corrente, distanziandosi così di 5 punti percentuali dalla spesa complessiva dei comuni italiani.

Mediamente la spesa per il settore sociale sostenuta dai comuni sardi è di 286 euro per ciascun residente. Si tratta di un valore sorprendentemente elevato se paragonato, non tanto al valore medio nazionale (144 euro), quanto a quello delle regioni del Sud, per le quali, se si esclude la Sardegna, la media è di 94 eu- ro pro capite. Inoltre, in Sardegna l’importanza della spesa per il settore sociale è in continua ascesa. Nel corso degli ultimi cinque anni, a fronte di una crescita complessiva della spesa pari al +23%, quella del solo settore sociale è stata del +86%. Nello stesso periodo la crescita media della spesa nel settore sociale in Italia è stata del +33% e nel Mezzogiorno del +43%.

Grafico 2.11 Percentuale della spesa corrente dei comuni nel settore sociale sul to-

tale della spesa, anno 2009 (scala sinistra) e tassi di variazione della spesa corrente (scala destra)

0 5 10 15 20 25 30

Sardegna Mezzogiorno Centro-Nord Italia

% s pes a s e tt o re s o cial e s u t o ta le s pes a 0,0 15,0 30,0 45,0 60,0 75,0 90,0 va r. % della spes a s e tt o re s o cial e 2009 var% 08-09 var% 05-09

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT

I dati forniti dall’ISTAT vengono restituiti in forma aggregata, pertanto non è possibile analizzare nel dettaglio la composizione dei bilanci. È comunque ra- gionevole supporre che, in particolare nel caso dei comuni sardi, l’elevata spesa sostenuta per i servizi del settore sociale influenzi in maniera determinante la spesa complessiva.

Tra i servizi rientranti nel settore sociale, cresce ulteriormente in Sardegna l’incidenza del servizio di assistenza, beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona (Grafico 2.12). Nel 2008 il dato si attestava al 77% (CRENoS 2011), mentre un anno dopo sale all’80%. Tra le regioni italiane, solo l’Abruzzo rag- giunge un valore uguale, ma si ricordi che nel 2009 l’Abruzzo dovette far fronte alle conseguenze del sisma32.

Lo stesso Grafico mostra la forte differenza dei comuni sardi nell’impegno finanziario riservato agli asili nido, ai servizi per l’infanzia e per i minori. In Sardegna, infatti, il peso di questa voce di spesa sul totale della spesa sociale è mediamente dell’8%, un dato non solo inferiore a tutte le altre medie territoriali, compreso il Mezzogiorno (15%), ma anche in diminuzione rispetto all’anno precedente (9%). Le famiglie sarde dunque sembrano beneficiare meno di quelle italiane delle politiche di aiuto a loro rivolte, laddove l’importanza dei servizi per l’infanzia e i minori nelle regioni del Mezzogiorno è documentata dai bassi tassi di occupazione femminile (così come già evidenziato nelle precedenti edizioni del Rapporto e come discuteremo nel capitolo dedicato al mercato del lavoro).

Grafico 2.12 Composizione percentuale della spesa corrente dei comuni nel settore

sociale, anno 2009 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Italia Centro-Nord Mezzogiorno Sardegna

Assistenza, benefic. pubb. e serv. diversi alla persona Asili nido, infanzia, minori

Prevenzione e riabilitazione Strutture residenziali e ricovero anziani

Servizio necroscopico e cimiteriale

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT

Per meglio interpretare il dato sulla spesa per gli asili nido è necessario valu- tare la capacità dei servizi di soddisfare i bisogni reali delle famiglie. A questo proposito, il Grafico 2.13 mostra la percentuale di bambini tra 0 e 2 anni che ef- fettivamente frequenta un asilo nido negli ultimi 4 anni per cui sono disponibili i dati. Il dato per il 2008, fornito dall’ISTAT con l’indagine su “Interventi e ser- vizi sociali dei comuni singoli o associati”, è leggermente superiore a quello re- gistrato l’anno precedente (6,5% con una variazione del +4,6%). Seppur supe- riore alla media del Mezzogiorno (3,1%), resta comunque ancora un livello gra- vemente basso, rispetto al resto del Paese (10,5%) e soprattutto rispetto al valore individuato dall’Obiettivo di Lisbona del 33%. Infine, lo stesso grafico mostra per la Sardegna una variazione media annua per il periodo 2004-2008 pari a -2,7%.

Grafico 2.13 Percentuale di bambini che vanno all’asilo nido sul totale dei bambini in

età 0-2 anni, anno 2008 (scala sinistra) e tassi di variazione (scala de- stra) -4 0 4 8 12 16 S a rdegn a Is o le Su d Ce n tr o No rd -E st N o rd -O ve st ITA L IA -3,0 0,0 3,0 6,0 9,0 12,0

2008 var% 07-08 var% m.a 04-08

Fonte: Elaborazioni CRENoS su dati ISTAT

In definitiva, anche nel 2009 i comuni sardi mostrano rispetto agli altri co- muni italiani delle differenze sostanziali nei valori di spesa pro capite per l’erogazione dei servizi e nella struttura dei loro bilanci. Continua a crescere la spesa generale pro capite che si attesta su livelli superiori a quasi tutte le regioni italiane e molto al di sopra della media italiana. Valori così elevati sembrano

legati alla forte incidenza della spesa dedicata al settore sociale (27%), che cre- sce ulteriormente rispetto al 2008 (+22%), arrivando a sfiorare i 300 euro pro capite, contro una media italiana di 144 euro.

Secondo l’indagine ISTAT sopracitata, nel 2009 i servizi di assistenza, bene- ficenza pubblica e servizi diversi alla persona incidono nel settore sociale in maniera ancora più pesante rispetto all’anno precedente, arrivando ad impiegare l’80% della spesa sociale (media Italia: 60%). Questo fenomeno potrebbe essere in parte ascrivibile alle dinamiche demografiche degli ultimi decenni. Nonostan- te il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione interessi tutta la Penisola, tuttavia, i dati ISTAT sulla struttura demografica non supportano questa ipote- si33. La Sardegna presenta infatti un indice di dipendenza strutturale degli an-

ziani (rapporto tra la popolazione di età 65 anni e più e la popolazione in età at- tiva 15-64 anni) simile a quello del Mezzogiorno e inferiore al resto d’Italia. Al contrario, appare ancora insufficiente l’impegno finanziario per il servizio di a- silo nido così, come la percentuale di bambini sotto i 3 anni che frequentano un asilo.

2.4 Risorse idriche e rifiuti solidi urbani

La valutazione della performance delle gestioni dei servizi pubblici ambientali è legata alla disponibilità di dati, spesso non adeguata rispetto alle esigenze di a- nalisi. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, la Sardegna mostra di prose- guire nel suo processo virtuoso di aumento della raccolta differenziata e di ridu- zione della produzione pro capite di rifiuti solidi urbani.

Nel 2009 (si veda la Tabella a2.13 in appendice) l’Isola registra il 42,5% di raccolta differenziata, ponendosi al di sopra non solo del Mezzogiorno, ma an- che del Centro-Nord e della media nazionale che si assesta al 33,6%. Si tratta di un valore ancora distante dall’obiettivo del 50% fissato dalla normativa nazio- nale per il 2009: solamente il Nord con il 48% non è distante dal raggiungimen- to del target. Se andiamo a vedere la dinamica temporale, dal Grafico 2.14 no- tiamo che nel 2009 la percentuale di raccolta differenziata è aumentata in Sar- degna del 7,8% rispetto al 2008. Questo risultato è probabilmente frutto dell’av- vio della raccolta differenziata nelle grandi città. La Sardegna, inoltre, continua ad essere la regione con la migliore performance, confermata da una variazione percentuale media annua del 8,2% nell’ultimo quinquennio.

Grafico 2.14 Percentuale di raccolta differenziata, tassi di variazione