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Stagnazione della produttività ed effetti di composizione settoriale

Nel documento RAPPORTO ANNUALE (pagine 131-136)

zionale dei settori a produttività più bassa o a una contrazione occupazionale dei settori con più alti livelli di produttività.

La tavola 2.14 sintetizza per 28 settori dell’e-conomia l’andamento del valore aggiunto per ora lavorata e le variazioni nella distribuzione delle ore lavorate e del valore aggiunto tra il 2000 e il 2003. La maggior parte dei settori che aumenta-no la propria quota in termini di ore lavorate mostra livelli di produttività decisamente infe-riori a quelli medi dell’intera economia. In tutti questi settori, inoltre, si registra una variazione del prodotto per ora lavorata inferiore a quello dell’intera economia, mentre variazioni consi-stentemente superiori si rilevano in altri settori.

X

2000 2003 2000 2003 Differenza Agricoltura, caccia e silvicoltura 9,7 9,4 5,0 4,6 - 0,4 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 12,2 13,1 0,2 0,2 - 0,0 Estrazione di minerali 49,7 53,1 0,2 0,2 - 0,0 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 22,1 22,5 2,2 2,2 - 0,0 Industrie tessili e dell'abbigliamento 17,5 17,1 3,5 3,0 - 0,4 Industrie conciarie, prodotti in cuoio, pelle e similari 14,4 13,3 1,0 0,9 - 0,1 Industria del legno e dei prodotti in legno 16,9 16,9 0,9 0,9 - 0,0 Carta, stampa, editoria 25,6 26,0 1,4 1,3 - 0,1 Fabbricazione di coke e raffinerie di petrolio 59,3 79,5 0,1 0,1 - 0,0 Fabbricazione di prodotti chimici 40,2 41,0 1,1 1,0 - 0,1 Fabbricazione di articoli in gomma e plastica 25,1 25,3 0,9 0,9 - 0,0 Lavorazione di minerali non metalliferi 22,5 21,4 1,5 1,6 0,1 Industria metallurgica 21,7 21,3 3,5 3,5 - 0,0 Industria meccanica 22,9 21,8 2,6 2,5 - 0,0 Fabbricazione di macchine elettriche e ottiche 24,3 20,7 2,2 2,2 - 0,1 Fabbricazione di mezzi di trasporto 24,4 23,9 1,3 1,2 - 0,1 Altre industrie manifatturiere 17,8 17,0 1,4 1,4 - 0,0 Energia, gas e acqua 89,4 110,4 0,7 0,6 - 0,1 Costruzioni 16,4 16,3 6,9 7,3 0,4

Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni 18,8 18,7 16,6 16,3 - 0,2 Alberghi e pubblici esercizi 13,7 13,2 4,9 5,4 0,5

Trasporti e comunicazioni 28,4 29,0 5,2 4,8 - 0,4 Credito e assicurazioni 56,2 55,0 3,0 2,9 - 0,1 Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca, altri servizi alle imprese 39,1 38,7 10,7 11,7 1,0 Istruzione 21,6 21,8 7,4 7,2 - 0,1 Sanità e altri servizi sociali 19,1 21,8 6,2 6,0 - 0,2 Altri servizi pubblici, sociali e personali 19,3 18,5 4,6 4,7 0,1 Servizi domestici presso famiglie e convivenze 4,2 3,9 4,9 5,5 0,6

Totale 22,3 22,3 100,0 100,0 0,0

Valore aggiunto per ora lavorata

Composizione dell'occupazione

(monte ore totali)

ATTIVITÀ ECONOMICHE

Tavola 2.14 - Produttività oraria e ore lavorate per settore - Anni 2000 e 2003 (valori assoluti in migliaia di euro e composizioni percentuali)

Fonte: Istat, Conti economici nazionali

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Un approfondimento dell’analisi consente di scomporre le variazioni della produttività in due parti: quella ascrivibile alle variazioni nella composizione settoriale, e quella ricondu-cibile alla variazione effettiva delle produtti-vità all’interno dei singoli settori.

Tra il 2000 e il 2003, a livello aggregato prevale l’effetto della ricomposizione settoriale del monte ore, mentre la componente imputa-bile alle dinamiche settoriali della produttività è nulla (Tavola 2.15). A livello dei singoli set-tori, tuttavia, emergono alcune dinamiche spe-cifiche. I maggiori contributi positivi alla va-riazione totale della produttività oraria sono imputabili a tre settori dei servizi, nei quali il contributo delle nuove tecnologie alla produtti-vità ha un ruolo più rilevante: le attiprodutti-vità im-mobiliari e imprenditoriali (+1,23 punti per-centuali), i trasporti e comunicazioni (0,44

punti), la sanità (0,41 punti). Seguono, con contributi inferiori seppur positivi, le costru-zioni, le produzioni di energia elettrica gas e acqua e due settori del manifatturiero (fabbri-cazione di coke e raffinerie di petrolio e ali-mentari).

Per i servizi alle imprese, le costruzioni, i trasporti e le comunicazioni, il miglioramento della produttività è dovuto esclusivamente nei primi due casi, o prevalentemente nel terzo, a effetti di composizione. Negli altri, invece, l’aumento della produttività è da ascrivere in-teramente alle performance effettive all’interno delle imprese del settore. Si segnalano in parti-colare i settori di trasformazione, produzione e distribuzione legati all’energia che fanno regi-strare un contributo elevato della componente della produttività più legata alla trasformazio-ne organizzativa interna alle imprese.

Effetti di Interazioni Contributi alla Contributi alla composizione variazione variazione % netta totale Agricoltura, caccia e silvicoltura -3,0 - 0,30 0,01 - 0,10 - 0,39 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 7,5 - 0,02 - 0,00 0,01 - 0,01 Estrazione di minerali 6,8 - 0,04 - 0,00 0,03 - 0,02 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 1,9 - 0,00 - 0,00 0,04 0,04 Industrie tessili e dell'abbigliamento -2,3 - 0,30 0,01 - 0,06 - 0,35 Industrie conciarie, prodotti in cuoio, pelle e similari -7,7 - 0,07 0,01 - 0,05 - 0,11 Industria del legno e dei prodotti in legno 0,4 - 0,02 - 0,00 0,00 - 0,02 Carta, stampa, editoria 1,3 - 0,04 - 0,00 0,02 - 0,02 Fabbricazione di coke e raffinerie di petrolio 34,1 - 0,01 - 0,00 0,10 0,09 Fabbricazione di prodotti chimici 2,0 - 0,14 - 0,00 0,04 - 0,10 Fabbricazione di articoli in gomma e plastica 0,9 - 0,01 - 0,00 0,01 0,00 Lavorazione di minerali non metalliferi -5,0 0,09 - 0,00 - 0,07 0,01 Industria metallurgica -2,0 0,01 - 0,00 - 0,07 - 0,05 Industria meccanica -4,8 - 0,05 0,00 - 0,12 - 0,17 Fabbricazione di macchine elettriche e ottiche -14,9 - 0,04 0,01 - 0,34 - 0,38 Fabbricazione di mezzi di trasporto -2,1 - 0,14 0,00 - 0,03 - 0,16 Altre industrie manifatturiere -4,6 - 0,00 0,00 - 0,05 - 0,05 Energia, gas e acqua 23,6 - 0,27 - 0,06 0,55 0,21 Costruzioni -0,6 0,30 - 0,00 - 0,03 0,27 Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni -0,6 - 0,13 0,00 - 0,08 - 0,21 Alberghi e pubblici esercizi -3,9 0,09 - 0,00 - 0,14 - 0,06 Trasporti e comunicazioni 2,3 0,25 0,01 0,19 0,44 Credito e assicurazioni -2,2 - 0,22 0,00 - 0,15 - 0,37 Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca,

altri servizi alle imprese -1,0 1,44 - 0,01 - 0,19 1,23 Istruzione 1,2 - 0,10 - 0,00 0,06 - 0,05 Sanità e altri servizi sociali 14,2 - 0,22 - 0,03 0,66 0,41 Altri servizi pubblici, sociali e personali -3,8 0,06 - 0,00 - 0,14 - 0,09 Servizi domestici presso famiglie e convivenze -8,3 0,10 - 0,01 - 0,07 0,03

Totale 0,11 0,21 - 0,10 0,00 0,11

ATTIVITÀ ECONOMICHE Variazioni percentuali

Scomposizione della variazione

Tavola 2.15 - Produttività oraria per settore - Anni 2003/2000 (variazioni percentuali e scomposizione)

Mediana Diff. int. Mediana Diff. int. Mediana Diff. int. Mediana Diff. int. Mediana Diff. int. Mediana Diff. int. In aumento 1,1 14,1 71,6 130,8 1,7 5,5 30,5 46,6 10,5 22,6 7,0 11,0 In diminuzione 3,5 25,9 76,6 117,5 1,0 3,7 34,0 49,4 6,9 24,7 9,0 15,0 Stabili 2,1 18,3 51,2 84,3 0,8 2,6 25,2 35,7 11,4 19,4 12,0 20,0 In aumento 0,8 10,7 58,2 89,0 2,5 7,0 33,5 41,5 15,9 29,9 7,0 10,0 In diminuzione 1,9 17,0 63,6 85,0 1,4 4,6 32,4 37,7 11,9 27,4 9,0 15,0 Stabili 1,7 16,3 47,4 65,7 1,1 3,1 27,4 30,1 14,7 22,0 12,0 21,0 In aumento - - 138,7 541,5 0,5 1,7 54,9 144,0 11,7 27,8 2,0 4,0 In diminuzione - - 131,6 428,5 0,3 1,4 39,1 84,3 8,8 26,8 2,0 5,0 Stabili - - 49,8 162,7 0,3 1,1 32,0 61,1 14,0 27,0 5,0 10,0 In aumento - - 66,6 119,3 2,2 7,5 29,6 48,3 15,1 33,6 2,0 4,0 In diminuzione - - 71,6 122,2 1,6 6,0 26,1 39,5 9,5 32,8 3,0 5,0 Stabili - - 52,3 94,1 1,2 4,4 20,0 33,7 13,8 26,0 4,0 7,0 In aumento - - 127,6 502,0 1,5 5,9 35,9 82,9 9,1 28,5 1,0 1,0 In diminuzione - - 126,8 412,6 0,9 4,3 31,4 63,2 7,1 27,5 1,0 2,0 Stabili - - 55,0 260,5 0,7 3,0 23,7 52,4 11,9 28,5 2,0 5,0 SPOSTAMENTI

Capitale immateriale Spese per servizi Roi %

(migliaia di euro) (migliaia di euro) (migliaia di euro)

Addetti fatturato % per addetto per addetto per addetto

Esportazioni su Capitale investito

MANIFATTURA TRADIZIONALE

ALTRI SERVIZI (c) SERVIZI TRADIZIONALI (b)

COSTRUZIONI ALTRE MANIFATTURE

Tavola 2.16 - Imprese che si spostano nel ranking di produttività per attività economica e spostamento (a)- Anni 1999 e 2004 (valori dell’impresa mediana e differenze interqualitiche)

Fonte: Elaborazione su dati Istat, Archivio statistico delle imprese attive; Statistiche del commercio con l’estero; dati amministrativi

(a) Le imprese in aumento (diminuzione) sono quelle che salgono (scendono) di almeno due gruppi del ranking di produttività tra il 1999 e il 2004. (b) Commercio, alberghi e pubblici esercizi.

(c) Trasporti e comunicazioni; Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca e altri servizi alle imprese.

Var. % Diff. int. Var. % Diff. int. Var. % Diff. int. Var. % Diff. int. Var. % Diff. int. Var. % Diff. int. In aumento -10,2 156,7 45,7 237,9 -17,0 358,9 98,7 283,5 -31,4 367,2 37,7 71,3 In diminuzione -20,3 126,5 -18,5 112,2 -58,5 183,6 -24,9 79,6 -111,5 214,3 2,0 63,1 Stabili -3,7 115,2 14,5 102,1 -33,5 217,8 16,9 83,8 -33,3 131,6 17,1 25,4 In aumento -12,6 166,4 55,4 243,3 0,0 398,3 72,7 233,8 -16,9 309,8 43,4 72,5 In diminuzione -18,0 141,7 -10,1 104,4 -52,2 204,9 -15,4 78,4 -97,5 125,6 3,0 50,9 Stabili 3,1 121,0 19,3 102,2 -28,6 220,8 16,2 81,5 -34,6 122,9 19,3 24,9 In aumento - - 34,9 297,4 -84,5 125,9 168,3 800,0 -22,2 721,1 46,2 126,6 In diminuzione - - -22,9 138,8 -98,4 76,9 -38,7 132,5 -101,1 110,5 -39,6 111,3 Stabili - - 12,3 151,3 -72,8 143,6 24,9 176,0 -16,9 177,9 19,0 35,7 In aumento - - 45,8 258,8 -38,4 290,3 81,6 311,3 -26,6 384,4 35,5 123,4 In diminuzione - - -30,4 110,5 -77,3 116,4 -31,0 92,5 -103,9 176,5 -11,3 116,0 Stabili - - 5,8 113,3 -51,4 178,1 9,8 94,1 -28,3 146,4 15,6 35,6 In aumento - - 24,9 247,2 -51,8 270,9 95,5 486,7 -77,8 610,8 27,7 242,8 In diminuzione - - -16,1 121,8 -87,4 106,7 -22,4 143,8 -104,8 121,7 -95,3 104,6 Stabili - - 4,1 115,2 -60,7 171,1 17,2 137,7 -23,5 169,2 14,8 45,2

Spese per servizi Esportazioni su Capitale investito

fatturato per addetto per addetto per addetto

Costo del lavoro Capitale immateriale ALTRI SERVIZI (c) MANIFATTURA TRADIZIONALE ALTRE MANIFATTURA COSTRUZIONI SERVIZI TRADIZIONALI (b) unitario SPOSTAMENTI Roi

Tavola 2.17 - Imprese che si spostano nel ranking di produttività per attività economica e spostamento (a) -Anni 1999 e 2004 (variazioni dell’impresa mediana e differenze interqualitiche)

Fonte: Elaborazione su dati Istat, Archivio statistico delle imprese attive; Statistiche del commercio con l’estero; dati amministrativi

(a) Le imprese in aumento (diminuzione) sono quelle che salgono (scendono) di almeno due gruppi del ranking di produttività tra il 1999 e il 2004. (b) Commercio, alberghi e pubblici esercizi.

entrambi i casi, di imprese di dimensioni più piccole rispetto a tutte quelle esa-minate dei rispettivi settori. Fra queste, però, le imprese che si muovono verso livelli inferiori di produttività hanno dimensioni relativamente più elevate. Per-tanto, in termini di addetti esse rappresentano soltanto l’11,4 per cento del-l’occupazione complessiva. Da un punto di vista territoriale, nel Mezzogiorno la quota di imprese che passano a classi di produttività superiore è maggiore di quelle che scendono nella graduatoria; l’opposto avviene nel Nord-ovest in tut-ti i settori consideratut-ti, con l’eccezione delle costruzioni (Figura 2.20).

Nella media del periodo, i due gruppi di imprese presentano caratteristiche simili in termini di intensità di capitale; l’impresa mediana nel gruppo “in asce-sa” presenta però immobilizzazioni immateriali per addetto e rendimenti (Roi) più elevati rispetto alla corrispondente nel gruppo “in declino” e, a eccezione della manifattura tradizionale, anche una spesa maggiore nell’acquisto di servi-zi (Tavole 2.16 e 2.17).

Questi dati strutturali corrispondono a un andamento tra inizio e fine pe-riodo significativamente divergente tra i due gruppi per tutte le variabili men-zionate. In particolare, per le imprese che salgono in produttività relativa (sem-pre con riferimento alla mediana) gli investimenti e l’acquisto di servizi per ad-detto crescono in misura maggiore anche rispetto alle imprese “di vertice” nel-la distribuzione, mentre si contraggono per quelle che scendono. Notevolmen-te diversa, infine, è l’evoluzione del costo del lavoro per dipendenNotevolmen-te: in forNotevolmen-te aumento per le imprese in miglioramento, stagnante o in diminuzione per quelle in peggioramento; questo risultato, letto insieme a quello relativo alle imprese più e meno produttive, suggerisce che i miglioramenti di produttività sono strettamente associati a un aumento di capitale umano.

Per saperne di più

Bartelsman, Eric, e Mark Doms. “Understanding productivity: lessons from longitudinal microdata”. Journal of economic literature 38, n. 3 (2000): 569-594.

Haskel, Jonathan, e Martin Ralf. The UK Manufacturing Productivity Spread. London: CeRiBA 2002. (CeRiBA discussion paper). http://www.ceriba.org.uk

3.1 Introduzione

L’obiettivo di questo capitolo è di fornire una mappa dettagliata dello sviluppo locale italiano utilizzando i sistemi locali del lavoro come unità di analisi e i dati censuari relativi alle attività produttive come variabili descrittive. L’uso di stru-menti statistici per la classificazione tipologica delle unità di analisi consente di de-scrivere le principali caratteristiche dello sviluppo economico territoriale attraver-so una lettura sintetica, ma al tempo stesattraver-so robusta, del tessuto economico e pro-duttivo italiano.

Il quadro che ne emerge è più ricco di quello consentito dalle analisi condotte a una scala meno fine, nelle quali inevitabilmente le differenze territoriali vengo-no celate dalla situazione media regionale o provinciale.

Lo scorso anno1, al termine dell’ultima tornata censuaria, è stata aggiornata al

2001 la geografia dei Sistemi locali del lavoro (Sll) che, nella tradizione delle pre-cedenti esperienze del 1981 e del 1991, rappresenta un’occasione di conoscenza dell’articolazione produttiva del territorio e un apprezzabile strumento di analisi.

Dal 1981 al 2001 il numero dei sistemi locali del lavoro è andato progressiva-mente diminuendo, il che significa che il raggio degli spostamenti pendolari ten-de ad allungarsi, man mano che si intensificano, a tutti i livelli ten-della gerarchia ter-ritoriale, le relazioni tra i centri e le periferie del sistema insediativo. Gli sviluppi recenti dell’urbanizzazione, del resto, sono andati nella direzione di una disgrega-zione sempre più accentuata dell’insediamento residenziale e produttivo, favorita anche dalla continua crescita della mobilità privata. In altri termini, le reti di rela-zioni funzionali che legano una località centrale al suo hinterland si sono fatte, ne-gli ultimi decenni, più vaste e ramificate. D’altro canto, sotto il profilo stretta-mente produttivo, la configurazione territoriale si è mantenuta, nonostante le molte variazioni, piuttosto stabile: accanto all’emergere di nuove realtà economi-che e al venir meno dei sistemi più deboli, i principali poli di influenza si sono consolidati e rafforzati nel tempo.

La scelta della griglia territoriale di riferimento rappresentata dai Sll consente di analizzare la geografia economica e sociale non soltanto con dettaglio maggiore di quello consentito dalle tradizionali partizioni amministrative (regioni e province), ma anche secondo una suddivisione del territorio che scaturisce dall’auto-organiz-zazione delle dinamiche relazionali, con particolare riferimento agli ambiti di vita riferiti alla residenza e al luogo di lavoro.

Specializzazioni produttive

Nel documento RAPPORTO ANNUALE (pagine 131-136)