di Lorenzo Migliorati, Veronica Polin e Liria Veronesi
3. Lo stato di salute sociale di Borgo San Dalmazzo
Borgo San Dalmazzo è un comune montano piuttosto popoloso, che con- tava, nel 2018, 12.442 abitanti e dal 2000 la sua popolazione è caratterizzata da un trend demografico positivo così come da un positivo saldo naturale e migra- torio. La distanza di solo otto chilometri dalla città di Cuneo, attorno alla quale Borgo San Dalmazzo gravita, favorisce il pendolarismo quotidiano dei suoi abi- tanti e lo rende un paese facilmente accessibile, anche attraverso mezzi pub- blici, e prossimo ai principali servizi. Non immaginiamoci dunque un borgo incastonato tra le montagne, isolato da contesti urbani, bensì un paese che co- stituisce un ponte tra la città di provincia e le aree più montane della valle Stura e valle Gesso.
Complessivamente gli abitanti di Borgo San Dalmazzo4 si dicono abba-
stanza soddisfatti della loro vita; su una scala da 1 a 4, dove 1 corrisponde a “per niente” e 4 a “molto”, il valore medio del livello di soddisfazione è pari a 3,2. Non si rilevano significative differenze di genere mentre risulta una corre- lazione negativa con l’età che indica che la parte più anziana della popolazione risulta essere la meno soddisfatta.
Tra i residenti vi è un buon grado di fiducia (M=3,1), distribuita in modo omogeneo tra uomini e donne e tra giovani, adulti ed anziani. Anche nel caso degli abitanti di Borgo San Dalmazzo e Valdieri è inferiore il livello di fiducia riposta nei confronti delle istituzioni politiche locali (M=2,8) e nazionali (M=2,1) evidenziando come anche nei centri montani più grandi e popolati si rilevi la crisi della fiducia verticale che riflette un sentimento di delegittima- zione rivolto alle istituzioni, soprattutto quelle a carattere nazionale, conside- rate lontane dalle esigenze e aspettative dei cittadini e slegate dal contesto nel quale i cittadini sono inseriti. La prossimità, sia fisica che relazionale, tra
soggetti (individuali o collettivi) considerati risulta essere, anche in questo con- testo territoriale, una discriminante per la fiducia dei cittadini.
Gli intervistati sentono di condividere riferimenti valoriali e normativi con i concittadini (M=3,3), aspetto fondamentale per la costruzione di un senso di identità collettiva, e, in generale, hanno la percezione di non sentirsi esclusi, dal punto di vista sociale, dalla comunità nella quale risiedono (M=1,3). Si re- gistra tuttavia una quota della popolazione (7,7%) che prova un senso di emar- ginazione e sente di vivere, molto o abbastanza, una condizione di marginaliz- zazione sociale che la rende poco coinvolta nella comunità locale. La condivi- sione del sistema valoriale e normativo con gli altri residenti della comunità risulta essere una condizione discriminante rispetto alla percezione di esclu- sione sociale, si rileva infatti una correlazione tra questi due aspetti: tanto più vi è un riferimento comune a norme e valori, tanto minore è la sensazione di sentirsi isolati dal resto della comunità.
Gli intervistati si sentono al sicuro nel paese in cui vivono e alla domanda relativa alla percezione provata nel camminare da soli, al buio, nel comune di residenza dichiarano, complessivamente, di non sentirsi in pericolo (M=3,2). Tale percezione di sicurezza aumenta al crescere della fiducia che i cittadini hanno verso gli altri abitanti del comune e verso le istituzioni politiche locali nonché al crescere della percezione che anche gli altri residenti siano orientati all’azione dalle stesse norme e valori condivisi. Dalle analisi emerge una diffe- renza di genere: gli uomini si sentono più sicuri all’interno della comunità ri- spetto alle donne che, di contro, si percepiscono maggiormente vulnerabili.
Tensioni sociali all’interno della comunità locale sono, in media, scarsa- mente percepite dai residenti (M=1,7); il 20% dei cittadini tuttavia avverte, molto o abbastanza, la presenza di contrasti di natura sociale che potrebbero minare la coesione della comunità. Coloro che sentono maggiormente tali ten- sioni sono anche coloro che meno si fidano dei concittadini e delle istituzioni politiche locali, che si sentono esclusi dalla comunità locale e che percepiscono di non avere in comune norme e valori con il resto della popolazione.
Tra gli abitanti di Borgo San Dalmazzo e Valdieri prevale il senso di appar- tenenza nazionale (34,9%), si sentono cioè principalmente italiani, e questo vale soprattutto per i giovani (45%) più che per gli adulti (29,4%) e gli anziani (33,3%). Complessivamente il 28,5% prova un forte senso di identità europea e un rispondente su cinque si percepisce prevalentemente come cittadino di Borgo San Dalmazzo, e dunque esprime un senso di appartenenza costruito at- torno ad una dimensione locale. Una minoranza riferisce di un prevalente senso di identità regionale; sono soprattutto gli adulti (22,2%) e gli anziani (14,8%), più dei giovani (5%), a sentirsi piemontesi.
Tab. 1 – Indicatori di coesione sociale, Borgo San Dalmazzo - statistiche descrittive
N Min Max Media DS Fiducia verso gli abitanti di Borgo San
Dalmazzo 289 1 4 3,1 0,684
Fiducia verso le istituzioni politiche lo-
cali 292 1 4 2,8 0,856
Fiducia verso le istituzioni politiche na-
zionali 284 1 4 2,1 0,940
Condivisione di norme e valori 293 1 4 3,3 0,705 Presenza di tensioni sociali 284 1 4 1,7 0,903 Sensazione di esclusione sociale 294 1 4 1,3 0,645 Percezione di sicurezza mentre si cam-
mina da soli, di notte, nel territorio lo- cale
293 1 4 3,2 0,924
Fonte: survey UNIVR, 2019.
Tab. 2 – Correlazione tra gli indicatori di coesione sociale, Borgo San Dalmazzo
Sicurezza Tensioni sociali Fiducia istituzioni politiche nazionali Esclusione sociale Fiducia istituzioni politiche locali Fiducia con- cittadini Norme e valori Sicurezza 1 -,240** ,068 -,126* ,408** ,307** ,200** Tensioni so- ciali -,240** 1 ,032 ,238** -,285** -,196** -,172** Fiducia isti- tuzioni poli- tiche nazio- nali ,068 ,032 1 -,092 ,237** ,061 ,112 Esclusione sociale -,126* ,238** -,092 1 -,300** -,214** -,169** Fiducia isti- tuzioni poli- tiche locali ,408** -,285** ,237** -,300** 1 ,478** ,329** Fiducia con- cittadini ,307** -,196** ,061 -,214** ,478** 1 ,325** Norme e va- lori ,200** -,172** ,112 -,169** ,329** ,325** 1 *p<0,05; ** p<0,01. Fonte: survey UNIVR, 2019.
Il coinvolgimento attivo dei cittadini nella vita politica e civica ha dato ri- sultati ambivalenti. Se da un lato vi è stata un’elevata partecipazione elettorale nel corso delle ultime elezioni comunali (87,8%), dall’altro si è registrata una scarsa partecipazione dei cittadini agli eventi organizzati per presentare e di- scutere di questioni strettamente legate al territorio e alla comunità locale. Solo il 19,1% della popolazione ne ha preso parte; gli uomini più delle donne. La maggior parte (59,7%) non vi ha partecipato perché non interessato alle
questioni trattate; per la restante quota di cittadini (21,2%) la mancata parteci- pazione non è legata ad un personale scarso interesse ma all’assenza di eventi in programma. Anche la fiducia verso le istituzioni politiche locali svolge un ruolo determinante nella partecipazione alla vita civica della comunità; tra co- loro che dichiarano di fidarsi vi è una quota maggiore di persone che ha preso parte agli incontri organizzati plausibilmente in virtù della loro valutazione che le istanze e proposte avanzate dalla comunità siano prese in considerazione dalle autorità politiche.
È limitata anche l’adesione alla vita associativa da parte dei residenti di Borgo San Dalmazzo; solo il 32,8% è infatti iscritto ad almeno un’associazione. Chi è associato è membro, in media, di 2,2 associazioni.
La rete sociale di supporto dei rispondenti è piuttosto ampia essendo, in me- dia, costituita da 10,7 persone che essi possono chiamare per ricevere sostegno in caso di bisogno. I giovani con età inferiore ai 39 anni riportano un reticolo più esteso che conta, in media, 13,1 soggetti, mentre gli anziani over 65 anni possono fare affidamento su una rete più ristretta di 8,9 persone.
Tra i componenti delle reti di supporto, i vicini di casa sono, in media, 3,2; costituiscono cioè circa un terzo del reticolo sociale complessivo, attivabile in caso di aiuto. Non vi sono, in questo caso, differenze legate alle classi di età.
Complessivamente il dato evidenzia come il supporto sociale venga cercato prevalentemente all’esterno della comunità locale e come il reticolo sia per lo più delocalizzato, costituito da relazioni eterogenee appartenenti a cerchie so- ciali diverse da quelle del vicinato che, in termini di supporto sociale, risulta avere un ruolo secondario. Proprio per l’eterogeneità del reticolo sociale, in termini di soggetti con caratteristiche diverse che vi appartengono, di contesti differenti da cui essi provengono e di risorse che veicolano attraverso le rela- zioni, esso rappresenta un possibile driver per un cambiamento culturale che può potenzialmente impattare anche sulla comunità locale tradizionale e sulle dinamiche sociali sulle quali poggia (Di Nicola et al., 2008).
La dimensione della rete di supporto complessiva correla con alcuni indica- tori di coesione sociale. Nello specifico, più ampio è il reticolo sociale di un soggetto più elevata è la sua percezione di sentirsi incluso nella comunità e maggiore è la sua sensazione di essere al sicuro all’interno del suo territorio di residenza. Coloro che possono contare su una numerosa rete sociale sono anche coloro che percepiscono meno la presenza di tensioni sociali all’interno della comunità locali, probabilmente perché tendono a generalizzare e a proiettare all’esterno, verso gli altri generalizzati, le dinamiche del network personale.