7 FONTE BATTESIMALE
46. STATUA DELLA MADONNA DEL ROSARIO
Datazione: fine XIX, inizio XX secolo Autore: Manifattura Veneta
Materiale: Gesso
Tecnica: scultura, pittura Misura: cm 117 x 43
Collocazione: Nicchia, parete destra Restauro: 2010
La statua fa la sua comparsa nella pieve nel 1942, quando venne vista in occasione della visita pastorale. Fu collocata presso la chiesa nuova dopo l’abbandono del vecchio edificio (Vedovato 1983) per poi trovare nuovamente posto nella nicchia della parete destra della pieve. L’opera è oggetto di forte devozione nella parrocchia, infatti è portata in processione in occasione della festa della Madonna del Rosario (prima domenica di ottobre) e per la celebrazione della Madonna delle Grazie, il lunedì dopo Pentecoste (Bortoletto 1985). L’opera, ritenuta di fine ‘800 (Vedovato 2012), è in gesso; poggia su di una base esagonale con motivo intagliato che imita il mare e delle rocce su cui poggiano i piedi della Madonna che è vestita in abito dorato finemente decorato con motivi vegetali e geometrici. Regge in braccio il bambino, anche egli vestito d’oro, mentre spalanca le braccia come gesto di accoglienza e ricorda inoltre la sua morte sulla croce; in mano reca un antico rosario. Maria porta in testa un velo e una corona con foglia di vite al centro.
BIBLIOGRAFIA:
A.C.TV, Visitationum, 19 Marzo 1942, b. 124; A. Vedovato, 1983, pp. 26-27; Bortoletto, 1985, p. 20; A.P. Santrovaso, Catalogo Fotografico delle cose di interesse artistico, 2008, p. 3; E. Possamai, A. Vedovato, L’antica processione alla Madonna delle Grazie, in Comunità Parrocchiale , 10 giugno 2012.
47. CONFESSIONALE
Datazione: metà XX secolo Autore: Manifattura Veneta Materiale: Legno
Tecnica: Intaglio, incisione Quantità: Due
Misure: cm 230 x 250 x 87
Iscrizione: IHS nella grata divisoria Collocazione: Navata
Come riferito dal rev. Antonio Vedovato, i confessionali furono acquistati alla conclusione dei restauri della pieve per riempire il vuoto lasciato dalla perdita degli antichi manufatti scomparsi negli anni di abbandono della chiesa di Santrovaso. I confessionali sono collocati sotto la cantoria, ai lati del vestibolo d’ingresso, dove giacciono praticamente inutilizzati (al tradizionale rito di confessione, nella parrocchia viene preferito un contatto diretto, faccia a faccia, con il sacerdote). La parte centrale, riservata al presbitero confessore, è formata da una portella di forma esagonale che introduce alla seduta. Lo spazio è descritto da un semplice arco a tutto sesto poggiante su lesene, appena in rilievo, e su di una base aggettante, ed è coronato in cima da un architrave ondulato e modanato che termina con cornice spessa. Le parti laterali sono descritte da volute che nascondono il gradino per inginocchiarsi e l’ alzata per poggiare le mani. Al livello del volto vi è una lastra di metallo traforato a giorno con l’iscrizione IHS, chiusa verso l’interno da un semplice sportellino con pomello, sopra vi è un piccolo crocifisso in ferro. Per nascondere il volto del fedele, vi è una sorta di sportello curvilineo con voluta che si apre verso l’esterno fissato con cerniere al confessionale.
48. CANTORIA
Datazione: XIX secolo, prima metà Autore: Manifattura veneta
Materiale: Legno
Tecnica: Pittura, scultura, intaglio Misura: cm 100 x 850
Iscrizione: Organa - Praecipue impensis
et pietate - C. te Alexandri Albrizzi Confecta – A.no MDCCCXLII
Collocazione: Controfacciata Restauro:1997
La cantoria è retta da quattro mensole lignee con voluta applicate in controfacciata, dall’anima rosso con bordo verde. Le due centrali sono inserite entro il moderno vestibolo rettangolare che separa il portale dall’ingresso della chiesa, opera recente eseguita con il restauro del 1997 utile per sostenere meglio il peso della cantoria e dell’organo (Pavan 1997). La balaustra lignea dipinta di verde, descritta da una base con modanature di cui alcune dorate, è divisa in tre parti da quattro lesene con specchiatura: le due laterali rette e quella centrale curvilinea. È decorata ai lati da motivi vegetali con numerosi strumenti musicali ad arco (viole e violini), della famiglia degli ottoni (trombee tromboncini) e dei flauti; mentre al centro vi è una lira antica, con mascherone centrale, che interseca le sue corde con una spartito musicale arrotolato alle estremità. Il pannello centrale propone due festoni con fiori e nastrino che introducono al motivo centrale con decorazioni vegetali e clipeo di lauro con iscrizione dedicatoria che celebra il committente e l’anno di costruzione. A tal proposito è da sottolineare come questa struttura lignea sia terminata già nel 1842 anno in cui presero i lavori per la costruzione dell’organo che, come denuncia un cartiglio sopra la tastiera, fu completato dai Bazzani nel 1843.
La cantoria ha avuto negli anni poco interessamento dalla parte degli storici, colmato solo in parte da alcuni studi recenti di Ferrara (2002) e di Vedovato e Possamai (2008) e di quest’ultimo (2010).
BIBLIOGRAFIA:
G. Pavan, 1997, p.14; G. Ferrara, F. Zanin, 2002, pp. 9-16; A. P. Santrovaso, Catalogo Fotografico
delle cose di interesse artistico, 2008, p. 6; A.P. Santrovaso E. Possamai, A. Vedovato, L’organo Bazzani presso la parrocchiale di Santrovaso, relazione storica, 2008. E. Possamai, 2010, p. 10 -11
49. ORGANO
Datazione: 1843
Autore: Fratelli Bazzani
Misura: cm 480 x 282 cassa armonica
Iscrizione: (sopra la tastiera) OPUS Jacobi et Filiorum Bazzani - Venetiis Anno 1843 Collocazione: Controfacciata
Restauro: Zanin 2002
L’organo fu donato alla pieve di Santrovaso da Alessandro Albrizzi che tra il 1842 e il 1843, lo richiese a Giacomo Bazzani, maestro organaro di Venezia allievo del Callido, e lo portò a compimento nel 1843 assieme ai figli come denunciato dal cartiglio posto sopra la tastiera.
È inserito in una cassa armonica rettangolare che racchiude 566 canne cui alcune di legno (sul retro) ed è descritta da due paraste lignee animate da un dipinto con festone a motivi vegetale, mascheroni e strumenti musicali, ed è coronata in alto con angeli che affiancano un clipeo oggi mutilo. Nella parte bassa si inserisce la tastiera in avorio con pedali disposti a leggio e registi, attivabili mediante pomelli lignei, disposti in due colonne sulla destra. La cassa armonica, assieme alla cantoria, al momento della chiusura della pieve nel 1978 rimasero nella chiesa e qui restaurati tra il 1994 e il 1997. Le parti dello strumento furono asportate, portate nel magazzino parrocchiale, e poi restaurate dal maestro organaro Francesco Zanin nel 2002 (Zanin 2002) per curò successivamente la disposizione delle singole parti meccaniche, delle canne e di un nuovo soffietto meccanico nell’originaria collocazione nella cassa armonica. L’organo è già citato in una lettera del parroco Giambattista Bortolucci del gennaio del 1844 in cui si annuncia una messa solenne per il 14 febbraio in cui si sarebbe potuta ascoltare una composizione novella composta per l’occasione ed eseguita sull’organo dei Bazzani. Successivamente la visita pastorale del 1857 ne celebra la preziosa fattura; dal punto di vista storico lo menziona Fapanni (1862), Agnoletti (1897) che ne sottolinea la sua funzione di accompagnare il canto nella messa come fa Zangrando (1919). Dopo l’interessamento di Pavan (1997), negli ultimi anni l’organo di Santrovaso, costante per partecipazione al Festival Organistico Città di Treviso, ha avuto un discreto interessamento critico tanto da
essere inserito annualmente nelle pubblicazioni del Festival in cui se ne apprezzano le eccellenti quali foniche. A queste pubblicazioni si aggiungono gli studi di Volentiera (2003), di Possamai e Vedovato (2008), e ancora di Possamai (2010).
SCHEDA TECNICA (da G. Ferrara, F. Zanin, 2002, pp. 21 -23)
Organo collocato in cantoria sopra la porta d’ingresso entro cassa armonica in abete laccato. Tastiera di 50 note (Do1 – Fa5) a prima ottava corta, tasti naturali ricoperti in osso, frontalini piatti. Tasti cromatici ricoperti in ebano. Pedaliera del tipo a leggio, in legno di noce, con parte sporgente dei cromatici ricoperti da lamina in ottone. La facciata è composta da 25 canne in stagno con labbri superiori a mitria. La prima nota in mostra corrisponde alla nota Sib1 del registro principale ‘8 a cui appartengono anche le altre canne. Le prime 6 canne del principale sono in legno, poste fuori somiere. I registri sono azionati da polmoni disposti in due colonne a destra della tastiera. Il somiere maestro è del tipo a tiro, con canali ricavati dallo scavo del pancone. Il somiere fornisce il vento a due registri: i Contrabbassi e Rinforzi. Esiste un piccolo somiere per 4 canne del registro “Tamburo”. Le prime 6 canne del Contrabbasso sono tappate e ambitonali, con valvola posta alla base delle canne, dirimpetto all’apertura della bocca. La meccanica è del tipo sospesa, con catenacci in ferro, strangoli in ottono a due occhielli. La pressione del bento è di 50mm di colonna d’acqua.
Il crivello è in legno di abete, rivestito con carta sulla quale sono ben visibili le scritte originali con la denominazione dei registri, che sono così ordinati in due colonne sul somiere: Tromboncini bassi / Tromboncini soprani / Principale bassi / Principale soprani / Voce umana / Ottava / Flauto in ottava soprani / Flauto in ottava bassi / Flutta reale / Violetta / Ottavino / Quinta decima / Quinta nona / Vigesima seconda / Vigesima sesta / Vigesima nona.
La divisione dei registri spezzati avvine tra le note Do#3 e Re3. Il temperamento è un Tartini/Vallotti. COLONNA DI POLMONI INTERNA: Principale Bassi (22 canne di cui sei in legno), Principale Soprani (28 canne), Ottava (50 canne di cui 4 in legno), Quinta Decima (50 canne), Decima Nona ( 50 canne) Vigesima Seconda (50 canne), Vigesima Sesta (50 canne), Vigesima nona (50 canne), Contrabbassi e Rinforzi (14 canne di cui sei ambitonali).
COLONNA DI POLMONI ESTERNA: Voce Umana (28 canne), Flauto in ottava Bassi (14 canne), Flauto in ottava Soprani (28 canne), Flutta Reale (28 canne), Ottavino (28 canne), Violetta Bassi (22 cannne), Tromboncini Bassi (22 canne), Tomboncini Soprani (22 canne ), Tamburo (4 canne).
ACCESSORI: Terza Mano, Tiratutti a pedaletto e a manovella, Tenda Quaresimale.
BIBLIOGRAFIA:
A.C.TV, Visitationum 17 settembre 1857, b. 66, B.M. Correr, Epistolario Cicogna, Bortolucci, 11 gennaio 1844B.C.TV, F.S. Fapanni, 1862, ms 1361, f.248; A.C.TV., L. Zangrando, Memorie storiche, pro manoscritto 1919, v. I-II , ad. Voc. Parrocchia di S. Trovaso; G. Pavan, 1997, p.14; G. Ferrara, F. Zanin, 2002, pp. 9-16; R. Volentiera, 2003, p. 3; A. P. Santrovaso, Catalogo Fotografico delle cose di
interesse artistico, 2008, p. 6; A.P. Santrovaso, E. Possamai, A. Vedovato, L’organo Bazzani presso la parrocchiale di Santrovaso, relazione storica, 2008. E. Possamai, 2010, p. 10 -11