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Stereotipi di genere e sulla violenza contro le donne

LA COMUNICAZIONE SOCIALE DELLA VIOLENZA DI GENERE

2.2 Stereotipi di genere e sulla violenza contro le donne

Con il termine stereotipi di genere si indicano quelle rappresentazioni o immagini comuni semplificate della realtà che, in ogni cultura, attribuiscono determinate caratteristiche alle donne, agli uomini e al rapporto tra di loro.

Si tratta quindi di “forme” mentali, fisse e rigide che si imprimono nella memoria, nel pensiero, nella cultura e nelle relazioni, forme semplificate della realtà.

Quando tale semplificazione è applicata al rapporto tra i generi pretende di descrivere quindi la complessità e la differenza del maschile e del femminile fissandola in modelli rigidi, in luoghi comuni.

Quest'ultimi, reiterati nel tempo, portano a ritenere che ciò che si pensa riguardo all'uno o all'altro genere sia “normale” e veritiero; si tratta di veicoli del senso comune, che non sempre sono innocui poiché alle volte vengono utilizzati come forme di riconoscimento reciproco.

Gli stereotipi si trasmettono attraverso diversi canali come l'educazione formale e informale, nella famiglia e tramite i mezzi di comunicazione di massa.

Gli stereotipi di genere contengono le immagini di una realtà segnata da anni di disuguaglianze, asimmetrie e gerarchie di potere tra donne e uomini perciò hanno una portata discriminatoria soprattutto nei confronti delle donne che storicamente si trovano in una situazione subalterna rispetto all'uomo; questi stereotipi quindi, hanno la tendenza di contrastare i mutamenti sociali in atto nella ridefinizione delle identità e dei ruoli di genere, condizionano scelte e comportamenti in modo inconsapevole, per esempio indirizzando le aspirazioni di carriera o facendo percepire alcuni comportamenti come tipici oppure non adatti alle donne.

Tali stereotipi quindi, perpetuano e confermano un modello di società in cui la donna riveste ruoli tradizionali, da una parte la donna seduttrice impegnata a mostrare il proprio corpo e la propria bellezza, dall'altra la madre/moglie che si occupa dei figli e della casa; questi schemi mentali sono così influenti nella vita delle persone che sono considerati una delle cause principali della violenza contro le donne.

Nei vari studi su come contrastare la violenza di genere troviamo infatti proprio lo sradicamento di tali stereotipi che, nonostante spesso non rispecchino la realtà delle cose, continuano ad essere presenti in ogni aspetto della nostra vita.

Gli stereotipi di genere alimentano la concezione della donna come sottomessa e inferiore e dell'uomo come violento e aggressivo; inoltre, esaltano non solo le

differenze strettamente biologiche tra uomo e donna ma anche quelle socialmente costruite.

Le relazioni di genere si basano su regole, tradizioni e culture, determinando ciò che è “maschile” e ciò che è “femminile” e come ripartire il “potere” tra i due.

Una delle conseguenze di questa definizione rigida dei ruoli e di questi stereotipi può essere quindi la violenza contro le donne.

Inoltre, anche la stessa violenza di genere non è immune al meccanismo degli stereotipi e dei luoghi comuni, dettati soprattutto da poca conoscenza del tema. Anche in questo caso quindi, gli stereotipi “ingabbiano” immagini e pensieri sulla violenza contro le donne che, nella maggior parte dei casi, non rispecchiano la realtà. Miti e stereotipi diffusi giustificano, occultano e minimizzano la violenza.

Gli stereotipi legati alla violenza di genere, proprio in quanto “gabbie” mentali che ci permettono di percepire la realtà in modo semplificato spesso vengono rappresentati all'interno di schemi o tabelle, in questo modo forse si può pensare che colpiscano maggiormente colui che li legge e si spera possano così, essere sostituiti dai dati reali forniti da studi e analisi del fenomeno.

Nella tabella sottostante vengono riprodotti alcuni di questi falsi miti. 61

STEREOTIPO REALTA'

“è un fenomeno poco diffuso” È molto esteso anche se ancora sommerso e quindi sottostimato

“riguarda solo le fasce sociali

svantaggiate, emarginate” E' trasversale, riguarda tutte le areegeografiche e gli strati sociali “è causata dall'assunzione di alcool e

droghe”

Alcool e droghe non sono cause dirette della violenza, ma aggravano la situazione

“ le violenze sono soprattutto da parte di

uomini sconosciuti e/o stranieri” Le statistiche confermano che il luogo incui le donne sono maggiormente vittime di violenza è tra le mura domestiche e che gli aggressori sono persone conosciute: partner, ex partner, familiari...

“la violenza non incide sulla salute delle donne”

L' OMS ha definito la violenza di genere come un problema di salute pubblica poiché incide gravemente sul benessere 61 Linee guida per l'intervento e la costruzione di rete tra i servizi sociali dei comuni e i centri antiviolenza a cura di D.i.Re “Donne in Rete contro la violenza”,

fisico e psichico delle donne “la violenza è causata da una

momentanea perdita di controllo”

La maggior parte degli episodi di violenza sono premeditati e il risultato di un'escalation di altre aggressioni

“i partner violenti sono state vittime a loro volta di violenza nell'infanzia”

Il fatto di aver subito violenza non comporta automaticamente il diventare violenti in età adulta. Tra gli uomini maltrattanti ci sono anche persone che non hanno mai subito violenza.

“alle donne che subiscono violenza “piace” essere picchiate, altrimenti se ne andrebbero di casa”

Uscire da una situazione di violenza è molto difficile perché numerosi fattori ti tengono all'interno di quella situazione, come la paura, la dipendenza economica, l'isolamento, la mancanza di una rete di supporto ecc...

“la donna viene picchiata perché se lo merita”

Nessun comportamento o provocazione giustifica la violenza subita

“i figli hanno bisogno del padre, anche se

questo è violento” Gli studi dimostrano che i bambinicrescono più serenamente con un genitore equilibrato piuttosto che con un genitore violento.

Questi stereotipi/miti, si basano su errate interpretazioni e concatenazioni di cause, la conseguenza è che portano spesso ad un capovolgimento delle responsabilità poiché suggeriscono che la vittima possa in qualche modo essere “complice” di tale violenza o che esista una sorta di giustificazione riguardo alla violenza messa in atto dall'uomo.

Il vantaggio dello stereotipo, cioè quello di semplificare la realtà sia nella riproduzione che nella ricezione, si rivela come un meccanismo di condizionamento molto forte, spesso inconsapevole e che per questo è difficile da eliminare, infatti, per fare ciò, è richiesto un lungo e complesso lavoro di smantellamento e decostruzione rispetto ai vari processi che invece rafforzano tali stereotipi.62