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LA VIOLENZA DI GENERE

3.2 Le varie forme della violenza

La violenza contro le donne ha molte facce: la battuta a sfondo sessuale, il salario inferiore, la mutilazione genitale, le molestie sessuali, lo stupro, l'acido, le umiliazioni mediatiche...

Varie forme di violenza che vanno da quella più blanda a quella più feroce, dall'offesa al femminicidio. Le donne in ogni parte del mondo vengono discriminate, picchiate, torturate, violentate e uccise solo per il fatto di essere donne.

Con il termine “violenza” si intende ogni atto che faccia uso di forza fisica per recare danno ad altri nella persona, nei suoi beni o diritti, in senso più ampio, l'abuso della forza rappresentato anche attraverso le sole parole, può essere utilizzato come mezzo di costrizione,oppressione o per obbligare qualcuno ad agire contro la propria

volontà.

Dalla definizione data dall'Art 3 della Convenzione di Istanbul, possiamo quindi dire che la violenza maschile contro le donne si può tradurre in varie forme: fisica, psicologica, economica e sessuale.

• Violenza fisica

Per violenza fisica, si intende ogni forma di intimidazione o azione che mette a rischio l'integrità fisica. Questo tipo di maltrattamento è sicuramente quello più evidente e più riconoscibile, e di conseguenza è quello più facile da denunciare. All'interno di questa definizione vi sono tutti quei comportamenti quali lo schiaffeggiare, spingere, dare calci, pugni, morsi, sputare dare pizzicotti, tirare i capelli,colpire con oggetti e armi, bruciare con le sigarette, mutilare i genitali, privare di cure mediche, privare del sonno,tentare di strangolare, pugnalare, uccidere ecc...77

• Violenza sessuale

La violenza sessuale è ogni forma di imposizione di rapporti e pratiche sessuali non desiderate, imposto alla vittima mediante violenza fisica, minacce e/ o abuso di potere, che facciano male non solo fisicamente ma anche psicologicamente.

La violenza sessuale può essere anche chiamata stupro o violenza carnale, ma comunque la si definisca , gli effetti di questo reato sulla vittima sono molteplici e devastanti.

A rendere ancora oggi, tale reato impunito è la reticenza della vittima nel denunciarlo, nell'intraprendere un iter processuale, soprattutto quando l'autore del reato è un parente o conoscente; ciò accade probabilmente per vergogna, senso di colpa e per la paura di esporsi al giudizio altrui.

Durante lo stesso processo infatti, la difesa dell'imputato si basa sul minare la credibilità della vittima che in alcuni casi, se non esistono sufficienti prove della violenza subita,diviene imputata o consenziente.78

Lo stupro non deve essere visto soltanto come un atto “prettamente sessuale” ma un reato contro la libertà della persona, l'esercizio di un “potere”, si tratta di un crimine legato alla sopraffazione, alla soggiogazione e all'umiliazione di chi lo subisce. La violenza sessuale si esprime tramite comportamenti quali insulti, umiliazioni durante il rapporto sessuale, oppure la costrizione ad assistere ad atti sessuali, subire uno stupro.

77 Romito.P-Melato.M., La violenza sulle donne e sui minori.Una guida per chi lavora sul campo, pag. 142

• Violenza psicologica

Tale forma di violenza contro le donne è quella più difficile da riconoscere sia per la stessa vittima che per chi le sta intorno e soprattutto è quella maggiormente sottovalutata poiché non presenta effetti visibili e nell'immediato.

I litigi frequenti, gli insulti, le offese e le continue disapprovazioni che riceve dall'uomo, provocano in lei una forte perdita di autostima.

Questo tipo di violenza si esprime già nella comunicazione che l'uomo domina attraverso delle dinamiche che mettono la donna in una condizione di insicurezza e incertezza, che le fa credere che ciò che pensa e che dice sia banale e inutile.79

La violenza psicologica comprende quindi tutti quei comportamenti che ledono la dignità e l'identità della donna con lo scopo di vanificare ed annullare la persona, per questo motivo ha un grande potere distruttivo soprattutto quando essa si manifesta in sottili meccanismi comunicativi all'interno dei rapporti di intimità come il non ascoltare, fraintendere volutamente, minacciare lesioni o vendetta, disprezzare, svalutare, offendere, colpevolizzare, isolare e/o controllare e intimorire.80

Questi comportamenti si manifestano sia all'interno delle relazioni di coppia sia dopo essersi separati ma alcuni di questi atteggiamenti di svalutazione e sopraffazione li possiamo anche ritrovare nei luoghi di lavoro, ad esempio tra colleghi o tra datore e dipendente (es.mobbing).

• Violenza economica

Anche questa forma di violenza è difficile da individuare e da riconoscere, anche perché può sembrare scontato che la gestione delle finanze familiari spetti all'uomo, soprattutto se la donna non lavora ma fa la casalinga. La violenza economica è ogni forma di privazione, sfruttamento e controllo con il fine di produrre dipendenza economica della donna nei confronti dell'uomo o di imporle impegni economici non voluti: impedire alla donna di lavorare,obbligarla a lasciare il proprio lavoro o a non trovarne uno, controllare lo stipendio, gli estratti conto, sequestrare bancomat o carte di credito, obbligarla a versare lo stipendio sul conto corrente dell'uomo, escluderla dalla gestione economica della famiglia, non adempiere ai doveri di mantenimento stabiliti dalla legge nemmeno nei confronti dei figlie/e, tenerla in una situazione di

79 Gainotti M.A-Pallini. S, La violenza domestica. Testimonianze, interventi, riflessioni., Edizioni Magi,Roma, 2012 pp.107-108

80 Romito.P.-Melato.M., La violenza sulle donne e sui minori.Una guida per chi lavora sul campo, pag. 143

privazione economica continua.81

Se l'uomo mette in atto tutti questi comportamenti nei confronti della donna, non provoca solo dipendenza economica ma influisce sulla sua autostima aumentandone l'insicurezza; l'uomo esercita, attraverso questo tipo di violenza, un controllo diretto molto efficace soprattutto nel momento in cui la donna voglia decidere di allontanarsi dalla relazione maltrattante.

Stalking

Gli atti persecutori o stalking, sono un insieme di condotte vessatorie reiterate nel tempo, sotto forma di minaccia, molestia e atti lesivi, indirizzate verso una persona conosciuta o sconosciuta, che inducono chi le subisce in uno stato di soggezione o grave disagio fisico o psichico.

Nello specifico tali comportamenti possono essere vari e comprendere: messaggi sul cellulare, e-mail, telefonate, appostamenti, inseguimenti, invio di regali ecc..82

Se considerati isolatamente, queste condotte possono sembrare poco offensive ma proprio per la loro ripetitività nel tempo diventano pericolosi, poiché privano la vittima della capacità e della libertà di decidere autonomamente come e dove trascorrere il proprio tempo, la propria vita.83 Perché ci sia reato di stalking, questi

comportamenti devono quindi essere seriali e ripetuti nel tempo e soprattutto devono essere indesiderati per la vittima, tanto da provocarle un certo timore.

La maggior parte degli autori di questo tipo di violenza conosce la vittima ed è stato legato sentimentalmente a lei.