Miglioramento della qualità del lavoro
3. Gli strument
Per analizzare l’utilizzo dei vari strumenti di diagnosi sociale nel corso del progetto si sono ricercate tutte le frasi che facevano riferimento a questa tematica, espresse dagli operatori nel corso sia degli incontri formativi che hanno preceduto la sperimentazione vera e propria, sia delle riunioni di supervisione al progetto, condotti principalmente con la metodologia del focus-group. Si sono considerate inoltre le frasi contenute nelle interviste ad operatori e familiari coinvolti nella ricerca-azione.
Tab. 7.8 Utilizzo strumenti focus-group
Strumenti utilizzati Preliminare Sperimentazione
Valore assoluto totale Percentuale Relazione 1 4 5 1.3 Griglie 5 26 31 8.3 Eventi traumatici 12 29 41 10.9 Genogramma 15 27 42 11.3
Guida alla visita domiciliare 5 9 14 3.7
Mappa delle relazioni e delle risorse 6 44 50 13.4
Mi racconto 2 41 43 11.4
Questionario per la valutazione del
maltrattamento 6 12 18 4.8
Racconto di mio figlio 5 42 47 12.6
Scheda multidimensionale 35
48 83 22.1
Racconto spontaneo 1 0 1 0.2
Come emerge dalla tabella 7.8 nell’analisi delle frasi espresse durante i focus-group si sono suddivise le proposizioni emerse nel corso degli incontri preliminari, a carattere prettamente formativo, condotti con la finalità prioritaria di preparare il gruppo degli operatori alla sperimentazione degli strumenti di valutazione delle capacità genitoriali, da quelle riportate nel corso della sperimentazione vera e propria, durante l’implementazione del progetto di ricerca-azione.
Si evidenzia una progressiva crescita nel numero delle frasi riferite ad ogni strumento, a conferma della maggiore dimestichezza acquisita dagli operatori nei confronti delle metodologie sperimentate con il procedere del progetto e l’implementazione delle varie fasi, che sembrano aver contribuito alla creazione di un clima di fiducia interno al gruppo, tale per cui i vari partecipanti al progetto si sono gradualmente aperti ad un confronto sempre più partecipato e coinvolto rispetto alla esperienza maturata nel corso della sperimentazione.
Imm. 7.1 Utilizzo strumenti focus-group
Relazione; 01.03
Griglie; 08.03
Eventi traumatici; 10.09
Genogramma ; 11.03
Guida alla visita domiciliare; 03.07 Mappa delle relazioni e
delle risorse; 13.04 Mi racconto; 11.04
Questionario per la valutazione del maltrattamento; 04.08
Racconto di mio figlio; 12.06 Scheda multidimensionale; 22.01 Racconto spontaneo; 00.02 Relazione Griglie
Eventi traumatici Genogramma
Guida alla visita domiciliare Mappa delle relazioni e delle risorse
Mi racconto Questionario per la valutazione del maltrattamento
Racconto di mio figlio Scheda multidimensionale
Secondo quanto emerso dall’analisi delle trascrizioni delle supervisioni agli operatori che hanno partecipato alla sperimentazione i cinque strumenti di diagnosi più nominati (con una generale tendenza alla stabilità tra la fase preliminare e quella della sperimentazione vera e propria) sono: scheda multidimensionale (22.1%), mappa delle relazioni e delle risorse (13.4%), racconto di mio figlio (12.6%), mi racconto (11.4%) e genogramma (11.3%).
Poiché i cinque strumenti suddetti rappresentano il 70.8 % delle proposizioni aventi per oggetto i metodi di diagnosi sociale si è ritenuto opportuno confrontare tale risultato con quanto emerso dalle interviste a operatori e familiari coinvolti nel progetto, per verificare se il maggior numero di frasi riferite ad un particolare strumento potesse essere interpretato come indicatore di efficacia dello stesso. Nel corso delle interviste si è quindi chiesto ai vari partecipanti di fare riferimento alla propria esperienza diretta per descrivere uno degli strumenti evidenziandone limiti e potenzialità.
Tab. 7.9 Utilizzo strumenti interviste operatori
Strumenti utilizzati Valore assoluto
Relazione 0
Griglie 1
Eventi traumatici 3
Genogramma 5
Guida alla visita domiciliare 0
Mappa delle relazioni e delle risorse 1
Mi racconto 12
Questionario per la valutazione del
maltrattamento 2
Racconto di mio figlio 8
Scheda multidimensionale 3
Racconto spontaneo 0
Tab. 7.10 Utilizzo strumenti interviste familiari
Strumenti utilizzati Valore assoluto
Relazione 0
Griglie 0
Eventi traumatici 0
Genogramma 0
Guida alla visita domiciliare 1
Mappa delle relazioni e delle risorse 4
Mi racconto 2
Questionario per la valutazione del
maltrattamento 0
Racconto di mio figlio 1
Scheda multidimensionale 0
Racconto spontaneo 0
N validi 8
Come emerge dall’analisi comparata delle tabelle 7.9 e 7.10 relative all’utilizzo degli strumenti secondo quanto emerso nel corso delle interviste lo strumento che più ricorre nei racconti dei partecipanti al progetto è quello finalizzato al colloquio con i minori, in cui attraverso la presentazione di alcune schede tematiche si sollecita la narrazione delle vicende familiari e la descrizione di sé stessi. Nelle interviste agli operatori spesso tale strumento viene comparato con quello per i genitori, denominato “racconto di mio figlio”, poiché le assistenti sociali riferiscono di averli trovati particolarmente utili entrambi, sottolineando come il confronto tra quanto emerso dal racconto dei figli e la loro descrizione effettuata dai genitori abbia fornito un quadro piuttosto dettagliato del nucleo familiare, rispetto al quale è spesso stato possibile confrontarsi con i diretti interessati, che hanno dimostrato di apprezzare tale pratica, oltre che di cogliere l’opportunità di approfondimento per riflettere sulle caratteristiche del rapporto genitori- figli al fine di potenziare le capacità e le risorse familiari.
Secondo quanto emerso dai focus-group anche il genogramma e la mappa delle relazioni e delle risorse si configurano come strumenti di grande utilità per il lavoro delle assistenti sociali, tale dato viene confermato dagli approfondimenti condotti con le interviste, dalle quali emerge come l’utilizzo di tali strumenti abbia facilitato la ricostruzione dei rapporti all’interno del nucleo familiare allargato, permettendo di mettere in luce risorse che talvolta venivano date per scontato da utenti ed operatori, ma che potenzialmente costituivano una risorsa preziosa per il mantenimento della tutela e la promozione del benessere dei minori.
3.1 Gli strumenti nella sperimentazione
Volendo esaminare in profondità le frasi relative agli strumenti di diagnosi emerse nel corso della sperimentazione si è analizzata la tipologia di preposizioni, scindendo quelle che esprimevano un giudizio positivo, evidenziando come l’utilizzo degli strumenti abbia aggiunto valore alle metodologie professionali, da quelle che invece muovevano critiche all’iter di diagnosi sociale facendo emergere debolezze o criticità relative agli strumenti sperimentati.
Tab. 7.11 Scheda riassuntiva sperimentazione strumenti
Strumenti utilizzati Giudizio positivo Giudizio negativo Relazione 3 1 Griglie 23 3 Eventi traumatici 29 0 Genogramma 27 0
Guida alla visita domiciliare 6 3
Mappa delle relazioni e delle risorse 43 1
Mi racconto 39 2
Questionario per la valutazione del maltrattamento 12 0
Racconto di mio figlio 41 1
Scheda multidimensionale 41 7
Racconto spontaneo 0 0
N validi 264 18
3.1.1 La scheda socioanamnestica multidimensionale
Riguardo lo strumento della scheda socioanamnestica multidimensionale si sono isolate 48 frasi di cui 41 a valore positivo e 7 in cui venivano mosse critiche allo strumento e gli operatori descrivevano le difficoltà incontrate nella sua applicazione pratica, sperimentata nel corso del progetto di ricerca-azione.
Parlando della propria esperienza di sperimentazione di questo strumento una assistente sociale evidenzia: Punti di forza
Utile linea guida del colloquio Consente approfondimenti
Punti di debolezza
Richiede una ampia disponibilità di tempo/colloquio
E’ utile rivedere lo strumento prima dell’incontro per focalizzare i punti di interesse (senza restringere troppo)
In conformità con quanto emerso dalla narrazione dell’esperienza diretta di questa operatrice, la frasi emerse nel corso dei focus-group evidenziano l’utilità dello strumento quale guida per la conduzione dei colloqui, sottolineando al tempo stesso la sua mole importante e la necessità di dedicare tempo alla preparazione degli interventi: «la scheda è un’ottima linea guida per il colloquio…consente approfondimenti che non mi aspettavo. Certo richiede tempo ma alla fine è utile. E’ lunga… io sono già arrivata a sei colloqui ma non ho ancora iniziato a parlare del bambino.» o ancora «è davvero utilissimo prepararli prima i colloqui, è indispensabile anche perché queste sono situazioni che conosco già, quindi tante informazioni le ho già, però poi via via vedo la scheda e dico “questa è una domanda interessante da fare, questo è un punto che non ho mai trattato” quindi molto utile. Per lo meno, ecco, ho fatto un paio di colloqui utilizzando la scheda e l’ho trovato molto utile».
3.1.2 Il genogramma
Questo strumento è stato descritto dai partecipanti ai focus-group attraverso l’utilizzo di 27 frasi, tutte a valenza positiva che rimandano alla possibilità di:
Approfondire la conoscenza del nucleo familiare allargato
«Nell'ultimo caso ho da sotto proposto il genogramma, l'ho proposto partendo da lei, che mi aveva dato sollecitazioni sulla sua famiglia, ed è stato molto utile per capire come su si colloca su tre generazioni. Lei ha aderito molto bene, l'ho fatto utilizzando anche colori diversi che poi ha ripreso nella parte di analisi
»;
Indagare il tipo di relazione tra i vari membri della famiglia
«Il genogramma dalla mia esperienza è utile già dai primi colloqui… soprattutto nelle situazioni complesse e coinvolge molto l’utente perché è proprio un lavoro che parte da loro e fa emergere le relazioni familiari fino a 3 generazione e la cosa non è male perché tira fuori il vissuto emotivo»;
Facilitare la comprensione di culture diverse da quelle dell’operatore
«Ho fatto il genogramma con la mamma e parte l’estensione, in più a lei è stato utile per spiegare gli usi e costumi che non si riducono al legame. La prima figlia non vive con i genitori ma con il nonno paterno come se fosse la principessa della comunità. Con il genogramma mi ha permesso di spiegarmi tutto il percorso».
Una assistente sociale descrivendo la propria esperienza di sperimentazione dello strumento mostra il disegno elaborato con il nucleo familiare ed esplicita alcune riflessioni.
Imm. 7.1 Genogramma fornito da una assistente sociale aderente al progetto
• Consigliabile già dai primi colloqui
• Apre alla comprensione dei legami familiari
• Semplifica la comprensione dei legami, specie in famiglie ricomposte o complesse • Coinvolge l’utente nella rappresentazione grafica
• Permette di fare emergere le relazioni intrafamiliari di almeno tre generazioni • Consente un approfondimento del vissuto affettivo ed emotivo
3.1.3. La mappa delle relazioni e delle risorse
Delle 44 frasi riferite a questo strumento che si sono isolate nella analisi dei focus-group solo una evidenzia una potenziale minaccia nel suo utilizzo, relativa alle difficoltà che potrebbero insorgere al momento della restituzione degli esiti ai vari componenti del nucleo familiare
:
«io l’ho fatto in maniera un po’ diversa, perché avevo una separazione conflittuale e ho somministrato i cerchi familiari, prima alla bimba, che è quella che ho portato al convegno, poi dopo l’ho somministrato al papà, però la restituzione l’ho fatta in maniera separata, non ho pensato a farlo insieme alla bimba e al papà in contemporanea, gliel’ho somministrato in maniera separata e poi ho detto alla bimba “guarda ho somministrato la stessa cosa al papà ed è venuto fuori questo” però insieme non ci ho pensato, sinceramente. A me è servito, però bisogna un po’ tastare il terreno, poi ti rendi conto tu se è il caso di restituirlo insieme o meno».Una lettura analoga emerge dalla presentazione di un caso pratico, che una delle partecipanti al progetto di ricerca-azione ha condiviso son il gruppo, nel corso di uno degli incontri di supervisione.
Si trattava di un nucleo composto da padre e madre e due figli, M. 14 anni e F. 11 anni in cui la problematica familiare prevalente era la separazione conflittuale tra i genitori. Vigeva un decreto che dispone la regolamentazione di modalità e tempi di incontro madre-figli, poiché gli stessi sono collocati presso la dimora paterna. L’operatrice ha deciso di utilizzare lo strumento “mappa delle relazioni e delle risorse” per entrambi i genitori e i ragazzi con la finalità di verificare l’andamento degli incontri madre/figli e di effettuare una valutazione sull’appropriatezza e efficacia dell’intervento.
L’utilizzo dello strumento era stato quindi previsto con l’obbiettivo di approfondire il confronto tra i punti di vista dei vari componenti del nucleo familiare, i quali hanno rappresentato la propria famiglia secondo quanto segue.
L’operatrice evidenzia i seguenti aspetti positivi:
Approccio ecologico/sistemico (fa emergere tutto il mondo relazionale della persona e il suo significato/valore, oltre la singola relazione);
Valore progettuale (strumento va calato oltre gli obbiettivi del singolo colloquio); Facilita il confronto tra i punti di vista/vissuti, li oggetti vizza;
Consente aggiornamento e verifica per step temporali su cambiamenti nelle relazioni. E riflette sui seguenti aspetti relazionali:
Assenza di resistenze, buona disponibilità all’uso dello strumento (Base: costruzione della relazione con l’operatore);
Gestione conflittualità di coppia (non detti, non oggettività di vissuti e dinamiche familiari, connessioni mancanti tra i vissuti, sapersi mettere nei panni degli altri, strumentalizzazioni); Impatto grafico e attivazione riflessiva.
Al tempo stesso l’assistente sociale evidenzia una criticità da lei rilevata, relativa al momento della restituzione riferendo di essersi chiesta «Con chi, come farla e cosa si può dire?»