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Talenti rari: bambini dotati, bambini prodigio e savant di Ellen Winner

Una sera di qualche anno fa, mentre stavo assistendo a un concerto, un ragazzo del pubblico ha attirato la mia attenzione. Mentre l’orchestra stava suonando un concerto di Mozart, questo bambino di nove anni, era seduto con una partitura orchestrale aperta in grembo spessa e ben rilegata. Mentre leggeva, canticchiava la musica ad alta voce, in perfetta sintonia. Durante l’intervallo, sono rimasta sbalordita dal padre del ragazzo. Sì, mi ha detto, Stephen stava davvero leggendo la musica, non la stava solo guardando. E la lettura degli spartiti musicali era una delle sue attività preferite, insieme alla lettura, di livello universitario, dei manuali di programmazione dei computer. A un’età in cui la maggior parte dei bambini si concentra sull’aritmetica di quarta elementare e sulle regole dei giochi, Stephen aveva già guadagnato un premio in teoria musicale che è ambito dagli adulti.

I bambini dotati come Stephen sono affascinanti, ma anche intimidatori. Sono stati temuti come “ossessionati”, sono stati derisi come stravaganti, sono stati ridicolizzati come secchioni. I genitori di questi giovani sono spesso criticati per aver spinto i loro figli piuttosto che aver permesso loro un’infanzia normale ed equilibrata. Questi bambini sono così diversi dagli altri che le scuole, di solito, non sanno come educarli. Nel frattempo la società si aspetta che i bambini dotati diventino, da adulti, intellettuali creativi e artisti e, se questo non avviene, li considera un fallimento.

Gli psicologi si sono sempre interessati a coloro che si discostano dalla norma, ma dato che se ne intendono di più di psicopatologia che di leadership e coraggio, i ricercatori ne sanno molto di più sul ritardo mentale che sull’essere dotati. Eppure la comprensione delle menti più talentuose fornirà sia la chiave per educare i bambini dotati sia un prezioso sguardo sul funzionamento del cervello umano.

74 L’essere dotato

Tutti conoscono bambini intelligenti che lavorando sodo raggiungono ottimi risultati; questi ragazzi si collocano tra il 10 il 15 per cento di tutti gli studenti. Ma solo tra il 2 e il 5 per cento dei bambini sono dotati. I bambini dotati (o bambini prodigio, che sono solo le versioni estreme dei bambini dotati) differiscono dai bambini brillanti per tre motivi:

• I bambini dotati sono precoci. Essi, precocemente, padroneggiano le materie e imparano più velocemente rispetto ai bambini nella media.

• I bambini dotati vanno avanti per conto proprio. Fanno scoperte da soli e spesso riescono a intuire la soluzione di un problema senza aver bisogno di attraversare una serie di passaggi logici e lineari.

• I bambini dotati sono animati da “una voglia di padroneggiare”. Hanno un forte interesse del settore, o ambito, in cui hanno una grande abilità – la matematica, per esempio, o l’arte – e riescono facilmente a concentrarsi sul lavoro in un determinato settore, così intensamente, da perdere il senso del mondo esterno.

Questi, sono bambini che imparano a leggere da soli, che si ispirano, durante la scuola media, alla matematica universitaria o che disegnano più abilmente in seconda elementare della maggior parte degli adulti. La combinazione casuale dell’interesse ossessivo e della capacità di imparare facilmente può portare a prestazioni di alta qualità nel loro settore prescelto. Ma i bambini dotati sono più vulnerabili ai fattori sociali ed emotivi rispetto a quello che si pensava una volta.

Il primo studio esauriente sui bambini dotati, effettuato su un periodo di oltre 70 anni, è stato avviato, presso la Stanford University, nei primi anni di questo secolo, da Lewis M. Terman, uno psicologo con un’idea piuttosto fiduciosa sui bambini dotati. Il suo studio ha monitorato più di 1500 bambini, nel corso della loro vita, con un alto QI. Per essere idonei a questo studio, sono stati nominati dai loro insegnanti le “termiti” e poi hanno dovuto fare 135, o un punteggio più alto, nel test del QI della Stanford-Binet (il punteggio medio è 100). Questi

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bambini erano precoci: in genere hanno parlato prematuramente, hanno camminato prematuramente e hanno cominciato a leggere prima che entrassero scuola. I loro genitori li hanno descritti come insaziabilmente curiosi e con una memoria eccezionale.

Terman ha descritto i suoi soggetti come brillanti, non solo come essere superiori per intelligenza ad altri bambini, ma superiori anche nella condizione fisica, nell’adattamento sociale e nell’atteggiamento morale. Questa conclusione, indubbiamente, ha dato origine al mito che i bambini dotati sono felici e ben adattati alla natura, richiedendo una poca particolare attenzione, un mito che guida, ancora oggi, il modo in cui questi bambini vengono educati.

Ripensandoci, forse lo studio di Terman era imperfetto. Nessun bambino è entrato nello studio a meno che non sia stato nominato da un insegnante come uno dei migliori e dei più brillanti; probabilmente gli insegnanti hanno trascurato quei bambini dotati che erano disadattati, solitari o difficili da istruire. E le valutazioni brillanti di adattamento sociale e della personalità dei bambini dotati sono state eseguite dagli stessi insegnanti che ammirati avevano scelto singolarmente i soggetti per lo studio. Infine, quasi un terzo del campione proveniva da famiglie di professionisti della classe media. Perciò, Terman confuse il QI con la classe sociale.

Il mito del bambino dotato “stabile” e “facile da insegnare” persiste nonostante le testimonianze più recenti del contrario. Mihaly Csikszentmihalyi dell’Università di Chicago ha dimostrato che i bambini con abilità eccezionalmente elevate in qualsiasi settore – non solo nel mondo accademico, ma anche nelle arti visive, nella musica, e persino nell’atletica – a livello sociale non sono in sintonia con i loro coetanei. Questi bambini tendono a essere altamente motivati, indipendenti nel loro pensiero e introversi. Passano la maggior parte del tempo da soli, e anche se ricavano grinta e piacere dalla loro solitarie vite mentali, riferiscono anche di sentirsi soli. Più è grande la dote, più questi bambini si sentono isolati.

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I ricercatori contemporanei hanno stimato che circa il 20-25 per cento dei bambini estremamente dotati ha problemi sociali ed emotivi, che è circa il doppio della classifica normale; al contrario, i bambini moderatamente dotati non presentano un tasso superiore a quello medio. Durante l’infanzia, i bambini dotati spesso cercano di nascondere le loro abilità nella speranza di diventare più popolari. Un gruppo particolarmente a rischio, per il rendimento inferiore alle attese, è quello delle bambine accademicamente dotate, che riportano più depressione, bassa autostima e sintomi psicosomatici rispetto ai bambini dotati.

La combinazione della conoscenza precoce, dell’isolamento sociale e dell’assoluta noia in molti bambini dotati è una sfida difficile per gli insegnanti che li devono educare insieme ai loro coetanei. Peggio ancora, alcuni bambini dotati possono saltare degli anni prima dei loro coetanei in un determinato settore e restare indietro in un altro. Questi bambini, dotati in modo non uniforme, a volte sembrano irrimediabilmente fuori sincronia.

I bambini dotati in modo non uniforme

Terman sosteneva che i bambini dotati lo sono a livello globale, equamente dotati in tutte le materie scolastiche. Infatti, alcuni particolari bambini hanno capacità verbali eccezionali, così come forti capacità spaziali, numeriche e logiche che consentono loro di eccellere in matematica. Il bambino raro che completa l’università come un adolescente precoce – o anche come un preadolescente – è probabile che sia dotato a livello globale. Questi bambini sono facili da individuare: sono in tutto e per tutto grandi vincenti. Ma molti bambini presentano doti in un determinato settore di studio e sono mediocri o addirittura ipodotati in altri. Questi bambini possono essere creativi ma avendo problemi a scuola non sono riconosciuti immediatamente come dotati.

La disuniformità dei bambini dotati è abbastanza comune. Una recente indagine su oltre 1000 adolescenti altamente dotati a livello accademico ha rivelato che oltre il 95 per cento mostra una forte disparità tra interessi matematici e verbali. Abilità matematiche e spaziali straordinariamente forti,

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spesso, accompagnano capacità verbali mediocri o addirittura carenti. Julian Stanley della Johns Hopkins University ha scoperto che molti bambini dotati, selezionati per particolari programmi estivi in matematica avanzata, hanno enormi discrepanze tra la matematica e le abilità verbali. Uno di questi bambini di otto anni, ha ottenuto 760 su un punteggio totale di 800 nella parte matematica del test attitudinale SAT (Scholastic Assessment Test), ma di soli 290 su 800 nella parte verbale.

In un’indagine retrospettiva di 20 matematici di livello internazionale, lo psicologo Benjamin S. Bloom, allora presso l’Università di Chicago, ha riferito che nessuno dei suoi soggetti avesse imparato a leggere prima di frequentare la scuola (eppure moltissimi bambini dotati leggono prima di arrivare a scuola) e che sei avevano avuto difficoltà a imparare a leggere. E uno studio retrospettivo sugli inventori (che presumibilmente presentano un’elevata attitudine meccanica e spaziale) ha dimostrato che questi individui, da bambini, hanno avuto problemi con la lettura e la scrittura.

Infatti, molti bambini che hanno difficoltà di linguaggio possono avere grandi capacità spaziali. Thomas Sowell della Stanford University, un economista di formazione, dopo aver cresciuto il figlio che ha cominciato a parlare a quasi quattro anni, ha condotto uno studio sui bambini che iniziano a parlare tardi. Questi bambini tendono ad avere elevate abilità spaziali – eccellevano nel puzzle, per esempio – e la maggior parte aveva parenti che facevano professioni che richiedono forti capacità spaziali. Forse la scoperta più sorprendente è stata che il 60 per cento di questi bambini aveva parenti, di primo o di secondo grado, ingegneri.

L’associazione tra problemi verbali e le doti spaziali sembra particolarmente forte tra gli artisti visivi. Io, insieme a Beth Casey dell’Università di Boston, ho scoperto che gli studenti dell’istituto artistico fanno, in maniera significativa, più errori di ortografia degli studenti universitari che si specializzano in matematica o nei campi verbali come l’inglese o la storia. In media, gli studenti di arte non solo hanno sbagliato a scrivere più della metà delle 20 parole

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presenti in una lista, ma hanno, inoltre, associato il tipo di errori alle scarse capacità di lettura, spelling non fonetici come “physicain” per il termine inglese physician ( invece del fonetico “fisician”).

I numerosi bambini che possiedono una dote in un determinato settore e sono deboli o hanno difficoltà di apprendimento in altri, presentano una situazione inspiegabile. Se le scuole li educano come dotati a livello globale, questi studenti si scontreranno con frustrazioni continue nei settori in cui sono più deboli; se saranno ostacolati a causa delle loro carenze, si annoieranno e saranno infelici nei loro campi di forza. Peggio ancora, le doti che possiedono questi bambini, quando sono frustrati, possono passare del tutto inosservate, i bambini dotati in modo non uniforme finiscono per essere disadattati o piantagrane.

Savant: la versione estrema dei bambini dotati in modo non uniforme

I casi più estremi di doti spaziali o matematiche che coesistono con le carenze verbali sono stati individuati nei savant. I savant sono ritardati (con un QI tra 40 e 70) e sono o autistici o mostrano sintomi autistici. I savant “comuni”, di solito, possiedono un’abilità nella norma, mentre le altre sono gravemente limitate. Ma i savant rari – ne sono noti meno di 100 – mostrano una o più competenze uguali al livello prodigio.

I savant eccellono tipicamente nelle arti visive, nella musica o nel calcolo alla velocità della luce. Nel loro dominio di competenza, sembrano dei bambini prodigio, esibendo delle abilità precoci, un apprendimento autonomo e una voglia di dominare. Per esempio, l’artista savant, Nadia, all’età di tre e quattro anni, ha disegnato in maniera più realistica di qualsiasi altro bambino prodigio della stessa età. Inoltre, i savant spesso superano i bambini dotati nella precisione della loro memoria.

I savant sono la versione estrema dei bambini dotati in modo non uniforme. Proprio come i bambini dotati hanno spesso un cervellone matematico o artistico e difficoltà di apprendimento basate sul linguaggio, i savant tendono a mostrare una capacità visuo-spaziale altamente sviluppata insieme a gravi

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carenze nel linguaggio. Una delle spiegazioni biologiche più promettenti per questa sindrome postula un’organizzazione cerebrale atipica, con un deficit nell’emisfero sinistro del cervello (che di solito controlla il linguaggio) compensato dalla forza nell’emisfero destro (che controlla le abilità spaziali e visive).

Secondo Darold A. Treffert, uno psichiatra ora in uno studio privato a Fond du Lac, nel Wisconsin, il fatto che molti savant fossero bambini prematuri si adatta bene a questa nozione di danno della parte cerebrale sinistra e la conseguente compensazione della destra. Nella fase finale della gestazione, il cervello del feto subisce un processo chiamato pruning (di potatura), in cui un gran numero di neuroni in eccesso muoiono. Ma è possibile che il cervello dei bambini nati prematuramente non sia stato ancora “potato”; se questi cervelli subissero un trauma all’emisfero sinistro prossimo alla nascita, numerosi neuroni, non impegnati in altre parti del cervello, potrebbero essere utilizzati per compensare la perdita, portando, magari, a spiccate abilità controllate dall’emisfero destro.

Tale trauma al cervello di un neonato prematuro potrebbe sorgere in molti modi: per alcune patologie durante la gravidanza, per mancanza di ossigeno durante il parto, per la somministrazione di troppo ossigeno dopo. Un eccesso di ossigeno fornito ai bambini prematuri può causare cecità, oltre al danno cerebrale; molti savant musicali presentano la triade, la nascita prematura, la cecità e una forte abilità dell’emisfero destro.

I bambini dotati probabilmente possiedono, inoltre, un’organizzazione cerebrale atipica. Quando gli studenti medi sono testati per vedere quale parte del loro cervello controlla le loro abilità verbali, la risposta è in genere solo l’emisfero sinistro. Ma quando i bambini matematicamente dotati sono sottoposti allo stesso test, sia l’emisfero destro sia il sinistro sono implicati nel controllo lingua; il lato destro del cervello svolge dei compiti normalmente riservati per il sinistro. Questi bambini tendono anche a non essere forti nella

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mano destra, un’indicazione che il loro emisfero sinistro non è chiaramente dominante.

Il defunto neurologo Norman Geschwind della Harvard Medical School è stato incuriosito dal fatto che gli individui con spiccate doti controllate dall’emisfero destro (cioè, in matematica, musica, arte) non utilizzano la mano destra (mancini o ambidestri) e hanno maggiori carenze nell’emisfero sinistro, come un ritardo nell’iniziare a parlare, balbuzie o dislessia. Geschwind e il suo collega Alberto Galaburda hanno teorizzato che questa associazione della dote con il deficit, che hanno chiamato la “patologia della superiorità”, deriva dagli effetti del testosterone sul cervello del feto in via di sviluppo.

Geschwind e Galaburda hanno notato che elevati livelli di testosterone possono ritardare lo sviluppo dell’emisfero sinistro del cervello del feto; questo a sua volta potrebbe portare a una crescita per compensazione dell’emisfero destro. Tale “avvelenamento da testosterone” potrebbe, inoltre, spiegare il maggior numero di maschi rispetto alle femmine che mostrano doti matematiche e spaziali, il non utilizzo della mano destra e patologie del linguaggio. I ricercatori hanno osservato anche che i bambini dotati tendono a soffrire più del solito per la frequenza dei disturbi del sistema immunitario come allergie e asma; l’eccesso di testosterone può interferire con lo sviluppo della ghiandola del timo, che svolge un ruolo importante nello sviluppo del sistema immunitario.

La rivelazione del estosterone rimane una spiegazione controversa per i bambini dotati in modo non uniforme, e fino ad oggi esistono soltanto poche testimonianze dallo studio del tessuto cerebrale per sostenere la teoria del danno e della compensazione nei savant. Tuttavia, sembra certo che le doti siano collegate nel cervello infantile, dato che i savant e i bambini dotati mostrano capacità estremamente elevate a partire da un’età molto giovane, prima che abbiano potuto trascorrere del tempo a lavorare sulla loro dote.

81 Valorizzare le doti

Dato che molti bambini estremamente dotati sono dotati in modo non uniforme, socialmente isolati e si annoiano a scuola, qual è il modo migliore per educarli? La maggior parte dei programmi di oggi per i bambini dotati tende a concentrarsi sui bambini che hanno ottenuto 130 o più ai test di QI standard; per poche ore alla settimana vengono prelevati dalle loro classi per ricevere un insegnamento particolare. Purtroppo, questi programmi non funzionano con gli studenti più dotati.

In generale, le scuole stanno concentrando sui bambini con doti discrete le poche risorse che hanno per l’educazione dei bambini dotati. Questi bambini fanno parte della maggior parte degli attuali pull-out programs (programmi che prevedono il “prelevare” i bambini dalle loro classi): sono quegli studenti brillanti con forti competenze, ma non straordinarie, che non affrontano le sfide di precocità e di isolamento allo stesso modo di quelli estremamente dotati. Questi bambini – e in effetti la maggior parte dei bambini – riceverebbero un servizio migliore se le scuole invece elevassero i loro standard a tutti i livelli.

Altre nazioni, tra cui Giappone e Ungheria, garantiscono aspettative accademiche migliori per i loro figli rispetto Stati Uniti; i loro figli, dotati o meno, aumentano la motivazione raggiungendo livelli più alti. I bisogni dei bambini moderatamente dotati possono essere soddisfatti semplicemente insegnando loro un programma standard più esigente.

L’uso del QI come filtro per i programmi rivolti ai bambini dotati tende, inoltre, a inclinare questi stessi programmi a favore dei soggetti moderatamente dotati, che sono relativamente numerosi mentre a volte trascura profondamente i bambini dotati in modo non uniforme. Molti di questi bambini non raggiungono buoni punteggi ai test del QI, perché il loro talento o sta nella matematica o nella lingua, ma non in entrambi. Gli studenti con doti musicali, artistiche o sportive, inoltre, vengono regolarmente esclusi. Avrebbe più senso identificare i bambini dotati esaminando i risultati precedenti in settori specifici, piuttosto che basandosi su test per la determinazione del QI.

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Le scuole dovrebbero quindi inserire i bambini estremamente dotati in corsi avanzati solo nei campi in cui spiccano. Le materie in cui uno studente non è eccezionale, possono continuare a essere insegnate allo studente nelle classi normali. Opzioni per le classi avanzate includono corsi speciali soprattutto per i bambini dotati, affiancandoli agli studenti più grandi all’interno delle loro scuole, iscrivendoli a corsi universitari o a programmi estivi accelerati che insegnano il materiale di un anno in poche settimane.

I bambini estremamente dotati desiderano lavori stimolanti nel loro dominio di competenza e la compagnia di persone con abilità simili. Considerato lo stimolo e l’opportunità, le straordinarie menti di questi bambini potranno fiorire.

Pubblicato nella rivista «Scientific American» 9(4), pag. 32-37. (Inverno 1998)

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La preparazione dei bambini dotati