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Caratteri della ricerca etnografica

2.2. Terreno di ricerca e metodologia

Prima di entrare nel vivo dell‟analisi dei dati etnografici occorre presentare il terreno di ricerca e le metodologie utilizzate durante questa prima fase di lavoro incentrata sulla raccolta di materiale empirico attraverso interviste.

La tesi si pone nell‟ambito di un progetto di ricerca promosso dall‟Università di Pisa negli anni 2008-2010, intitolato “Vita quotidiana e cultura materiale nell‟Italia del dopoguerra: storia e antropologia degli oggetti ordinari”, coordinato da Fabio Dei, Daniela Lombardi e Laura Savelli, progetto che si è concretizzato in lavori di tesi di laurea. Il nucleo storiografico della ricerca si è concentrato sullo studio di riviste femminili edite tra gli anni cinquanta e sessanta al fine di ricostruire l‟evoluzione degli oggetti di casa avvenuta durante quegli anni. Il versante etnografico della ricerca invece si è interessato di documentare gli interni domestici attraverso delle riprese video, con il fine di analizzare l‟organizzazione dello spazio domestico e gli oggetti e arredi che lo popolano. In totale, ad oggi, sono state oggetto di ricerca circa quaranta abitazioni di

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classe media, localizzate in alcune città toscane 76. L‟idea di riflettere sulle culture domestiche e sugli oggetti, rivolgendo una particolare attenzione ai significati che questi possono rivestire per le persone, porta ad un confronto diretto con i lavori prodotti nell‟ambito dei nuovi studi di cultura materiale.

Nello specifico il materiale etnografico che viene presentato in questa tesi è stato raccolto in occasione di una ricerca da me condotta tra giugno e settembre 2009 su diciannove abitazioni situate in diverse zone di Livorno. La ricerca è partita concentrandosi su un primo campione di intervistati relativamente uniforme: si tratta infatti per la maggior parte di famiglie di insegnanti di ceto medio con alto capitale culturale. Prevalentemente queste famiglie sono formate da coppie ultracinquantenni con figli ormai adulti, molti dei quali vivono fuori casa da qualche anno. Come ha osservato Dei in un suo primo resoconto della ricerca d‟Ateneo “nonostante la comunanza professionale si è trattato di casi eterogenei: il capitale culturale corrispondente alla professione si è combinato con gradi assai diversi di capitale economico, con diverse tipologie di famiglia e di abitazioni, con diverse origini socioculturali e variegati rapporti con il consumo e gli oggetti” 77

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Questo primo corpo di interviste è stato poi affiancato da una piccola serie di indagini etnografiche che si differenziano dalle prime per motivi generazionali, e socio- culturali: tre interviste hanno coinvolto coppie giovani di età compresa tra i trenta e quaranta anni; altre tre interviste hanno riguardato soggetti che abitano in case popolari. L‟esiguità e l‟eterogeneità di questo corpo documentario non permette certo di formulare generalizzazioni, ma quello che interessa sono i ricchi spunti tematici che

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L‟indagine etnografica è stata condotta da un gruppo comprendente Matteo Aria, Federica Bedini, Silvia Bernardi, Cinzia Ciardiello, Linda Cafarelli, Fabio Dei, Giovanni Luca Mancini, Micaela Morcaldo, Susanna Renzini.

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Fabio Dei, Oggetti domestici e stili familiari.Una ricerca sulla cultura materiale tra le famiglie toscane di classe media,cit., p.283.

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emergono dal materiale raccolto, spunti che si inseriscono nel panorama internazionale di studi di cultura materiale.

Un‟altra importante osservazione da fare riguardo ai soggetti intervistati è la netta prevalenza di partecipanti di sesso femminile. Anche se le persone intervistate vivevano in coppia non ho sempre incontrato entrambi i membri, ma solo uno dei due, che, ad eccezione di un solo caso, erano donne. Inoltre in alcuni casi è capitato che nonostante in casa fossero presenti entrambi i coniugi, il grosso dell‟intervista veniva condotta dalla donna.

La raccolta delle testimonianze è avvenuta attraverso il metodo del videotour, che consiste in una visita della casa guidata dalla padrona di casa, o da entrambi i coniugi, che viene videoregistrata dal ricercatore. Si tratta dunque di un‟intervista semi- strutturata, nel senso che durante l‟incontro non sono state poste domande precise, ma gli interlocutori sono stati lasciati liberi di esprimersi presentando spazi, arredi e oggetti, a loro piacimento. Dunque rispettando il corso della conversazione delle persone intervistate si è cercato comunque di toccare le più significative per la ricerca, secondo una griglia di domande di riferimento precedentemente elaborata. La documentazione etnografica degli oggetti è stata realizzata anche attraverso foto che sono state inserite nel testo per rendere più chiaro il contenuto dei dialoghi riportati. Il materiale raccolto è stato infine consegnato al professor Dei per costituire una raccolta di fonti orali e una sorta di archivio della cultura materiale domestica.

Nel corso di questa ricerca su campo si è rivelato un interesse da parte delle persone nel condividere le proprie storie legate agli oggetti e alla casa: sono state fatte descrizioni partecipate e molto spontanee per lo più senza bisogno di sollecitazioni, tanto che gli incontri sono stati molto lunghi e densi di contenuti su cui riflettere.

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Dopo questa fase di raccolta di materiale etnografico i filmati realizzati sono stati oggetto di studio individuale e in qualche occasione collettivo: i temi emersi, infatti, sono stati discussi con il gruppo di ricerca per un confronto di idee.

Una volta individuate le tematiche su cui focalizzare l‟analisi è seguito il lavoro di trascrizione delle interviste. Si è cercato di riportare i dialoghi nella forma scritta rispettando per quanto possibile il racconto orale, a questo scopo sono state riprodotte le ripetizioni, le pause, gli errori, le frasi incompiute. Avendo scelto come unità d‟analisi la cucina, nel corso dell‟analisi del materiale e nella fase di trascrizione è stato dato ampio spazio ai racconti di questo luogo, senza però tralasciare quello che anche gli altri spazi della casa potevano raccontare: è uno sguardo che mette a fuoco un punto tenendo ben presente lo sfondo.