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TIPOLOGIA STRUTTURALE Tipo logia strutturale

Nel documento PROGRAMMI PIANI (pagine 160-173)

Tipologiastrutturale

Prot. uff.Roberto MA TTONE

Ind ir izzodiTUTELAE RECUPERO DELPATRIMO NIOSTOR ICO-ARCHI TETTO NICO

IMPOSTAZIONE GENERALE DEL CORSO

Ilcorso svilu p pa una panoramica delle tipolo giestrutturali ,co n riferimento ai mate ria li da costruzione, alle lo ro caratteristich e comportame ntalied alle rela tive applicazio ni.

Da tali osservazion i, daineces sariconfro ntie dall'esam edelle normat ivelo stu-dente potrà trarr equelle semplic ima fond amental iac q uisizio n i culturalinecessa rie per ulterio ri ap pro fo ndime nti della com plessa problem atica della pro gettazio ne strutturale.

ARGOMENTI SPECIFICI

1) Generalità suivarimater ialida cost ruz ione.

2) Opere di fondazione: esamide l terren o, sondaggi, so luz ioni ad otta bili in fu n-zione del terreno stesso,dell 'ed if icioe dei mezzi d'ope ra.

3) Strutturea sche let ro indipend ente: in c.a.,c.a .p., in acc iaio. 4) Strutture in muratu ra :

muratu ra inpiet ra

- muraturatradiziona leinlate riz i - muratu raarmat a.

5) Murature di tamponamento e suddivisioni interne ; alt e rnativ e sugger ite dalla prefabb ricazione.

6) Copertu re :tetti,volte,strutture reti c ol arispaziali,tenso-struttu re.

Un ciclo di lezio nisa ràded icatoalproblemadellasicu rezzadegl iedifici in caso di inc endio: il rifer ime nto alle norm at iveed allabuonanormadelcostru iresaran no costante guida allaacquisizionediuna sensib ilit àprogettualein questosettore.

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TIPOLOGIA STRUTTURALE Tipologiastrutturale

Prof. uff. Giacom o DONATO IndirizzoTECNO LOG ICO

IMPOST A ZIONE GENERA LE DEL CORSO

Il corso prend e in esame le componenti de lla prog ett azio ne arch itettonic o-strutt u rale partend o da una acc u rataanalisidell'imp iego ap propriato deimateria li dacostruzioneedeimanufattiderivati.

In quest a elaborazione sp ecific a, ilco rso ricerca la congruenzad' im pi ego delle so lu zio n i ideative intemat ichecomplete diprop ost eeleme n ta r i ecomplesse.

Vengono esaminate letipo logiefo nda zionali e dieleva to,isist emidi orizzonta-ment o e le solu zio ni integralidelle strutture co n i vari materiali:acciaio- cem e nt o armat o -c.a.prec o mp resso.

Si stu diano gli impiegh i dei setti port anti e portati , glielementidivisoriedi finit urae deimantidicopert o.

Ilcorso segue gli allievi in ese rc it az ioni scr ittepilotateda sem pliciacomp lesse pe r indi rizzare alla sensibilit à de lla prese n za indispe nsabi le de lla struttura come elem e n t o legatoin t im amente alproc esso architetton ico .

Sielaborano proget tifina lidisin tesi,

ARGOME NTISPECIFIC IO FASI

Accesso alle principal i norma tivesulleco struzio ni.

Pro b lem atic h erel ati ve alla sicurezzadeg lisp azi.

Incid e nza de lleaz io ni esterne sullecost ru zioni.

Met odidiaccostamen t otramanufatti.

Primi elem enti di verifi ca struttura-architettura con l'impiego di calcolato re elettron ic o.

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UNIFICAZIONE EDILIZIA E PREFABBRICAZIONE Unificazione ediliziaeprefabbricazione

Prof. uff. Gian francoCAVA GLIA'

Indirizzodi PROGETTAZIONEARC HITETTONI CA Ind irizzoTECNOLOGICO costru ttivi, ind ust rializzati e non, attuali confr ontandol i anch e con quelli del passato.

5) L'industria lizzazione:procedime n ticostruttiviind ustr ializzati.

6) Gliimpiant itecnicied il loro inse rim e nt o.

7) Dalle regol e d'arteallateoriadella qualità.

8) Ilco nc ett o esigenziale. a-zio ne alleno rmativea carattere prestazion al e vigenti.

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Valutazion edei dispendi energeti ci connessi alle fasi di costruzione, di ge-stione edi manutenz ione degl i edificico nparticolare attenzionealle tipol o-gie edil izi edegl i insediament i ed alle tec no logie di realizzazionedegli inv o-lucri dich iu suraesterna.

Dall'Arch.Ann aGiliber t

Met odi di indagine per l'individuazio ne dei mater iali lapid ei eil controllo delleloro alt erazio ni.

Metodi di prova per pietr a natural i emurature: confron to dei met odi rac-comandati dall e organizzazion i inte rn azi onali RILEM, ASIM e Internat io -nal Society for Roc k s Mecanics, co n partic olare rigua rdo alle prove non dist ruttiv e e su campionidi piccoledimension i.

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PROGETTAZIONE AMBIENTALE Decorazion e

Prot. utt. Giovanni BR INO

IndirizzodiPROG ETTAZIONEARCHITETTONICA

Indir izzoTECNO LOGICO

IMPOSTAZ IO NEGENERALE DEL CORSO

Ilcorso ha un caratteremonografico e tende a fornire unmet odo d' approccio razionalealproblemadelcolore edell' arredourbano.

Ognun o di questi prob lem i verràesami nat osot t o il profil o sto r ico ,norm at ivo all'avanzamento del dibattito sul colore nell'am bient e costruit o, dall'800 ad oggi (Jones, Hitto r f, Anto nelli, Garnier, LeCorbusier,Taut,Rietveld,Botto ni, Vasarefy , l.assus, Rieti, Lenclos, Patr ick, Fi ll acier, Piano e Rogers, Moore, Eamss,Graves,SizaVieira,Mollino,Bofill,Pell i,Port oghesi ,ecc.l.

3) Princ ip ali sistemi di codificazione del colore (Munsell, Ostvald, NCS, DIN, OSA,Sik kens,ecc.),

4) Principali tecniche di colorazione (a calce, a fresco, a spruzzata, acril ico, ecc.).

5) Pr incipal i materiali costruttivi im pi egati avista. con i colo ri relativi (pi etr e, marmi,graniti,matto ni,terracotta,ceram iche, vetri , ecc.l.

6) Colori dialcu ne cittàital ianeest raniere,partico larmenteinteressanti dalpunto divista cromat ico (Torin o ,Geno va,Venezia,Burano, Bologna,Firenze, Roma, Pomp ei, Par igi, Lione, Londra, New York, San Francisco, Los Angeles, Las Vegas,Berl ino,Atene,Amst erd am,ecc.l.

Arr edour bano , rurale,bal neare,ecc.

1) Arredo urbano di ser ie e non ripetitivo (pan chine, fontane, lampioni, orolog i, targhe,cestiniporta ri fiuti,cabinetelefoniche ,ecc.l :mezzipubblic it ari (insegne luminose, non luminose, dipinte sul muro, impianti d' affi ssion e); tende, ele-ment i espo sit ivi com merciali (chio schi, vet rine, baracconi, bacheche, ecc. l: paviment azioni, con accessori relativi (lastr e rigonate, traforate, tombini,

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paraspiqol i , paracarr i, piet re miliar i, ecc .) ecop ertur e, con access ori relati vi (comigno li, ecc.).

2) Arred orurale (recinzio ni.cancelli , font ane, pozzi,ripari,silos, ecc.l.

3) Arredo balneare (cabine da spiaggia, sedie, ombrello ni, chioschi, moli, fari, ecc.).

4) Altritipidiarredoam bient ale.

ESERCITAZIO NI

Ogni studente o gruppo di st udent i dovrà scegliere un lavoro di ricerca da co ncordare con ladocenza. Talelavo ro potrà riguar dar e uno so lo deisettori trat -tatiopp urepiù settori,aseconda deicasi .

Per ogni tema da trattare, verrà fornitoun modello diap p rocci oed unabib l io-graf iaspeci fica di part enza.

APPORTI

E' previsto l'app ortodel l'Arch.AnnaGil ibert Vol t er ran isu:

materialilapideitip icidell'architetturatorinese;

tecnolog ie di posa dei rivest im enti per estern i (coper tu re, pavim ent azioni stradali,sistemazion idicortil ie androni ).

AREA 5: IMPIANTISTICA

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IM POST A Z ION E GENERALE DEL CORSO E CAMPODISCIPLINARE

Ilcorsodi FisicaTecnicaeImpianti presentaqualetemafon damen talel'e ner-getica edilizia nelle su e varie forme. In esso vengono studiati quei fenomen iche cost itu iscono la base co ncettuale dell a mode rn a impiant istica edilizia. Il corso fornisce già per certi domini le sol uzi o ni prog ettuali, mentreper alt ri è da co nsi-derarsi propedeutico làdovenell ' impi antol'aspettotecnol og icodivent aprevalente.

ARTICOLAZIONE

1) Term ofisica

1.1-I principidellatermo dinamica.

1.2- Proprietàtermodin ami ch edeiflu idieloro trasformazioni.

1.3-Psicrometicaetrasf or m azio nipsicrom et riche.

1.4-Lapropagazio nedel calo re.

2) Termoigrometrianell'ediliz ia 2.1- Condiz ioniclimaticheesterne.

2.2-Condizioni ambientaliinterne dibenessere.

2.3 -I disperdime ntiattraverso le paretieper il rinnovo dell'aria.

2.4-Bilancio globaledidispersion e diun edificio . 2.5- Pot enzadi inst all azio neeconsumo.

2.6 -Progettodi massimadell'isolam entotermicodi unedificio .

2.7 -Analisitermo -igrom et rica:distribu zionedell atemperatur ae condensazio ne 3) Illumino t ecnica

3.1.Comf ort visualee colo r im etr ia.

3.2-Calcolodellecompo nentidirette dellegrandezzefotome triche caratteristi-che consorgentipuntiformi,linearie superficial i.

3.3 -Illum inazione naturale esterna.

3.4· Illuminaz ionenaturaleinterna:component idirettee indirette.

3.5 -Metodidicalcolodelflussoutiletotaleinam bienti chiusi.

3.6 -Problemidiill um inazi onearchite ttoni ca: le volte iso fote.

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4) Acust icanell' edilizi a

4.1.Suo nie scaledisensazione . 4.2· Proprietà acust iche de imateriali.

4.3 · Requisitiambientalidibuonaacustica.

4.4 . Solu zionidibuonaacust ic ape r ambienti di gra ndidimension i: la voltao r-tofonica.

4.5 .Trasmissio nedelru m o re : atte nua zioneac us t ica, po t ere fo noiso la n t e,isol a-mento.

4.6 . L' atte n uazion e ac ustica per pa ret i semp liciedom ogenee, perpa retifro n-talm e n tedisun ifo rm ieperpa ret imultiple.

4.7 - L'attenu azionedivibr azio ni.

4.8 ·Pro ve dicollaudo acustico nell'ed ilizia.

5) Tipo logia im piantistica.

TESI DILAU REA

Gli argo menti conte nu t i nel pro gramm a posso no cost it u ire oggetto di tesi dilaurea in collabo raz ion eco nmat eriepro gettua li.

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FISICA TECNICA ED IMPIANTI Fisica tecnica edim pian ti

Prot.utt.Gio vanniSAGGESE

Indirizzo diUR BANI STICA

Indir izzodiTUTELA ERECUPERODELPA T R IMO N IOSTO RI CO ARCHITETTONI CO

IMPOST A Z ION E GENE RA LE DELCORSO

L' i l lusio ne diuna disponib il ità illim itata dienergiaabasso costo,ha favori t o, negli ultim i decenni, la cost ru zio ne di edifici con una lim it at a protezione dai disturbi term ici dovu ti alle var iazioni delle condizio ni metereolog iche esterne.

Gl i impianti termici hanno, in parte, sostituito le dif ese passive, ottenendo, in alcuni casi, il benessere ambien tale,con unelevato consumo di energiaeconuna notevole com ple ssità del sistema impia ntistic o. La necessità attuale di rid urr eil consumo energetico, suggerisce l'adoz io ne di crit eri architettonici e di accor gi-menti im piantistici, anche nell e ristrut tu razion i, per ridurre i consum i di energia e reali zzare ladiversif icazione dell e fo ntienergetiche.

Il corso si propon edi forni re elemen ti util i a riso lverei problemi progettuali, arch it ettonici ed impiantist ici , nel senso detto prim a, affro ntan do i seguent i argo-menti :

a) Princ ip idi Fisicatecn ica.

b) Benessere termico am bi enta le.

c) Fisicadegliedif ic ie soluzion i impianti stichedicaratt ereterm ic o.

a) PrincipidiFisica tecnica

1 - Flu idod in amica - Mot o dei fluidi nei condotti -Tu bazio nidegli impianti di riscal damentoadacqua calda-Cam ini.

2 - Term oc in et ica . Trasm issione del calore per conduzione, convezione ed irr aggiam ent o.Tipidiscamb iatoridicalore.

3 -Termodi namica . 1° e2° principio ditermodinamica.Ciclitermodinamici diretti: sistem idicogenerazione· Cicli termodinamici inversi : ref ri gerazionee pompe di calo re . Program ma energet ico nazionale· Miscele d' aria e vapor d'acq ua.

4 -Acustica edilluminotecnica archi tettonica : princ ip i fondamentali.

b) Benessere termico am bientale

Equazion i di bilancio edi comfo rt termi co per il progetto degli ambi enti Relazion eteo rico- sperim entaledi valuta zione del comfortambient ale.

c) Fisicadegli edificie soluzio niimpia ntistiche di cerette re termico

Soluzion i architettoniche ed impiantis ti cheatte adott enereilcomfort ambie n-tale con un consumo limitato di energiaedinrelazio nealla necessitàdi d iversi-ficar e le fontienergetich e.

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ESERCITAZIONI

Di ca ratt ere teor ico e sperime ntal e. In part icola re progett i applicativi della Legge 373, esem pi di im pianti di coge ner azione e tel erisc a ld am ento, im pianti di po mpe di calo re. Rilie vi sp e rim e nt a li in cam e ra termostatica presso il Dipart i-mento di En e rgetica de lla Faco lt à di Ingeg ne r ia . Se minari su alc u ni tem i di ri-ce rca,sceltidiannoinan no, in baseagli argome n ti diattualità .

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Nel documento PROGRAMMI PIANI (pagine 160-173)