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Tipologie di stalker

Grazie dell'analisi dei proli psicologici di numerosi stalker, si è giunti ad individuarne cinque tipologie, distinte in base ai bisogni e desideri che spin- gono a stabilire una relazione, a connotazione ossessiva, che spesso esiste solo nella mente dell'attore.

2Mullen, Pathè e Purcell, Stalking, Crime and Justice, N. 29, pp. 273-318

3Sptizberg B. H. e Cupach W. R., What Mad Pursuit? Obsessive Relational Intrusion

Lo stalker può essere un ex-partner, un conoscente, come un collega o qualcuno conosciuto casualmente, oppure un completo estraneo.

Nella maggior parte dei casi gli stalker sono ex-partner. In genere essi agiscono per recuperare il rapporto precedente o per vendicarsi per essere stati lasciati, oppure per entrambi i motivi. I partner gelosi o portati a controllare il proprio o la propria partner sono più inclini a porre in essere condotte di stalking, sebbene anche persone timide o con dicoltà relazionali possano mettere in atto comportamenti di stalking.

Alcuni stalker prendono di mira conoscenti, o anche sconosciuti per stabi- lire con loro una relazione sentimentale. Una parte di questi soggetti ha sem- plicemente gravi dicoltà nell'instaurare una relazione normalmente. Altri, invece, possono sorire di gravi disturbi mentali che li inducono a credere con convinzione all'esistenza di una relazione, che in realtà non c'è, o comunque alla possibilità di stabilirne una.

Altri stalker molestano persone conosciute o sconosciuti allo scopo di vendicarsi per qualche torto reale o presunto.

Altri ancora mettono in atto condotte di stalking (soprattutto pedina- menti) nelle fasi preparatorie di un'aggressione di solito di tipo sessuale. Questi stalker sono rari e in tali casi la vittima può non rendersi conto di ciò che sta accadendo.

Tipicamente gli stalker si dividono in due gruppi, ovvero quelli considerati sani di mente e quelli con problemi psicologici, questi ultimi sono in realtà la minor parte e tipicamente risultano essere disturbati da erotomania o da disturbo borderline di personalità.

Per quanto riguarda gli erotomani, costoro hanno la caratteristica di essere essenzialmente convinti che la persona cui fanno stalking sia in realtà innamorata di loro.

Il delirio spesso riguarda un amore romantico, idealizzato, e un'unione spirituale, piuttosto che l'attrazione sessuale. L'erotomane fa di tutto per entrare in contatto con l'oggetto del suo amore (attraverso telefonate, let- tere, doni, visite e persino sorveglianza e pedinamento), pur se spesso tende a tenere segreto il suo delirio, non accetta di non essere ricambiato: ha biso- gno di credere, e quindi si convince, che, a dispetto delle apparenze, l'altro provi, o proverà in futuro, amore per lui.

Qualsiasi risposta, compresi i maltrattamenti e gli insulti,viene percepi- ta come un segno di incoraggiamento: per lui, l'amore non si fonda sulla comunicazione e sulla reciprocità, ma su una ssazione totalizzante.

Per quanto riguarda i borderline4costoro hanno tra le loro caratteristiche

essenziali una spiccata paura dell'abbandono, tendono infatti a fare stalking ad ex-partner perché in questo modo sentono ancora la loro presenza. Sul 4Il Disturbo Borderline di Personalità è una modalità pervasiva di instabilità delle

relazioni interpersonali, dell'immagine di sé e dell'aettività con impulsività notevole, che compare entro la prima età adulta ed è presente in vari contesti

piano emotivo mancano di un equilibrio e alternano atteggiamenti rabbiosi ad altri del tutto remissivi e accomodanti. Queste persone manifestano anche degli importanti disturbi dell'identità: avvertono, cioè, un profondo senso di vuoto interiore, e per sentire di esistere hanno costantemente bisogno di avere al proprio anco qualcunoche le sorregga. I borderline attuano nello stalking molte azioni dimostrative tra cui tentati suicidi o auto inizioni.

Anche altri disturbi si trovano talvolta tra gli stalker, abbiamo ad esem- pio il disturbo delirante, che similmente all'erotomane è convinto che vi sia qualche legittima giusticazione alle sue azioni; il narcisista che per orgo- glio, non accettando di essere lasciato, tenta di riscattare la sua autostima sul controllo della vita della vittima; e il paranoico che decreta un'esecuzio- ne di vendetta nei confronti di qualcuno considerato manchevole. Inoltre in passato si ipotizzò che anche l'ossessivo compulsivo potesse essere una perso- nalità avvezza in questa attività, cosa risultata inne non possibile in quanto, a dierenza dello stalker, l'ossessivo compulsivo non trae piacere dalle sue ossessioni.

Sia che si tratti di stalker sani o meno, sono state riconosciute cinque categorie principali di stalker, ovvero il bisognoso d'aetto, il corteggiatore incompetente, il predatore, il risentito e il respinto

Il bisognoso di aetto Chiamato talvolta anche creatore di intimità in quanto i suoi sforzi sono tesi proprio a creare tra lui e l'altra persona occasioni propizie al loro avvicinamento sentimentale. Il suo sforzo è teso ad istaurare un rapporto sentimentale che può spaziare da quello amoroso a quello amicale o fraterno, non è infatti improbabile che questo tipo di stalking venga rivolto a membri dello stesso sesso di cui si vuole conquistare l'amicizia. Il bisognoso di aetto ha la tendenza a idealizzare l'oggetto del desiderio, considerandolo come amico o partner ideale. Talvolta queste attenzioni sono rivolte ad una gura professionale per la quale prova ammirazione e dalla quale si sente aiutato e capito. Il bisognoso di aetto mette in atto il suo piano di stalking essenzialmente perché si sente solo e necessita di una gura aettiva nella sua vita, questi non solo è convinto che l'altro possa comprenderlo in questa sua solitudine, ma è certo che la vittima nutra per lui gli stessi sentimenti, ma che abbia un blocco psicologico, una paura nel manifestarli; non stupisce infatti che l'erotomane spesso appartenga a questa categoria.

Il corteggiatore incompetente E' un tipo di staking dovuto alla scarsa capacità di relazionarsi ai possibili partner sentimentali, lo stalker mette in atto go tentativi di approccio, fastidiosi e invadenti, no a diventare ag- gressivi e oensivi in caso di riuti espliciti da parte della vittima designata. E' vero che spesso il bisognoso di aetto può mettere in atto comportamenti simili al corteggiatore incompetente, ma il bisognoso di aetto si dieren-

zia soprattutto per il modo in cui percepisce la sua vittima: ne idealizza le caratteristiche considerandole speciali e impareggiabili, mentre il corteggia- tore incompetente passa da una vittima all'altra, talvolta assilla più persone contemporaneamente in quanto queste hanno per lui lo stesso valore di un oggetto. Questo tipo di stalking è infatti di breve durata, il corteggiatore incompetente userà ben presto gli stessi meccanismi con una nuova vittima. Il predatore Il più pericoloso tra gli stalker è probabilmente il predatore. Questo tipo di stalker infatti è mosso dall'unico scopo di riuscire ad avere rapporti sessuali con la vittima designata. Il predatore perseguita a lungo: in una prima fase prova piacere nello spiare e pedinare la vittima, passando molto tempo a pianicare il piano d'approccio per arrivare al suo ultimo ne. Nel momento in cui riesce ad avvicinare la vittima e respira la sua paura sente salire in lui un'eccitazione mista a sensazione di onnipotenza, a questo punto comincia la seconda fase, quella dell'informare la vittima delle sue intenzioni provocando in essa maggiore terrore e per se stesso maggiore onnipotenza. Questo tipo di stalker è unicamente maschile e spesso si accompagna ad alcune forme di feticismo quali può essere per esempio il voyeurismo, e spesso viene attribuita al pedinamento che i pedoli mettono in atto nei confronti dei bambini.

Il risentito o mobber Un'altra categoria di stalker considerata perico- losa è quella del risentito, il quale è spinto dal desiderio di vendetta, ed è fomentato dalla paura e dal dolore che riesce a provocare nelle sue vittime. Questo stalker spesso dedica le sue attenzioni ad ex partner che l'hanno ferito, ma può anche riversare il suo odio in vittime scelte a caso che rap- presentano un'istituzione o un gruppo di persone dal quale si sente ferito; talvolta cerca di mettere in atto i suo comportamenti assillanti anche nei confronti di un gruppo intero di persone, una famiglia, un gruppo di coeta- nei, un club. Comincia la sua attività diamando la persona o il gruppo, talvolta addirittura arrivando a denunciarla per torti subiti; non riuscendo ad ottenere troppa soddisfazione da tale comportamento mette in atto un vero e proprio piano di vendetta. Questo tipo di stalker ha somiglianze sia con lo stalker predatore che con alcune azioni di mobbing: la dierenza con il primo è che il risentito non si nasconde nell'ombra e non trae piacere dal seguire la vittima, la sua unica soddisfazione è farle del male ed umiliarla per vendicarsi di un torto reale o ipotizzato; per quanto riguarda il mobber, il risentito dierisce da tale gura in quanto il suo scopo non è quello di espellere una persona dal suo entourage, anzi è suo desiderio averla vicina per farla sorire, in parole povere nei confronti della vittima il mobber prova fredda indierenza mentre il risentito prova un caldo odio. Il risentito sente un continuo bisogno di controllare la realtà, ma a dire il vero è incapace di analizzarla, infatti il risentimento (spesso per un torto addirittura solo

immaginato) gli fa valutare come legittimi i comportamenti messi in atto. Questo tipo di stalking è spesso messo in atto da persone con disturbo para- noico di personalità e può essere paragonato ai così detti querelomani, tipici personaggi con la tendenza a denunciare tutti. Ciò che pare paradossale è che spesso questi stalker, per proiezione dei loro sentimenti, denunciano di subire loro stessi stalking dalle persone da cui si sentono assillati.

Il respinto Questo stalker probabilmente si contende lo scettro del più pericoloso con il predatore, in quanto spesso arriva ad atti di violenza - sica che possono degenerare in omicidi e/o suicidi. Il respinto spesso è un ex abbandonato che non sopportando tale condizione, mette in atto il suo stalking con lo scopo di riconciliare o di rimandare l'allontanamento. Il re- spinto piuttosto che perdere la persona per sempre preferisce perseguitarla continuando una sorta di relazione con lei seppur perversa. Capita addirit- tura che il respinto sia ancora il compagno della vittima, che non dandosi di lei o semplicemente temendo un probabile abbandono, cominci a seguir- la o a farla pedinare. Questa tipologia di stalking è spesso adottata dalle persone con disturbo di personalità borderline. Il respinto nel suo stalking oscilla negli schemi del risentito: passa dal corteggiamento alle minacce, ar- rivando talvolta addirittura a denunce, ma la sua motivazione più che nella sensazione di piacere provata dalla vendetta punitiva (seppur presente tale sentimento), è nel desiderio di essere ancora legato all'altra persona, anche se da consapevole ostilità.

Gli aiutanti dello stalker: lo stalking per procura Spesso gli stalker, spinti dal desiderio di incrementare la loro attività vessatoria, o perché im- possibilitati in termini pratici o legali ad agire, chiedono aiuto a dei complici; questi sono però ignari di essere i fautori di stalking per procura, vale a dire un vero e proprio stalking commissionato da altri.

Un caso tipico di stalking per procura è quello commissionato agli in- vestigatori privati dai mariti gelosi, ma anche gli amici dello stalker spesso possono aiutarlo nei suoi progetti, talvolta con la convinzione romantica di stare agevolando la nascita di un amore. Altre volte gli amici o i familia- ri aiutano lo stalker punitivo nel farla pagare ad una persona: da un lato perché non sono consapevoli del male che si sta eettivamente procurando alla vittima, dall'altro perché plagiati dalle parole dell'amico persecutore che giustica il merito della punizione. Gli stalker infatti sono molto bravi ad inventare storie che convincano i loro amici e parenti della ragione del lo- ro comportamento; la loro bravura è data dal fatto che sono loro stessi, gli stalker, a essere convinti di quello che raccontano, in quanto ormai vivono in una realtà distorta dalle loro emozioni.