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72 Trasversalmente alle quattro direttrici, azioni di awareness e governance mireranno a diffondere la conoscenza, in

particolare riguardo il potenziale e i vantaggi derivanti dalle applicazioni delle tecnologie Industria 4.0. Le imprese saranno affiancate nel processo di comprensione del proprio livello di “maturità digitale”, valutazione preliminare necessaria per individuare le aree di intervento prioritarie, stimolare la realizzazione di progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale e, più in generale, garantire una governance pubblico-privata per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

I principali strumenti a supporto delle imprese sono:

• Superammortamento e iperammortamento per supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, in beni materiali e immateriali (software e sistemi IT) funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi, in particolare per investimenti in tecnologie Agrifood, Bio-based economy e a supporto dell'ottimizzazione dei consumi energetici. Sono previste due opzioni:

 Superammortamento: supervalutazione del 140% degli investimenti in beni strumentali nuovi acquistati o in leasing.

 Iperammortamento: supervalutazione del 250% degli investimenti in beni materiali nuovi, dispositivi e tecnologie abilitanti la trasformazione in chiave 4.0 acquistati o in leasing.

• Beni strumentali - Nuova Sabatini. Lo strumento agevolativo istituito dal decreto-legge del Fare (art. 2 decreto- legge n. 69/2013), è finalizzato ad accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese e migliorare l’accesso al credito di micro, piccole e medie imprese per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature. Il provvedimento prevede un contributo a parziale copertura degli interessi pagati dall’impresa su finanziamenti bancari di importo compreso tra 20.000 e 2.000.000 di euro, concessi da istituti bancari convenzionati con il Ministero dello Sviluppo Economico, che attingono sia a un apposito plafond di Cassa Depositi e Prestiti, sia alla provvista ordinaria. Il contributo è calcolato sulla base di un piano di ammortamento convenzionale di 5 anni con un tasso d’interesse del 2,75% annuo ed è maggiorato del 30% per investimenti in tecnologie Industria 4.0. • Credito di imposta alla ricerca. La Legge di Stabilità 2015 ha previsto, tra l’altro, il credito d’imposta per imprese

che investono in attività di ricerca e sviluppo, indipendentemente dalla forma giuridica dell’impresa, dal settore in cui opera, dal regime contabile adottato e dalle dimensioni. Gli investimenti devono essere effettuati nell’intervallo tra il periodo di imposta successivo a quello vigente il 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019. Le attività interessate sono la ricerca fondamentale, la ricerca industriale, lo sviluppo sperimentale e la produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi.

L’obiettivo per il 2017 è un incremento degli investimenti privati da 80 a 90 miliardi di euro, mentre sul periodo 2017- 2020 l’obiettivo è un aumento di oltre 11 miliardi di euro per investimenti privati in R&S&I; di 10 miliardi di euro per investimenti privati su tecnologie e beni Industria 4.0; di oltre 2,5 miliardi di euro di investimenti privati finalizzati a rafforzare la finanzia a supporto degli investimenti. L’impegno pubblico previsto è di circa 13 miliardi di euro.

4.3 Audit energetici: dalla rilevazione dei consumi delle singole imprese alla valutazione del potenziale di risparmio energetico per il sistema industriale italiano

Come noto, l’articolo 8 del Decreto Legislativo 102/2014, ai commi 1 e 3, individua quali soggetti obbligati ad eseguire la Diagnosi Energetica, entro il termine del 5 dicembre di ogni anno a partire dal 2015, le grandi imprese (comma 1) e le imprese a forte consumo di energia, cosiddette “energivore” (comma 3)37.

Con oltre 15.000 diagnosi energetiche effettuate da oltre 8.000 imprese, l’Italia si colloca al top della classifica dei paesi più virtuosi dell’Unione Europea nell’attuazione della Direttiva sull’efficienza energetica circa gli obblighi imposti per imprese energivore e di grandi dimensioni. In tutto il resto d’Europa, infatti, ne sono state inviate circa 13.000, di cui 7.000 sono dichiarazioni di avvenuta diagnosi. Nel nostro Paese, alla scadenza di legge del dicembre 2015 erano state inviate 14.342 diagnosi da parte di 7.516 imprese.

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Per quanto riguarda le imprese a forte consumo di energia soggette all’obbligo di diagnosi energetica, è stato precisato che a tale obbligo sono tenute solo le imprese iscritte nell’elenco annuale istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali per il settore elettrico (ai sensi del decreto interministeriale 5 aprile 2013).

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Alle origini del successo alcune best practice che anche la Commissione Europea sembra intenzionata a indicare nella prossima revisione della Direttiva sull’efficienza energetica; fra queste, in particolare, l’istituzione di Tavoli Tecnici permanenti come momento di confronto e analisi per individuare procedure operative condivise con i soggetti interessati, per l’attuazione degli aspetti più complessi della Direttiva. Il lavoro dei Tavoli si è poi concretizzato in circolari attuative del Ministero dello Sviluppo Economico. È stata apprezzata anche la definizione di modelli di rendicontazione standardizzati utili sia per gli operatori sia per le elaborazioni dei dati derivati dalla diagnosi. Infine è stata riconosciuta l’efficacia della metodologia implementata per il campionamento dei siti di imprese multi-sito e la predisposizione di linee guida settoriali in cui gli operatori del settore di riferimento trovano indicazioni utili per adempiere all’obbligo legislativo.

Grazie a tali attività e a seguito delle verifiche, a dicembre 2016 risultano pervenute ad ENEA 15.154 diagnosi relative a 8.130 imprese. La Tabella 4.2 riporta la scomposizione per settore: circa il 45% di esse è stata effettuata dal comparto manifatturiero e oltre il 10% nel commercio, dove pesano i consumi della Grande Distribuzione Organizzata.

4.3.1 Tavoli tecnici permanenti

Per sensibilizzare le imprese alla presentazione nei termini della documentazione, ENEA ha istituito appositi tavoli con i soggetti interessati per individuare soluzioni efficaci, efficienti, condivisibili ed in linea col Decreto Legislativo 102/2014. Il risultato di tale iniziativa è stato un insieme di proposte, recepite nei due documenti di chiarimenti che sono stati elaborati da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, rispettivamente nei mesi di maggio e ottobre 2015 e novembre 201638.

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http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/documenti/CHIARIMENTI-DIAGNOSI-14-nov-2016.pdf. Tabella 4.2 - Diagnosi energetiche eseguite ai sensi dell’articolo 8 del D.Lgs. 102/2014

Settore ATECO Numero im p re se Siti d ia gn o stic ati Im p rese ISO 5 0 0 0 1 Grand i im p re se Ener givo re gran d i impr es e Ener givo re n o n gran d i i mp rese

A - agricoltura, silvicoltura e pesca 60 99 2 55 1 0

B - estrazione di minerali da cave e miniere 37 53 2 22 2 10 C - attività manifatturiere 4.827 6.793 97 2.490 722 1.528 D - fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria

condizionata 226 507 8 191 3 6

E - fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione

dei rifiuti e risanamento 302 890 12 245 17 14

F - costruzioni 159 346 9 144 2 1

G - commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di

autoveicoli e motocicli 835 2.286 4 728 24 11

H - trasporto e magazzinaggio 392 942 7 320 27 9

I - attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 93 258 2 81 4 0 J - servizi di informazione e comunicazione 150 596 4 130 4 3 K - attività finanziarie e assicurative 238 684 6 220 2 0

L - attività immobiliari 57 95 1 46 2 1

M - attività professionali, scientifiche e tecniche 229 472 4 197 3 3 N - noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle

imprese 222 471 2 196 5 3

Q - sanità e assistenza sociale 208 451 2 184 12 4

R - attività artistiche, sportive, di intrattenimento e

divertimento 43 118 0 33 4 1

Altro 52 93 1 37 2 3

Totale 8.130 15.154 163 5.319 836 1.597

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