Anthonie Blocklandt attr., Trinità con committenti, olio su tavola, 1025x1490cm, 1568 ca, National Gallery, Dublino
Il quadro (fig. 3), oggi alla National Gallery di Dublino, è stato attribuito a Blocklandt da Jadwiga Vuyk nel 1942, legandolo ad un ipotizzato viaggio di Blocklandt in Francia. Esposto in una mostra tenuta a Londra a Burlington House nel 1932, dove era stato dato a scuola francese del XVI secolo, il quadro sarebbe da restituire al pittore per motivi stilistici, le figure sono molto vicine a quelle di uno sportello di una pala ad Amsterdam, opera oggi non più ascrivibile al pittore. La figura al centro della Trinità è affiancata da due angeli per lato con gli strumenti della passione, mentre in basso vi sono ritratti sei personaggi inginocchiati, due a sinistra e quattro a destra. La scheda della mostra del 1932 riporta che gli effigiati nel quadro, datato al 1568, sono i Prevosti e gli assessori della città di Parigi. A sinistra vi sarebbe De Neufville, Prevosto dei commercianti della città, i cui figli furono segretari di stato di Carlo IX e Enrico III. La Trinità si staglia su uno sfondo nuvoloso con piccoli edifici e templi. La tipologia degli angeli presenti nel quadro è riscontrabile in molte altre opere di Blocklandt, così come la tipologia delle figure umane degli effigiati. L’ipotesi di un soggiorno in Francia del pittore sarebbe ulteriormente rafforzata dalla presenza nel paese di un certo Cornelius van Montfoort, detto Bloquelin, medico olandese e autore di un manoscritto musicale conservato nella Biblioteca Mazarino di Parigi, probabile parente di Anthonie Blocklandt il pittore. “Cornelis” era anche il nome del padre di Blocklandt perciò il Cornelis olandese potrebbe essere stato il fratello oppure il cugino dell’artista. Al di là di questo, la presenza in Francia di un suo parente potrà essere stato un valido appoggio per il pittore di Montfoort in cerca di commissioni, in questo caso di alto livello. In Francia Blocklandt avrà quindi conosciuto Parmigianino e Primaticcio tramite gli artisti della scuola di Fontainebleau.384
Il quadro, secondo Philippot, dimostrerebbe la tendenza innovativa di Blocklandt di inserire più armonicamente la figura umana e non di subordinare l’uomo allo spazio come era nella tradizione pittorica di Anversa. Il pittore di Montfoort si oppose alla piatta frontalità e alla staticità delle figure e il quadro con la Trinità lo dimostrerebbe, anche se è probabile che i ritratti siano stati fatti da altra mano.385
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Vuyk 1942, pp. 136-138.
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Piuttosto complessa risulta essere la storia di questo quadro. Nell’articolo del 1942 si affermava che all’epoca della mostra di Londra, tenutasi nel 1932, il quadro era nella collezione di Justice James Murnaghan.386
Il dipinto venne dato in deposito alla National Gallery di Dublino fino al 1974, quando la vedova di Justice James Murnaghan, in memoria del marito defunto, lo donò alla galleria irlandese, la quale, a sua volta, lo concesse in deposito al Museo Carnavalet di Parigi dal 1979 al 1986, come tavola di scuola franco-fiamminga.387 In una mostra del museo parigino, il quadro viene descritto come uno dei rari esempi di ritratto di gruppo di funzionari del Municipio di Parigi risalente al XVI secolo. Lo schema compositivo era quello che sarebbe stato in uso fino al regno di Luigi XIV, con gruppi di effigiati in ginocchio di fronte ad un soggetto religioso, in questo caso la Trinità. Dio Padre, posizionato sul globo terrestre, sostiene il Crocifisso che poggia su una nuvola con la colomba dello Spirito Santo a sinistra. In basso è descritta vagamente una città che dovrebbe ricordare Gerusalemme. A partire dagli stemmi araldici presenti in basso si è risalito all’identità del Prevosto dipinto, Nicolas III Le Gendre “il figlio”, signore di Villeroy, Prevosto dei mercanti dal 1566 al 1570, vestito secondo la moda ai tempi di Carlo IX, in rosso e nero come richiesto dalla sua carica. Dietro di lui il suo impiegato, Claude Bacchelier e i quattro assessori a destra, Nicolas Bourgeois, Jean de Bray, Jacques Sanguin e Claude Hervy. La presenza di tutti questi sei funzionari ha fatto datare il dipinto al 1568, unico anno in cui tutti e sei gli effigiati raffigurati nel quadro coprivano la loro rispettiva carica. I ritratti, di un fine realismo, sono affiancati ad una rappresentazione manierista della Trinità seguendo una disposizione di intento decorativo, nelle figure allungate e di una linea nervosa, di un maestro fiammingo vicino a Marten de Vos, che come lui era sensibile alla calda tonalità della pittura veneziana e agli effetti cangianti.388
Dopo il suo ritorno alla National Gallery di Dublino, la tavola è stata classificata di anonimo di scuola fiamminga meridionale ma realizzato in Francia, probabilmente da un pittore scappato dai disordini iconoclasti del 1566 nelle Fiandre. I ritratti nella parte bassa, sebbene ispirati a Frans Pourbous, sono di mano di un artista minore, specialmente se paragonati alla migliore qualità della parte superiore con la scena religiosa, che si deve ad un altro pittore. Quest’ultimo sembrerebbe vicino a Maarten de Vos, forse un suo allievo diretto, come ad esempio Hieronymus I Francken che è registrato a Parigi dal 1566 e dipinse un altro gruppo di funzionari del comune di Parigi nel 1602.389 Il modello base per la Trinità riprende quella nota di Dürer per la
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Nella vendita della collezione Murnaghan dei dipinti antichi del 1974 la Trinità non è inclusa, cfr: James Adam & Sons, Dublin, 1974.
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Vogelaar 1987, pp. 78-81; Bruson-Leribault 1999, p. 506.
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Bulletin du Musée Carnavalet 1979, pp. 11-12.
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tavola raffigurante l’Adorazione della Santissima Trinità, oggi al Kunsthistorisches di Vienna.
Il quadro di Dublino mostra alcune affinità con l’arte di El Greco per la ricercata cromia desunta da Venezia, nelle nubi e negli angeli, che rimandano a simili effetti luministici presenti nell’Adorazione dei pastori di Blocklandt ad Amsterdam (fig. 9),390 e, allo stesso modo, le figure dipendono dalla linea di Parmigianino, che Blocklandt ha dimostrato di apprezzare e di rielaborare per rendere più fluenti e leggere le sue anatomie. Se i ritratti degli assessori parigini paiono dipinti da un’altra mano, la parte centrale con la Trinità e gli angeli potrebbe essere ricondotta a Blocklandt, andando a colmare il suo catalogo di opere giovanili, reso povero dalle distruzioni dell’iconoclastia, il Beeldenstorm del 1566, e confermando la possibilità che possa aver trascorso un periodo in Francia, dove viveva Cornelis Blocklandt, fratello di Anthonie, che può averlo aiutato a trovare committenza.391 In Francia il pittore olandese avrà conosciuto la scuola pittorica di Fontainebleau, conoscendo l’arte di Parmigianino tramite l’esempio di Primaticcio e Niccolò dell’Abate.392
In questo caso Blocklandt, già prima del viaggio in Italia nel 1572 raccontato da Van Mander, può essersi interessato alla pittura elegante e flessuosa di Parmigianino nella declinazione francese. Questo rinforza l’ipotesi che, una volta giunto a Roma, guardò l’esempio di Bertoja, operante nei cantieri farnesiani del palazzo di Caprarola e all’oratorio del Gonfalone, dove poté certamente incontrare El Greco e Giovanni de’Vecchi.393
In aggiunta, tenendo conto che la Trinità con i committenti presenti la mano di Blocklandt nella parte centrale, l’artista olandese presenterebbe anche un avvicinamento alla pittura veneta, in sintonia con El Greco, nelle figure degli angeli, il cui panneggio appare incompiuto in quello di sinistra.
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Vedi scheda 4.
391 Vuyk 1929, pp. 106-114, nel tentativo di ricostruire il catalogo giovanile di Blocklandt, si era già ipotizzato che
l’artista fosse passato in Francia,per sfuggire ai disordini iconoclasti del 1566, attribuendogli le figure di Cristo, Maria e Marta in un quadro raffigurante Cristo in casa di Marta del fiammingo Hans de Vries, oggi ad Hampton Court; Vuyk 1942, pp. 137-139, un Cornelis Blocklandt, musicista, visse in Francia nella seconda metà del XVI secolo; Jost 1960, p. 13, Cornelis risulta essere un fratello di Anthonie Blocklandt; Villain 1989, p. 364.
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Vuyk 1942, p. 138.
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