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Negli ultimi anni la Turchia è stata al centro di importanti interessi geo-energetici derivanti dalla sua crescente richiesta di idrocarburi che ha portato alla progettazione e alla costruzione di nuove ed importanti infrastrutture energetiche. Il principale fornitore di Ankara è la Russia nonostante i rapporti tra di essi non siano mai stati ad un livello ottimale infatti, a partire dal Sedicesimo secolo, l’Impero Ottomano sostenne le popolazioni turcofone e islamiche nella lotta per l’indipendenza contro lo Zar mentre la Russia supportò le minoranze slave contro il sultanato; successivamente i due paesi si scontrarono nella Prima Guerra Mondiale e, al termine della Seconda Guerra Mondiale, Stalin tentò di occupare lo Stretto dei Dardanelli ma senza riuscirvi. Nel corso della Guerra Fredda, la Turchia si schierò a favore della NATO e, solo al termine del conflitto, i due paesi ripresero i contatti che portarono alla costruzione del gasdotto Blue Stream.

La progettazione del Blue Stream iniziò nel 1997 grazie ad un accordo tra Gazprom e Botaş.

Nel 1999 fu costituita una joint-venture dalla russa Gazprom e dall’italiana Eni per la costruzione della pipeline e, nello stesso anno, iniziarono i lavori di costruzione: la tratta russa fu costruita dalla Stroytransgaz, una società controllata dalla

Gazprom, mentre la tratta offshore51, ossia la tratta che attraversava il Mar Nero,

fu costruita dall’italiana Saipem; questo percorso venne elaborato con lo scopo di

51 Nel campo delle infrastrutture è riferito alla costruzione di piattaforme petrolifere per

evitare il passaggio attraverso la Georgia. I lavori terminarono nel 2002 e registrarono un costo complessivo di 3.2 miliardi di dollari.

Il percorso del Blue Stream (lungo circa 1.213 km) si può dividere in tre sezioni:

1) sezione russa: lunga 372 km, parte dall’impianto di gas di Izobilnoye e Stavropol Krai e passa per la stazione di compressione di Krasnodarskaya e di

Beregovaya. Lungo il tracciato sono state attuate delle misure di tutela ambientale con la bonifica dei territori e la conservazione di oltre 4 ettari di foresta grazie all’attraversamento, tramite una galleria, delle creste montuose del Kobyla e del Bezymyanny;

2) sezione off-shore: lunga 397 km, parte dalla stazione di compressione di Beregovaya, attraversa il Mar Nero e raggiunge la stazione di compressione di Arkhipo-Osipovka in Turchia per poi raggiungere la città di Samsun;

3) sezione turca: va dalla città di Samsun fino ad Ankara per un totale di 444 km. Il Blue Stream, negli ultimi anni, ha assicurato circa 14.1 mld/mc di gas annuo con una capacità massima di 16 mld/mc annui. Nel 2002 venne proposta dalla Russia la costruzione del gasdotto Blue Stream 2 che avrebbe dovuto fornire gas all’Europa attraversando la Bulgaria, la Serbia, la Croazia raggiungendo

Figura 9: Percorso del Blue Stream. Fonte: http://www.gazprom.com/

l’Ungheria, così da bypassare l’Ucraina; questo progetto fu abbandonato per concentrarsi su progetti alternativi, in primis Nabucco e South Stream.

Nel 1996 la Turchia, assieme all’Iran, avviò la costruzione della Tabriz-Ankara pipeline tramite un accordo tra la National Iranian Oil Company e la società turca Botaş Petroleum Pipeline Corporation; il percorso avrebbe previsto la partenza da Tabriz in Iran, il raggiungimento della città turca di Erzum e, da qui, il collegamento al gasdotto SCP (South Caucasus Pipeline) per arrivare la capitale Ankara assicurando 14 mld/mc annui con un'estensione complessiva di circa 2.577 km.

Nel 2015 la società Gazprom prese accordi con la società turca “Botaş Petroleum Pipeline Corporation” per l’eventuale costruzione del gasdotto Turkish Stream che, partendo dal Mar Nero, avrebbe dovuto rifornire la Turchia e l’Europa portando considerevoli vantaggi per entrambe le parti: da un lato Gazprom poteva

rafforzarsi nel mercato ostacolando la costruzione del TAP52 e rifornendo l'Europa

senza dover passare per l’Ucraina53 e la Polonia; dall’altro lato la Turchia avrebbe avuto l'occasione di divenire un polo energetico molto importante per l’Europa.

52 M. Cazzulani, Turkish Stream e Nord Stream. Putin con Tsipras e Germania lancia l’offensiva energetica all’Unione Europea, 28 settembre 2015. L’articolo è disponibile al seguente indirizzo

internet: https://matteocazzulani.wordpress.com/2015/09/28/turkish-stream-e-nord-stream-putin- con-tsipras-e-germania-lancia-loffensiva-energetica-allunione-europea/

53 UPDATE 1-Gazprom reiterates no gas exports via Ukraine after 2019, 9 gennaio 2015.

L’articolo è disponibile al seguente indirizzo internet: http://uk.reuters.com/article/russia- gazprom-supplies-idUKL5N0YV2EK20150609

Negli ultimi anni la tendenza dell’Europa è stata quella di trovare alternative alla geopolitica della Russia ma nel 2015 quest'ultima tentò di ampliare il progetto

Turkish Stream54 attraverso una rotta

balcanica centrale che passava per la

Grecia, la Macedonia e la Serbia, in un progetto denominato Balkan Stream55 che

aveva lo scopo di trasportare il gas in Europa entro il 2019 senza passare dal territorio ucraino. L’Unione Europea, in risposta al progetto russo, dichiarò la

volontà di realizzare un gadotto denominato Eastring56 che avrebbe costeggiato i

Balcani orientali attraversando la Romania e la Bulgaria, ossia due Stati affidabili membri dell’UE e della NATO. La proposta avanzata prevedeva che il gasdotto Eastring fosse collegato al Turkish Stream poiché ciò avrebbe garantito circa 49

54 P. Teffer, EU sceptical on Russia’s plan to build Turkey pipeline, 15 gennaio 2015. L’articolo è

disponibile al seguente indirizzo internet: https://euobserver.com/news/127355

55 A. Korybko, South Stream Has Been Resurrected Through Balkan Stream, 13 marzo 2015.

L’articolo è disponibile al seguente indirizzo internet:

http://sputniknews.com/columnists/20150313/1019461125.html

56 Eastring gas pipeline project presented in Baku, 5 giugno 2015. L’articolo è disponibile sul

seguente sito internet: http://www.caspianenergy.net/en/oil-and-gas/23233-eastring-gas-pipeline- project-presented-in-baku

Figura 10: Il percorso del progetto Turkish Stream. Fonte: http://www.gazprom.com/

mld/mc di gas57 tuttavia, nonostante l’accordo raggiunto, il progetto Turkish Stream e, di conseguenza, anche Balkan Stream e Eastring sono stati sospesi58 a causa dei recenti dissidi conseguenti all’abbattimento nei cieli della Siria del caccia-bombardiere Sukhoi-24 delle Forze aree russe. Risulta comunque difficile ipotizzare che la Russia rinunci ad un partner economico così importante59 dato che, al di fuori dello spazio ex-sovietico, la Turchia è il secondo mercato di destinazione del gas russo, a seguito della Germania per cui è ovvio che Ankara dipenda da Mosca per i suoi approvvigionamenti energetici corrispondendo essi a circa il 48,2% dei consumi totali.

Data questa forte dipendenza la Turchia ha deciso di avviare la costruzione di nuove infrastrutture per sfruttare il gas proveniente dalle importanti riserve del Mar Caspio; l’Europa ha visto positivamente tale progetto poiché rappresenta

57 S. Picciotto, Eastring contro Balkan Stream: la battaglia per la Grecia, 1 aprile 2015.

L’articolo è disponibile al seguente indirizzo internet: http://sakeritalia.it/economia/eastring- contro-balkan-stream-la-battaglia-per-la-grecia/

58 M. Cazzulani, Guerra del Gas: Russia e Turchia ancora divise sul Turkish Stream, 21 marzo

2016. L’articolo è disponibile al seguente indirizzo internet:

https://matteocazzulani.wordpress.com/2016/03/21/guerra-del-gas-russia-e-turchia-ancora-divise- sul-turkish-stream/

59 N. Sartori, Se la luna di miele tra Ankara e Mosca finisce, 25 novembre 2015. L’articolo è

disponibile sul sito internet: http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=3239

un’opportunità per sfruttare risorse alternative al gas russo. E’ stato dunque progettato il cosiddetto “Corridoio Sud del Gas” composto da: SCP (South

Caucasus Pipeline), TANAP (Trans Anatolian Pipeline) e TAP (Trans Adriatic Pipeline), di cui solo il primo è stato costruito e gli altri due sono ancora in fase di

realizzazione.

- Il South Caucasus Pipeline (detto anche Baku-Tbilisi-Erzurum gas pipeline) è un gasdotto che rifornisce la Turchia del gas proveniente da Shah Deniz in Azerbaijan tramite un percorso parallelo all’oleodotto di Baku-Tbilisi-Ceyhan60; nel 2006 partirono le prime commesse per la sua costruzione61 ma nel 2008 venne tutto

sospeso, fortunatamente solo per pochi giorni62, a causa del conflitto nell’Ossezzia

del Sud63.

Il percorso di questo gasdotto è di circa 692 km con una capacità massima di 9 mld/mc di gas annuo64 per cui, sebbene tale portata soddisfi la richiesta dei consumatori turchi, è stato proposto di connettere la struttura al progetto del

60 E’ il secondo oleodotto più grande al mondo, dopo l’oleodotto dell’Amicizia ed è stato

costruito nel 2006. Ha una lunghezza complessiva di 1.776 km; parte dalle riserve petrolifere del Mar Caspio vicino alla capitale azera Baku, attraversa la Georgia e la Turchia fino a terminare nella città di Ceyhan.

61 Azerbaijan’s Shah Deniz Field On Stream, 15 dicembre 2006. L’articolo è disponibile sul

seguente sito internet:

http://www.oilvoice.com/n/Azerbaijans_Shah_Deniz_Field_On_Stream/6f7f7be8.aspx

62 BP turns on Georgia gas taps, 14 agosto 2008. L’articolo è disponibile sul sito internet:

http://www.upstreamonline.com/live/article1161627.ece

63 BP shuts in Georgia links, 12 agosto 2008. L’articolo è disponibile sul sito internet:

http://www.upstreamonline.com/live/article1161539.ece

64 Shah Deniz taps primed, 14 settembre 2006. L’articolo è disponibile sul sito internet:

gasdotto Trans-Caspico, al fine sfruttare anche il gas kazako e turkmeno65; è stata quindi progettata una nuova espansione, denominata SCPx, che prevede la costruzione di due stazioni di compressione in Georgia e in Turchia al fine di permettere il raggiungimento dei 20 mld/mc di gas annuo.

- Il TANAP (Trans Anatolian Pipeline) è un progetto che prevede l’espansione del SCP, per un percorso totale di 1850 km66, partendo dalla città turca di Erzurum fino a raggiungere la città di Eskishehir, dove scaricherà circa 6 mld/mc di gas destinato ai consumatori turchi, per poi attraversare l’intera Turchia fino al confine con la Grecia nella città di Kipoi.

- Il TAP (Trans Adriatic Pipeline) è un progetto che prevede, sulla base di un

accordo di cooperazione,67 di convogliare il gas naturale allacciandosi al TANAP

(vedi sopra) tramite un gasdotto che attraverserà Grecia, Albania e Italia con un percorso previsto di circa 870 km, di cui 105 km attraverseranno il Mar Adriatico. Dalla città greca di Kipoi, dunque, il gasdotto proseguirà sulla terra ferma attraversando la Grecia settentrionale giungendo al confine con l’Albania, a sud- ovest di Ieropigi; in territorio albanese esso proseguirà da Bilisht Qendër, nella regione di Korça, fino a 17 chilometri a nord-ovest di Fier. La sezione italiana

65 V. Socor, Azerbaijan Drives the Planning on Trans-Anatolia Gas Pipeline Project, 11

settembre 2012. L’articolo è disponibile al seguente sito internet:

http://www.jamestown.org/programs/edm/single/?tx_ttnews%5Btt_news%5D=39827&tx_ttnews %5BbackPid%5D=27&cHash=5e24ec143db19cf571aeefee2edfa4cd#.V21v0mM2s-E

66 Il percorso dettagliato è presente sul sito del TANAP raggiungibile al seguente indirizzo

internet: http://www.tanap.com/tanap-project/why-tanap/

67 Accordo di cooperazione TAP-TANAP per la fase di costruzione, 11 dicembre 2015. La notizia

è raggiungibile al seguente sito internet: http://www.tap-ag.it/notizie-ed- eventi/2015/12/11/accordo-di-cooperazione-tap-tanap-per-la-fase-di-costruzione

prevede, invece, un tratto off-shore di circa 45 km ed un tratto on-shore; il gasdotto approderà in Puglia, nel comune di Melendugno (LE), dove verrà

costruito il Pipeline Receiving Terminal68 che garantirà una fornitura di circa 10

mld/mc di gas annui.

Tale progetto nacque per volere della EGL (ora Axpo) e, il 28 giugno 2013, fu scelto dal Consorzio Shah Deniz II; il 19 settembre 2013 furono firmati i contratti di fornitura per circa 130 miliardi di euro e ciò costituì la più importante vendita nella storia del gas. Attualmente la progettazione e la costruzione del gasdotto sono gestite da una joint venture, appositamente creata, le cui quote azionarie sono

detenute da BP, SOCAR, STATOIL, FLUXYS, ENAGAS e AXPO69.

L’Unione Europea inoltre, sempre nell’ottica della ricerca di nuove risorse, avanzò una proposta per la costruzione del gasdotto Trans-Caspico (TCP) al fine di utilizzare il gas turkmeno e kazako; il progetto prevedeva il collegamento, dalla città di Türkmenbaşy (Turkmenistan) fino a Baku (Azerbaijan), delle riserve kazake di Tengiz. Per raggiungere l’Europa risulta però essere fondamentale l’attraversamento del suolo turco per cui venne previsto un collegamento al “Corridoio Sud del Gas” ma, nonostante le rassicurazioni degli stati coinvolti, il

68 Il percorso dettagliato è presente sul sito del TAP raggiungibile al seguente indirizzo internet:

http://www.tap-ag.it/il-gasdotto/il-tracciato

69 F. De Paola, Trans Adriatic Pipeline: la via europea al gas dell’Asia Centrale, 23 febbraio

2016. L’articolo è disponibile sul sito internet: http://www.bloglobal.net/2016/02/trans-adriatic- pipeline-tap-europa-energia.html

progetto non è ancora stato avviato poiché Russia ed Iran si sono opposti facendo leva sulla questione dello status legale del Mar Caspio70.

L’Unione Europea quindi, nel framework del “Corridoio Sud del Gas”, ha approvato, con un finanziamento di 100 milioni di euro, la realizzazione

dell’ITGI (interconnector Turkey-Greece-Italy) che si propone di portare il gas proveniente dalla riserva azera di Shah Deniz (già sfruttata dal gasdotto SCP) sino all’Europa, via Grecia e Italia, e la cui costruzione è divisa in due sezioni:

- ITG (interconnector Turkey-Greece) che va dalla città turca di Karacabey e raggiunge la città greca di Komotini; terminato nel 2007 con un percorso di 296 km71, per un costo complessivo di 300 milioni di dollari72, ed una capacità di trasporto di 11,5 mld/mc di gas all’anno. Tale progetto ha permesso il potenziamento della rete nazionale dei gasdotti turchi consentendo un maggiore flusso verso la Grecia.

70 F. Tamburini, Perché il Turkmenistan è costretto a guardare a Oriente, 27 agosto 2014.

L’articolo è disponibile al seguente indirizzo internet:

http://www.cronacheinternazionali.com/perche-il-turkmenistan-e-costretto-a-guardare-a-oriente- 6936

71 Turkish-Greek pipeline now complete, 6 settembre 2007. L’articolo è disponibile al seguente

indirizzo internet: http://www.gasandoil.com/news/europe/923d6fef90fe587bc1346da4f8975f5b

72 A. Pitt, Start-up delay for Turkey-Greece pipe, 31 luglio 2007. L’articolo è disponibile al

seguente indirizzo internet: http://www.upstreamonline.com/incoming/article1144269.ece

- IGI (interconnector Greece-Italy) che dovrà raggiungere la città di Otranto (LE) rappresentando cosi la sezione terminale del progetto in questione; la costruzione non è tuttavia ancora stata avviata ed il suo futuro appare alquanto incerto.

Un’altra risorsa alternativa importante per la Turchia è quella rappresentata dai giacimenti Tamar73, Leviathan74 e Afrodite75, posti lungo le coste israeliane, che

dovrebbero collegarsi al progetto TANAP76; il 29 maggio 2016 il consorzio,

guidato dalla statunitense Noble Energy, che si occuperà dello sfruttamento del giacimento, ha annunciato il primo contratto di vendita del gas proveniente dal Leviathan con un intesa di 3 miliardi di euro77 prospettando dunque l’avvio dei rifornimenti entro la fine del 201978. Nonostante tutto ciò le importazioni di oro azzurro per la Turchia sono sempre dipendenti dalla Russia la quale, solo nel primo trimestre del 2016, ha registrato forniture per 6,35 mld/mc sebbene ciò evidenzi un netto calo rispetto ai 7,5 mld/mc importati nel primo trimestre

73 Secondo gli studiosi questo giacimento contiene riserve pari a 400 mld/mc e dal 2013 sono

entrati in azione 5 pozzi collegati alla piattaforma con una capacità produttiva giornaliera di 1,2 mld/mc.

74 E’ il più grande e potrebbe contenere 1,7 miliardi di barili di petrolio e 122 trilioni di piedi cubi

di gas. Le operazioni di drilling sono iniziate nel 2010 e si stima che la produzione possa iniziare nel 2017.

75 La sua estrazione non è ancora iniziata e ad oggi esistono solo stime che possa contenere circa

200 mld/mc di oro azzurro. G. Moccia, Cipro e le vie del gas, 30 settembre 2014. L’articolo è disponibile al seguente indirizzo internet: http://massimomucchetti.it/blog/cipro-le-vie-del-gas/

76 M. Cazzulani, Turchia e Israele rispondono alla Russia con una storica partnership energetica, 21 dicembre 2015. L’articolo è disponibile al seguente indirizzo internet:

https://matteocazzulani.wordpress.com/2015/12/21/turchia-e-israele-rispondono-alla-russia-con- una-storica-partnership-energetica/

77 Gas: primo contratto di vendita per Leviathan, intesa da 3 miliardi di dollari, 30 maggio 2016.

L’articolo è disponibile al seguente indirizzo internet:

http://www.agi.it/economia/energia/2016/05/30/news/gas_primo_contratto_vendita_per_leviatha n_intesa_da_3_mld_dlr-817794/

78 Gas Leviathan forse in commercio nel 2019, 1 febbraio 2016. L’articolo è disponibile al

seguente indirizzo internet: http://www.themeditelegraph.it/it/markets/finance-and- politics/2016/02/01/gas-leviathan-forse-commercio-nel-8hlZCpQFNYncuoItLNvp1N/index.html

dell’anno precedente; questi dati rispecchiano il progressivo aumento delle importazioni, da parte della Turchia, di gas azero che, tramite il gasdotto SCP, fornisce il 13% del fabbisogno energetico totale e delle importazioni di gas

iraniano che, tramite il gasdotto Terbiz-Ankara, coprono il 16,4% dei consumi79.

Concludendo è possibile affermare che il baricentro energetico europeo si sta spostando verso sud ponendo la Turchia in una posizione strategica fondamentale per il commercio energetico del futuro.