• Non ci sono risultati.

Valutare la prospettiva temporale in vista di profili di integrazione temporale La valutazione della prospettiva temporale è stata da tempo oggetto di studio.

L’influenza della prospettiva temporale sulle strategie di apprendimento permanente

6.  Valutare la prospettiva temporale in vista di profili di integrazione temporale La valutazione della prospettiva temporale è stata da tempo oggetto di studio.

Spesso, però, i lavori di ricerca sul tempo si sono soffermati soprattutto su una sin- gola dimensione, come il presente o il futuro. Esempi di questi tentativi sono la Fu- ture Anxiety Scale (Zaleski, 1996), la Consideration of Future Consequences Scale (Strathman et al., 1994), la Sensation Seeking Scale (Zucherman, 1994) che enfatiz- za il comportamento orientato al presente. Si tratta di scale unidimensionali che non tengono conto delle interrelazioni tra stili diversi di prospettiva temporale.

La scala elaborata da Zimbardo, la Zimbardo Time Perspective Inventory (ZTPI) (Zimbardo - Boyd, 1999) ha permesso di colmare i limiti di impostazione teorica delle precedenti scale, soprattutto grazie ad una solida elaborazione teorica: «[...] che integra i processi sociali, cognitivi, emotivi e motivazionali che contribuiscono al- l’operazionalizzazione del costrutto» (Laghi - D’Alessio - Baiocco, 2007, p. 177).

Con i suoi 56 item questa scala riporta 5 dimensioni principali: Presente Fatalista; Presente Edonista; Futuro; Passato Positivo; Passato Negativo.

Attingendo alla letteratura a disposizione (Maggiolaro, 2005; - Worrell, 2006 - Laghi - D’Alessio - Baiocco, 2007; Husman et al., 2015; Mello), il profilo che se ne ricava, con particolare riferimento al mondo degli adolescenti e dei tardoadolescen- ti impegnati nell’ambito scolastico, può essere così sintetizzato.

L’impegno scolastico degli adolescenti e tardoadolescenti “Fatalisti”

I soggetti che riportano alti punteggi nella dimensione del Presente Fatalista tendono a vivere un presente sensoriale molto accentuato e ignorano la capacità ri- flessiva astratta quando devono prendere decisioni; di solito si focalizzano sul qui ed ora e hanno una modalità di pensiero molto concreto. Preferiscono e accettano di dare qualsiasi risposta, piuttosto che trovarsi in una condizione di confusione e di ambiguità, per cui qualsiasi soluzione può risultare accettabile, poiché così si affi- dano al caso piuttosto che prendere loro delle decisioni in prima persona.

Sono persone che generalmente credono che gli eventi si risolvano in modo automatico e già prestabilito. Per alcuni di essi questo senso di fatalismo è ancorato ad una rappresentazione inadeguata di sé, si sentono incapaci di cambiare gli eventi.

Gli adolescenti che sono impegnati nell’ambito scolastico, e che hanno alti pun- teggi su tale dimensione, tendono a credere che il proprio successo o insuccesso sia determinato dagli altri e degli eventi esterni. Pertanto si percepiscono in modo ina- deguato, come incapaci di ottenere delle buone prestazioni, nonostante il loro gran- de impegno nello studio. Hanno un senso di autoefficacia piuttosto limitato e pensa- no che il caso e la fortuna possano modificare le circostanze, per poter raggiungere gli obiettivi che si prefiggono.

L’impegno scolastico degli adolescenti e tardoadolescenti “Edonisti”

trovano soddisfazione nelle cose che inducono un piacere immediato, ed evitano compiti che richiedono impegno e sforzo.

Se hanno punteggi elevati, sono poco concentrati in compiti immediati, dedica- no poco tempo al lavoro e allo studio, mentre invece si coinvolgono in eventi che so- no particolarmente eccitanti e stimolanti. Infatti mostrano particolare interesse per esperire emozioni forti, come anche per sfide e attività pericolose.

Non sopportano la routine e le abitudini, per cui nell’ambito scolastico rifuggo- no la monotonia dell’applicazione sistematica allo studio metodico e abitudinario, mentre preferiscono attività in cui hanno massima eccitazione e alti livelli di inve- stimento energetico. Sono soggetti suscettibili e possono presentare comportamenti scolastici emotivamente rilevanti. Generalmente tendono a presentarsi come anti- conformisti e, quando i loro comportamenti sono estremizzati, possono avere delle reazioni disadattive e antisociali.

L’impegno scolastico degli adolescenti e tardoadolescenti che privilegiano il “Futuro” I soggetti che invece sono orientati al Futuro tendono ad enfatizzare il senso di re- sponsabilità e di ottimizzazione delle proprie decisioni. Riescono ad accettare che le gratificazioni siano dilazionate in vista di migliori risultati in futuro, per cui la loro at- tenzione agli esiti finali li porta ad investire molta energia nelle attività che svolgono. Hanno una grande considerazione per il conseguimento degli obiettivi scolastici, ed evitano tutto ciò che li distoglie da tale meta. La centralità dell’organizzazione nel- la loro vita deriva da una necessità di utilizzare il tempo in modo ponderato per adem- piere ai molti compiti in cui sono impegnati e per raggiungere standard elevati.

Coloro che hanno alti punteggi, a scuola tendono ad essere tenaci e perseveran- ti, meticolosi e attenti, mentre si sottraggono a strategie di apprendimento impru- denti e rischiose. Sono persone che fanno scelte impegnative, con alti livelli di co- scienziosità e di perseveranza nel modo di portare avanti gli impegni di studio. L’impegno scolastico degli adolescenti e tardoadolescenti che privilegiano il “Passato Positivo”

Anche il passato contribuisce al processo di crescita dei ragazzi. Anzi, si po- trebbe dire che questa è una dimensione molto importante per loro, poiché spesso provengono da esperienze pregresse (affettive e relazionali) che possono aver inciso e quindi condizionato – positivamente o negativamente – i loro vissuti attuali come anche le loro mete future.

Aiutarli a rileggere criticamente la memoria del loro passato, può facilitare il re- cupero di tutto ciò che può confermarli nel percorso di ricostruzione della loro iden- tità in evoluzione (Laghi, 2009). Detto altrimenti, è possibile facilitare il discerni- mento di: «[...] quegli eventi o processi che evidenziano l’esistenza, da una parte, di una continuità di ricerca e di maturazione personale e, dall’altra, di una relativa autonomia di giudizio e di scelta» (Maggiolaro, 2005, p. 3).

tempi trascorsi e mantengono delle buone relazioni sociali che li aiutano ad affron- tare i problemi quotidiani, per cui godono di un senso di fiducia.

Nell’impegno scolastico, coloro che sono dominanti in questa dimensione han- no un forte senso di continuità personale e un sentimento stabile di sé nel tempo, il che potrebbe facilitare l’apertura verso il futuro con progetti e mete definite sulla ba- se di esperienze pregresse riconosciute come buone.

L’aspetto negativo, soprattutto se riportano punteggi molto alti in questa di- mensione, è che possono essere persone poco aperte alle novità che comportano in- certezze e rischi, con sentimenti di nostalgia e con dei pregiudizi interiori che po- trebbero tramutarsi in paura verso ciò che sia troppo nuovo e diverso. Perciò non ri- schiano molto e sono poco propensi ad aprirsi a delle innovazioni, forse perché in- fluenzati da situazioni di incertezza vissute nel passato.

L’impegno scolastico degli adolescenti e tardoadolescenti che privilegiano il “Passato Negativo”

Gli adolescenti che sono orientati al Passato Negativo sono invece ancorati ad esperienze negative subìte nel passato, che ancora influenzano il loro presente. Le persone che riportano alti punteggi su questa dimensione hanno bassa autostima, sentimenti di inadeguatezza e di umore depresso, non si impegnano in un compito da portare avanti e possono presentare disturbi di tipo psicologico.

Quando devono affrontare un problema, per esempio portare a termine i compi- ti scolastici, i soggetti orientati al Passato Negativo si ritirano, rifiutando di ricono- scere le implicazioni di tale atteggiamento, anziché ricercare informazioni utili per la risoluzione. I livelli di ansia che emergono di fronte a situazioni difficili tendono a bloccarli, forse per timore di un ulteriore fallimento, oppure a causa di esperienze negative del passato non completamente risolte. Questi vissuti negativi del passato si riflettono sulla capacità di aprirsi a mete e progetti futuri, per cui a volte appaio- no ripiegati su se stessi e sulle esperienze immediate.

«La visione negativa del proprio passato fa sì che risulti difficile anche struttu- rare un progetto di vita e ricercare il proprio senso della vita, poiché dall’analisi del proprio vissuto personale diventa difficile ottenere conferme rispetto alla percezio- ne delle proprie capacità» Maggiolaro, 2005, p. 16).

7. Elaborazione di un nuovo strumento di misurazione del tempo per gli