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Grazie alla rappresentazione geografica dei flussi dedotti dalle risposte degli intervistati, è stato possibile definire due significative mappe della Variable Geometry. Di seguito i risultati ottenuti:

Figura 6.2: Variable Geometry estesa.

Sono state disegnate due mappe del Variable Geometry. In effetti al effettuare le mappe dei flussi che riguardano Genova si è evidenziato che il turismo Backpacker genovese si estende su tutta la parte Levante della regione Liguria, e anche al basso Piemonte per il flusso delle origini. In effetti se ci concentriamo sulla destinazione del punto di vista amministrativo di Genova troviamo quasi esclusivamente il flusso del centro storico (per il segmento backpacker). Perché in realtà in molti casi Genova serve di base per muoversi. Così i flussi sono molto legati a luoghi fuori dal centro storico, e fuori della propria città di Genova. Ma nei racconti, per i backpacker tutte queste meta fanno parte di Genova. Effettivamente si conferma il fatto che i turisti non fanno la differenza tra i vari communi amministrativi. È così che per loro Bogliasco, Camogli, Portofino e le Cinque Terre fanno parte del loro concetto di destinazione “Genova”. La prima mappa rispetta i communi amministrativi tale come sono, e come sono concepite nel Destination Management tradizionale. La seconda rispetta la concezione dal punto di vista del backpacker. Per rispettare termini che hanno utilizzato i backpackers stessi si è deciso di definire le zone in modo semplice con “spiagge vicine e spiagge lontane”: che è così come i backpacker intendono la zona.

La Variable Geometry di Genova dimostra che i spazi dove si muovono i turisti sono molti ristetti e concentrati: Centro storico, spiagge tra Boccadasse e Nervi e molto dipendenti dalla vicinanza alle Cinque Terre. Questo è in maggiore parte dovuto al fatto che i singoli backpackers fanno parte di vari flussi che si ritrovano spesso e sono dipendenti.

C’è una forte concentrazione nel centro storico: in effetti gli ostelli si trovano nel centro storico di conseguenza tutti i backpackers passano almeno una metà giornata a vistare il centro. Sono rari i casi di backpackers che non lo visitano (non c’è stato nessun caso fra gli intervistati). In generale tutti fanno parte del flusso del centro storico, anche quelli che rimangono per una durata molto corta. Mentre non è detto che facciano parte degli altri flussi. Il centro storico è anche uno dei luoghi con più concentrazione di servizi che sono

legati al segmento backpackers: la fermata del Flixbus, le due stazioni di treno, gli ostelli, ristoranti a prezzi relativamente bassi, attività a basso costo senza necessità di comprare un biglietto.

Si nota anche una forte presenza nella parte levante di Genova: i quartieri più ad Est di Genova, e alcuni paesini della riviera, per ovviamente finire alle Cinque Terre che è uno dei Market Maven più importante della città di Genova, per quasi tutti in flussi. Queste zone sono caratteristiche per il loro mare e i loro borghi tradizionali con le case di colore, rappresentano il “cliché” della riviera italiana ed è anche conforme all’immagine che uno straniero si fa dell’Italia. Questi luoghi sono quindi frequentati da diversi flussi: amanti del mare, trekking, visite storiche. In generale uno dei due primi si combina sempre con il terzo. I paesini “lontani” come Camogli, Portofino, e le Cinque Terre per i backpackers fanno parte di Genova. Non fanno la distinzione geografica amministrativa. Per ciò Genova beneficia di questi flussi grazie ai servizi che fornisce a basso costo per i backpackers (ostelli e ristoranti) che questo segmento non si possono permettere a Portofino, Camogli, Cinque Terre. La scelta di stare a Genova e fare avanti indietro è resa possibile da una buona connessione con i trasporti. Senza di essa questi backpackers avrebbero scelto di rimanere alle Cinque Terre, Camogli o in altri paesini vicini (Portofino e Santa Margherita Ligure sono esclusi dato dal loro standard di prezzi molto alti rispetto all’intera Italia)

Tanti posti sono completamente esclusi dai flussi di backpackers: tutta la parte ovest del centro storico: che parte da piazza principe fino a Voltri. Anche se questi posti hanno tanta potenzialità, e sono già presenti delle attrazioni: Il parco di Villa Durazzo Pallavacini con il giardino botanico, il lungo mare, il museo navale, museo dell’archeologia ligure, la nave bus che permette di raggiungere Pegli via mare pagando lo stesso prezzo di un biglietto dell’autobus. Pegli è considerata dai locali come uno dei quartieri più belli di Genova, il suo lungomare potrebbe essere confrontato a Corso Italia. Anche così rimane completamente fuori dai flussi di backpackers, e anche sicuramente dagli altri flussi di turisti. Anche Prà e Voltri hanno una certa

rilevanza turistica: Prà essendo la capitale mondiale del basilico, l’unico luogo dove è prodotto il basilico per il pesto alla Genovese. A Voltri si trovano anche tanti parchi e ville, e lo studio del famoso architetto Renzo Piano. Il problema è che per raggiungere questi quartieri bisogna attraversare tutto il porto e la zona industriale, che espone un’immagine poco appetibile ai turisti. Però questo problema è risolvibile: usando la nave bus o il treno il turista è preservato dalla vista della zona industriale. Sono posti comunque molto più lontani dal centro e quindi dagli ostelli, e per quello si spostano sulla parte levante dove è vero che l’offerta mare è molto più interessante nella parte ponente.