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VERSO L’ANALISI EMPIRICA UN WORKING MODEL DELLA SFERA PUBBLICA DELLA INNOVAZIONE

Prospettive di analisi dell’innovazione tecnologica nello spazio pubblico

4 Livello popolare I due autori lo identificano con la “scienza nei media” (science in the media): la stampa quotidiana, i documentari scientific

2.4 VERSO L’ANALISI EMPIRICA UN WORKING MODEL DELLA SFERA PUBBLICA DELLA INNOVAZIONE

La prospettiva costruttivista allo studio della tecnologia ci aiuta a concepire l’innovazione come un processo conflittuale, aperto alla negoziazione di gruppi sociali diversi (non solo gli esperti) con interessi divergenti. L’agenda building ci permette di guardare le issue tecnoscientifiche che si affacciano alla ribalta dei media come parte del più ampio discorso pubblico su temi considerati socialmente rilevanti. Ne consegue che, in prima istanza, possiamo trattare il significato collettivamente attribuito ad un oggetto tecnologico come risultato dell’interazione tra gruppi sociali rilevanti nelle arene pubbliche considerate adatte ad ospitare il dibattito

sull’innovazione (“arene pubbliche dell’innovazione”).

Il richiamo di Lewenstein a prestare attenzione alla communication complexity e la ricerca di una integrazione tra prospettive disciplinari differenti, necessitano di uno schema guida per la ricerca empirica che vada al di là dei modelli di comunicazione scientifica. Una indicazione in tal senso la fornisce il lavoro svolto da un team di ricerca internazionale, case study: la discussione delle biotecnologie nella sfera pubblica europea. Questo progetto coinvolse diciotto squadre di ricercatori in sedici paesi tra Europa e America con l’obiettivo di studiare contemporaneamente il ruolo dei media, le dinamiche interne all’opinione pubblica e gli eventi nelle arene politico- istituzionali (Bauer e Gaskell 2002 a cura di; Durant et alii 1998).

Dall’esperienza sul campo scaturì la proposta di un modello esplicativo che potesse rendere conto della complessità dell’oggetto di studio ed integrare contributi

implementazioni (Bauer, 2002).

Fig. 2.4 Modello triangolare della sfera pubblica dell’innovazione (fonte: Bauer,2002)

Il “modello triangolare della sfera pubblica dell’innovazione” è basato sui concetti di “arena”, “piattaforme”, e di “movimento tecnologico”. Al centro del triangolo, il cerchio rappresenta il technological movement, l’insieme degli attori che prende posizione su una classe di nuove tecnologie o di teorie scientifiche. Il “movimento tecnologico” si trova all’interno di una sfera costituita da tre elementi: le istituzioni (government and regulation), l’opinione pubblica (public conversation and

perceptions) e i mass media (mass mediation).

At the bottom of this triangle of mediation is government and regulation. By regulation, modern states assure publics that the uncertainties of new developments are contained. [...] The other two sides of the triangle represent public opinion. Public opinion conceived as a communication system, is a process as well as an outcome, which can be observed in the various arenas as speakers, media and audiences. It may be informal, in the sense of public perceptions and conversations, or formal in the sense of mass media coverage. Two major features of public opinion are salience, a scarce resource in the context of issue competions and framing, the lines of argumentation and imagination that prevail (Gaskell e Bauer 2002, p.5).

La sfera pubblica è divisa in diverse “arene”, le “istituzioni” e la “pubblica opinione”, composta dai mass media e dalle conversazioni ed interazioni tra i cittadini nella vita quotidiana. Ogni arena ha differenti regole operative, una limitata capacità di

assorbimento dell’informazione e, di conseguenza, deve selezionare le issue degne di rilevanza. Le arene sono relativamente autonome, possono influenzarsi l’una con l’altra ma il grado di dipendenza reciproca non può essere stabilita a priori, bensì a fortiori attraverso l’analisi empirica caso per caso (Bauer 2002).

Lo schema triangolare viene completato dal concetto di “piattaforma”. Ciascuna arena possiede particolari argomentazioni con le quali la nuova tecnologia viene discussa: “platforms characterize the ways public controversies are played by the various actors, and while several platforms may be present simultaneously, a particolar platform may come to dominate the controversy” (ibid. p.154). L’innovazione può essere interpretata in termini etici, politici, di rischio-beneficio etc., a seconda del contesto di discussione e della capacità degli attori di stabilire un determinato frame. Anche in questo aspetto, il ricercatore non può desumere la qualità e quantità

dell’argomentazione se non analizzando tutti i setting del modello, così come Lewenstein ha cercato di fare nel caso della fusione fredda.

Lo schema di Gaskell e Bauer è particolarmente interessante per tre aspetti.

A) Riunisce differenti spunti teorici per utilizzarli nell’analisi empirica: arene pubbliche e loro caratteristiche (Hilgartner e Bosk 1988), analisi costruttivista dell’innovazione (Bijker 1985), sviluppo tecnologico come network di attori eterogenei (Latour 1998), frame mobilization process (Snow et alii, 1986). B) Si pone come barriera contro il riduzionismo riguardo le complesse relazioni tra

scienza, media e opinione pubblica consentendo di guardare al quadro

complessivo d’analisi senza ipotizzare relazioni tra gli elementi prima di aver studiato i rapporti tra tutti gli elementi del modello.

C) È aperto a eventuali modifiche ed implementazioni da parte di altri ricercatori, costituendosi essenzialmente come un strumento di riduzione e gestione della complessità dell’oggetto di analisi piuttosto che una rigida gabbia concettuale.

Per l’economia del presente lavoro, lo schema triangolare assume una particolare rilevanza. Innanzitutto, come si è notato, prevede l’integrazione di prospettive

disciplinari diverse. In secondo luogo concepisce l’innovazione come dimensione emergente dall’interazione tra “movimento tecnologico” e le arene che compongono il discorso pubblico sull’innovazione. In ultimo consente al ricercatore la scelta di analizzare i frame proposti dal technology movement in relazione alla struttura argomentativa (platforms) di una arena soltanto (nel nostro caso i media) con l’avvertenza, tuttavia, di non ipotizzare alcun meccanismo causale unilineare. Questo lavoro, quindi, si concentra sul lato destro del modello assumendo i media (nel nostro caso particolare la stampa quotidiana) come una delle arene della “sfera pubblica dell’innovazione”. Il “movimento tecnologico” è stato considerato l’insieme degli attori (o gruppi di attori rilevanti) che hanno preso posizione, attraverso la stampa, su una specifica classe di tecnologie durante un determinato periodo. Per il nostro caso di studio abbiamo scelto di focalizzare la nostra attenzione verso un insieme di innovazioni, attualmente alla ribalta della ricerca scientifica, che stanno ricevendo crescente attenzione da parte dei media: le nanotecnologie.

TERZO CAPITOLO

LE NANOTECNOLOGIE NELLA STAMPA ITALIANA (2000-