Trisomia 21 o Sindrome di Down (SD)
3. Strategia progettuale
4.3 Gli elementi della casa
4.3.2 Zona giorno: cucina e soggiorno
Sebbene la camera sia stata la cellula intorno alla quale plasmare le varie unità abitative, la zona giorno è probabilmente il vero cuore di questo progetto che, è utile ricordare ancora una volta, si pone come obiettivo non solo l’accessibilità, ma anche l’inclusione. Con tali premesse, la cucina non è più soltanto il vano in cui vengono preparati i pasti, ma il luogo principe dove attuare quei processi di socializzazione e integrazione tra i residenti a cui questa tesi aspira. La stessa cosa dovrà avvenire nel soggiorno: se ci saranno riunioni conviviali aperte a tutti i coinquilini, se invitare un amico a guardare un film consentisse anche una sola opportunità di socializzazione in più a chi è più in difficoltà in questo campo, allora il progetto risulterà riuscito nel suo intento più profondo. Per quanto riguarda le caratteristiche architettoniche, la cucina con zona pranzo e il soggiorno sono in diretto contatto tra loro, andando a formare un unico ambiente libero con affaccio sull’esterno.
Pensare ad una cucina per l’utenza allargata è una grande sfida, poiché le necessità di cui tenere conto sono molteplici e serve una certa dose di caparbietà per riuscire ad incastrare le une con le altre. I diversi elementi della cucina (piani di lavoro, elettrodomestici, contenitori) sono posti ad altezze tali da essere raggiungibili, utilizzabili e sicuri non solo per persone in sedia a ruote, ma anche per persone di bassa statura o che abbiano difficoltà ad estendere le braccia.
Uno dei principali requisiti e adattamenti della cucina è quello relativo alle dimensioni minime, e si deve mantenere sempre uno spazio libero fra i vari componenti dell’arredamento. Lo spazio libero sotto ai ripiani deve essere di almeno 70 cm da terra, mentre l’altezza del piano può arrivare fino a 85 cm: gli elementi che hanno bisogno di spazio vuoto sottostante sono i fuochi, il lavello e una porzione di piano di lavoro di almeno 60 cm dove eseguire preparazioni e lavorazioni a freddo.
Le superfici di appoggio e i piani di lavoro sono continui e sullo stesso livello, senza gradini o stacchi, in modo da poter trascinare cibi e contenitori senza sollevarli. È utile inoltre ricordare che, come già trattato, il ripiano più alto utilizzabile comodamente da una persona su sedia a ruote non deve essere posto ad un altezza maggiore di 140 cm da terra, mentre quello più basso non deve essere inferiore ai 30 cm da terra.
Per quanto riguarda il sistema di apertura di armadietti e cassettiere, sono da preferire quelli con anta a ribaltina o i cassetti a cestone, così come sono indicati piani mobili od elementi estraibili per il loro facile utilizzo e piani di lavoro con spazio libero sottostante per migliore avvicinamento della sedia a ruote. Gli armadietti vanno posizionati ad un’altezza di 40-110 cm e sono oggi disponibili anche modelli di pensili scorrevoli in verticale su guide apposite di grande praticità, anche perché amplificano notevolmente gli spazi utilizzabili.
La scelta del piano cottura è piuttosto delicata: è certamente preferibile quello di tipo elettrico ad induzione per la maggiore sicurezza contro scottature o fughe di gas dovute a distrazioni. Le persone con disabilità visiva potrebbero però avere difficoltà nell’uso di apparecchiature senza manopola analogica di regolazione del calore. Per ovviare a questo problema sono disponibili sul mercato alcuni piani cottura ad induzione a comandi vocali o parlanti.
Anche la scelta delle stoviglie deve essere fatta con attenzione: uno dei materiali più indicati è la melamina, che offre una sensazione tattile piacevole e il vantaggio che sono molto più infrangibili di vetro o porcellana, riducendo drasticamente le possibilità di infortunio. Infine, non è certo questa la sede per trattare di ergonomia degli utensili da cucina ma, volendo scendere nel dettaglio, potrebbe essere un’altro argomento di utile riflessione.
La zona pranzo e il soggiorno hanno le sole necessità di essere soluzioni aperte e di disporre gli arredi in modo semplice. Sono garantiti spazi adeguati tra i mobili (almeno 90 cm) e le componenti edilizie (muri, porte, finestre, ecc.) per consentire il passaggio.
Il tavolo da pranzo ha le medesime caratteristiche già trattate per le scrivanie all’interno delle camere da letto. Si rammenta che è di fondamentale importanza la presenza di uno spazio frontale libero di manovra di almeno 120 cm, come indicato in pianta.
4.3.3 Bagno
Fin dall’introduzione della legge 13/89, «nei servizi igienici devono essere garantite, con opportuni accorgimenti spaziali, le manovre di una sedia a ruote necessarie per l’utilizzazione degli apparecchi sanitari»: per questo motivo vengono indicati in planimetria i punti nodali per le manovre di
rotazione e di inversione di marcia con delle superfici circolari con diametro di 1,50 m. Ma
considerando con più attenzione le dimensioni medie di una persona su sedia a ruote, si nota come l’effettiva necessità di spazio libero per compiere le suddette rotazioni è relativa soltanto alla parte più bassa degli ambienti, in particolare in corrispondenza delle gambe e dei piedi della persona seduta e per una porzione di circa 70-80 cm dal pavimento, mentre per la parte del corpo e della testa, anche nella manovra di inversione di marcia, non è indispensabile lo stesso spazio libero in quanto essa è più vicina all’asse di rotazione.
L’autonomia della persona su sedia a ruote nell’uso dei servizi igienici richiede un adeguato
posizionamento di barre di sostegno in prossimità degli apparecchi sanitari. Nella sequenza riportata in figura, tratta da Vescovo (1990), vengono illustrati i possibili metodi di trasferimento dalla sedia alla tazza w.c.
Le attrezzature presenti nei bagni degli alloggi sono state ridotte all’essenziale: lavabo, tazza w.c., bidet e doccia. Non si prevede l’inserimento di vasche da bagno, ma in molti alloggi vi è lo spazio necessario per fare delle modifiche alle scelte del progettista.
La tazza w.c. e il bidet sono di tipo sospeso e il loro asse è posto ad una distanza minima di cm 40 dalla parete laterale, il bordo anteriore a cm 75-80 dalla parete posteriore e il piano superiore a cm 45-50 dal piano di calpestio. Lo spazio necessario all’accostamento e al trasferimento laterale dalla sedia a ruote alla tazza w.c. e al bidet è di minimo 100 cm misurati dall’asse dell’apparecchio sanitario. Sono inseriti anche opportuni corrimano e un campanello di emergenza posto in prossimità della tazza.
Il lavabo ha il piano superiore posto a cm 80 dal calpestio ed è sempre senza colonna con sifone del tipo incassato a parete. Lo spazio necessario per l’accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo, che deve essere del tipo a mensola, è minimo di 80 cm misurati dal bordo anteriore del lavabo. Si dà preferenza a rubinetti con manovra a leva e con erogazione dell’acqua calda regolabile mediante miscelatori termostatici.
La doccia è di tipo a pavimento, dotata di sedile ribaltabile ed erogatore a telefono con filo mobile. Per mancanza di spazio, non vengono previste cabine doccia ad elementi fissi, quindi ogni doccia viene schermata da una tenda.