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Corre l‟anno 1773 nel porto di Marsala John Woodhouse, intraprendente commerciante di Liverpool, imbarca le prime 70 Pippe176 di quel nobile vino che prende il nome della città Siciliana.

In Inghilterra il successo è immediato. Anche per quelle caratteristiche particolari che fanno distinguere il Marsala dai già affermati vini iberici. Nel 1806 un giovane commerciante di York, Benjamin Ingham, avvia a Marsala il secondo stabilimento per la produzione di quel vino allora definito “all‟uso Madera”. Questo sorge sul lungomare Marsala a fianco quello di Woodhouse, ma diviso da un vasto e incolto terreno che funge da cuscinetto, permettendo così la segretezza sui rispettivi metodi di produzione, razionalizza la produzione del Marsala riducendo i costi industriali.

Fu Vincenzo Florio177 ad avviare la produzione nel 1833, costruendo a Marsala le splendide cantine in pietra di tufo che ancora oggi evocano lo spirito imprenditoriale e la passione della famiglia che reinventò la Sicilia, dandole un volto e un‟anima moderna. I Florio, famiglia di imprenditori illuminati, dimostrarono una lungimiranza fuori del comune, diversificando i propri interessi e gestendo in proprio una lunga serie di attività commerciali, tra le quali vanno ricordate: le tonnare, la compagnia di navigazione, le fonderie e la fabbrica di ceramiche. Il mito Florio si consolidò anche attraverso la creazione della gara automobilistica che ancora oggi porta il loro nome, la Targa Florio. Tornando alla produzione di marsala, nel 1832 Vincenzo Florio acquistò un terreno, in un tratto di spiaggia situato fra i bagli di Ingham e di Woodhouse, ed è lì che vennero costruite in pietra di tufo e legno le Cantine Florio. Lo stabilimento

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Pippa= 420 litri circa. 177

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suscitava grande ammirazione ed accentuò il carattere industriale della città di Marsala, che diventò una delle città più ricche della Sicilia. Eppure, i primi anni delle cantine Florio furono duri: nessun utile e poche prospettive. Florio poté resistere grazie alla sua tenacia e al potenziale finanziario di cui poteva disporre. Ma prima di potersi affermare, con la creazione di altri depositi in Italia e Francia, il marsala Florio dovette attendere almeno vent‟anni, cioè fino al 1855, anno in cui si videro i primi profitti. Da allora e fino al 1861 per il marsala Florio fu una continua ascesa. Nelle cantine esistevano allora 14 tettoie lunghe dai 160 ai 214 metri, alcune delle quali si possono ammirare ancora oggi, sotto le quali si allineavano botti su tre file, le une sulle altre, per vari metri di altezza. Nel 1904 Florio costituì, insieme con altri otto capitalisti e commercianti marsalesi, la S.A.V.I.178 che, nel 1924 passò sotto il controllo della Cinzano che, nel 1928, acquistò anche la Woodhouse e la Ingham – Whitaker. Durante i bombardamenti dell‟aviazione alleata nel corso della II Guerra Mondiale le cantine Florio furono gravemente danneggiate e i lavori di ricostruzione post-bellica furono lenti e faticosi. Dal 1984 fino ai primi anni ‟90 le cantine furono ristrutturate accuratamente, per riportarle all‟antico splendore. Nello stesso tempo, il marsala conobbe una rinascita commerciale, dovuta anche alla vendita in “bottiglie originali” che, gradualmente, soppiantarono la vendita in fusti. Da allora, il nome Florio è diventato un sinonimo di marsala e la fama dell‟azienda è cresciuta costantemente in campo internazionale. Nel gennaio 1998 la ILLVA S.p.A. acquisisce il controllo dell‟intero pacchetto azionario della S.A.V.I. Florio, di cui già possedeva il 50 ed inizia così una nuova fase della vita aziendale, controllando il 99,5%, nel corso della quale vengono apportati importanti e positivi cambiamenti in termini di gestione aziendale, che porteranno il marchio Florio di nuovo ai vertici del mercato.

6.2.1. Produzione

Florio, numero uno dei vini liquorosi e passiti di Sicilia, è un innovatore per tradizione che rivela in ogni occasione un universo inaspettato di profumi e sensazioni, un artigiano contemporaneo dall‟anima intensa, insolita e preziosa. Nata nella “fascia del sole”, un‟area caratterizzata da un particolare rapporto tra microclima, vigna e terreno, Florio è un‟Azienda che negli ultimi due secoli ha maturato un‟esperienza unica, reinterpretando il passato con moderne tecnologie di vinificazione per arrivare a

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produrre vini di grande prestigio, da assaporare in più occasioni, liquorosi, passiti e spumanti da scoprire o riscoprire come originale aperitivo, per accompagnare un dessert o da centellinare meditando. Una linea di prodotti profondamente legati ai territori di origine, ma presentati in una veste moderna. Un brand che può vantare una storica unica e affascinante che ha avuto come imitabili protagonista una famiglia di grandi pionieri. La ricerca continua della qualità operata attraverso la scelta dei frutti migliori, una lavorazione attenta e innovativa della materia prima con l‟obiettivo di creare prodotti in grado di evocare i loro terroir di origine.

Territori come Marsala, le Isole Eolie e Pantelleria, habitat irripetibili per varietà e vocati per produzioni inimitabili. Una filosofia produttiva orientata all‟eccellenza e alla cura dei particolari. Il know how dell‟Azienda, frutto di esperienze decennali, si esprime oggi su valori assai elevati per: selezione delle uve ed accuratezza di vinificazioni; affinamento e invecchiamento dei vini Marsala D.O.C, caratterizzazione dei vini aromatizzati; distillazione e preparazione di brandy e liquori. La produzione oggi è orientata ai vini D.O.C Marsala Classici, nonché alle specialità tipiche della “fascia del sole”.

6.2.2. Le Cantine Florio tra le dimore storiche italiane

Un prestigioso riconoscimento per le Cantine Florio di Marsala, il Certificato di Qualità delle Dimore Storiche Italiane, la certificazione per le residenze d‟epoca di pregio riservata alle strutture che hanno dimostrato di possedere tutti i requisiti necessari a ricoprire il ruolo di ambasciatori della cultura dell‟ospitalità italiana. Le Cantine Florio179, costruite in pietra di tufo da Vincenzo Florio nel 1832, rispecchiano lo stile tipicamente anglosassone dell‟epoca, con ampi archi a sesto acuto e il pavimento in battuto di tufo riportato all‟origine dopo anni in cui era stato sostituito dal cemento. Nel 2003, quando Florio divenne parte integrante del Gruppo Duca di Salaparuta S.p.A, iniziò un processo di ristrutturazione e fin da subito si capì l‟importanza del pavimento originario. Il “battuto” di tufo, che garantisce una temperatura sempre ideale, dai 15°C in inverno ai 26°C in estate, infatti permette all‟acqua sottostante di infiltrarsi, per capillarità, ed evaporare rinfrescando l‟ambiente in modo sostenibile e permettendo di mantenere un grado di umidità di circa l‟80%. L‟aria salmastra, gli alti tenori di umidità

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Poretti B., Entra nella storia del vino in UN MONDO CHE NON TI ASPETTI, Marsala, 2014.

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e la temperatura costante sono caratteristiche fondamentali per la produzione dei vini Florio; questa ristrutturazione ha significato un ritorno alle origini, innovative e sostenibili già nel 1833. La struttura del baglio, che copre circa 44.000 mq di superficie, rappresenta invece il cuore della produzione e qui, ancora oggi come quasi 200 anni fa, nasce il vino liquoroso più famoso al mondo. Nei 6.000 mq delle Cantine di produzione si svolgono i processi di lavorazione dei vini Florio, che vengono poi affinati nelle storiche botti accuratamente custodite nei 7.400 mq del reparto di affinamento. Ma le Cantine Florio non sono solo numeri, tra queste storiche sale dove i vini riposano nella tranquillità e nel silenzio hanno passeggiato personaggi illustri e non solo, visitatori a cui le Cantine si sono aperte e si aprono per offrire un viaggio carico di suggestioni attraverso cui esplorare un mondo ricco di storia, sofisticato e sorprendente.

6.2.3. Mercato

Il mercato nazionale180, di cui la Florio è leader assoluta, assorbe i due terzi della produzione, il rimanente è indirizzato all‟esportazione, ove la società conta presenze in oltre settanta Paesi. Particolarmente interessanti sono il mercato Statunitense per i vini Marsala Classici D.O.C e la Repubblica Federale Tedesca per l‟Amaretto Florio, Giappone, Canada, Svizzera, Brasile, Belgio, Russia. Grazie alla qualità del suo prodotto ha ricevuto notevoli riconoscimenti a livello mondiale. A livello di volumi il mercato più importante è la Germania, a livello di qualità di prodotti venduti il Giappone. Il mercato del vino è molto frammentato, ci sono tantissime nazioni, regioni, vitigni. È molto difficile farsi spazio e farsi riconoscere. Da qui nasce l‟estrema importanza del marchio.