Istituto Leopoldo Pirelli, via Assisi 44 , 00181 (RM)
Indirizzo linguistico, classe 2^B LL
Nickname: “ A braccetto per Roma”
1 ° tappa : PONTE MILVIO
Ponte Milvio è uno dei più importanti ponti di Roma e uno dei più antichi, presso il quale confluivano le vie “ Cassia”, “Flaminia”, “Clodia” e “Veientana”.
Ponte Milvio si trova sul fiume Tevere al terzo miglio della via Flaminia, a cavallo tra piazzale Cardinal Consalvi e piazzale di Ponte Milvio. Grazie alla sua posizione era la via
principale di accesso a Roma.
Ponte Milvio è lungo 132 m. e largo 15,2 m. ed è costituito da
sei arcate e realizzato da blocchi di tufo. La struttura è costituita da quattro arcate maggiori e due arcate minori.
UN PO’ DI STORIA…
La prima costruzione del ponte in legno risale intorno al VI-III secolo a.C e venne realizzata da un magistrato romano della gens Molvia, da cui deriva il nome Pons Molvius, infine ponte Milvio. Il primo ponte in
muratura risale intorno al 222-220 a.C ai tempi della
costruzione della via Flaminia.
Nel 312 d.C nei pressi del ponte si svolse “la battaglia di ponte Milvio” tra Costantino e Massenzio e dopo essa Costantino divenne
imperatore dell’impero romano d’Occidente. Nel 536 d.C durante la guerra gotica il ponte fu la difesa della città.
RESTAURAZIONI
-Nel 109 a.C dal censore Marco Emilio Scauro;
-Nel 1450 da papa Nicolò V che iniziò la costruzione della torre;
- Valadier costruì l’arco e nel 1805 eliminò ogni elemento ligneo del ponte;
- Nel 1850 lo restaurò papa Pio IX ;
LE STATUE STORICHE…
All’ingresso settentrionale del ponte troviamo i calchi delle due statue dello scultore Francesco Mochi. All’inizio facevano parte di un unico
gruppo scultoreo, “il Battesimo di Gesù” ma le figure poi vennero divise su due basamenti. Una rappresenta il Cristo e l’altra
Giovanni Battista.
Nella testata meridionale troviamo a sinistra l’Immacolata e sulla destra S.Giovanni Nepomuceno.
Gli straripamenti
● Roma di frequente si allagava per via dello straripamento del Tevere, spesso nelle parti basse della città con danni.
● Il primo scoglio che incontrava il flusso d'acqua del Tevere, insieme alle acque derivanti dai condotti sotterranei, era proprio il ponte Milvio.
● La struttura deviava quindi la massa
d'acqua verso via Flaminia fino ad arrivare a Porta del Popolo, espandendosi quindi verso le
principali direttrici..
● Secondo alcune ricerche di
climatologia sono
eventi rari ma che
potrebbero ancora
avvenire.
Curiosità
IL TRAFFICO
● Il ponte era adibito al traffico delle auto fino al 1985, quando, a seguito del rinvenimento di un piano di calpestio
risalente al 1600, si
decise di rendere il ponte vietato al transito
veicolare.
I LUCCHETTI
● Vi sono a Roma una serie di tradizioni legati
all'amore. Una delle più moderne, sono ad esempio i lucchetti di ponte Milvio.
● Vi è la consuetudine di chiudere un lucchetto sui lampioni o le grate dei parapetti del ponte con inciso le iniziali dei nomi degli innamorati, per poi buttare la chiave nel fiume Tevere.
● Il ponte Milvio viene anche comunemente chiamato "ponte Mollo". Ci sono diverse teorie in merito.
● 1.perché in caso di piena del Tevere, data la sua posizione è il primo ponte a subire le acque alte.
● 2.dallo stato di abbandono in cui versava in alcuni periodi della sua storia.
2 ° tappa: Il Gianicolo
Il Gianicolo è uno dei colli di Roma,collocato sulla riva destra del Tevere, e per questo non compreso tra i sette colli tradizionali.Assieme a Monte Mario e al Pincio è uno dei luoghi più panoramici della città.
Di cosa stiamo parlando?
La vista infatti comprende
l’est dei quartieri limitrofi e del centro storico con i maggiori monumenti architettonici della città fino ai Colli Albani, ai Monti Tiburtini, Prenestini e le maggiori cime
dell'Appennino centrale
occidentale.
Un po’ di storia
In territorio originariamente etrusco, il colle sarebbe stato occupato e annesso a Roma da Anco Marzio che l'avrebbe fortificato e collegato alla città tramite il Pons Sublicius ,sul quale doveva passare l'antica strada che attraversava il colle proveniente dall'Etruria, che in seguito diventò la Via Aurelia.
Nel 1849 il Gianicolo fu teatro dell’eroica difesa della Repubblica Romana contro i francesi chiamati da papa Pio IX per “farsi restituire” Roma.
Il colle fu adibito a memoriale del Risorgimento italiano, grazie alla realizzazione del Monumento ai caduti per la causa di Roma Italiana ,che
include l’ossario dei caduti della Repubblica Romana del 1849 ed in cui trovò posto anche la Tomba di Goffredo Mameli e delle statue equestri di Garibaldi e di Anita.
Alcuni monumenti importanti
il Faro della Vittoria donato alla città proprio per celebrare la nascita dell’Unità Nazionale.
Chiesa di Sant’Onofrio al Gianicolo che ospitò Torquato Tasso quando giunse a Roma per
l’incoronazione a poeta e in cui morì nel 1595
il Tempietto del Bramante edificato proprio accanto alla Chiesa di San Pietro in Montorio.
La costruzione forse però più scenografica è la Fontana dell’Acqua Paola, mostra terminale dell’acquedotto omonimo, ripristinato tra il 1608 e il 1610 da papa Paolo V Borghese.
consiglio
se si sceglie di salire al Gianicolo, ottima idea è farlo alle 12:00 in punto: tre soldati infatti, ogni giorno, caricano un cannone e sparano un sonoro colpo che risuona in tutta la città. La tradizione del cannone risale a papa Pio IX che, per evitare confusioni di orario,
3 ° tappa : LA DIETA MEDITERRANEA
La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari diffusi in alcuni Paesi del bacino mediterraneo riconosciuta dall'UNESCO come bene protetto e inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell'umanità nel 2010.
Il regime alimentare si fonda su alimenti il cui consumo è abituale in Paesi del bacino mediterraneo, in una proporzione che privilegia cereali, frutta, verdura, semi, olio di oliva (grasso insaturo), rispetto ad un più raro uso di carni rosse e grassi animali (grassi saturi), mentre presenta un consumo moderato di pesce, carne bianca (pollame), legumi, uova, latticini, vino rosso, dolci .
Piatti tipici romani
La Carbonara: l’emblema della città di Roma
Il piatto che meglio rappresenta la tradizione e la cucina romana è sicuramente la carbonara. Questo piatto è uno dei più gustosi al mondo e sicuramente uno dei simboli della cucina italiana, per questo reinterpretata anche all’estero. L’origine di questo piatto risalirebbe al 1944, in un’antica trattoria romana situata nel Vicolo della Scrofa.
Una vecchia leggenda racconta che l’unione di diversi ingredienti forniti dai soldati americani ha portato all’ideazione di questo piatto, creato con uova, bacon e formaggio.
Numerose sono le teorie sulla nascita, ma ciò che è certo è che oggi è uno dei piatti più apprezzati dai palati degli italiani e all’estero.
I piatti tipici romani sono moltissimi e alcuni sono un vero simbolo della cucina italiana nel mondo.
L’abbacchio romano
L’abbacchio romano è sicuramente uno dei piatti tipici di Roma più conosciuto. Questo ingrediente è protagonista di moltissime ricette dai sapori decisi o delicati. L’abbacchio può essere definito come un
agnello macellato giovanissimo, in modo da ottenere una carne molto tenera e rosata. È uno dei prodotti più genuini e tradizionali di Roma capitale nonché della regione e viene impiegato nella ricetta classica in accompagnamento con delle patate a tocchetti e cucinato spesso allo scottadito.
Supplì romani
I supplì rientrano tra le ricette tradizionali romane. Utilizzato come antipasto o come primo piatto, questa preparazione non è complessa ma molto saporita e ricca di profumi. Queste prelibatezze vengono chiamate anche “supplì al telefono”, perché vengono mangiati dopo essere aperti a metà in modo da far uscire il condimento. Alla base del supplì c’è l’utilizzo del riso come gli arancini, ma al suo interno sono presenti ragù e mozzarella. I supplì una volta composti vengono immersi nell’uovo, passati nel pangrattato e fritti.
Filetti di baccalà: piatto tipico di pesce
Questo piatto tipico romano appartiene alla tradizione ebraica della città.
Alla base della preparazione c’è il baccalà fritto in pastella, servito con zucca gialla, patate, cavolfiori, broccoli e altre verdure in pastella. Questo
ingrediente veniva considerato un prodotto povero, oggi invece viene consumato anche presso street food e ristoranti di pregio, realizzato con attenzione.
La trippa romana
Trattando la tematica delle frattaglie nella cucina tipica romana non si può non fare una menzione della famosa trippa romana. Questo piatto di carne ha sapori molto decisi e profumi intensi, che hanno origine nell’utilizzo delle parti interne dell’animale, appunto la trippa. La ricetta originale prevede l’utilizzo della trippa, del pecorino romano, del guanciale, di sedano, carota e cipolla, del vino bianco, della polpa di pomodoro, della menta, del pepe nero e dell’aglio