• Non ci sono risultati.

L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.12 (1885) n.585, 19 luglio

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.12 (1885) n.585, 19 luglio"

Copied!
16
0
0

Testo completo

(1)

L'ECONOMISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

SCIEN ZA ECONOM ICA, F IN A N Z A , COMMERCIO, B A N C H I, F E R R O V IE , IN TE R E SSI P R IV A T I

Anno XII - Voi. XVI

Domenica 19 Luglio 1885

N. 585

COSE DI FINANZA

Abbiam o in verità perduta ogni speranza di poter contribuire, anche in qualche parte, a che le que­ stioni di finanza sieno sottratte al giudizio politico che in molti casi, falsa, adultera, nasconde la verità più manifesta. N on sono molti mesi che tre gior­ nali, i quali godono di autorità incontestata per la serietà colla quale discutevano, non approvavano i concetti finanziari dai quali si lasciava guidare l’ onore­ vole Magliani. Erano questi giornali la Perseveranza, l’ Opinione, il Diritto. Abbiam o cercato di dim ostrare al pubblico che la opposizione di quei periodici partiva da prem esse non sem pre esatte e conduceva conclusioni che ci parevano esagerate. Diritto ed Opinione hanno lodevolm ente preso atto dei fatti che si avverarono e riconobbero che, per quanto possa desiderarsi un più chiaro e più definito program m a finanziario, non per questo può dirsi che ora il b i­ lancio sia com prom esso ; anzi le risultanze di q u e ­ st’ ultim o esercizio chiuso il 2 3 g iu gn o u. s. rassi­ curano in m odo positivo sullo stato del bilancio. Im ­ penitente la Perseveranza continua la sua campagna di opposizione e sperpera articoli a tentare di p ro ­ vare ciò che non è. Non continuerem o a discutere con quel periodico poiché non abbiam o speranza di fargli abbandonare l’ abito della sistematica opp osi­ zione. Solo crediam o avvertire che se intende col suo contegno di apparecchiare il posto al candidato del suo cuore all’on. Saracco, questi non potrà es­ serle grato di avere abusato d el suo nom e per sta­ bilire un fittizio stato di cose che poi, dato il suo avvenim ento al potere egli, non avrebbe m odo di sostenere.

La Perseveranza ad esem pio com battè perfino XOpinione perchè questa si rallegra che l’ eserci­ zio 1 8 8 4 -8 5 abbia superato di 63 milioni le en­ trate dell’ esercizio 4 8 8 3 - 8 4 e di 63 milioni le en­ trate previste per l’ esercizio 4 8 8 4 - 8 5 . E la Perse­ veranza aggiunge :

« A noi pare soverchio il com piacim ento d el— XOpinione per tutti questi risultati e ne direm o le ragioni principali. I cespiti dai quali questi aumenti derivano sono per 57 m ilioni e 7 6 4 ,5 3 2 lire, quelli delle dogane e degli altri proventi amministrati dalle g a b elle ; in tutti gli altri gli aumenti sono irrilevanti. Nelle im poste dirette neppure tre m ilioni ; altri cin­ que nelle tasse sugli affari. Quindi, senza la m ag­ giore entrata delle gabelle, i risultati delle m aggiori riscossioni dell’ anno finanziario che si è chiuso ora sarebbero stati assai m agri. »

E prosegue il periodico milanese : « Ma questi

m aggiori redditi delle gabelle sono naturali o sfor­ zati ? E se anche fossero naturali, non vanno au­ mentati anche dal punto di vista econom ico oltre che dal fisca le? »

I nostri lettori com prendono da queste poche ri­ ghe quale è l’ intendim ento della Perseveranza. Bat­ tuta in breccia dai fatti nelle sue allarmanti previ­ sioni, cerca ora, colla indeterminatezza della frase, di apparecchiarsi una via di ritirata facendo credere che solo una anticipazione della riscossione dei dazi per una anticipata introduzione di zucchero, caffè e petrolio e fabbricazione di spirito, sia la causa del- 1’ aum ento delle entrate. L o stesso argom ento tira fuori il Pungolo, sebbene con m aggiore ingenuità, e si domanda com e mai esistano oggi 63 milioni in più, quando pochi mesi or sono il Ministro annuiva colla Com m issione nel riconoscere il disavanzo di 30 m i­ lioni. E chiam a questa « com m edia » ed « arte di raggruppare le cifre. »

Ora noi non vogliam o certam ente annoiare i let­ tori intrattenendoli in discussioni che sono oziose poiché la Perseveranza sa benissim o com e stanno le cose ; il Pungolo non ha esatta cognizione delle cose che riguardano il bilancio ; ma per tutta risposta v o ­ gliam o riprodurre un brano della relazione dell’ ono­ revole Sennino Sidney nel bilancio dell’ entrata per l’ esercizio 1 8 8 5 - 8 6 là dove appunto discorre di que­ ste anticipate riscossioni e ne determina l’ am m on­ tare onde fissare la cifra da preventivarsi per l’anno prossim o.

E cco com e scrive 1’ on. S on n in o a questo p ro­ posito :

« Negli stati di previsione per l’ esercizio pros­ sim o presentati dal ministro alla Camera il 27 no­ vem bre 1 8 8 4 , il prodotto del capitolo spiriti era calcolalo in L . 2 1 ,2 6 0 ,0 0 0 , di cui 1 9 ,5 0 5 ,0 0 0 per tassa sulla fabbricazione degli spiriti, cifra eguale alla previsione pel 4 8 8 4 -8 5 , e il resto per le altre tasse di fabbricazione con nn aum ento di L . 2 8 5 ,0 0 0 giustificato dai redditi effettivi ottenuti dal 1“ luglio 1 8 8 3 al 1° luglio 1884. Nel capitolo dogane e diritti marittimi la previsione Ministeriale era di L . 1 8 7 ,4 0 0 ,0 0 0 quella della giunta di L . 1 7 8 ,0 0 0 ,0 0 0 .

(2)

o-450

tevolm ente gli introiti dell’ erario p e r l’ esercizio c o r ­ rente, tanto nel capitolo di cui discorriam o guanto nel successivo delle dogane, ma con una corrisp on ­ dente dim inuzione per l’ esercizio prossim o, ai co n ­ sum i del quale si è in parte già provvisto fin da ora. »

E d ecco in qual m odo lo stesso on. Sonnino in nom e della Giunta rifa il calcolo per determ inare la som m a delle riscossioni anticipate.

« Spirito — Prendiam o per norm a nel com p u ­ tare il consum o annuo norm ale la metà della produ­ zione totale nel biennio 1 8 8 3 -1 8 8 4 , più 1’ im por­ tazione, al netto della esportazione ; così le m aggiori provviste fatte nel 1 8 8 3 in previsione dell’aumento della tariffa vengono com pensate dalle corrisp on ­ denti dim inuzioni nell’anno successivo.

Nel 1 8 8 3 s’ im portarono ettol. 1 4 8 ,2 7 8 j e si produssero nel regno » 2 2 8 ,7 0 0 j ‘ ’ Nel 1884 s’ im portarono » 2 0 ,0 3 2 I 2 2 8 2 0 1

si produssero nel regno » 2 0 2 ,1 5 2 \ ’ Totale ne! biennio . . ettol. 6 0 5 ,1 8 2 che al netto di ettolitri 3 1 ,8 0 0 esportati ci dà per biennio ettolitri 5 7 5 ,3 8 2 ; e per un anno in cifra arrotondata una inedia di ettolitri 2 8 6 ,0 0 0 .

« dal 1° gennaio a tutto m aggio 1 8 8 5 s’ im por­ tarono ettolitri 6 3 ,8 2 2 ; la fabbricazione interna al 30 aprile era di ettolitri 9 2 ,3 5 5 , ai quali possiamo aggiungere una som m a a calcolo per il m aggio di 2 0 ,0 0 0 ettolitri ; quindi :

« Spirito importato a tutto m ag­

gio 1 8 8 5 ... Ett. 6 3 ,8 2 2 « Totale della fabbricazione interna

a tutto m a g g i o ... » 1 1 2 ,335 onde un totale generale di . . . » 176 ,1 7 7 da cui detraendo per esportazione

al 30 a p r i l e ... )) 1 2 ,8 7 4 « Si ha al 31 m aggio una p rov­

vista di circa ... » 1 6 3 ,3 0 3 che di fronte ad un consum o sem e­

strale d i . ... )) 1 4 3 ,0 0 0 ci dà un sopravvanzo per provviste

già fatte al 31 m aggio, di fronte al consum o a tutto giugno 18 8 5 , di

c i r c a ... .... )) 2 0 ,0 0 0 che rappresenterebbe, al 1° luglio 1 8 8 5 , Io stock m inim o anormale di spiriti, la cu i tassa, o dazio e sopratassa, per circa lire 2 ,1 0 0 ,0 0 0 si debbono scom putare dalle riscossioni norm ali del prossim o esercizio.

Petrolio, caffè, zucchero. — Nel quadriennio 1 8 8 2 -1 8 8 4 si ebbero le seguenti importazioni in quintali.

Petrolio Caffè Zucchero

1881 5 9 5 ,7 0 9 1 4 1 ,3 8 4 7 6 1 ,2 4 7 1882 6 1 5 ,0 0 6 1 4 0 ,9 0 8 8 0 8 ,1 5 9 1883 6 7 6 ,3 0 0 1 5 3 ,4 3 9 9 2 6 ,4 1 4 1 8 8 4 7 3 6 ,934 1 6 2 ,8 3 9 9 6 0 ,0 0 9 « Prem ettiamo che consideriam o com e norm ali le risultanze dell’ anno 1 8 8 4 ; che supponiam o inoltre un increm ento naturale annuo nel capitolo Dogane di 8 m ilioni, onde per circa 4 m ilioni lo im putiam o ai soli tre articoli petrolio, caffè e zucchero che rappresentano attualmente la metà dell’ intero pro­ vento del capitolo; o finalmente che trascuriam o

19 luglio 1885

ogni possibile provento delle D ogane nel giugno per introduzione di questi stessi articoli, confrontando le sole provvisto fatte a tutto m aggio con il pre­ sunto consum o norm ale a tutto giugno. D ovrem o quindi raffrontare le quantità introdotte nei primi 11 mesi dell’ esercizio finanziario in corso, con quelle risultanti per l’ anno solare 1 8 8 4 e che si conside­ rano com e n o rm a li; e quindi alla cifra del dazio corrispondente c h e risulterà com e una eccedenza a danno delle riscossioni del 1 8 8 5 -8 6 , togliere 2 m i­ lioni pel supposto increm ento norm ale dei proventi doganali sui tre articoli durante il 1° sem estre 1885.

Importazioni Dazio

dal Impor­ Eccedenza corrispondente 1« luglio 1884 al tazione al 31 maggio in a ll’ eccedenza in 31 mag. 1885 nel 1884 cifra tonda cifra tonda

Quintali Quintali Quintali Lire

Petrolio. 823,974 736,934 87,000 2,870,000

C a ffè.. . . 182, 899 162,839 2 0 , 0 0 0 2 , 0 0 0 , 0 0 0

Zucchero 1,204,487 960,009 244,000 13,200,000

Abbiam o quindi un totale di circa 18 milioni di dazio, da cui togliendo i 2 milioni per presunto increm ento naturale del 1° sem estre 18 8 5 , restano 16 m ilioni, i quali coi 2 m ilioni per stock a ccu m u ­ lato di spirito, fanno una som m a com plessiva di 18 milioni riscossa già al 31 m aggio ult. scorso in anticipazione sulle com petenze naturali dell’ eserci- xio 1 8 8 5 -8 6 , per eccezionale accum ulazione di stock, e fatta astrazione da qualsiasi provento che fosse per riscuotersi nel giugno per fabbricazione o im ­ portazione di spiriti o per introduzione di petrolio, caffè o zucchero.

L ’amministrazione calcola com e im portazione pro­ babile pel giugno corrente le seguenti quantità ; spirito 10,0 0 0 ettolitri; petrolio 2 5 ,0 0 0 quintali; caffè quintali 1 2 ,0 0 0 ; zucchero quintali 4 6 ,0 0 0 ; ciò che ove si aggiungano per produzione interna di spirito altri 1 5 ,0 0 0 ettolitri, darebbe un aumento nello stock corrispondente a lire 7 ,0 0 0 ,0 0 0 di dazio e tasse, in più di quanto è stato da noi calcola to; con una corrispondente m aggiore dim inuzione nelle riscossioni 1 8 8 5 -8 6 . Non essendovi però alcun dato fisso per poter apprezzare questo nuovo aumento del giugno, la vostra Giunta preferisce attenersi alle cifre più certe che risultano da quanto si è già v e­ rificato a tutto m aggio, rim andando alla legge di assestamento del prossim o n ovem bre, il com pito di una più precisa valutazione delle presum ibili riscos­ sioni del 1 8 8 5 -8 6 , secondo gli accertam enti del­ l’ intero esercizio 1 8 8 4 -8 5 .

« V olendo ora calcolare quale possa ritenersi il provento norm ale del capitolo nell’ esercizio 1 8 8 4 -8 5 indipendentem ente dalle anticipate importazioni per tim ore di rialzo nei dazi, e quale quello del 1 8 8 5 -8 6 , possiam o partirci dalle riscossioni effettive dell’ an­ no solare 1884 che nel loro com plesso non p re­ sentano nulla di anorm ale, all’infuori della eccezio­ nale depressione nelle introduzioni di spirito per effetto delle anticipazioni che ebbero luogo nel l 88 3 . Nel 1884 si riscossero il dazio e la sopratassa sopra soli 2 6 ,0 5 2 ettolitri di sp irito; onde possiam o al totale accertam ento del capitolo nell’ anno in lire 1 7 8 ,8 0 7 ,4 1 1 aggiungere altre lire 5 ,2 0 0 ,0 0 0 per circa 5 0 ,0 0 0 ettolitri mancanti alla cifra n orm ale; totale 184 m ilioni.

(3)

« Supponendo ora il solito increm ento annuo norm ale di 8 m ilioni, avrem o per l’ esercizio 1 8 8 4 -8 5 di fronte all’ anno solare 1 8 8 4 un aum ento di 4 m i­ lioni, ossia un introito norm ale di 1 8 8 ,000,0 00. A tutto m aggio ultimo scorso invece le riscossioni del capitolo amm ontavano già a L. 1 9 9 ,6 0 5 ,7 8 2 , a cui aggiungiam o alm eno 6 ,4 0 0 ,0 0 0 pel giugno, facendo pure conto che nel mese corrente non si riscuota nulla per spiriti, petrolio, caffè o zuccheri e o tte ­ niamo un m inim o di riscossione a tutto giugno di L . 2 0 6 ,0 0 0 ,0 0 0 ; onde un sopravanzo nelle riscos­ sioni effettive, di fronte al presunto introito norm ale di 18 milioni, quale l’ avevam o calcolato partendoci dallo importazioni effettive a tutto m aggio.

« Per trovare ora il provento norm ale del 1 8 8 5 -8 6 possiamo calcolare altri 8 milioni in più di quanto supponevam o com petere all’ esercizio corrente, ed avrem o la cifra di 1 96 milioni, dalla quale togliendo i 18 m ilioni di anticipate riscossioni, resta un pre­ sum ibile introito effettivo di circa 1 7 8 m ilio n i; ed è questa la previsione che, con calcolo che non vi parrà certo informato ad uno spirito di pessimismo, vi proponiam o di iscrivere in bilancio al presente capitolo. »

Dei 63 milioni adunque 18 sono dovuti alle an­ ticipate riscossioni di dazi, e ne rim angono altri 45 dovuti senza dubbio ad altre cause.

Ora ci dica la Perseveranza di fronte a queste cifre che figura fanno le sue parole: « Le m aggiori entrate doganali si devono alla straordinaria im por­ tazione di zucchero, di caffè, di alcool avvenuta nei mesi di marzo ed aprile, quando si sospettava che si sarebbero alzati i dazi su quelle materie. » ?

Non l’ acceca forse il troppo mal nascosto desiderio di una opposizione sistematica ?

Gli on. Luzzatti, Sim onelìi ed Ellena si sono recati a Parigi quali rappresentanti dell’ Italia nelle trattative riguardanti la convenzione monetaria. Se alcun dubbio avesse potuto rim anere intorno al prolungam ento della Unione, questo dubbio sarebbe scom parso alla notizia della scelta dei nostri delegati, i quali si sono o da m olto tempo e in vari m odi, o più recentem ente ma esplicitamente pronunziati sulla questione. E sebbene di opinione diversa fra loro circa alla preferenza da darsi al m onom etallism o, ovvero al bim etallism o, con­ cludevano del pari alta necessità di prolungare tem­ poraneamente l’U nione. E le istruzioni del G overno si sa essere in questo senso, e noi pure che avrem m o veduto tutt’altro che il finim ondo nello scioglim ento della U n ion e, abbiam o espresso il parere che nelle condizioni presenti del mercato m onetario e in quelle speciali del nostro paese fosse opportuno di aderire a un tem poraneo prolu ngam ento, purché si facesse a certe condizioni. E ci sembra ora il m om ento di accennare q u a le, a nostro avviso, d ovrebbe essere il contegno dei nostri rappresentanti.

Pare a noi che l’Italia, la quale si m ostrò ognora con cilian te, per quanto da parte specialm ente del sig. Cernuschi e com pagnia sia stata accusata di creare all’Unione continui imbarazzi e fino di violare i con­ tralti, debba presentarsi alla Conferenza collo stesso

spirito equanim e, ma colla convinzione che essa non ha altro obbligo che quello di sforzarsi a che i suoi interessi possano conciliarsi c o n , quelli a ltru i, col proposito deliberato al tempo stesso di non piegare il capo a ingiuste esigenze. G ioverà poi che essa non si lasci preoccupare dalle simpatie pel doppio tipo e dal sogno di un futuro bim etallism o universale. A questo riguardo sarà bene che fo n . Luzzatti restringa la sua abilità di negoziatore agli affari del m om ento, lasciando il resto al tempo. Se son rose, fioriranno.

A buon conto due punti sono orm ai posti fuori di discussione, la com posizione delle riserve metalliche e i biglietti di Stato. L ’ Italia, e fo n . Maglioni lo d i­ chiarava espressamente in Parlam ento, non avrebbe tollerato che altri si facesse giudice di ciò che ri­ guarda fin tern o ordinam ento della circolazione. Tutta la importanza della Conferenza si restringerà per­ tanto allo stabilire la liquidazione degli scudi per l’ epoca in cui l’ Unione latina venisse sciolta.

La Convenzione del 5 novem bre 4 8 7 8 rinnovò la Convenzione del 18 6 5 . Questa non aveva provveduto alla liquidazione degli scudi, e s’ intende perchè a quell’ epoca l’ argento otteneva un prem io sull’ oro. Ma nel 1 873 l'argento com inciò decisam ente a svi­ lire e fu in seguito all’ allarme destatosi per questo fatto persistente che si limitò prima e si sospeso poi la coniazione degli scudi, salvo quelle eccezioni di cui parlam m o assai lungamente nel nostro n° 540. La Convenzione del 1878, unita ad altri atti elio regolarono il ritiro della moneta divisionaria italiana circolante all’ estero e accordarono all’ Italia di coniare 20 milioni di scudi p el.solo anno 1879, e all’ atto addizionale dello stesso anno, lasciò insoluta la que­ stione della liquidazione degli scudi, stabilendo che si stipulerebbe alla scadenza del nuovo contratto. Quindi ogni Stato si riservava la sua libertà d ’ azione.

A llora sorse quella viva discussione, a cui anche noi prendem m o parte, schierandoci dal lato di co­ loro che desideravano vedere l’ Italia avviarsi al tipo unico aureo. Pareva a noi che se la Francia ed il B elgio, avendo una gran qnanlità di scu di; avevano interesse a mantenere la finzione del bimetallismo zoppo, non fosse così dell’ Italia, che è per questo lato in condizioni diverse. Ma ora non è questione di ciò, essendo tutti concordi che l’Unione si abbia a prolungare per un anno, ma giova non dimenti cario. P oich é se i rappresentanti dell’ Italia, e a que­ sto proposito fidiam o nell’ on. Ellena, m uoveranno dal concetto che non è P Italia che ha più da gua­ dagnare nel conservare P Unione e che non è essa che più avrebbe da perdere nella sua dissoluzione, attingeranno in questa convinzione m aggior forza per sostenere i nostri diritti e i nostri interessi.

(4)

452 L ’ E C O N O M I S T A

cesi in Italia non ce ne sono secondo lui. Ma poiché sta in fatto che ci sono e d’ altra parte ci sarebbe la reciprocità , non giungiam o a capire dove sareb­ be il regalo. Giova non dim enticare che se la Banca di Francia accoglie gli scudi italiani, la legge italiana dette agli scudi francesi il corso legale. A ogni m odo se si avesse a stabilire un term ine co n ­ verrebb e fosse assai lungo per dim inuire gl’ incon­ venienti di quosta operazione. Più sem plice, più na turale e tale da evitare ogni scossa sarebbe l’ ulti­ m o sistema, quello di lasciare che gli scudi coniati da ogni Stato vi ritornino per infiltrazione. Quando agli scudi esteri sia tolto il corso legale, quando in niun m odo lo casse pubbliche li ricevano, ossi tor­ neranno da sé al loro luogo di origine. Crediam o che tale sia l’ opinione dell’ on. Maglioni e speriam o che i nostri delegati si sforzeranno di farla trionfare.

Com unque sia, una cosa va messa in sodo ed è uesta che quando si stabilisce di ritirare ciascuno tato i propri scudi, ognu no di essi avrebbe diritto di cam biare argento con arg en to, gli scudi propri con quelli altrui. Di un fatto qualunque devonsi sopportare le legittime con segu en ze; ora una volta che per le Convenzioni stipulate fra gii Stati com ­ ponenti l’ U nione, lo scu do d’ argento circola a parità di condizioni coll’oro, è ragionevole am m ettere che quando l’ Unione venisse sciolta e ogni G overno d o­ vesse ritirare i propri scudi, possa dare in cam bio eguale moneta e non oro.

' Attendiam o dunque ch e si proroghi per un tem po breve l’ Unione latina e ch e si provveda alla liqui­ dazione degli scudi, tantoché si possa poi con più quieto anim o riprendere in esame tutto il problem a m onetario e prepararci ad una soluzione conform e ai più sani principi ed al nostro interesse. Non crediam o che gli assiomi medii debbano essere il nostro ideale e non crediam o nem m eno che a lungo andare possano rispondere alle esigenze della opp or­ tunità.

Tale non è invero l’ opinione dell’on. Luzzatti che in alcuni articoli pubblicati nel Corriere del Matti­ no allo scopo di spiegare popolarm ente la questione m onetaria, ripete i pregi del bim etallism o e lo va­ gheggia diventato universale. I suoi argom enti non ci hanno persuasi questa volta più delle altre. C o­ m unque sia, non è ora il m om ento di rientrare per incidenza in tale questione.

Le finanze egiziane nei 1114

Secondo il rapporto pochi giorni fa pubblicato dal sig. E. V incent sulle risultanze dell’ esercizio 1 8 8 4 , le finanze egiziane, ove quel paese si trovasse in c o n ­ dizioni norm ali, non sarebbero causa di tante preoc­ cupazioni com e lo furono fino ad oggidì. Infatti le previsioni ndicavano una entrata di 9 ,1 1 4 ,0 0 0 lire egiziane, pari a 2 3 6 m ilioni delle nostre, mentre gli accertam enti fornirono L. 9,403 mila lire egiziane pari a 2 4 3 milioni e m ezzo delle nostre lire.

Però una parte di queste entrate venne impiegata nelle spese veram ente straordinarie necessitate dalla spedizione inglese nel Sudan e da ciò risultò il de ficit che oggi è lamentato e che le potenze dovreb­ bero cop rire colla garanzia di un prestito. Tenendo

19 luglio 1885

conto delle sole spese normali tanto ordinarie ch e straordinarie non si avrebbero che 9,231 mila lire egiziane pari a poco più di 2 3 9 m ilioni e mezzo delle nostre, dal che un avanzo sulle entrate con se­ guite di oltre 4 m ilioni.

Il sig. E. V incent afferma che il 1 8 8 4 fu uno degli anni più difficili per l’ Egitto poiché agli ordinari oneri del Tesoro, la guerra del Sudan ed il deficit del Daira e del dem anio hanno accresciuto gra nde­ m ente la spesa. Di più alcune speciali circostanze hanno agito sfavorevolm ente per ciò che riguarda la riscossione delle im poste ; il prezzo m olto basso dei cereali ha reso difficile il pagamento della tassa sui terreni, m entre il non avvenuto pagamento delle indennità di Alessandria, ha prodotto nella classe dei piccoli com m ercianti tali angustie che tutte le ope­ razioni basate sul credito vennero, si può dire, so­ spese. Cosi il bilancio si è chiuso c o n un deficit di 6 6 3 mila lire egiziane pari a quasi 17 m ilioni delle nostre lire;

Bisogna bene tener conto che il sig. E . V incent scrive dal punto di vista francese e che quindi egli ha tutto l’ interesse di cercare di dim ostrare essere la occupazione inglese la causa di ogni m alanno e di ogni disordine nelle finanze egiziane.

Noi però ricordiam o che fatti precedenti alla o c­ cupazione inglese e precedenti a quest’ ultima fase della occupazione, cioè la guerra contro il Mahdi, avevano in tutti radicata la convinzione che il bi­ lancio egiziano non potesse procedere senza un fal­ lim ento. Ed è anzi per questo timore che la Francia aveva accettato di far parte del famoso controllo fi­ nanziario assieme alla Germ ania, all’ Austria-U ngheria, alla Gran Brettagna e all’ Italia. R icordiam o che il 17 F iglio 1 8 8 0 venne pubblicata la legge di liq u i­ dazione elaborata dalla com m issione internazionale la quale conteneva i seguenti due punti principali :

1 ° L ’ am m ortam ento del debito fluttuante col pagam ento del 3 0 per cento in danaro contante ed il 7 0 per cento in titoli nuovi del debito privile­

giato ;

2° L a conversione dei debiti a breve scadenza, in titoli del debito unificato con riduzione degli in­ teressi al 4 per cento.

Infine non va dim enticato che colla stessa leg­ ge 1 8 8 0 la Com m issione liquidatrice dom andava il pagamento di circa 1 4 6 m ilioni derivanti dal pre­ stito privilegiato, e stabiliva il totale del debito egi­ ziano nelle seguenti c ifre :

Debito unificato 4 0 ;0 .. . L . 1,444,408,500 Debito privilegiato 5 0[0 » 564,695.000 Prestito demaniale 5 OjO » 212,490,500 Daira-Sanieh 4 -5 0 ( 0 .. . » 237,822,050 Totale L. 2,469,416,050

P erò la Com m issione liquidatrice lasciava senza p rov­ vedim enti il prestito Moukabalah e gli interessi delle azioni del Canale di Suez acquistato dall’ Inghilterra ; un peso per il bilancio di circa 9 m ilioni annui.

(5)

E cco ora le cifre del consuntivo per l’ eserci­ zio ! 8 8 4 in lire egiziane di 26 delle nostre ciascuna.

Entrate

Imposte dirette:

1° Fondiaria... 3,138,308 2° Altre imposte dirette . . . 268,924 Totale 3,407,232 Imposte indirette:

1° G iu stizia ... 301,317 2° Dogane... 696,521 3° P o s t e ... 104,223 4° Dazi di consum o... 292,199 5° S a l e ... 211,021 7° Diverse... 322,851 Totale 2,028,132 Strade ferrate e telegrafi . . . 1,536,202 D iv e r se ... ... 431,728

Totale delle entrate 9,403,294

T rib u to... 678,189 Debito pu bb lico... 3,720,697 Lista civile... 300,262 Gabinetto del Kedive. del consi­

glio dei ministri e legislativo 69,480 Ministero degli affari esteri . . . 10,412 » delle finanze... 113,093

t> della guerra e marina 267,320 » istruzione p u b b lic a .. 98,259 » dell’interno... 71,447 » della giustizia... 324,259 » dei lavori pu bb lici.. . 590,488 Amministrazione provinciale.. . 454,541 Strade ferrate... 544,020 T elegrafi... 41,650 Poste d’A lessandria... 35,279 Strada ferrata d’H élou an ... 5,026 D o g a n e ... 63,876 Nuovi immobili per le dogane. 31,325 P o s t e ... 83,956 Servizio postale marittimo . . . . 99,242 P u lizia ... 260,340 Servizio sanitario... 64,765 P rigioni... 20;371 Amministrazioni diverse... 103,005 Soudan orientale... 214,135 Servizi d iv e r si... 145,053 Pensioni... 460,328 Spedizione nell’Alto E g i t t o . .. . 147,875 Soudan occidentale... 172,293 Spedizione di Baker P a ch a .. . . 60,988 Totale 9,251,327

A queste spese bisogna aggiungere quelle non com ­ prese nelle previsioni, cioè

Dai'ra San ieh ... 297,548 D em a n io... 153,837 Armata di occupazione... 88,980 In d en n ità ... ... 205,436 Perdita sui cereali ricevuti in

pagamento di im poste... 51,915 D iv e r s e ... 19,697

Le quali spese colle precedenti costituiscono un totale di 1 0 ,0 6 8 ,7 4 0 e quindi un delìeit di 6 6 5 ,4 4 6 lire egiziane.

U PROPRIETÀ FONDIARIA

Richiam iam o alla m em oria dei nostri lettori non pochi articoli nei quali, e discutendo della perequa­ zione dell’ imposta fondiara e trattando della crise

auricola dominante in alcune regioni d ’ Italia, abbiamo manifestalo il parere che il solo mezzo per mettere la proprietà fondiaria in relazione al concetto ed ai ca­ ratteri m oderni della proprietà, sia quello di renderla il più possibile circolabile. Oggi che mediante tante form e di credito ci è reso trasmissibile facilmente ogni proprietà, quella fondiaria sente tutto il disagio della sua im m obilità, e quindi domanda una riforma per diventare corrispondente ai tempi.

Da una recente pubblicazione del deputato F leury in cui viene esposto un progetto che egli ha pre­ sentato alla Camera francese e che da questa venne preso in considerazione, vediam o che tra n cia sj studia seriamente l ’ argom ento, e sebbene non corri­ spondano in tutto alle nostre le idee del sig. Fleury, crediam o opportuno dare un breve sunto ai lettori dell' Economista, degli argomenti che vennero espo­ sti in favore e contro il progetto davanti la Com m is­ sione incaricata di esaminarlo.

Dato che 1’ agricoltura non trova credito se non a m ezzo del prestito ipotecario, il quale la aggrava dell’ interesse del 6 per cento alm eno mentre che la terra non fornisce una proporzionale rim unerazione; dato che il biglietto all’ ordine non soltanto è inac­ cessibile all’ agricoltore, il quale non è com m erciante, ma per di più è oneroso in causa dei necessari rin ­ novam enti e per l’ intervento forzato dei banchieri, — il sig. F leu ry si domanda com e si potrebbe for­ nire all’ agricoltore il credito a buon mercato ed a lunga scadenza.

É gli spera che si possa raggiungere lo scopo m e­ diante le seguenti disposizioni di legge :

che ogni proprietario di terreno abbia facoltà di em ettere dei biglietti, che chiam a biglietti ipote­ cari, fino alla concorrenza del quarto del valore della sua proprietà, e rim borsabili a scadenza fissa, otte­ nendo così la m obilizzazione parziale della proprietà fondiaria ;

che questi biglietti sieno garantiti dallo Stato e possano circolare liberam ente com e i biglietti di b an ca; che sieno rim borsabili alla scadenza dalle casse pubbliche in num erario ; infine che in c o m ­ penso della garanzia prestata lo Stato riceva un tri­ buto annuo del 2 4|2 p e r c e n to sul valore nom inale dei biglietti em essi.

P er ciò che riguarda la sicurtà del biglietto ip o ­ tecario, l’ autore crede di potere affermare che sarà piena, poiché il biglietto sarà garantito da un pegno certo, cioè, quasi si direbbe, da una obbligazione ipote­ caria notarile, divenuta trasm issibile per girata e ca­ pace di circolare da m ano a m ano com e un biglietto di banca.

(6)

454 L ’ E C O N O M I S T A 19 luglio 1885

10 Stato, solidariam ente, tanto il notaio che i ricevi­ tori di tre ottavi della som m a prestata. Effettuata l’ obbligazione, lo Stato rilasserebbe al m utuario dei biglietti ipotecari per la som m a del prestito che sa­ rebbe fatta per 5 anni. I biglietti avrebbero corso com e (juelli della Banca, e sarebbero muniti di tutti i segni necessari per evitare ogni frode e riconoscere 11 luogo d’ origine della obbligazione.

Gli interessi sarebbero pagabili ogni 6 mesi, ed il rim borso dovrebbe essere effettuato dal mutuatario otto giorni prima della scadenza, in m odo che lo Stato abbia ricevuto anticipatamente i fondi clic dovrà pagare dietro presentazione dei terzi portatori. Lo Stato non dovrebbe rendersi mai aggiudicatario dei beni im m obili espropriati in seguito a m ancato rim ­ borso.

E bene notare che con tale sistema proposto lo Stato verrebbe a ricevere il 2 */» per cento di c o m ­ missione ; circa una entrata di 2 0 0 m ilioni i quali in ogni m odo, giacché entrano nelle casse dello Stato, rappresentano una imposta o garanzia nuova sui beni im m obili.

Se non che al progetto di legge del sig. F leury non m ancarono obbiezioni, alcune delle quali molto serie. Taluno ha dim andato se il privilegio vigente a favore della Banca di Francia permetta l’ emissio- ni di tali biglietti ipoteca ri; - altri hanno veduto un pericolo nell’ aumento considerevole che avrebbe la carta monetata e esprim ono il tim ore di un d e­ prezzam ento della moneta metallica e di una m u­ tuazione del credito ; - altri ancora hanno chiesto se si potrebbe ovviare al pericolo di false ed erronee stim e alle quali è soggetto anche l’ istituto del Credito fondiario.

Ma dove gli argom enti contro il progetto sono più precisi ci pare sia quando si domanda se i notai ed i ricevitori abbiano la capacità necessaria per stima­ re l’ im m obile, e se essi vorranno accettare tanta re­ sponsabilità per così scarso com penso, e se sia pru dente con cedere ad essi la facoltà di creare dei bi­ glietti al portatore.

D ’ altra parte un biglietto ipotecario a scadenza e non fornito di coupons per gli interessi, potrà c ir c o ­ lare facilm ente e non ingom brerà le Casse dello Stato quando non si voglia dargli il corso forzato? Infine un prestito a tasso fisso (l’ interesse m entre l’ essenza dello sconto è la mobilità dell’ interesse, non farebbe - e con grave pericolo -.d e llo Stato il regolatore del - l’ interesse?

Tuttavia le tendenze della Com m issione sono piut­ tosto favorevoli a! progetto e dopo aver udito il sotto segretario di stato per le finanze, i governatori della Banca di Francia e del Credito fon d ia rio, ha osservato che non esiste incom patibilità col privile­ gio della Banca di Francia, che il pubblico accet­ terà il biglietto ipotecario m eglio di quello della Banca, perchè quello è garantito da un pegno sopra una proprietà fondiaria accuratam ente stimata; che tuttavia a titolo di esperim ento si potrebbe limitare per ora la em issione di tali biglietti a 2 0 0 o 300 m ilioni.

V edrem o l’ accoglienza che a questa nuova forma di socialism o di Stato farà la Cam era francese.

Rivista Bibliografica

Luzzatti G. — Della moneta ideale ne' suoi rapporti

colla moneta reale in circolazione in un paese. —

Venezia, estratto dagli atti del E. Istituto veneto di se. lett. ed ar., 1884.

Abbiam o letto e riletto questo lavoro del Sig. Luz­ zatti G. perchè ci pareva che T A. girasse intorno ad un concetto che ad ogni m om ento dovesse uscire dalla sua penna; e non trovatolo alla fine del discorso, 10 cercam m o in una seconda lettura, tem endo di averlo sm arrito. L ’ Autore preoccupandosi — se non erriam o — della confusione che alcuni scrittori so­ gliono fare tra valore di cam bio e prezzo, si propone di dim ostrare che il valore di cambio sta al prezzo com e il cam bio sem plicem ente possibile sta a un cam bio realizzalo. Ed osserva che si può, « quante più volte ciò torni a noi di gradim ento, esprim ere 11 valore di cam bio possibile di un bene in moneta, senza che per ciò cotal valore di cam bio possibile si trasformi in prezzo; ma d’ altra parte, per poco che un bene qualunque si cam bi di fatto in un altro bene, ci troviam o di fronte ad un prezzo vero sebbene non ci sia fatto (l’ incontrarci coll’ espressione m one­ taria. » E, sebbene m eno chiaram ente, si spinge più in là dicendo : quando il produttore calcola il prezzo di costo delle sue m erci, o il negoziante mette ad inventario i suoi beni, si ha a che fare con del— 1’ oro supposto (?), con della moneta im m aginaria (? ) ideale (? ), con la forma danaro; quando il pro­ duttore vende la sua m erce per un certo prezzo, e egli tocca questo prezzo in oro reale, in una moneta reale, ,o in qualche titolo di credito che fa le veci di una vera e propria moneta negli uffici della cir­ colazione. » D iciam o che questo secondo punto è m eno chiaro, poiché questi! parole — oro supposto e moneta immaginaria e ideale non rispondono al concetto se vogliono esprim ere : prezzo che intende e spera ricavare.-sono origine di eq u ivoco se so­ lamente voglion o dire : oro o monete reali non an­ cora ottenute.

(7)

da fare sul coneetto che dà l’ Autore della moneta di sconto (pag. 1 2 ) ma piuttosto esprim iam o la n o­ stra piena adesione alla teoria riassunta dall’A u­ tore (pag. 1 8 ) che « la moneta reale in circolazione in un paese non ha nè capacità, nè vista di fare di per se stessa il prezzo ai beni di che dispone una Società in un certo m om ento del tempo. » A c o n ­ clusione del suo dire l’Autore scrive : « Raffigurato un certo tanto del valore d ’ uso sociale in un certo peso di m etallo, cotesto peso im m utabile per il va­ lore di convenzione sociale che gli è attribuito, si contrappone al peso effettivo ed al valore com m er­ ciale del tanto di metallo contenuto nella moneta tipo in eircolazione. L ’ unità monetaria ideale si di­ stingue di tal m odo dalla moneta tipo in circolo­ zione.... La m oneta ideale, espressione di un certo tanto del valore d ’ uso sociale, seguita, m oltiplicando idealmente la sua quantità, di pari passo, le m uta­ zioni del tutto cui deve servir di misura ; mentre l’ altra reale, ma limitata in quantità, tarda di più a seguire coteste mutazioni. » P erciò form ula i se ­ guenti punti. « Alla base di ogni sistema m onetario vi è una moneta ideale o im m aginaria che funge quale misura della moneta reale in un paese e ne determina il valore. Cotesta moneta ideale è lo stro- mento di calcolo di cui ci serviam o per apprezzare la venalità di tutti quanti i beni ; intanto che rim a­ nendo ferma nel suo valore di convenzione per m olto tempo, serve di .pietra di assaggio o di paragone per definire la natura e la portata dei mutamenti del valore della moneta reale in circolazione in un paese. » Si propone poi alcuni quesiti di cui tratterà nel corso del libro che pare stia elaborando.

Ci sieno perm esse alcune osservazioni.

E prima ci congratuliam o col prof. G. Luzzatti di occupare la propria attività in uno studio vera­ mente scientifico m entre oggi è andazzo dei giovani di esordire coi volum oni di scienza-rom anzo ; non lo vorrem m o però imitatore della scuola che pretende d’ essere erudita mediante lo sfarzo delle citazioni, le quali stancano il lettore e suscitano il sospetto che l’ Autore più che la propria idea abbia espressa quella altrui. Orm ai la econom ia ha tanti punti ac­ certati o accettati, che non è prezzo d’ opera suffra­ garli della fonte.

Sul m erito del lavoro direm o che ci siamo com ­ piaciuti che l’ Autore accetti, sebbene sotto altre form e, il nostro concetto di valore presunto, da noi largamente esposto nella nostra Analisi psicologica del valore; e tanto più ce ne rallegriam o poiché ci fa credere che quella nostra idea non sia poi una così strampalata eresia com e qualche critico afferm ò senza dim ostrare. Ma quello che non trovam m o nella m em oria del prof. Luzzatti, ò che a noi parve in­ v ece quasi discendesse dalle prem esse e questo con ­ cetto che sbozziamo brevem ente: — se il prezzo è un valore di cam bio espresso in moneta, se il valore di cam bio di una m erce è l’ altra m erce che ci dà in cam bio, e se la moneta è qualunque m erce ge­ neralm ente accetta, qual’ è la differenza tra valore e prezzo ?

Ci rifletta l’ egregio Autore e vegga se il quesito non esca chiaram ente da molte parti del suo scritto.

A . J . Db Jo h a n n i s.

IL COMMERCIO DI GENOVA

nel primo quadrimestre 1885

La relazione pubblicata dalla Camera di com m ercio sull’ andamento del com m ercio a delle industrie di G enova, com incia col notare c h e il primo quadri­ m estre del 1 8 8 5 , raffrontato con quello dell’ anno scorso, segna nel com plesso un aum ento nelle tran­ sazioni com m erciali, aum ento che la relazione attri­ buisce a circostanze straordinarie e transitorie e in special m odo alla v oce corsa che si volessero dal governo applicare im m ediatam ente degli aumenti di dazio sul petrolio, sui caffè, sugli zuccheri, sugli spiriti, ecc. Questa spinta data alla speculazione per un fatto temuto e che poi non si è verificato, fu ca­ gione secondo la relazione stessa, di non lievi di­ sappunti e delusioni per i com m ercianti di quei generi.

Passando alle operazioni di com m ercio troviam o che il m aggior m ovim ento com m erciale v en u e dato dalle spedizioni ferroviarie rilevandosi che nel 1 ° qua­ drim estre di quest’ anno si caricarono negli scali marittimi 6 9 ,0 7 8 vagoni che superarono di 9671 quelli caricati nel 1 ° quadrim estre dell’ anno scorso. Il com m ercio dei carboni fossili che da luogo ad un m ovim ento im portantissim o nel porto di Genova ebbe un sensibile aumento sull’ anno precedente, essendo salito da tonnellate 2 8 1 ,5 1 9 a 4 0 0 ,3 0 1 .

A nche nell’ im portazione dei grani si ebbe una mag­ giore attività, la quale in parte si -attribuisce a qualche deficienza di prodotti verificatasi in alcune provincie italiane, ma principalm ente poi ®i riferisce alle spe­ dizioni per la via del Gottardo dei' grani destinati alla Svizzera. E qui la relazione costata con sodisfazione il fatto della sem pre crescente preferenza che vien data al porto di Genova per tali spedizioni, le quali secondo essa assai prima d’ ora avrebbero potuto dar luogo ad un m ovim ento di gran lunga m aggiore se non avesse trovato intoppo sulle tariffe ferroviarie del Gottardo che sono più elevate di quelle praticate dalla Paris-Lion-Mediterranée.

Nel com m ercio dei cotoni non si ebbero variazioni d’ importanza : fu soltanto per pochi giorni che vi si costatò un certo ribasso a cagione dei timori di guerra fra la Russia e l’ Inghilterra, ma non appena ces­ sarono questi, l’ articolo riprese i suoi prim itivi corsi che rim asero inalterati per tutto il quadrim estre.

(8)

-456 L ’ E C O N O M I S T A

19 luglio 1885

grafica provvedere la Svizzera ed una parte della Germ ania.

Nei caffè e negli zu cch eri non troviam o nulla di particolare, se si eccettua una m aggiore im portazione nello scorcio del quadrim estre, dovuto al timore del- 1’ aum ento dei dazi doganali. E cosi mentre nel prim o quadrim estre del 1 884 si sdaziarono 19,079 quintali di caffè e 2 0 3 ,8 5 4 quintali di zucchero non raffinato, nel 1 ° quadrim estre di quest’ anno furono sdaziati 2 9 ,1 1 2 quint. di caffè e 4 0 4 ,0 4 5 di zucchero.

Questi sono i punti principali della relazione per ciò ch e riguarda il m ovim ento com m erciale di G e­ nova nei prim i quattro m esi di quest’ anno.

Le compagnie di assicurazione sella vita io Inghilterra

Da una relazione presentata alla Camera dei C o­ m uni si rileva che al 51 decem bre 1 8 8 3 esistevano in Inghilterra 1 08 com pagnie di assicurazione sulla vita, di cui 9 5 erano ordinarie, 12 industriali e una che aveva separatamente i due esercizi e quindi figura fra le com pagnie ordinarie e fra le industriali.

L e com pagnie ordinarie ebbero nel 1 8 8 3 una en­ trata di L. st. 1 1 5 ,2 7 2 ,1 3 7 e le industriali di ster­ line 4 ,7 0 2 ,8 1 7 e così in tutto st. 1 5 5 ,9 7 4 ,9 5 4 equi­ valenti a L . it. 2 ,8 9 9 ,3 7 3 ,8 5 0 .

E questa entrata costituivasi delle seguente partite : T on d o esistente al 1° gennaio 1883 L . st. 1 3 4 ,517,9 39 P rem i in c a s s a t i... » 1 4 ,7 6 6 ,2 7 6 C on trib u ti p er le annualità . . » 610,137 Interessi e divid. (escluse le im poste) » 5 ,7 2 4 ,6 3 7 Increm ento nel valore d egli investi­

m enti ... » 189,674 Am m ende, onorari, ece. . . . » 7,2 2 2 C a pita lo v e r s a t o ... » 48,6 9 8 D o n a z i o n i ... » 3 ,3 3 0 T rasierim enti da altri con ti . . » 110,971 D i v e r s e ... » 5 ,0 7 0 T o ta le . . . L . st. 1 5 5 ,9 7 4 ,9 5 4 L ’ uscita nel 1885, com preso il fondo esistente al 31 decem b. 1 8 8 3 ascendeva alla m edesim a cifra del l’ entrata cioè a L. st. 1 5 5 ,9 7 4 ,9 5 4 di cui 1 5 1 ,2 7 2 ,1 3 7 appartenevano alle com pagnie ordinarie e 4 ,7 0 2 ,8 1 7 alle industriali.

Quest’ uscita dividevasi nelle seguenti partite: Indennità pagate . . . . . L . st. 1 0 ,8 2 7 ,5 7 8 A b buonam enti e riduzioni di prem i » 835,231 A n n u a lit à ... » 573,250 C e s s i o n i ... » 755,710 D iritti di com m issione . . . . » 1 ,3 0 5 ,3 7 3 Spese di am m inistrazione . . . » 1 ,5 7 3 ,6 5 0 P e rd ite ... » 13,256 D im inuzione nel valore degli in ve­

stim enti ... » 33,8 9 2 Interessi sul cap itale e dividendi

ai s o c i ... » 613,497 Trasferim enti ad altri con ti . . » 147,195 D iverse... » 14,571 F on d o esistente al 31 decem bre 1883 » 139,2 8 4 ,8 3 1 T ota le . L . st. 1 5 5 ,9 7 4 ,8 3 1 Da questo prospetto apparisce pertanto che il fondo esistente al 1° gennaio 1 8 8 3 ch e era di st. 1 3 4 ,5 1 7 ,9 3 9 saliva alla fine dello stesso anno a st. 1 3 9 ,2 8 4 ,8 3 1 aum entando così di st. 4 ,7 6 6 ,8 9 2 , ossia di italiane L . 1 1 9 ,1 7 2 ,5 0 0 .

Commercio e navigazione di Filadia nel 1884

li Philadelphia board of trade che è un asso­ ciazione privata che supplisce a Filadelfia la man­ canza di una Camera di com m ercio, ha recentem ente pubblicato statistiche assai com plete sulla produzione e sul m ovim ento com m erciale nel 1 8 8 4 . Ci o ccu ­ perem o della statistica del com m ercio e della na­ vigazione.

Le m erci entrate nel porto di Filadelfia durante il 1 8 8 4 ebbero un valore di doli. 3 1 ,9 9 0 ,3 0 9 cioè di L. ital. 1 6 0 ,0 0 0 ,0 0 0 circa. Dei 3 1 ,9 9 0 ,3 0 9 doli, circa 12 m ilioni erano prodotti am ericani, il resto rappresentavano prodotti venuti dall’ estero.

Le im portazioni dell’ Italia furono principalm ente le seguenti : Zolfo doli. 405 ,1 3 1 ; Aranci 5 6 9 ,0 8 8 ; Lim oni 3 0 8 ,3 3 5 ; Som riceo 1 8 7 ,1 0 8 ; Marmi 7 3 ,5 9 2 ; Uve secche 4 3 ,9 3 6 ; S tracci 5 1 ,6 6 3 ; Prodotti c h i­ m ici 2 0 ,0 0 0 ; O lj essenziali 1 8 ,0 8 6 ; minerali di ferro 1 0 ,0 6 8 ; Oggetti d’ arte 9 ,3 9 7 ; Saponi ord i­ nari 8 ,9 9 8 ; Saponi fini 4 ,0 6 8 ; Olio d ’oliva 6 ,2 9 5 ; Vino in botti 2 ,2 7 2 ; Canapa 2 ,1 2 7 ; Frutti secchi 2 ,1 1 0 ; O rologi 2 ,0 2 5 ; Frutti conservati 1 ,4 2 4 ; F e c o le ; 1 ,2 1 4 ; A rticoli da toeletta 1 ,9 1 2 ; Sostanze minerali 1 ,3 2 4 ; Colori 1 ,0 1 9 ; in tutto doli. 1 ,5 3 4 ,9 7 0 pari a L . ital. 7 ,6 7 5 ,0 0 0 circa.

Oltre le m erci sopra enum erate se ne im portarono altre dall’ Italia per cifre m inori com e asfalto, gom m a, forniture da casa, giu n co, libri, porcellane ordinarie e fini, sardine, mortadella di Bologna, pietra pom ice, noci, bottiglie vuote, cuoio, form aggio, vino in b ot­ tiglie, spiriti, lana e stracci di lana e fotografie.

L e importazioni italiane a Filadelfia venn ero ese­ guite per doli. 1 ,5 1 5 ,2 8 0 da navi estere e per d ol­ lari 2 1 ,6 9 0 da navi am ericane.

L e esportazioni da Filadelfia som m arono nel 1 8 8 4 a doli. 5 6 ,8 9 1 ,6 0 5 cioè a circa 1 8 5 m ilioni di lire italiane con una dim in. sul 1 8 8 5 di doli. 1 ,7 7 0 ,8 6 9 .

A questa esportazione l’ Italia partecipò per d ol­ lari 1 ,7 3 4 ,7 9 6 cioè per L . 8 ,7 5 0 ,0 0 0 circa, venendo la quarta in ordine d’ importanza di transazioni dopo l’ Inghilterra, il Belgio e la Germ ania.

La navigazione del porto di Filadelfia presenta nel 1 8 8 4 num ero 1 1 2 7 all’ approdo con 8 8 0 ,7 3 9 ton nellate; di queste 1 1 5 con 2 0 2 ,6 9 4 tonnellate erano a m erica n e; il resto apparteneva a bandiera estera. L a bandiera italiana v i figurava per 1 0 0 navi di un tonnellaggio com plessivo di 5 8 ,9 4 9 tonnellate.

L e navi in partenza dal porto di Filadelfia furono 9 3 4 con un tonnellaggio di 7 6 0 ,4 6 7 tonnellate. D i queste 2 8 8 con 1 5 7 ,1 3 9 erano am ericane, il resto estere e fra queste la bandiera italiana era rappre­ sentata da 97 navi della com plessiva portata di ton ­ nellate 3 5 ,4 0 6 ,

LE CASSE POSTALI DI RISPARMIO

La D irezione Generale delle Poste ha pubblicato . il resoconto som m ario delle operazioni delle Casse postali di risparm io a tutto m aggio 1 8 8 5 .

I depositi eseguiti nel m ese predetto am m ontarono a L. 1 0 ,5 1 3 ,5 4 9 .7 7 mentre i rimborsi ascesero fino a L. 1 0 ,3 6 8 ,5 0 4 .6 7 superando i prim i di L. 5 4 ,1 5 4 .9 0 V i è stato pertanto un deficit di L . 5 4 ,1 5 4 .9 0 .

(9)

erano stati di L. 5 5 ,3 7 1 ,5 7 7 con una rimanenza in più sui rimborsi ili L. 1 5 ,2 1 8 ,5 9 2 .1 5 .

Dal 1 8 7 6 epoca dell’istituzione delle casse postali di risparmio a tutto d ecem b re 1 8 8 4 i depositi am m on­ tarono a L . 5 0 4 ,9 2 0 ,4 7 3 .9 6 a cui aggiunti gli interessi capitalizzati in L. 1 0 ,2 6 7 ,6 2 6 .7 3 si ha una somma com plessiva di depositi per L . 5 1 5 ,1 8 8 ,1 0 0 .6 9 dalla qual somma sottratti i rimborsi p e r L . 3 7 1 ,2 7 9 ,3 6 7 .1 0 si ha una rimanenza di L. 1 4 3 ,9 0 8 ,7 3 3 .5 9 .

Quanto ai libretti ecco le cifre som m arie : Rimasti Emessi Estinti accesi

Nel mese di magg. 1885 N. 22,257 9,078 13,179 Nei mesi precedenti del

l ’anno in corso...» 115,660 23,987 91,673 Dal 1876 a tutto il 1884 » J , 168,312 156,832 1,011,480 Per cui rimangono libretti accesi...N. 1,163,332

Da questo m ovim ento si hanno i seguenti totali:

D epositi... L . 568,605,401.53 Interessi capitalizzati... » 10,267,626.73 Somma complessiva dei dep. e inter. » 578,873,028.26 R im borsi... » 419,800,457.42 R im anenza... » 159,072,170.84

I FALLIMENTI IN ITALIA NEL 1884

La quota percentuale media assegnata ai creditori nell’ am m ontare dei loro crediti da 4 3 .6 9 che era stata nel 1883, salì a 4 9 .2 5 nel 4 8 8 4 per i fallimenti chiusi mediante con cord a to; invece per quelli chiusi mediante liquidazione la quota da 4 0 .3 4 nel 4 8 8 3 saliva a 42 .4 9 nel 4 8 84.

La durata delle operazioni del fallimento dalla sentenza dichiarativa fino a quella di chiusura fu di mesi 18_e 3 giorni in media per ogni fallimento nel 4 883 mentre nel 4 8 8 4 questa media salì fino a mesi 30 e 23 giorni.

Il num ero dei falliti il cui nom e fu cancellato dall'albo fu di 454 nel 4 8 8 4 ossia 4 7 .4 0 p e rce n to fallimenti dichiarati, e 4 7 .6 6 per cento chiusi. Nel 4 8 8 3 ne erano stati cancellati 2 7 , m eno cioè 46.74 per cento dichiarati e 1 7 .4 6 per cento chiusi.

L e dom ande di moratoria presentate nel 4 8 8 4 furono 4 4 , cioè a dire il doppio di quelle presentate nel 4 8 8 3 ; quelle respinte furono 7 tanto nel 1 8 8 3 che nel 48 8 4 .

Dal com plesso di tutte quante le cifre riportate resulta, che nel 4 8 8 4 vi è stato un sensibile aum ento nel num ero dei fallimenti dichiarati e ch iu s i; resulta pure che è_ cresciuta la quota percentuale media assegnata ai creditori sull’ am m ontare dei loro cr e ­ diti e che aum entò pure la durata del tem po che in media occorse per arrivare alla chiusura dei fal­ lim enti.

È stata pubblicata recentem ente per cura del Mi­ nistero di agricoltura, industria e com m ercio la sta­ tistica dei fallimenti nel 4 8 8 4 confrontata con quella del 4 8 8 3 . Ne riassum erem o le cifre più interessanti.

Il num ero dei fallimenti dichiarati in Italia nel 4 8 8 3 ascesero a 7 4 2 ossia 2,61 per ogni 4 0 0 mila abitanti; i falliti furono 9 0 0 cioè 3 ,4 6 per 1 0 0 m i­ la abitanti e i loro creditori 4 9 ,5 6 3 ; nel 1 8 8 4 il num ero dei fallimenti invece fu m aggiore di 126 essendo saliti a 8 6 8 cioè 3 .0 5 per ogni 1 0 0 mila abitanti con 4 056 falliti cioè 3.71 per o<mi 4 00 mila abitanti e 1 9 ,5 6 3 creditori.

D egli 8 6 8 fallimenti costatati nel 18 8 4 , 2 7 9 fu­ rono dichiarati ad istanza del fallito, 4 73 dai cre­ ditori e 402 d ’ ufficio.

L attivo dichiarato all’ atto del fallimento fu di L . 3 5 ,4 8 7 ,6 0 5 contro un passivo di L . 5 4 ,7 5 1 ,9 4 9 cifre che rappresentano il 6 4 .8 2 di attivo por 100 lire di passivo.

N el 4 8 8 3 invece i fallimenti avevano un attivo di L . 2 8 ,1 2 4 ,4 6 9 ed un passivo di L . 4 3 ,6 7 3 ,0 5 5 ossia il 6 4 .4 0 di attivo per cento lire di passivo.

V olen d o dividere i fallimenti secondo le cause da cui furono prodotti si trovano i seguenti resultati che a m eglio m etterne in lu ce le differenze, li unia­ m o nel seguente prospetto :

Cause Incapacità... 9 Cattiva amministra­ zione... 12 Dissesti finanziari e perdite in comm.“ 27 D isastri... 5 Per 100 fall. 1883 1834 1883-1884 Differ 9_ 1Ò 1.21 1.15 + 1 12 9 1.62 1.04 — 3 ’ 27 14 3.64 1.61

.

13 5 32 0,67 3.69 -f - 27 689 803 92.85 92.51 + 114

Nel 1 8 8 4 furono chiusi o cessarono 8 5 5 fallimenti c io è 1 4 5 più che nel 1883.

LA PRODU ZION E DEGLI ZUCCH ERI IN FRA N CIA

E stata pubblicata in Francia la statistica della fab­ bricazione degli zuccheri indigeni al 30 giugno p. p. per la campagna 1 8 8 4 -1 8 8 5 , che si può considerare com e terminata.

Il num ero delle fabbriche esercenti l’industria degli zucch eri era di 4 4 9 contro 4 8 3 nel 1 8 8 3 -4 8 8 4 e la produzione sm erciata di tonn. 3 0 2 ,7 0 5 con un pro­ vento di fr. 1 5 1 ,3 8 2 ,5 0 0 contro tonn. 4 4 5 ,8 1 0 che dettero un provento di fr. 1 6 6 ,5 2 6 ,0 0 0 nel 4 883 -1 8 8 4 . Da queste cifre com parative è facile rilevare com e la nuova legislazione sugli zuccheri, non abbia av­ vantaggiato quest’ industria.

Dal prospetto del prodotto delle contribuzioni d u ­ rante il prim o sem estre del 4 8 8 5 pubblicato dal g io r­ nale ufficiale, gli zuccheri vi figurano per la cifra di fr. 6 8 ,7 2 6 ,0 0 0 contro 6 2 ,7 7 2 ,0 0 0 nel 18 8 4 . V i è stato cosi in seguito alla sopratassa un aumento di fr. 7 ,4 5 3 ,0 0 0 sugli zuccheri coloniali e di 8 ,3 1 7 ,0 0 0 sugli zuccheri esteri ; ma vi è stata però d im inu­ zione di fr. 9 ,8 1 6 ,0 0 0 (2 6 ,0 3 4 ,0 0 0 contro 3 5 ,8 5 0 ,0 0 0 ) di fronte al 1 8 8 4 negli zuccheri indigeni. Da ciò né deriva o che la produzione è stata realm ente infe­ riore, ovvero che i ricevitori generali hanno rite­ nuto la somma di 9 m ilioni.

(10)

458 L ’ E C O N O M I S T A 10 luglio 1885

PRODOTTI FERROVIARI

nel marzo 1885

Il prospetto dei prodotti lordi delle ferrovie italiane nel m ese di m arzo scorso confrontato con quello del m ese corrispondente del 1 8 8 4 ci da lè seguenti re­ s u lt a l e :

Marzo Marzo Differenza 1885 1884 nel marzo 1885

A lta Italia... L. 8, 934, 733 8, 801, 966 H- 132, 767 Romane... 2, 960,428 3,013,003

_

52, 575 C alabro-Sicnle... 1,213,537 1,052,178 4 - 161,359 100, 400 99.001 1,399 Ferrovie di varie Società

esercitate dallo S ta to... 1,547,185 1,539,061 + 8,124 Ferrovie M eridionali... 2, 233,857 2,010,674 + 223.183 » Sarde... 119,188 440,538 115,527 4-. 3, 661 » D iv erse... 342, 978 + 97,560 Totale generale E. 17,549,866 16,974,388 4 - 575,478 Da questo prospetto apparisce che nel m arzo di quest’ anno il prodotto lordo delle nostre ferrovie aum entò di L . 5 7 5 ,4 7 8 in confronto del marzo 1885 e all’aum ento parteciparono tutte le linee ad eccezione delle Rom ane.

Il prodotto generale del marzo 1 8 8 5 che abbiamo veduto essere di L. 1 7 ,5 4 9 ,8 6 6 dividevasi com e ap­ presso :

L. V iaggiatori . . . .

B a g a g l i ... » M erci a grande e pie. v eloc. » Id. a piccola . . . . » Prodotti diversi . . . » 6 ,1 7 2 ,0 5 2 2 5 7 ,2 7 4 1 ,5 2 5 ,1 3 7 9 ,4 6 5 ,7 5 0 1 2 9 ,6 5 5 Totale L . 1 7 ,5 4 9 ,8 6 6 Dal 1° febbraio 1 8 8 5 a tutto m arzo p. p. il pro­ dotto lordo ascese a L. 4 7 ,9 4 0 ,1 8 7 con un aumento di L. 2 0 3 ,6 4 2 sul periodo corrispondente del 1 8 8 4 .

E cco adesso il prodotto chilom etrico.

Marzo Marzo Differenz; 1885 1884 nel mar. 1 Alta Ita lia ... 2,997 3,090 — 93 R om ane... 1,713 1,781 — 68 C alabro-Sicule... 811 755 4 - 56 V e n e te ... 732 722 4* 10 Ferrovie di varie Società

esercitate dallo Stato. 1,678 1,669 + 9 Ferrovie M eridionali... 1,294 289 1,160 4 - 130 » Sarde... 281 + 8 » D iv e r s e ... 666 725 — 59 Media complessiva L. 1,744 1,767 — 23

Il prodotto m edio chilom . dim inuì nel m arzo 1 8 8 5 di L . 2 3 per chilom etro.

E cco finalmente la lunghezza media di esercizio delle varie linee nel m arzo p. p.

Differenza Marzo 1885 Marzo 1884 col mar. 1885

Alta lia lia ... Chil. 2981 2838 4- 143 Romane... 1728 1689 4- 39 Calabro-Sicule... 1495 1386 4- 109 Venete... 137 137 — — Ferrovie di varie Società

eser-citate dallo Stato... 922 922 — —

Ferrovie M eridionali... 1726 1726 — —

» S arde... 411 411 — —

» D iv erse... 644 468 4 - 176

Totale generale Chil. :10,044 9,577 4* 437

LA

DEGLI ISTITUTI DI

al 3 0 aprile 1 8 8 5

Il Bollettino delle situazioni dei conti degli istituti di em issione pubblicato recentem ente dal Ministero di Agricoltura e C om m ercio dà per il mese di aprile i seguenti resultati :

L'attivo delle sei Banche di em issione esistenti, in Italia alla fine di aprile si riassumeva nelle seguenti cifre qui sotto in d ica te , che poniam o in conlronto con quelle del m ese p reced en te, affinchè ¡ lettori possano a colpo d’ o cch io vedere se il m ovim ento degli affari fu in aum ento o j n dim inuzione.

Capitale e massa di risp. L .

Portafoglio » Anticipazioni » Impieghi diretti» Titoli » Crediti » Sofferenze » Depositi » Partite varie » 30 Aprile 472,682,704 462,087,582 108,789,695 208,058,215 50,186,470 142,605,241 15,365,738 476,007,089 118,391,623 Totale L. 2,054,174,392 Spese del cor. eser. 4,4 86,46 5

544,861,161 414.504.436 66,292,289 218,719,413 22,126,528 148,068,958 15,358,523 482,976,353 133.085.437 2,045,993,103 3,248,117 Totale generale L. 2,058,660,857 2,049,241,221

Da queste cifre com parative apparisce che 1’ attivo delle sei Banche di em issione aum entò nell’ aprile in confronto del m ese precedente di L. 9 ,4 1 9 ,6 3 6 .

A u m en ta rono: il portafoglio, le anticipazioni, i litoli e le sofferenze.

D im inuirono : il capitale e la massa di rispetto , g l’ im pieghi diretti, i crediti, i depositi, e le partilo varie.

L ’ am m ontare del portafoglio si divideva nei due mesi indicati com e se g u e :

Banca Naz. Italiana L. Banco di Napoli » Banca Naz. Toscana»

Banca Romana »

Banco di Sicilia » Banca Tose, di cred. »

30 A prile 287,775,259 82,771,121 31,178,983 30,512,923 26,082,636 3,706,659 31 Marzo 258,443,072 69,252,703 28,478,534 29,398,172 25,671,049 3,260,903 Totale L . 462,087,582 414,504,436

il portafoglio aumentava nel mese di aprile di L . 4 7 ,5 8 3 ,1 4 6 e all’aum ento parteciparono tutte le banche.

G l’im pieghi diretti si dividevano com e segue :

Banca Naz. Italiana L. Banco di Napoli » Banca Naz. Toscana »

» Romana »

Banco di Sicilia » Banca Tose, di cred. »

30 Aprile 136,901,065 46,129,651 17,437,705 6,293,884 1,187,258 ' 108, 620 31 Marzo 156,548,595 35,003,752 18,680,531 7,188,989 1,188,924 108,620 Totale L . 208,058,245 218,719,413

(11)

11 passivo delle sei banche di em issione dava alla fine di aprile i seguenti resultati :

Capitale e massa di rispetto L .

Circolazione »

D ebiti a vista » Debiti a scadenza »

Depositi »

Partite varie »

30 Aprile 31 Marzo costituiti in Società anonima. 371,787,994 876,077,227 152,014,764 108,279,965 476,007,689 62,752,282 369,044,427 871,259,074 146,389,388 108,495,985 482,976,303 62,657,654

Banca Naz. Italiana L.

» Naz. Toscana » » Romana » » Toscana di cred. » 30 Aprile 2,245 1,130 1,030 520 31 Marzo 2,2 42.50 1,165. » 1,107. » 520. »

Chiuderem o questi confronti col riportare i prezzi correnti nell’ aprile delle azioni degli istituti di credito

Totale L. 2,046,919,322 2,040,822,833

Rend. del cor. eserc. 11,741,535 8,418,337

Totale generale L. 2,058,660,857 2,049,241,221

Abbiam o da queste cifre com parative che nei- I' aprile il passivo delle sei banche aumentava di L . 9 ,4 1 9 ,0 3 6 .

A um entarono: il capitale e la massa di rispetto, la circolazione, debiti a vista, e le partite varie.

D im inuirono: i debiti a scadenza e i depositi. La circolazione com plessiva delle sei banche di em issione ascendeva al 3 0 aprile a L . 1 ,1 6 6 ,6 6 2 .0 4 0 contro L . 1 ,1 7 3 ,4 3 6 ,1 4 7 .3 0 al 3 0 m arzo e si repartiva per L. 2 9 0 ,5 8 4 ,8 1 2 .5 0 in biglietti già consorziali, e per L. 8 7 6 ,0 7 7 ,2 2 7 in biglietti propri degli istituti di em issione. La circolazione dei biglietti consorziali è ridotta com e abbiam o veduto a L . 2 9 0 ,5 8 4 ,8 1 2 .5 0 in confronto di quella di L. 9 4 0 ,0 0 0 ,0 0 0 ; la qual di­ minuzione deriva dall’essere stati cambiati in moneta metallica biglietti per L . 3 8 3 ,1 3 6 ,6 2 7 .5 0 ed in b i ­ glietti di Stato da L . 5 e 10 per L. 2 6 6 ,2 7 8 ,5 0 .

La circolazione propria degli istituti di em issione dividevasi com e appresso:

30 A prile 31 Marzo

Banca Naz. italiana L. 527,615,058. 00 514,463,618 Banco di Napoli... » 182,575,546.50 189,686,560 Banca Naz. Toscan . . » 63,562,700.00 64,204,775 Banca Romana...» 47,373,170.00 46,771,116 Banco di Sicilia...» 41,161,983.00 41,158,985 Banca Tose.di Credito» 13,785,770.00 14,974,020 T o ta le ... L . 876,077,227.50 871,259,074

La circolaz. nell’aprile aumentava di L .4 ,8 18,153.50 . Aum entava la circolazione della Banca Nazionale italiana, delia Banca Nazionale Toscana, della Banca Rom ana e del Banco di Sicilia.

D im inuivano quelle del Banco di Napoli e della Banca Toscana di Credito.

I biglietti propri delle sei banche si dividevano al 3 0 aprile com e segue :

Da L. 25 S. 1,433,423 per L. 35,835,575 » » 50 » 2,355,086 » ¡.1 1 7 ,7 5 4 ,3 0 6 » » 100 » 2,387,337 » » 238,733,700 » » 2 0 0 » 2 0 9 ,0 5 1 » » 41,810,200 » » 500 » 468,029-» » 234,014,500 » » 1000 » 210,232 » » 210,232,000 Somma L. 878,380,275

II bollettino contiene anche l’ am m ontare degli sconti e anticipazioni operati nel m ese di a p r ile , i quali sconti e anticipazioni si dividevano com e segue:

Sconti Anticipazioni

Banca Naz. Italiana L. Banco di Napoli » Banca Naz. Toscana »

» Romana »

Banco di Sicilia » Banca Tose, di Cred. »

170,983,935 57,931,273 23,237,396 12,533,132 17,040,431 1,409,467 5,611,336 5,860,966 190,320 3,852,100 1,034,948 839,668

BULLETTINO DELLE BANCHE POPOLARI

(Situazioni al 80 giugno 1885)

Banca Metaurense in Urbino. — Capitale versato L. 1 9 9 ,2 0 0 ; Riserva 8 ,6 0 8 ; Conti corr. L. 5 6 7 ,6 6 5 ; Creditori diversi L . 1 8 8 ,3 5 4 ; Portafoglio L . 8 1 3 ,6 5 5 ; Valori pubblici L . 7 6 ,2 0 5 ; Sofferenze L . 2 ,1 2 0 ; Entrate L. 4 0 ,6 7 2 ; Spese L . 2 8 ,6 1 8 .

Banca mutua popolare di Trapani. — Capitale versato L . 5 8 0 ,5 1 6 ; Riserva L. 4 5 ,4 7 0 ; Conti c o r ­ renti L . 4 6 7 ,7 4 0 ; Risparm io L. 1 4 9 ,6 6 9 ; Buoni frut­ tiferi L. 4 2 0 ,7 6 7 ; Portafoglio L . 4 ,0 4 8 ,0 2 2 ; Antici­ pazioni L .2 ,8 0 5 ; Entrate L . 5 4 ,5 0 0 ; Spese L . 2 5 ,6 5 5 .

Banca popolare di Vicenza. — Capitale versato L . 4 ,0 4 9 ,4 9 0 ; Riserva L . 5 6 4 ,0 7 3 ; Conti correnti L . 6 ,3 2 4 ,4 6 1 ; Portafoglio L . 3 ,1 2 0 ,3 9 2 ; Anticipa­ zioni L . 4 2 4 ,6 7 3 ; F ondi pubblici L. 3 ,8 6 1 ,6 3 9 ; Mutui ipotecari L . 2 5 4 ,9 8 4 ; Sofferenze L . 4 4 ,8 6 7 ; Entrate L . 2 4 8 ,2 3 6 ; Spese L. 4 45,5 0 6 .

Banca del popolo di Certaldo., — Capitale ver­ sato L. 4 0 ,0 0 0 ; Riserva L. 6 ,5 0 4 ; Risparm io L. 9 6 ,6 9 4 ; Portafoglio L. 4 0 4 ,3 5 7 ; Sofferenze L. 5 ,7 3 8 ; E n ­ trate L. 4 ,5 7 4 ; Spese L. 4,456.

Banca di Verona. — Capitale versato L. 7 0 0 ,0 0 0 ; Riserva L. 4 4 5 ,0 0 0 ; Conti correnti L . 3 ,5 4 6 ,9 6 6 ; Boni fruttiferi L. 3 8 6 ,3 9 7 ; Portafoglio L . 3 ,0 4 9 ,9 4 6 ; Fondi pubb. L. 1 ,0 7 6 ,9 4 2 ; Debitori diversi L . 48,5 0 7 ; Sofferenze L . 4 ,5 0 0 ; Entrate L. 141,474 ; Spese L . 8 6 ,1 6 0 .

Banca popolare cooperativa di S'avignano di Ro­ magna. — Capitale versato L. 4 0 0 ,0 0 0 ; Conti co r­ renti L . 2 4 9 ,3 6 9 ; Risparm io L . 4 0 5 ,4 5 6 ; Riserva L. 5 9 ,6 0 0 ; Portafoglio L . 2 7 5 ,4 4 4 ; V a lori diversi L . 4 7 ,4 2 5 ; Entrate L . 2 0 ,3 9 2 ; Spese L . 42,6 4 3 .

Banca Popolare di Oderzo. — Capitale versato L . 8 4 ,4 0 0 ; Riserva L . 2 7 ,4 6 4 ; Conti correnti L i­ re 5 2 9 ,6 6 8 ; Buoni agrari L. 4 0 ,0 0 0 ; Portafoglio L. 6 5 9 ,0 0 0 ; Sovvenzioni con buoni agrari L . 2 4 ,4 6 4 ; Soffer. L . 6 ,3 4 2 ; Entrate L . 2 5 ,1 4 1 ; Spese L. 2 5 ,0 2 7 .

Banca Mutua Popolare in Cajazzo. — Capitale versato L. 5 2 ,4 2 5 ; Riserva L . 1 5 ,4 8 0 ; Conti cor­ renti L . 3 9 5 ,6 5 5 ; Portafoglio L. 2 2 4 ,4 9 9 ; Valori mobili e im m obili L . 6 4 ,6 7 2 ; Mutui L. 21,4 7 4 ; Crediti L. 1 0 6 ,8 3 8 ; Entrate L . 1 3 ,6 7 2 ; Spese L. 8,314.

Riferimenti

Documenti correlati

por l ’ ordinamento del Credito Agrario La potenza del credito non si è ancora fatta sen­ tire, come pur sarebbe necessario nella industria agraria. Lo stato di

R im ane la quistione del necessario aum ento dei capitali im piegati nelle ferrovie. H ertzka dettero luogo ad una lunga ed interessantissim a discussione in seno

— Nella riu­ nione del 5 0 ottobre nominava una commissione in­ caricata di studiare e riferire su vari documenti ri­ guardanti il bilancio preventivo del 1 8

Camera di commercio di Mantova. la parte della linea percorsa all’andata, quanto per quella di ritorno applicarsi la tariffa speciale d i cui l’art.. Fino da lunedi

Se John Bright sente il bisogno di ribadire le sue antiche convinzioni in un paese dove l'Economia politica si sa tanto bene, perchè non sentiremmo questo bisogno noi nel

La Camera ha terminata completamente la discus- sione del Capitolato approvando anche l'art. 40 e quello 4 1 ; e procedendo, abbastanza sollecitamente, ha anche approvate

L a prima cosa da farsi era dunque di dividere, imitando in questo ciò che avean da molto tempo praticato le maggiori nazioni commerciali, le stati- stiche doganali in due parti,

Benché ciò sia cosa da dare gran pensiero ai proprietari e agli affìttuali, all'amministrazione cen- trale come a quelle locali, pure non si può dire che sieno del tutto ingiuste