GAZZETTA SETTIMANALE
SCIENZA ECONOMICA, FINANZA, COMMERCIO, BANCHI, FERROVIE, INTERESSI PRIV A TI
Anno i n - Y o l . X X X IV
F irenze, 15 Marzo 1903
N . 1506
S o m m a r i o : A. J. De Johannis. Una proposta per il Mezzogiorno — Sulla rinnovazione dei trattati di com mercio — La politica ferroviaria in Prussia — La municipalizzazione del pane — Rivista bibliografica. Dr. Guglielmo Salvadori. L’ Etica evoluzionista. Studio della filosofiamorale di H. Spencer— Paul Ghio. Notes sur l’ Italie contémporaine — Mabel Hurd Willett Ph. D. Tlie employment o f women in thè Clothing Trade — Gustav Schmoller. Politique sociale et economie politique — Dr. Gottschalk. Valeur scientifique du Malthusianisme — Dr. Heinrich Silbergleit. Finanzstatistik des armenverwaltungen von 108 deutschen Stadten — A. M. Simons. The american Farmer — Constant Smeesters. L’ essor industriel et commercial du peupie belge — Dr. Paul Kollmann. Statistische Beschreibung der Gemeinden des Fiirstenthums Liibeck — Rivista economica. (Per la produzione del cotone — Il consumo del formaggio in Inghilterra — Le risorse
economiche della Sardegna — Produzione mondiale del vino nel 1902 — Per l’Agro Éomano) — Le entrate
postali e telegrafiche — Casse di risparmio nell’ esercizio 1902 — Regime economico e doganale — Movi mento commercialo del porto di New York dal 1875 al 1902 — Banche popolari cooperative nell’ eserci zio 1902 — Cronaca delle Camere di commercio (Udine, Pesaro, Roma, Napoli) — Mercato monetario e Banche di emissione — Rivista delle Borse — Società commerciali ed industriali (Rendiconti di Assemblee) — Notizie commerciali — Avvisi.
UNA PROPOSTA PER IL MEZZOGIORNO
Se i giornali anche meglio informati raccon tano il vero, si sarebbe determinata una curiosa situazione tra il Ministero e la Commissione par lamentare che esamina il progetto di legge sugli sgravi; — questa avrebbe chiesto al Ministero quali provvedimenti intende di proporre per ve nire in aiuto del mezzogiorno ; — il Ministro a sua volta dice di attendere quali provvedimenti la Commissione crederebbe opportuni per lo stesso scopo. E così sono passate intanto parecchie set timane senza che nessuna conclusione sia stata presa; e già si afferma che la Camera continuerà a discutere della riforma giudiziaria, quindi in traprenderà l’esame del progetto di legge sulle case operaie; finalmente prenderà le sue vacanze per raccogliersi di nuovo quando appena appena vi sarà il tempo per discutere i bilanci ; tutte le altre questioni saranno rimandate a Novembre.Non vi è chi non veda che questo risultato costituirebbe per il Ministero un suicidio tra i meno simpatici, perchè sarebbe stata sciupata una situazione propizia che difficilmente potrà ritornare così favorevole, anche per maggiori ar dimenti.
Speriamo che tali voci non abbiano consistenza e che il Presidente del Consiglio comprenda che nulla potrebbe meglio produrre un cambiamento nella pubblica opinione, quanto il fatto che egli nulla di diverso dagli altri facesse, e rimanesse incerto di fronte a difficoltà più politiche, che tecniche.
Tuttavia, non ostante la poca speranza di veder discussa la questione, giacché il pernio
■t'b hi. — Nel primo articolo « Le urgenze del momento » del numero precedente dell’ Economista è detto che l ’ A ustria-U n- gheria sta convertendo il ano 4 ’ / 2 in 4 ° / 0 ; deve leggerai il ano 4.20 in 4 »/„.
della situazione è oggidì quella di trovare qual che provvedimento che giovi direttamente al Mez zogiorno, che si è atteggiato vittima delle circo stanze o più ancora della indifferenza altrui, vo gliamo fare una proposta che ci sembra non in degna di considerazione.
Non occorre dire che ogni provvedimento immediato, come quello proposto dall’ on. Son- nino, non solo urterebbe contro la giustizia di stributiva ed accumulerebbe danno a danno, ma non avrebbe nessuna efficacia o pochissima sulla struttura economica delle regioni che si vorreb bero non soltanto sollevare con la concessione di qualche milione di minore imposta, ma redimere modificando a poco a poco le condizioni che man tengono tanta parte del Regno in uno stato quasi di inferiorità. Ora, non vi è chi non sappia, che questi mutamenti radicali e profondi non si ot tengono se non con lungo volger di tempo, per cui il provvedimento che mira a tale scopo deve avere caratteri che nella sua applicazione tenda a modificare se non a trasformare le condizioni economiche de'le regioni che si dicono colpite da crise.
Dall’ altra parte il bilancio dello Stato non ha disponibili che mezzi limitati, i quali, per la prima volta che si presentano con una sufficiente insistenza, non è lecito che, specie, dopo tante promesse, sieno erogati a scopi parziali; mentre il contribuente italiano nella sua collettività ha di ritto che finalmente i margini del bilancio sieno rivolti, non diremo a sollievo, ma a semplice prin
cipio di perequazione delle gravezze che colpi
scono le diverse classi.
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discorso di Napoli 1’ on. Sonnino avesse atteso ora a pronunziarlo, il successo parlamentare sa rebbe stato sicuro ed egli avrebbe battuto il Ministero. Ma da allora è passato troppo tempo, è sopravvenuta la riflessione, la quale è incompa tibile molto spesso colla politica; l’ effetto di quella proposta si è quindi molto raffreddato.
Ciò non toglie però, che l’on. Sonnino, uomo di ingegno e di coltura, non avesse compreso che una delle principali cause di malessere stava nelle condizioni assolute o relative della pro prietà fondiaria. Egli ebbe il torto di suggerire un farmaco violento che non guarirebbe il male, ma permetterebbe solo che per qualche tempo almeno il malato cessi di lamentarsi; ma, fuori della politica, si deve preferire che, se la crisi della proprietà fondiaria esiste, le sia sommini strata Una cura che valga a modificarne il modo di essere ; tanto più che purtroppo molte cause minacciano di verificarsi, per le quali la produ zione agricola dovrà lottare con nemici sempre più forti ed agguerriti.
Per essere chiari sull’ argomento dobbiamo ricordare che è nostro convincimento, ed abbiamo cercato di giustificarlo, che la causa principale delle attuali sofferenze della agricoltura stia in ciò che i proprietari—-parliamo in genere e non dei casi particolari — non sappiano persuadersi ohe le terre valgono meno di quei prezzi esage rati a cui negli anni fortunati di transitoria pro sperità furono spinte; e non cesseremo di dir loro che debbono fare quello che hanno fatto i pos sessori delle azioni della Banca Nazionale che avevano comprate le azioni a L. 2300. cioè L. 1400 sópra la pari, e si trovarono a venderle al prezzo di L. 400, cioè L . 200 sotto la pari. Trattandosi di proprietà immobiliari le differenze non sono cosi forti, ma non vi è dubbio, a nostro avviso, che una svalutazione deve avvenire e che sola mente con tal mezzo si potrà sanare la crise che travaglia la proprietà del mezzogiorno.
Però intanto è giusto che lo Stato venga, se può, e nei limiti della giustizia distributiva, in aiuto di regioni che soffrono di crise, anche se questa sofferenza è dovuta in gran parte ad im previdenza. Ma d ’ altra parte non è che legittima la esigenza che il sollievo che si invoca e che ver rebbe dato a spese di tutta la nazione, desiderosa di venire in aiuto delle regioni sofferenti, sia dato in qualità e misura razionale, cioè in tal modo che non attutisca soltanto il dolore, ma contri buisca a curare la malattia.
Ciò premesso, come considerazioni generali, prendiamo argomento dalle proposte che sono già contenute nei progetti di legge in discussione tendenti ad esonerare ì fabbricati rurali dalia imposta e sóvraimposta per un certo periodo dalla loro costruzione, e ci domandiamo se non sia il caso di estendere questo concetto conside rando un tutto insieme la casa rurale ed una zona di terreno che la circonda.
Le statistiche -— pur troppo molto vecchie — ed appena sufficienti per una valutazione appros simativa, ci dicono che nell’ Alta e Media Italia le popolazioni rurali e le urbane numericamente si equilibrano; ma che nelle provincie meridionali vi è invece scarsezza di popolazione rurale, fino al punto che in alcune provincie la popolazione
urbana è l’ 80 per cento del totale. Tale stato di cose deriva da un lungo processo storico e rap presenta, sotto forme poco diverse, il prodotto di quelle stesse cause per le quali è noto che prima del regno di Teodorico, la campagna italiana era spopolata, e lo fu ancora un’ altra volta alcuni secoli dopo, quando gli eserciti stranieri indisci plinati ed affamati scorrazzavano per l ' Italia.
La scarsa sicurezza nelle provincie meridio nali cagionò l’ agglomeramento delle popolazioni nei centri urbani.
E questo è un fatto demografico che ha una gravissima ripercussione economica, per due cause principali; — la prima perchè il tempo utile del lavoro di un certo numero di contadini è dimi nuito dalle ore che occorrono per arrivare dalla abitazione al campo ; — la seconda perchè il con tadino, che non è sul luogo, non può non solo ten tare, ma nemmeno concepire la coltura intensiva, la quale domanda la continua ed indefessa ed im mediata opera del coltivatore.
Computare quanta sia la perdita di energia che questa speciale condizione della distribu zione della popolazione determina, sarebbe dif ficilissimo, ma è agevole comprendere, che sono ben gravi i danni che derivano alla agricoltura per il fatto che il contadino non può dare che una parte di giornata utile alla terra che coltiva.
Se pertanto lo Stato può consacrare qualche milione 1’ anuo a venire in aiuto della proprietà fondiaria del Mezzogiorno, non sarebbe, crediamo, indegna di qualche considerazione una disposi zione che suonasse così :
Per dieci anni sono esonerate da imposta e
sovraimposta anche per il terreno che occuperanno,
tutte le abitazioni rurali di nuova costruzione di
stanti almeno 5 chilometri dall’abitato, purché sieno
capaci di contenere un dato numero di contadini ad
detti alla coltivazione delle terre circostanti a detta
casa e che effettivamente vi abbiano abitazione.
Eguale esonero dalla imposta e dalla sovraim
posta godrà per ciascuna di tali case il terreno cir
costante sino al limite di 250 o 300 metri qua
drati.
Dopo il decennio la imposta e le sovraimpo-
ste saranno applicate per decimi annuali.
Lasciamo ai tecnici esaminare e giudicare tale concetto che a noi e ad amici nostri parve corrispondente ad un razionale aiuto dello Stato alla proprietà fondiaria del Mezzogiorno.
A. J. DE JOHANNIS.
Sulla rinnovazione dei trattati di commercio
15 marzo 1903 L’ E C O N O M IS T A 167
Governo, noi abbiamo in queste colonne dell’iico-
nomista pubblicato un vivace articolo, nel quale
dimandavamo se gli uomini di Stato nostri ed esteri erano contenti di questo edifizio doganale creato così complesso che può compromettere tutta l ’ economia di più ohe 100 milioni di eu ropei per 500,000 ettolitri di vino del valore di 35 lire l’ ettolitro-; domandavamo anche se era dignitoso che l’ Italia che mettesse tanto impe gno a difendere la clausola dei vini coll’ Austria- Ungheria, l’ Italia che produce 40 milioni di et tolitri e ne vende mezzo milione all’ Austri a-Un- gheria.
Siamo lieti di leggere ora nella Neue Freie
Presse una lettera dell’ on. Luigi Luzzatti che
si mostra molto malcontento del modo con cui negli Stati nostri ed esteri si intendono le cose doganali. Riassumiamo la lettera dell’ on. Luz zatti. Egli rimprovera ai Governi di essersi troppo lasciati andare in balia degli agrari; dimostra che le tariffe coi dazi massimi e minimi sotto i quali non si possa scendere nelle negoziazioni, trasferiscono alle Camere la facoltà di negoziare, le quali facoltà le costituzioni affidano soltanto al potere esecutivo, che ne fa getto con danno ed inversione delle responsabilità costituzionali.
E certo si avranno conseguenze disastrose per la civiltà economica, egli continua, se si ren deranno impossibili gli accordi commerciali.
È tempo di pensare ai rimedi, essendoci trastullati abbastanza in questi tentativi inef ficaci.
Una volta, prosegue l’ on. Luzzatti, noi vec chi negoziatori solevamo ragionare così : « Trat tato negoziato è trattato approvato ». Ma oggi la cosa è ben diversa; quando i Governi pre senteranno ai loro Parlamenti dei trattati di com mercio che necessariamente si discostano dalle tariffe generali, che per gli agrari paiono già basse, questi faranno il possibile per respingere i trattati. I governi devono tenere in riga i ri belli non denunziando i trattati vecchi finché non siano approvati dai Parlamenti i trattati nuovi il che è nelle loro facoltà costituzionali. Per tal modo soltanto vi è la speranza di trovare alla fine di questa tragicommedia doganale quella equità di compromessi che finora ha mancato.
Ma ad attuare questo disegno si oppone la improvvida denunzia che l’ Austria-Ungheria fece del trattato di commercio con l’ Italia.
L ’ on. Luzzatti dichiarando che questo è pensiero suo, e che non ne ha mai parlato col Governo italiano, propone un modus vivendi prorogabile di un anno pel vino, e la restituzione in vigore di tutto il trattato denunziato, il quale sarà sostituito dal nuovo quando sia concordato fra i Governi ed approvato dai Parlamenti.
L ’ on. Luzzatti termina ammonendo i Go verni a non assumere la responsabilità di tur bare la pace economica del mondo; quando le correnti profonde degli elettori ne saranno dan teggiate, domanderanno fiero conto del perchè abbiano ceduto a correnti superficiali e inte ressate.
Contemporaneamente il march, on. Cappelli Presidente dell’ Associazione degli agricoltori italiani, in una recente relazione accennò alla
clausola del vino nel trattato Austro-Ungarico dal punto di vista della produzione italiana ; ed os servando che tale clausola è vivamente discussa, imperciocché, per gli uni essa deve essere la con dizione sine qua non della rinnovazione del no stro trattato con 1’ Austria-Ungheria, mentre per altri essa deve avere un valore appena secon dario per le mutate condizioni dell’ enologia ungherese, l’ on. Cappelli, in base alle notizie del nostro enotecnico a Trieste, ritiene che basteran no due anni per ricondurre la produzione vinicola dell’ impero austro-ungarico alla misura, che essa aveva raggiunto prima dell’ invasione fillosserica.
Infatti la produzione, che era stata di cinque milioni e mezzo di ettolitri nel biennio 1898-99, salì nel biennio successivo a circa otto milioni, ed è assai vicina a toccare quei dieci milioni, che non furono mai superati nei giorni più pro speri dell’ enologia ungherese.
Ora sarebbe puerile illusione — incalza l’ on. Cappelli —op era re che l’ impero austro- ungarico, il quale esportava vino quando ne pro duceva dieci milioni di ettolitri, possa per molti anni ancora chiederne all’ estero in quan tità considerevole.
Aggiungasi che nel frattempo il consumo della birra è aumentato in ragione maggiore di quello che è diminuito il consumo del vino. Questo da una media di 26 litri per persona discese a 15 e quello invece da 33 salì a 46.
La importazione nell’ Austria-Ungheria del vino italiano da un massimo di un milione e tre- centomila ettolitri negli anni 1897 e 1898 è discesa man mano a mezzo milione di ettolitri;, nè si hanno fondate ragioni di credere che essa possa aumentare in avvenire e compensare così il disquilibrio, che venne a prodursi e si accen tua nei nostri scambi con l’ impero limitrofo.
Mezzi a ristabilire codesto equilibrio, ad avviso dell’ on. Cappelli e della Società degli agricoltori italiani, che ne approvò le conclu sioni, potranno essere un dazio di introduzione da stabilirsi sulle lane gregge, sui legnami e, sui cavalli, ed un trattamento di favole per la importazione in Austria-Ungheria dei nostri vini bianchi o rosati di un determinato grado di alcoolicità.
Questi due uomini autorevoli e competenti vengono così a suffragare, col loro giudizio, i concetti espressi dall'Economista qualche mese fa.
LA POLITICA FERROVIARIA IN PRUSSIA
Discutendosi nel mese scorso alla Camera prussiana il bilancio delle strade ferrate il mini stro dei lavori pubblici, generale von Budde, ha fatto alcune importanti dichiarazioni che cre diamo sia utile il far conoscere anche in Italia. Non è raro di sentir citare le ferrovie di Stato della Prussia in appoggio della tesi favorevole all’esercizio governativo ed è quindi bene che si conoscano taluni aspetti di quella grande azienda di Stato.
giu-168 L ’ E C O N O M IS T A 15 marzo 1903
gno 1902, si trovò nella medesima situazione in cui ebbe a trovarsi il suo predecessore agli esordi del suo ministero nel giugno 1891 : la situazione era alquanto imbarazzata; il reddito delle strade ferrate era passato dal 1890 al 1891 da 5.6 a 4.91 0[0 ; ma la crise fu tosto superata e negli ultimi cinque anni il reddito sorpassò il 7 0[0 per scendere bruscamente, è vero, al 6.43 0;0. Il disavanzo si accentuò fino al 1902; nell’ aprile vi fu una diminuzione di un mezzo milione, nel maggio di 280,000 franchi; nel luglio, agosto e settembre le entrate oscillarono senza che si po tesse parlare di miglioramento serio. Due consi derazioni, disse il Ministro, mi hanno guidato nella preparazione del bilancio del 1903: nessun ottimismo nel calcolo delle entrate presuntive e le maggiori economie possibili nelle spese.
Il Ministro passò poi alla questione delle tariffe e dopo aver ricordato eh’ egli a questo proposito è assalito di domande, dichiarò che pei viaggiatori importa sopratutto di permet tere a ciascuno di rendersi conto subito delle facilitazioni più o meno grandi che avrà per compiere questo o quel viaggio. Egli si disse disposto a migliorare le condizioni, ma senza lan ciarsi negli esperimenti temerari. Dichiarò del resto che il trasporto delle merci è più impor tante e che anche in questa materia gli espe rimenti di tariffe sono temerari e possono dive nire disastrosi per lo Stato e le sue finanze.
Il Ministro ha cercato di ridurre le spese semplificando le scritture, la qual cosa ha per messo delle riduzioni serie nei lavori interni; una riduzione di 1 milione potè essere ottenuta sul prezzo delle rotaie e un’ altra economia di 8 milioni è stata realizzata in seguito a negoziati col sindacato dei carboni. Nessuna economia è stata praticata sui servizi che interessano la sicurezza dell’ esercizio, così il numero degli in fortuni è diminuito.
I lavori di rinforzo delle strade sul per corso dei treni rapidi sono condotti attivamente e occorreranno ancora 19 milioni per le sezioni più urgenti.
Ma la questione sulla quale il Ministro prus siano si soffermò più a lungo, è quella del per sonale, che è anche indubbiamente tra le più ardue. L ’esercito dei lavoratori delle strade fer rate conta 365,000 persone, e quindi non si può pensare, disse il Ministro, ad accontentarle tutte, ma noi facciamo tutti i nostri sforzi nei riguardi di coloro che assicurano questo servizio. « Occorre, per averlo, una buona organizzazione e non possiamo tollerare nulla che vada a colpire quella organizzazione. Il mio predecessore ha decretato che chiunque prenda parte all’ agita zione sociale democratica sarà tosto congedato; il mio passato vi è garanzia sicura che su que sto punto non verrò meno al mio dovere.
La questione è tanto più seria che abbiamo potuto vedere in un paese vicino le conseguenze della mancanza di energia. Esiste una Società di Amburgo che si vanta di aver accaparrato un gran numero dai nostri agenti; credo che le cifre eh’ essa cita non sieno esatte ; del resto esi stono altre Società che sono fedeli al Re e alle loro funzioni, e che esercitano pure il loro di ritto di petizione.
Noi prendiamo parte alle loro gioie e alle loro tristezze, ma anzitutto ci occorre la disci plina e non sopporteremo alcuna offesa ad essa e non indietreggieremo mai davanti ad alcun atto per impedire eh’ essa sia turbata. Ciò non ci impedisce di aver cura dei nostri lavoratori tutte le volte che possiamo farlo ed è un piacere per me che il ministro delle finanze abbia ammesso la creazione di 3000 posti nuovi e che 1000 po sti d’ ordine inferiore sono stati trasformati in posti d’ordine superiore. Ma non si possono ac contentare tutti i funzionari e tutti i lavoratori. Così ciò che riguarda la durata del servizio e le pensioni, lascia ancora molto da desiderare, mal grado i progressi già realizzati. »
Riguardo alle lagnanze che sono state fatte per la lentezza nelle costruzioni nuove, il mini stro ha chiarito che esse sono dovute alle for malità amministrative per la procedura di espro priazioni; bisogna notare, del resto, che sono stati spese per queste costruzioni 91 milioni nel 1898, 101 nel 1900, 119 nel 1901 e che pel 1902 è prevista la somma di 174 milioni.
Il bilancio attuale, secondo le dichiarazioni del ministro, rimane inferiore di 23,400,000 fran chi a quello precedente ed il coefficiente di eser cizio si eleva di nuovo. La diminuzione della du rata del lavoro, l’aumento dei periodi di riposo, il rialzo dei salari e altre misure analoghe sociali e politiche hanno naturalmente la loro ripercus sione, sul coefficiente di esercizio che tuttavia rimane inferiore a quello accertato nei pae'si vi cini. L ’ avanzo lordo dell’ amministrazione ferro- vioria ammonta a 434 milioni di frarchi, il red dito netto a 393 milioni e 300,000 franchi. Ma di questo reddito netto non rimangono pei bisogni generali del bilancio che la mediocre somma di 110 milioni e il ministro la disse mediocre perchè in passato quella somma residuale era più elevata.
Sulla questione del personale il ministro ri spondendo a un deputato che lo aveva rimprove rato di limitare il diritto di coalizione accordato dalle leggi a tutti i cittadini, dichiarò che la libertà di coalizione non è punto ristretta dalle misure adottate dal Governo. Si tratta semplice- mente di sapere, egli disse, chi dev’ essere il padrone di casa : i partiti rivoluzionari, i socia listi-democratici che vogliono rovesciare l’ordine attuale di cose, e da ultimo rendere impossibile l’ esercizio delle ferrovie, oppure il ministro ? Ogni ferroviere può andare dove vuole, dove possa lavorare con le sue idee rivoluzionarie; e il Ministro aggiunse di aver soltanto difeso il diritto pel bene e della patria e dei bisogni pub blici....
Come può vedersi facilmente anche l’eser cizio governativo presenta non lievi, nè poche difficoltà; si potrebbe anzi dire che esso è in condizioni più difficili di un esercizio privato, perchè ha da lottare contro le intrusioni della politica parlamentare.
15 marzo 1903 L ’ E C O N O M IS T A 169
viaria della Prussia non conduce, fatte le debite proporzioni, a risultati finanziari migliori di quelli che altrove s o d o ottenuti con un indirizzo differente. Nello stesso tempo però essa viene a insinuare nel bilancio una causa di oscillazioni, di perturbazioni che non giovano certo al buon assetto della finanza. E se a questo inconve niente per sè già grave si aggiungono quegli altri che derivano dall’avere un esercito di im piegati sotto la direzione del Ministro preposto all’ azienda ferroviaria non può dubitarsi che un esercizio privato bene ordinato presenta incon testabili vantaggi.
L ’ esperienza prussiana, come quella sviz zera, come quella belga e altre concordano nel dimostrare che ammesso pure che dall’esercizio governativo taluni abbiano qualche vantaggio, l’interesse generale è però meno tutelato e av vantaggiato. Ma è appunto per questo, forse, che l’esercizio privato è meno accetto a coloro, individui o classi d’ individui, che cercano di trarre a sè i maggiori favori e benefici. E que sto diciamo facendo astrazione dal sistema vi gente in Italia che è un sistema che può dirsi misto e non permette quindi di ricavarne tutti quegli utili effetti che sono propri di un vero esercizio privato.
LA M UNICIPALIZZAZIO NE DEL PANE
Per opera dell’ on. G. De Felice Giuffrida a Catania si è tentato in questi ultimi mesi 1’ esperimento della fabbricazione del pane per opera del Municipio.
L ’ on. G. De Felice Giuffrida è Sindaco di Catania ed è stato spinto a questo tentativo della municipalizzazione del pane dal fatto che, avvenuto lo sgravio del dazio consumo gover nativo sulla farina, i fornai di Catania non ri bassarono in modo corrispondente il prezzo del pane. L ’on. De Felice crede che il forno munici pale potrà vendere il pane a 10 od anche a 12 centesimi meno di quello che non lo vendano ora i fornai.
Noi ci siamo altra volta occupati di questa questione del costo del pane e quindi ci limi tiamo per ora a mettere sott’occhio dei lettori il seguente calcolo, col quale 1’ on. De Felice giu stifica i risultati che egli prevede. I tecnici p o tranno trovare argomento di critica o di am maestramento.
Produzione di 60,000 kg. di pane al giorno.
Spesa.
1“ Mano d’ opera (2 squadre di 120 operai i’ una). Braccianti 80 X 2 = 160
Governatori 40 X 2 = 80
Braccianti salario L. 3.20 di giorno - B. 4 di notte : media L. 3.60 —
L. 3.60X 1 6 0 = ...L. 5 7 6 .-Governatori L. 3.70 giorno - G. 4.60
notte: media L. 4 .1 5 -L. 4.15X80= » 332.— 2° Impastatari N. 2 a G. 4 1’ u n o... » 8. — 3° Conduttori del motore N. 2, uno di
giorno 2.40, uno di notte 2.60... » 5.—
4° Sorveglianti N. 2 a L. 3.50... » 7.— 5° Combustibile, illuminazione e forza
m otrice... » 246. — 6° Fitto e macchinario L. 5,500 diviso in
365 giorni... » 15.06 7° Quota di ammortamento di L. 30,000
quant’ è la somma spesa, all’ inte resse composto del 3 % per 30 anni seguendo le disposizioni del dise
gno di legge sulla municipalizzaz. » 4.19 8° Sale . ... » 3.— 9° Spese diverse... » 5.— 10° Pane agli operai kg. 378 : Consumo
1 kg. in media a testa kg. 240. — Id. agli operai di notte per la casa kg. 120 - Kagazzi e impastat. kg. 18.
Totale kg. 378 X 22 ... » 83.16 11° Diritto di rivendita 5 °/0 sul pane ven
duto per mezzo di circa 60 ex padro
ni fo rn a i... » 840.— 12° Personale : 1 Direttore___L. 4,000 2 Esattori... » 3,600 12 Kagazzi... » 4,500 fi Contatori .. . » 3,600 L. 15,700 : 365 giorni 13° Farina.
Due parti semola Taganrok
di l a qualità a L. 31.75 ... L. 63.50 Dna parte farina di 1“ q ___ » 26.75
Totale L. 90.25
» 43.01
L. 2,168.02
Costo della miscela B. 30.08 al quint. Per produrre 60,000 kg. di pano oc
corrono 504 ql. di farina a L. 80.80. » 15,160.32 Totale spesa L. 17,328.34
Introito.
Panesopraff. kg. 800aL. 0.35 L. 1,050 Pane comune consumo kg.41,000 a L. 0.28... » 11,480
Pane popolare Chilog. 6000
a L. 0.22... 1,320 Panetti sopraffini kg. 3000 a L. 0.45... 1,850 Panetti, pagnottelle e chie kg. 7000 a L. 0.32... CMC* * 2,240 Totali kg. 60,000... L . 17,440 Carbonella e cenere .. . 26 To t a l e i n t r o i t o. . . L . 17,466.— Ut i l e n e t t o. . . G. 137.66
Solamente un esperimento per un conve niente perìodo ci potrà dire se i risultati econo mici risponderanno veramente alle previsioni che ora si espongono.
Qui ora vogliamo a questo proposito fare alcune considerazioni di ordine generale.
170 L ’ E C O N O M IS T A 15 marzo 1903
riesca a superare le difficoltà, diremo così in nate, e dia un buon servizio, ed a buon mercato, municipale, ma questi sono casi particolari che non costituiscono la regola. In generale i Muni cipi sono governati da uomini che dedicano alla cosa pubblica i ritagli del loro tempo e solo quel tanto che basta a soddisfare la loro ambizione. Allora i servizi cadono in mano della burocrazia, il cui lavoro è sempre scarso e costosissimo.
Ma ciò premesso, dobbiamo aggiungere, che, sebbene convinti che la municipalizzazione dei servizi è un errore amministrativo ed economico, tuttavia, dato il concetto dalla municipalizzazione, si deve riconoscere che se vi è un servizio che meglio degli altri può essere sottoposto alla municipalizzazione stessa, è appunto quello della confezione del pane. Motivi di igiene, motivi di ordine pubblico e motivi economici debbono sconsigliare coloro i quali ritengono che i mu nicipi possono far meglio dei privati cittadini, a lasciare i tram, la illuminazione ecc. e prefe rire il pane municipale.
Giacche pertanto vi è questa corrente che spinge i Municipi a diventare industriali ed a correre quindi le alee delle industrie e ad af frontare il grave pericolo delle variazioni dei prezzi, ed a sobbarcarsi l’onere di spese che non sono indifferenti, noi seguiremo con vera curiosità •l’ esperienza elio si tenta ora a Catania, per ri levare se e quanto un uomo di buona volontà riesca a dare risultati che compensino i rischi ed i pericoli, nei quali va ad urtare l’ azienda mu nicipale.
Desideriamo però che l’esperimento sia fatto con sincero desiderio di far conoscere la verità 'dell’ andamento di
q u e l
servizio. Se per con durla a buon fine sarà necessario aumentare il numero degli impiegati, se si crederà che un nuovo ispettore abbia a vigilare sulle rivendite, se Un maggior numero di guardie municipali di venterà necessario, se si accorderanno al forno Municipale esoneri di tasse, tutto questo deve apparire chiaro, affinchè non sia mistificato il pubblico sui limiti e sulla tendenza dell’ espe rimento.Come pure desideriamo sapere se avverrà «he in breve volgere di tempo gli addetti al forno municipale si avvedranno di compiere un servizio comunale e domanderanno quindi di es sere parificati nei diritti agli impiegati o salariati màaiòipali e si intravvederà l’ organico, cogli aumenti sessennali, col diritto a pensione ecc. ecc. sfitte cose sulle quali non discutiamo se siano opportune o convenienti, ma che desideriamo •Siene > mésse nel conto del panificio, affinchè si veda bene se ai dodici centesimi al chilogrammo di risparmio che si promettono e che alcuni conte stano;, non corrispondano poi ventiquattro cente simi ; di altre maggiori spese nascoste in qualche articolo di bilancio.
-ofésuEd’aai. De Felice Giuffrida, che con tanto ar dore difende il proprio operato e si mostx-a si curo degli effetti che otterrà, deve corrispon- derp-eqn tétta lealtà a questi desideri di coloro che àeguohò, senza animosità di sorta il suo espe rimento.
odo oifc/'-te in __
obnom fen orijoq osiimnii« hf oicfeiup;«; n.unil !
R iv is ta b ib liog ra fica
Dr. Guglielmo Salvadori. — L'Etica evoluzionista. Studio della filosofia morale di H. Spencer. — To- rino-Roma, Fratelli Bocca, 1903, pag. 476 (L. 10).
Il giovane studioso, che si può già chiamare giovane filosofo, dopo averci dato, in un volume di minor mole « la scienza economica e la teoria dell’ evoluzione » nella quale ci ha tratteggiato Spencer economista, dopo due anni di tempo,’ ci dà un poderoso volume, che addirittura riassume, esamina ed analizza tutto intero il concetto spenceriano.
Il primo dovere della critica è adunque quello di congratularsi sinceramente coll’Autore, non solo per la sua lodevole operosità, ma anche per la sua capacità di abbracciare problemi così vasti e di così alta generalizzazione. Spencer ha scritto troppo perchè si possa pretendere che tutti quelli che parlano o scrivono delle sue opere le abbiano lette e ponderate tutte ; è quindi naturale che preconcetti, errori, convenzionalismi nella mente di molti offuschino il concetto del grande filosofo inglese, che ai più freddi pensa tori può parere sotto un certo aspetto sistema tico, ma che però ha il grande merito di aver indirizzato ogni ordine di studi sociali su una via che ha permesso notevolissimi progressi.
Il Dr. Salvadori col suo lavoro intende di presentare « lo Spencer vero e reale » e la sua dottrina evoluzionista, quale egli la ha concepita ed esposta. Ed in questo punto del suo intento l’Autore è riuscito quanto più poteva deside rarsi, non solo per una chiarezza di esposizione che quasi mai fa difetto, ma anche per una scru polosa fedeltà nella interpretazione del pensiero di un uomo verso il quale, come traspare dal li bro, l’Autore professa ve o culto. E forse in certi casi questo stesso culto nuoce alla libertà del pensiero dello scrittore, il quale, se male non ei apponiamo, in certi punti sembra quasi volon tariamente vincolato a voler trovare per ogni propria idea la nicchia già preparata dai lavori del grande Maestro.
Così, per esempio,- mentre l’Autore si mostra completamente versato nelle opere dello Spencer, non ci sembra che sia in altrettanto possesso di quei sommi che formularono altri postulati filo sofici e che lo Spencer combatte-; e ci sembra pure che, coi notevoli progressi che la fisio-psi- cologiaha fatti in questi ultimissimi anni, sia per nuove scoperte, sia per dubbi sorti sopra alcuni fatti, che dianzi erano senza discussione accet tati, il Dr. Salvadori avrebbe potuto in qualche parte rimodernare, dirremo così l’ opera del Mae stro che non può non risentirsi del tempo.
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come nella conoscenza delle relazioni tra i fe nomeni.
Del resto questi punti, che sanno troppo di metafisica, oggi la scienza non li tratta quasi più, affine di evitare quei lunghi discorsi che sono composti di troppe parole delle quali il significato non può essere preciso.
Però leggendo il volume del Dr. G. Salva- dori e sapendo che è dettato da un giovane che solo da pochi anni ha terminati i suoi studi, non si può a meno di concludere che esso è una buona promessa per un prossimo avvenire, quando avrà più largamente temperata la sua mente ed accresciuta la sua provvista di cognizioni fisio- psicologiche che oggi debbono essere la base di ogni filosofia.
Paul Ghio. — Notes sur VItalie contemporaine. — Lib. Annand Colin, Paris 1902, pag. 226 (fr. 3).
Coloro che leggeranno in Italia questo vo lume, ed auguriamo che sieno molti, si meravi glieranno che 1’ argomento possa essere oggetto di un corso di lezioni in una scuola superiore ; ma questa maraviglia sarà la prova più evidente della inferiorità dei nostri insegnamenti, dove ancora, specie per le scienze sociali, non si è ra8ginnfa quella feconda specializzazione che ha pur raggiunta le facoltà di medicina, Egli è che in Italia siamo ancora cristallizzati nelle forme vecchie e gli adoratori del passato non si accor gono o fingono di non accorgersi che il mondo cammina. E quando verrà il giorno in cui la ne cessita stessa delle cose imporrà i progressi, sarà un procedere tanto più tumultuario, quanto più fu arrestato il regolare movimento delle idee.
Il prof. Paul Ghio, che insegna al Collège
libre de Sciences sociales a Parigi, in questo
volume, edito dalla solerte libreria editrice A r- mand Colin, pubblica il corso da lui professato ; è un amico non solo sincero ma fervente del l’ Italia, di cui ha una cognizione non abituale negli stranieri, specialmente francesi, che ne par lano ; egli ha attinto a buone fonti perchè i dati che intercala nel suo lavoro dettato con forma molto brillante, sono esatti, il che non è vera mente facile ad incontrarsi.
Sarebbe ozioso che per i lettori italiani noi riassumessimo il libro, ma ne consigliamo la let tura, perchè è utile assai saper quale giudizio gli stranieri intelligenti portino sulle cose nostre. Troveranno i lettori che il sig. Ghio dice tal volta delle cose molto dure sulle nostre condi zioni, ma nello stesso tempo la riflessione li con durrà a riconoscere che per quanto dure sono verità. E tanto più sarà salutare la lettura del ibro perchè l ’ autore, molto liberale nei suoi con vincimenti, e molto franco nella esposizione dei suoi giudizi, anche là dove deve discorrere della politica e degli uomini che la incarnano e che egli non approva, è misurato assai nelle espres sioni, cosi che il preconcetto non sembra mai do minarlo.
Porse ad alcuni fatti egli dà una importanza soverchia e non li considera sufficientemente quali sono transitori. Per esempio la diversità di coltura e di attività economica tra il Nord ed il ¡sud dell Italia sembra che egli la giudichi quasi incompatibile alla unità politica della nuova Ita
lia; mentre è evidente che se le differenze sono causa di dissidi momentanei, molti fatti dimo strano però che, appena si affacci una questione politica generale, Nord e Sud si manifestano su bito profondamente solidali nel difendere il pre zioso bene della unità; e d’ altra parte i rapidi progressi del Sud affidano che in un tempo re lativamente breve le differenze che oggi si no tano saranno, se non scomparse, notevolmente af fievolite.
La tentazione di esaminare molti punti in teressantissimi di questo volume sarebbe grande, ma ci è frenata dalla limitazione dello: spazio di cui possiamo disporre : diamo quindi senz’ altro il titolo dei capitoli: l ’ introduzione tratta dei ca ratteri generali della vita i taliana ; il primo ca pitolo dello sviluppo economico ; quindi, l’ Italia agricola; il movimento sociale ; 1’ evoluzione po litica ; i briganti ed il brigantaggio in Italia.
Terminiamo osservando che l’Autore, par lando delle condizioni economiche delle moltitu dini agricole, rileva con dati di fatto che sono inferiori a quelle di quasi tutti gli altri paesi e prende argomento da ciò per dire e ripetere delle verità scottanti sulla cattiva distribuzione dei tributi e sopratutto sulle tasse sui consumi, che costituiscono una gravezza progressiva a rovescio perchè cade sulle classi povere.
Auguriamo che il libro, scritto da chi mostra molta simpatia per il nostro paese, sia un altro sti molo alle riforme che da tanto tempo si invocano e si promettono, ma che sono cosi lente a matur rarsi.
Mabel Uurd W ili e tt PI). D. — The employment. o f
women in thè Clothing Trade. — New York, The
Macmillan Company, 1902, pag. 206 (Se. 1.5Q). É questo il 16 volume della importante col lezione di studi di storia, economia e legislazione edita dalla facoltà di scienze politiche della Uni versità Columbia di New York. La scrittrice si propone di esaminare le attuali condizioni sotto le quali le donne sono impiegate in certi limi tati campi di attività.
Comincia quindi le sue ricerche riguardo alle donne impiegate nelle industrie e risalendo la storia indica i diversi sistemi sotto i quali in Inghilterra le donne rivolgono la loro opera ; nei successivi capitoli tratta delle donne nel com mercio e nella industria del vestiario a New York, con paragoni colla Germania e coll’Italia, Interessantissimo il capitolo quinto, sesto e settimo che studia il lavoro della donna nella casa, sia in rapporto alla nazionalità che in quello dell’ età, della condizione coniugale, del numero dei figli ecc.
La sig.ra W illett crede che il miglioramento delle condizioni delle donne operaie si possa ot tenere coll’ aumento notevole del loro impiago nei magazzini, nelle fattorie, con una più rigida interpretazione delle leggi e con la loro .asso
ciazione. ; o’iob
Gustav Schmoller. — Politique sociale et economie
politique. — Trad. dal tedesco, Parigi, V. Giard
ed E. Brière, 1902, pag. 450 (fr. 7.50).
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scientifico veder tradotti e pubblicati scritti loro che datano da più di 30 anni. Infatti il volume che pubblica la solerte casa V. Giard ed E Brière contiene scritti già noti dell’ illustre professore della Università di Berlino, uno dei più autorevoli capi di quella scuola storica te desca, che ha inspirate le riforme sociali attuate nell’ Impero dal 1872 in poi.
La prima parte contiene la «lettera aperta» del prof. Schmoller al sig. Enrico von Treitschke (1874-75); la seconda, è un articolo sulla «Giu stizia nella Economia» pubblicato nel 1881; la terza parte è la prolusione pronunciata quando il prof. Schmoller assunse il rettorato della reale Università di Berlino nel 1897 ; termina il volume uno studio sulla « economia nazionale, economia politica e metodo » pubblicato nel 1893.
Dr. Gottschalck. — Valeur identifique du
Malthusìa-nisme. — Paris, P. V. Stoch, 1902, broch., pag. 42,
(fr. 0.50).
In poche pagine l’Autore esamina con molta libertà di critica la teoria di Malthus asserendo che i mezzi preventivi consigliati dal neo-malthu- sianismo erano in vigore prima assai che Malthus nascesse, e lo sono ancora; e che gli attacchi con tro tali pratiche sono il prodotto della ignoranza e del pregiudizio, da cui bisogna sbarazzare i cervelli incompletamente sviluppati. Il concetto generale dell’ Autore è che l’uomo ha il dovere di combattere le forze della natura cercando di sodisfare ai suoi bisogni e nello stesso tempo evitare i danni che gli possono derivare da tale sodisfazione. « Correggere la natura - egli dice - è 1’ occupazione principale della nostra vita, è la stessa essenza della civiltà. E se vi è squilibrio tra la popolazione ed i mezzi di sussistenza, l’ uomo fa benissimo a limitare la fecondazione, senza privarsi per questo della sodisfazione del suo bisogno genesiaco ».
Dr. H einrich Silbergleit. — Finanzstatistik der
ar-menverwaltungen von 108 detitschen Stcidten. —
Leipzig, Dunkler et Humbolt, 1902. pagine 82,
(M . 2.20).
Il sig. Enrico Silbergleit, direttore degli uffici di statistica della città di Magdeburgo, pub blica questo volumetto che contiene delle pre ziose notizie sulla associazione tedesca per la tutela dei poveri e per la beneficenza, riguardante 108 Comuni che comprendono più di 12 milioni di individui.
L ’Autore, nel convincimento che sia neces sario conoscere con qualche regolare raggrup pamento la entità della spesa che viene rivolta ai poveri e le diverse specie di persone per le quali vien fatta, ha raccolti ed ordinati mate riali molto interessanti, che illustra in brevi pa gine. E perchè l’ argomento può dar luogo ad apprezzamenti diversi, non si accontenta di pre sentare ai lettori i propri giudizi, ma in una serie di tabelle che per ogni città, divise queste in gruppi secondo la quantità della popolazione vengono forniti tutti i dati raccolti; cioè spesa in denaro, somministrazione in natura, pane e zuppa, latte, indumenti ecc. E ne trae con lunga copia di indicazioni, il costo dei poveri per testa di abitante, che tocca il suo massimo di
marchi 3.64 a Berlino, ed il minimo di m. 0.13 ad Oldenburgo per ciò che riguarda l’assistenza
{unterStützung) e del massimo di m. 4.06 pure
a Berlino e del minimo di m. 0.37 a Weimar, per ciò che riguarda la pubblica beneficenza
{armenpflege).
La Monografia è la 61a della raccolta di pubblicazioni della Associazione tedesca di as sistenza e beneficenza. Il volumetto 62° (mar chi 3.40, pag. 143) contiene la relazione steno
grafica della 22a annuale Assemblea della
Associazione tedesca per l’Assistenza e la bene ficenza ai poveri, che ebbe luogo a Colmor nel 18 e 19 settembre dell’ anno decorso
A . M. Simons. — The american Farmer. — Chicago Oh. H. Hess et Comp. 1902, pag. 208. (Se. 0.50).
In questo volumetto il sig. Simons, che è editore della Rivista internazionale socialista, intende di studiare il fittavolo americano che chiama un distinto e peculiare fattore sociale, che non trova riscontro in nessun’ altra età nè in nessun altro paese. Ne fa quindi brevemente la storia divisa secondo le diverse regioni degli Stati Uniti ; nel secondo libro esamina quindi la economia agricola, studiando il movimento verso le città, il carattere del moderno fittavolo, la tra sformazione dell’ agricoltura e i rapporti tra il fittavolo e l’operaio non stabile. Nel terzo ed ul timo libro rivolto « ai prossimi mutamenti », l’Au tore fa le previsioni sulla futura evoluzione, esa minando il movimento socialista, delineando le linee di condotta del fittavolo verso il socialismo, e presentando il progresso raggiunto verso la realizzazione.
E degno di menzione fra tutti l’ultimo capi tolo dove sono esposte con molta sobrietà le aspi razioni a cui tendono i socialisti e la urgente necessità che tutte le forze si collegllino per dare al nuovo movimento un indirizzo utile alla intera società.
Constant Smeesters. — essor industrie!, et commer cial du peuple belge. — Bruxelles, O. Schepens et
C.le 1902, p. 285.
Con una forma molto gradevole alla lettura, l’ Autore intraprende a dimostrare che il Belgio ha avuto in questi ultimi anni uno sviluppo eco nomico non inferiore a quello degli Stati Uniti e della Germania. Così egli pensa di aggiungere ai volumi di G. Blondel sulla Germania, di C. D. W right negli Stati Uniti e di J. Machat sulla Russia, un’ esposizione dei dati di fatto che pro vano lo slancio del popolo belga.
Già la popolazione che nel 1830 era di 3,7 milioni è ora salita a 6 8 milioni con un au mento medio annuale dell’ 11 per mille, mentre quello della Germania fu del 10,7 per mille.
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Molte interessanti, anche perchè meno note, sono le notizie che l’ Autore dà intorno all’ im presa del Congo, dove già in dieci anni i pro dotti del Belgio da 3,6 milioni si sono spinti a 46,0 milioni e dove con grande rapidità vanno estendendosi tutti quegli elementi di civiltà che faranno di quella regione un importante centro di vita.
Non possiamo qui riassumere i numerosi dati che l’ Autore ci presenta in bell’ ordine con calda parola sull’ industria belga; ma richia miamo l’ attenzione dei lettori sul capitolo delle crise industriali, dove è trattata la questione con vedute veramente originali.
Dr. Paul Kollmann. — Statislische Beschreibung der
Oemeinden des Piirstenthums Lubeck. — Oldenburg,
Ad. Littman, 1891, pag.
L ’ Autore che dirige l ’ ufficio di statistica di Oldenburgo, esamina sotto l’ aspetto storico, economico e sociale il « principato » di Lu- becca, completando così il volume che sei anni or sono ha pubblicato sul Granducato di Ol denburgo.
11 lavoro, dettato con molto scrupolo e con rigore di metodo, è diviso in due parti; la prima si potrebbe dire una descrizione geografica del paese con notizie complete sulla posizione, clima, natura del terreno, caratteri della popolazione, produzione, mezzi di comunicazione e di trasporto, commercio, banche, ecc. ecc.
La seconda parte è analitica, cioè per cia scuno dei Comuni' componenti il principato, l’ Autore dà le notizie demografiche, economiche, agricole, igieniche, ecc.
Una corta geografia e numerose tavole rias suntive completano il volume.
Se uomini come il Kollman si trovassero in numero sufficiente così che descrizioni altrettanto complete si potessero avere per ampie circoscri zioni, gli studi economici e sociali se ne avvan- taggerebbero grandemente.
Rivista ^Economica
Per la produzione del cotone — Il consumo del formag gio in Inghilterra — Le risorse economiche della Serdegna — Produzione mondiale del vino nel 1902
— Per l'Agro Romano.
Per la produzione del cotone. — In In
ghilterra si è manifestata una seria preoccupazione fra gli industriali pel fatto che oramai i 5|6 del co tone gr eggio che alimenta l’ industria britannica proviene dagli Stati Uniti.
Orò fa temere l’ eventualità che arditi specula tori possano monopolizzare gli stocks spingendo i prezzi a limiti tali da rendere impossibile la fabbri cazione.
Allo scopo di premunirsi contro questo even tuale pericolo, si b co-tituita un’ Associazione per la coltura del cotone, fra proprietari e operai, fila tori e tessitori, che si propone di creare o di atti vare la coltivazione del cotone in tutte le colonie inglesi, con particolari agevolezze.
Il consumo del formaggio in Inghil terra. — Nel 1901 le importazioni di formaggio sa
lirono a 129.342 tonnellate per un valore di franchi 156,000,000.
Gli Stati Uniti ne importarono 27,000 tonn. per L. st. 1,274,061. Seguono l’ Olanda con 747,013 ster line, poi il Belgio e la Francia.
Fra le colonie inglesi il solo Canada mandò per 3,697,360 st. di formaggi.
L’ Italia figura per sole 36 tonn. del valore di 1832 sterline, pari a lire it. 45,800.
Ma questa cifra è evidentemente di molto infe riore al vero, giacché molto formaggio italiano, spe cialmente Gorgonzola, figura come proveniente dal Belgio, dall’ Olanda e dalla Francia perchè portato dall’ Italia a caricarsi nei porti di Botterdam, Gand ed Anversa.
Le risorse economiche della Sardegna. — Da un rapporto del console francese a Cagliari, si rileva che il movimento commerciale di quelle provincia nel 1901 fu di 13,014,593 di esportazioni e di 5,807,971 di importazioni. In confronto al 1900 si verificò una diminuzione nella importazione dei car boni inglesi.
L’ esportazione principale consiste nei minerali di piombo e di zinco, che nel 1901 fu di oltre 13 milioni.
Nelle miniere sarde nel 1900-1901 erano impie gati 14,675 operai, con un prodotto di 193.425 ton nellate di metalli diversi, per un valore cotale di L. 20,111,957.
Produzione mondiale del vino nel 1 9 0 2 . — Il Moniteur vinicole del 20 gennaio 1903 pubblica il seguente prospetto sulla produzione mon diale del vino nel 1902:
Francia media dei dieci anni an teriori ... Corsica... produzione del 1902
Algeria... » 1901 Algeria... » 1902 Tunisia... » 1902 Italia... . 1901 Italia... » 1902 Spagna... » 1901 Spagna... » 1902 Portogallo . . » 1902 Azzore, Cana rie, Madera » 1902 A ustria... » 1902 Ungheria___ » 1902 Germania. . . » 1902 Bussia... » 1902 Svizzera... » 1902 Turchia e Ci pro ... Grecia cisoie Bulgaria. . . . Servia... it urna n ir Stati Uniti.. Messico . . . . Bepubbl.Ar gentina. .. C ile... P e rù ... Brasile... Uruguay . . . Bolivia... Australia... Capo di Buo na Speranza. Persia... 1902 1902 1902 1902 1902 1902 1902 1902 1902 1902 1902 1902 1902 1902 1902 1902 ettolitri 42,740,738 » 112,000 » 5,547,179 » 3,666,000 - 100,000 • 42,600,000 » 34,000 000 » 19,700,000 <• 16,600,000 » 4,800,000 148.000 5.213.000 1.900.000 2.100.000 2.300.000 700,a » 1.800.000 800.000 2.300.000 500.000 2.700.000 1.100.000 25.000 1.500.000 2.500.000 95.000 350.000 43.000 20.000 327.000 90.000 22.000
Per l ’Agro Romano. — La Camera ha com
piuta la discussione sul progetto Baccelli per la bonifica dell’ Agro Bomano.
Il progetto fu approvato in gran parte nel testo, concordato fra Commissione e Ministro.
In sostanza : la bonifica è limitata entro il rag gio dei dieci chilometri, ma vi comprende anche la vallata dell’ Aniene.
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da latte mantenute nelle nuovo stalle, A queste esenzioni si aggiungono pei contratti agevolazioni fiscali. Infine ai proprietari che assumano la bonifica si concedono mutui di favore al 2 e mezzo per cento
Questi i premi. A danno dei proprietari negli genti è disposta la sanzione dell’ espropriazione.
Qui fu fatta dalla Camera una modificazione im portante al metodo d’ espropriazione proposto dal relatore. L’ on. Chimirri proponeva che l’ indennità di opropriazione fosse liquidata da un collegio pe ritale permanente in base alla legge del 1865. Si Os servò che a questo modo si sarebbero stabiliti prezzi alti, nè si sarebbero spronati i proprietari neghittosi contro l’ inerzia dei quali conveniva opporre una sanzione efficace. A queste ragioni seguirono emen damenti da varie parte proposti che in ultimo fu rono concordati in questo nuovo art. 6 dell’on. Manna della Commissione :
« Ove occorra di procedere all’ espropriazione dei terreni bonificabili a danno dei proprietari che non eseguiscono i lavori di bonifica idraulica ed agraria nei modi e nel tempo prescritti dalla legge e dal Regolamento si procederà nelle forme degli articoli 43 e seguenti del testo unico delle leggi per la ri scossione delle imposte dirette approvato col regio decreto 29 giugno 1902, n. 281, in quanto siano ap plicabili, e con le seguenti modificazioni :
1. 11 prezzo d’ asta sarà di ottanta volte il tri buto diretto verso lo Stato ;
2. Qualora non si presentino oblatori, i fondi espropriati saranno aggiudicati allo Stato.
...E’ ammesso l’ aumento del sesto a termini del Còdice civile, tanto nel caso' che 1’ immobile sia ag giudicato allo Stato, in mancanza di oblatori, quanto nel caso che sia aggiudicato ad altro deliberatario ».
Queste le disposizioni principalissime della legge per l’ Agro. Fu anche deliberato un ordine del giorno che invita il Governo a stanziare in 5 esercizi anzi ché in 14 le somme disponibili, a termini della legge dèi 1900, per la bonifica idraulica.
Il progetto, còme abbiam detto, limita la bonifica agrària ai dieci chilometri attorno a Roma ed alla Vallata dell’ Aniene. Noi avevamo sostenuto che al progetto, perché fosse veramente efficace, si dovesse dare maggiore estensione. Da varie parti della Ca mera il nostro concetto trovò sostenitori nel senso Che almeno tutte od alcune disposizioni della legge fossero applicate, ai Comuni limitrofi a Roma, o a quelli che hanno popolazione agricola più densa o più misera. Proposero emendazioni con questi inten dimenti gli on. Giacinto Fraseara, bollini ed Agu- glia, ma si opposero difficoltà finanziaria e gli emen damenti furono respinti.
Ma l’ on. Baccelli dichiarò che la sua opposizione moveva da sole ragioni finanziarie ; del resto egli sarebbe stato ben lieto di accogliere le proposte degli on. Giacinto Frascara e Lollini. E noi pren diamo/ atto della dichiarazione, perché è da augu rarsi che non tardino quegli ulteriori provvedimenti legislativi onde la bonifica dell’ Agro diventi più lar gamente ed efficacemente benefica e s’ accompagni con la soluzione della questione delle terre, ohe specie ih alcuni Comuni costituisce anche una mi naccia permanente per l’ ordine interno.
Le entrate postali e telegrafiche
Veramente degno di nota è l’ incremento che Ù; successivi rendiconti consuntivi registrano dei pro venti postali.
In un solo quinquennio da L. 53,083,302 (eserci zio 1896-97) salirono a b- 68,876,082 (1901-902).
Aumento assoluto L. 15,792,750, corrispondente atl! aumento medio di L. 3,158,536 annualmente.
,$e consideriamo il gettito dell’ esercizio 1896-97 come gettito iniziale, lo sviluppo del quinquennio sta al gettito iniziale nella ragione di 29.75 a 100.
L’ aumento, sebbene progressivo, non è stato uniforme ed il movimento di ascesa si è venato ac centuando negli ultimi esercizi, come dimostrano le seguenti cifre:
Provento Aumento Aumento assoluto percent. 1896-97... 53,083,302 — — 1897-98...55,153,835 -+- 2,070,583 3.90 1898-99...58,090,364 -l- 2,936,529 5.32 1899-900...60,734,890 -i- 2,644,526 4.55 1900-901... .64,282,356 + 3,547,466 5.84 1901-902... .68,876,082 -l- 4,593,726 7.14 Aumento tot. del
quinquennio. .. . -1-15,792,780 29.75
Media del quinq. .61,427,503 -l- 3,158,556 5.92
Fermiamoci brevemente sulle cifre del biennio ultimo.
Nell’ esercizio 1901-902 all’ aumento dei proventi, accertato in L. 4,593,726, contribuirono principal mente le corrispondenze, ohe diedero un maggior gettito di L. 3,715,834 ossia contribuirono alla mag giore entrata nella misura dell’ 81 per cento circa.
La spedizione dei giornali ha dato all’ azienda postale L. 1,922,151 con aumento di L. 147,937 in confronto dell’ esercizio precedente. La ragione del- 1’ aumento corrisponde all’ 8.34 per cento ed è supe riore di 1.20 per cento alla ragione media dell’ au mento complessivo.
Interessante ei pare considerare lo sviluppo delle entrate postali nei riguardi della popolazione delle singole regioni, ondo si divide il Regno.
Popolazione Provento A capo Lire Lire Piemonte... 3,407,284 7,890,777 2.32 Liguria... 1,075,766 4,917,411 4.57 Lombardia... 4,330,999 12,705,772 2.93 V en eto... 3,192,678 3,658,847 1.77 Alta Italia. 12,006,727 31,172,807 2.60 Emilia... 2,479,090 3,969,083 1.37 Toscana... 2,566,761 5,809,868 2.26 Marche... 1,083,763 1,401,106 1.23 Umbria o Lazio___ 1,817,878 5,550,668 3.02 Media Italia. 7,947,492 16,730,725 2.04 Abruzzi e Molise .. 1,527,032 1,337,946 0.88 Campania... 3,219,398 5,596,455 1.73 P a g lie ... 1,964,180 1,874,107 0.95 Basilio, e Calabria. . 1,930,867 1,557,071 0.80 Bassa Italia. 8,641,477 10,365,579 1.20 Sardegna ... 795,793 831,950 1.04 S icilia... 3,568,124 5,009,468 1.12 Italia insulare. 4,364,917 4,841,418 1.11 Re g n o. .. 32,960,613 63,110,529 1.92
La Liguria, dove le industrie ed i commerci sono più fiorenti, viene prima con una ragione più ohe doppia di quella, media del Regno. Segue il Lazio ed è la capitale del Regno ohe contribuisce a te nerne alta la quota.
Infatti se si separa l’ Umbria dui Lazio si hanno i seguenti rapporti :
Umbria... 675,352 772,341 1.14 Lazio... 1,142,526 4,778,327 4.10
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Tutte le rimanenti regioni si mantengono al di sotto della media ; ultime le Calabrie e gli Abruzzi.
* ★ *
Anche le entrate telegrafiche e telefoniche se gnano aumento progressivo, ma la loro ascesa si & verificata in misura più modesta.
Eccone lo sviluppo nel quinquennio 1897-902 :
1896-97 ... Provento 13,397,770 Aumento assoluto Aumento percent. 1897 98 .. . 13,402,785 5,015 0.04 1898-99 ... 14,077,749 +- 674,964 5.04 1899-900 .. 14,704,481 -f- 626,732 4.45 1900-901 .. 15,418,296 713,915 4.85 1901-902 .:. 15,868,461 450,164 2.92
Aumento tot. del . . .. --- - ■
quinquennio .. . +2,470,790 18.44
Media del quiùq.. 14,694,354 494,158 3.68
A queste risultanze le entrate telefoniche con
tribuiscono con una somma, che da un minimo di L. 22J,677 nell’ esercizio 1897-98 sale gradatamente a Ij. 405,915 nell’ esercizio 1901-902, vale a dire che nel periodo di cinque esercizi le entrate telefoniche sono aumentate dell’ 83 per cento.
Nei riguardi della popolazione le entrate tele grafiche e telefoniche si ripartono per regioni come in appresso :
Popolazione Provento A capo Lire Lire Piemonte... 3,407,284 1,162,658 0.34 Liguria... 1,075,766 1,837,339 1.70 Lombardia... 4,330,999 2,235,329 0.51 Veneto... 3,192,078 1,024,277 0.32 Alta Italia. 12,006,727 6,259,603 0.52 Emilia... 2,479,090 685,707 0.27 Toscana... 2,5(36,761 1,196,721 0.46 Marche... 1,083,763 222,331 0.20 Lazio e Umbria.. . . 1,817,878 1,735,410 0.95 Media Italia. 7,947,492 3,840,170 ' 0.48 Abruzzi e Molise. . . 1,527,032 216,078 0.14 Campania... 3,219,398 1,411,804 0.44 P uglie... 1,964,180 651,453 0.33 Basilic. e Calabrie.. 1,930,867 402,073 0.20 Bassa Itulia. 8,641,477 2,681,408 0.31 Sardegna ... 795,793 227,883 0.21 S icilia... 3,558,124 1,612,843 0.45 Italia insulare. 4,364,917 1,840,726 0.42 Regno. . . 32,960,613 14,621,907 0.44 Viene prima ancora la Liguria con un gettito quasi quadruplo del gettito medio ; seguono il Lazio e 1’ Umbria o, per essere più esatti, la provincia di Boma con 0.95 a capo ; la Lombardia, la Toscana e la Sicilia.
Se tutte le regioni del Régno avessero Una cor rispondenza postale e telegrafica cosi attiva, come quella che si verifica nella Liguria, il gettito del servizio telegrafico dovrebbe oscillare intorno ai 58 e quello del servizio postale toc"are i 155 milioni ossia complessivamente avere dai due Ser- V1Z1!un rec^ ’ Ì0 l° rdo di oltre ‘220 milioni.
« a Perche una siffatta, pur troppo lontana, even tualità, diventi possibile occorre che tutte le popo lazioni il Italia diventino prima industri ed operose come le liguri e che la piaga dell’ analfabetismo scompaia.
C A S S E D I R I S P A R M I O
nell’ esercizio 1902
Cassa di Risparmio di Ascóli Piceno. — L’ esercizio 1902 di questo Istituto presenta le risul tanze seguenti : depositi L, 4,838,107,54, cónti correnti L. 89,301,20, riserve diverse L. 805,280,55, rendita netta L. 60,'¿89,69 contro L. 43,999,23 nel 1901.
La rendita suindicata venne ripartita come se gue : L. 18,087,05 alla riserva generale; L. 3,014,45 al fondo oscillazione valori ; L. 6,028.90 al fondo even tuali perdite ; L. 3,014,45 al fondo pensione impie gati ; L. 30,144,84 al fondo opere di pubblica utilità e beneficenza.
R E G IM E EC O N O M IC O E D O G A N A L E
Nuova tariffa doganale russa.Il Messaggero dell’ Impero dà le notizie seguenti sulla nuova tariffa doganale russa per le frontiere d’ Europa, tariffa pubblicata alcuni giorni fa nel Bol
lettino delle leggi.
L’ elaborazione della nuòva tariffa è stata provo cata dall’ avvicinarsi del momento in cui i trattati di commercio della Russia colle potenze estere pos sono venire denunziati. Colla ammissione della clau sola della nazione più favorita, questi trattati hanno diminuito o reso fisso un gran numero di diritti. Questi diritti hanno formato una tariffa speciale, detta convenzionale. La rinunzia dei trattati rende rebbe applicabile la tariffa generale. Ma questa, ta riffa, pubblicata 11 anni fa,, non risponde più alla situazione attuale dell’ industria russa. Il Ministero delle finanze ne ha per conseguenza deciso la revi sione, con il concorso delle autorità competenti nìei diversi rami dell’ industria, ed il risultato di questo lavoro, dopo l’ esame del Consiglio dell’ Imperò, è stato sanzionato dall’ Imperatore.
Il Ministero delle finanze nph ha, nel rivedere la tariffa russa, seguito che 1’ esempio degli altri Stati, che al momento della revisione dei trattati di com mercio hanno mutato le loro tariffe, nel senso di una maggiore protezione del lavoro nazionale.
11 Ministero delle finanze non potè quindi restare indifferente alla presenza di questi fatti.
Una volta che le parti, colle quali la Russia deve trattare, aveano deciso di fare delle nuove tariffe la base delle proprie concessioni, la Russia pur ossa dovette crearsi una nuova base.
Il Ministero delle finanze non ha avuto l’ inten zione di aumentare i diritti di dogana ad ogni costo, per avere un’ arma contro gli altri paesi eoostringèfìi più facilmente a delle concessioni.
Il Ministero delle finanze comprendeva bene, ¿he un aumento eitificiale dei diritti, fatto prima della rinnovazione dei trattati, ed allo scopo di creare una base, sulla quale si potrebbero in seguito fare delle concessioni, non avrebbe ingannato nessuno. Mezzi simili potrebbero rivolgersi contro il paese, ohe li avesse impiegati. Se questi trattati non fossero con chiusi, si sarebbe nella necessità di applicare una tariffa troppo elevata e per conseguenza dannosa agli interessi nazionali.
I mutamenti della tariffa generale furono fatti con circospezione e rispondono completamente alle modificazioni, sopravvenute nello stato economico dell’ Impero e della concorrenza internazionale.
L’ aumento dei diritti non fu applicato a tutto le voci, e spesso quello in vigore fu giudicato Suffi ciente per là protezione dell’ industria naziòndfe. Le altre modificazioni consistono in una nuova clàséi'fi- eazione, e in una maggiore specificazione, T dna- e 1’ altra destinate ad aumentare la protezióne, aeóòb- data alla produzione degli oggetti non menzionati, specialmente nella tariffa attuale, ed a togliere' le difficoltà della sua applicazione, nelle quali éi era urtato.