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L'economista: gazzetta settimanale di scienza economica, finanza, commercio, banchi, ferrovie e degli interessi privati - A.30 (1903) n.1547, 27 dicembre

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L'ECONOMISTA

GAZZETTA SETTIMANALE

SCIENZA ECONOMICA, F IN A N Z A , COMMERCIO, BAN CH I, F E R R O V IE , INTERESSI P R IV A T I

Anno X I I - Yol. XXIIV

Firenze,

21

Dicemlire 1903

N. 1541

S o m m a r i o : Il miglioramento della circolazione — R. J). V . La riforma della legge sui Probi-viri — R i­ vista economica. ( Terzo Congresso nazionale della Previdenza a Firenze nel maggio 1904) — La Relazione per la conversione del 4 </2 °/o (Continuazione) Cronaca delle Camere di Commercio (Milano) — Mer­ cato monetario e Banche di emissione - Rivista delle Borse. - Notizie commerciali. - Indice alfabe- tico-analitico delle materie contenute nel trentaquattresimo volume.

IL MISLIOBAMEKTO DELLA C1RCDLAZI0SE

Dalla esposizione finanziaria e dai brani

dei discorsi pronunziati in questi giorni vera­

mente laboriosi del Ministro del Tesoro, si de­

sume che sia suo intendimento di venire ad un

sollecito miglioramento della circolazione car­

tacea. Un duplice fine lo spinge a tali prov­

vedimenti : primo quello intrinseco, diremo cosi,

di rendere compartecipe anche la circolazione

delle migliorate condizioni del Tesoro, delle Ban­

che e della economia nazionale in genere. Se i

bisogni urgenti della cassa dello Stato non

hanno sin qui permesso di riordinare il debito

dello Stato verso i portatori ^ dei^ biglietti di

Stato, che ammontano a 400 milioni e che non

hanno se non una riserva metallica inferiore al

25 % , è ben giusto che a tale riordinamento si

provveda ora che la situazione del Tesoro e solida

e buona come non lo fu mai; ora che il credito

dello Stato è così apprezzato da mantenerne i

titoli sopra la pari ; ora che in genere i buoni

valori sono sulle Borse altamente quotati; ora in­

fine che il cambio si mantiene favorevole anche

in questo periodo dell’ anno nel quale di solito

avveniva un rincaro notevole. Può lo Stato

mantenere scoperta una parte tanto importante

del suo debito a vista, o non deve cogliere la

occasione della concomitanza di così liete con­

dizioni per portare con mano sollecita e sicura

un miglioramento alla sua propria circolazione ?

Se le attuali condizioni economiche e finanziarie

del paese dovessero considerarsi transitorie,

forse non sarebbero consigliabili provvedimenti

radicali in materia tanto delicata. Ma tutto lascia

credere che il miglioramento così rapidamente

avvenuto, dati gli indici della pubblica eco­

nomia, abbia quei caratteri durevoli e solidi da

ritenerlo conseguenza dei mutati elementi sui

quali l’ economia pubblica si delinea. Mancano è

vero i mezzi per una accurata e sicura analisi

delle cause determinanti, ma non si può non

vedere abbastanza nettamente indicati alcuni

fatti che possono spiegare i lieti fenomeni a cui

assistiamo.

Non vi ha dubbio alcuno che in questi ultimi

anni l’ Italia ha impiegati i suoi risparmi ad acqui­

stare dall’estero non solo il suo consolidato, ma

anche altri titoli di Stato che all’estero esiste­

vano, e in pari tempo rimpatriarono quei primari

titoli industriali che in altro tempo avevano tro­

vato collocamento sui mercati degli altri paesi; e

si può anche ritenere che sia rimasto all’ estero

soltanto quella quantità di titoli italiani che pos­

sono starvi senza sforzo, anzi, da recenti notizie

e da disposizioni manifestate da qualche mer­

cato, sembrerebbe fondato il criterio che volen­

tieri il capitale estero entrerebbe ad impiegarsi

più largamente in titoli italiani, anche a mite

interesse. Comunque è certo che in questo mo­

mento il mercato italiano ha disponibile quella

parte del risparmio che negli ultimi anni impie­

gava a riacquistare il debito che era all’ estero,

e nello stesso tempo anche la quantità di rendita

sicura che ogni semestre viene pagata dallo Stato

agli italiani possessori di tanta parte del debito.

Sotto un certo aspetto comincia quindi ad

esservi una larga disponibilità di risparmio che

non può essere assorbito dallo sviluppo indu­

striale, essendo esso relativamente lento; da ciò

i due ordini di fatti che destano compiacenza e

meraviglia insieme: — il saggio dell’ interesse

che va diminuendo e, se nuove circostanze non

muteranno la situazione, diminuirà ancora ; — e

qualche indizio di capitale italiano che va in­

vestendosi in titoli* esteri.

Vi è quindi nella situazione economica fi­

nanziaria dell’ Italia indizio sufficiente per rite­

nere che essa non potrà essere facilmente scossa

dalle piccole cause, e che potrà senza pericolo

sostenere anche qualche urto che alcuni anni

or sono sarebbe stato insopportabile.

Non solamente quindi è bene, ma quasi si

direbbe è doveroso che il Governo approfitti di

questo periodo fortunato per migliorare la cir­

colazione;— ogni provvedimento destinato a mi­

gliorare il credito pubblico è una specie di ri­

serva che vien fatta per gli anni magri che, po­

tessero diminuire la bontà della situazione.

(2)

850

L ’ E C O N O M IST A

27 dicembre 1903

gliorare la circolazione. Se nel suo intimo pen­

siero vi è quello di raccogliere quanto più forze

gli sia possibile per tentare la conversione del

5 per cento, è troppo evidente che incontrerà

tanto maggiore e più valido e volenteroso concorso

quanto maggior prova darà l ’ Italia di saper or­

dinare in modo normale gli stromenti di credito

e di sottrarre la finanza del paese da ogni pos­

sibile pericolo. Ora una circolazione di Stato

non coperta per gran parte da riserva metallica,

è senza dubbio un punto debole così per la

finanza della Stato come per la economia pub­

blica. Certo la esistenza di una specie di corso

forzato dei biglietti non si avverte quando il

cambio è favorevole od anche solo al disotto

del punto d’ oro ; ma il cambio è elemento

così variabile e soggetto a tali influenze psichi­

che che da un momento all’ altro può mutare

espressione e rendere evidente la condizione di

quasi inconvertibilità delia quale ora nessuno

si accorge, perchè i biglietti si cambiano in oro

alla pari.

Importa pertanto eh«, se veramente gli

eventi ci- permetteranno di affrontare la grande

operazione della conversione, lo Stato si tolga

questa sua circolazione cartacea che _ oggi non

disturba, ma che potrebbe disturbare in seguito.

Non è il caso ora di indovinare da ciò che

disse il Ministro del Tesoro quali mezzi pre­

cisi egli effettivamente adopererà per conseguire

l’ intento ; ma è chiaro che e per mezzo delle

Banche di emissione e per mezzo degli scudi

che cominciano a rimpatriare in abbondanza più

presto che non si creda i 400 milioni di biglietti

di Stato ora in circolazione cesseranno di essere

di Stato.

Applaudendo a questo concetto del Ministro,

lo incoraggiamo a sollecitare quanto è possibile

questo primo e importante passo e saremmo

lieti se il Parlamento, al riprendere i suoi la­

vori, sarà chiamato subito a discutere tale prov­

vedimento e delibererà su esso con rapida pro­

cedura.

LA RIFORMA DELLA LEGGE SOI PROBI-VIRI

Il Gomitato permanente del Consiglio su­

periore del lavoro, dovrà, nella sua prossima ses­

sione, esprimere il proprio parere sul disegno di

legge presentato alla Camera dei Deputati, dagli

on. Cahrini, Turati e altri, per la riforma della

le g g e '15 giugno 1893 sui probi-viri. A questo

scopo esso ha diretto alle Camere di commer­

cio, alle Associazioni industriali, alle Camere del

lavoro, e alle Leghe e federazioni operaie un

questionario, che fu già da noi pubblicato (vedi

V Economista n. 1540), per avere adeguata rispo­

sta a varie questioni interessanti la suddetta ri­

forma. E poiché siamo in grado di farlo con

qualche cognizione pratica del funzionamento di

questa magistratura del lavoro, vogliamo esami­

nare alcuni punti del detto questionario.

Premettiamo che, a nostro avviso, la istitu­

zione dei collegi dei probi-viri ha corrisposto, là

dove funziona già da qualche tempo, alle aspet­

tative di coloro che l’ hanno propugnata. Certo,

la conciliazione delle controversie suscitate dal con­

tratto di lavoro, non ebbe ancora quella larga ap­

plicazione che sarebbe stato ed è ogni giorno

sempre più desiderabile. Ma ciò si spiega facil­

mente in un primo periodo di vita di tale istitu­

zione. Mancando presso di noi un ordinamento

legislativo del contratto di lavoro, ossia un tipo

di contratto, al quale riferirsi, date le differenze

di consuetudini e la novità di certe condizioni

nelle quali per opera della solidarietà professio­

nale, del movimento operaio in generale, si è

trovato spesso l’ operaio, dato anche il prevalere

di idee non sempre corrette ed eque intorno alle

relazioni tra capitale e lavoro, è naturale che le

due pait.i in conflitto, reputando di essere dalla

parte della ragione, stentassero il più spesso di

accedere a un termine di conciliazione, il quale

appariva loro in urto coi supposti diritti che ri­

tenevano di avere.

Più fàcile sarà in seguito che la concilia­

zione abbia larga applicazione, perchè una volta

formata una coscienza più esatta dei diritti e dei

doveri, sia negli imprenditori che negli operai,

le due parti apprezzeranno al suo giusto va­

lore la convenienza di dirimere le controver­

sie con accordi amichevoli. Non è raro ora che

l’ operaio per avere la soddisfazione di ottenere

la vittoria di contro all’ imprenditore, danneggi,

in ultima istanza, se stesso.

Egli bada troppo spesso al vantaggio im­

mediato, e non pensa che più della indennità che

gli può essere assegnata per una volta tanto

dalla Giuria, interessa a lui di avere una occu­

pazione fìssa e di godere la maggior fiducia di

chi lo impiega. Per questo, vale sempre di più,

in tesi generale, nei riguardi dell’ operaio, un

accordo conchiuso dinanzi all’ ufficio di concilia­

zione che una sentenza resa dalla Giuria, la

quale naturalmente riconosce esplicitamente il

torto per una parte e lascia così le parti in rela­

zioni tutt’ altro che buone.

Ma noi confidiamo nel tempo, senza del

quale è vano credere che le istituzioni possano

dare tutti i frutti di cui sono capaci. E pensiamo

che la legge sui probi-viri possa essere miglio­

rata in più punti, ma che non occorra sovvertire

l’ ordinamento attuale di quella magistratura.

Così, quando il questionario chiede se convenga

rendere obbligatoria la istituzione dei Collegi,

in una data circoscrizione e stabilire il sorteggio

d’ ufficio dei membri di essi in caso di diserzione

dalle elezioni, possiamo rispondere affermativa-

mente, perchè crediamo che lo Stato possa con

vantaggio .generale offrire la possibilità ai lavo­

ratori di ogni località, di far decidere le loro con­

troversie, derivanti dal contratto di lavoro, da

un competente magistrato. Crediamo anzi che in

certe località, dove non sono ancora esercitate

industrie in modo speciale e prevalente, conver­

rebbe istituire un unico Collegio di probi-viri

al quale potessero ossere deferite le controversie

industriali, salvo l’ obbligo nel Collegio di sen­

tire nei singoli casi quando sia necessario, periti

di quel dato ramo d’ industria.

(3)

simi, dove manca la possibilità di creare dei Col­

legi per ogni ramo di lavoro, gioverebbe avere

un Collegio unico che esercitasse le funzioni di

conciliatore e di arbitro.

Non troviamo opportuno di affidare alle

Camere di commercio e associazioni industriali,

l’ elezione dei probi-viri industriali e alle Ca­

mere di lavoro ed Associazioni operaie quella

dei probi-viri operai, perchè vi sono operai non

ascritti alle associazioni e alle Camere di lavoro,

ai quali dev’ esser riconosciuto, come agli operai

organizzati, la facoltà di partecipare alle elezioni.

E anche per gl’ industriali crediamo sia migliore

il sistema attuale, che lascia piena libertà di

scelta nella nomina dei probi-viri industriali,

mentre se fossero le Camere di commercio e le

Associazioni industriali i corpi elettorali, ve­

dremmo che la loro volontà in ogni caso si im­

porrebbe. Il sistema attuale non impedisce af­

fatto gli accordi, ma toglie loro quel carattere

imperativo che avrebbero certamente adottando

l’ altro sistema.

La questione della estensione da darsi alla

giurisdizione dei Collegi, è certo una delle più

gravi e complesse. Si chiede se la giurisdizione

debba essere estesa a tutte le controversie ine­

renti al contratto di lavoro, tanto individuali che

collettive, ancorché precedenti, concomitanti e

susseguenti la stipulazione; e qui crediamo di

dover fare delle distinzioni. Per le controversie

collettive la legislazione in vigore è certo in­

sufficiente: anzi quasi nulla; mentre oggidì le

controversie più gravi sorgono appunto tra

gl’ imprenditori e i gruppi di operai che si coa­

lizzano. La istituzione dei probi-viri non potrà

dirsi veramente efficace se non quando potrà

agire anche pei conflitti collettivi. Occorre adun­

que trovare il modo che i collegi probivirali

esplichino la loro funzione anche nelle contro­

versie collettive e per questo pare a noi che oc­

corra distinguere tra le controversie che riguar­

dano la interpretazione dei contratti esistenti e

quelle altre che si riferiscono alla stipulazione

dei nuovi contratti. Per le prime i collegi anche

cosi come sono ora costituiti possono benissimo

funzionare, non essendovi alcuna ragione che

sconsigli dall’ affidare loro la conciliazione e in

ultima istanza la decisione delle controversie che

derivano da un modo discorde d’ intendere le con­

dizioni del contratto di lavoro. Nè

è

raro che an­

che presentemente le giurie probivirali sieno chia­

mate a risolvere più volte la medesima questione,

se più sono gli operai che si trovano, per la stessa

causa, in conflitto con l’imprenditore. Quanto alle

controversie che precedono la stipulazione del con­

tratto, con altre parole quanto a quei casi in cui

si domanda da una parte o dall’ altra che il con­

tratto venga modificato e facilmente si viene allo

sciopero o alla serrata, può dubitarsi se sia il caso

di estendere la giurisdizione dei probiviri fino a

comprendere tali conflitti. Il più spesso sarebbe

necessario ricorrere in tali casi a qualche arbi­

tro, che non può essere il collegio dei probiviri

nel quale chi decide tra le due parti, rappresen­

tate dai probiviri industriali e da quelli operai,

finisce per essere il presidente. E che sia conve­

niente un ordinamento alquanto differente è di­

mostrato dallo stesso disegno di legge presentato

dall’ on. Cocco Ortu sul contratto di lavoro, nella

parte che si riferisce alla conciliazione e all’ ar­

bitrato. Nei luoghi dove sono parecchi collegi di

probiviri potrebbe formarsi per le controversie

collettive

con

i presidenti

e i presidenti

supplenti un consiglio di conciliazione e una

corte arbitramentale da poter adire volontaria­

mente ogni qualvolta si creda utile di farlo. Ad

ogni modo, è certo che occorre studiare quello

che può farsi utilmente per facilitare la risoluzione

dei conflitti collettivi.

. Circa le altre domande inscritte nel questio­

nario, osserviamo che togliere la pubblicità delle

udienze della giuria sarebbe un errore, perchè è

bene che le ragioni delle parti siano esposte e

difese dinanzi al pubblico, che potrà così inten­

dere dalla discussione, forse meglio che dalla

sentenza, da che parte l’ equità deve far piegare

il giudice. Non sarebbe conveniente togliere ogni

limite di valore alla competenza dei Collegi per

non dare loro facoltà troppo estese, delle quali,

data la loro costituzione, potrebbero anche abu­

sare, ma certo l’ attuale limite potrebbe essere

elevato. Le memorie scritte a difesa non dovreb­

bero essere in massima vietate; però il loro uso

si dovrebbe ammettere solo nei casi in cui la

giuria riconosca necessario che le ragioni delle

parti sieno meglio precisate; quindi dovrebbe am­

mettersi senz’altro nella Giuria la facoltà di richie­

dere memorie scritte. La giurisdizione di appello

oggi non ammessa che per 1’ eccesso di potere e

l’ incompetenza dovrebbe essere estesa, secondo

alcuni, al giudizio di merito col precetto che pre­

valgano i dettami dell’ equità, ma domandiamo se

convenga ammettere l’ appello per quistione di

poca entità o se non si deve fare qui una distin­

zione coll’ ammettere l’ appello quando si tratta di

un valore superiore alla cifra di 200 lire che

oggi segna il limite della competenza probi-

virale.

Alle altre domande relative alla retribuzione

con medaglie di presenza concesse ai probiviri

alla gratuità del procedimento, alla unificazione

degli uffici di conciliazione e di giuria ecc. cre­

diamo di dover rispondere negativamente. Per

quella esperienza che abbiamo del funzionamento

dei collegi di probiviri dobbiamo dire che alcune

nuovità propugnate da certi riformatori non fa­

rebbero altro che danneggiare la istituzione, che

va molto meglio, generalmente, di quello che di­

cono o pensano i suoi avversari. Spesso gl’ indu­

striali si lagnano delle sentenze dei probiviri, ma

ciò dipende dal contrasto troppo vivo che vi è

tra le idee antiquate di non pochi imprenditori

e le tendenze nuove che si fanno strada negli

animi degli uomini spregiudicati e disinteressati.

Riformiamo adunque, ma non esageriamo nella

riforma, per 1’ opinione erronea di poter cambiare

le idee con qualche legge di più.

R. D. V

(Rivista (Economica

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852

L’ E C O N O M IST A

27 dicembre 1903

previdenza sia convocato in Firenze nei giorni 22 e 23 maggio (feste di Pentecoste) 1904 e che 1’ invito sia esteso a tutte le 7000 Società di mutuo soccorso d’ Italia, senza distinzione alcuna di confessionalità o di credenze politiche o religiose.

Il solo titolo per essere ammesso al Congresso è quello di essere Società di mutuo soccorso : le So­ cietà federate avranno voto deliberativo, le non le- derate avranno soltanto voto consultivo ; ma tutte le 7000 Società di mutuo soccorso italiane possono acquistare il voto deliberativo, federandosi due mesi avanti il Congresso.

I temi proposti, alla discussione saranno ì se­

guenti : . . ' ,

1° le assicurazioni sociali (malattie, invalidità, infortuni, maternità, vedove ed_ orfani, vecchiaia, disoccupazione) e dei mezzi legislativi per provve­

dervi; , „ _ .

2° La Federazione Italiana delle bocieta ai mutuo soccorso e la legislazione del lavoro ;

3° Della costituzione di una Federazione inter­ nazionale della mutualità.

LA RELAZIONE PER LA CONVERSIONE

del 4 ij2 ojo

( C o n t i n u a z i o n e ).

Anche nel bilancio di previsione per 1’ esercizio in corse è preveduto un avanzo di 2 milioni di lire, da reinvestire, ad aumento del patrimonio. Data la perdita di 2 milioni e mezzo, dipendente dalla con­ versione del 4,50, verrebbe meno questo avanzo di bilancio, e, inoltre, vi sarebbe nelle entrate una de­ ficienza di 500 mila lire. A questa però sarebbe pur agevole supplire, se occorresse, o con ì maggiori redditi che ogni anno si verificano, m confronto delle previsioni, o con qualche alienazione di patri­ monio, senza che alcuno degli scopi e dei servizi, ai quali il Fondo per il culto deve provvedere, avesse a risentirsene. Del resto, le deficienze di bilancio potrebbero ridursi sensibilmente al di sotto delle lire 500 mila, sia per effetto dell’ acceleramento delle decadenze e della cessazione delle pensioni, che si accentua di anno in anno, col progredire dell età dei pensionati, sia per effetto di economie ammini­ strative, ohe, col diminuire progressivo dei servizi., paiono ancora possibili in non trascurabile misura, e che sono da raccomandare vivamente. ’).

In sostanza, tutto ciò che si deve erogare si ero; gherebbe egualmente, e gli stanziamenti attuali di bilancio rimarrebbero inalterati. Himarrebbe pertanto inalterato lo stanziamento di liie 1,9CO,COO, a favore di tutti i Comuni aventi diritto al quarto di rendita dei beni delle soppresse Corporazioni religiose, stan­ ziamento da aumentarsi, come por legga, in preppor- zione della diminuzione dell’ onere delle pensioni ; e così, inalterato rimarrebbe quello di lire 590,090 a favore della Cassa nazionale di previdenza, per il decimo dell’ acconto già percepito dallo Stato, il, in quanto a compensare le perdite derivanti dalle con­ versioni non bastassero la sospensione temporanea dei reimpieghi, le maggiori decadenze delle pensioni e le più severe economie nelle spese di amministra­ zione, si potrebbe pur sempre, e in ogni caso, sup­ plire, come si accennò, con limitate alienazioni o inversioni di capitali, per rientrare poi, m breve, nella via dei reimpieghi e della ricostituzione pa­ trimoniale.

Pertanto, il solo danno reale, ma temporaneo, corno provano gli effetti della legge del 1894, che può derivare al Fondo per il culto dalla con­ versione delle sue rendite 4,50, si limita ad una sosta transitoria nell’ opera di cotesta ricostituzione. Siccome però la riduzione delle pensioni in corso e sempre maggiore, e, ad ogni modo, tale ricostituzione

t) Nei sei esercizi del 1895-96 al 1900-901 le pen­ sioni a carico del Fondo per il culto scemarono di lire 2,033,959.83, con una media di 339 . mila lire.in cifra tonda (Eelazione Manhca del 28 dicembre 1JU2, pag. 28).

è fatta principalmente nell’ interesse dello Stato, al quale spettano tre quarti dol patrimonio regolare, di entità prevalente, e pier il migliore esito della liquidazione finale dell’ ente, e nessuno degli scopi e dei servizi, ai quali il Fondo stesso deve prov­ vedere, sarà compromesso, nessun stanziamento del suo bilancio scemato, così sembra che, senza alcuna preoccupazione, possa, e anzi debba ammettersi ohe la conversione abbia pieno effetto anche in suo con­ fronto.

V ’ è però ancora un intento da raggiungere, e ohe preme, nell’ interesse del clero inferiore : quello di elevare da 900 a 1000 lire le congrue parrocchiali, in adempimento alla prescrizione fatta dall art. 1 della legge 4 giugno 1899, n. 191. 1 parroci, che sa­ rebbero beneficati dall’ aumento delle congrue, sa­ rebbero oltre 10,000, e lo stanziamento attuale di 7 milioni dovrebbe all’ uopo elevarsi di un milione.

Ora, non solamente non è proposito del Governo che la conversione in discorso abbia a ritardare co- desto adempimento, ma è suo fermo intendimento di assicurare che, nonostante la conversione, 1 au­ mento delle congrue a lire 1000 debba avere effetto, e al più presto. K siccome, data la conversione del 4,50, e pure tenuto conto del suesposto, ciò non po­ trebbe operarsi sollecitamente con i soli mezzi pro­ pri del F ondo per il culto, a meno di porlo nella ne­ cessità di intaccare, in misura troppo notevole, la consistenza patrimoniale, quanto è da .evitate ; così all’ articolo 5 si propone che, a partire dal 1“ lu­ glio 1904, il Tesoro versi annualmente al Fondo per il culto, a rate semestrali posticipate, un milione di lire, come speciale sussidio per affrettare l’aumento delle congrue parrocchiali da 900 a 1000 lire, benefi­ cio giustificato dal voto espresso da quella legge, e compensato, materialmente, dai vantaggi della con­ versione, e, moralmente dall’ anticipato migliora- monto delle condizioni dol clero inferiore.

Per altro, non essendo logico che lo Stato con­ tinui a contribuire con detta somma allo scopo indi­ cato anche quando il Fondo pel* il culto venga a trovarsi in grado di farvi Ironie, in parte o in tutto, del proprio, al comma secondo dello stessa art. 5 si propone che il contributo speciale a carico dello Stato, per il fine suddetto, debba, di anno in anno, scemare, in proporzione del maggiore stanziamento che il Fondo per il culto possa per esso fare con le rendite proprie, fino alla cessazione totale del con­

tributo medesimo. ..

Quanto alle lire 589 mila di rendita 4.50 spettanti al Fondo di beneficenza e religione della citta di Eoma, applicate al culto, si dichiarano soggette an- ch’ esse alla conversione per legge, in omaggio al principio di massima adottato, e in conformità a quanto è disposto relativamente alle rendite dei Fondo per il culto, aventi analoga applicazione. Sic­ come però esso, per la poco rilevante sua entità pa­ trimoniale, non potrebbe, senza disagio e senza compromettere qualche fine del suo istituto, soppor­ tare la perdita corrispondente, di circa 130 nula lire così l ’ articolo 6, si propone, a titolo di quasi com­ pleta compensazione, di esonerarlo anche dall ob­ bligo di corrispondere al Tesoro dello Stato 1 an­ nualità di lire 85,519.20, per conservazione e manu­ tenzione di monumenti, biblioteche, osservatori, musei e oggetti d'arte, e dall’ obbligo di versare ai Fondo per il culto il contributo di lire 39,400 per spese di amministrazione, ritenuto anche che quelle sostenute in fatto per esso sono, oggimai trascu­ rabili ').

III.

Conversioni libere a base di opzione e di premio.

Esenzioni di tasse. — Spese.

Sull*articolo 7.

Di norma, per le operazioni della specie, si ac­ corda ai portatori dei titoli, chiamati a rimborso od a conversione, un brevissimo intervallo di tempo per dichiarare se intendano di conseguire il rimborso o di aderire alla conversione. E, pure di norma, il difetto della domanda di rimborso, da produrre nei

(5)

18-termini e modi stabiliti eon atto di governo, suc­ cessivo alla legge di autorizzazione, viene conside­ rato tome tacita acquiescenza alla conversione. Per 1’ ultima grande conversione francese, da 3.50 a 3 per cento, autorizzata con legge 9 luglio 1902, fu li­ mitato a sei giorni cotale lasso di tempo, e venne stabilito che la mancanza delia domanda di rimborso entro questo termine, dovesse equipararsi alla ac- cettaz one della conversione (art. 4). La brevità di questi termini rinviene la sua ragione nella neces­ sità di affrettare la cessazione del turbamento e delle incertezze, che tali operazioni producono nel mer­ cato, relativamente alle quotazioni dei titoli in esse impegnati, ed alla entità dei rimborsi da operarsi per le rendite, per le quali la conversione non sia stata accettata. Si comprende come, in materia di credito in generale, e di conversioni in particolare la maggiore possibile rapidità sia consigliata dai delicati interessi che vi sono coinvolti.

L’ articolo 7, per 1’ operazione sul consolidato 4.50, fissa il detto termine in giorni sei, deeorribili dalla data che sarà indicata con decreto reale. Trat­ tandosi di un titolo pagabile esclusivamente all’ in­ terno, non occorrerà stabilire alcuna decorrenza spe­ ciale per i portatori esteri e dimoranti all’ estero.

Con lo stesso decreto reale doirà fissarsi la data del rimborso del capitale ai portatori <he non ab­ biano accettata la conversione, e la misura del pre­ mio da accordarsi eventualmente ai.portatori chela abbiano accettata.

Sull’ articolo 8.

Questo articolo stabilisce che ai portatori, i quali non abbiano accettata la conversione, sarà pagato, alla data del rimborso fissata con decreto reale, il capitale corrispondente al valore nominale dei tì­ toli prodotti, oltre all’ interesse 4.50 j er cento ma­ turato sulle cedole rispettive, a tutto il giorno an­ teriori a quello fissato per il rimborso medesimo

A i portatori del consolidato 4.50 che, invece ab­ biano accettato la conversione, saranno pagati gli stessi interessi, e, inoltre, il premio fissato col detto decreto reale. Dalla data della rimborsabilità dei ti- tol del consolidato 4.50, competei anno ad essi gli interessi 3.50 al netto.

Non potendosi provvedere immediatamente per la surrogazione dei titoli del consolidato 4.50, con quelli corrispondenti del consolidato 3.50, che l’Am ­ ministrazione possiede, questo articolo stabilisce che, ali’ atto del pagamento degli interessi e del premio, dovuti ai portatori che abbiano accettato la conversione, saranno stampigliati in 3.50 i certifi­ cati nominativi e i titoli al portatore del consolidato 4.50 da essi posseduti, da surrogarsi, a suo tempo, con i titoli corrispondenti del 3.50, e che, nell’inter­ vallo, saranno rappresentati dai titoli stampigliati. Alle operazioni necessarie per il ritiro dei titoli 4.50 stampigliati e rilascio dei titoli 3.50 sarà poi provveduto con la maggiore sollecitudine.

Sugli articoli 9 e 10.

In generale, le leggi di conversione considerano l ’ azione che i proprietaii dei titoli o i loro tutori, curatori e amministratori debbono esercitare per effetto di essa, come atti di semplice amministra­ zione, ammettendo quindi che possa esplicarsi senza autorizzazione speciale o senza alcuna formalità giu­ diziaria. E in realtà non trattasi di alienazione di patrimonio, nè di accettezione di vincoli, per cui, nell’ interesse delle persone incapaci, siano da esi­ gere le cautele di rito. Si chieda il rimborso o si accetti la conversione, con i vantaggi che abbiano ad accompagnarla, si è in presenza di una mera tra­ sformazione patrimoniale, che è inevitabile, dipen­ dendo dalla legge. Ma tale misura tanto più si im­ pone, in quanto la risi rettezza dei termini, ammessi per 1’ esercizio dell’ opzione, non consentirebbe la osservanza delle formalità ordinarie. Si prescrive, per altro, nel caso di accettazione della convei sione il regolare reimpiego dei premi assegnati e del ri­ cavo dell’ alienazione degli assegni frazionali di ren­ dite, non suscettivi di inscrizione, e per i quali non si operi la riunione: alienazione e riunione dei pari considerate come atti di semplice amministrazione. E, nel caso di iimborso, si prescrivo il versamento del capitale corrispondente direttamente nella Cassa dei depositi e prestiti, a titolo di deposito volontario

per il successivo reimpiego, da farsi sotto la osser­ vanza di tutte le formalità necessarie.

Tali disposizioni sono concretate nell’articolo 9, il quale ammette, altresì, che la donna maritata possa accettare ia conversione o chiedere il rim­ borso, senza che sia necessaria la autorizzazione del marito.

Anche la procedura stabilita dall’articolo 10, per le rendite soggette ad usufrutto, s’ inspira alla pra­ tica seguita dalle altre legislazioni e alla necessità di una risoluzione entro il breve termine ammesso per la opzione. Questa, se diretta al rimborso, deve esser fatta di accordo tra il titolare della rendita e l ’ usufruttuario di essa, mentre l’ inazione di en­ trambi sarà efficace per la conversione. Se però il rimborso sia chiesto o dal solo titolare o dal solo usufruttuario, il T< soro si intenderà liberato da ogni obbligo versando il capitale dovuto, dalla data fissata per il rimborso, presso la Cassa dei depositi e prestiti, salvo poi a queste di corrisponderlo, con gli interessi vigenti per i -depositi volontari, a chi sia indicato successivamente, d’accordo fra le parti interessate, ovvero di pieno diritto al titolare o allo usufrutuario, se rispettivamente dimostrino o la av­ venuta cessazione dell’ usufrutto od il consolida­ mento della nuda proprietà nell’ usufruttuario della rendita.

Sull’ artioolo 11.

È logico che, la conversione essendo fatta nel- l’ interesse ed a tutto vantaggio dello Stato, da que­ sto non si esigano tasse di bollo, di registro ed al­ tre, per tutti quegli atti e documenti, che debbano prodursi dai portatori e titolari delie rendite, o ri­ lasciarsi dalle stesse pubbliche amministrazioni, sia per il rimborso, sia per la conversione, a condizione che debbano valere esclusivamente agli effetti di quest’ ultima. Ed è quanto si dispone all’ articolo il, il quale, per la stessa ragione, ammette altresì il passaggio gratuito del tollo dai titoli da ritirare e da estinguere ai nuovi titoli 3,50, con riserva però del pagamento della tassa supplementare, se, per questi ultimi, ne sia richiesto un numero mag­ giore.

Sull’ articolo 12.

Poiché il processo della conversi ne deve, inde­ fettibilmente, avere il suo risultato finale e com­ pleto, nel senso che i titoli di debito a interesse mi­ nore debbono sostituirsi, senza eccezione, a quelli ad interesse maggiore, da ritirarsi dalla circolazione, ne segue che, se la sostituzione non sia diretta- mente accettata dagli stessi portatori di titoli a in­ teresse più alto, i quali chiedano il rimborso del ca­ pitale corrispondente, questo debba essere raccolto mediante emissione e collocamento dei titoli a inte­ resse ridotto, onde la sostituzione avvenga egual­ mente, sebbene per via indiretta.

La facoltà di emettere e a'ienare, alle migliori condizioni, rendita consolidata 8,50 per cento, nella misura necessaria per i rimborsi che siano eventual­ mente chiesti per la conversione del consolidato 4,50 è data al ministro del tesoro dalla disposizione con­ ti nuta nel primo comma del presento articolo. A te­ nore dello stesso comma però, il ministro del tesoro avrà facollà di provvedervi, transitoriamente, e in quanto lo ritenga opportuno, con i mezzi ordinari di cassa. Avendo obbligo di alienare alle migliori

condizioni, questa facoltà preliminare deve essergli riconosciuta, appunto perchè, sempre quando le contingenze ne lo consiglino, egli possa assicurare queste condizioni, provvedendo ai rimborsi con le risorse ordinarie di tesoreria, e soltanto In seguito, e a miglior tempo, all’ alienazione dei titoli, e quindi alla reintegrazione delle risorse medesime.

Il seci ndo comma di questo articolo stabilisce poi che al pagamento del premio ria concedersi ai portatori del eonsolidalo 4,50, che accettino la con­ versione, sempre quando, ben inteso, non si tratti di conversioni di favore o obbligatorie, ed alle altre erogazioni relative alle operazioni finanziarie, da compiersi, sia provveduto con mezzi di tesoreria, nel limite massimo di spesa di una lira, per ogni 100 lire di capitale nominale rimborsato o normalmente convertito.

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854

L ’ E C O N O M IST A

27 dicembre 1903

rava espressamente, nella relazione, che due lire erano da erogarsi a pareggio del va ore nominale del titolo, in confronto ai corsi reali di esso nei se­ condo trimestre di questo anno, i quali oscillavano appunto intorno a 98 lire. Occorreva dunque, al ime di non ritardare le operazioni generali di conver­ sione, considerate in quel disegno di legge, e al line di anticiparne i benefici, che, a prevenire le do­ mande di rimborso, altrimenti inevitabili, si conce­ desse il compenso dei corsi, nella misura da questi indicata come necessaria, oltre ad un premio vero e ^ Ma si soggiungeva altresì che tale stato di cose poteva mutare, e che 1’ ascensione dei corsi del con­ solidato 3,50, avrebbe naturalmente potuto e dovuto determinare una proporzionata riduzione nel com­ penso a pareggio, limitando la spesa al solo premio effettivo. Ora, ciò appunto si è avverato, ed anzi, poiché il corso è, e si mantiene, sopra la pari, con un vantaggio che tocca, e da tempo supera, una lira, così ne segue che, non solamente non sarebbe da concedersi compenso alcuno a pareggio del valore nominale, ma nemmeno un premio. In concreto, il 3,50 da offrirsi per la conversione rappresentando ora un valore medio, in conto capitale di lire j.U1,£0 circa, il quale potrebbe anche maggiormente ele­ varsi, non vi può essere, in generale, alcun inte­ resse che spinga il portatore a chiedere, invece, il

rimborso. , ..

Nondimeno, sia perchè la stessa^ operazione di conversione può determinare una inflessione, per quanto leggera, nei prezzi del nuovo consolidato, e sia perchè si tratta della notevole riduzione di un punto nello interesse ora dovuto ai portatori, tanto più perciò meritevoli di riguardo, opino che sia egualmente da concedere loro un premio, da fissarsi a suo tempo, e, cioè, col decreto reale, da pubbli­ carsi per regolare la operazione, non appena pro­ mulgata la legge che la autorizzi.

L ’ articolo in esame dispone che, fra il premio e le altre spese dirette per la operazione finanziaria, non possa erogarsi oltre ad una lira per egei 100 lire del capitale soggetto a conversione normale, capitale che risulta di lire 262,883,845.11, mentre il beneficio netto dol a conversione per l’ esercizio in corso, se avra effetto col 1" gennaio 1904, sarà di lire 3,497,000 in cifra tonda, pari alla metà dell’ utile letale del­ l’ operazione. Ciò in dipendenza dal fatto che la ero­ gazione speciale di 1 milione per l’ aumento delle congrue dei parroci e i lievi esoneri a favore del fondo di beneficenza e religione della citta diKoma, di che agli articoli 5 e 6, non peseranno sul bilan­ cio che a partire dall’ esercizio l904-90o. Ad ogni modo, la spesa da incontrarsi effettivamente potia, come agevolmente si comprende, essere sostenuta con le risorse ordinarie di cassa, come dispone 1 ar­ ticolo in esame, senza che occorrano risarcimenti. Essa corrisponderà, semplicemente, ad una propor­ zionata riduzione del primo e più immediato bene­ ficio della conversione. E torna superfluo àtìidare che rimangano impegnate l’ azione e la responsabi­ lità del ministro del tesoro, al fine di assicurare che tale riduzione possa riescire, in fatto, la minore possibile, e, cioè, che il premio ai possessori del 4,50 e le altre spese inerenti alla operazione hnanziaiia da compiersi possano, in complesso, rimanere, quanto più sia dato, al di sotto della misura massima auto­ rizzata, di una lira, per ogni 100 lire del capitale liberamente convertibile.

Sull’ articolo 13.

Questo articolo, ammettendo una semplifica­ zione necessaria, già, del resto, praticata per le ope­ razioni del cambio decennale, consente che nei ti­ toli al portatore del consolidato o,50, da porsi m circolazione dopo la pubblicazione della legge, le firme possano essere impresse mediante fac simile, invece che a mano, però con 1’ assistenza di un rap­ presentante della Corto dei Conti.

Sull’ articolo 14.

L ’ articolo 14 fa obbligo al ministro del tesero di presentare al Parlamento una relazione sui risul­ tati e sulle spese della conversione del consolidato 4,50, da effettuarsi in virtù della leggè, come e ne­ cessario, non meno per i rilevanti interessi di ca­

rattere generale, che si connettono alla^relativa ope razione, clic per la latitudine nei premi o nelle altre spese da sostenersi, che gli è consentita por ese­ guirla, pure entro il massimo stabilito.

Sig n o r i !

Come lio accennato, le proposte ohe ho l’ onore di presentare noli hanno notevole importanza, nei riguardi finanziari. Esse porgono, sopra tutto, inte­ ressanti soluzioni a questioni amministrative di non lieve momento. Esse però costituiscono, nel loro in- sieme, un primo passo, un avviamento, tanto negli scopi, quanto nei mezzi, verso il grande programma delle conversioni, che ora si impone, e nel cui svol­ gimento al consolidato 4,50 doveva essere dato la precedenza. Dopo ciò, potremo accingerci piu libe­ ramente e più risolutamente a quanto ha maggioie importanza. Confido quindi ohe non saranno per mancare ad esse le vostre sollecite deliberazioni e la vostra approvazione.

M C A DELLE CAMERE DI COMMERCIO

Camera di commercio di Milano.

Nell’ ultima adunanza del 9 corr., dopo la trattazione di altri affari, il cons. Romanom svolse una inter­ pellanza sulla importante questione dei servizi fer­ roviari di Milano e sullo stato attuale degli studi e delle pratiche relative al riordinamento dei servizi

stessi. .

Il’ presidente on. Salmoiraghi rispose esponendo la storia delle varie Commissioni all’ uopo nominate. Ricordò anzitutto come il primitivo decreto di no­ mina della Commissione presieduta dal senatore Gadda ne motivasse la costituzione con la necessita di offrire al commercio milanese ed italiano ì mezzi ferroviari più idonei al suo sviluppo. Aggiunse co­ me, in base a questi criteri, un rappresentante delia Camera di Commercio di Milano facesse parte tanto della Commissione Gadda quanto della successiva Commissione presieduta dal senatore Rossi e come abbia sempre preso viva parte ai lavori deile stesse. Disse quindi, come egli, rappresentante della Ca­ mera nella Commissione Rossi, non avendo avuto modo di approfondir bene la soluzione proposta per il riordino delle stazioni di Milano, avesse creduto doveroso d’ astenersi dal firmare la relazione defini- tiva II Ministro dei lavori pubblici lo richiese della causa di questa astensione ed egli spiego ì motivi. In seguito il Ministro sollecito la nomina di una Commissione fra gli enti locali, per aver precise in­ dicazioni circa la soluzione da prendersi.

Questa Commissione, composta da due rappre­ sentanti della Provincia, due del Comune di Milano, due della Camera di Commercio e presieduta dal- l’ on Sindaco di Milano, si accordo perfettamento sopra un piano di massima tecnico e finanziario che comunicò immediatamente al Ministro.

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avendo il Ministro poteri per accoglierli, nè po­ tendo prendere impegno, perchè dìmissionario con tutto il Ministero, di presentare per il loro soddi­ sfacimento gli opportuni disegni di provvedimenti legislativi, la Convenzione non potè essere fir­ mata.

Mercato monetario e Banche di emissione

Come di consueto verso la fine dell’anno i biso­ gni sul mercato inglese sono stati maggiori di quelli della settimana precedente. Lo sconto è ora più teso, e viene quotato tra 3 3(4 e 4 per cento. La situazione della Banca d’ Inghilterra, mentre scriviamo, non è stata ancora pubblicata.

Le condizioni del mercato di Nuova York sono auch’ esse sensibilmente più tese; il prezzo del da­ naro oscilla tra 6 e 8 per cento e ciò a causa anche dei minori ritiri di oro da Londra per gli Stati Uniti. Si crede tuttavia che ai primi del nuovo anno le con­ dizioni del mercato americano

miglioreranno-A Berlino, la situazione è relativamente migliore che su altre piazze, lo sconto è a 3 5(8 per cento.

Il mercato francese e sempre facile, ma risente delle maggiori richieste di fino d’ anno, e lo sconto chiude a 2 3[4 per cento. In Italia lo sconto è inva­ riato e i cambi sono deboli.

su Parigi su Londra su Berlino su Vienna

21 Lunedì... . 99.87 25.14 123.10 .104.90 22 Martedì___ . 99.87 25.135 123.10 101. 90 23 Mercoledì.. . 99.90 25.12 123.10 104.90 24 Giovedì___ . 99.90 25.12 123.10 104. 90 25 Venerdì--- 26 Sabato... • —

Situazione degli Istituti di em issione italiani

80 Novembre Differenza «s Fondo di Cassa... L. 44,841,543.99f l . i Portafoglio interno . . . . » 36,615,220. 02A ttiv o ' » estero... 8,562,447.70 — co / Anticipazioni... 4,798,445. 83 1 Partite immobilizzate. . » 7.345,822.44 — o Circolazione... L. 66,360 048.00

_

c P a s s iv o 11 Debiti a vista... 25,996,129.58CD » a scadenza.. . . 11,279,086.73

Situazioni delle Banche di emissione estere

17 Dicembre differenza

J£ •— (incasso...Franchi 120,885,000

-J-2

Attivo!

Portafoglio... » 523.493,000 — e o o ] (Anticipazioni... » 31,403,000 -f ,2 N ^ - PoQmn' Circolazione...» 622,677,000 — 00 5 ® rassivo, Conti correnti...* 66,036,000 +

3.198.000 2.797.000 99,000 5.490.000 4.749.000 19 Dicembre differenza ( T ( oro.. Fior.

C . / 1 - - Attivo^ InCaSS0

1 argento .» g Portafoglio... » cS «3 ' Anticipa ioni... » 00 '5 00 Pacpi'vfti Circolazione... » no Conti correnti... * 50.260.000 -f 78.538.000 + 70.739.000 — 56,000 737,000 1,321,000 234,295,000 — 52,628,000 6,225,000 - f 128,000

RIVISTA DELLE BORSE

26 Dicembre. Come i lettori possono rilevare dai prezzi che qui sotto pubblichiamo, la settimana è cominciata senza avvenimenti di qualche importanza e gli ope­ ratori si sono apparecchiati all’ ozio delle vacanze spiegando la massima calma. Non fa eccezione che una certa debolezza dello spagnuolo e una più lieve debolezza dell’ inglese.

Il nostro consolidato così termina oggi a 104.12 ed il 3 1(2 fermissimo a 102.85, mentre viene pubbli­ cato il decreto di conversione del 41[2 0[o che è a 102. 25. TITOLI DI STATO S a b a to 1 9 D ic e m b r e 1 9 0 8 L u n e d i 2 1 D ic e m b r e 1 9 0 3 M a r te d ì 22 D ic e m b r e 1 9 0 3 M e r c o le d ì 23 D ic e m b r e 1. 90 3 G io v e d ì 24 D ic e m b r e 1 9 0 3 V en er d ì 25 D ic e m b r e 1 9 0 3 Rendita italiana 3 V2 0/J I 102.82 102.85 102.82 102.70 102.75 » 5 » 104.17 104. 12 104.12 108.95 104.05 » » ì 1/ , * 102.37 102.25 102.25 102.10 102.10

_

» * 3 » — ] 74.50 74.50 Rendita italiana 5 ° / 0: a Parigi... 104.30. 104.30 104.15 104.35 104.35 103.50 103.60 103.60 103.40 103.50 a Berlino... 103.75 - - 103.75 103.60 Rendita francese 3 ° / 0 ammortizzabile... 98.60 90.60 98.60

» » 3 °/o ant>co* 97.75 97.75 97.57 97.92 97.85 Consolidato inglese 2 a/ 4 88.60 86.60 88.45 89.10 88.90 » prussiano 3 V2|l02.20 102.20 102.20 102.20 102.20 Rendita austriaca in oro (20.75 120.65 120. 65 120.60 120.75 » » in &rg. 100.55 100.40 100.50 100. 50 100. 55

» » in carta 100.60 ¡00.60 100.55 100.55 100.75

Rendita spagli, esteriore

a Parigi... i 89.15 88.87 88.95 88.87 89.20 a Londra... ... i 88.60 88 50 87.75 88.50 Itendita turca a Parigi. ! 89.90 89.. 0 89.57 89.57 90.25

» » a Londra 88.50 88.50 88.75 88.25

Rendita russa a Parigi.83.25 83.25 83.55

portoghese 3 ®/< a Parigi... | 65.2f 65.— 65.05 65. 05 65.15 VALORI BANCARI 19 Dicemb. 24 Dicemb. 1903 1903 Banca d’ Italia... 1181. — 1 1 3 1 .-Banca Commerciale... 790.— 791.— Credito Italiano... 624. - 625.— Banco di .Rom a... 121.— 121.— Istituto di Credito fondiario .. 540. — 540.— Banco di sconto e sete... 150.— 160.— Banca Generale... 38.— 38.— Banca di T o rin o ... 90.— 90.— Utilità nuove... 292.— 293.— CARTELLE FONDIARIE 19 Dicemb. 26 Dicemb. 1903 1903 Istituto italiano... 4 O / 5 0 7 .- 507.— # 520. — 520.— Banco di N ap oli... 8 *|2» 585.— 508 — Banca Nazionale... 4 » 517. 75 508. — . > ... 4 «|, » 507. 75 515.— Banco di S. Spirito... 5 » 508.— 508. —

Cassa di Bisp. dì Milano 5 » 515.— 515.—

» » » . 4 » 507.— 508.75

Monte Paschi di Siena.. 4 *l2» 505.— 505.—

» » » . 5 » 515.— 505.—

Op. Pie di S. P .10 Torino 5 » 517. 50 522. —

(8)

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L ’ E C O N O M IS T A

27 dicembre 1903

PRESTITI MUNICIPALI 19 Di ce mb. 26 Dicemb. - 1903 1903 Prestito di R o m a ... 4 1 , 504.— 507.— » M ilan o... . 4 » 101.75 101. 70 » F iren ze... 3 » 75.50 75.50 » N a p o li... 5 • 101. 50 101.40 VALORI FERROVIARI 19 Di ce mb. 26 Dicemb. 1903 1903 m Meridionali... 717.— 716.25 \ Mediterranee... . S icu lo ... 461.— 462. 50 680.— 680.— ^ r Secondarie Sarde... 270.— 268.— Meridionali... 3 °|0 . . . 352.25 353. 25 M Mediterranee___ 4 » . . . 504. — 504.25 si Siculo (o ro )... 4 » . . . 517.— 518.— 21 Sarde C ... 3 » . . . 362. — 362. 50 2 \ Ferrovie nuove., 3 » . . . 361. - 362.50 cìj < Vittorio Eman . . 8 » . . . 373.50 375. 50 U J T irre n e... 5 » . . . 517.— 517.— Costruz. Venete. 5 » . . . 505. — 506.— o Lombarde... 8 » . . . 330.— 330. 50 Marmif. Carrara. » . •. 253.— 255. — VALORI INDUSTRIALI 19 Dicerub. 26 Dicemb. 1903 1903 Navigazione Generale... 492.— 481.— Fondiaria Vita... 282.— 282. 50 » In cen d i... 145.50 145.50 Acciaierie Terni... 1S10.— 1800. —

Raffineria L igu re-L om b.. .. 280.— 284.—

Lanifìcio R o s s i... 1 5 4 4 .- 1562. — Cotonificio Cantoni... 543. — 548. —

y> veneziano... 295.— 296.— Condotte d’ a cq u a ... 332.— 336. — Acqua Marcia... .

Linificio e canapificio nazio

1490. - 1500.— n. 146.— 146.— Metallurgiche italiane... 170.— 170.— Piombino... 91. — 97.— Elettric. Edison v e c c h ie .... 545. — 548. — Costruzioni veneto... 122.— 118. 5J G a s ... 1335.— 1390. — Molini Alta It a lia ... 618.— 619. — Ceramica R ichard... 345.— 345. — Ferriere... 78.— 80 .—

Officina Mec. Miani Silvestri. 187.— 137. —

Montecatini... 9 8 . - 96.— Carburo romano... 83C. — 829.

-Banca di Francia... 3865. — 3599. — Banca Ottomanna... 605.— 8/U .— Can ile di S u e z ... 4 1 1 0 .- 4090.— Crédit Foncier... 704.— 700.

-NOTIZIE COMMERCIALI

Cereali. — A Genova grani senza variazione di sorta, con vendite limitate. Nazionali invariati.

Granoni alquanto più fermi, con vendite at­ tive.

Grani teneri. Alta Italia ... L. 23. io a 21, Italia Meridionale... » 23.75 » —. Sicilia... » 23.75 » —.— Azima Berdiansea... >' 15.75 » — . Ghirea Berdiansca... » 15.50 » — .— Azima Nieolajeff... » 15.50 » 15.75 Ghirea N ieolajeff... » 15.50 » 15.75 Azima O dessa... » 15.25 » 15.50 Ghirea Odessa... » 15.25 » 15.50 Teod. Eup. K ertc h ... » 15.25 » 15.50 D anubio... » 16.25 » 16.50 P ia ta ... » 15.50 » 16.—

Grani duri. Sardegna... L. 23.75 a 24.— Sicilia... » 25.— » 25.50 Italia Meridionale... . » 24.50 » — .— Taganrog... » 15. <5 ^ 16* ■ Berdiansca... » 15.75 » 16.— Odessa... » 15.75 » 16' Baloich. Kust., Rodostò... « 15.50 » — ,—

Granoni. Danubio Odessa... Romelia... N apoli... Alta Italia. .. . Piata... L. 11.— a 12.75 » 11.25 » — .— » 1 1 . - » 11.25 » 17.50 » 17.75 » 17.25 » 17.50 » 10.50 » 10.75 Avena. Nazionale Estera... L. 15.50 a — » 10.50 » —.— Orzo. Nazionale Estero... L. 15.25 » 15.50 » 10.75 » — .—

Legumi. Fagiuoli Nazionali... L. 23.50 a 23.75 Pagiuoli O dessa... • » 26.— » — .— Ceci cottura... » 23.— » 23.25 Ceri macina... » 20.50 » 20.75 Pavé e fa v in i... » 15.50 » — — Segale... » 12.25 » 12.50 L u p in i... » 8.75 » 9.—

N. B. — I prezzi sono al quintale, schiavi di dazio, contanti, scontro 1 Gjo> ed i cereali esteri si quotano a franchi oro.

¥

•k *

A New York, prezzi per bushel:

17 dicembre 18 Frum. prim. disp... Cent. 93 3j8

» rosso d’inverno... » 91 3j8 » » dicem bre... » 90 3j8 » » g en n a io ... » — — » » luglio... » 81 3(8 Mais disp. vecchio racc... » 52 1|2 » gen n aio... » 51 1x2 » m aggio... » 49 5]8 Farine extra state... » 3 55 Nolo cereali per Liv. D o li .... » 1 1|2

91 Ij2 92 lj2 91 1x2 85 5x8 81 3j4 52 1T2 52 — 49 7|8 3 55 1 1x2

Coloniali. —‘ A Parigi, zuccheri, mercato calmo. Dispon. r o sso ... fr. 23.— pel corrente fr. 25.62 R a ffin a to ... » 97.25 4 mesi primi » 26.12 Bianco n. 3 ... » 25.62 4m .dam aggio» 27.— A Londra zucchero Java scell. 9.4 1x2, di rape greggio a scell. 8 3x3, calmo.

Zuccheri g regg i, sostenuto ; di barbabietola, calmo; raffinati, sostenuto; in pani e cristallizzati, calmo.

All'Havre, caffè tendenza calma.

Corrente... Fr. 43.25 2 mesi dopo il corrente... » 43. *5

4 id. id. » 44.25

8 id. id. ... » 45.15 A New York, caffè mercato sostenuto.

Caffè Rio N. 7, disponibile C. 7x— , Corrente C. 6.55, mese prossimo C. 6.65, 2 mesi dopo 0. 6.80, 3 mesi dopo C. 6.95, 4 mesi dopo C. 7.10, 6 mesi dopo 0. 7.30, 8 mesi dopo C. 7.50.

Cotoni. — A Liverpool, domanda buona. Cotoni Amer. mercato fermo, ria lzo ...

» Brasiliani mercato sost., rialzo » Egiziani mercato fermo, rialzo » Suras mercato id. i d ... Middling Am erica... Pernambuco fa ir ... M aceiò... ... Ceara ... Bruno Egiziano f. good f a i r ... M . G. Broagh good... Bownuggur... Oomrawuttee N. 1 g o o d ... Bengala g o o d ... 14x100 8t100 l[16 llS D. 7.14 » 7.32 » 7.26 » 7.26 » 8 5x8 » 6 I— » 5 3.8 » 5 7 16 » 411x16

Cotoni Americani a consegnare mercato molto agitato. Domanda buona.

C o r r e n t e .,...-... D. 7.09 Corrente e prossim o... » 7.03 Terzo e quarto m ese... » 6.97 Quinto e sesto m e se ... » 6.94 Settimo e ottavo m ese... » 6-91

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