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Atti - V Convegno Nazionaledi Medicina Legale Previdenziale

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Academic year: 2022

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(1)

www.inail.it

SOVRINTENDENZA MEDICA GENERALE e-mail: sovrintendenzamedica@inail.it DIREZIONE CENTRALE COMUNICAZIONE

e-mail: dccomunicazione@inail.it

Volume II

di Medicina Legale Previdenziale

Centro Congressi Forte Village

20-22 ottobre 2004 - S. Margherita di Pula (Cagliari)

Volume II

A tti - V C on vegno Nazionale d i Medicina L egale P revidenziale

(2)

di Medicina Legale Previdenziale

Centro Congressi Forte Village

Volume II

(3)

SETTORE VII

(Formazione, Aggiornamento Professionale, Pubblicazioni e Convenzioni) Responsabile: Dott. Giuseppe Bonifaci

Collaborazione tecnica Sig. Fabrizio Pelone

In copertina immagine fotografica Teatro Città di Nora (Cagliari)

“Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali”.

E’ fatto divieto a chiunque di ulteriore riproduzione e duplicazione con qualsiasi mezzo.

Stampato dalla Tipolitografia INAIL di Milano nel mese di giugno 2005

(4)

LEZIONE MAGISTRALE

L’ESPERIENZA EUROPEA NELLA DEFINIZIONE DELL’ASSOCIAZIONE CON IL LAVORO DI PATOLOGIE TUMORALI, STRESS-CORRELATE E

DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO ... 25 P.A. Bertazzi

Prima Sessione

PATOLOGIE STRESS-CORRELATE:

RISULTANZE E PROSPETTIVE NELLA TUTELA INAIL

LA VALUTAZIONE DEL DANNO PSICHICO DA COSTRITTIVITÀ

ORGANIZZATIVA E MOBBING... 43 P. Pappone, A. Citro

LA VALUTAZIONE DELLA SALUTE PSICHICA DEL LAVORATORE IN OCCASIONE DELLE VISITE PREVENTIVE E PERIODICHE: UNA

PROPOSTA METODOLOGICA ... 55 A. Citro, P. Pappone P.

I FATTORI PSICO-SOCIALI DELLA PATOLOGIA DA STRESS:

DETERMINAZIONE DEL DANNO E DEL NESSO CAUSALE NELLE

SITUAZIONI DI COSTRITTIVITÀ ORGANIZZATIVA... 61 P. Pappone, P.G. Iacoviello, A. Citro, P. Di Palma, L. Maglio, A. Iacoviello

Seconda Sessione

PATOLOGIE DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO:

RISULTANZE E PROSPETTIVE NELLA TUTELA INAIL ASPETTI CLINICI DELLE PATOLOGIE DA SOVRACCARICO

BIOMECCANICO DELL’ARTO SUPERIORE... 71 M. Dell’Omo, S. Ciabatta, G. Abbritti

DISTURBI E PATOLOGIE MUSCOLOSCHELETRICHE DELL’ARTO SUPERIORE CORRELATI CON IL LAVORO. LE LINEE GUIDA DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA DEL LAVORO E IGIENE

INDUSTRIALE ... 81 P. Apostoli

DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI DA TRAUMI RIPETUTI AGLI ARTI SUPERIORI: SPERIMENTAZINE DI TRE METODI DI ANALISI

DEL RISCHIO... 95 F. Liotti, A. Palmieri, L. Romano, A. Perrotta, E. Savino

VOLUME II Pag.

(5)

ESPOSTI AD AGENTI CANCEROGENI NEI LUOGHI DI LAVORO ... 107 E. Pira

CLASSIFICAZIONE COMUNITARIA DEI CANCEROGENI E PRESUNZIONE TABELLARE DI RISCHIO DA CANCEROGENI OCCUPAZIONALI

EX D.P.R. 13 APRILE 1994, N.336 ... 113 A. Berra

LA RICETTA ATTIVA DEI TUMORI PROFESSIONALI:

L’ESPERIENZA DI PARMA... 123 C. Bertetti, F. Cigala, E. Bergamaschi, E. Chiesa, M. Ferrari, S. Lucertini, F. Magnani

B. Mauro, S. Paglioli, M. Riccò, F. Roscelli, M. Spaggiari, P. Vitali, I. Franchini

Quarta Sessione TAVOLA ROTONDA

APPLICAZIONE DEL DANNO BIOLOGICO IN AMBITO INAIL: ASPETTI

GIURISPRUDENZIALI, RISULTANZE STATISTICHE E ASPETTI MEDICO LEGALI RISULTANZE DELL’APPLICAZIONE DEL DANNO BIOLOGICO DOPO

QUATTRO ANNI DAL D.L.VO 38/2000 ... 139 G. Cimaglia

Quinta Sessione

RIABILITAZIONE E REINSERIMENTO SOCIALE DEL DISABILE:

L’ESPERIENZA DELL’INAIL

LA RIABILITAZIONE IN INAIL... 145 D. Nicita, V. Gazzotti, T.A. Moscato

INFORMAZIONE, ASSISTENZA E CONSULENZA NELLA PRESCRIZIONE

DI DISPOSITIVI TECNICI PER NEUROLESI, L’ESPERIENZA DEL C.I.A.C. ... 149 V. Castaldo

LA RIABILITAZIONE IN SICILIA - ESPERIENZE E PROSPETTIVE ... 157 S. Anzalone, V. Cassarà

ATTUAZIONE DELL’ART. 24 DEL DECRETO LEGISLATIVO 38/2000: DUE

PROGETTI PER IL REINSERIMENTO LAVORATIVO DI SOGGETTI DISABILI 165 V. Vitto, V. Paolucci, A. Podestà, A. Giacchello, R. Ivaldi, E. Spontoni, R. Reami,

P. Minoletti, M.P. Rossi, R. Lamattina, M. Ferrari

(6)

RECANTE DISPOSIZIONI SUL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE:

LUCI ED OMBRE... 177 A. Ossicini, M.C. Casale, L. Bindi

LA PREVENZIONE NEI LAVORI FLESSIBILI/ATIPICI ... 183 A. Bergamaschi, B. Sed

LA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO E LA MEDICINA PREVENTIVA A GARANZIA DELLA TUTELA DELL’INTEGRITÀ PSICO-FISICA DEL LAVORATORE. RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE QUALE PROMOTORE GLOBALE DELLA SALUTE E RUOLO DELL’INAIL QUALE ENTE

PROMOTORE E CUSTODE DELLA PREVENZIONE ... 199 M. Puglisi

Sessione Comunicazioni

SICUREZZA NELL’INDUSTRIA: L’ESPERIENZA FIAT-GM POWERTRAIN

DI TERMOLI ... 209 L. Aprile, G. Visaggi, P. Iacoviello, M.C. Mascaro, V. Vecchione

IL DANNO VESTIBOLARE: PROPOSTA RAGIONATA DI ACCERTAMENTO

E VALUTAZIONE ... 213 V. Calabretta, M. Degli Innocenti

PATOLOGIA PSICHIATRICA E TECNOPATIA: RIFLESSIONI IN TEMA

DI INDENNIZZABILITÀ ... 225 V. Castaldo, R. Attimonelli

IL DANNO BIOLOGICO QUALE PARAMETRO VALUTATIVO NELLE

REALTÀ PREVIDENZIALI ... 233 F. Cattani, T. Di Biagio

I PRINCIPI DELLA LEGGE 68-99 NELLA REALTÀ ITALIANA ED

EUROPEA ... 237 T. Di Biagio, F. Cattani

PROBLEMATICHE CLINICHE E MEDICO LEGALI NELLE SINDROMI

DA STRESS ... 243 C. Iaccarino, A. Ficca, L. Calandriello, D. Iaccarino, P. Alfieri

LE PATOLOGIE STRESS-CORRELATE NELLA CAUSALITÀ DI SERVIZIO

IN AMBITO INAIL... 255 V. Gallo, E. Ienzi, A. Di Giacobbe

(7)

TUMORE POLMONARE DA FUMO PASSIVO. IL PRIMO CASO AMMESSO

ALL’INDENNIZZO INAIL ... 277 C.E. Manca, S. Pavanetto

NEOPLASIE DEL TUBO DIGERENTE IN PRESUNTI ESPOSTI AD AMIANTO:

PRIME SEGNALAZIONI STATISTICHE ... 283 C. Meriggi, F. Giacinti

INCIDENZA DELLA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE NELLA

ZONA SENESE ... 293 M. Mondelli, F. Giannini, M. Roggi

PARAOLIMPIADI E ATTIVITÀ SPORTIVA DEL DISABILE.

ESPERIENZA DELLA SEDE INAIL DI PALERMO... 295 P. Scelfo, M. Puglisi, G. Maira

IL SOVRACCARICO BIOMECCANICO DEGLI ARTI SUPERIORI NELLA

LAVORAZIONE A MANO DEI SIGARI... 303 E. Vanni, R. Pera

IL DANNO PSICHICO E LA VALUTAZIONE IN AMBITO INAIL:

IL D.L.38/00 NECESSITÀ E PROPOSTE... 311 V. Vecchione, P.G. Iacoviello, G. Visaggi, L. Aprile

POSTER

VALUTAZIONE DEL RISCHIO E DEL DANNO DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO DEGLI ARTI SUPERIORI, IN UNA AZIENDA METALMECCANICA ADDETTA ALLA PRODUZIONE DI MOTORI ELETTRICI: MAPPE DI RISCHIO E RISULTATI DELLA

SORVEGLIANZA SANITARIA ... 325 G. Bella

L’INAIL E LA LEGGE 68/99: IL REINSERIMENTO LAVORATIVO DEI DISABILI .. 359 P. Mele

IL LIBRETTO ITINERANTE DEL LAVORATORE QUALE APPLICAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO 276/03. ASPETTI METODOLOGICI E STUDIO

DI FATTIBILITÀ ... 367 L. Mercadante, E. Saldutti, M. Innocenzi

TUMORI NON TABELLATI RICONOSCIUTI NEL QUINQUENNIO 1999-2003... 371 A. Ossicini, M.C. Casale, L. Bindi, D. Orsini

(8)

REINSERIMENTO SOCIALE DEL DISABILE INAIL. L’ESPERIENZA

DELL’EQUIPE MULTIDISCIPLINARE DELLA SEDE DI LEGGE ... 381 E. Savino, M. Marrazza

ANALISI COMPARATIVA DEL VALORE-PUNTO TRA D.L.VO 38/2000 E

D.P.R. 1124/65 (T.U.) ... 385 E. Savino, F. Timo

INSTABILITÀ DEL POLSO DI ORIGINE PROFESSIONALE DA POSIZIONE

E MOVIMENTI RIPETUTI... 393 F. Troìa, S. Capone

STRESS LAVORATIVO E SINDROME X ... 399 F. Troìa, S. Capone, V. Polluce

ALTRI CONTRIBUTI

I RISCHI PROFESSIONALI NEL COMPORTAMENTO DEL MOBILE IMBOTTITO. I DATI DI PREVALENZA DI PATOLOGIE DEGLI ARTI SUPERIORI E DEL RACHIDE IN ALCUNE GROSSE AZIENDE E POSSIBILI STRATEGIE DI COLLABORAZIONE CON L’INAIL A FINI

PREVIDENZIALI ... 429 P. Allamprese, P. Amico, G. Rubino, S. Nicoletti

LA PRATICA ERGONOMICA QUALE VALORE AGGIUNTO NELLA

PROMOZIONE DELLA SALUTE DEI LAVORATORI ... 443 E. Anselmi, A. Baldacconi, A. Sacco

UN TRIENNIO DI MONITORAGGIO DEL DANNO BIOLOGICO IN BASILICATA.

ESAME DEI DATI, CONSIDERAZIONI E LINEE PROSPETTIVE... 451 G. Bellettieri, B. Giordano, M. Puglia, G. Satriani

VALUTAZIONE DELLE RESIDUE CAPACITÀ LAVORATIVE E

FORMULAZIONE DI DIAGNOSI FUNZIONALE... 459 G. Bellofiore, P. La Spada

REINSERIMENTO LAVORATIVO DEL DISABILE NEI DIVERSI AMBITI DI

TUTELA ... 463 C. Blasi, F. Giacinti

L’APERTURA DELL’ASSICURAZIONE PREVIDENZIALE ALL’INDENNIZZO DEI TUMORI PROFESSIONALI E LAVORO CORRELATI ... 469 M. Bottazzi, C. Marmo

(9)

AL REINSERIMENTO LAVORATIVO-SOCIALE. VALUTAZIONE DI

INFORTUNATI NEL PERIODO 2001-2003... 497 M. Cacciabue, A. Palombella, G. Grignola, I. Pitaffi

LA TUTELA INDENNITARIA DEL DANNO DI ORIGINE LAVORATIVA

ALLA LUCE DEI MUTAMENTI IN RESPONSABILITÀ CIVILE ... 501 C. Carnevali

DANNO DENTARIO: VALUTAZIONE MEDICO LEGALE.

PROBLEMATICHE EMERSE ALLA LUCE DEL D.LGS 38/2000 E D.M. 12/7/2000 .. 513 C. Casali, G. Delucchi, M. Vignoli

DEOSPEDALIZZAZIONE ASSISTITA PER PAZIENTI A GRAVISSIMA

DISABILITÀ. UN ESEMPIO DI COLLABORAZIONE INTERISTITUZIONALE .... 529 V. Castaldo, D. Casamassima

VALUTAZIONE DEL DANNO OCULISTICO PERIMETRICO NEGLI INFORTUNI A COMPROMISSIONE RETINICA MACULARE: LIMITI DEGLI ATTUALI INDICI TABELLARI CON RIFERIMENTO AD UN PARTICOLARE CASO CLINICO ... 535 G. Cozzolino, R. Bongarzone, D. Mellucci, S. Nicolini

MOBBING NEL SETTORE PUBBLICO. ANALISI DI UN CASO EMBLEMATICO 541 F. D’Auria, S. Spiritigliozzi, D. Mazzarella, R. Ucciero, G. Cuomo

DOMOTICA E DISABILITÀ ... 547 A. Davalli, R. Sacchetti, D. Orlandini

MALATTIE PROFESSIONALI NON TABELLATE - PATOLOGIE DEL RACHIDE.

RIFLESSIONI ALLA LUCE DI RECENTE ESPERIENZA DELLA SEDE INAIL DI GENOVA SULLA CATEGORIA LAVORATIVA DEI TAXISTI ... 555 D. De Angelis, M.F. Girbino, V. Mortara

DL 38/2000 E DM 3.7.2003: DUE DIVERSE TABELLE PER LA VALUTAZIONE

DEL DANNO BIOLOGICO ... 561 A. Farmalli, L. Foschi

NEOPLASIE VESCICALI IN ESPOSTI AD AMINE AROMATICHE IN UNA FABBRICA CHIMICA DELLA VAL BORMIDA: MAPPE DI RISCHIO,

NUOVE CONOSCENZE E STIMA DEI CASI ATTESI ... 569 F. Giacinti, G. Meinero

TRAUMI SPORTIVI DI CALCIATORI PROFESSIONISTI: CASISTICA DI INFORTUNI DENUNCIATI ALL’INAIL DALLE DUE MAGGIORI SOCIETÀ CALCISTICHE TORINESI DOPO L’ENTRATA IN VIGORE DEL DL 38.2000.

(10)

A PROPOSITO DI UN CASO DI MORTE IMPROVVISA CARDIACA IN

MARITTIMO ... 579 C. Iaccarico, A. Citro, L. Calandriello, A. Ficca, D. Iaccarino

IL MOBBING IN ITALIA E LE ESPERIENZE DEGLI ALTRI PAESI COMUNITARI:

ASPETTI PREVIDENZIALI E GIURIDICO-NORMATIVI ... 591 A. Iacoviello, P.G. Iacoviello, E. Cerullo, P. Di Palma, M.C. Mascaro, A. Citro

CASE REPORT: ANALISI DEI FATTORI PROGNOSTICI NELLE FERITE

PENETRANTI DEL BULBO OCULARE. ASPETTI CLINICI E MEDICO-LEGALI 633 P.G. Iacoviello, P. Fatica, L. Aprile, E. Savino, G. Giorgetti, M.C. Mascaro

CASE REPORT: CONSIDERAZIONI CLINICHE E MEDICO LEGALI SU UN RARO CASO DI ROTTURA TRAUMATICA DELLA VALVOLA AORTICA

IN AMBITO INAIL... 635 P.G. Iacoviello, D. Pantaleo, D. Triggiani, L.B. Tecchia, E. Cerullo, V. Vecchione

EPATITI VIRALI B e C TRA I LAVORATORI OSPEDALIERI ... 643 S. Laurita, A. Masi, M. Puglia, G. Satriani

INQUINAMENTO INDOOR E SALUTE: STUDIO CONDOTTO IN DUE

ISTITUTI SCOLASTICI DELLA CAMPANIA... 675 F. Liotti, G. Goglia, E. Savino, A. Grassi, F. Gargiulo, C. Fournier, A. Autiero

PRIMI RISULTATI DELLA VALUTAZIONE DEL RAPPORTO DIABETE E LAVORO EFFETTUATA MEDIANTE L’UTILIZZO DI UN QUESTIONARIO

SEMISTRUTTURATO ... 695 F. Liotti, L. Romano, A. Palmieri, E. Savino, A. Grassi

RUMORE E PREVENZIONE ... 705 L. Maci, A.M. Stasi

ATTRIBUZIONE ALL’INAIL DEI COMPITI DI RIABILITAZIONE DEL LAVORATORE INFORTUNATO: POSITIVITÀ DI UN ANNO DI ESPERIENZE DI ATTIVITÀ INTEGRATA DEL CENTRO MEDICO LEGALE, DELL’EQUIPE MULTIDISCIPLINARE E DEL CENTRO DI RIABILITAZIONE DELLA

SEDE INAIL DI PALERMO ... 711 G. Maira, P. Scelfo, D. Orlando, M. Mezzatesta, S. Virga, S. De Luca,

D. Anzalone, S. Arcoleo

NEOPLASIE DI SOSPETTA ORIGINE PROFESSIONALE: ESPERIENZE E RISULTATI DEL GRUPPO DI LAVORO ISTITUITO PRESSO LA DIREZIONE

REGIONALE PIEMONTE ... 727 P. Malavenda, M. Cacciabue, F. Filippi, M. Ottolia, C. Loverci

(11)

M. Manetta, D. Orlandini

CASE REPORT: CASO MORTALE DI LEPTOSPIROSI RICONOSCIUTO

COME INFORTUNIO LAVORATIVO ... 757 M.C. Mascaro, P.G. Iacoviello, L. Aprile, L. Barbonetti, P. Scarano

TUTELA GLOBALE E REINSERIMENTO LAVORATIVO DELL’INFORTUNATO E TECNOPATICO: SEGNALAZIONE DI UN CASO ... 769 V. Mellino, D. Crupi, A. Costantino

INCIDENZA DELLA NEUROPATIA DEL NERVO ULNARE AL GOMITO

NELLA PROVINCIA DI SIENA... 779 M. Mondelli, F. Giannini, M. Roggi

MOBBING, BURN-OUT, DISAGIO LAVORATIVO:

CONSIDERAZIONI MEDICO LEGALI MIRATE ALL’ESPERIENZA INAIL ... 783 V. Mortara, C. Casali

ATTIVITÀ FISICHE LAVORATIVE E RISCHIO DI OSTEOARTROSI AGLI

ARTI INFERIORI... 793 S. Nicolini

L’AMBULATORIO DI FISIOCHINESITERAPIA DELLA SEDE INAIL DI ASTI:

ORGANIZZAZIONE, OBIETTIVI, RISULTATI, RIFLESSIONI SUI PRIMI

DIECI MESI DI ATTIVITÀ... 813 G. Novellone, R. Bramafarina, S. Parello, G. Sparagno

VALUTAZIONE DELLA CAPACITÀ FUNZIONALE NELL’AMPUTATO DI

ARTO INFERIORE ... 817 D. Orlandini, D. Nicita

INCIDENZA DI IPERTENSIONE ARTERIOSA ESSENZIALE IN DIFFERENTI

ATTIVITÀ LAVORATIVE ... 821 S. Palladino, A. Scialdone, C. Giordano, M.T. Laieta, M. Peduto, P. Pecoraro,

L. Romano, A. Palmieri, E. Savino, S. Caputo

L’INTEGRAZIONE DI FUNZIONI NELLA PROSPETTIVA DEL DISABILITY

MANAGEMENT ... 829 L. Perrone, D. Grifeio

IL REINSERIMENTO LAVORATIVO: OBIETTIVO DELL’INAIL E DEL

DISABILE... 835 L. Perrone, D. Grifeo

(12)

RIABILITATIVA ... 845 M. Puglisi, P. Scelfo

PATOLOGIA EMERGENTE O … ANCHE ALTRO? CONTRIBUTO AD UNA

RIFLESSIONE INTERDISCIPLINARE SUL FENOMENO MOBBING ... 851 A. Resti

LA VIREMIA DA EPATITE C: UNA PROPOSTA DI VALUTAZIONE E DI

MONITORAGGIO... 859 M. Roggi, A. Masti, G. Morabito, S. Fabrizi, M. Gabbrielli

LA VALUTAZIONE DELL’EPATITE C DI ORIGINE VIRALE COME DANNO

BIOLOGICO INAIL E AI SENSI DELLA LEGGE 210/92... 867 M. Roggi, A. Masti, G. Morabito, M. Gabbrielli

LE TABELLE DI LEGGE PER LA VALUTAZIONE DEL DANNO BIOLOGICO:

UN CONFRONTO NECESSARIO ... 873 M. Roggi, A. Masti, M.R. Pulcini, M. Gabbrielli

PER UNA TUTELA ASSICURATIVA E SOLIDARISTICA DEI TUMORI LAVORO-CORRELATI NEL NUOVO INAIL. RIVISITAZIONE

CLASSIFICAZIONE AGENTI CANGEROGENI, PROSPETTIVE,

PROPOSTE, REVISIONE DELLA METODOLOGIA MEDICO-LEGALE E

VALUTAZIONE DEL DANNO BIOLOGICO ... 881 G. Satriani, M. Puglia

LA TUTELA INAIL DEGLI SPORTIVI PROFESSIONISTI:

INDAGINE SUL TERRITORIO E PROBLEMATICHE APPLICATIVE ... 915 E. Savino, P.G. Iacoviello, G. Bianco, L. Aprile

RIVISITAZIONE CRITICA DELLA DIAGNOSI FUNZIONALE:

APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE E PROPOSTA DI NUOVI INDIRIZZI

NELLA PROSPETTIVA DELLA NUOVA CLASSIFICAZIONE ICF ... 921 P. Scelfo, G. Maira, C. Sapuppo, F. Venera, G. Spatafora, G. Ferrara, S. Verga, D. Anzalone L’AMBULATORIO DI MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE DELL’INAIL DI CATANIA. UNA RISPOSTA NUOVA A VECCHI BISOGNI ... 945 L. Smirni, C. Favia, G. Cordovana, A. Ferrara

L’EFFETTO BYSTANDER ED INSTABILITÀ GEMONICA NELLA ONCOGENESI RADIOINDOTTA DELLA CUTE ... 955 F. Troìa

LA CHEMIOTERAPIA NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA AGENTI CHIMICI SUL LUOGO DI LAVORO - MODELLI DI PREVENZIONE

AMBIENTALE ED OCCUPAZIONALE... 1019 F. Troìa

(13)

ASSOCIAZIONE TRA IPOACUSIA IMPROVVISA MONOLATERALE E COXO-GONOARTRITE IN UN BOSCAIOLO CHE AVEVA MANIFESTATO PER MOLTI MESI ERITEMA MIGRANTE E POLIARTRALGIE

INSISTENTI DOPO UNA PUNTURA DI ZECCA (M. DI LYME) ... 1039 F. Venza, R. Carpita

PATOLOGIE DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO. UN CASO DI HYPOTHENAR HAMMER SYNDROME (SINDROME DELLA MANO

MARTELLO) IN UN ARTIGIANO FALEGNAME CHE ALL’USO DI STRUMENTI VIBRANTI DI VARIO TIPO AVEVA A LUNGO ASSOCIATO QUELLO

DEL PALMO DELLA MANO DOMINANTE PER ASSESTARE COLPI

AGLI INFISSI IN FASE DI MONTAGGIO... 1047 F. Venza, E. De Negri, L. Filidei

RIABILITAZIONE AUDIOPROTESICA: CRITERI E MODALITÀ DI

EROGAZIONE DEGLI APPARECCHI ACUSTICI IN AMBITO INAIL... 1055 A. Vidoni, L. Murro

PRIMI RISULTATI SULL’OSSERVAZIONE DELLE NEOPLASIE

PROFESSIONALI NELLA SEDE DI GENOVA... 1073 V. Vitto, A. Podestà, G. Vivarelli, M.L. Campese, V. Mortara

(14)

LEZIONE MAGISTRALE Pag.

L’ESPERIENZA EUROPEA NELLA DEFINIZIONE DELL’ASSOCIAZIONE CON IL LAVORO DI PATOLOGIE TUMORALI, STRESS-CORRELATE E

DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO ... 25 P.A. Bertazzi

PATOLOGIE STRESS-CORRELATE:

RISULTANZE E PROSPETTIVE NELLA TUTELA INAIL

LA VALUTAZIONE DEL DANNO PSICHICO DA COSTRITTIVITÀ

ORGANIZZATIVA E MOBBING... 43 P. Pappone, A. Citro

LA VALUTAZIONE DELLA SALUTE PSICHICA DEL LAVORATORE IN OCCASIONE DELLE VISITE PREVENTIVE E PERIODICHE: UNA

PROPOSTA METODOLOGICA ... 55 A. Citro, P. Pappone

I FATTORI PSICO-SOCIALI DELLA PATOLOGIA DA STRESS:

DETERMINAZIONE DEL DANNO E DEL NESSO CAUSALE NELLE

SITUAZIONI DI COSTRITTIVITÀ ORGANIZZATIVA... 61 P. Pappone, P.G. Iacoviello, A. Citro, P. Di Palma, L. Maglio, A. Iacoviello

PATOLOGIE DA DISADATTAMENTO LAVORATIVO: PROPOSTA DI

METODOLOGIA DIAGNOSTICA E VALUTATIVA... 489 R. Buselli, A. Cristaudo, C. Carnevali

MOBBING NEL SETTORE PUBBLICO. ANALISI DI UN CASO EMBLEMATICO 541 F. D’Auria, S. Spiritigliozzi, D. Mazzarella, R. Ucciero, G. Cuomo

LE PATOLOGIE STRESS-CORRELATE NELLA CAUSALITÀ DI SERVIZIO

IN AMBITO INAIL... 255 V. Gallo, E. Ienzi, A. Di Giacobbe

PROBLEMATICHE CLINICHE E MEDICO LEGALI NELLE SINDROMI

DA STRESS ... 243 C. Iaccarino, A. Ficca, L. Calandriello, D. Iaccarino, P. Alfieri

IL MOBBING IN ITALIA E LE ESPERIENZE DEGLI ALTRI PAESI COMUNITARI:

ASPETTI PREVIDENZIALI E GIURIDICO-NORMATIVI ... 591 A. Iacoviello, P.G. Iacoviello, E. Cerullo, P. Di Palma, M.C. Mascaro, A. Citro

MOBBING, BURN-OUT, DISAGIO LAVORATIVO:

CONSIDERAZIONI MEDICO LEGALI MIRATE ALL’ESPERIENZA INAIL ... 783 V. Mortara, C. Casali

(15)

PATOLOGIE DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO:

RISULTANZE E PROSPETTIVE NELLA TUTELA INAIL ASPETTI CLINICI DELLE PATOLOGIE DA SOVRACCARICO

BIOMECCANICO DELL’ARTO SUPERIORE... 71 M. Dell’Omo, S. Ciabatta, G. Abbritti

DISTURBI E PATOLOGIE MUSCOLOSCHELETRICHE DELL’ARTO SUPERIORE CORRELATI CON IL LAVORO. LE LINEE GUIDA DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA DEL LAVORO E IGIENE

INDUSTRIALE ... 81 P. Apostoli

DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI DA TRAUMI RIPETUTI AGLI ARTI SUPERIORI: SPERIMENTAZINE DI TRE METODI DI ANALISI

DEL RISCHIO... 95 F. Liotti, A. Palmieri, L. Romano, A. Perrotta, E. Savino

I RISCHI PROFESSIONALI NEL COMPORTAMENTO DEL MOBILE IMBOTTITO. I DATI DI PREVALENZA DI PATOLOGIE DEGLI ARTI SUPERIORI E DEL RACHIDE IN ALCUNE GROSSE AZIENDE E POSSIBILI STRATEGIE DI COLLABORAZIONE CON L’INAIL A FINI

PREVIDENZIALI ... 429 P. Allamprese, P. Amico, G. Rubino, S. Nicoletti

MALATTIE PROFESSIONALI NON TABELLATE - PATOLOGIE DEL RACHIDE.

RIFLESSIONI ALLA LUCE DI RECENTE ESPERIENZA DELLA SEDE INAIL DI GENOVA SULLA CATEGORIA LAVORATIVA DEI TAXISTI ... 555 D. De Angelis, M.F. Girbino, V. Mortara

INCIDENZA DELLA NEUROPATIA DEL NERVO ULNARE AL GOMITO

NELLA PROVINCIA DI SIENA... 779 M. Mondelli, F. Giannini, M. Roggi

INCIDENZA DELLA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE NELLA

ZONA SENESE ... 293 M. Mondelli, F. Giannini, M. Roggi

ATTIVITÀ FISICHE LAVORATIVE E RISCHIO DI OSTEOARTROSI AGLI

ARTI INFERIORI... 793 S. Nicolini

(16)

HYPOTHENAR HAMMER SYNDROME (SINDROME DELLA MANO

MARTELLO) IN UN ARTIGIANO FALEGNAME CHE ALL’USO DI STRUMENTI VIBRANTI DI VARIO TIPO AVEVA A LUNGO ASSOCIATO QUELLO

DEL PALMO DELLA MANO DOMINANTE PER ASSESTARE COLPI

AGLI INFISSI IN FASE DI MONTAGGIO... 1047 F. Venza, E. De Negri, L. Filidei

PATOLOGIE TUMORALI LAVORO-CORRELATE

LE LINEE GUIDA SIMLII PER LA SORVEGLIANZA SANITARIA DEGLI

ESPOSTI AD AGENTI CANCEROGENI NEI LUOGHI DI LAVORO ... 107 E. Pira

CLASSIFICAZIONE COMUNITARIA DEI CANCEROGENI E PRESUNZIONE TABELLARE DI RISCHIO DA CANCEROGENI OCCUPAZIONALI

EX D.P.R. 13 APRILE 1994, N.336 ... 113 A. Berra

LA RICETTA ATTIVA DEI TUMORI PROFESSIONALI:

L’ESPERIENZA DI PARMA... 123 C. Bertetti, F. Cigala, E. Bergamaschi, E. Chiesa, M. Ferrari, S. Lucertini, F. Magnani

B. Mauro, S. Paglioli, M. Riccò, F. Roscelli, M. Spaggiari, P. Vitali, I. Franchini

L’APERTURA DELL’ASSICURAZIONE PREVIDENZIALE ALL’INDENNIZZO DEI TUMORI PROFESSIONALI E LAVORO CORRELATI ... 469 M. Bottazzi, C. Marmo

NEOPLASIE VESCICALI IN ESPOSTI AD AMINE AROMATICHE IN UNA FABBRICA CHIMICA DELLA VAL BORMIDA: MAPPE DI RISCHIO,

NUOVE CONOSCENZE E STIMA DEI CASI ATTESI ... 569 F. Giacinti, G. Meinero

NEOPLASIE DI SOSPETTA ORIGINE PROFESSIONALE: ESPERIENZE E RISULTATI DEL GRUPPO DI LAVORO ISTITUITO PRESSO LA DIREZIONE

REGIONALE PIEMONTE ... 727 P. Malavenda, M. Cacciabue, F. Filippi, M. Ottolia, C. Loverci

TUMORE POLMONARE DA FUMO PASSIVO. IL PRIMO CASO AMMESSO

ALL’INDENNIZZO INAIL ... 277 C.E. Manca, S. Pavanetto

(17)

LAVORO-CORRELATI NEL NUOVO INAIL. RIVISITAZIONE CLASSIFICAZIONE AGENTI CANGEROGENI, PROSPETTIVE,

PROPOSTE, REVISIONE DELLA METODOLOGIA MEDICO-LEGALE E

VALUTAZIONE DEL DANNO BIOLOGICO ... 881 G. Satriani, M. Puglia

L’EFFETTO BYSTANDER ED INSTABILITÀ GEMONICA NELLA ONCOGENESI RADIOINDOTTA DELLA CUTE ... 955 F. Troìa

PRIMI RISULTATI SULL’OSSERVAZIONE DELLE NEOPLASIE

PROFESSIONALI NELLA SEDE DI GENOVA... 1073 V. Vitto, A. Podestà, G. Vivarelli, M.L. Campese, V. Mortara

APPLICAZIONE DEL DANNO BIOLOGICO IN AMBITO INAIL: ASPETTI GIURISPRUDENZIALI, RISULTANZE STATISTICHE E ASPETTI

MEDICO LEGALI

RISULTANZE DELL’APPLICAZIONE DEL DANNO BIOLOGICO DOPO

QUATTRO ANNI DAL D.L.VO 38/2000 ... 139 G. Cimaglia

UN TRIENNIO DI MONITORAGGIO DEL DANNO BIOLOGICO IN BASILICATA.

ESAME DEI DATI, CONSIDERAZIONI E LINEE PROSPETTIVE... 451 G. Bellettieri, B. Giordano, M. Puglia, G. Satriani

IL DANNO VESTIBOLARE: PROPOSTA RAGIONATA DI ACCERTAMENTO

E VALUTAZIONE ... 213 V. Calabretta, M. Degli Innocenti

DANNO DENTARIO: VALUTAZIONE MEDICO LEGALE.

PROBLEMATICHE EMERSE ALLA LUCE DEL D.LGS 38/2000 E D.M. 12/7/2000 .. 513 C. Casali, G. Delucchi, M. Vignoli

PATOLOGIA PSICHIATRICA E TECNOPATIA: RIFLESSIONI IN TEMA

DI INDENNIZZABILITÀ ... 225 V. Castaldo, R. Attimonelli

IL DANNO BIOLOGICO QUALE PARAMETRO VALUTATIVO NELLE

REALTÀ PREVIDENZIALI ... 233 F. Cattani, T. Di Biagio

(18)

DL 38/2000 E DM 3.7.2003: DUE DIVERSE TABELLE PER LA VALUTAZIONE

DEL DANNO BIOLOGICO ... 561 A. Farmalli, L. Foschi

TABELLE DI LEGGE (D.M.5/2/92 e D.L.38/2000)

RIFLESSIONI - COMPARAZIONI - PROPOSTE ... 841 L. Perrone, G. Salatin, A. Polino

LA VIREMIA DA EPATITE C: UNA PROPOSTA DI VALUTAZIONE E DI

MONITORAGGIO... 859 M. Roggi, A. Masti, G. Morabito, S. Fabrizi, M. Gabbrielli

LA VALUTAZIONE DELL’EPATITE C DI ORIGINE VIRALE COME DANNO

BIOLOGICO INAIL E AI SENSI DELLA LEGGE 210/92... 867 M. Roggi, A. Masti, G. Morabito, M. Gabbrielli

LE TABELLE DI LEGGE PER LA VALUTAZIONE DEL DANNO BIOLOGICO:

UN CONFRONTO NECESSARIO ... 873 M. Roggi, A. Masti, M.R. Pulcini, M. Gabbrielli

RIFLESSIONI SUL RISCHIO PROFESSIONALE NELLE IPOACUSIE DA RUMORE:

CORRELAZIONI VALUTATIVE ALLA LUCE DEL DECRETO 38/2000 ... 1033 E. Tumminello, D. De Angelis

IL DANNO PSICHICO E LA VALUTAZIONE IN AMBITO INAIL:

IL D.L.38/00 NECESSITÀ E PROPOSTE... 311 V. Vecchione, P.G. Iacoviello, G. Visaggi, L. Aprile

VALUTAZIONE DEL DANNO BIOLOGICO DA MALATTIA INFORTUNIO.

ASSOCIAZIONE TRA IPOACUSIA IMPROVVISA MONOLATERALE E COXO-GONOARTRITE IN UN BOSCAIOLO CHE AVEVA MANIFESTATO PER MOLTI MESI ERITEMA MIGRANTE E POLIARTRALGIE

INSISTENTI DOPO UNA PUNTURA DI ZECCA (M. DI LYME) ... 1039 F. Venza, R. Carpita

RIABILITAZIONE E REINSERIMENTO SOCIALE DEL DISABILE:

L’ESPERIENZA DELL’INAIL

LA RIABILITAZIONE IN INAIL... 145 D. Nicita, V. Gazzotti, T.A. Moscato

INFORMAZIONE, ASSISTENZA E CONSULENZA NELLA PRESCRIZIONE

DI DISPOSITIVI TECNICI PER NEUROLESI, L’ESPERIENZA DEL C.I.A.C. ... 149 V. Castaldo

(19)

V. Vitto, V. Paolucci, A. Podestà, A. Giacchello, R. Ivaldi, E. Spontoni, R. Reami, P. Minoletti, M.P. Rossi, R. Lamattina, M. Ferrari

VALUTAZIONE DELLE RESIDUE CAPACITÀ LAVORATIVE E

FORMULAZIONE DI DIAGNOSI FUNZIONALE... 459 G. Bellofiore, P. La Spada

REINSERIMENTO LAVORATIVO DEL DISABILE NEI DIVERSI AMBITI DI

TUTELA ... 463 C. Blasi, F. Giacinti

EQUIPE MULTIDISCIPLINARE DI I° LIVELLO: DALLA PRESA IN CARICO AL REINSERIMENTO LAVORATIVO-SOCIALE. VALUTAZIONE DI

INFORTUNATI NEL PERIODO 2001-2003... 497 M. Cacciabue, A. Palombella, G. Grignola, I. Pitaffi

DEOSPEDALIZZAZIONE ASSISTITA PER PAZIENTI A GRAVISSIMA

DISABILITÀ. UN ESEMPIO DI COLLABORAZIONE INTERISTITUZIONALE .... 529 V. Castaldo, D. Casamassima

DOMOTICA E DISABILITÀ ... 547 A. Davalli, R. Sacchetti, D. Orlandini

I PRINCIPI DELLA LEGGE 68-99 NELLA REALTÀ ITALIANA ED EUROPEA .... 237 T. Di Biagio, F. Cattani

TRAUMI SPORTIVI DI CALCIATORI PROFESSIONISTI: CASISTICA DI INFORTUNI DENUNCIATI ALL’INAIL DALLE DUE MAGGIORI SOCIETÀ CALCISTICHE TORINESI DOPO L’ENTRATA IN VIGORE DEL DL 38.2000.

LORO EVOLUZIONE IN RELAZIONE ALLA RIABILITAZIONE ADOTTATA CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA DURATA DI

INABILITÀ TEMPORANEA ... 575 G. Grignola, A. Palombella, C. Loverci, M. Cacciabue

ATTRIBUZIONE ALL’INAIL DEI COMPITI DI RIABILITAZIONE DEL LAVORATORE INFORTUNATO: POSITIVITÀ DI UN ANNO DI ESPERIENZE DI ATTIVITÀ INTEGRATA DEL CENTRO MEDICO LEGALE, DELL’EQUIPE MULTIDISCIPLINARE E DEL CENTRO DI RIABILITAZIONE DELLA

SEDE INAIL DI PALERMO ... 711 G. Maira, P. Scelfo, D. Orlando, M. Mezzatesta, S. Virga, S. De Luca,

D. Anzalone, S. Arcoleo

TUTELA GLOBALE E REINSERIMENTO LAVORATIVO DELL’INFORTUNATO E TECNOPATICO: SEGNALAZIONE DI UN CASO ... 769 V. Mellino, D. Crupi, A. Costantino

(20)

VALUTAZIONE DELLA CAPACITÀ FUNZIONALE NELL’AMPUTATO DI

ARTO INFERIORE ... 817 D. Orlandini, D. Nicita

IL REINSERIMENTO LAVORATIVO: OBIETTIVO DELL’INAIL E DEL

DISABILE... 835 L. Perrone, D. Grifeo

L’INTEGRAZIONE DI FUNZIONI NELLA PROSPETTIVA DEL DISABILITY

MANAGEMENT ... 829 L. Perrone, D. Grifeio

LA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE DEL FISIATRA E DELL’EQUIPE

RIABILITATIVA ... 845 M. Puglisi, P. Scelfo

PARAOLIMPIADI E ATTIVITÀ SPORTIVA DEL DISABILE.

ESPERIENZA DELLA SEDE INAIL DI PALERMO... 295 P. Scelfo, M. Puglisi, G. Maira

L’AMBULATORIO DI MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONE DELL’INAIL DI CATANIA. UNA RISPOSTA NUOVA A VECCHI BISOGNI ... 945 L. Smirni, C. Favia, G. Cordovana, A. Ferrara

RIABILITAZIONE AUDIOPROTESICA: CRITERI E MODALITÀ DI

EROGAZIONE DEGLI APPARECCHI ACUSTICI IN AMBITO INAIL... 1055 A. Vidoni, L. Murro

IL RUOLO DELL’INAIL NELLA PREVENZIONE SUI LUOGHI DI LAVORO DECRETO N. 388 15 LUGLIO 2003 RELATIVO AL REGOLAMENTO RECANTE DISPOSIZIONI SUL PRONTO SOCCORSO AZIENDALE: LUCI ED OMBRE ... 177 A. Ossicini, M.C. Casale, L. Bindi

LA PREVENZIONE NEI LAVORI FLESSIBILI/ATIPICI ... 183 A. Bergamaschi, B. Sed

LA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO E LA MEDICINA PREVENTIVA A GARANZIA DELLA TUTELA DELL’INTEGRITÀ PSICO-FISICA DEL LAVORATORE. RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE QUALE PROMOTORE GLOBALE DELLA SALUTE E RUOLO DELL’INAIL QUALE ENTE

PROMOTORE E CUSTODE DELLA PREVENZIONE ... 199 M. Puglisi

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DI TERMOLI ... 209 L. Aprile, G. Visaggi, P. Iacoviello, M.C. Mascaro, V. Vecchione

RECRUDESCENZA DELL’INFEZIONE TUBERCOLARE IN PERSONALE DI LABORATORIO MICROBIOLOGICO: SPUNTI SULLA METODOLOGIA

DI PREVENZIONE IN SEGUITO ALL’OSSERVAZIONE DI TRE CASI ... 267 G. La Paglia, G. Maira, M. Mezzatesta

EPATITI VIRALI B e C TRA I LAVORATORI OSPEDALIERI ... 643 S. Laurita, A. Masi, M. Puglia, G. Satriani

INQUINAMENTO INDOOR E SALUTE: STUDIO CONDOTTO IN DUE

ISTITUTI SCOLASTICI DELLA CAMPANIA... 675 F. Liotti, G. Goglia, E. Savino, A. Grassi, F. Gargiulo, C. Fournier, A. Autiero

RUMORE E PREVENZIONE ... 705 L. Maci, A.M. Stasi

LA CHEMIOTERAPIA NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA AGENTI CHIMICI SUL LUOGO DI LAVORO - MODELLI DI PREVENZIONE

AMBIENTALE ED OCCUPAZIONALE... 1019 F. Troìa

ARGOMENTI VARI

LA TUTELA INDENNITARIA DEL DANNO DI ORIGINE LAVORATIVA

ALLA LUCE DEI MUTAMENTI IN RESPONSABILITÀ CIVILE ... 501 C. Carnevali

A PROPOSITO DI UN CASO DI MORTE IMPROVVISA CARDIACA IN

MARITTIMO ... 579 C. Iaccarico, A. Citro, L. Calandriello, A. Ficca, D. Iaccarino

CASE REPORT: ANALISI DEI FATTORI PROGNOSTICI NELLE FERITE

PENETRANTI DEL BULBO OCULARE. ASPETTI CLINICI E MEDICO-LEGALI 633 P.G. Iacoviello, P. Fatica, L. Aprile, E. Savino, G. Giorgetti, M.C. Mascaro

CASE REPORT: CONSIDERAZIONI CLINICHE E MEDICO LEGALI SU UN RARO CASO DI ROTTURA TRAUMATICA DELLA VALVOLA AORTICA

IN AMBITO INAIL... 635 P.G. Iacoviello, D. Pantaleo, D. Triggiani, L.B. Tecchia, E. Cerullo, V. Vecchione

(22)

GLI INFORTUNI DEL LAVORO NEL POLICLINICO DI BARI ... 733 M.A. Malerba, G. Marinelli, R. Attimonelli, R. Quaranta, A. Dell’Erba

IL SISTEMA DELLA QUALITÀ AZIENDALE ALL’INTERNO DEL

CENTRO PROTESI ... 751 M. Manetta, D. Orlandini

CASE REPORT: CASO MORTALE DI LEPTOSPIROSI RICONOSCIUTO

COME INFORTUNIO LAVORATIVO ... 757 M.C. Mascaro, P.G. Iacoviello, L. Aprile, L. Barbonetti, P. Scarano

INCIDENZA DI IPERTENSIONE ARTERIOSA ESSENZIALE IN DIFFERENTI

ATTIVITÀ LAVORATIVE ... 821 S. Palladino, A. Scialdone, C. Giordano, M.T. Laieta, M. Peduto, P. Pecoraro,

L. Romano, A. Palmieri, E. Savino, S. Caputo

LA TUTELA INAIL DEGLI SPORTIVI PROFESSIONISTI:

INDAGINE SUL TERRITORIO E PROBLEMATICHE APPLICATIVE ... 915 E. Savino, P.G. Iacoviello, G. Bianco, L. Aprile

RIVISITAZIONE CRITICA DELLA DIAGNOSI FUNZIONALE:

APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE E PROPOSTA DI NUOVI INDIRIZZI

NELLA PROSPETTIVA DELLA NUOVA CLASSIFICAZIONE ICF ... 921 P. Scelfo, G. Maira, C. Sapuppo, F. Venera, G. Spatafora, G. Ferrara, S. Verga, D. Anzalone

POSTER

VALUTAZIONE DEL RISCHIO E DEL DANNO DA SOVRACCARICO BIOMECCANICO DEGLI ARTI SUPERIORI, IN UNA AZIENDA METALMECCANICA ADDETTA ALLA PRODUZIONE DI MOTORI ELETTRICI: MAPPE DI RISCHIO E RISULTATI DELLA

SORVEGLIANZA SANITARIA ... 325 G. Bella

L’INAIL E LA LEGGE 68/99: IL REINSERIMENTO LAVORATIVO

DEI DISABILI ... 363 P. Mele

IL LIBRETTO ITINERANTE DEL LAVORATORE QUALE APPLICAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO 276/03. ASPETTI METODOLOGICI E STUDIO

DI FATTIBILITÀ ... 371 L. Mercadante, E. Saldutti, M. Innocenzi

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R. Pagliara, F. Bertolini, P. Bastini

L’ATTIVITÀ SPORTIVA QUALE STRUMENTO DI RIABILITAZIONE E REINSERIMENTO SOCIALE DEL DISABILE INAIL. L’ESPERIENZA

DELL’EQUIPE MULTIDISCIPLINARE DELLA SEDE DI LEGGE ... 385 E. Savino, M. Marrazza

ANALISI COMPARATIVA DEL VALORE-PUNTO TRA D.L.VO 38/2000 E

D.P.R. 1124/65 (T.U.) ... 389 E. Savino, F. Timo

INSTABILITÀ DEL POLSO DI ORIGINE PROFESSIONALE DA POSIZIONE

E MOVIMENTI RIPETUTI... 397 F. Troìa, S. Capone

STRESS LAVORATIVO E SINDROME X ... 403 F. Troìa, S. Capone, V. Polluce

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(25)
(26)

AZIENDE E POSSIBILI STRATEGIE DI COLLABORAZIONE CON L’INAIL A FINI PREVENZIONALI

P. ALLAMPRESE*, P. AMICO*, G. RUBINO**, S. NICOLETTI**

* INAIL - SEDE DI BARI

** MEDICO COMPETENTE

In un’area circoscritta nelle provincie di Bari, Matera e Taranto si concentra il 16%

della produzione mondiale di mobili imbottiti in pelle e sono presenti circa 530 imprese che producono salotti in maniera diretta o indiretta con una popolazione lavorativa di circa 14000 addetti ed un fatturato totale di circa 2200 milioni di euro l’anno.

Nel comparto del mobile imbottito i maggiori rischi professionali sono rappresentati dalla movimentazione manuale dei carichi, la postura protratta, i movimenti ripetuti e contro resistenza degli arti superiori, rischi che determinano patologie a volte indistin- guibili dalle patologie comuni, la cui genesi è comunemente plurifattoriale, foriere di quadri clinici non drammatici ma spesso invalidanti, con alti costi in termini di soffe- renza umana ed economici.

In questo intervento saranno valutate le strategie che possono essere attivate per affrontare il problema; successivamente saranno verificati i risultati dei primi interventi di prevenzione avviati nelle aziende più sensibili del comparto a partire dal 1998; infine saranno ricordati gli attuali contorni dell’attività dell’Inail nell’ambito della prevenzio- ne e presentate delle proposte operative che disegnano un ruolo diverso dell’Istituto, con una sua presenza qualificante nel settore della prevenzione, senza sconvolgere l’attuale quadro normativo ma semplicemente esaltando le caratteristiche di assicura- zione sociale propria dell’Istituto.

I rischi professionali in questione condividono una caratteristica: possono essere affrontati e risolti solo nell’ambito di un progetto generale di risanamento ergonomico di tutto il processo lavorativo. L’ergonomia studia la relazione fra il lavoratore ed il proprio lavoro con la finalità di migliorarne la qualità generale e conseguire così una migliore tutela della salute dell’operatore ed una migliore efficienza della prestazione lavorativa. Questa impostazione del problema permette immediatamente di evidenziare le due possibilità insite nell’intervento ergonomico:

a) Modificare i comportamenti del lavoratore per adattarli alle richieste del proprio lavoro.

b) Modificare il posto di lavoro per adattarlo alle necessità dell’operatore.

Il diverso atteggiamento culturale ha indotto, nel tempo, a privilegiare l’una o l’altra delle due opzioni, ma in effetti l’intervento ergonomico richiede che si operi su entram- bi i fronti perché una postazione di lavoro mal progettata renderà inutile la migliore educazione ergonomica ed il migliore attrezzo sarà in ogni caso dannoso se è utilizzato male. Semmai, la propensione a privilegiare l’uno o l’altro dei due momenti, dipende dal contesto in cui si opera e dalle reali possibilità di intervento.

Nella realtà dei rischi professionali nel comparto del mobile imbottito tutti gli interven-

(27)

ti di risanamento ergonomico si reggono su un mix di attività ed iniziative che coinvol- gono tutte le figure presenti all’interno dell’Azienda, nessuna delle quali è di per sé riso- lutiva: il sinergismo dei singoli interventi è in grado però di conseguire risultati impor- tanti.

1) Interventi di natura medica e sanitaria.

• Sorveglianza Sanitaria: le visite mediche preventive, effettuate in occasione dell’inizio dell’attività lavorativa o, successivamente, in occasione e nell’eventua- lità di un cambio di mansioni, consentono di evitare di esporre ai singoli rischi professionali soggetti che presentano fattori (costituzionali o acquisiti) che ne aumentano la suscettibilità ai rischi stessi.

• Valutazione e monitoraggio statistico delle condizioni di salute dei singoli gruppi di rischio: quest’attività può consentire di raccogliere tutte le informazioni sulla relazione fra esposizione ai vari fattori di rischio e conseguenze sulla salute dei lavoratori; il confronto fra livelli di esposizione a vari fattori di rischio ed inci- denza/prevalenza dei vari quadri clinici correlati, quindi l’individuazione di clu- ster di malattia, fornisce informazioni preziose per stabilire le priorità di inter- vento e per valutare l’efficacia degli interventi attuati.

• Formazione ed informazione: la conoscenza del rischio è indispensabile alla cor- retta gestione del rischio stesso da parte del lavoratore; l’attività formativa con- sente di correggere tutti quei comportamenti individuali che possono aggravare le conseguenze dell’esposizione ai vari rischi professionali.

2) Interventi di natura organizzativa.

Nel comparto del mobile imbottito, nel corso degli ultimi decenni, si è realizzata una progressiva specializzazione delle singole mansioni, necessaria a trasformare un’attività a carattere prevalentemente artigianale in un’attività di tipo industriale.

Questo processo, se da un lato ha consentito di migliorare la competitività generale del comparto, permettendone un significativo sviluppo, dall’altro ha comportato una progressiva concentrazione di singoli rischi in specifiche mansioni, con conse- guenze negative per la salute degli esposti. Si tratta quindi di immaginare un percor- so di “despecializzazione” delle mansioni stesse, che vanno arricchite con compiti nuovi (ovviamente esenti dai rischi professionali in eccesso) che consentano una significativa “diluizione” dei vari rischi professionali.

3) Interventi di natura tecnologica.

Sotto questa voce vanno inclusi tutti gli interventi che consentono di ridurre il rischio alla fonte, organizzando il ciclo produttivo in modo che le attività più onero- se siano automatizzate più o meno integralmente. Questa strategia, nel caso del comparto del mobile imbottito, è in grado di affrontare e ridurre in maniera notevo- le il rischio legato alla “movimentazione manuale dei carichi”. Per quanto riguarda, invece, gli altri due rischi professionali (postura fissa protratta e movimenti ripetuti e contro resistenza degli arti superiori) le possibilità di un intervento di natura tec- nologica sono al momento ridotte. La produzione del mobile imbottito, per quanto possa essere “industrializzata”, si regge ancora sulla maestria dei singoli operatori e soprattutto sulla loro abilità manuale; ne deriva che a tutt’oggi non esiste una “tec- nologia avanzata” del settore. Oltretutto non esistono aziende industriali “all’avan- guardia” da cui poter “copiare” le innovazioni tecnologiche: il nostro territorio è sede della più alta concentrazione industriale al mondo nel settore del mobile

(28)

imbottito e, quindi, l’avanguardia tecnologica è rappresentata proprio dalle nostre aziende.

Risultati attesi e risultati conseguiti

In alcune aziende del comparto, a partire dal 1998, sono state avviate una serie di ini- ziative volte ad affrontare il problema dell’eccesso di patologie osteoarticolari; la popo- lazione dei lavoratori assunti a partire da quella data rappresenta quindi un buon cam- pione per valutare l’utilità degli interventi avviati. Le tabelle che seguono cercheranno di valutare i risultati attesi e quelli ottenuti su questa popolazione.

Risultati attesi: ovviamente non vi sono riferimenti per conoscere in anticipo i benefici di un’eventuale azione di prevenzione. E’ però possibile simulare alcune eventualità e verificarne le conseguenze.

La prima figura (fig. n. 1) propone i dati sulla prevalenza della patologia cervicale nella popolazione dei lavoratori del comparto.

La tabella riassume la prevalenza al 31.12.02 del dato anamnestico di “pregressa pato- logia cervicale” e quindi raccoglie tutti coloro che, dopo l’inizio del rapporto di lavoro, hanno sofferto di patologia del rachide cervicale. La figura evidenzia l’importanza del rischio posturale nella genesi dei disturbi in questione, che raggiungono una prevalenza del 7,24 % nel gruppo dei cucitori, per i quali l’esposizione è elevata. Su questa popola- zione è stata operata una simulazione, escludendo dalla valutazione tutti i soggetti che presentano fattori di maggiore suscettibilità che in qualche modo possano incidere sulla prevalenza della patologia: in altre parole si cerca di calcolare quale sarebbe stata la prevalenza di patologie del rachide cervicale, se la prevenzione medica, in corso di visite preventive, fosse stata condotta al meglio, escludendo dalla esposizione al rischio tutti coloro che presentano fattori di maggiore suscettibilità. I principali fattori considerati sono: obesità, giovane età di assunzione e patologie precedenti l’esposizione al rischio in grado di condizionare la successiva comparsa di patologia del rachide cervicale (sco- liosi, listesi, precedenti traumatici, ecc.). La figura successiva (fig. n. 2) mostra il risulta- to di questa simulazione.

(29)

E’ evidente che la “prevenzione medica” è in grado di modificare solo marginalmente i dati sulla prevalenza successiva di patologia (in totale uno 0,3 % di episodi in meno, pari all’8,6 % di tutta la patologia) con variazioni percentuali non significative per i sin- goli quadri morbosi e per le singole mansioni.

Lo stesso tipo di simulazione è stata condotta per la patologia del rachide L-S ed è pre- sentata nelle due figure successive (n. 3 e 4).

(30)

In questo caso è evidente che la prevenzione medica è in grado di modificare in maniera sostanziale la successiva prevalenza di patologia, potendo ridurre il dato dal 13,8 al 9,8

%, con una differenza pari al 4 % di prevalenza globale (corrispondente al 29 % di tutta la patologia successivamente emersa nella popolazione considerata).

Infine, la stessa simulazione è stata effettuata per la patologia infiammatoria degli arti superiori: i risultati sono presentati in un unico grafico nella figura successiva (fig. 5).

E’ evidente che, nel caso delle patologie infiammatoria degli arti superiori, la “preven- zione medica” è in grado di modificare significativamente i dati prevalenti, senza poter però incidere in misura determinante (in totale 1,5% di eventi in meno, pari al 17,4 % di tutta la patologia in

questione).

Questi primi dati ci consentono di valutare l’impatto di uno solo degli strumenti ipotiz- zati: la sorveglianza sanitaria.

L’informazione appa- re comunque preziosa perché permette di sti- mare l’entità dei miglioramenti conse- guibili: in assenza di altri provvedimenti di natura organizzativa e strutturale, sarebbe possibile ridurre in

misura variabile la prevalenza di patologie osteoarticolari, minima per la patologia del rachide cervicale (ca. il 9 % in meno), intermedia per la patologia infiammatoria degli arti superiori (ca il 17,5 % in meno) e più corposa per la patologia del rachide L-S (in questo caso la migliore prevenzione medica avrebbe consentito di ridurre di quasi il 30

% la prevalenza successiva di quadri morbosi).

(31)

Risultati conseguiti: le figure successive propongono un tipo diverso di valutazione, mettendo a confronto la prevalenza di patologie nei nuovi assunti delle aziende più sen- sibili al problema ergonomico e di altre aziende del comparto, a partire dal 1998, epoca in cui sono state avviate le prime iniziative di prevenzione nelle aziende più impegnate nell’azione di risanamento ergonomico. Per comodità e facilità di discorso e per chia- rezza espositiva nelle figure, chiameremo il primo gruppo di aziende (impegnato nell’azione di risanamento ergonomico) “aziende pilota”.

La fig. 6 è relativa alla patologia del rachide cervicale ed evidenzia che, pur essendo globalmente inferiore la prevalenza dei diversi quadri morbosi nelle aziende pilota (le ultime due colonne, relative a tutti i dipendenti esposti a rischio mostrano che la preva- lenza nelle aziende pilota è pari a circa i due terzi delle altre aziende del settore) questa tendenza si è rafforzata nella popolazione dei nuovi assunti dopo l’1.1.98, portando la prevalenza globale al 50 % di quella registrata nei nuovi assunti delle altre aziende del settore.

La fig. 7 mostra gli stessi dati per la patologia del rachide L-S: in questo caso le diffe- renze riscontrate nella popolazione dei nuovi assunti a partire dall’1.1.98 sono ancora più significative, perché a fronte di una prevalenza globale in tutti i dipendenti esposti a rischio nettamente più alta per i dipendenti delle aziende pilota (pari al 127 % di quella rilevata nei dipendenti delle altre aziende del settore), nella popolazione dei nuovi assunti questo rapporto si è praticamente invertito portandosi a valori decisamente più bassi nella popolazione dei nuovi assunti delle aziende pilota (il 62,5 % di quella riscon- trata nelle altre aziende del settore).

(32)

La fig. 8 mostra i dati relativi alla patologia infiammatoria degli arti superiori, sempre mettendo a confronto le popolazioni dei nuovi assunti (a partire dal 1998) nelle aziende pilota ed in altre aziende del settore. Anche in questo caso si evidenzia una netta inver- sione di tendenza: mentre il confronto fra le due popolazioni di dipendenti evidenzia una maggiore prevalenza fra gli esposti a rischio delle aziende pilota (12 % contro il 10,6 % delle altre aziende del comparto), nella popolazione dei nuovi assunti a partire dal 1998, la prevalenza di patologia infiammatoria degli arti superiori è nettamente inferiore nelle aziende pilota rispetto alle altre aziende del comparto (6,2 % contro il 9,8 %).

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La fig. 9, infine, descrive l’andamento del fenomeno infortunistico a partire dal 1996 fino ad oggi nelle aziende del gruppo Natuzzi (il più importante gruppo del comparto che per primo ha affrontato il problema dell’eccesso di patologie osteoarticolari).

Anche per questo fenomeno è evidente l’inversione di tendenza fra il 1999 ed il 2000, quando gli effetti dell’azione preventiva si sono resi manifesti.

L’insieme dei dati evidenzia un andamento sicuramente promettente: dimostra che la prevenzione è possibile, e che i risultati si evidenziano in un arco temporale abbastanza breve.

Strumenti attivati: vedremo ora quali strumenti sono stai utilizzati per realizzare questi obbiettivi.

• Formazione ed informazione per tutti i nuovi assunti, con la partecipazione diretta del Servizio Sanitario Aziendale: nell’ambito della formazione teorica per i nuovi assunti, sono stati inseriti dei moduli (a cura dei Medici Aziendali) dedicati proprio alla divulgazione dei principi di ergonomia, alla spiegazione dei rischi professionali ed ai consigli pratici che ne possono ridurre le conseguenze per la salute. I moduli formativi sono stati pensati per tradurre in pratica i principi ergonomici (baricentro, base di appoggio, leva di 1^, 2^ e 3^ tipo, fatica, sforzo, recupero ed allenamento) calandoli nella realtà delle singole mansioni del comparto.

• Sorveglianza Sanitaria: adeguato orientamento in corso di visita preventiva per la corretta attribuzione dei singoli lavoratori alle diverse mansioni disponibili e, succes- sivamente, attraverso un adeguato monitoraggio degli eventi sentinella. Attivazione immediata dei provvedimenti necessari a ridurre l’esposizione al rischio per quei sog- getti che hanno manifestato i primi sintomi delle diverse patologie monitorate.

Ovviamente l’attività di formazione continuerà ed i moduli saranno progressivamen- te migliorati, e, per quanto riguarda la sorveglianza sanitaria, l’esperienza futura potrà permettere ulteriori miglioramenti, ma si può ritenere che questi due aspetti dell’attività di prevenzione abbiano già raggiunto un buon livello di realizzazione e di efficacia.

(34)

• Interventi di natura organizzativa, mirati ad una diversa distribuzione dei compiti fra le varie mansioni e ad adeguate rotazioni fra i diversi profili organizzativi della stes- sa mansione. Ulteriori evoluzioni in questo senso sono ancora in corso di valutazio- ne con l’obbiettivo (compatibilmente con le necessità di “industrializzazione” del processo produttivo) di consentire agli operatori di svolgere attività che fungano da

“pausa” rispetto al rischio professionale in eccesso (affidandogli compiti attualmente svolti da altri operatori: controllo del prodotto, rifinitura e pulizia, ecc.).

• Interventi di natura tecnologica: le maggiori energie si sono concentrate sul rischio

“Movimentazione Manuale dei Carichi” (e non a caso le patologie del rachide L-S sono quelle per cui è stata più netta l’inversione di tendenza, come mostra la fig. 7).

Sono state avviate anche delle attività per ridurre gli sforzi degli arti superiori, sia attraverso l’adozione di nuovi attrezzi che attraverso una serie di interventi correttivi nella fase di progettazione del mobile imbottito, ma va sottolineato che i margini di miglioramento, in questo ambito, sono ancora notevoli. Risultano tuttora in fase di studio, infine, iniziative per la riduzione del rischio posturale (ed è probabilmente questa la ragione che ha determinato risultati meno brillanti per la patologia del rachide cervicale, rispetto alle altre due tipologie nosologiche).

In conclusione, i risultati conseguiti in termini di minore incidenza di malattia sono attribuibili ad una serie di iniziative su più fronti, ma le possibilità di miglioramento tecnologico ed organizzativo sono ancora notevoli e, se le aziende continueranno ad investire nella ricerca di soluzioni, si può ritenere che l’inversione di tendenza registrata nel corso degli ultimi anni potrà giovarsi di una netta accelerazione.

Fin qui i dati.

L’evoluzione normativa dell’ultimo decennio del secolo ormai trascorso è stata deter- minante per il cambio di prospettiva dell’attività dell’INAIL.

Con il DL 517/1993 viene introdotto il concetto che l’assicurazione e la prevenzione possono essere due spazi complementari: l’Inail è chiamato ad utilizzare le sue banche dati per fornire informazioni ai Dipartimenti di prevenzione delle Regioni, affinché a loro volta li trasmettano agli ISPESL a fini prevenzionali. Utilizzare i dati rinvenienti da un organismo posto a valle del sistema di gestione della sicurezza e tutela della salu- te sul lavoro fornisce informazioni utili ai fini dell’aggiustamento del sistema stesso in un delicato meccanismo di feed-back.

Punto di svolta nel panorama legislativo in Italia è il DL 626/94 che riordina complessi- vamente la materia e con l’art. 24 attribuisce all’Inail, in collaborazione con altri Enti ed Istituzioni pubblici, attività di formazione, informazione, consulenza ed assistenza in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, in particolare nei confronti delle piccole e medie imprese e delle imprese artigiane.

Attraverso la legge 144/1999 e le deleghe in essa previste si arriva al DL 38/2000 che ha, di fatto, ricalibrato la mission dell’Istituto: alla fine di questo rapido e certamente non esaustivo excursus normativo l’Inail si configura non più solo come un’assicurazione ma come un sistema integrato per la tutela dei lavoratori e per la competitività delle imprese.

In particolare con l’articolo 13, che individua l’oggetto dell’assicurazione nella perdita dell’integrità psico-fisica, con l’articolo 23 che introduce un ruolo diretto dell’Istituto nel campo della prevenzione (finanziamento di programmi di adeguamento delle strut- ture alle normative di sicurezza) e con l’articolo 24 che vede l’Inail impegnato nella riqualificazione professionale dei disabili e nell’abbattimento delle barriere architetto-

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niche in aziende che hanno in organico dei lavoratori diversamente abili, questa tra- sformazione pare completa, almeno nei programmi.

L’INAIL gioca quindi in quella grande squadra di addetti alla Prevenzione il cui Responsabile, inequivocabilmente, è il Datore di Lavoro.

Ma tutti sappiamo che non si può fare prevenzione senza inserirla nel contesto di un gioco di squadra. Hanno obblighi severi nei confronti della sicurezza e della prevenzio- ne: i lavoratori (art. 5/626), i progettisti, i fabbricanti, i fornitori, gli installatori (art.

6/626), il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (art. 9/626), il medico com- petente (art. 17/626).

Una serie di Enti ed Istituzioni partecipano a vario titolo alla prevenzione: SPESAL, ISPESL, Servizi sanitari aziendali, Ispettorato del Lavoro, Vigili del fuoco.

Il nostro intento è quello di rendere centrale in questa prospettiva l’attività dell’Istituto.

L’Istituto (il CIV formula questa indicazione nel ‘Programma generale e linee di indi- rizzo 2001’) si proponga come Ente di coordinamento per sviluppare strategie di inte- grazione fra le varie strutture coinvolte nella prevenzione (fig. 10), una sorta di ‘sportel- lo unico della prevenzione’, di ‘conferenza di servizi permanente’: un tavolo tecnico al cui interno vengano delineati i livelli minimi di sicurezza e le procedure accettate da tutti gli organismi coinvolti nella vigilanza ad evitare inutili sovrapposizioni e incon- gruenze rispetto alla documentazione richiesta. Ma soprattutto, ciò che più ci sta a cuore, promuova un tavolo cui siano presenti tutti i ‘tecnici’ della prevenzione al fine di elaborare le linee guida per l’applicazione di una proposta concreta.

Abbiamo immaginato un nuovo modo di “comporre” il premio assicurativo, aggiun- gendo ai parametri di base utilizzati fino ad oggi, una “quota” legata al “rischio azien- dale specifico” stimato concretamente dall’Inail sulla base della valutazione di ogni specifica realtà aziendale.

L’idea di utilizzare il premio assicurativo come una “leva” per “sollevare” l’azione pre- ventiva, presuppone che siano definiti tutta una serie di parametri di valutazione, che permettano di modulare il premio stesso. E’ ovvio che gli standard di riferimento non possono che essere quelli del D.Lgs 626 e più precisamente:

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Il documento di valutazione dei rischi: la qualità della valutazione è premessa indispen- sabile ad un qualunque programma di intervento; non è questa la sede per definire quali siano i criteri per misurare la qualità di un documento di valutazione, ma è certo che a livello tecnico si possono definire e condividere alcuni criteri di base che permet- tano di distinguere un documento di valutazione approntato solo per la necessità di adempiere ad un obbligo di legge da un documento che abbia le caratteristiche per esse- re strumento di successivi interventi di prevenzione.

Programma di sorveglianza sanitaria: non si tratta di intervenire e condizionare le com- petenze del medico aziendale, ma di standardizzare in un tavolo tecnico i protocolli sanitari da applicare per la sorveglianza sanitaria per le più frequenti patologie di com- parto. La Letteratura riporta diversi protocolli sanitari impiegati per monitorare i lavo- ratori esposti a questi rischi. Va concordata l’adozione di protocolli sanitari comuni nelle aziende del comparto e quindi valutati periodicamente i dati della sorveglianza sanitaria. La correttezza del monitoraggio dello stato di salute dei lavoratori, accompa- gnata ad una riduzione delle fasi ‘adverse’ di malattia osservate potrebbe diventare un momento premiante per le aziende in relazione all’applicazione dei premi assicurativi.

Va enfatizzata l’importanza della valutazione statistica dei dati collettivi che può per- mettere di rilevare il nesso di causalità fra singoli rischi e patologie conseguenti. Nel programma di sorveglianza sanitaria va inclusa anche l’attività di formazione e informa- zione: si potrebbero incoraggiare le aziende ad istituzionalizzare ed a formalizzare tutti gli interventi di formazione, archiviando il materiale didattico dei singoli interventi e le verifiche successive.

Programma di riduzione/eliminazione progressiva dei rischi: questo è l’elemento princi- pale per valutare l’effettiva volontà d’intervento; anche in questo caso vanno definiti dei criteri che permettano di distinguere le generiche enunciazioni di volontà da seri pro- grammi di riduzione dei rischi professionali, con scadenze e programmazione di investi- menti. E’ opportuno che ogni azienda abbia un programma adeguato alle proprie risor- se e possibilità, per questo la serietà di un programma di risanamento va verificata sulla base di criteri reali: definizione di uno “standard” di riferimento per ogni mansione a rischio; ricerche di mercato ed acquisizione di proposte di risanamento; programma plu- riennale di investimenti in sicurezza per adeguarsi allo standard definito.

Elaborati i criteri di valutazione dei tre elementi di riferimento, è possibile immaginare un premio assicurativo modulato sulla qualità di questi tre fattori: tanto maggiore sarà la forza e la robustezza dei tre pilastri, tanto più forte sarà l’edificio che andremo a costruire, tanto minore potrà essere il “premio assicurativo” da pagare: il premio assi- curativo è diventato uno strumento effettivo di prevenzione, una sorta di Bonus/Malus delle buone intenzioni e della capacità di metterle in pratica. E’ chiaro che questo mecca- nismo inserisce un elemento veramente nuovo nel panorama della prevenzione, senza snaturare le caratteristiche dell’Istituto Assicuratore, che continua da un lato a svolgere il proprio ruolo istituzionale e da altro lo rafforza nel campo delle nuove competenze.

Questa strategia può permettere di condizionare concretamente le aziende, premiando i comportamenti più virtuosi. Tutta la legislazione in materia di sicurezza sul lavoro si regge oggi su obblighi dei diversi protagonisti e sanzioni per chi non rispetta tali obbli- ghi: l’INAIL può “inventare” una diversa possibilità, proponendo agli imprenditori un

“vantaggio” in cambio di una adeguata politica della sicurezza. Ovviamente questa strategia presuppone un ruolo “attivo” dell’Istituto, che non si limiti a “calcolare” il premio assicurativo ma, proprio come un buon assicuratore, vada a “contrattare” con il cliente le condizioni della polizza.

L’adesione delle aziende sarà, naturalmente, più agevole, se le iniziative e gli investi-

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menti proposti permettono un rientro in termini di competitività industriale: l’espe- rienza di molti anni di lavoro in fabbrica insegna che tutti gli interventi che intral- ciano la competitività sono “subiti” dalle aziende e, quindi, trovano difficoltà ad inserirsi nella realtà produttiva. Al contrario, tutto ciò che migliora la competitività e la produttività, viene “accolto” nel processo produttivo con facilità, attivando energie e volontà che ne garantiscono il successo. Una corretta strategia della pre- venzione non può non tenerne conto: se vogliamo garantire certezza di risultati agli interventi di prevenzione, dobbiamo fare in modo che gli stessi non siano di intralcio alla capacità produttiva ma, al contrario e nella misura in cui ciò è possibile, che ne permettano un miglioramento.

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