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Orchestra di Padova e del Veneto. 46 a Stagione 2011/2012

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Academic year: 2022

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Orchestra di Padova e del Veneto

46

a

Stagione

2011/2012

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Giovedí 22 marzo 2012 / turno A Venerdí 23 marzo 2012 / turno B Auditorium Pollini – ore 20.15 Concerti n° 5949-5950

Direttore

Gábor Takács-Nagy

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4

Leoš Janáček (1854-1928) Suite per archi

Moderato Adagio

Andante con moto Presto, Andante, Presto Adagio

Andante

Wolfgang Amadeus Mozart (1770-1827) Sinfonia n. 40 in sol minore K 550

Allegro molto Andante

Menuetto (Allegretto) Finale (Allegro assai)

{ intervallo }

Gioachino Rossini (1792-1868) Il signor Bruschino, Sinfonia George Bizet (1838-1875) Sinfonia n. 1 in do maggiore

Allegro vivo Adagio

Allegro vivace, Trio, Da capo il Minuetto Allegro vivace

Programma

PROGR AMMA

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5 INTERPRETI

GÁBOR TAKÁCS-NAGY

È nato a Budapest dove inizia a studiare violino all’età di 8 anni. An- cora studente dell’Accademia Franz Liszt, riceve nel 1979 il primo premio al Concorso Jenő Hubay. Successi- vamente studia con Nathan Milstein.

Per la musica da camera ha avuto come insegnanti Ferenc Rados, Andras Mihaly e György Kurtág. È fondatore e primo violino, dal 1975 al 1992, del celebre Quartetto Takács, che in bre- vissimo tempo riceve il primo premio nei principali concorsi internazionali per quartetto d’archi, tra i quali Evian nel 1977 e Londra nel 1979. Il Quar- tetto collabora con artisti quali Sir Georg Solti, Lord Menuhin, Isaac Stern, Mistislav Rostropovich, András Schiff, James Galway, Paul Tortelier, Mihail Pletnev, Gidon Kremer, Joshua Bell e Miklos Perényi, ed effettua numerose registrazioni discografiche per Decca e Hungaroton. Nel 1982 riceve il Pre- mio Liszt. Nel 1996 fonda con Dénes Várjon (pianoforte) e Péter Szabo (vio- loncello) il Takács Piano Trio, con il quale realizza in prima esecuzione le registrazioni di lavori dei compositori ungheresi Franz Liszt, Laszlo Lajtha e l’opera completa per violino di Sándor Veress. Nel 1999 dà vita al Quartetto Mikrokosmos con i compatrioti Mik- los Perényi, Zoltan Tuska e Sándor Papp; nel 2009 la loro registrazione dei quartetti di Bartók si aggiudica il premio Pizzicato-Excellentia. Dal 1997

Gábor Takács-Nagy è professore di quartetto al Conservatorio di Ginevra e tiene masterclass in prestigiose accademie internazionali. È titolare dell’International Chair per la musica da camera al Royal Northern College of Music di Manchester. Interprete fra i piú autentici della musica ungherese, e in modo particolare delle opere di Bartók, a partire dal 2001 dedica sem- pre piú energie e spazio alla direzione d‘orchestra. È ospite di importanti orchestre, tra le quali Irish Chamber Orchestra, Verbier Festival Chamber Orchestra, Budapest Festival Orche- stra, Camerata Freiburg, Tapiola Sin- fonietta, Toho Gakuen Orchestra. Nel 2005 costituisce a Ginevra la propria orchestra d’archi, la Camerata Belleri- ve. Dal 2007 è direttore musicale del Verbier Festival Chamber Orchestra, collaborando con solisti quali Martha Argerich, Joshua Bell, Jean-Yves Thi- baudet, Emmanuel Ax, Frederica von Stade e Angelica Kirschschlager. Da settembre 2010 ricopre gli incarichi di direttore artistico e direttore prin- cipale dell’Orchestra Sinfonica MÁV di Budapest. Nel maggio 2011 è stato nominato direttore principale ospite della Budapest Festival Orchestra, mentre dalla Stagione 2011/2012 è direttore musicale della Camerata Manchester.

Interpreti

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6

ORCHESTRA DI PADOVA E DEL VENETO

L’Orchestra di Padova e del Veneto si è costituita nell’ottobre 1966 e nel corso di quarant’anni di attività si è affermata come una delle principali orchestre da camera italiane nelle piú prestigiose sedi concertistiche in Italia e all’estero. L’Orchestra è formata sulla base dell’organico del sinfonismo ‘classico’. Peter Maag – il grande interprete mozartiano – ne è stato il direttore principale dal 1983 al 2001, mentre Piero Toso ne ha ricoperto il ruolo di primo violino solista dalla fondazione al 2009. Alla direzione artistica si sono succeduti Claudio Scimone (dalla fondazione al 1983), Bruno Giuranna (dal 1983 al 1992), Guido Turchi (1992-93) e, come direttore musicale, Mario Brunello (2002-2003). L’attuale programmatore artistico dell’Orchestra è Filippo Ju- varra, che collabora con la stessa dal 1984 ed ha contribuito decisivamente a dare continuità al profilo artistico e musicale definito, dopo il 1983, da Bruno Giuranna e Peter Maag. Per questo suo lavoro Filippo Juvarra ha ricevuto nel 2002 il Premio della Cri- tica Musicale Italiana “Franco Abbiati”.

Nella sua lunga vita artistica l’Orche- stra annovera collaborazioni con i nomi piú insigni del concertismo inter- nazionale tra i quali ricordiamo: S. Ac- cardo, P. Anderszewski, M. Argerich, V.

Ashkenazy, J. Barbirolli, Y. Bashmet, J.

Bream, R. Buchbinder, M. Campanella, G. Carmignola, R. Chailly, C. Desderi, G. Gavazzeni, R. Goebel, N. Gutman, Z. Hamar, A. Hewitt, C. Hogwood, L.

Kavakos, T. Koopman, A. Lonquich, R.

Lupu, M. Maisky, C. Melles, V. Mullo- va, A.S. Mutter, A. Nanut, M. Perahia, I. Perlman, M. Quarta, J.P. Rampal, S.

Richter, M. Rostropovich, N. Santi, H.

Shelley, J. Starker, R. Stoltzman, H.

Szeryng, U. Ughi, S. Vegh, T. Zehet- mair, K. Zimerman. L’Orchestra ha dato, attraverso la propria produzione concertistica, un grande impulso alla vita musicale di Padova e del Ve- neto e, per questo impegno, è stata riconosciuta dallo Stato come l’unica Istituzione Concertistico-Orchestrale (ICO) operante nel Veneto e le è stata riconosciuta nel 1984 la personalità giuridica da parte della Regione del Veneto. L’Orchestra realizza circa 120 concerti l’anno, con una propria sta- gione a Padova, concerti nella regione Veneto, in Italia per le maggiori So- cietà di concerto e Festival, e tourneé all’estero. Tra gli impegni piú recenti si ricordano in particolare i concerti diretti dal Maestro Tan Dun per il Festival Pianistico Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli al Teatro Donizetti di Bergamo e al Teatro Gran- de di Brescia con musiche dello stesso Tan Dun, il concerto al Festival In terra di Siena diretto dal Maestro Vladimir Ashkenazy, i concerti a Milano per il Festival MITO SettembreMusica 2009 con il pianista e direttore Olli Mustonen, e a Venezia per il 53° e il 54° Festival Internazionale di Musica Contemporanea (2009 e 2010) e per il 7° Festival Internazionale di Danza Contemporanea (2010) della Biennale di Venezia, tutti appuntamenti che hanno riscosso l’unanime plauso della critica. Nel settembre 2010, su invito della Pontificia Accademia delle Scien- ze, l’Orchestra ha eseguito il Requiem K 626 di W.A. Mozart con la direzione del Maestro C. Desderi alla presenza di Sua Santità Benedetto XVI. A parti- re dal 1987 l’Orchestra ha intrapreso una vastissima attività discografica

INTERPRETI

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realizzando oltre cinquanta incisioni per le piú importanti etichette, tra le quali si segnalano: i Concerti BWV 1054 e BWV 1058 di Bach e il Con- certo K 503 di Mozart con S. Richter e Y. Bashmet (Teldec), i Concerti per violoncello di Boccherini con D. Gerin- gas e B. Giuranna (Claves-Grand Prix du Disque 1989), La Betulia liberata di Mozart con P. Maag (Denon), i Concerti per violino e la Sinfonia Concertante di Mozart con F. Gulli e B. Giuranna (Claves), l’Integrale delle Sinfonie di Beethoven con P. Maag (Arts), il Con- certo K 466 di Mozart con M. Argerich e A. Rabinovitch (Teldec), L’Isola disa- bitata e La fedeltà premiata di Haydn con D. Golub (Arabesque), i Concerti per violino di Haydn con S. Tchakerian (Arts), i Concerti per pianoforte K 595 e K 271 di Mozart e Hob:XVIII.11 di Haydn con J.M. Luisada e P. Meyer (BMG-France), il Concerto per violi- no e archi e il Concerto per violino, pianoforte e archi di Mendelssohn con D. Nordio, R. Prosseda e P.C. Orizio (Amadeus), la Serenata di L. Bernstein e il Concerto per violino di S. Barber per la rivista Amadeus con S. Tchake- rian e Z. Hamar, i Concerti K 622 per clarinetto e K 314 per flauto di W.A.

Mozart con L. Lucchetta, M. Folena e Z. Hamar (Audiophile Sound n. 69) e un CD dedicato a E. Wolf-Ferrari con D. Dini Ciacci, oboe e corno inglese, P.

Carlini, fagotto e Z. Hamar (cpo). Piú recente è l’uscita dell’oratorio La Pas- sione di Gesú Cristo di J.G. Naumann diretto da S. Balestracci (cpo), del DVD Homage to Amadeus con François-Joël Thiollier, pianoforte (Multigram) e del CD dedicato alle Sinfonie concertan- ti per oboe e fagotto di G. Cambini con D. Dini Ciacci, oboe e direttore, P. Carlini, fagotto (Sony Classical); di

prossima pubblicazione la prima regi- strazione mondiale della Passione di Gesú Cristo di Ferdinando Paër diretto da S. Balestracci (cpo). L’Orchestra di Padova e del Veneto è sostenuta da Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione del Veneto, Provin- cia di Padova, Comune di Padova e Fondazione Antonveneta. Dall’ottobre 2011 ha acquisito la natura giuridica di «Fondazione».

INTERPRETI

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Esecutori

ESECUTORI

Violino Principale Grazia Raimondi Violini Primi

Enrico Rebellato **

Stefano Bencivenga **

Sonia Domoustchieva Chiaki Kanda

Ivan Malaspina Violini Secondi

Gianluca Baruffa * Serena Bicego Pavel Cardas Davide Dal Paos Roberto Zampieri Chiara Serati Viole

Alberto Salomon * Floriano Bolzonella Silvina Sapere Giada Broz Violoncelli

Mario Finotti * Caterina Libero Fernando Sartor Giancarlo Trimboli Contrabbassi

Ubaldo Fioravanti * Giorgia Pellarin Flauti

Mario Folena * Riccardo Pozzato

Oboi

Arrigo Pietrobon * Victor Vecchioni Clarinetti

Luca Lucchetta * Rocco Carbonara Fagotti

Aligi Voltan Laura Costa Corni

Danilo Marchello * Alberto Prandina Michele Fait Claude Padoan Trombe

Simone Lonardi Roberto Caterini Timpani

Alberto Macchini *

* Prima Parte

** Concertino

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11 NOTE DI SAL A

Note di sala

JANÁČEK

SUITE PER ARCHI

La Suite per archi è la prima composizione strumentale nel catalogo dell’auto- re: una composizione, per la quale Janáček mostrerà successivamente scarsa con- siderazione, che è diventata invece uno dei suoi maggiori successi concertistici.

Essa appartiene (assieme all’Idillio, ugualmente per archi) alla prima stagione compositiva dell‘autore: una stagione creativa che è compresa tra gli anni 1872 e 1880 circa e nella quale è particolarmente importante e significativa la presenza e l’influenza della musica di Dvořák e di Krizkovsky.

La musica di Dvořák è uno dei grandi amori musicali di Janáček di quegli anni: a Brno ne diresse personalmente numerose composizioni, di cui talvolta curò an- che le rielaborazioni con pianoforte. È il caso della Serenata per archi, e di altre opere corali come Zal, Divna voda, Devce v haji. Proprio nel concerto di Brno del 2 dicembre 1877 in cui fu eseguita per la prima volta la Suite per archi, Janáček presentò anche una sua versione di Klaenge aus Maehren di Dvořák per coro mi- sto e pianoforte.

Il titolo di Suite rimanda all’antica forma, ed in effetti originariamente i movi- menti della composizione portavano titoli che a quella si richiamavano (Prélude, Allemande, Sarabande, Air). In realtà l’inserzione di movimenti intitolati invece Scherzo e Finale testimonia un clima espressivo affatto estraneo alla ricreazione stilistica (la Sarabanda – piuttosto Gavotta – è in realtà un quadretto di genere biedermeier): il Vogel richiama piuttosto i debiti musicali nei confronti di Liszt, di Wagner (nell’Adagio, ed il riferimento è soprattutto al Lohengrin) e a Smetana (all’opera Die Brandeburger in Boehmen, e al motivo di Vyserad dal ciclo La mia patria).

[da J. Vogel, Janacek, Alkor Edit]

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12 NOTE DI SAL A

MOZART SINFONIA N. 40

Nel catalogo autografo delle proprie opere (Verzeichnüss / aller meiner Werke / Vom Monath Febrario 1784 bis Monath …1…) Mozart ci dà la prima indicazione datata, che si riferisce alle ultime tre grandi sinfonie. Al n. 84 (esattamente: 85) – tutti i numeri del catalogo a partire dal n. 11 hanno una aggiunta di mano estra- nea – troviamo la Sinfonia in mi bemolle maggiore K 543, fra le composizioni del 1788: «Den 26: detto. [= Junyl/Eine Sinfonie. – 2 violini, 1 flauto, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 Corni, / 2 clarini, timpany, viole e Bassi». L’opera precedente, il Trio in mi maggiore K 542, è datata: «den 22: Juny» e ciò lascia supporre che la stesura della Sinfonia dovette essere realizzata in quattro o cinque giorni. Tra la Sinfonia K 543 e la Sinfonia in sol minore K 550 Mozart ha annotato altre sei composizioni (K 544-549) di cui le prime tre sono datate sempre (!) 26 giugno («detto»); segue poi al n. 91 (esattamente: 92) la Sinfonia in sol minore: «den 25: (Julius) / Eine Sinfonie. – 2 violini, 1 flauto, 2 oboe, 2 fagotti, 2 Corni, viole / e Bassi». La Sinfonia in do maggiore K 551 (nota come Sinfonia Jupiter) è al n. 92 (esattamente: 93):

«den 10 August. / Eine Sinfonie. – 2 Violini, 1 flauto, 2 oboe, 2 fagotti, 2 corni, 2 clarini, / Timpany, viole e Bassi».

Non si sa per quale particolare occasione Mozart ha composto queste tre sinfonie né quando ha avuto luogo la loro prima esecuzione. Poco corrispondente alla real- tà appare la teoria romanticheggiante del XIX secolo, per la quale le sinfonie non sarebbero mai state eseguite finché Mozart era in vita. Certamente non abbiamo testimonianze di alcuna esecuzione diretta da Mozart ma è difficile credere che Mozart non abbia utilizzato queste sinfonie in uno dei suoi concerti viennesi o nel viaggio in Germania del 1790. L’accademia che Mozart organizza il 15 ottobre 1790 a Francoforte cominciava, come risulta dal programma, con «Eine(r) neue(n) gros(s)e(n) Simphonie von Herrn Mozart» e con «Eine(r) Symphonie» si conclude- va. Potrebbe essersi trattato facilmente di una o due delle tre sinfonie in questio- ne. La circolazione di queste sinfonie è provata anche dalle numerose copie dell’e- poca che troviamo in varie biblioteche di monasteri austriaci, nella biblioteca del Conservatorio “Cherubini” di Firenze, nella raccolta Oettingen-Wallerstein di Schloss Harburg in Baviera, e in numerose altre biblioteche. È infine inconcepibile che la seconda versione della K 550 (con l’aggiunta dei clarinetti e modifiche nelle parti degli oboi) sia stata portata a termine senza averne in vista una esecuzione.

[da B. Paumgartner, Mozart, Torino, 1978, Einaudi; M. Flothuis, Mozart’s Bearbei- tungen, 1969, Salzburg, Mozarteum]

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13 NOTE DI SAL A

ROSSINI

IL SIGNOR BRUSCHINO, SINFONIA

Rossini divise la sua primissima carriera tra Bologna, come studente del Conservatorio e assistente al Teatro Comunale, e Venezia, come compositore alle prime armi destinato a scrivere farse di un atto per il Teatro San Moisè. Questo piccolo teatro sperimentale offrí a lui e ad altri compositori della sua generazione, come Pietro Generali e Carlo Coccia, l’opportunità di comporre e allestire piccole opere senza il peso emotivo e i rischi finanziari che comportano i grandi teatri.

L’esperienza fu inestimabile per il giovane aspirante, anche nel caso in cui l’opera non incontrò i gusti del pubblico. Complessivamente cinque delle opere di Rossini furono preparate per il San Moisé, tutti lavori che dimostrano la sua abilità gio- vanile. Questi successi veneziani gli fruttarono una commissione piú importante per il Teatro alla Scala di Milano: La pietra di paragone, il cui clamoroso successo garantí a Rossini una solida provvista di impegni per il futuro.

La farsa in un atto Il signor Bruschino, andò per la prima volta in scena al Teatro S. Moisè di Venezia nel gennaio del 1813. Questa è forse la migliore tra le prime farse di Rossini, di volta in volta comica, arguta e sentimentale. Gli archetti che battono sui candelabri della Sinfonia sono deliziosi sia per l’originalità dell’idea che per il modo logico e naturale con cui l’effetto è intessuto nella composizione.

Esiste un’introduzione ma non è lenta; la Sinfonia, invece, è attaccata con un Alle- gro, un tema molto piú incisivo dal punto di vista ritmico che melodico.

La Sinfonia de Il signor Bruschino, da un certo punto di vista, è semplicemente un divertente tour de force, ma da un altro giunge in modo significativo alle soglie della maturità di Rossini. Iniziando la sua carriera solo pochi anni prima, egli aveva conosciuto appena come costruire una sinfonia. A partire dal 1813, tutti gli elementi significativi dell’archetipo pienamente sviluppato sono al loro posto.

Rossini aveva inventato questo stile e ne era divenuto padrone. Con Il signor Bru- schino imparò anche a divertircisi.

[da P. Gossett, Le Sinfonie di Rossini, Bollettino del Centro Rossiniano di Studi, Pesaro 1981]

BIZET

SINFONIA N. 1 IN DO MAGGIORE

In capo alla produzione di Bizet spicca un’opera che per la sua geniale precoci- tà può rivaleggiare con le composizioni giovanili di Mozart e Mendelssohn. La Sin- fonia in do maggiore, cominciata il 29 ottobre 1855 e ultimata alla fine del mese successivo, ha una storia curiosa. Per quasi ottant’anni l’autografo rimase ignoto a

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tutti. Geneviève Bizet lo aveva donato insieme a parecchi altri (fra cui quello della Jolie Fille de Perth) a Reynaldo Hahn, suo intimo amico e assiduo frequentatore del suo salotto, il quale lo giudicò privo di interesse e nel 1933 lo affidò in depo- sito al Conservatorio di Parigi. Nell’agosto di quell’anno Chantavoine analizzava il manoscritto nel primo articolo da lui scritto per Le Menestrel. Poco dopo D.C. Par- ker, autore della prima biografia inglese di Bizet, segnalò l’opera a Weingartner, che ne diresse la prima esecuzione a Basilea il 26 febbraio 1935; e da allora essa ha raggiunto una popolarità tale da compensare i lunghi anni di oblio.

[da W. Dean, Bizet, EDT, Torino]

NOTE DI SAL A

Note di sala a cura di Filippo Juvarra

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Prossimi appuntamenti

PROSSIMI APPUNTAMENTI

55a Stagione Concertistica Lunedí 26 marzo 2012 / ciclo B Auditorium Pollini – ore 20.15 QUARTETTO FAURÉ Erika Geldsetzer Violino

Sasha Frömbling Viola

Kostantin Heidrich Violoncello

Dirk Mommertz Pianoforte

Musiche di Mahler, Mendelssohn, Fauré

Martedí 27 marzo 2012 / fuori abbonamento

Auditorium Pollini – ore 20.15 ORCHESTRA DEL SETTECENTO CAPPELLA AMSTERDAM FRANS BRÜGGEN Direttore

Anders Dahlin Evangelista

Thomas Oliemans Gesù

Lisa Larsson Soprano

Michael Chance Alto

Marcel Beekman Tenore

Hugo Oliveira Basso

J.S. Bach

Passione secondo Giovanni BWV 245

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17 PROSSIMI APPUNTAMENTI

46a Stagione Concertistica Lunedí 26 marzo 2012 Praglia (PD), Abbazia – ore 21 Martedí 27 marzo 2012

Crespino (RO), Chiesa di S. Michele Arcangelo – ore 21

Concerti di Pasqua nell’ambito di Mu- sikè 2012, nuova rassegna di musica, teatro, danza della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ENRICO CASAZZA

Violino principale e solista VALENTINA COLADONATO Soprano

ROSA BOVE Mezzosoprano

Musiche di Bach e Pergolesi

Martedí 3 aprile 2012 / turni A+B Auditorium Pollini – ore 20.15 ZSOLT HAMER

Direttore

ALESSANDRO CESARO Pianoforte

ÁGNES SZALAI Soprano

KLÁRA LÓCZI Mezzosoprano TIBOR SZAPPANOS Tenore

KRISZTIÁN CSER Basso

LA STAGIONE ARMONICA Coro

SERGIO BALESTRACCI Maestro del coro

Nell’ambito del format Universi Diversi. Arte e Scienza tra sacro e profano dell’Assessorato alla Cultura dell’Assessorato alla Cultura

del Comune di Padova.

Ludwig van Beethoven Fantasia op. 80 per pianoforte, coro e orchestra

Cristo sul monte degli ulivi Oratorio op. 85

per soli, coro e orchestra

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Enti Fondatori Comune di Padova Provincia di Padova Regione del Veneto Consiglio generale

Flavio Zanonato Presidente Mario Carraro Vicepresidente Luca Zaia

Barbara Degani Claudio Scimone

Direttore Amministrativo Onofrio Tonin

Collegio dei Revisori dei Conti Alberto Galesso Presidente Francesco Secchieri Paola Ghidoni Direttore Artistico Filippo Juvarra

Assistente alla direzione artistica Maffeo Scarpis

Segreteria generale Fabrizio Rosso

Segreteria artistica e organizzativa Lucio Lentola

Cecilia Mantovani

Responsabile amministrativa Fabiana Condomitti

Segreteria amministrativa Silvia Paccagnella

Progetti scuole e università Anna Linussio

Ufficio stampa, comunicazione e progetti speciali

Alessandra Canella Alberto Castelli

Organizzazione tecnica e logistica Pietro Soldà

Fondazione OPV

FONDAZIONE OPV

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Partner

Con il sostegno di

Provincia

di Padova Comune

di Padova

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Fondazione

Orchestra di Padova e del Veneto via Marsilio da Padova 19 35139 Padova

T 049 656848 · 049 656626 F 049 657130

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