NELLE ESEQUIE ANNIVERSARIE Al
DEFUNTI
BENEFETTORI
DEGLI ASILI...
Giovanni Vecchi
9
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ESEQUIE ANNIVERSARIE
Al
SERMONE
D. GIO. VECCHI
MiaInsgofBasilicadiS.Siro
*
DAI FRATELLI FERRANDO
Proprietà Letteraria.
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18 CESO VA
Dopo
la frase di squisita gentilezzaespressa
da codesta Commissione
inmio riguardo
,
quando pubblicava
I1
avviso
dellaFunebre
Solennità,
il rifiuto delmanoscritto,
richiesto-mi da stampare, sarebbe sembrato
scortesia.Mi sono quindi persuaso
dicederlo
prin-cipalmente per questo riguardo; senza
dissi-DigitizedbyGoogle
miliare eziandio che mi parve nascere oppor-
(una l'occasione
didare una mentita ad
al-cuni, che (nei due anni
dimia frequente
predicazione
inquesta
Città) sidivertono
ca-ritatevolmente a calunniarmi.
E poiché dissero questo mio Sermone
sen-tire di
protestantismo, risponderò solamente due cose:
1.°Che
dell'ignoranza
di chi ascoltanon è mai responsabile quegli che parla;
2.°
Che
laCuria
Ecclesiastica, cuivenne con-
segnato
inrevisione, non trovò una
sola es-pressione da modificare,
allamaggior
tran-quillità delle
coscienze
delicate.Prego
ditenermi perdonato questo poco
di sfogo, del
quale
sentivavero bisogno, e
nell'alto di offrirmi
sempre
disposto,qualun-
que
volta sipossa stimare opportuna
lamia
povera parola,
all'incremento dell'Evangeli*»
Digitized
Istituto, tanto
lodevolmente promosso ed
es-teso
da codesta Commissione,
coi sensi dellapiù schiena stima mi
proferisco*
Genova 2 Luglio 1852.
Dcv.«x>Scmtore
D. CSIO. VECCHI
ArriprfleIntorno,rrriieaten.
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Rimemorare
gli esempli virtuosi de nostri maggiori chebeneficarono lasocietà, e solvere in verso di loroildebitosacro della gratitudine, è opera senza dubbio degna di lode, e fino da più remoli tempi praticala.
Ne
rendono testimonianza solenne il Pritanio d'Alene,il Campidoglio di
Roma,
lestatued'Annodi
o e di Ari slogilone nella domestica sede per Seleuco ricollocate.E quando
si declina da questacommendevole
consue tudine di onorare i morti, è segno che vascemando
la virtù nei vivi. In questo senso lamentava scaduta la
Romana
grandezza l'oratore Tullio, non perchèfai lissero le armi,ma
perchè nella dimenticanza delle/cv
(«
)azionivirtuosedei passali si produceva Yaccasciamento nei vivi.
Che
se,o Signori,il Vangelo nonè venutoa distrug- gere,ma
si bene a perfezionare quantoesisteva,com-
prenderete facilmentecome
egli a queste esercitazioni abbia dato taleuna
forte spinta colla sanzione consa- cratola, che aggiunti i meriti diGesù
Cristo, alle nostre preghiere applicati, e la benedizione celeste, nulla più rimanga a desiderare.Lode pertanto a Voi ottimi Genovesi che convenite frequenti e divoti anche quest'anno alla funebresolen- nità, per i benefattori degli Asili d'Infanzia, stimolo agli indifferenti, vergogna agli ingrati, conforto ai ge- nerosi.
Miduole soltanto che
non
trovereteinme
l'oratore op- portuno, dal quale, se bastasse l'intima persuasione, potreste avere eloquente il discorso,ma
in quella vecenon
può essere offertache1'abbondanza
della volontà.Mentre confesso da
una
parte,non
per vanitàma
per ingenuo sentimento, d'avere desiderato la parola, non posso nascondervi dall'altra ilmio
dubbio di sod- disfare abbastanza all'incarico, sapendo di entrare inun campo
fecondo sì,ma
da altri Vostri oratori ab-bondosamenle
mietuto.Ad
ognimodo
la vostra fre-quenza della qunle spesse volle
mi
viddi da questa cattedra onoratomi da coraggio,emi
confortaeziandioil pensiero, che avendo Voi per lo passatoconsegnata
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(*)
questa causa ai vostri Concittadini, neiraccordarmi la
Vostra fiducia m'abbiate considerato
come
fosseuuo
dei Vostri.Laonde
entro fiduciato all'impresa e vi propongo per temalelodidellabeneficenzaprimamente
in generale, e dappoi nella sua applicazioneagli Asili d'Infanzia. Io
non
ho bisogno che della Vostra doci- lità a cui avete gli animi bene temperati, siccome Voinon
dovrete venire ame, ma
io darò opera d'entrare in Voi, el'uomo
parlerà agli uomini,non
la suama
la parola Vangelica, peril bene de' nostri fratelli. Così avverrà che la lode offerta ai benefattori che passa- rono chiami alla imitazione i superstiti, e si disponga
non
chealtroun
prezioso patrimoniodi virtù aifuturi.Poichél'uomo fu crealo all'immagineesomiglianza di Dio, deve
comprendere
dinon
essere fatto per semedesimo
e che in Dio soltanto verrannoa sazietà i suoi desiderii. Questa altissima ragione ci avvisache
indarno si risolvono quanti che sieno i uostri sforzi per ottenere sulla terra pienocontentamento,ovenon diamo
opera diavvicinarsi a Dio nostra vera ed unica mela. Il quale effetto sebbene convenga a tutte le pra- tiche virtuose, per tratti precipui vuoisi proprio della beneficenza. Imperciocchécome
Dio essenzialmentefe- condo produsse dentro di sé il Verbo eterno e fuori di sé l'universalità delle cose,l'uomo
benefico si faDigitizedbyGoogle
(
n)
quasi di questa espansione generativa fecondo imita- tore. Questa virtù ne infonde soave allettamento, ci
mette presso i fratelli in vera estimazione, e ci su- blima a dividerecon Dio stesso il titolo di redentori!
Venuto T
uomo
dauno
stipilecomune
nonpuò
riguar- dare i suoi similicome
stranieri, nè lungamente du- rare senza sentirsi ispirato a ripetere col salmista:quanto è
buono
e giocondo vivere tra fratelli.Da
questa naturale inclinazione il vivere socialenon
sarebbe riuscito così necessario e durevole senza lacomunanza
dei bisogni e dei soccorsi; quindi la va- rietà delle condizioni nelraggrandire ilbisognodeivi- cendevoli servigi questo legame viemmeglio stringe ed avvalora, procurandoci nella beneficenzaun
veroele-mento
di consolazione. Il quale anziché esser labile in semedesimo
o seguitato da amaritudine,come
oc- correnon
di radonellebuone
venturedi questomondo,
è anzi fermo,sempre
durevole.Chè
per quanto gli uomininon
sieno avari di plauso a coloro che met- tono innanzi nelle scienze, che illustrano le arti, che vantaggiano la società coi trovali stupendi dell'inge- gno, questa luce però tal Gala si abbuja nei densi vapori dell'ignoranza o dall'invidia sollevati. Le altre doli dell'animo soffrono i morsi della maldicenza, e però la giustizia è detta rigore indiscreto, la pru- denza astuta politica, Y economiaavarizia, sussiego ilcontegno, mentre la beneficenza trionfa di ogni livida
(«)
censura e
muove
con forza i cuori ad amarla,le lin gue a dirne le lodi: la beneficenza risveglia la grati- tudine, loslancio dellaqualesipuò
dire abbia formato le divinità sulla terra ne'popoli dalla oscurità del gen- tilesimo intenebrati,non
ancora dai precetti del Na- zareno benedetti: essa è l'anima, il geniodel Vangelo cbe varcando lepretensioni annienta i calcoli e stando in terra tesoreggia nel cielo.Per la qual cosa nel Vangelo èdetto: le genti
com-
prenderanno che siete deliamia
scuola, sevi vedrannonon
già a fare miracoli,ma
adamarvi
run 1'altro; e nell'antico Testamento:l'uomo
benefico innalza per semedesimo un
trono di gloria sempiternatone' secoli.L'uomo
benefico tulio fiducia arrivalo poi al finede'suoi giorni si presenta alle porte della Celeste Sionne:
colà nessun osa interdirgli l'ingresso, tutti riverenti l'introducono negli eterni Tabernacoli, ed
una
voce concorde gli dice: tu spargesti i tuoi benefizj, la tua giustiziadurerà ineterno, sarai innalzaloin potenza ed in gloria. Permodo
che, o Signori, la fede cristiana colle sue magnifiche promissioni nobilita, esalta, divi- nizza non che altroquesta virtù chediviene perciò del cristiano tutto convenevole e gradito retaggio.Laonde
dureranno perpetui inomi
dei benefattori:i loro corpi furono sepolti in pace, e le
anime
rac- colte sotto le grandi ali del perdono di Dio: la loro sapienza acclamata dai popoli, le loro lodi cantale nella Chiesa diGesù
Cristo.DigitizedbyGoogle
(
11)
Se
non
che,oSignori,sebbene labeneficenzanascon-dendo
se stessanon
cerchi onore, non desideri laude, tranquilla in Dio, pure questo suo caratteregenerosonon
assolvegli uominidal prestarea Leiqueiromaggio
che quantomeno
sirichiededa chi sa meritarlo tanto più torna prezioso a chi si fa dovere di renderlo. La virtùdei trapassati nelricevere Yossequiodei superstiti viene ricordata; nel ricordarla le divine bellezze sene rilevano e siamo costretti soavemente ad amarla, onde ciò chesembra un
nostro omaggio alla virtù, divieneun nuovo
trionfo di essa sopra di noi.Questa insolu- bile alleanza della virtù immortale cogli uominimor-
talichenella presente funzionepersavio consiglio viene compiuta,è tributodi riconoscenza, eccitamento d'imi- tazione.
Ad
ottenerelaqualevengoadirviconcretamene
ivantaggidellabeneficenza applicataagli Asilid'Infanzia.
L'istituzione di essi racchiude tali germi di rigene- razione che si
può
dire senza tema d'andare errati essere unmezzo
provvidenzialedi Dio diretto in certe occasioni all'incremento maggiore della società. Noiabbiamo
bisogno che il popolo sia intelligentenon
isviato dagli errori, non corrotto dai vizii, docilealla disciplina, fedele lavoratore, sobrio,vero cristiano in-
somma
di opere ed utile cittadino.E
l'asilo prende i miseri fanciulli dalle braccia materne vergini d'idee e di affetti per cavarnedelle nobili creature, e condurlenonché altro allo scopo indicato.
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(
«)
Per verità quale educazione potrebbero ricevere i
bimbi di quei genitori per idiotaggine inabili, per po- verezza insufficienti e per vizii nimichevoli a coltivare le doti dell'
animo?
Volgete losguardoalle piazze,alle vie, ai trivii,e vedrete ancora dei piccolini affidati adaltri di poca maggiore età che per vaghezza di tra- stullarsi
abbandonano
i fratellini,li maltrattano, li gar- riscono—
ne vedrete altri vagabondi, sucidi, rissosi e già fatti quasi uomini nelle prave abitudini e nelle sconce intemperanze. Ebbene, o Signori,può
permet- tere la civiltà che vantiamo di essere indifferenti allo spettacolo dei nostri simili fatti ugualialle bestie senza ragione?E
poiché questi fanciulli sonofigli digenitori che lavorano i nostri campi, che sudano nelle officine, chegemono
oppressali nellospedale, che scontano for- s'anconel carcere la pena di qualche delitto, non vi pare sapiente ecommendabile
questa istituzione che raccogliendoli ne prende cura della loro educazione, e perciòmedesimo
sapiente e lodevole la beneficenza cheviene presta dei mezzi occorrenti?E
questa opera evidentemente suggerita e promossa dalla sentenza del Nazareno: lasciate che i fanciulli venganoa me,
chi non vede quanto a nostri (empi giustamenteconvenga?
Quelmoto
infalli di progresso che rende concordi i desiderii ed unifica le forze a creareun
vivere più civile sottogli auspicii delle co- stituzionali franchigie, che felicemente ci governano,DigitizedbyGoogle
(
14)
mantenendo
i germi della dolce speranza in questa cara ed invidiata parte d'Italia; questomoto
vigoroso, dico, rinnegato stoltamente da alcuni,ma
pure esi-stente, ci ha convinto che ogni speranza di veromi- glioramento è riposta nella educazione.
Quindi riprovalo V ingiusto parere di quelli che vo- levano circoscrittaV istruzionead una parteprivilegiala della società, furono atterrale le barriere chepreclude- vano al povero le vie della scienza, tolta la schiavitù dell'ignoranza peggiore di quella delle catene, e coJ- Taccrescimento delle scuole efficacemente volute da questo lodevole Governo, invitale tutte le classi ad ab- beverarsi al fiume della scienza, ad assistere al con- villo evangelico della luce e dell'amore.
Io dissento dal parere di coloro che improvvidi lau- datori del tempo passalo ci assordano importunamente di querele quasiché durassero ancora i soprusi delle illegali potestà e le prepotenze feudali, quasi ancora
si diffondesse sul povero popolo quella scuola di de
litli che insanguinò la nostra patria,
quando
il fastoera mantenuto dalle spogliazioni,
quando
si voleva ad ogni costo l'ignoranza e conculcale le sante ragioni dell'uomo, della patria,edi Dio, scriveun
dottissimo Vescovo vivente, il triste ed infelice gregge del po- polo mulo, invilito, tremanteera calpesto dall'orgoglio e dalla forza. Io mi compiaccio in quella vece nel ve- dere moltiplicala l'istruzione, ed ispiralo in lutti ilDigitized
( *3 )
sentimento di quella dignità che è la più forte difesa contro la vile tolleranza dell'ingiustizia e dell'abbru timenlo, e la più sicura guardianadella pacene'popoli.
Ora, o Signori, tutto l'edifìcio del sapere, tutte le scuole, tulli i mezzi d'istruzione quali e quanti che siano,
hanno
per base e fondamento l'Asilo di cui trattiamo, il quale ricoverando i fanciulli, ed adde- strandoli alla religione,alla obbedienza,allaconcordia, all'amorefraterno prepara i purissimi semi che fecon- dati matureranno atempo
opportuno i frulli che ne aspettano la patria e la religione. Qui si dà opera la- boriosa a raddrizzare le tenere pianticelle nel vivajo della società, se nebagnano
le radici, si forniscono le difese perchè il vento non le sgavezzi.... fuori di metafora: qui si procura di assodare lo svenlatello in- sofferente, di render dolce e fiducioso queglid'umor
cupo, un agnelletto di docilità il testardo, ed il finto e schifoso ipocrita leale e piacente a'suoi compagni.Mi dispenso, o Signori, dal rispondere alle obbie- zionimesse in
campo
dacoloroche avversano gliAsili, pernon
ripeterviquanto da altri e più eloquentementesiè dello estampato;diròsolamente
una
parola a quelli che con iniqua malizia s'attentanopersuadere ai parenti che i fanciulli ricoverati nell'Asilo rallentano i legami di famiglia. Signori: l'esperienza di otto annidi Par- rocchiale tirocinio, dove con tanta consolazione riu- sciva a piantareun
Asilo, mi ha dimostralo (e sonoDigitizedbyGoogle
( «« )
sicuro mi sarà
ammesso
da tulle le personeconsacrale con laulo zelo a quesla islituzione)mi
ha dimostralo, dico,che i genitori stando lontani tutta la giornata dai loro fanciulli,quando
arriva la sera li rivedono con gioia e scambiano in carezze gli aspri trattamenti; che però siccome imodi
rozzi potrebbero disamorarli, la loro affezione gli rende carissimi; e poiché sono ad- destrati con gli altri fratellini allamutua
benevolenza,
diventano senza pretesa eloquenti educatoridella loro casa.
Dopo
il sin qui detto comprenderete che quel tri-buto che oggi ai defunti si rende,è
una
lodeeziandio per i presenti che vi consacrano leloro obblazioni. Le qualiseda unaparte non possotacervicheperilgrande bisogno mentre dovrebbero aumenlare, in quella vece vanno scemando, per I*altrami
faccio a supplicarvi di non venirmeno
all'opera necessaria e proOllevole.Sela vostrastupenda
Geuova
ediOcava grandiosi templi alla religione, ricchissimi palagi, splendide vie e de- liziosi passeggi chehanno
quasi delmiracoloso, si puòmai
credere che voglia diminuire il suoimpegno
per la educazione dei poveri fanciulli che sonola preziosa speranza dell'avvenire? Avrebberodunque
lascialo un sterile esempio i defunti benefattori, frai quali vanno principalmente ricordati laDe
Albertis Angela, l'Abate(i iova nelli, PAssereto G'io. Batta, Luigi Pareto e Giu- seppe
Oneto? E
mentre tranon
mollo per la bellaDigitizedbyGoogle
(
•*)
donazione del trapassato Monticelliuna nuova famiglia di poveri bimbi verrà raccolta in un.
nuovo
Asilo nel Quartieredi S. Teodoro, vi basterà l'animodi lasciar privedi mezzi lealtrefamigliegià esistenti?Oh!
questo noi posso credere, e non avverrà sicuramente perchè noiconsentononè il vostro cuore, nèl'onore cittadino!Laonde, cessandomi dall'onorevole arringo, sia per
non
risponderemalamente
alla vostra indulgenza,sia per non abusare della prodigiosa tranquillità di questi fanciulli, vi dirò sulla fine:andate,o Genovesi, andate spesso a visitare gli Asili d'Infanzia e ne riporterete le più tenere soddisfazioni: voi vedrete dei giardini fioriti dall'amore e dalla speranza . . . vedrete il sor- riso della riconoscenza manifestarsi dalle ingenue pu- pille e dalle labbra innocenti .. . vedrete che non vi sarà possibile impedire il pianto e lacommozione
...
Ciò è tantovero che i nemici di questa istituzione
non vanno
maia vederequestifanciulli pernonessernecom-
mossi, e sentire la necessità di cambiare le loro opi- nioni.E
Voisopralutto chiarissimeDame
Genovesi,ricche Spose e Madri che prendete tanta parte nelle opere di squisito sentire, continuate, anzi accrescete ilvostro patrocinio a questa santa causa della carità, visitale spesso gli Asili, siate ascollatrici della infantile elo- quenza di questi pargoli, indovinatene il desiderio, trattateli con amicizia, e i loro cuori si apriranno allaDigitizedbyGoogle
S£3
( )virtù
come
le boccie dei fiori allu tiepida brezza della Primavera.Abbiale
sempre
allamemoria,
oGenovesi tulli,que
sta evangelica Istituzione, feconda di lante speranze per la Patria e per la Religione! Di ciò vi.pregano
i defunti Benefattori cui è sacra la presente anniver- saria onoranza, iquali,senon liascollaste,leverebbero le loro ossa dai gelidi sepolcri per profetare controdi Voi. Di ciò vi pregano colle loro fronti irradiate da
un
celeste sorriso questi angioletti le di cui preghiere sonosempre
gradile al Signore delle Misericordie.Ve
lo
domandano
altri poveri genitori che vegliarono alla vostra culla, che vi salvarono dai pericoli, che vi prestarono tanti servigi, a cui tocca dimandare
perle vie i loro figli a procaccio di pane, siccome non bastano i mezzi perlutti ricoverarli.
Ve
lodomandano
i tardi nonni dal fianco malfermo, dalla veneranda canizie, che invecchiarono nelle vostre case prestan- dovi nel corso della giornata la loro opera fedele, e nella notte sforzando gli occhi contro il sonno per aspellarvi di ritorno dalle veglie e dai teatri.
Ve
lodomandano
i due chiarissimi Personaggi ai quali, es sendo confidalo il maggior bene di questa Provincia e di questa Citlà (*), lorna dolce il vederpromuovere
col loro patrocinio fincremento di questa benedetto
(*) Enno presemi alla funzione gliIllustrissimi IuleodenleGene- rale e Sindaco.
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( «9 )
istituzione. Ve lo
domandano
gli Amministratori e Di- rettori lodevolissimi della pia causa, le Direttrici ze- lanti, le savie Maestre e leesemplari Visita(rici a cui dovete stringervi tulli d'accordo perassicurare la de- siderata prosperità della patria.Ultima di queste voci ascoltale quella del povero esule generosamente da Voi ospitato, al quale se la stretta fortuna non consente di stendere la
mano
al beneficio, riescedolce prestarealmeno
ilservigio della parola nel vostro cospetto.E
Voi, cari angioletti checommovete
i nostri cuori in questo giorno, ed in questo maestoso tempio dovealtri Angioli adorano il Signore nel Tabernacolo, al- zale la vostra voce e fate la promessa a questi udi- tori, i quali non possono frenare la rompente lagrima della gioia, che giustificherete il tenero presentimento accollo negli animi intorno alla vostra felice riuscita.
Siate buoni crescete nelle virtù cristiane e citta- dine, eDio misericordioso faccia stillare sopra di Voi
come
sui palmiti di Galaad e sui pomeli di Saron la rugiada delle sue benedizioni nelnome
del Padreec.53 S3^H^-
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