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Consiglio dell'unione europea Bruxelles, 9 settembre 2016 (OR. en)

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(1)

11907/16 deb,gan,fod/ARB/pdn/S 1 Consiglio

dell'Unione europea

Bruxelles, 9 settembre 2016 (OR. en)

11907/16

LIMITE

ENFOPOL 265 SPORT 42

NOTA

Origine: presidenza Destinatario: delegazioni n. doc. prec.: 13816/15

Oggetto: Progetto riveduto di risoluzione del Consiglio concernente un manuale di raccomandazioni per prevenire e gestire la violenza e i disordini in occasione delle partite di calcio di dimensione internazionale alle quali è interessato almeno uno Stato membro, mediante l'adozione di buone pratiche in materia di rapporti tra polizia e tifosi

La proposta di un manuale UE sui rapporti tra polizia e tifosi, preparata da un gruppo di esperti istituito sotto la presidenza italiana (cfr. doc. 13648/14), è stata presentata per la prima volta agli esperti di grandi eventi sportivi nel corso della riunione nel quadro del Gruppo "Applicazione della legge" del 12 novembre 2015 (cfr. doc. 13816/15). Le delegazioni sono state quindi invitate a trasmettere per iscritto, entro il 30 novembre 2015, le loro osservazioni sul progetto di manuale.

Il progetto di manuale è stato leggermente rivisto sulla base delle osservazioni pervenute; si allega quindi il progetto di risoluzione del Consiglio concernente un manuale di raccomandazioni per prevenire e gestire la violenza e i disordini in occasione delle partite di calcio di dimensione internazionale alle quali è interessato almeno uno Stato membro, mediante l'adozione di buone pratiche in materia di rapporti tra polizia e tifosi. Rispetto al progetto iniziale, le parti nuove e modificate sono sottolineate e quelle soppresse sono indicate con [...].

Si invitano le delegazioni a discutere il presente documento.

PUBLIC

(2)

ALLEGATO PROGETTO RIVEDUTO DI RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO

del

concernente un manuale di raccomandazioni per prevenire e gestire la violenza e i disordini in occasione delle partite di calcio di dimensione internazionale alle quali è interessato almeno uno Stato membro, mediante l'adozione di buone pratiche in materia

di rapporti tra polizia e tifosi

(3)

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA, considerando quanto segue:

(1) L'Unione si prefigge, tra l'altro, l'obiettivo di fornire ai cittadini un livello elevato di sicurezza in uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, in particolare sviluppando tra gli Stati membri un'azione comune [...] nel settore della cooperazione internazionale di polizia.

(2) La presente risoluzione è complementare alla risoluzione 2010/C 165/01 del Consiglio, del 3 giugno 2010, concernente un manuale aggiornato di misure raccomandate per la

cooperazione internazionale tra forze di polizia, lo scambio di informazioni e per prevenire e combattere la violenza e i disordini in occasione delle partite di calcio di dimensione

internazionale alle quali è interessato almeno uno Stato membro (manuale UE per il settore calcistico)1.

(3) Tenendo conto delle esperienze degli ultimi tornei e di altre partite di calcio di dimensione internazionale, nonché delle valutazioni degli esperti in merito alle misure volte ad agevolare la cooperazione internazionale di polizia per partite e tornei calcistici internazionali e a squadre, il manuale allegato contiene un serie di buone pratiche rivelatesi utili per ridurre la portata di violenze e disordini e facilitare la gestione di tali incidenti.

(4) Le modifiche contenute nel manuale allegato lasciano impregiudicate le disposizioni nazionali vigenti, in particolare la ripartizione delle competenze tra le differenti autorità e servizi dello Stato membro interessato, e l'esercizio dei poteri della Commissione che le derivano dai trattati,

1 Questo riferimento dovrà essere aggiornato in seguito all'accordo sulla revisione del manuale UE per il settore calcistico (cfr. doc. 11906/16).

(4)

CON LA PRESENTE [...]

1. CHIEDE agli Stati membri di proseguire nell'ulteriore rafforzamento della cooperazione di polizia per le partite di calcio di dimensione internazionale, mediante l'adozione di misure concepite per rafforzare la consultazione, la comunicazione e i rapporti con i tifosi di calcio in relazione a eventi in ambito calcistico tenuti in luoghi pubblici e privati.

2. CHIEDE che, a tal fine, [...] sia messo a disposizione della polizia il manuale allegato, che contiene metodi di lavoro raccomandati.

3. AFFERMA che la presente risoluzione è complementare alle altre decisioni e risoluzioni del Consiglio relative a eventi calcistici di dimensione internazionale.

4. AFFERMA che, sebbene le misure contenute nel manuale allegato siano pensate

principalmente per eventi calcistici, se del caso gli Stati membri possono applicare le misure ad altri grandi eventi sportivi e partite di calcio svolte nell'ambito di competizioni nazionali.

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ALLEGATO DELL'ALLEGATO PROGETTO di manuale di raccomandazioni per prevenire e gestire la violenza e i disordini in occasione delle partite di calcio di dimensione internazionale alle quali è interessato almeno uno Stato membro, mediante l'adozione di buone pratiche in materia

di rapporti tra polizia e tifosi CAPITOLO: SOMMARIO DEL MANUALE

1. Introduzione 2. Cultura del servizio

2.1 Evoluzione del concetto 2.2 Servizi e sicurezza 3. Lavorare in partenariato

3.1 Coordinamento tra istituzioni a livello locale 3.2 Cooperazione con i tifosi

3.3 Cooperazione con l'organizzatore dell'evento 4. Pianificazione operativa

4.1 Principi fondamentali

4.2 Comprendere le dinamiche dei tifosi e i rischi connessi 4.3 Orientamenti per buone pratiche in materia di ospitalità 4.4 Preparativi alla tutela dell'ordine pubblico basata sui rischi 4.5 Strategia mediatica e di comunicazione pre-evento

5. Dialogo con i tifosi

5.1 Modelli di applicazione

(6)

6. Valutazione dinamica dei rischi e gestione della folla 6.1 Principi essenziali

6.2 Modelli di buone pratiche 7. Intermediari

7.1 Necessità di intermediari

a) Personale designato per il dialogo tra polizia e tifosi b) Delegazioni di polizia ospiti

c) Steward ospiti

d) Delegati ai rapporti con la tifoseria (SLO) e) Accompagnatori

8. Inclusività e lotta contro la discriminazione 9. Delegati ai rapporti con la tifoseria (SLO)

9.1 Contesto normativo 9.2 Ruolo dello SLO

9.3 Interazione con la polizia e il personale addetto alla sicurezza 9.4 Fiducia e credibilità

9.5 Percezione 10. Ambasciate dei tifosi 11. Affiancamento dei tifosi

12. Strategia in materia di gestione della comunicazione e dei media 13. Fonti di informazione

APPENDICE

A Approccio basato sull'ospitalità agli eventi calcistici B Dialogo strutturato e interazione con i tifosi

(7)

CAPITOLO 1 Introduzione

Scopo del presente documento è rafforzare la sicurezza di cose e persone in occasione di partite di calcio di dimensione internazionale. Il documento contiene raccomandazioni per buone pratiche in materia di rapporti tra polizia e tifosi durante gli eventi calcistici internazionali, un aspetto che riguarda in particolare le operazioni di tutela dell'ordine in luoghi pubblici.

Se del caso, le raccomandazioni possono essere applicate anche ad altri eventi sportivi internazionali o ad altre partite di calcio nazionali.

Esse sono del tutto coerenti con le basi giuridiche e il contenuto della nuova convenzione del Consiglio d'Europa relativa a un approccio integrato alla sicurezza di cose e persone e ai servizi in occasione di partite di calcio e altri eventi sportivi.

Il manuale è inoltre complementare al manuale aggiornato di misure raccomandate per la cooperazione internazionale tra forze di polizia, lo scambio di informazioni e per prevenire e combattere la violenza e i disordini in occasione delle partite di calcio di dimensione internazionale alle quali è interessato almeno uno Stato membro (manuale UE per il settore calcistico)2.

Il contenuto lascia impregiudicate le disposizioni nazionali vigenti, in particolare le competenze e le responsabilità delle varie istituzioni nell'ambito di ciascuno Stato membro,

ed è pensato per assicurare che i comandanti di polizia e le istituzioni partner possano tenere pienamente conto delle buone pratiche nell'elaborazione e nel perfezionamento delle strategie nazionali e locali di tutela dell'ordine pubblico nel contesto calcistico, in particolare per quanto concerne:

i) l'integrazione delle operazioni di tutela dell'ordine pubblico in un più ampio approccio pluristituzionale alla sicurezza di cose e persone e ai servizi in occasione di partite e tornei di calcio;

2 Risoluzione 2010/ 165/01 del Consiglio, del 3 giugno 2010 (GU C 165 del 24.6.2010, pag. 1).

Questo riferimento dovrà essere aggiornato in seguito all'accordo sulla revisione del manuale UE per il settore calcistico (cfr. doc. 11906/16).

(8)

ii) l'elaborazione di dispositivi di tutela dell'ordine pubblico efficaci per ridurre il rischio di violenze e disordini mediante la consultazione, la comunicazione e i rapporti con i tifosi di calcio e per rendere sicuri e accoglienti gli spazi pubblici prima, durante e dopo le partite di calcio;

iii) la pianificazione e la conduzione di operazioni di tutela dell'ordine pubblico

proporzionate e basate su un'analisi dei rischi pre-partita, su valutazioni dinamiche e continue dei rischi e su principi operativi fondamentali quali il dialogo, lo schieramento graduale e interventi tempestivi e mirati, ove appropriati.

Il presente documento è incentrato principalmente sulla cooperazione internazionale tra forze di polizia e sulle operazioni di tutela dell'ordine pubblico; tuttavia, alla luce del carattere

pluristituzionale della gestione degli eventi calcistici, il presente documento contiene riferimenti all'interazione della polizia con altri partner essenziali come le autorità comunali e gli organizzatori dell'evento.

La cooperazione internazionale di polizia e le operazioni di tutela dell'ordine pubblico in occasione di eventi calcistici devono ispirarsi ai principi di legalità e proporzionalità.

L'autorità competente del paese ospitante ha la responsabilità di garantire un contesto sicuro in relazione all'evento [...], tuttavia le autorità degli Stati partecipanti sono tenute a fornire assistenza laddove appropriato.

È necessario che il presente documento sia ampiamente diffuso e che le raccomandazioni contenute siano applicate in ciascuno Stato membro come pure in altri paesi europei e non europei al fine di ridurre al minimo i rischi per la sicurezza di cose e persone e garantire un'efficace cooperazione internazionale di polizia.

Occorre sottolineare che l'esistenza di relazioni efficaci con i tifosi rappresenta solo un elemento, per quanto importante, di un più ampio approccio integrato alla sicurezza di cose e persone e ai servizi. Tale elemento non dovrebbe essere considerato in modo isolato rispetto alle altre misure concepite per il mantenimento della sicurezza pubblica di cose e persone e la promozione del calcio come attività inclusiva, né rispetto a meccanismi di esclusione efficaci ma proporzionati tesi a impedire a chi ha un comportamento manifestamente criminale di partecipare all'evento calcistico, sia all'interno che all'esterno dello stadio.

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CAPITOLO 2 Cultura del servizio Sezione 1 - Evoluzione del concetto

Nel corso dell'ultimo decennio una vasta esperienza europea ha dimostrato gli effetti positivi che un approccio basato sui servizi può avere sugli eventi in ambito calcistico, non da ultimo nella

riduzione dei rischi per la sicurezza di cose e persone.

A partire da Euro 2004 l'importanza dei servizi ha svolto un ruolo di primo piano nel ridurre al minimo l'impatto degli incidenti alla sicurezza di cose e persone in occasione di una serie di tornei internazionali e di finali della UEFA Champions League e dell'Europa League di alto profilo.

Permangono tuttavia delle differenze nel grado di accoglimento del concetto per le singole partite di calcio internazionali e nazionali, e questo per una serie di ragioni, non ultima la persistente

percezione che la cultura del servizio sia un elemento supplementare, e non integrante, della pianificazione pluristituzionale e della conduzione delle operazioni per la sicurezza di cose e persone in relazione a eventi calcistici.

Sezione 2 - Servizio e sicurezza

Il concetto di "servizio" non rappresenta né una soluzione "facile" né un'alternativa ad arginare le intemperanze o a escludere le persone che commettono reati in contesto calcistico: è complementare a meccanismi efficaci di gestione della folla (all'interno e all'esterno degli stadi) e all'attuazione di una strategia efficace di esclusione.

L'esperienza europea e la ricerca accademica dimostrano che i singoli tifosi e i gruppi di tifosi reagiscono positivamente quando sono trattati in modo ospitale, inclusivo e rispettoso.

Facendoli sentire apprezzati e tenuti in considerazione, è molto meno probabile che i tifosi agiscano in maniera violenta e antisociale e, a sua volta, ciò può aiutare a impedire che incidenti minori degenerino in disordini pubblici di maggiore entità e contribuire agli sforzi per isolare, identificare e gestire eventuali individui o gruppi che intendono creare problemi. È altresì provato che anche i sostenitori classificati come tifosi a rischio non sono immuni agli effetti di strategie incentrate sull'ospitalità.

(10)

Un approccio basato sui servizi che preveda una comunicazione e relazioni efficaci può aiutare a generare un alto livello di rispetto delle norme e a spingere i tifosi all'autodisciplina. I tifosi che si sentono rispettati e apprezzati sono spesso meno tolleranti nei confronti di comportamenti violenti, discriminatori e antisociali e questo, a sua volta, può aiutare a isolare, identificare ed escludere persone che hanno comportamenti criminali in relazione all'evento.

Le istituzioni preposte al mantenimento dell'ordine pubblico svolgono quotidianamente per le loro comunità un'ampia serie di funzioni basate sui servizi, sia a livello di routine che di emergenza.

Tuttavia il profilo e le attività delle forze di polizia in relazione al calcio sono spesso percepiti come unicamente incentrati sull'ordine pubblico o sulla prevenzione e risposta ai reati. Queste sono e rimangono responsabilità fondamentali delle forze di polizia, tuttavia l'adozione e l'applicazione di una cultura del servizio alle operazioni di tutela dell'ordine pubblico in occasione di eventi calcistici non solo verrà accolta positivamente dai tifosi ma può altresì aiutare significativamente a ridurre la necessità di grandi operazioni di ordine pubblico e i livelli di criminalità connessa agli eventi calcistici.

L'adozione di una cultura del servizio può comportare delle sfide tanto per il personale preposto al mantenimento dell'ordine pubblico quanto per i tifosi; è una circostanza che non sorprende, visto che i decenni trascorsi ad affrontare livelli relativamente alti di intemperanze da parte di una minoranza di tifosi hanno distorto la percezione, sia nel personale preposto al mantenimento dell'ordine pubblico sia nei tifosi, del ruolo dei servizi di tutela dell'ordine pubblico nel contesto delle partite di calcio.

Di conseguenza, il voler condurre operazioni di gestione della folla basate sull'intelligence e sui rischi e incentrate sui servizi, invece di operazioni di ordine pubblico più reattive e repressive, può comportare delle sfide.

Le buone pratiche raccomandate nel presente manuale sottolineano l'importanza di superare tali sfide, se esistono, e indicano una serie di differenti opzioni.

(11)

CAPITOLO 3 Lavorare in partenariato Sezione 1 - Coordinamento tra istituzioni a livello locale

La polizia non può elaborare o applicare una cultura del servizio agli eventi in ambito calcistico in maniera isolata: varie istituzioni partner, in particolare le autorità comunali, hanno una serie di doveri a tale proposito. È importante che alti funzionari e ufficiali di polizia partecipino

proattivamente ai meccanismi di coordinamento pluristituzionale locali e in preparazione di un approccio integrato alla sicurezza di cose e persone e ai servizi.

La polizia dovrebbe impegnarsi attivamente per elaborare e influenzare una vasta gamma di dispositivi relativi ai servizi suscettibili di avere effetto su un determinato evento calcistico e comprendenti il trasporto pubblico, le attività connesse all'ospitalità, le informazioni fornite al pubblico e la pianificazione di crisi in caso di emergenza (all'interno e all'esterno dello stadio).

È particolarmente importante che nei dispositivi specifici all'evento approntati per i tifosi locali e ospiti tutte le istituzioni partner tengano pienamente conto delle valutazioni di rischio della polizia.

Occorre prestare particolare attenzione ai dispositivi per la sicurezza di cose o persone relativi a eventuali trasmissioni pubbliche dell'evento o ad aree ufficiali riservate ai tifosi nonché ai centri città o agli altri luoghi in cui i tifosi locali e ospiti potrebbero riunirsi prima, durante e dopo una partita di calcio.

In tutte le fasi l'obiettivo dovrebbe essere quello di rendere gli spazi pubblici sicuri e accoglienti tanto per i tifosi quanto per le comunità locali. In pratica ciò significa che le istituzioni pubbliche, private o di altro tipo dovrebbero collaborare per elaborare misure preventive adeguate e

proporzionate tese a migliorare l'esperienza complessiva dell'evento calcistico per i tifosi. Nel contempo si dovrebbero ridurre al minimo i disagi per le comunità e gli esercizi locali.

Sezione 2 - Cooperazione con i tifosi

È altrettanto fondamentale che la polizia partecipi a consultazioni con le parti interessate e che tali consultazioni prevedano di rapportarsi con i rappresentanti delle delegazioni di polizia ospiti, dei gruppi di tifosi e degli organismi (professionali o volontari) esperti in dinamiche dei tifosi, in particolare personale (se applicabile) dell'ambasciata dei tifosi ("Fan Embassy") o che si occupa di affiancamento dei tifosi ("Fan Coaching"), e il delegato ai rapporti con la tifoseria (Supporter Liaison Officer - SLO) designato dalla società calcistica (o dalla federazione nazionale) - cfr. capitolo 7, sezione 1, lettera d).

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Tali consultazioni sono essenziali in quanto possono aiutare significativamente a decidere come soddisfare al meglio i bisogni, e laddove possibile o accettabile, i desideri dei tifosi all'atto di elaborare e attuare i preparativi all'evento. Si può tenere conto di considerazioni di ordine storico e di esperienze passate; tuttavia le dinamiche dei tifosi evolvono continuamente e le circostanze specifiche ad ogni evento saranno in certa misura diverse.

I comandanti della polizia ospitante dovranno avere un accesso immediato alle informazioni e ai consigli degli esperti sul comportamento dei tifosi locali e su eventuali rischi ad essi associati, forniti dagli addetti (o dai coordinatori) dell'intelligence calcistica della polizia designati,

"osservatori" della polizia, SLO locali, gruppi di tifosi locali, persone responsabili dell'affiancamento dei tifosi (se applicabile) ed altri.

D'altro canto, mediante la rete europea dei punti nazionali d'informazione sul calcio si dovrebbero ottenere informazioni e consigli analoghi, riguardanti i tifosi ospiti, da parte della polizia del paese della squadra ospite, ad esempio riguardo il numero previsto di tifosi ospiti, i mezzi di trasporto utilizzati, gli itinerari, la durata del loro soggiorno, le caratteristiche comportamentali ed eventuali rischi associati. Le informazioni ottenute dalle società calcistiche e dalle reti dei tifosi possono apportare un valore aggiunto a tale informazioni.

Se la delegazione di polizia ospite effettua una visita preliminare, essa costituirà l'occasione di esaminare in maniera più approfondita le modalità di preparazione. Similmente, l'organizzazione di riunioni dedicate alla sicurezza nella giornata antecedente la partita può rivelarsi fondamentale al fine di consentire a tutte le parti coinvolte di scambiarsi informazioni dell'ultimo minuto e adattare in modo dinamico i rispettivi preparativi e i concetti di sicurezza alle valutazioni di rischio, che sono potenzialmente soggette a cambiamenti [...]. La partecipazione di membri dell'ambasciata dei tifosi o di altri rappresentanti dei tifosi alle visite preliminari all'evento e alle riunioni pre-partita dedicate alla sicurezza può altresì essere utile per la raccolta di informazioni e la pianificazione dell'evento.

L'accesso a informazioni aggiornate e la possibilità di ottenere consulenze di esperti costituiscono un prerequisito per l'elaborazione di preparativi su misura, concepiti per ridurre al minimo i rischi per la sicurezza di cose e persone.

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Sezione 3 - Cooperazione con l'organizzatore dell'evento

Oltre alla necessità di condividere informazioni e valutazioni di rischio specifiche sulla partita con i responsabili della sicurezza dello stadio, è importante che la polizia elabori in stretto collegamento con l'organizzatore un approccio comune concepito per far sentire al sicuro e benvenuti tutti i tifosi (locali e ospiti) per l'intera durata dell'evento.

L'esperienza europea dimostra che il modo in cui sono trattati i tifosi (specialmente quelli ospiti) negli spazi pubblici può influenzare il loro comportamento dentro e fuori lo stadio e viceversa. È quindi auspicabile che la polizia e i responsabili della sicurezza dello stadio elaborino e attuino un approccio armonizzato improntato all'ospitalità all'interno e all'esterno dello stadio. Ciò avrà effetti significativi sulle percezioni dei tifosi, migliorerà la loro fruizione dell'evento, ridurrà l'influenza di eventuali persone o gruppi che cercano lo scontro e incoraggerà i tifosi a disciplinare il proprio comportamento e ad agire conformemente alle istruzioni in materia di sicurezza di cose e persone.

(14)

CAPITOLO 4 Pianificazione operativa Sezione 1 - Principi fondamentali

Chiaramente la pianificazione di operazioni di tutela dell'ordine pubblico legate ad eventi calcistici comprende una serie di considerazioni importanti, tra cui i controlli del traffico durante i

trasferimenti da e verso i centri città, la rassicurazione delle comunità locali, gli incidenti di

emergenza e i dispositivi per affrontare in maniera tempestiva e proporzionata eventuali disordini o intemperanze.

Tuttavia l'esperienza europea e ricerche accademiche nel settore delle dinamiche della folla dimostrano che per la riduzione e la gestione di rischi connessi ai tifosi è fondamentale includere nella pianificazione della gestione della folla una serie di considerazioni essenziali e intercorrelate, che comprendano: informazioni preliminari all'evento e raccolta e analisi di intelligence; una valutazione dinamica e continua dei rischi; uno schieramento graduale in relazione ai rischi;

interventi tempestivi ma mirati, ed infine, come elemento essenziale, una comunicazione continua ed efficace con i tifosi. L'efficacia di tali rapporti può rivelarsi particolarmente importante per impedire che tensioni e incidenti minori degenerino fino a diventare importanti disordini.

Sezione 2 - Comprendere le dinamiche dei tifosi e i rischi connessi

Per elaborare e perfezionare una strategia efficace di tutela dell'ordine pubblico in occasione di eventi calcistici occorre partire da una comprensione corretta del comportamento dei tifosi, delle dinamiche della folla e del tipo di minacce poste da potenziali trasgressori in contesti calcistici (altrimenti noti come "gruppi a rischio").

L'esperienza europea dimostra che il comportamento dei tifosi in generale, e dei gruppi a rischio in particolare, può variare e può essere influenzato da un'ampia gamma di fattori esterni, comprese le tattiche di tutela dell'ordine pubblico. La definizione di "tifosi a rischio" (contenuta nel manuale UE per il settore calcistico) evidenzia l'importanza di chiarire i fattori e le circostanze che generano comportamenti negativi. Non si dovrebbe presupporre che tutti i tifosi a rischio agiscano automaticamente in una determinata maniera o che non reagirebbero positivamente a misure di tutela dell'ordine pubblico proattivamente ospitali verso i tifosi. Similmente, tifosi non associati con noti gruppi a rischio possono agire, e talvolta agiscono, in maniera violenta o comunque

inaccettabile se si sentono maltrattati dalla polizia.

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È quindi importante garantire che le strategie di tutela dell'ordine pubblico siano sempre flessibili e che non partano da falsi presupposti e aspettative relativamente ai rischi posti dai tifosi sulla sola base di tendenze storiche o valutazioni dei rischi preliminari fondate su informazioni errate.

Inoltre l'esperienza dimostra che avere degli stereotipi sul comportamento dei tifosi e sottoporre questi ultimi (anche se noti gruppi a rischio) a operazioni di tutela dell'ordine pubblico

sproporzionate può talvolta generare conflitti tra tifosi e forze di polizia, dando potere ai tifosi violenti o che cercano lo scontro e aggravando il livello reale del rischio provocando gli altri tifosi.

L'esperienza dimostra che i rischi si riducono quando si trattano i tifosi basandosi sul loro reale comportamento piuttosto che sulla loro reputazione. È meglio quindi stabilire lo schieramento del personale e le tattiche di tutela dell'ordine pubblico sulla base di valutazioni continue e dinamiche dei rischi. Interventi tempestivi e mirati possono essere molto efficaci nel ridurre l'influenza di eventuali tifosi che cercano lo scontro.

Sezione 3 - Orientamenti per buone pratiche in materia di ospitalità

Gli orientamenti sui principi fondamentali per un approccio basato sui servizi o sull'"ospitalità"

sono contenuti nell'appendice A di questo manuale. Gli orientamenti si basano su quelli pubblicati dal Congresso dei poteri locali e regionali d'Europa e sono stati redatti con la consulenza del

comitato permanente del Consiglio d'Europa sulla violenza degli spettatori. Comprendono una serie di misure concepite per offrire un'atmosfera accogliente e ospitale sia ai tifosi locali e in trasferta che alle comunità locali.

Il contenuto è destinato alla polizia, alle autorità comunali e a tutte le istituzioni pubbliche e private partner coinvolte nell'evento calcistico al di fuori dello stadio. Le strategie descritte sono state sperimentate e si sono dimostrate efficaci in una serie di tornei e partite di alto profilo. Sebbene il testo si concentri principalmente sui tornei, i principi fondamentali possono essere efficacemente adeguati e adottati, come già è stato fatto, per partite di calcio nazionali e per eventi calcistici internazionali.

Sezione 4 - Preparativi della tutela dell'ordine pubblico basata sui rischi

Affinché i principi e le buone pratiche delineati negli orientamenti in materia di ospitalità di cui sopra possano trasformarsi in preparativi specifici all'evento, occorre che i comandanti di polizia identifichino una serie di rischi per la pubblica sicurezza e di altra eventuale natura. Come già menzionato, questo processo comprende la gestione del traffico e dei trasporti, considerazioni relative alla comunità come pure fattori specifici attinenti alle dinamiche dei tifosi. Ciò è fondamentale per garantire che l'evento sia gestito in maniera sicura e accogliente.

(16)

Per quanto concerne le dinamiche dei tifosi e i rischi connessi, il punto di partenza per la pianificazione operativa dovrebbe essere una valutazione dei rischi informata, opportunamente predisposta sempre in consultazione con la polizia del paese o della città di provenienza dei tifosi ospiti. È opportuno che a tale processo contribuiscano le società calcistiche, gli SLO, i

rappresentanti dei gruppi di tifosi ed altri esperti in materia di tifoseria.

Questa valutazione dei rischi preliminare o pre-evento dovrebbe mirare a identificare fattori e circostanze che potrebbero influenzare il comportamento dei tifosi, tra cui:

• la reazione che ci si può attendere dai gruppi a rischio locali nei confronti della loro controparte del campo ospite e dei tifosi ospiti in generale;

• le abitudini e le preferenze pre-evento dei tifosi ospiti (per es. se viaggeranno singolarmente o in gruppi organizzati, se andranno direttamente allo stadio o si raduneranno nel centro città prima e/o dopo la partita);

• le abitudini di consumo di alcol o di stupefacenti in connessione con gli eventi calcistici;

• l'utilizzo di materiale pirotecnico in luoghi pubblici (e negli stadi);

• la reazione a diverse strategie e tattiche di tutela dell'ordine pubblico (per es. se i tifosi rispondono positivamente o negativamente a uno schieramento di polizia di alto o basso profilo);

• possibili relazioni e interazioni (negative o positive) e tensioni tra gruppi di tifosi e di appartenenti alle comunità locali.

Può essere estremamente utile adottare la prospettiva dei tifosi locali e di quelli ospiti su queste e altre considerazioni, sia generiche che specifiche all'evento. L'evidente volontà di instaurare rapporti con i tifosi e di consultarli in questa fase iniziale genererà altresì una reazione positiva da parte di influenti rappresentanti dei tifosi.

Una volta identificati i rischi, l'obiettivo dovrebbe essere quello di integrare le misure di attenuazione dei rischi e le contromisure nonché di garantire che le modalità di pianificazione preliminare per l'operazione più ampia di tutela dell'ordine pubblico consentano ai tifosi di vivere un'esperienza positiva e sicura.

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In tutte le considerazioni in fase di pianificazione l'elemento fondamentale è riconoscere che l'analisi preliminare dei rischi rappresenta solamente il punto di partenza: l'analisi dei rischi dovrà essere rivista quando emergeranno ulteriori informazioni e una volta che i tifosi (locali e ospiti) cominceranno ad arrivare in città (cfr. capitolo 5).

Nel corso di tutta la fase preparatoria, si dovrebbe tenere pienamente conto della necessità di provvedere ai bisogni delle tifose, dei minori, di altri tifosi vulnerabili e con disabilità. Occorre identificare e allestire strutture adeguate prima dell'evento.

Sezione 5 - Strategia mediatica e di comunicazione pre-evento

Una volta predisposti i preparativi preliminari, è importante che la polizia partecipi attivamente all'elaborazione ed attuazione di un'efficace strategia pluristituzionale di gestione della

comunicazione e dei media, che dovrebbe spiegare in cosa consistono i preparativi e comunicare l'adozione di una cultura del servizio positiva e cordiale nel quadro di un più ampio approccio pluristituzionale pensato per ridurre i rischi per la sicurezza di cose e persone, connessi all'evento.

La strategia dovrebbe mirare ad utilizzare i canali mediatici (compresi siti web ecc.) per veicolare i messaggi fondamentali al più ampio numero possibile di tifosi (sia locali che ospiti) e per fornire informazioni e rassicurazioni alle comunità locali delle città che ospitano le partite di calcio. I messaggi possono includere un'ampia gamma di importanti informazioni sui dispositivi di tutela dell'ordine pubblico nel contesto calcistico, i livelli di comportamento accettabili e le pertinenti disposizioni legislative e regolamentari. Inoltre i messaggi trasmessi possono - e anzi dovrebbero - evidenziare che la polizia (e le istituzioni partner) hanno dato priorità alla creazione di un contesto sicuro e accogliente per tutti i tifosi di calcio.

Tuttavia, per essere veramente efficaci, i messaggi fondamentali devono essere credibili per i tifosi di calcio in quanto destinatari principiali. La preparazione delle strategie di tutela dell'ordine pubblico dovrebbe prevedere anche il coinvolgimento proattivo degli SLO, dei rappresentanti dei gruppi di tifosi e di altri specialisti, come i coordinatori dell'ambasciata dei tifosi e del servizio di affiancamento dei tifosi: queste persone possono svolgere un ruolo importante per comunicare le informazioni pertinenti in un linguaggio adeguato per i loro pari e possono aiutare ad assicurare che le informazioni importanti siano trasmesse a tutti i tifosi (compresi eventuali tifosi a rischio). Tutto ciò può avere un effetto positivo sui comportamenti, in quanto i tifosi sono spesso scettici e

diffidenti nei confronti delle fonti ufficiali di informazione.

Per orientamenti più dettagliati in materia di comunicazione con i tifosi e gestione dei media in generale si veda il capitolo 11.

(18)

CAPITOLO 5 Dialogo con i tifosi Sezione 1 - Modelli di applicazione

Un rapporto e una comunicazione efficaci ("un dialogo") tra la polizia e i tifosi costituiscono il fondamento della pianificazione e dell'esecuzione di operazioni di tutela dell'ordine pubblico, durante gli eventi calcistici, proporzionate e basate sull'intelligence e sui rischi.

Esistono diverse interpretazioni del significato pratico del concetto di dialogo e le forze di polizia in tutta Europa hanno adottato una serie di modelli differenti.

Una versione prevede un modello di dialogo incentrato sulla creazione di strutture permanenti per la comunicazione tra la polizia e i rappresentanti dei tifosi, spesso attraverso la designazione di SLO (cfr. capitolo 7). A tale riguardo, "operatori del dialogo" formati specificamente a tale scopo possono svolgere un ruolo positivo, in particolare se nella loro funzione sono pienamente coinvolti nelle operazioni di polizia quale parte di una più ampia cultura del servizio.

Tale modello ha l'obiettivo di facilitare lo scambio di prospettive nel quadro di una più ampia strategia che mira a promuovere la mediazione e la negoziazione con i tifosi, che può aiutare a elaborare dispositivi operativi accettabili per tutte le parti e a ridurre i rischi di conflitto nei giorni delle partite. Tale approccio strutturato offre inoltre la possibilità di consultare i rappresentanti dei tifosi su un'ampia serie di considerazioni di sicurezza connesse all'evento.

In altri paesi il concetto di dialogo si incentra sul formare il personale designato (o tutti gli operatori di polizia in prima linea) in materia di comunicazione con i tifosi durante le operazioni di tutela dell'ordine pubblico; questo concetto rispecchia l'approccio alla valutazione dinamica dei rischi descritto nel capitolo 6.

(19)

A livello operativo il dialogo può rappresentare il fondamento della tattica di tutela dell'ordine pubblico, in particolare per partite a basso rischio. Di norma può essere utilizzato a integrazione di altri obiettivi tattici e strategici e a tal scopo, un dialogo efficace con i tifosi può aiutare a:

• promuovere un'atmosfera cordiale e accogliente nel corso dell'evento sportivo;

• mettere in discussione le percezioni dei tifosi rispetto alle operazioni di tutela dell'ordine pubblico;

• dimostrare che le tattiche di tutela dell'ordine pubblico sono pensate per offrire un contesto sicuro a tutti i tifosi;

• incoraggiare i tifosi a comprendere e a rispettare le decisioni operative;

• incoraggiare i tifosi a disciplinare il proprio comportamento;

• isolare l'influenza di eventuali persone o gruppi violenti o che cercano lo scontro e che potrebbero non essere disposti al dialogo, e conseguentemente ridurre il livello delle minacce associate;

• consentire interventi tempestivi e mirati senza il rischio di escalation.

L'esperienza europea mostra che sebbene il dialogo ad hoc può - e anzi dovrebbe - essere incluso nella cultura di qualunque operazione di tutela dell'ordine pubblico, potrebbe essere necessario fornire una formazione per migliorare le abilità comunicative e di risoluzione dei conflitti. Tale formazione dovrebbe essere impartita a tutto il personale di polizia in prima linea, comprese le unità di controllo della folla.

Sebbene le strategie di tutela dell'ordine pubblico debbano fare propri i concetti di dialogo e ospitalità, alcuni operatori di polizia potrebbero essere timorosi o riluttanti a comunicare apertamente con i tifosi (specialmente se sono avvezzi a scenari conflittuali). Per tale ragione il presente manuale sottolinea l'importanza che il personale riceva una formazione specializzata.

Per quanto riguarda l'approccio basato sul dialogo, la formazione è particolarmente importante in quanto gli agenti di polizia in uniforme sono particolarmente visibili e saranno spesso interpellati da tifosi che necessitano di assistenza e informazioni. È quindi auspicabile che tutti gli agenti di polizia siano consapevoli dell'importanza di adottare un contegno cordiale, calmo e rispettoso.

(20)

I rapporti tra la polizia e i gruppi di tifosi a livello nazionale e locale possono avere un impatto significativo ai fini della riduzione dei rischi per la sicurezza di cose e persone in occasione di incontri calcistici. Ciononostante la cooperazione può essere inficiata se si diffonde la percezione che i rappresentati dei tifosi operano per conto della polizia o della società calcistica.

Tale percezione può incidere sul ruolo e sull'influenza potenziali di taluni SLO (visto che sono dipendenti di una società calcistica o di un'associazione nazionale). Per quanto possa essere ingiusto, l'efficacia della comunicazione rischia di essere compromessa se per le relazioni con i tifosi ci si concentra su un'unica fonte; per tale ragione, il dialogo dovrebbe comprendere anche rapporti continui con iniziative organizzate dai tifosi o collegate alla tifoseria quali le ambasciate dei tifosi, i "Fan Projects" e i rappresentanti dei gruppi di tifosi.

Il dialogo con i tifosi ospiti nel corso di scenari operativi dovrebbe altresì tenere conto dei potenziali benefici che derivano dallo sfruttare al massimo le opportunità di contatto offerte dalle delegazioni di polizia ospiti e, ove possibile, da steward e SLO ospiti e altre persone di accompagnamento che conoscono il carattere e la cultura dei tifosi della squadra ospite.

Per orientamenti più completi sull'importanza di un dialogo strutturato tra polizia e tifosi si veda l'appendice B del presente manuale.

(21)

CAPITOLO 6

Valutazione dinamica dei rischi e gestione della folla Nota: il presente capitolo si basa sul manuale UE per il settore calcistico.

Sezione 1 - Principi essenziali

Nella gestione efficace della folla, come intesa attualmente e come confermato da ricerche approfondite, emerge l'importanza dei seguenti fattori:

• trasmettere ai componenti della folla la percezione di un'adeguata tutela dell'ordine adeguato;

• evitare l'uso della forza contro la folla in generale quando il rischio per l'ordine pubblico è rappresentato solo da una minoranza;

• nella tutela dell'ordine pubblico, adottare un approccio tattico di "basso profilo" o

"modulato" che aumenti la capacità della polizia di instaurare la comunicazione e il dialogo e di valutare dinamicamente i rischi.

a) Facilitazione

• L'approccio strategico deve essere improntato alla prevenzione, attraverso un intervento mirato a basso impatto invece di una reazione arbitraria o indiscriminata;

• è importante che in ogni fase di un'operazione la strategia e le tattiche della polizia tengano conto delle intenzioni legittime dei tifosi e le facilitino nella misura in cui sono pacifiche (ad esempio celebrazione dell'identità e della cultura, viaggi di andata e ritorno dal luogo

dell'evento in condizioni di sicurezza);

• se occorre imporre limiti al comportamento dei tifosi è importante che la polizia spieghi loro i motivi del suo operato, precisando quali misure alternative sta adottando perché le intenzioni legittime possano realizzarsi.

(22)

b) Equilibrio

• Negli eventi con presenza di folla i livelli di rischio per l'ordine pubblico possono mutare con rapidità;

• nel punto di interazione polizia-folla è importante che vi sia una proporzione equilibrata tra lo stile dello schieramento della polizia e il livello, le cause e la natura del rischio;

• è importante che la tutela dell'ordine sia modulata e in grado di adattarsi in risposta alla natura e ai livelli di rischio crescente e decrescente;

• in una situazione equilibrata sarà più probabile che la maggior parte della folla percepisca come adeguata l'azione della polizia e più improbabile che appoggi o si associ a coloro che cercano lo scontro;

• per contribuire a ridurre la possibilità e la portata degli incidenti è di conseguenza fondamentale che le valutazioni dei rischi siano accurate e che le tattiche della polizia ne tengano sempre conto.

c) Differenziazione

• L'uso indiscriminato della forza può facilitare un'escalation diffusa nei livelli di disordini in seguito alle dinamiche della folla;

• ogni decisione strategica e tattica sulla gestione della folla (ad esempio formazione,

pianificazione, istruzioni e prassi operativa) dovrebbe pertanto prevedere la differenziazione tra i tifosi che costituiscono effettivamente un pericolo e gli altri;

• è inappropriato, nonché molto probabilmente controproducente, agire senza distinzione contro la folla presente in un determinato luogo, a meno che non ne sia evidente l'intenzione

generalizzata di provocare disordini.

(23)

d) Dialogo

• È importante adottare un atteggiamento accogliente e cordiale e comunicare in modo proattivo con i tifosi, il che è conseguibile più facilmente da operatori di polizia con buoni doti comunicative;

• l'obiettivo è creare un'atmosfera ospitale ed evitare le occasioni di conflitto;

• quest'approccio può tornare utile nella raccolta di informazioni di qualità elevata sulle intenzioni, le prospettive, le preoccupazioni e le sensibilità dei tifosi e altre informazioni relative ai rischi potenziali;

• inoltre, permette alla polizia di comunicare preoccupazioni sul comportamento dei tifosi, rischi che questi possono correre e soluzioni ai problemi che possono presentarsi.

Sezione 2 - Modelli di buone pratiche a) Prima dell'evento

La valutazione dei rischi deve considerare:

• la cultura dei tifosi oggetto della tutela dell'ordine pubblico (ad esempio comportamenti caratteristici, motivazioni e intenzioni - ciò che in un paese o regione è ritenuto un tipico comportamento a rischio non necessariamente lo sarà anche per tifosi provenienti da un altro paese/regione);

• i fattori che possono incidere sul rischio, ad esempio attività di altri gruppi (tifosi della squadra avversaria e/o comunità locali), sensibilità, antecedenti e qualsiasi altro elemento di particolare rilevanza (date, luoghi, tipi di azione, simbologia);

• le circostanze che possono incidere sul comportamento dei tifosi o dei gruppi considerati pericolosi per l'ordine pubblico, o sul rischio che questi pongono.

Occorre fissare i livelli di comportamento accettabili e comunicarli prioritariamente alle organizzazioni di tifosi. Occorre vagliare l'opportunità di incoraggiare i tifosi a riunirsi in un ambiente sicuro/controllato (ad esempio una zona loro riservata) o in aree/bar predefiniti nel centro della città.

Sulla base delle informazioni e intelligence raccolte dovrebbe essere possibile prevedere e

distinguere gli eventi [...] caratterizzati da un rischio normale da quelli che rappresentano un rischio maggiore per l'ordine pubblico.

(24)

b) Contatto iniziale

Il livello di rischio per l'ordine pubblico non è immutabile, bensì altamente dinamico. Può aumentare o diminuire con rapidità secondo le circostanze. È pertanto opportuno monitorarlo e valutarlo in modo accurato e costante.

A tal fine:

• la polizia dovrebbe essere incoraggiata ad avviare un'azione interpersonale decisa e positiva con i tifosi (atteggiamento non aggressivo, sorridente, schieramento a coppie o in piccoli gruppi in uniforme ordinaria, disseminati tra la folla, consentendo alle richieste di scattare fotografie laddove opportuno, ecc.);

• nel caso di partite internazionali, se possibile, si dovrebbero schierare in luoghi chiave gli agenti di polizia con conoscenze linguistiche pertinenti (ad esempio nelle zone riservate ai tifosi, nel centro città, lungo le principali linee dei trasporti pubblici verso gli stadi, agli ingressi degli stadi) al fine di agevolare la comunicazione con i tifosi;

• se la lingua non rappresenta un ostacolo, gli operatori di polizia dovrebbero tentare di comunicare con i tifosi per raccogliere informazioni sulla loro condotta, le loro intenzioni, preoccupazioni e sensibilità;

• le unità di tutela dell'ordine pubblico o le squadre antisommossa con equipaggiamento protettivo, veicoli blindati, ecc. dovrebbero essere tenute in luoghi defilati a meno che la situazione non richieda un'azione più energica.

Tutto ciò, oltre a una valutazione continua dei rischi, aiuterà la polizia ospitante a raccogliere informazioni e sarà utile alle decisioni di comando in ordine allo schieramento tattico.

c) Rischio crescente

Se si determinano circostanze che comportano un rischio è importante:

• comunicare ai tifosi che agiscono in modo eccessivamente provocatorio, minaccioso o altrimenti inaccettabile che il loro comportamento è suscettibile di innescare un intervento della polizia;

• in caso di incidenti che coinvolgono i tifosi ospiti, che la delegazione della polizia ospite convalidi le valutazioni della polizia ospitante.

(25)

Se le misure suddette non dovessero allentare le tensioni, può rendersi necessario l'uso della forza da parte della polizia. In questa fase lo schieramento di polizia deve mirare a ridurre al minimo il rischio; è quindi essenziale che l'intervento non porti a un'escalation della tensione (ad esempio con l'uso indiscriminato della forza).

Se si individuano fattori che possono far aumentare il rischio:

• è fondamentale comunicare con chiarezza alle squadre di intervento schierate le informazioni sulle persone che costituiscono un rischio e la natura di quest'ultimo, affinché l'eventuale uso della forza sia adeguatamente mirato per prevenire il coinvolgimento di persone innocenti;

• è opportuno che le persone che non rappresentano alcun rischio siano autorizzate ad

allontanarsi e/o siano messe in grado di imporre l'autodisciplina prima che si renda necessario l'intervento della polizia.

d) Distensione

• Dopo che l'incidente è stato risolto la tutela dell'ordine pubblico deve tornare a un livello appropriato.

e) Dopo l'evento

• È opportuno condurre una riunione d'informazione completa e registrare gli elementi pertinenti (ad esempio qualità delle informazioni ricevute prima e durante l'evento, comportamento e gestione dei tifosi, tattiche della polizia e applicazione dei livelli di tolleranza).

(26)

CAPITOLO 7 Intermediari Sezione 1 - Necessità di intermediari

I contatti tra polizia e tifosi in modo continuo e strutturato o nell'ambito di specifiche operazioni di tutela dell'ordine pubblico, o entrambi, rappresentano un imperativo primario in termini di rapporti efficaci con la tifoseria e per la riduzione al minimo dei rischi per la sicurezza di persone e cose.

Ciononostante, è innegabile che talvolta potrebbe essere proficuo sia per la polizia che per i tifosi se tali rapporti venissero gestiti con l'assistenza di una persona od organismo intermediario. Ciò è particolarmente vero in circostanze in cui stanno emergendo tensioni e quando l'esigenza immediata è allentare la tensione e/o risolvere il conflitto.

In tali circostanze i requisiti fondamentali vertono sul fatto che l'intermediario sia stato formato e collaudato nella gestione di scenari di conflitto, conosca il comportamento, la cultura e le percezioni dei tifosi coinvolti e sia noto alla polizia e ai tifosi coinvolti, nonché goda della loro fiducia, per lo meno in una certa misura. Questo ruolo di intermediari può essere svolto, in base alle circostanze locali, da una serie di membri del personale preposto alla tutela dell'ordine pubblico (ospiti o specializzati) o da altro personale designato, come gli SLO o gli accompagnatori.

Come rilevato ripetutamente, gli intermediari dovrebbero essere schierati dalla polizia esclusivamente sulla base di una valutazione del rischio.

a) Personale designato per il dialogo tra polizia e tifosi

In alcuni paesi la comunicazione con i gruppi di tifosi, inclusi quelli a rischio, è riservata ad agenti di polizia specializzati preposti al dialogo che vantano esperienza nell'interazione con gruppi di tifosi e che questi percepiscono come distinti dal personale operativo. Gli operatori preposti al dialogo sono spesso in grado di raggiungere un elevato livello di fiducia presso i tifosi e questa reputazione può essere usata efficacemente per attenuare situazioni di conflitto prima della loro escalation in gravi disordini. Per apportare valore aggiunto alle operazioni di tutela dell'ordine pubblico in occasione di eventi calcistici, la funzione principale del personale preposto al dialogo dovrebbe essere lo sviluppo di canali efficaci di comunicazione e di un rapporto di fiducia con i tifosi.

(27)

b) Delegazioni di polizia ospiti

Conformemente al manuale UE per il settore calcistico, alcune delegazioni di polizia ospiti includono personale designato ad assumere compiti relativi ai rapporti con la tifoseria, il cui ruolo principale è instaurare un rapporto continuativo tra gli organi della polizia ospitante e i tifosi ospiti.

Tale ruolo consente ai singoli operatori in questione di sviluppare una buona comprensione delle dinamiche dei tifosi ospiti e dei relativi rischi e di godere di riconoscimento e fiducia, in particolare tra i tifosi che si recano regolarmente a eventi fuori casa. È opportuno riconoscere, ciononostante, che non tutti i membri di una delegazione di polizia ospite sono formati, attrezzati o vantano esperienza in tale ruolo e lo schieramento di tali osservatori di collegamento dovrebbe sempre basarsi su una valutazione del rischio da parte del capo della delegazione di polizia ospite.

c) Steward ospiti

In alcuni paesi è usuale che le società ospiti schierino squadre di steward a sostegno degli steward della società ospitante per i contatti con i tifosi ospiti. Essi vantano familiarità ed esperienza nel gestire il comportamento e la cultura dei loro tifosi. Gli steward, inoltre, sono noti ai tifosi ospiti e, di conseguenza, spesso sono trattati con un maggiore grado di tolleranza e considerazione rispetto agli steward e/o al personale di polizia ospitanti. Ciononostante, il ruolo degli steward ospiti dovrebbe essere convenuto prima dell'evento e il ricorso a essi in qualità di intermediari dovrebbe essere preso in considerazione soltanto previo consenso sul fatto che il loro ruolo non si limiterà allo stadio e includerà spazi pubblici e scenari di risoluzione dei conflitti. Ancora una volta, il loro schieramento dovrebbe essere guidato da una valutazione del rischio intrapresa dal capo della delegazione di polizia ospite.

d) Delegati ai rapporti con la tifoseria (SLO)

Il presente manuale comprende un capitolo separato sui delegati ai rapporti con la tifoseria (SLO), che presenta orientamenti sul potenziale ruolo degli SLO designati che comunicano con i tifosi nei pub e nei luoghi da essi frequentati e che svolgono un ruolo di intermediari nella risoluzione delle tensioni e dei conflitti in luoghi pubblici. È importante rammentare che gli SLO sono dipendenti della società/della federazione e che le loro competenze e capacità non sono uniformi in Europa. Gli SLO dovrebbero essere un punto di contatto importante e competente per tutte le parti interessate (nei giorni delle partite ma non solo), in vari scenari. Ciononostante, non dovrebbero essere schierati in qualità di intermediari a meno che non siano formati e disposti ad assumersi tale compito. Lo schieramento dovrebbe sempre essere soggetto a una valutazione del rischio da parte della polizia.

(28)

e) Accompagnatori

In alcuni paesi europei vige la prassi secondo cui "accompagnatori" designati viaggiano con i tifosi ospiti. Queste persone vengono dal paese o dalla città di origine o residenza dei tifosi e conoscono la cultura dei tifosi ospiti.

Viaggiano con i tifosi della società o della squadra nazionale dovunque vadano e sono presenti nella città ospitante il giorno della partita, nonché quello precedente e quello successivo. Si recano inoltre altrove se è presente un gran numero di tifosi.

Possono avere la propria sede presso l'ambasciata dei tifosi e svolgere una forma di

sensibilizzazione nei confronti degli spettatori oppure agire in qualità di steward, scortando gruppi organizzati dai loro paesi o città di origine allo stadio e viceversa.

Tali "accompagnatori" non godono di nessuno status giuridico al di fuori del proprio paese, e quindi il loro ruolo dovrebbe, per definizione, limitarsi al mantenimento delle relazioni.

Il loro principale compito è occuparsi dei tifosi ospiti e fornire servizi adeguati al fine di migliorare l'accoglienza che ricevono e ottimizzare l'ospitalità mostrata nei loro confronti. Possono fornire informazioni ai tifosi e aiutarli a risolvere problemi, in stretta consultazione con l'ambasciata dei tifosi.

Svolgono il ruolo di ambasciatori itineranti dei tifosi, contribuendo a sviluppare e rafforzare una cultura del tifo positiva, basata sul rispetto e la tolleranza. In alcune circostanze e in alcuni paesi possono anche essere in grado di facilitare il dialogo tra la polizia e i tifosi, in modo da allentare la tensione e redimere le controversie senza che sia necessario l'intervento della polizia.

La dimensione dell'equipe e le modalità di contatto con gli organizzatori, la polizia e le autorità comunali varieranno in base alle esigenze e circostanze locali. È importante garantire [...]

l'istituzione di chiare linee di comunicazione e una chiara comprensione [...] dei ruoli e delle responsabilità.

Il profilo auspicato di un accompagnatore non deve necessariamente essere quello di una persona che svolge questo lavoro professionalmente, o che lavora nel settore educativo con tifosi a rischio, dal momento che i suoi compiti si concentrano principalmente sulla prevenzione primaria nei confronti di tutti i tifosi e sulle competenze e capacità di dialogo e risoluzione dei conflitti [...].

(29)

CAPITOLO 8

Inclusività e lotta contro la discriminazione

Conformemente all'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, e tenendo conto dell'articolo 11 della Carta, sulla libertà di espressione e d'informazione, gli eventi calcistici dovrebbero essere pienamente inclusivi e allettanti per tutte le comunità all'interno della società. Si tratta di un elemento chiave di un approccio efficace orientato ai servizi. Di conseguenza, non si dovrebbe tollerare alcuna forma di comportamento discriminatorio. L'obiettivo dovrebbe essere garantire che l'esperienza calcistica (all'interno e al di fuori degli stadi) sia accogliente e piacevole per tutti, indipendentemente dal colore, la lingua, la religione o credo, la nazionalità, l'origine nazionale, etnica o sociale, la disabilità, l'età, il genere o l'orientamento sessuale.

È pertanto importante che la polizia partecipi a meccanismi locali pluristituzionali - un organo di coordinamento - che definiscano misure complete e avanzate tese a prevenire e contrastare il razzismo e le altre forme di comportamento discriminatorio in connessione con gli eventi calcistici.

Le attività relative al calcio dovrebbero iscriversi in un programma più ampio e sistematico di attività antidiscriminazione della polizia.

Tale organo di coordinamento dovrebbe garantire che la definizione di ciò che costituisce un comportamento discriminatorio e intollerante sia chiara, ampiamente compresa e applicata. La definizione dovrebbe includere:

• l'incitamento pubblico alla violenza, all'odio e alla discriminazione;

• gli insulti e la diffamazione pubblici;

• le minacce nei confronti di una persona o un gruppo di persone;

• l'espressione pubblica di un'ideologia che sostiene la superiorità di un altro gruppo di persone, o lo scredita o denigra, sulla base di razza, colore, lingua, religione, nazionalità, origine etnica, disabilità, genere od orientamento sessuale;

• la negazione, minimizzazione, giustificazione o apologia in pubblico della discriminazione o dell'intolleranza;

• la divulgazione o distribuzione pubblica, o la produzione o conservazione con l'intenzione di divulgare o distribuire pubblicamente, di materiale scritto, illustrato o di altro tipo contenente manifestazioni di discriminazione o intolleranza disciplinate dalla legge.

(30)

Alcuni tipi di comportamenti, tra cui quelli che configurano reati penali nel paese ospitante, dovrebbero essere proibiti, inclusi gli insulti e i cori razzisti, l'ostentazione di striscioni e simboli razzisti e l'uso, la distribuzione e la vendita di striscioni, simboli, bandiere, volantini o immagini razzisti e discriminatori.

Le istituzioni locali dovrebbero cooperare al fine di sviluppare una chiara strategia di risposta e ricorrere alle disposizioni giuridiche disponibili per sanzionare i comportamenti razzisti e

discriminatori. Le misure imposte dovrebbero essere proporzionate ma sufficientemente robuste da prevenire e scoraggiare i potenziali trasgressori e, se del caso, dovrebbero includere una dimensione educativa.

Oltre a garantire l'attuazione delle disposizioni giuridiche pertinenti, l'organo di coordinamento dovrebbe garantire la fornitura di formazione specializzata alla polizia e al personale presente negli stadi per quanto concerne l'attuazione della legislazione, l'individuazione dei reati e la lotta alle forme meno evidenti di discriminazione e intolleranza. La polizia dovrebbe instaurare uno stretto rapporto con tutte le istituzioni locali coinvolte nel sistema di giustizia penale, inclusi i procuratori e i giudici/arbitri, al fine di sensibilizzare circa la necessità di punire e imporre sanzioni adeguate a ogni tifoso, o altro partecipante, condannato per un reato razzista o discriminatorio.

È altresì importante che la polizia e le altre autorità abbiano un rapporto con i tifosi per definire la strategia della società calcistica in materia di lotta alla discriminazione e all'intolleranza e il modo per incoraggiare i tifosi ad autodisciplinarsi, nonché le vittime a sporgere denuncia. Lo SLO designato può svolgere un ruolo cruciale nell'ambito di tale rapporto. È opportuno offrire sostegno alle iniziative esistenti dei tifosi incentrate attivamente sulla prevenzione e la risposta al razzismo o alle altre forme di discriminazione. Lo SLO designato può svolgere un ruolo cruciale nell'ambito di tali contatti e dello sviluppo di una strategia pluristituzionale sostenibile contro la discriminazione.

(31)

CAPITOLO 9

Delegati ai rapporti con la tifoseria (SLO) Sezione 1 – Contesto normativo

Dall'inizio della stagione 2012/13, le società che chiedono una licenza per partecipare a una delle competizioni europee (Champions League/Europa League) sono tenute, ai sensi dell'articolo 35 del regolamento dell'UEFA sulla concessione di licenze ai Club e il Fair Play Finanziario, a nominare un delegato dedicato ai rapporti con la tifoseria (SLO) quale principale punto di contatto per i tifosi.

Questo requisito relativo al personale, approvato dal comitato esecutivo UEFA nel 2010, è

un'ulteriore indicazione dell'importanza che l'organismo di regolamentazione del settore calcistico europeo attribuisce alla promozione di relazioni costruttive tra le società, i tifosi e gli altri principali soggetti interessati, come la polizia e i responsabili della sicurezza.

Dal momento che la maggior parte delle associazioni o leghe nazionali ha adottato una norma analoga nei regolamenti interni in materia di licenze, più di 1 000 società in Europa sono tenute ad avere almeno uno SLO.

Sezione 2 – Ruolo dello SLO

Il ruolo principale di uno SLO è di agire quale ponte tra i tifosi e la società/federazione e facilitare il dialogo tra le due parti. Gli SLO svolgono generalmente questo ruolo di intermediari anche con i soggetti interessati esterni, come la polizia e i servizi di stewarding, comunicando le esigenze e i desideri di ogni parte e fungendo da "traduttori" in caso di equivoci o interpretazioni errate di determinati comportamenti.

(32)

Dialogo e comunicazione (condivisione delle informazioni con gli altri soggetti interessati)

Prevenzione (dialogo, distensione e

differenziazione) Servizi e consulenza

(tifoseria, dipartimenti della società, soggetti interessati

La UEFA, in partenariato con Supporters Direct Europe, è attiva nella supervisione della realizzazione del progetto SLO e dell'attuazione dell'articolo 35 al livello delle associazioni nazionali. Congiuntamente hanno elaborato un manuale dettagliato sul concetto di SLO. Tale manuale UEFA sui delegati ai rapporti con la tifoseria [...] presenta una definizione standard del ruolo e delle funzioni degli SLO e dei benefici che se ne intende ricavare, e così via3.

Il filo conduttore delle attività svolte dagli SLO è costituito dal dialogo e dalla comunicazione, che si situano al centro di tutte le loro azioni.

3http://www.uefa.org/MultimediaFiles/Download/Tech/uefaorg/General/01/84/35/28/1843528_DO

(33)

Nel settore della prevenzione gli SLO possono svolgere i seguenti compiti [...]:

• agire come interfaccia e comunicare con la tifoseria, i responsabili della sicurezza, gli steward, la polizia ecc. prima, durante e dopo le partite;

• fornire informazioni dettagliate ai tifosi che assistono alle partite per facilitare gli spostamenti e la logistica il giorno della partita ed eliminare il rischio di equivoci;

• fornire contributi in occasione delle riunioni dedicate alla sicurezza prima delle partite in casa e di partite in trasferta ad alto rischio;

• spiegare le azioni dei tifosi alla polizia e agli steward e viceversa, al fine di eliminare gli ostacoli e i pregiudizi;

• partecipare a "riunioni sull'affluenza" all'interno dello stadio con i responsabili della sicurezza della società, gli steward e la polizia circa un'ora prima del calcio di inizio, al fine di valutare la situazione;

• operare al fine di prevenire i disordini esercitando un'influenza tesa a calmare e ridurre la tensione nei tifosi e negli altri soggetti interessati, mediando in caso di situazioni di conflitto e incoraggiando una cultura del tifo positiva;

• partecipare alle riunioni informative conclusive dopo le partite;

• contribuire alla formazione della polizia;

• partecipare ai comitati locali per lo sport e la sicurezza, ecc.;

• creare una struttura di comunicazione efficace con i tifosi, le società, il personale addetto alla sicurezza, la polizia, il governo locale e nazionale, gli altri SLO, le imprese di trasporti e così via.

(34)

Sezione 3 – Interazione con la polizia e il personale addetto alla sicurezza

Gli SLO non dovrebbero essere considerati come la "longa manus" del responsabile della sicurezza della società o della polizia. Gli SLO non dovrebbero avere un ruolo connesso alla sicurezza in seno alla società, lega o associazione, né lavorare per un'organizzazione designata dalla società per lo svolgimento di compiti relativi alla sicurezza. Grazie alla loro conoscenza dello stato d'animo prevalente nella tifoseria, gli SLO possono agire come una specie di sismografo, individuando sul nascere potenziali situazioni di conflitto e operando al fine di prevenirne l'escalation. Gli SLO possono fornire un prezioso riscontro sugli sviluppi tra i tifosi e sugli effetti, positivi e negativi, delle tattiche della polizia, il che può contribuire alle valutazioni del rischio e a strategie dinamiche di tutela dell'ordine pubblico il giorno della partita. Essi possono anche svolgere un ruolo di

intermediari in situazioni di conflitto, nell'ambito di una strategia di distensione.

Lo stato di attuazione del progetto SLO varia enormemente da paese a paese e, nei paesi, da società a società. Inoltre, gli SLO non sono necessariamente dipendenti a tempo pieno e spesso lavorano part-time o su base volontaria. È opportuno tenere a mente questi aspetti nel momento in cui si valuta come usare al meglio i loro servizi.

Sezione 4 – Fiducia e credibilità

Alla luce della natura eterogenea di tale attività, è importante che tutti comprendano bene che tipo di lavoro svolgono gli SLO. Dovrebbe essere chiaro che gli SLO non sono rappresentanti dei tifosi.

Lavorano per la società, preferibilmente allo stesso livello gerarchico del responsabile della sicurezza. Idealmente, gli SLO dovrebbero venire dalla tifoseria e conoscerne molto bene protagonisti e gruppi. Dal momento che la credibilità e la fiducia sono fattori fondamentali nel lavoro degli SLO, essi dovrebbero godere dell'approvazione e del rispetto di tutti i soggetti interessati. Fungendo da interfaccia tra i membri del consiglio di amministrazione della società, i tifosi, la polizia e gli steward, fungono da "intermediari" assumendo il ruolo di partner nel dialogo e nella comunicazione al fine di garantire che il giorno della partita sia un'esperienza positiva.

Sezione 5 – Percezione

I diversi soggetti interessati percepiscono gli SLO in modo differente. Agli occhi dei tifosi sono punti di contatto, mediatori e difensori dei loro interessi. Per la polizia e le organizzazioni di controllo della folla o di stewarding, gli SLO fungono da partner di cooperazione che possono aiutarli a garantire che il giorno della partita trascorra regolarmente e senza incidenti. Per le società, infine, gli SLO possono offrire un canale di comunicazione diretta con la tifoseria. Tali percezioni divergenti rendono il loro ruolo particolarmente prezioso, ma anche particolarmente impegnativo. È pertanto vitale che gli SLO siano sostenuti da tutti i soggetti interessati e godano del margine di manovra e della fiducia necessari per lo svolgimento del loro lavoro.

(35)

CAPITOLO 10 Ambasciate dei tifosi

Le ambasciate dei tifosi perseguono l'obiettivo di offrire un mezzo per soddisfare le esigenze specifiche dei tifosi ospiti in connessione con un evento calcistico. Di solito sono associate a tornei calcistici, ma possono anche essere utilizzate in occasione di partite nazionali e internazionali caratterizzate da un numero considerevole di tifosi ospiti.

Le ambasciate dei tifosi forniscono ai tifosi ospiti un punto di contatto nel centro della città

ospitante per l'ottenimento di un'ampia gamma di informazioni e assistenza, per quanto concerne tra l'altro l'ubicazione delle zone riservate all'utilizzo e al ristoro dei tifosi ospiti, l'offerta a livello di spostamenti e trasporti locali, la disponibilità di biglietti, la sistemazione, le attività ricreative locali, eventuali proiezioni previste delle partite, il furto o lo smarrimento di documenti, l'assistenza

sanitaria e, aspetto importante, le strategie di tutela dell'ordine pubblico e i livelli di tolleranza, e così via.

Le ambasciate dei tifosi forniscono inoltre un canale di comunicazione tra i tifosi, la polizia locale e le altre autorità. Possono costituire un mezzo efficace per trasmettere in modo rapido ed efficiente informazioni aggiornate sulle situazioni emergenti o in evoluzione.

Le ambasciate dei tifosi possono anche fare presente il parere dei tifosi alle autorità in caso di problemi. Possono intraprendere iniziative proattive tese a instaurare un clima costruttivo tra diversi gruppi di tifosi e con le comunità etniche minoritarie locali.

a) Struttura

Le ambasciate dei tifosi sono talvolta istituite dalle autorità pubbliche nella città ospitante, o in alternativa dai tifosi stessi.

Il requisito essenziale è che la struttura dovrebbe essere in grado di gestire i tifosi in modo adeguato, in particolare i tifosi della squadra ospite.

(36)

b) Effettivi e risorse umane

Ovviamente, è auspicabile che chi partecipa all'organizzazione di un'ambasciata dei tifosi goda di risorse adeguate e possegga le competenze necessarie a portare avanti le attività con efficacia.

In alcuni casi si può trattare di personale retribuito sotto contratto con un'autorità istituzionale o associazione designata. In altri casi il coinvolgimento di volontari impegnati provenienti da organizzazioni di tifosi si è dimostrato parimenti efficace.

Il personale di un'ambasciata dei tifosi dovrebbe, collettivamente, conoscere la cultura del tifo dei gruppi a cui si rivolge. Dovrebbe avere accesso a conoscenze dettagliate a livello locale ed essere in stretto contatto con tutte le [...] istituzioni locali pertinenti, inclusa la polizia.

c) Orari di apertura

Le ambasciate dei tifosi dovrebbero essere accessibili e contattabili telefonicamente nel corso dell'intero evento e dovrebbero essere aperte il più possibile il giorno precedente a ogni partita, quello della partita e quello successivo. Uno dei vantaggi delle ambasciate dei tifosi è la loro accessibilità e flessibilità, che consentono loro di adattarsi alle situazioni che emergono e di adeguare le loro attività alle esigenze e stili di vita dei tifosi ospiti.

d) Sede e accesso

La scelta della sede è un fattore critico per le ambasciate dei tifosi. Dovrebbe essere accessibile e visibile. La questione della sede richiede una stretta consultazione tra i rappresentanti dei tifosi, la polizia e le autorità comunali. Idealmente, le ambasciate dei tifosi dovrebbero trovarsi nel centro delle città, affinché prima di una partita si possa svolgere una notevole mole di lavoro e affinché siano accessibili al maggior numero di persone possibile. Questo aspetto è particolarmente importante per i tifosi che tradizionalmente si incontrano nel centro della città per spostarsi allo stadio soltanto una o due ore prima del calcio d'inizio.

Può anche essere utile istituire un'ambasciata dei tifosi nelle vicinanze dello stadio, in modo che i tifosi abbiamo un punto di riferimento alternativo nel periodo immediatamente precedente e successivo a una partita.

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