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DOCUMENTO STRATEGICO SUL SISTEMA DI INNOVAZIONE TERRITORIALE DELLA PROVINCIA DI PISA

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Academic year: 2022

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DOCUMENTO

STRATEGICO SUL

SISTEMA DI

INNOVAZIONE

TERRITORIALE DELLA

PROVINCIA DI PISA

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Il presente documento è stato sviluppato dalla Provincia di Pisa in collaborazione con il Consorzio Universitario in Ingegneria per la Qualità e l’Innovazione – QUINN.

Le informazioni contenute potranno essere divulgate solo previa autorizzazione della Provincia di Pisa e dei soggetti coinvolti nelle attività.

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Indice

Introduzione ... 5

Parte 1 – Inquadramento della Provincia di Pisa, delle sue peculiarità produttive e delle infrastrutture di supporto alla ricerca industriale e al trasferimento ... 6

1.1 Presentazione delle specializzazioni produttive territoriali della Provincia di Pisa ... 6

1.1.1 Inquadramento generale della Provincia di Pisa ... 6

1.1.2 La dotazione infrastrutturale della Provincia di Pisa ... 7

1.1.3 I sistemi produttivi locali ... 8

1.1.4 Le specializzazioni produttive territoriali della Provincia di Pisa ... 10

1.1.5 I distretti industriali ... 13

1.1.6 I distretti tecnologici ... 13

1.2 Presentazione delle infrastrutture di ricerca e trasferimento presenti nella Provincia di Pisa ... 14

1.2.1 Le infrastrutture di ricerca pubblica ... 18

1.2.2 Le infrastrutture di ricerca miste pubblico-privato ... 32

1.2.3 I poli tecnologici e gli incubatori di impresa ... 35

1.3 Presentazione dei piani di gestione/attività triennali (2011-2013) delle infrastrutture di ricerca e sviluppo ... 42

1.3.1 Piano di gestione/attività triennale (2011-2013) di PO.TE.CO ... 42

1.3.2 Piano di gestione/attività triennale (2011-2013) di PONT – TECH ... 43

1.3.3 Piano di gestione/attività triennale (2011-2013) di CPR ... 46

1.3.4 Piano di gestione/attività triennale (2011-2013) del Polo Tecnologico di Navacchio ... 52

Parte 2 – Analisi dei punti di forza/debolezza e delle opportunità/minacce ... 54

2.1 Analisi SWOT del sistema locale di trasferimento tecnologico ... 55

2.2 Analisi SWOT sullo sviluppo delle eccellenze tecnologiche ... 56

2.3 Analisi SWOT sulla qualificazione del capitale umano ... 57

2.4 Analisi SWOT sullo sfruttamento dei risultati della ricerca ... 58

Parte 3 – Presentazione delle scelte strategiche in materia di infrastrutture per la R&S (centri di competenza) 59 3.1 Il sistema delle nuove imprese innovative ... 59

3.2 Il sistema del trasferimento alle imprese esistenti ... 61

3.3 Una visione comune del futuro ... 61

3.4 Linee strategiche ... 66

3.5 Presentazione delle priorità territoriali per lo sviluppo del sistema infrastrutturale del trasferimento tecnologico ... 67

3.6 Presentazione delle forme e delle modalità di razionalizzazione, riorganizzazione e potenziamento delle infrastrutture esistenti per il trasferimento tecnologico ... 71

3.6.1 Sinergie programmatiche attivate su scala interprovinciale ... 71

3.6.2 Contributi delle idee progettuali al processo di razionalizzazione, riorganizzazione e potenziamento delle infrastrutture esistenti ... 71

3.7 Presentazione degli impegni, anche di carattere programmatico, dei sottoscrittori del Documento strategico e di tutte le istituzioni interessate e coinvolte nel processo di concertazione locale ... 81

3.8 Elementi di coerenza e complementarietà ... 81

Parte 4 – Elenco Allegati al documento strategico ... 85

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Pagina 4 di 85

Indice delle figure

Figura 1 – Variazioni % annue del PIL della Provincia di Pisa, della Regione Toscane e in Italia nel periodo 1999-

2009 ... 6

Figura 2 – Numero di imprese attive nella Provincia di Pisa dal 2000 al 2009 ... 9

Figura 3 – Numero imprese registrate e attive nella Provincia di Pisa nel periodo 2000-2009 ... 10

Figura 4 – Valore aggiunto per settore produttivo in Provincia di Pisa, in Toscana e in Italia (dati al 2008 espressi in milioni di euro e in %) ... 10

Figura 5 - La Mappa della provincia di Pisa e i suoi principali centri di ricerca ... 15

Figura 6 – Gli elementi del sistema pisano di R&S ... 16

Figura 7 - Eventi e tendenze nello sviluppo del sistema produttivo della Provincia di Pisa ... 62

Figura 8 - La creazione del sistema dell’innovazione della Provincia di Pisa ... 64

Figura 9 - La maturità del sistema dell’innovazione della Provincia di Pisa ... 65

Figura 10 – Analisi dei progetti presentati per focus di attività ... 73

Figura 11 – Mappatura dei principali competitor internazionali dei centri di competenza pisani ... 83

Indice delle tabelle

Tabella 1 – Indice di dotazione infrastrutturale (parte A), 2009 ... 7

Tabella 2 – Indice di dotazione infrastrutturale (parte B), 2009 ... 8

Tabella 3 - Dinamicità e specializzazione del tessuto produttivo dei SEL della Provincia di Pisa 2008 ... 9

Tabella 4 – Valori assoluti e relativi delle variabili che esprimono gli output dell’innovazione delle province .... 12

Tabella 5 – Matrice delle relazioni fra gli attori del sistema della di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico pisano... 17

Tabella 6 – informazioni di presentazione degli incubatori del sistema pisano di R&S ... 35

Tabella 7 – I costi di gestione degli incubatori ... 35

Tabella 8 – I servizi previsti nelle fasi del processo d’incubazione ... 36

Tabella 9 – Classificazione dimensionale delle imprese incubate ... 36

(5)

Introduzione

Il presente testo contiene il Documento strategico sul sistema di innovazione territoriale della Provincia di Pisa, in risposta all’Avviso per la presentazione di manifestazioni di interesse per il cofinanziamento di interventi finalizzati alla razionalizzazione, riorganizzazione e potenziamento del sistema regionale del trasferimento tecnologico a valere sul “Fondo per le infrastrutture produttive” istituito con D.G.R.T. 19 ottobre 2009, n. 924 (B.U.R.T. n. 43 del 28/10/2009), Tipologia II – “Realizzazione di centri di competenza” della Regione Toscana.

Il documento è il risultato di un percorso condiviso e partecipato che ha visto il coinvolgimento attivo degli attori locali del sistema pisano di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico nella definizione delle tappe del percorso così come nella elaborazione degli output attesi nonché nello sviluppo concertato di idee progettuali coerenti con le finalità di razionalizzazione, riorganizzazione e potenziamento del sistema locale.

La seguente rappresentazione grafica presenta il percorso di concertazione seguito e il grado di interazione e scambio raggiunto:

SETTEMBRE ‘10 OTTOBRE ‘10 NOVEMBRE ‘10

6 Settembre, 1° incontro Conferenza di concertazione

9 Novembre, Incontro finale Conferenza

di concertazione e firma verbale

15 Novembre, Presentazione Manifestazione d’interesse

5-7 Ottobre, Sessioni individuali di pre-assessment delle

schede d’intervento

22 Ottobre, Incontro collettivo di presentazione SAL: criteri valutazione e linee strategiche

Entro 18 Ottobre, Elaborazione prima

bozza documento strategico

Entro 12 Novembre, Raccolta firme verbale mancanti 4 Ottobre,

Scadenza consegna Schede intervento e Contributi al

documento strategico

Entro 9 novembre Condivisione verbale e allegati 15 Ottobre,

Consegna integrazioni

alle Schede intervento presentate

Il documento è strutturato in tre parti principali:

 Parte 1 – dedicata all’inquadramento della Provincia di Pisa, delle sue peculiarità produttive e delle infrastrutture di supporto alla ricerca industriale e al trasferimento;

 Parte 2 – che presenta in maniera schematica tramite analisi SWOT i punti di forza/debolezza e delle opportunità/minacce del sistema locale della ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico;

 Parte 3 – focalizzata sulla presentazione delle scelte strategiche in materia di infrastrutture per la R&S (centri di competenza).

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Parte 1 – Inquadramento della Provincia di Pisa, delle sue

peculiarità produttive e delle infrastrutture di supporto alla ricerca industriale e al trasferimento

1.1 Presentazione delle specializzazioni produttive territoriali della Provincia di Pisa

1.1.1 Inquadramento generale della Provincia di Pisa

Dal punto di vista delle caratteristiche morfologiche del territorio la Provincia di Pisa si sviluppa su una superficie complessiva di Kmq 2.448, in larga parte (74%) superficie collinare e per il restante 26% superficie pianeggiante.

Al 31 dicembre 2009 la Provincia di Pisa registra una popolazione residente complessiva di 414.1541 persone, per una densità abitativa media pari a circa 170 abitanti/Kmq inferiore al valore medio nazionale (200,45 ab/Kmq), ma superiore rispetto a quello regionale (162,40 ab/Kmq).

La provincia è strutturata in 39 Comuni in larga parte di piccole dimensioni: solo 5 di questi hanno infatti una popolazione pari o superiore ai 20.000 abitanti.

L’andamento economico del territorio pisano è stato interessato, come per le altre provincie della regione e l’Italia nel suo complesso, dalla crisi internazionale degli ultimi anni.

Nel periodo 2007-2009 il Valore aggiunto ha registrato un tasso di crescita medio annuo in calo del -1.2%, a fronte di un -1.6% su scala regionale e -1.7% su scala nazionale. Malgrado questo l’occupazione ha registrato un tasso medio di crescita annuo dello 0,8% nella Provincia di Pisa a fronte di un calo sia nella Regione Toscana (- 0,2%) che in Italia (-0,7%).

Figura 1 – Variazioni % annue del PIL della Provincia di Pisa, della Regione Toscane e in Italia nel periodo 1999-20092

Per il futuro immediato le previsioni della Camera di Commercio di Pisa prevedono un trend di crescita del Valore aggiunto (+1,4% nel periodo 2010-2011 e +2% nel periodo 2012-2013) e una crescita, seppur con tassi altalenanti, del tasso di occupazione nei medesimi periodi di analisi (+0,2% e +1%).

Un ulteriore dato che ci permette di arricchire la panoramica generale sull’andamento dell’economia della Provincia di Pisa è quello relativo al valore delle esportazioni.

1 Fonte Provincia di Pisa –Servizio sistemi informativi.

2 Elaborazione QUINN da dati della CCIAA di Pisa tratti da “L’economia reale dal punto di osservazione delle camere di commercio” 2010.

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In relazione ai sette macrosettori emerge che nel 2009 quello della “Metalmeccanica ed elettronica” concentra il 52,3 % (pari a 1.180.672.524 di euro) del totale delle esportazioni della Provincia di Pisa. Tale performance è superiore di circa dieci punti percentuali rispetto al valore regionale (42,5%, pari a 9.788.259.411 di euro) e di tre punti rispetto a quello nazionale (49,3%, pari a 142.904.347.445 di euro).

Un altro settore rilevante per le esportazioni provinciali è il “sistema moda”, con un’incidenza pari al 32% del totale degli export, per un totale di 722.088.262 euro. Il settore risulta rilevante anche per l’intera Regione Toscana dove rappresenta, su scala regionale, il 25,5% delle esportazioni totali.

Per gli altri macrosettori (Agricoltura e pesca 0,04%; Alimentare 3,16%; Legno / carta 1,16%; Chimica / Gomma / Plastica 0,68%) nella Provincia di Pisa si registrano contributi percentuali alle esportazioni notevolmente inferiori rispetto ai suddetti due macrosettori. Tuttavia è da rilevare il dato relativo al macrosettore “Altro industria”: a fronte di un’incidenza del 5,58% in Provincia di Pisa, si registrano percentuali molto superiori sia a livello regionale (12,6%), che a livello nazionale (11,7%).

Il confronto fra i dati sulle esportazioni del 2009 e quelli dell’anno precedente mettono in risalto l’elevata variazione percentuale in negativo registrata nella Provincia di Pisa (- 17,6%, a cui corrisponde anche un – 32,7% delle importazioni), a fronte di - 8,9% su scala regionale e -21,4% su scala nazionale, caratterizzando la dinamica economica come una “recessione delle attività”.

1.1.2 La dotazione infrastrutturale della Provincia di Pisa

La presentazione della dotazione infrastrutturale3 della Provincia di Pisa è riassunta nelle tabelle riportate a seguire. L’analisi parte da un primo livello di aggregazione ovvero:

• infrastrutture economiche

• infrastrutture sociali

per poi arrivare a dettagliare le singole categorie infrastrutturali. Non si riportano valori assoluti bensì indici che favoriscono il confronto fra il sistema provinciale e le altre realtà regionali e nazionali (il dato nazionale è assunto = 100), secondo le elaborazioni dell’ Istituto Guglielmo Tagliacarne.

Tabella 1 – Indice di dotazione infrastrutturale (parte A), 20094

3 Gli Indicatori di dotazione infrastrutturale per provincia sono stati ottenuti come rapporto fra offerta e domanda potenziale di ciascuna categoria infrastrutturale.

4 Ibidem.

(8)

Tabella 2 – Indice di dotazione infrastrutturale (parte B), 20095

La Provincia di Pisa mostra un indice generale delle infrastrutture (122,5 quello generale e 136,2 al netto dei porti) che la colloca nelle prime posizioni a livello di Regione Toscana (rispettivamente 4° e 2° posto) ma comunque in posizione migliore rispetto ai principali benchmark nazionali.

Nell’ambito delle infrastrutture sociali la Provincia di Pisa ha una leadership per quanto attiene alle categorie

“Strutture per l’istruzione” e “Strutture Sanitarie”, mentre si colloca al secondo posto per quanto attiene alle

“Strutture culturali e ricreative”. Questo dato conferma ancora una volta la centralità dell’economica della conoscenza per la provincia pisana, declinata sia in termini di processi di generazione dei saperi che in infrastrutture abilitanti.

Nell’ambito delle infrastrutture economiche la Provincia di Pisa registra una leadership per quanto attiene alla categoria “Aeroporti” ed evidenzia ambiti di miglioramento per le altre categorie.

1.1.3 I sistemi produttivi locali

Il sistema produttivo della Provincia di Pisa alla fine del secondo trimestre del 2010 risulta composto da un numero di imprese attive pari complessivamente a 37.592 unità6.

Partendo da dati non trimestrali ma su base annua si evidenzia un tasso di crescita annuo medio dell’ 1,5%

negli anni compresi tra il 2000 ed il 2009, per un incremento, in valori assoluti di 4.552 unità - quando le unità attive in Provincia sono passate da 32.866 a 37.418. Ciò evidenzia una condizione di sostanziale dinamicità del sistema produttivo provinciale, che appare in continuo sviluppo.

5 Ibidem.

6 Movimpresa.

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Figura 2 – Numero di imprese attive nella Provincia di Pisa dal 2000 al 20097

Per quanto attiene ai Sistemi Economici Locali (SEL) della provincia, s’identificano i seguenti quattro:

• SEL 11 - Valdarno Inferiore;

• SEL 12 - Val d’Era;

• SEL 13 - Area Pisana;

• SEL 15.2 - Val di Cecina Quadrante Interno.

Ciascuno dei quattro SEL della Provincia di Pisa si distingue per una propria specializzazione economica, che influisce sia sui risultati economici che sull’andamento demografico relativo al territorio della Provincia di Pisa.

Nella seguente tabella si sintetizzano alcuni dati che caratterizzano i singoli SEL in termini di dinamicità e specializzazione produttiva.

Tabella 3 - Dinamicità e specializzazione del tessuto produttivo dei SEL della Provincia di Pisa 20088

La tabella fotografa la realtà della Provincia di Pisa anche in termini di vitalità imprenditoriale intesa come capacità del territorio di esprimere nuova imprenditorialità, distinta nei quattro Sistemi Economi Locali9. Il dato in percentuale permette di evidenziare il SEL con il maggior numero di nuove imprese nel 2008. Pertanto l’Area Pisana, caratterizzata da una specializzazione economica in “Servizi e Ricerca”, registra il 40% delle nuove imprese nel 2008 ovvero la percentuale più elevata tra i quattro SEL.

7 Elaborazione QuInn su dati Movimprese 2010.

8 Ibidem.

9 I comuni appartenenti al SEL Area pisana sono Buti, Calci, Cascina, Fauglia, Lorenzana, Pisa, San giuliano, Vecchiano; i comuni del SEL Val d’Era sono Bientina, Calcinaia, Capannoli, Casciana T., Chianni, Crespina, Lajatico, Lari, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, Terriciola; i coumuni appartenenti al SEL Valdarno inferiore sono: Castelfranco, Montopoli, San Miniato, Santa Croce, Santa Maria; del SEL Valdicecine quadrante inferiore fanno parte i comuni di Casale M., Castellina, Castelnuovo, Guardistallo, Montecatini V., Montescudaio, Monteverdi, Orciano, Pomarance, Ripabella, Santa Luce, Volterra.

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1.1.4 Le specializzazioni produttive territoriali della Provincia di Pisa

Per quanto attiene al sistema imprenditoriale la Provincia di Pisa presenta nel 2009 un numero di imprese registrate pari a 42.657, in leggera crescita rispetto ai valori del 2008 (+0,3%) e comunque con un tasso di crescita migliore di quanto registrato su base regionale (-0,2%) e su base nazionale (-0,3). In termini assoluti le variazioni sono minime e questo fa si che l’incidenza dello stock di imprese della Provincia di Pisa rispetto ai dati regionali sia rimasto pressoché invariato (10,3%).

Figura 3 – Numero imprese registrate e attive nella Provincia di Pisa nel periodo 2000-2009

Se si sposta l’analisi sul dato del Valore aggiunto (VA) a prezzi correnti i dati disponibili (2008) indicano un’incidenza dell’economia pisana pari all’11,4% dell’economia toscana, e una ripartizione a livello locale del valore aggiunto analoga ovvero bassa incidenza del settore agricolo sul VA aggiunto provinciale (2,1%), una prevalente terziarizzazione dell’economia con un VA del settore dei servizi pari al 68,9% ma comunque una persistente rilevanza dell’industria (29%). Va comunque sottolineato come il settore industria abbia un’incidenza superiore, seppur nell’ordine rispettivamente di +1,4 e +2 punti percentuali, in Provincia di Pisa rispetto a quanto risulta nella Regione Toscana e in Italia.

Figura 4 – Valore aggiunto per settore produttivo in Provincia di Pisa, in Toscana e in Italia (dati al 2008 espressi in milioni di euro e in %)

A fronte dei suddetti dati generali è rilevante approfondire le specificità del tessuto produttivo pisano. Questo risulta infatti caratterizzato da produzioni sia “tradizionali” che da produzioni High-Tech, comunque tutte accomunate da una propensione all’innovazione derivante dalle collaborazioni con un ricco tessuto di centri ricerche, laboratori, centri di alta formazione che fanno della Provincia di Pisa uno dei principali poli dell’economia della conoscenza regionale ma anche a livello nazionale.

Lo storico distretto industriale di Santa Croce sull’Arno, specializzato in “pelli, cuoio e calzature”, rappresenta a tutt’oggi un comparto di rilievo per la Provincia di Pisa, con circa 1400 aziende con una dimensione occupazionale in larga maggioranza rientrante nella categoria da 1 a 9 addetti. Risulta inoltre che nel

“comprensorio si realizza circa il 98% della produzione italiana di cuoio da suola (il 70% di quello dei Paesi

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dell’Unione Europea) ed il 35% della produzione nazionale di pelli per calzature, pelletteria ed abbigliamento; le esportazioni rappresentano circa il 50% del fatturato della conceria e il 60% del fatturato del calzaturiero10”.

La “fabbricazione dei mezzi di trasporto”, in particolare il comparto delle due ruote e della nautica, ha sempre avuto un rilievo centrale sia nel settore manifatturiero che, più in generale nell’economia pisana. La Piaggio e il suo indotto, con tutto ciò che ha comportato per Pontedera, fanno parte della storia dell’industrializzazione italiana ma sicuramente anche del suo futuro. Da citare inoltre le imprese legate all’indotto Piaggio, della componentistica e la cantieristica focalizzata sulla produzione di yacht che ha beneficiato, in particolare, degli investimenti di infrastrutturazione dell’area dei Navicelli. Tutti questi ambiti produttivi partecipano a connotare la manifattura provinciale. In termini numerici parliamo di 142 imprese registrate e 124 attive, per un rapporto medio addetti/imprese attive pari a 59 addetti.

Le interazioni fra settori sono presenti nel territorio come testimonia il caso del settore del legno e del mobile, caratterizzato, relativamente ai dati del 2009, da 994 imprese registrate, 881 imprese attive e 4.680 addetti.

Tale settore sembra essersi fortemente collegato, lungo una logica di filiera, all’industria della nautica, che registra nella Provincia di Pisa 44 imprese di “Costruzione e riparazione di imbarcazioni da diporto e sportive”, traendone forti vantaggi tanto in termini di volumi prodotti che di prezzi.

Il settore “ICT” 11caratterizza la Provincia di Pisa e ne rappresenta un elemento distintivo, frutto di una storica presenza di centri di ricerca e alta formazione, in molti casi sviluppati in partnership con medio-grandi imprese innovative (es. nel passato Olivetti e IBM; oggi Ericsson, Esaote, GE), fra i primi in Italia per data di costituzione e capacità d’innovare (il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione viene costituito nel 1960 e sempre a Pisa abbiamo l’istituzione del primo corso di laurea in Scienze dell’Informazione in Italia nel Dipartimento d’Informatica), alimentata da un tessuto di PMI dinamiche, spesso spin-off dei poli universitari presenti sul territorio.

In termini assoluti questo settore conta per il 2% rispetto al tessuto produttivo provinciale complessivo (a fronte di un 1,6% su base regionale). Questa incidenza ridotta su scala locale va però letta in termini d’incidenza settoriale su scala regionale: le 846 imprese registrate nel 2009 hanno infatti un’incidenza settoriale su base regionale del 12,4%, 2,1 punti percentuali in più rispetto al dato complessivo riportato in precedenza.

A fronte di una piccola flessione del numero di imprese registrate verificatasi nel 2008 (-0,1), che seguiva ad un periodo di crescita (nel periodo 2005-2007 il tasso medio annuo di crescita è stato pari allo 0,8%), nel 2009 è ripresa la crescita del numero di imprese registrate (+1,1).

Nell’ambito del settore manifatturiero risulta rilevante la presenza nel territorio provinciale di imprese del comparto “Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici”12 più che in termini di numerosità (nel 2009 abbiamo 9 aziende registrate e 8 attive) per la rilevanza dell’occupazione, della dinamicità e capacità d’investimento (nel 2006 il settore registrava un ROI del 25,48% nelle imprese della Provincia di Pisa, a fronte del 6,9% a livello regionale). Dai dati camerali risultano, infatti, nel 2009 1.285 addetti (dato in calo del -4% rispetto al 2008, ma assolutamente inferiore rispetto a quanto registrato dal settore manifatturiero provinciale nel suo complesso -8,4%) per un valore medio per impresa attiva pari a circa 161 addetti13. In termini di numero di aziende la Provincia di Pisa si colloca al secondo posto in Toscana dopo Firenze, mentre in termini di addetti al terzo posto dopo Firenze e Siena.

Suddetto settore è strettamente collegato con quello delle imprese del “Biomedicale”, associato alla classificazione “fabbricazione di apparecchi medicali, di apparecchi di precisione, di strumenti ottici e di orologi” nei database camerali. Tale comparto nel 2009 presentava 21 imprese iscritte nella Provincia di Pisa, con un piccolo incremento rispetto al dato del 2008 e del 2007 (20).

Il dato sulle imprese del settore “Ricerca e Sviluppo”14 è un indicatore da tenere in giusta considerazione per valutare la capacità di un territorio di generare innovazione. In questo senso la realtà della Provincia di Pisa risulta particolarmente significativa. In questo settore il numero risulta infatti in continua crescita e ammonta a 58 imprese registrate e 54 attive, a seguito di una crescita media negli ultimi tre anni pari al 14,8% (la crescita

10 Osservatorio Nazionale distretti Industriali.

11 I codici ATECO 2002 considerati per il settore ICT sono stati K72, DL30, DL32.

12 Il codice ATECO 2002 considerato per il settore Farmaceutico è stato DG24.

13 Dott. Sergio Toncelli, documentazione convegno “L’industria farmaceutica da Pisa ai mercati internazionali”, Pisa, 17 marzo 2010.

14 Il codice ATECO 2002 considerato per il settore Ricerca e Sviluppo è stato K73.

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su base regionale è stata del 5,8%, relativamente al dato delle imprese registrate). Ancora più significativo, rispetto al valore assoluto, può essere il dato dell’incidenza del numero di imprese provinciali rapportato al numero di imprese regionali nel settore. Tale valore, in confronto al dato generale che risultava nel 2009 pari al 10,3%, è pari al 20,5% per le imprese registrate e pari al 21,8% per le imprese attive, con una crescita continuata negli anni.

Un’ultima notazione riguarda il “settore dell’energia”. La Provincia di Pisa presenta tutti i segmenti della filiera:

dalla ricerca alla distribuzione, passando dalla produzione, sia per quanto attiene fonti tradizionali che fonti alternative. La presenza del centro ricerche e del laboratorio chimico dell’ENEL, il Centro Ricerca Termico, completa il polo composto assieme ai dipartimenti universitari, istituti del CNR e centri di ricerca misti specializzati in campo energetico. Non ultimo il distretto geotermico di Larderello rappresenta un centro unico di produzione di energia da fonti alternative.

La propensione all’High Tech della Provincia di Pisa è stata fotografata nel suo complesso al meglio dal 1°

Rapporto annuale “L’Alta Tecnologia in Toscana”. L’indice di specializzazione elaborato in questo studio permette di confrontare i dati su base regionale (valore di riferimento = 1) con i dati su base provinciale.

L’indice calcola, infatti, il rapporto fra il peso delle imprese high tech della provincia sul totale delle imprese della provincia, raffrontato con il corrispondete valore regionale.

In 5 casi il valore della Provincia di Pisa è superiore al dato regionale (Chimica con 1,2; Elettronica e TLC con 1,9;

Servizi di telecomunicazione con 1,2; Ricerca e Sviluppo con 2 e Analisi scientifiche con 1,3), con posizioni di leadership nella Elettronica e TLC. Negli altri 5 casi il valore della Provincia di Pisa è uguale o inferiore al dato regionale (Farmaceutica con 0,8; Biomedicale con 0,9; Aerospaziale con 1; Informatica con 0,8; Software con 0,4).

La seguente tabella, tratta nuovamente dal suddetto rapporto, descrive la capacità del sistema dell’innovazione provinciale di attrarre finanziamenti pubblici e capitalizzare le proprie attività di ricerca attraverso al presentazione di brevetti Europei. Per quanto attiene alla capacità di reperire finanziamenti nazionali gli organismi presenti in provincia hanno sviluppato capacità che li pongono in una posizione di leadership. Buone performance si registrano per quanto attiene alla capacità diricevere finanziamenti Europei (2° posto con il 31,3% su base regionale) e di tradurre la ricerca in prodotti brevettabili (3° posto con il 15,2%).

Tabella 4 – Valori assoluti e relativi delle variabili che esprimono gli output dell’innovazione delle province toscane15

La propensione provinciale a “fare sistema” nell’ambito dell’High Tech è testimoniato, ad esempio, dal piano strategico della Valdera denominato “Programma locale di sviluppo della Ricerca e dell’Innovazione in Valdera”

(PRIV2), frutto di un percorso di concertazione fra i principali attori del sistema territoriale della Valdera che ha avuto nel Progetto Pontedera (1995), nel Progetto Link - Piano di Potenziamento della rete di ricerca e di sviluppo del territorio (1998-2001) e nel PRIV (2002) alcune delle sue tappe salienti. Ricordiamo gli attori coinvolti in questo percorso: Unione Valdera, Pont-Tech, Scuola Superiore Sant’Anna, imprese (tra cui PIAGGIO), scuole, associazioni di categoria (tra cui CNA).

15 L’alta tecnologia in Toscana, 1° rapporto 2009, Ufficio Studi Unioncamere Toscana-Scuola Superiore Sant’Anna-Laboratorio Main.

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Il PRIV2 contiene infatti la pianificazione dei prossimi passi per definire nuove soluzioni alle attuali esigenze prioritarie attraverso lo sviluppo del PontLab ed una nuova Robot-Era, attivando i necessari interventi di sostegno alla reindustrializzazione della Valdera ed al suo conseguente sviluppo. Per quanto attiene alla robotica si prevede infatti la creazione di un nodo sulla Robotica Industriale con sede a Pontedera e quella di un nodo sulla Robotica di Servizio con sede a Peccioli.

Altro esempio significativo di progetti a supporto del sistema high tech provinciale è sicuramente rappresentato dalla storia del Polo Tecnologico di Navacchio. In circa 10 anni di sviluppo (che continua a tutt’oggi come testimoniato dal progetto presentato nell’ambito del presente documento strategico) questa struttura si è affermata come una vera a propria infrastruttura al servizio della nascita e consolidamento delle imprese high tech del territorio. In questo percorso virtuoso si è arrivati ad una struttura di “oltre sessantamila metri cubi di edifici ristrutturati e ricostruiti, investimenti per oltre venti milioni di euro per realizzare uno dei primi Parchi Scientifici e Tecnologici Italiani, con le sue attuali 63 imprese […]. Oggi nel Polo lavorano circa 600 giovani, tecnici, ingegneri, informatici, manager”16.

1.1.5 I distretti industriali

Nella Provincia di Pisa è presente uno dei distretti industriali riconosciuti dalla Regione Toscana (Deliberazione Consiglio Regione Toscana 7 febbraio 1995, N.36; Deliberazione Consiglio Regione Toscana 21 febbraio 2000, N.69): il distretto industriale di Santa Croce sull’Arno, specializzato in pelli, cuoio e calzature.

Come riportato dall’Osservatorio nazionale sui distretti Industriali17 “il distretto è situato tra le province di Pisa (dove risiedono la maggior parte delle imprese) e di Firenze, si estende su un’area di 330,44 Kmq e comprende i comuni di Bientina, Castelfranco di Sotto, Montopoli Val d’Arno, San Miniato, Santa Croce sull’Arno e Santa Maria a Monte in provincia di Pisa, e Fucecchio in provincia di Firenze. In particolar modo, la specializzazione produttiva del distretto è rappresentata dalle industrie delle pelli e del cuoio e delle calzature, in particolare suole e componenti. Secondaria, anche se non irrilevante, la produzione di tutta una serie di altri prodotti in pelle (borse, cinture e accessori in genere); prodotti chimici, macchine per conceria, servizi.

Il Distretto si caratterizza, pertanto, per essere l’unico distretto la cui specializzazione costituisce di fatto l’intera filiera produttiva della pelle (dalla concia della pelle al prodotto finito calzatura o pelletteria).

Nel comprensorio si realizza circa il 98% della produzione italiana di cuoio da suola (il 70% di quello dei Paesi dell’Unione Europea) ed il 35% della produzione nazionale di pelli per calzature, pelletteria ed abbigliamento; le esportazioni rappresentano circa il 50% del fatturato della conceria e il 60% del fatturato del calzaturiero.

ll Distretto Industriale di Santa Croce Sull’Arno conta circa 350 Aziende Conciarie Cuoifici compresi, circa 250 Lavorazioni c/Terzi a cui dobbiamo sommare altrettante piccole e piccolissime imprese comunque collegate al settore e da esso direttamente dipendente, nonché un elevato numero di calzaturifici per un totale di circa 1.400 imprese ed un totale addetti di oltre 10.000 lavoratori senza considerare tutto l’indotto ad esso collegato.

Le aziende del distretto sono prevalentemente imprese artigiane di piccole e medie dimensioni (non si registrano imprese con più di 100 milioni di fatturato)”.

1.1.6 I distretti tecnologici

La recente delibera della Giunta regionale della Toscana (delibera GRT 603/2010) ha previsto la costituzione di 3 distretti tecnologici nei seguenti settori:

- ICT e tecnologie delle telecomunicazioni [con focalizzazione nell’area di Pisa];

- scienze della vita [con focalizzazione nell’area di Siena];

- tecnologie dei beni culturali [con focalizzazione nell’area di Firenze].

Nella stessa delibera si riprende la definizione di distretto tecnologico così come indicata nel Piano Nazionale della Ricerca 2010-2012: “aggregazione territoriale con struttura amministrativa propria, di attività ad alto contenuto tecnologico, nei quali forniscono il proprio contributo, con configurazioni diverse nelle varie realtà, Enti Pubblici di Ricerca, grandi imprese, piccole imprese nuove o già esistenti, enti locali (..) con il fine [di]

16 REPORT 2009 - Analisi delle attività Polo Tecnologico di Navacchio.

17 http://www.osservatoriodistretti.org/.

(14)

favorire la competitività delle aree produttive, rafforzandole attraverso la ricerca e lo sviluppo di tecnologie chiavi abilitanti e l’innovazione di prodotto, di processo e organizzativa”.

Antecedentemente alla suddetta delibera, che di fatto riconosce a Pisa il ruolo di riferimento per quanto attiene l’ICT su base regionale, in base al Protocollo d’Intesa firmato il 14 dicembre 2005 era già stato costituito in Toscana il Distretto Tecnologico ICT & Security a cui hanno aderito tutti i poli universitari regionali e le principali realtà imprenditoriali Toscane18.

Il Distretto si proponeva di “valorizzare le competenze produttive e le eccellenze scientifiche presenti in Toscana, trasferendo know-how al sistema impresa. In particolare, si preoccupava di favorire l’aggregazione e il consolidamento delle […] micro-imprese (si intende, con meno di dieci addetti), valorizzando i processi innovativi e la capacità di collegamento in rete delle medie imprese […] – che in Toscana rappresentano la base di riferimento del tessuto produttivo regionale – e incentivando le innovazioni per le grandi imprese 19“.

I settori identificati all’interno del Distretto Tecnologico ICT & Security erano: l’informatica e altri campi scientifico-tecnologici quali le microtecnologie e il settore biomedico.

Alla base della costituzione del distretto vi era un protocollo d’intesa che dettagliava gli ambiti di intervento e azione congiunta da parte degli attori del sistema:

• “ricerca industriale nel settore dell’ICT (Information and Communication Technology) e delle Tecnologie per la Sicurezza di Processo e di Prodotto

• ricerca precompetitiva per le piccole e medie imprese e l’artigianato, finalizzata allo sviluppo di innovazioni di processo (quelle che intervengono per ampliare la gamma di prodotti già esistenti abbassandone i costi) e di innovazione formale (che interviene nelle fasi di maturità del prodotto tecnologicamente definito, convoglia e mescola fattori differenziati, dall’intuizione artistica al marketing, alla capacità di integrare tecnologie diverse)

• rafforzamento delle infrastrutture telematiche e sviluppo di servizi informatici a supporto del sistema impresa

• attività di finanza innovativa per la nascita e lo sviluppo di imprese ad alto contenuto tecnologico

• realizzazione della rete degli incubatori

• implementazione dei centri di eccellenza

• attività di rete per la riproduzione delle migliori prassi operative, valutazioni prospettiche, trasferimento tecnologico e marketing territoriale

• attività di alta formazione, borse di studio 20”.

1.2 Presentazione delle infrastrutture di ricerca e trasferimento presenti nella Provincia di Pisa

La Provincia di Pisa è dotata di numerose strutture di ricerca di grande rilievo, soprattutto pubbliche. Le strutture universitarie presenti sono tre:

• Università di Pisa, fondata nel 1343;

• Scuola Normale Superiore, fondata nel 1810;

• Scuola Superiore Sant’Anna, fondata nel 1987.

L’insieme di tali strutture costituisce un polo universitario di fama nazionale e internazionale, primo in Italia in termini di “outcome-procapite” della funzione di trasferimento delle conoscenze dall’università all’industria (brevetti, spin-off e ricerca per conto di terzi) e quarto in termini di “produttività del personale accademico”

(calcolato come rapporto tra la quota media dei tre outcome e la quota di ordinari, associati e ricercatori strutturati)21, con un corpo docente di circa 2000 Professori e ricercatori e con una capacità attrattiva di

18 Azimut Benetti, CDC SpA, Chiron, CNR area di Pisa, CNR-Area di Ricerca di Firenze, Consorzio Pisa Ricerche, El.En. Group, Esaote, FinMeccanica, Istituto Nazionale di Fisica della Materia, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, MIUR, Nuovo Pignone SpA, Piaggio, Polo Tecnologico di Novacchio, Pont-Tech srl, Scuola Normale Superiore di Pisa, Scuola Superiore S. Anna, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Pisa, Università degli Studi di Siena.

19 Portale nazionale della Ricerca Italiana.

20 Ibidem.

21 Le città dell’innovazione in Italia e in Europa, a cura di Carlo Trigilia e Luigi Burroni. Rapporto di Artimino sullo sviluppo locale 2010.

(15)

popolazione studentesca pari a circa 53.300 iscritti, di cui il 52,2% in facoltà Tecnico-scientifico22. Si segnala in particolare il numero di laureati in Ingegneria, Scienze MFN, Medicina e Chirurgia che nel 2009 hanno rappresentato rispettivamente il 20,6%, 11,8% e 13,9% dei laureati totali.

Se si amplia l’analisi al sistema provinciale di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico, comprendendo gli attori universitari ma anche i soggetti specializzati nella ricerca e nel trasferimento tecnologico (es. CNR, ENEA, Poli tecnologici, ecc.), nelle diverse configurazione di organismi pubblici e misto pubblico-privato, e se si conteggiano anche tutti gli addetti coinvolti nella ricerca attraverso contratti temporanei (Assegnisti, Perfezionandi e dottorandi, Borsisti post perfezionamento e post dottorato, ecc.), il suddetto dato va aumentato a circa 3600, con un’incidenza sulla popolazione provinciale dell’1%. e sulla popolazione dell’area urbana di Pisa del 4%.

Figura 5 - La Mappa della provincia di Pisa e i suoi principali centri di ricerca

Il sistema della ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico pisano si compone infatti di diverse tipologie di organismi, sia pubblici che misto pubblici-privati, accomunati dal focus sulla ricerca e l’innovazione, sia di base che applicata, e con ambiti di intervento che possono essere settoriali o multi-settoriali.

L’evoluzione del sistema e dei suoi attori ha fatto si che oggi i singoli soggetti possono offrire una gamma di servizi più ampia che spesso copre tutti i segmenti della filiera della ricerca “applicata” seppur con livelli di strutturazione diversificati: dalla determinazione dei fabbisogni “tecnologici” allo sviluppo delle soluzioni per le imprese, prevedendo spesso servizi di supporto alla nascita di nuove imprese (pre-incubazione, incubazione, e post-incubazione/accelerazione).

22 Facoltà di Agraria; Farmacia; Medicina e Chirurgia; Medicina Veterinaria; Ingegneria; Scienze matematiche, Fisiche e Naturali; Scuola Universitaria per le Biotecnologie; Chimica Industriale; Scienze Ambientali; Scienze Biotecnologiche; Scienze e Tecnologie; Scienze e Tecnologie Applicate; Scienze e Tecnologie Informatiche, Scuola di Ingegneria.

(16)

Figura 6 – Gli elementi del sistema pisano di R&S

La stessa natura societaria di alcuni degli attori del sistema pisano di ricerca e trasferimento tecnologico così come di quello regionale (molto diffusa la forma del consorzio o società consortile) ha favorito la partecipazione di altri attori del sistema, anche se è essenziale distinguere fra partecipazioni “formali” e

“attive”. Nella seguente tabella si riporta la mappatura di queste relazioni su scala Provincia di Pisa, evidenziando il ruolo di soggetti “partecipanti” e di soggetti “partecipati” dei diversi attori.

Da questa analisi si rileva che la Scuola Superiore S.Anna è l’attore del sistema con il numero maggiore di partecipazioni (8), seguita dalla Provincia di Pisa con 6 partecipazioni, e dal CNR e dall’Università di Pisa entrambe con 5 partecipazioni. Dopo questi enti troviamo il Comune di Pisa con 3 partecipazioni. Gli altri soggetti hanno valori inferiori (2 o 1).

Se spostiamo l’analisi invece sul numero di soggetti partecipanti ai singoli attori del sistema e sulla relativa tipologia emerge che il COSVIG è l’organismo con la maggiore numerosità di soggetti con partecipazione (21) ma tutti afferenti alla categoria “Enti locali”. Segue il CPR con 14 soci suddivisi fra le categorie dei “Centri universitari e di ricerca” (6), “Aziende” e “Enti locali” (entrambi con 4). Abbiamo quindi il Pont-Tech con 12 partecipazioni suddivise fra tutte le categorie mappate (“Centri universitari e di ricerca” - 2, “Aziende” - 1, “Enti locali” - 4, “Istituti bancari e del credito” - 3, “Associazioni datoriali e CCIAA” - 2). Anche PO.TE.CO presenta 11 partecipazioni ma più concentrate. Abbiamo infatti 7 partecipazioni nella categoria “Enti locali” e 4 in quella delle “Associazioni datoriali e CCIAA”. Gli altri soggetti analizzati arrivano al massimo a 5 partecipazioni.

L’interpretazione di questi dati e della valorizzazione della numerosità così come della tipologia di partecipazioni deve essere necessariamente correlata con la mission del singolo attore del sistema. In definitiva si possono distinguere soggetti partecipanti “finanziatori o sostenitori” dai soggetti coinvolti nelle “attività operative a valore aggiunto” che solitamente rientrano nelle categorie “Centri universitari e di ricerca” e

“Aziende”.

Rispetto ad altri territori emerge una debole presenza nella governance dei soggetti del sistema di innovazione sia del soggetto camerale, che degli istituti bancari, che infine delle associazioni di categoria più rappresentative. Questa minore presenza può costituire un elemento di debolezza nel momento in cui la integrazione del sistema (ad esempio tra innovazione e finanza, o tra offerta di ricerca e capacità di rappresentazione delle esigenze delle imprese) diventa un elemento centrale per la maturità del sistema.

(17)

Tabella 5 – Matrice delle relazioni fra gli attori del sistema della di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico pisano

(18)

1.2.1 Le infrastrutture di ricerca pubblica

Per quanto attiene alle infrastrutture di ricerca pubblica di seguito si riporta la descrizione delle seguenti strutture che compongono il sistema di eccellenza di ricerca che caratterizza il territorio della Provincia di Pisa:

• Università di Pisa;

• Scuola Normale Superiore;

• Scuola Superiore Sant’Anna;

• Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) con 15 Istituti;

• l’Istituto Nazionale per la Fisica Nucleare (INFN);

• l’Istituto Nazionale per la Fisica della Materia (INFM)

• l’ENEA

• Il CNIT

La descrizione è finalizzata a presentare la strutture e gli ambiti di ricerca dell’organizzazione, con un focus su eventuali centri di eccellenza e sulle modalità di attivazione dei processi di trasferimento tecnologico.

(19)

Presentazione dell’Università di Pisa

23

Tipologia: università pubblica

Struttura: 11 Facoltà (AGRARIA, ECONOMIA, FARMACIA, GIURISPRUDENZA, INGEGNERIA, LINGUE E LETTERATURE STRANIERE, LETTERE E FILOSOFIA, MEDICINA E CHIRURGIA, MEDICINA VETERINARIA, SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI, SCIENZE POLITICHE), 50 Dipartimenti (di cui 45 in ambito tecnico-scientifico)

Personale e addetti di ricerca e di supporto Docenti e

Ricercatori: 1714 (confermati e non confermati) Centri di

Eccellenza: I centri di eccellenza riconosciuti dal MIUR sono i seguenti:

- Centro di Alta Tecnologia per lo Studio degli Effetti di Agenti Nocivi (AmbiSEN) - Centro di Eccellenza per la Chirurgia Assistita al Calcolatore (ENDOCAS)

S’identificano inoltre i seguenti centri interdipartimentali quali luoghi della ricerca:

- C.I.S.I.F. - FACOLTÀ DI FARMACIA

- CENTRO INTERDIPARTIMENTALE SERVIZI "IT CENTER"

- CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI BIOETICA

- CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI BIOLOGIA E PATOLOGIA DELL'INVECCHIAMENTO - CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI INGEGNERIA DEI MATERIALI

- CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI MICROSCOPIA ELETTRONICA - CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA "E. PIAGGIO"

- CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA LABORATORIO DEL PAESAGGIO - CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA DI GENETICA MOLECOLARE E CLINICA

- CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA IN HEALTH TECHNOLOGY ASSESSMENT (CIRHTA) - CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCA SULL'ESPLORAZIONE FUNZIONALE DEL

CERVELLO

- CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE AGRO-AMBIENTALI "ENRICO AVANZI"

- CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI RICERCHE DI FARMACOLOGIA CLINICA E TERAPIA SPERIMENTALE

- CENTRO INTERDIPARTIMENTALE PER LO STUDIO E LA VALUTAZIONE DI BIOMATERIALI ED ENDOPROTESI

- CENTRO INTERDISCIPLINARE PER LO STUDIO DEI SISTEMI COMPLESSI Attività di trasferimento tecnologico:

L’Università di Pisa da alcuni anni ha puntato con decisione alla massima valorizzazione dei risultati della ricerca, sia in termini di trasferimento tecnologico verso il mondo produttivo sia come sostegno alla nascita di nuove attività industriali.

Tale indirizzo è stato perseguito mediante l’adozione di politiche che hanno favorito il consolidamento dei rapporti con il mondo produttivo e con le istituzioni presenti nel territorio e attraverso i regolamenti di ateneo sulla brevettazione e sulle iniziative di spin-off, che costituiscono le basi per la tutela della proprietà intellettuale e dei risultati della ricerca.

Dal 2001-2002 sono state istituite due commissioni con il compito di valutare sotto il profilo tecnico scientifico le proposte di brevetto presentate dal personale universitario (Commissione Tecnica Brevetti,

23 Contenuti tratti da www.unipi.it e completati con documentazione fornita dall'organizzazione.

(20)

composta da 7 membri) e le idee imprenditoriali originate dalla ricerca universitaria (Comitato spin-off, di cui fanno parte 6 componenti).

Dal 2003 è stata istituita presso l’Ufficio Ricerca una specifica Unità denominata “Ricerca finalizzata e brevetti” che svolge una serie di attività finalizzate a valorizzare la ricerca universitaria, ad accrescere l’innovazione tecnologica fruibile nel settore industriale ed a sviluppare attività di promozione e di supporto per l’accesso alle varie forme di finanziamento per la ricerca previste a livello internazionale, nazionale e locale. Nell’Unità sono addette due Unità tecnico – amministrative.

Le attività si svolgono principalmente su due livelli:

a) all’interno dell’Università, per sviluppare la cultura d’impresa (formazione e accompagnamento alla creazione d’impresa anche con forme di sostegno finanziario) ed accrescere la valorizzazione dei risultati della ricerca con una politica efficace di gestione della proprietà intellettuale (brevetti, cessione del know how, valutazione degli obbiettivi e dei risultati dei progetti di ricerca in corso, formazione alla valorizzazione della proprietà intellettuale);

b) verso l’esterno, attraverso forme di collaborazione diretta con le imprese, con commesse, progetti in collaborazione e offerta di formazione specifica e mettendo in atto strumenti per promuovere le occasioni d’incontro e di confronto, sia nelle sedi universitarie sia presso le imprese stesse (convegni tematici, check up tecnologici, consulenza scientifica su temi brevettuali).

In termini numerici al 30.9.2010 si registrano n. 126 domande di brevetto nazionali e internazionali mentre per quanto attiene alle proposte di aziende spin-off si registrano al 30.9.2010 n. 25 proposte presentate.

Molteplici sono gli accordi e le collaborazioni tendenti a favorire l’ingresso dell’innovazione nelle imprese del territorio e la diffusione della cultura di impresa, come quelli con il Polo Tecnologico di Navacchio, di Livorno, della Magona, Pont-Tech.

(21)

Presentazione della Scuola Normale Superiore di Pisa

24

Tipologia: istituto di istruzione superiore universitario, di ricerca e alta formazione, ad ordinamento speciale, inserito nel sistema universitario italiano.

La Scuola Normale Superiore ha il fine istituzionale di promuovere lo sviluppo della cultura, dell'insegnamento e della ricerca nell'ambito scientifico e in quello umanistico, esplorandone le interconnessioni. Persegue il più alto livello di formazione, universitaria e post-universitaria, nonché della formazione permanente e ricorrente, valorizzando prioritariamente il rapporto tra formazione e ricerca e curando la trasmissione delle competenze acquisite anche alla pubblica amministrazione e al mondo delle professioni.

La Scuola Normale Superiore porta avanti collaborazioni con altri enti pubblici e privati, in particolare con Università, Enti di Ricerca, Altri enti pubblici e privati, Fondazioni e Società industriali nazionali ed internazionali.

Struttura: l’attività didattica si suddivide in due Classi: Lettere e Filosofia e Scienze matematiche fisiche e naturali. S’identificano inoltre due tipologie di percorsi formativi: il corso ordinario e il corso di perfezionamento

Personale e addetti di ricerca e di supporto Docenti e

Ricercatori: 117 (confermati e non confermati) Centri di

Eccellenza: Di seguito si riportano i centri di eccellenza con il dettaglio delle aree tecnico-scientifiche LABORATORIO NEST: NATIONAL ENTERPRISE FOR NANOSCIENCE AND NANOTECHNOLOGY Il NEST, National Enterprise for nanoScience and nanoTechnology, è un centro interdisciplinare di ricerca e di formazione sulla nanoscienza dove operano fisici, chimici e biologi. Le conoscenze sviluppate sono utilizzate per realizzare nuovi strumenti nano- biotecnologici, dispositivi e architetture di tipo nano-elettronico e fotonico.

Il NEST include tre diverse istituzioni: la Scuola Normale Superiore, l'Istituto Italiano di Tecnologia e il Consiglio Nazionale delle Ricerche. Sebbene ciascuna istituzione abbia il proprio staff e la propria amministrazione (il Laboratorio NEST della Scuola Normale Superiore, IIT@NEST Center for Nanotechnology Innovation dell'IIT, e l'Istituto Nanoscienze del CNR) le attrezzature scientifiche e le attività sono strettamente coordinate e i ricercatori collaborano sui comuni obiettivi scientifici specifici indipendentemente dalla propria affiliazione.

Questa convergenza di forze e di flessibilità permette ai ricercatori del NEST di affrontare uno spettro di attività di ricerca piuttosto vasto che si estende dal progetto, crescita e indagine sperimentale di nanostrutture semiconduttore/superconduttore, agli studi di singola molecola in tessuti e cellule in vivo. Nonostante questo ampio campo d'indagine, gli scienziati del NEST adottano un approccio scientifico unificato, grazie alla vicina integrazione culturale dei suoi gruppi multidisciplinari, che è caratteristica peculiare della nanoscienza.

AREA SCIENTIFICA - BIOLOGIA

• Laboratorio di Biologia molecolare

• Laboratorio di Neurobiologia

24 Contenuti tratti da www.sns.it e completati con documentazione fornita dall'organizzazione.

(22)

AREA SCIENTIFICA - CHIMICA

• Laboratorio virtuale di Chimica Computazionale IDEA AREA SCIENTIFICA - FISICA

• Gruppo di ricerca di Astrofisica e Cosmologia

• Gruppo di ricerca in Fisica Sperimentale delle Particelle

• Gruppo di ricerca di Fisica Teorica delle Interazioni Fondamentali

• Gruppi di ricerca di Fisica Teorica della materia condensata AREA SCIENTIFICA - MATEMATICA

• Centro di ricerca matematica Ennio De Giorgi

• Gruppo di ricerca di Analisi armonica

• Gruppo di ricerca di Analisi in dimensione infinita

• Gruppo di ricerca di Calcolo delle variazioni e teoria geometrica della misura

• Gruppo di ricerca di Geometria Algebrica

• Gruppo di ricerca di Geometria Diofantea

• Gruppo di ricerca di Sistemi dinamici

• Gruppo di ricerca in Analisi complessa e Geometria analitica

Attività di trasferimento tecnologico:

Oltre alle attività dei suddetti gruppi di ricerca si sottolinea la costituzione di Siena Nanotech, società dedicata alle nanotecnologie creata dalla collaborazione tra la Fondazione Monte dei Paschi di Siena e la Scuola Normale Superiore. La Siena Nanotech opera in partnership con la Selex Communication (Finmeccanica) per lo sviluppo della tecnologia TeraHertz.

(23)

Presentazione del Scuola Superiore S. Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento

25

Tipologia: istituto di istruzione universitaria a ordinamento speciale

Struttura: istituto universitario pubblico a statuto speciale che opera nel campo delle scienze applicate attraverso una struttura organizzata in tre Divisioni e un Centro di Eccellenza del MIUR:

- Divisione Formazione Universitaria e alla Ricerca

Attività legate ai corsi ordinari, ai corsi di laurea specialistica, ai corsi di perfezionamento e dottorato di ricerca

- Divisione Alta Formazione

Attività connesse all'operatività dei master e della formazione continua - Divisione Ricerche

Attività connesse ai progetti di ricerca, ai laboratori e centri di ricerca

- Centro di Eccellenza per l’ingegneria dell’Informazione, della Comunicazione e della Percezione (CEIICP)

Personale e addetti di ricerca e di supporto Docenti e

Ricercatori: 109 (confermati e non confermati)

Assegnisti 185

Laureandi 40

Perfezionandi e dottorandi 254 Borsisti post perfezionamento

e post dottorato 39

Collaboratori esterni 203

Visiting researchers 16

Aggregati 113

Personale tecnico amministrativo 23

Personale tecnico 22

TOTALE 1004

Al 31.12.2009 erano presenti presso la Scuola i seguenti Laboratori

:

• Advanced Robotics Technology and System Laboratory (ArtsLab)

• Laboratori Biologici (Biolabs)

• Laboratorio “International Research Laboratory on Conflict, Development and Global Politics" (CDG Laboratory)

• Centro di Ricerca in Microingegneria (Crim)

• Laboratorio di Fisiologia Genomica

• Laboratorio LandLab Agricoltura, Ambiente, Territorio

• Laboratorio di Economia e Management (LEM)

• Laboratorio Interdisciplinare Diritti e Regole (LIDER)

• Laboratorio Management & Innovazione (MAIN)

• Laboratorio Management e Sanità – Laboratorio di Ricerca e formazione per il Management dei Servizi alla Salute (MES)

• Laboratorio Plant & Crop Physiology Lab (PLANT Lab)

25 Contenuti tratti da www.sssup.it e completati con documentazione fornita dall'organizzazione.

(24)

Centri di Eccellenza:

Centro di Eccellenza per l'Ingegneria dell'Informazione, della Comunicazione e della Percezione (CEIICP)

Il Centro Il Centro di Eccellenza per l'Ingegneria dell'Informazione, della Comunicazione e della Percezione26 (CEIICP) è una struttura di ricerca della Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant’Anna di Pisa, situata nell’Area della Ricerca del CNR in località San Cataldo e al Polo Sant’Anna Caldera di Pontedera. La denominazione di “Centro di Eccellenza” è stata attribuita dal MIUR nel 2001. Al CEIICP è affidata la promozione e la conduzione delle attività di ricerca e di formazione collegate allo studio, progettazione e realizzazione di reti di comunicazione con l’impiego parziale o totale di tecnologie “fotoniche”, di applicazioni informatiche e telematiche, di ambienti virtuali e sistemi robotici di interfaccia per lo studio della interazione uomo-macchina e della percezione umana, di aspetti tecno-economici relativi e in generale, di quanto collegato alle tecnologie dell’informazione, della comunicazione, e della percezione. L'attività di ricerca condotta dal centro si caratterizza per una forte relazione tra la cultura accademica e la realtà applicativa ed industriale. Il Centro si caratterizza come una realtà che, pur operando nel settore ampio dell'ICT, si giova dell'apporto anche di varie discipline (fisica, scienza dei materiali, matematica, biologia) e di contributi tecno-economici, di rilevante significato nel settore.

Il Centro di Eccellenza nasce nel 2001, grazie allo sforzo congiunto che la Scuola Superiore Sant'Anna decide di intraprendere nel settore delle telecomunicazioni insieme alla Marconi Communications SpA (ora Ericsson). Questi due soggetti, a cui si affianca il CNIT (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni) hanno stipulato un accordo decennale per la realizzazione di un centro di ricerca nelle reti e tecnologie fotoniche (IRCPhoNeT - Integrated Research Centre on Photonic Networks and Technologies).

Dal 1 gennaio 2007 si ha la confluenza nel Centro del laboratorio ReTiS (Real-Time Embedded Systems), che opera nel campo dell'ingegneria informatica con riferimento a due principali ambiti applicativi: il primo relativo ai sistemi dedicati ad applicazioni "real-time"; l'altro ai sistemi per la modellazione, simulazione, gestione ed automazione delle procedure e dei flussi documentali. Nel 2009 si ha la confluenza del laboratorio PERCRO (Perceptual Robotics Laboratory), includendo nelle discipline trattate anche quella dell'"ingegneria della percezione" (robotica percettiva).

L’obiettivo generale del CEIICP è quello di produrre un sostanziale avanzamento della conoscenza nelle aree di attività, operare per il trasferimento di tale conoscenza nella formazione connessa e della relativa innovazione presso l’ambiente industriale, rappresentare un centro di riferimento nazionale e internazionale nelle aree di attività, realizzando il massimo di efficacia e di efficienza nella conduzione delle attività stesse e quindi nel raggiungimento delle finalità del Centro di Eccellenza e della Scuola.

Per quanto attiene agli obiettivi primari di ricerca e formazione del CEIICP sono di natura tecnico scientifica ed in particolare:

• sviluppare ricerche avanzate nel settore delle tecnologie dell’informazione, della comunicazione e della percezione, con particolare riferimento alle comunicazioni ottiche, ai sistemi informatici embedded e realtime incluse le reti di sensori, e ai sistemi robotici di interfaccia per lo studio della interazione uomo macchina e della percezione umana, di livello internazionale, contribuendo allo sviluppo delle conoscenze a livello nazionale e internazionale;

• formare professionalità nel settore, mediante la didattica rivolta ad allievi ordinari, ad allievi delle Lauree Magistrali, ad allievi dei corsi di perfezionamento, Master o Graduate Programme, a collaboratori, che possano contribuire allo sviluppo dell’Italia e, in generale, dell’Europa in sintonia con gli obiettivi del piano di Lisbona;

• operare per il trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca verso il mondo industriale, in particolare verso la Ericsson, azienda che ha sponsorizzato inizialmente e supporta tuttora in modo significativo il CEIICP, in vista di applicazioni strategiche e sviluppo di prodotti di punta nella fotonica;

• realizzare una rete di relazioni internazionali, con Università e Centri di Ricerca di alto livello, condizione imprescindibile in un contesto di ricerca avanzata globale nel settore di attività;

• supportare le attività di ricerca con tempestive operazioni di acquisizione di strumentazione e/o componenti chiave, spesso fondamentali per il buon esito delle ricerche.

È da sottolineare l’importanza strategica, per il CEIICP del trasferimento sistematico dell’innovazione.

26 Contenuti tratti da www.ceiicp.sssup.it e completati con documentazione fornita dall'organizzazione.

(25)

infatti le azioni intraprese dal CEIICP nella direzioni del trasferimento dell’innovazione sono molteplici :

• attività di ricerca in collaborazione immersiva con soggetti industriali sia per il lungo che medio e breve termine,

• partecipazione a proposte per la creazione di Knowledge Innovation Communities (KICs) dello European Institute of Technology nell’area ICT,

• creazione e collaborazione con aziende spin-off.

Sul piano dell’organizzazione della ricerca, il CEIICP (e l’Istituto corrispondente in cui la Scuola ha deciso di trasformarlo dal 1 gennaio 2011) è articolato in 3 laboratori orientati rispettivamente alle telecomunicazioni (InReTe), all’informatica (ReTiS) e all’ingegneria della percezione (PERCRO), quest’ultimo allo stato attuale collocato a nel Polo Sant’Anna Valdera (PSV) a Pontedera.

Il CEEICP conta circa 300 risorse attive nella ricerca e 63 allievi in formazione con un budget di circa 12 milioni di euro per il 2010 e occupa spazi per circa 5000 mq.

Un ulteriore centro di eccellenza è il:

- Polo Sant'Anna Valdera (PSV)

E’ un sistema coerente e integrato orientato al trasferimento tecnologico, che agisce per creare nuove imprese innovative in settori ad alta tecnologia avvalendosi di capitale umano giovane formato presso i propri laboratori di ricerca. Il Polo Sant'Anna Valdera, inoltre, opera in collaborazione con Pont-Tech, società che opera per il trasferimento tecnologico e che funge da elemento di raccordo tra la Scuola Superiore Sant'Anna e il territorio: Pont-Tech è il gestore di un incubatore di imprese neo costituite, a Pontedera, per le quali il PSV offre servizi di consulenza tecnologica, di accompagnamento nello start up, e possibilità di nuove partnership. Alcuni numeri del Polo Sant'Anna Valdera:

- 6.300 mq di superficie complessiva - 4.000 mq di superficie utile coperta - 250 mq di sale riunioni e teaching lab

- 4 Aule per corsi universitari e di formazione (184 posti) - 25 uffici per docenti e ricercatori

- 20 alloggi in foresteria

- 7 tra Laboratori ed Unità di Ricerca - 2 "camere bianche" classe 1000-10000 - 2 laboratori CAD per la progettazione - 1 officina meccanica di precisione

- 130 Persone (età media: 28 anni; 95% laureate) - 10 brevetti

Presso il PSV sono presenti i seguenti laboratori:

• ARTS LAB (Advanced Robotics Technology and Systems Laboratory)

• BIO LABS - BIOlogical LABoratorieS

• CRIM Lab (Research Centre in Micro-Engineering)

• Centro di Ricerca EZ Lab

• IN.STAT

• Centro di Ricerca di Robotica Umanoide

Presso il CERFITT è attivo un Laboratorio di micro fabbricazione del PSV operante nell’ambito del progetto europeo Integ-micro.

Attività di trasferimento tecnologico:

In aggiunta al contributo della ricerca realizzata a favore delle imprese presso i suoi laboratori la Scuola svolge una serie di attività connesse alla valorizzazione della ricerca. Tali attività sono svolte essenzialmente dal suo Ufficio per la Valorizzazione della Ricerca che si occupa, tra l’altro, di:

- organizzare seminari e corsi di formazione sul trasferimento tecnologico e la protezione legale dei risultati della ricerca

- assistere e accompagnare i ricercatori interessati alla costituzione di nuove imprese spin-off - raccogliere invention disclosures presso i laboratori di ricerca

- identificare le invenzioni meritevoli di brevettazione - brevettare tali invenzioni

(26)

- gestire il portafoglio brevetti della Scuola

- assistere ricercatori e uffici della Scuola sui temi del trasferimento tecnologico e della proprietà intellettuale

- partecipare a reti regionali, nazionali e internazionali sui temi del trasferimento tecnologico - organizzare iniziative di promozione dell’imprenditorialità high-tech (come il Premio

Nazionale Innovazione)

In particolare, inoltre, l’UVR ha negli ultimi anni:

- promosso la nascita del Club delle imprese spin-off della Scuola

- fornito supporto alle nuove aziende attraverso due incubatori d’imprese (Pontedera e Peccioli) e supporto in materia di marketing, analisi e pianificazione economico e finanziaria, ricerca di partner finanziari e assistenza durante la negoziazione, tutela della proprietà intellettuale, relazioni esterne e relazioni con le Istituzioni, assistenza internazionale legale e notarile, assistenza per la individuazione degli spazi fisici per l’industria, assistenza organizzativa in generale

- promosso, insieme all’Università di Siena e all’Università di Firenze la rete Ilo-Nova, finanziata dal MIUR, riproponendola di recente sotto forma di protocollo d’intesa tra i tre atenei, esteso anche alla SNS e all’Università di Pisa.

Negli ultimi anni dalla Scuola sono nate circa 30 imprese spin-off e il patrimonio brevettuale conta più di 50 brevetti.

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