Equazioni differenziali
Corso di Laurea in Scienze Biologiche Istituzioni di Matematiche
A.A. 2007-2008
Dott.ssa G. Bellomonte
Indice
1 Introduzione 2
2 Equazioni differenziali lineari del primo ordine 4 3 Equazioni differenziali lineari del secondo ordine omogenee
a coefficienti costanti 7
4 Esercizi risolti e proposti 10
Capitolo 1
Introduzione
Determinare le primitive di una funzione f (x) significa risolvere
y 0 (x) = f (x) (1.1)
dove l’incognita `e la funzione y(x). Quest’equazione `e un semplice esempio di equazione differenziale.
In particolare se:
y 0 (x) = x (1.2)
le soluzioni che si ottengono integrando rispetto a x sono y(x) = x 2
2+ c con c costante arbitraria, ossia le soluzioni di (1.2) sono infinite e ciascu- na `e individuata da un diverso valore della costante reale c. La costante c pu`o essere determinata imponendo un’ulteriore condizione. Ad esempio se vogliamo che y(1) = 2 allora c = 3 2 e y(x) = x 2
2+ 3 2 .
Pi` u in generale un’equazione differenziale `e un’equazione in cui com-
paiono la funzione incognita y(x) assieme ad alcune sue derivate. L’ordine
massimo di derivazione dell’incognita y(x) individua l’ordine dell’equazione
differenziale. L’equazione y 0 (x) = x `e del primo ordine. Un altro esempio di
equazione differenziale del primo ordine `e y 0 (x) + y(x) = x in questo caso
per`o le soluzioni non possono essere determinate direttamente con una sola integrazione.
Un’equazione differenziale `e detta lineare se il grado massimo a cui com- paiono la funzione y(x) e le sue derivate `e 1.
Un’equazione differenziale `e detta omogenea se tutti i temini che in essa
compaiono dipendono da y(x) e/o le sue derivate.
Capitolo 2
Equazioni differenziali lineari del primo ordine
Un’equazione differenziale lineare del primo ordine ha la seguente forma:
y 0 (x) = a(x)y(x) + b(x) (2.1)
con a(x) e b(x) due funzioni continue in un certo intervallo I ⊆ R. Come ab- biamo gi`a osservato nell’introduzione, se la funzione a(x) fosse identicamente nulla allora per determinare la funzione incognita y(x) basterebbe integrare entrambi i membri y(x) = R
y 0 (x)dx = R
b(x)dx + c. Avremmo cos`ı infinite soluzioni dipendenti dalla costante arbitraria c e tutte definite nell’intervallo I. Se a(x) non `e identicamente nulla il problema della determinazione delle soluzioni si pu`o risolvere in modo simile, dopo aver preventivamente molti- plicato l’equazione per il cosiddetto fattore integrante e −A(x) dove A(x) `e una primitiva di a(x):
e −A(x) y 0 (x) − e −A(x) a(x)y(x) = e −A(x) b(x).
In questo modo il primo membro di questa equazione pu`o essere interpretato come la derivata della funzione e −A(x) y(x):
D(e −A(x) y(x)) = e −A(x) y 0 (x) − e −A(x) a(x)y(x) = e −A(x) b(x).
A questo punto `e possibile, come prima, integrare entrambi i membri:
e −A(x) y(x) = Z
e −A(x) b(x)dx + c e quindi esplicitare la soluzione:
y(x) = e A(x) Ã Z
e −A(x) b(x)dx + c
!
, ∀x ∈ I
detta integrale generale dell’equazione differenziale lineare del primo ordine (2.1).
Al variare della costante arbitraria c, si ottengono infinite funzioni che risolvono la (2.1). Tuttavia, se si volessero individuare le funzioni y(x) i cui grafici passano per il punto assegnato (x 0 , y 0 ) con x 0 ∈ I e y 0 ∈ R, cio`e che soddisfano la condizione supplementare, detta condizione iniziale, y(x 0 ) = y 0 si dovrebbe risolvere il seguente problema, detto problema di Cauchy:
( y 0 (x) = a(x)y(x) + b(x)
y(x 0 ) = y 0 (2.2)
Se le funzioni a(x) e b(x) sono continue su un intervallo chiuso e limitato, il seguente teorema garantisce che il problema di Cauchy (2.2) ha un’unica soluzione definita in tutto l’intervallo I.
Teorema 2.0.1 Siano I ⊆ R intervallo chiuso e limitato, a, b : I → R funzioni continue in I, allora il problema di Cauchy (2.2) ammette soluzione e questa `e unica. La soluzione `e espressa da:
y(x) = e
R
xx0
a(z)dz
à y 0 +
Z x
x
0e −
R
xx0